lunedì 29 luglio 2013

L’ordine naturale.

  
 

- Hai ricordi di prima della missione… di prima della cancellazione della memoria?
- Ricordare non è nostro compito. L’hai dimenticato?

Oblivion

C’è un ordine naturale a questo mondo e coloro che tentano di capovolgerlo non finiscono bene…
Cloud Atlas
Perché in un film dovrebbe annidarsi un altro tipo di verità, in grado di bucare il velo abitudinario della realtà 3d emersa? Perché il potere centrale lo dovrebbe permettere? Perché?
Ma, innanzitutto, comprendi a cosa alludo? Riesci minimamente anche solo ad immaginare a cosa SPS cerchi di esporre il tuo campo energetico, il tuo vortice con te al centro del suo occhio?

L’asse, il punto attorno al quale tutto ruota.

Com’è la visione dal tuo asse centrale? Pensa a come "giudichi" la tua Vita.

Conferiscile un “colore”. Ecco, quel "colore" è il livello in cui stanzi (il risultato che desumi, vivendo).

Il “vortice” è qualcosa che crei e che, al contempo, ti ha, ti possiede. Il vortice è qualcosa che nasce da te, si alimenta di te e, se non lo fermi, di tutto quello che esiste al di fuori di te.
Tu ne sei responsabile.

L’ordine naturale dipende da te, per quanto riguarda la tua parte. La tua parte è centrale, perché è solo attraverso un gioco di riduzioni, di riflessi, di prospettive distorte, che tu sei portato a pensare di essere solo una piccola parte e, di conseguenza, di non poter fare niente di diverso per “cambiare”.

Ma “cambiare cosa” in definitiva?

venerdì 26 luglio 2013

Come solo puzza nell'aria.



La società è come un'onda. L'onda si muove in avanti, ma resta immobile la massa d'acqua di cui essa è composta. La stessa particella non s'innalza dal fondo fino alla cima. La sua unità è solo fenomenica. Molte persone che compongono oggi una popolazione saranno morte nel prossimo anno, e la loro esperienza morirà con esse.
Ralph Waldo Emerson

La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.
Enzo Biagi

La società ha inizio a partire da due individui, quando il rapporto fra questi individui modifica la natura del loro comportamento.
Jean Piaget

La società, legiferando, finge di tutelar l'individuo ed invece tra le pieghe non pensa che a se stessa.
Alessandro Varaldo

È premessa indispensabile per la realizzazione d'una società equa ed umana la completa emancipazione della donna.
Ester Dinacci
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Tutto sembra “muoversi”, quando è invece assolutamente “fermo” (torna alla mente il pensiero di Ighina), compresa la rotazione della Terra.

Difficile a credersi, vero? I satelliti inviano immagini estremamente chiare, i raggi del Sole illudono che avvenga un movimento. I sensi umani registrano un dinamismo programmato in loro.

Parole forti.

Il che si traduce, in ambito sociale, nell’affermazione della massima:

cambiare tutto per non cambiare niente.

Una profonda verità, estremamente valida allorquando in una società si annida un potere centrale non osservato, non manifesto e non ricordato (come solo "puzza nell'aria").


giovedì 25 luglio 2013

Humus.



C'è chi, come prezzo del proprio misfatto, ebbe la forca, chi la corona.
Decimo Giunio Giovenale

La società ha i criminali che si merita.
Alexandre Lacassagne

Noi finiamo col somigliarci, noi poliziotti coi delinquenti. Nelle parole, nelle abitudini... qualche volta perfino nei gesti.
Gian Maria Volonté

Negli ultimi articoli di SPS, è balzato all’occhio il motivo cardine per il quale “il Mondo va alla rovescia”, ossia, la spiegazione a quella non meglio precisata sensazione che si ha, allorquando uno "squarcio di sereno mentale" comporta una visione più chiara dell’osservazione sociale, innescata da:
  • memorie
  • esperienza diretta
  • maggiore sensibilità
  • necessità causata da una mancanza di fondo (sicurezza economica).
Per riassumere brevemente il concetto sviluppato:
il modello delle nascenti cittadine del Far West americano, basato sulla presenza centrale di un “potente pronto a tutto”, proietta nel futuro (oggi) una struttura sociale basata su una infrastruttura d’ingiustizia ad espansione ereditaria (vincolo, relazione parentale), basata sulla preservazione “ad ogni costo” di un modello di sopravvivenza/potere proprio.

Le città, che nel frattempo si sono espanse anche a dismisura, mantengono nelle loro fondamenta, nella propria centralità, un determinato imprinting nativo, velato molto spesso dalla parte più elaborata dell’apparenza:
  • i servizi sociali
  • la sicurezza
  • l’ordinamento legislativo
  • l’estetica
  • la modernità
  • il gusto per l’intrattenimento, lo spettacolo e l’arte.
Tutte caratteristiche volte a “confondere le acque”, piuttosto che a sancire un fermo proposito ispirato dalla “giustizia”.