lunedì 18 maggio 2015

L’inquinamento è nelle risorse.



Nella valutazione - lato "utente" - di un prodotto, destinato all’alimentazione umana, si tiene conto di ciò che è (ri)portato sull’etichetta (etichetta che è il risultato finale degli “obblighi a rigor di legge”, che passano attraverso le maglie piramidali dei diversi gradi dell’interesse, in gioco nella società del “vivere civile”).
Dunque, ad esempio, la disamina degli ingredienti e delle famiglie d’ingredienti, che viene diffusa pubblica(mente), attraverso l’etichetta, corrisponde all’analisi scientifica… alla quale il “consumatore” non può mai sostanzial(mente) opporsi, per una serie più o meno evidente di “limitazioni”.
In(fatti), il consumatore non è quasi mai, anche, un "esperto", non ha lo “spessore sostanziale, per giudicare sciente(mente) ciò che introduce in se stesso”. Mentre la scienza deviata, in(vece) gode di altra... prospettiva.
Il consumatore, però, è la fase finale della “sperimentazione su se stesso”. Ossia, è il terminale finale naturale... della catena del prodotto ingeribile.
Se la società d’insieme, normata dalla legge, non ti ascolta… significa che tu sei (in)quadrato/giudicato/ridotto, ad un “sacco contenitore passivo”.
La tua esperienza (ciò che ti succede dentro, quando introduci il tal alimento) non gode di un grande credito, presso gli organi legislativi e (ri)produttivi degli interessi di (s)fondo.
Le reazioni che av(vengono) in te, (ri)producono stati perfetta(mente) attesi, oltre a variazioni sul tema… degne di essere prese in considerazione, ma… in maniere che non sospetti come, ad esempio, l’intera documentazione medica, che gli ospedali ®accolgono allorquando vieni ricoverato/a, ti sottoponi a degli esami e vieni campionato/a di (con)seguenza.
Raccogliere tutto di te è (im)portante, ad ogni livello (non a caso è sorta la “Rete” e le “App”, che la rendono lo strumento di “spionaggio” meglio camuffato d’altro, al Mondo… dopo la forma stessa del reale emerso/manifesto).
  

venerdì 15 maggio 2015

Ignorare ciò che “è”... "è" un problema tuo (la semisfera del reale e le due piramidi).


Il non "accorgersi"...
Vivi in una “realtà semisferica”, per via del suolo terrestre. È come se… il “sotto” non esistesse. Sì, perché… “non te ne fai nulla, dell’ambito sotterraneo, che non vedi”.
Quindi, la (f)orma del reale manifesto è una semisfera (suolo e cielo).
La sfera è un "effetto apparente" dovuto al movimento ed all'illusione del movimento (un atto di auto completamento che, tuttavia, conserva il valore frattale relativo a... "tutto quello che esiste, 'è', ma che non vedi/non prendi in considerazione")...
Ora, è (ri)saputo che il “potere è esercitato per mezzo di una piramide”, ossia, di una infrastruttura d’insieme, gerarchizzata, sensata... ovverosia, orientata/polarizzata… “dotata di un senso”.
La piramide - simbolo della (ri)unificazione del potere in un suo centro o vertice/vortice, oppure, della distribuzione e diluizione (delegazione) del potere, scendendo la struttura così ottenuta – è doppia:
  1. una è (in)scritta nella semisfera del reale manifesto
  2. una (in)scrive la semisfera del reale manifesto.
Come in alto, così è in basso...":
la (de)scrizione di una (f)orma e di una tecnologia.
Piramide interna al reale semisferico manifesto.

Piramide esterna al reale semisferico manifesto. La linea nera indica l'Oltre Orizzonte...


La realtà, in quanto (in)finita manifestazione del potenziale, è unica… solo per quanto (ri)guarda la prospettiva d(a/e)llo status quo, dal punto di vista di:
  • coloro che vi soggiornano, senza più (ri)cordare (servitori)
  • coloro che vi governano, senza più smettere di continuare a farlo (serviti).
Questa (f)orma di reale (ri)emerso, è… “un punto di vista” e, come tale, (rap)presenta - nella sostanza - il diretto interesse dominante (sguardo, occhio), che è pratica(mente) (im)presso dapper(tutto) per qualità, quantità e proprietà frattale espansa (vedi circuiterie SPS).
   

giovedì 14 maggio 2015

La situazione “esatta”, nella quale si ritrova SPS.



"Caverna con luci" (reale manifesto).
Oggi, nella “censura” rischia di finire - non più - “chi tira la bomba/chi nasconde la mano…” ma, diretta(mente) - in quanto "tipo di memoria" - il titolo della canzone:
Ma il cielo è sempre più blu”.
Come cantava Rino Gaetano nel lontano 1975.
Interpretare questa canzone non è stato per niente facile, il grande Rino Gaetano cantava questo brano con estrema verità, mista a sarcasmo e ad un timbro vocale che sembra quasi uno schiaffo di parole in faccia alla società che lui raccontava.
Reinterpretare oggi questo brano significa prima di tutto rendersi conto che quei temi che lui cantava sono ancora, purtroppo, attuali e io ho cercato di ricantare le sue parole con tutta l'ironia, la rabbia, l'energia e la profondità che potevo.
Spero di esserci riuscita.”…
Giusy Ferreri
La fine di una speranza piazzata sopra alle teste di tutti?
La fine anche della colorazione “blu/azzurra” del cielo “pubblico e comune”?
Oppure, la (ri)conferma che:
tutto è compiuto”.
Che “tutto (s)corre”, sì, ma... sempre e solo all’interno del solco dell’aratro (Anti)Sistemico…
Te ne sarai, forse, accorto/a… ma “il cielo è sempre più bianco”.
Osservalo bene. Facci caso.

Non è raro, ormai, osservare un cielo che dà sul bianco...
Non lo è sempre, ma “lo è sempre di più… bianco”.
Ieri, ad esempio, era un "giorno bianco", sopra alle teste della popolazione diretta(mente) osservabile da SPS (Me).
Il cielo bianco:
l’avresti mai pensato
Di solito, si dice, che è “un cielo da neve”. Ma è un po’ difficile, quando ci sono trenta gradi. No? Come te lo spieghi? Non ci hai mai fatto caso? Non te ne (im)porta? Non è vero?
È vero ma, “che ci vuoi fare”… sarà l’inquinamento!
È “normale”, dunque. È diventato normale, anche questo?
“Che ci vuoi fare” = non te ne frega niente di niente.
Perchè sei (pre)occupato/a solo per ciò che concerne l’attività di procacciare denaro, la “benzina che ti serve per… sopravvivere” (sopravvivere; esattamente come milioni di anni fa e… come, dunque, non è mai cambiato nulla nella sostanza).