La felice intuizione del Prof. Couè sta in questo:
non è la volontà che può mettere in moto le enormi forze subcoscienti che sono dentro di noi, ma la nostra immaginazione.
Ma Couè scoprì un altro fatto con le sue acute osservazioni: la passività, l’incapacità di resistenza manifestata dal soggetto suggestionato o ipnotizzato non era la conseguenza della lotta tra lui ed il suggestionatore, come tutti i praticanti hanno ritenuto finora, ma doveva essere la conseguenza della lotta tra l’immaginazione e la volontà del soggetto, e scoprì che, in questa lotta, la volontà soccombeva sempre, senza nessuna eccezione…
È da questa importante scoperta che il professor Charles Baudouin dell’Università di Ginevra, discepolo di Couè, ha tratto la legge dello sforzo convertito:
“Quando una idea si è impadronita della nostra mente al punto da farne sprigionare una suggestione, tutti gli sforzi coscienti fatti per resistere a questa suggestione non servono che a rafforzarla”.
L’altra legge importante formulata dal professor Baudouin è quella della finalità subcosciente, per la quale:
“In ogni suggestione, dopo che si è pensato al fine che si deve ottenere, il subcosciente si incarica di trovare da sé i mezzi per realizzarlo.
“Il dominio di se stessi” - Emile Couè
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- Dottor Holt, ha superato il test psicologico?
- Il paziente ha rifiutato di farlo. Aveva mal di testa… Mi ha detto che a volte non sa riconoscere se è sveglio o se sta dormendo.
- Eh… beh… allora la diagnosi è ovvia…
- Ovvero: schizofrenia?
Jimmy P.
Il giudizio di un medico può cambiare la Vita del paziente, alias, di una persona. L’individuo è ciò che è, oppure ciò che gli viene “assegnato dal giudizio altrui”? E se questo “giudizio” fosse di parte, parziale, ignorante, razzista, protocollare, etc.?
E se il medico fosse affetto, egli stesso, da una patologia deviante?