venerdì 19 ottobre 2012

L'apparenza del cellulare.




Se scrivo, ‘viviamo in un reame apparente’, suppongo che mediamente le persone pensino: ‘basta con queste storie; la Vita è dura altro che apparente’

Infatti, la chiave di Volta del discorso è un’altra e ruota o si colloca in una prospettiva diversa dell’osservazione. 

Utilizziamo un esempio; quando usciamo di casa, decidiamo che strada prendere in funzione di quello che abbiamo deciso di fare, ossia… scegliamo tra una serie di possibilità alla nostra portata. Anche senza evidenziare che la nostra ‘portata’ si è sempre di più ristretta, per una serie interminabile di induzioni comportamentali, comunque effettuiamo una scelta:

ciò significa che, letteralmente, manifestiamo uno scenario piuttosto che un altro.

Uscire di casa e prendere l’auto o il motorino, fa la differenza in termini di scenari attraversati e di vicissitudini teoriche a cui andiamo incontro. Spero non ci siano dubbi su ciò.

Se siamo in treno e il treno si guasta, l'accaduto non avrebbe ripercussioni sul nostro Tempo, se fossimo stati in automobile e viceversa. Andando in moto potremmo giungere più velocemente al lavoro ma, allo stesso Tempo, se piove ci si bagnerebbe da capo a piedi. Ogni scelta ha le proprie ripercussioni e conseguenze, ha i propri punti di forza e di debolezza.

Ci pensiamo mentre siamo impegnati a respirare?

Dipende da quale livello ci poniamo nell’affrontare questa delicata questione. Si direbbe che, ad altri livelli, il Potere di Controllo sia super attrezzato nel fare questo, senza mai lasciare nulla al caso. L’Antisistema è totale, mentre noi siamo anche solo al di là del solo pensarlo.

L’esempio della scelta, mette in evidenza qualcosa di sottile, di ‘non detto’, di potenziale, di ‘non scelto nel scelto’. Tutto quello che si annida nel campo del potenziale inespresso e non caricato della nostra attenzione energetica. Ciò equivale a sostenere che esiste un ambito emerso e una serie di ambiti potenziali.

Andando ancora più nel sottile, questo autorizza a pensare che lo scenario emerso sia apparente, nel senso che non è l’unica componente del vasto arco del bacino del potenziale.

Apparente, quindi, non significa ‘non vero o tangibile o finto’, bensì significa:

che pare ma in realtà non è…
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Un simile scenario ha le proprie caratteristiche, anche dure e scontrose, ruvide e spigolose. Nessuno afferma il contrario. Esso è semplicemente una freccia della faretra.

Possiamo soffrire in un simile scenario ma, ciò, non significa che sia l’unico. Ok?

L’apparenza è legata all’abitudine, al controllo, al paradigma in corso d’opera, a quello su cui la Massa si sintonizza per induzione e/o autoinduzione.

Il nostro focus alimenta lo scenario ‘scelto’.

Vediamo alcuni casi che mettono in evidenza una simile apparenza. Casi simili all’episodio del gatto nero, o deja vu, visualizzato in Matrix.

Alpha acquista controllata greca Credit Agricole per 1 euro.
Alpha Bank ha accettato di acquistare per la somma simbolica di un euro la controllata greca di Credit Agricole, Emporiki.  

L'istituto di credito francese aveva deciso di liberarsi dalla sussidiaria ellenica per le forti preoccupazioni legate alla crisi finanziaria del Paese e per le ingenti perdite incassate sui titoli di Stato e le partecipazioni azionarie

Alpha ha spiegato che ricapitalizzerà Emporiki con ulteriori 550 milioni di euro, dopo l'iniezione patrimoniale affrontata da Credit Agricole a luglio per 2,3 miliardi. Per la banca francese è previsto un impatto sui conti. L'accordo sarà finalizzato entro la fine del 2012.
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Tutti noi siamo abituati a credere che un’azienda abbia un costo notevole. No, non sempre, a quanto pare. Con 1 Euro non acquistiamo più nemmeno un gelato ormai.

Suvvia, ognuno di noi si fa idee completamente personalizzate rispetto ad ogni termine utilizzato. Qualcuno sta cercando di utilizzare questo potenziale umano direzionandolo (redirect) verso un unico obiettivo emerso. La piramide (grande figura di riferimento storica), tutto sommato, sembra proprio avere questa caratteristica selettiva, come una grande antenna che mette tutti d’accordo.

Borsa: trader, con Tobin Tax rischio marginalizzazione per Milano.
Piazza Affari in negativo con una flessione dello 0,30%, in una seduta dove nelle sale operative si cominciano a disegnare gli scenari sugli effetti della prossima introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax … Non conviene fare trading perché il balzello mangia gran parte del potenziale guadagno. Crediamo che gli scambi sui derivati si sposteranno su piazze che non applicano la Tobin Tax

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Si sceglie di vedere questo scenario impoverente in luogo di un altro finalmente un filo più etico e morale. Non è apparenza, questa? È una scelta vera e propria e, dipende da noi, esattamente come il frattale di un referendum popolare.

Cosa scegliamo di portare ad emersione e vedere? Quale sarà la nostra prospettiva?

Rivista Usa Newsweek solo online dal 2013, addio carta.
L'autorevole settimanale statunitense Newsweek cesserà le pubblicazioni su carta il 31 dicembre e dal 2013 sarà presente soltanto con l'edizione digitale. Lo ha annunciato oggi la società editrice.

La pubblicazione ‘all-digital’ sarà intitolata Newsweek Global e avrà un'unica edizione mondiale, secondo un post che compare sul sito web Daily Beast.
Il nuovo Newsweek sarà consultabile dietro il pagamento di un abbonamento
e disponibile sia su Internet sia su tablet, mentre alcuni contenuti verranno pubblicati anche sul sito Daily Beast, hanno scritto Tina Brown, direttore di Newsweek Daily Beast e Baba Shetty, chief executive.

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Il processo di riassorbimento nel bacino eterico della possibilità è sempre all’opera. Si sceglie di manifestare o di non manifestare. È sempre una scelta che effettuiamo direttamente o indirettamente. La carta sta per essere abbandonata globalmente. Le tendenze attuali sembrano escluderla dal futuro perlomeno tratteggiato da certi ambiti. L’abbonamento è anch’esso una scelta, così come l’utilizzo di un tasto del telecomando del televisore. La Massa detiene il vero scettro del potere.

La Massa è sotto incantesimo. 

È persino logico. Perché? Perché il processo biodiverso umano permette l’esistenza di ogni ambito della scala potenziale di valore, ossia, esiste il povero ed il ricco, esiste l’alto ed il basso, esiste il potere e la remissione, etc.

Per cui deve esistere per forza colui che intende comandare sugli altri

Non mi riferisco solo all’evidenza emersa, ad esempio, attraverso le figure dei ricchi magnati esistenti sulla Terra, ma soprattutto all’esistenza di un potere che esiste tra le righe del Mondo. Un potere non solo umano. Un potere anche di configurazione energetica autorizzata dalla Massa e di entità sottili di vario stampo.

Un’abitudine conferisce all’energia autorizzata, l’iniziazione a condensare una forma esistente e sempre più manifesta, che intende sopravvivere, come ogni altra forma di Vita 3d.

La Magia è la Vita stessa nei suoi cardini meno credibili e apparenti.

HomeBox, la casa che si smonta e si spedisce.
Si chiama HomeBox ed è una delle ultime realizzazioni dello studio tedesco d'architettura Slawik. Uso permanente o temporaneo, d'emergenza o di svago, poco importa. Per l'edificio intelligente l'imperativo è la portabilità, l'idea di farne una casa nomade ma completa da recapitare in un porto e ritirare in un altro

‘La struttura principale è di legno e le misure sono perfettamente corrispondenti con gli standard internazionali per i container merci — ha detto a Gizmag, Han Slawik, capo dello studio tedesco — quindi dopo il primo uso si può facilmente trasportarla altrove e riutilizzare HomeBox in tutto il mondo’…

Costo complessivo, circa 25mila euro l'una, con lo sconto per chi compra più di dieci pezzi. Senza contare che la divisione spaziale può mutare: 

mentre la nuova versione battezzata HomeBox 2 sfoggia misure e altezze diverse per le finestre, è in progettazione proprio in questi mesi una terza generazione di modulo abitativo. Anzi: di casa portatile.
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Il concetto di ‘portatile’ aggancia latitudini del pensiero ‘free’, libero, aleggiante, leggero, indipendente, etc. Come nuvole, vaghiamo per i cieli di questo Pianeta, che equivalgono alla terra e al calpestarla fisicamente. Mettere radici significa diventare concreti? Non solo, significa anche crescere attaccamenti.

L’equilibrio non è solo concreto. 

Anche per questo l’umanità riflessa dai singoli è tanto bisognosa della giusta misura. Le città sono come zavorre pesanti per la nostra spiritualità.  

La tecnologia nemica del sonno.
Per dormire bene, è necessario staccare la spina. Un consiglio da prendere alla lettera, stando ai risultati di una ricerca realizzata all'Hospital for Sick Children di Toronto e pubblicata sulla rivista Canadian Medical Association Journal

Per cadere serenamente tra le braccia di Morfeo, infatti, niente televisione, né computer, cellulari e altri dispositivi elettronici che rischiano di compromettere il riposo notturno… Eppure, sembra essere ormai un'abitudine consolidata, tra gli adolescenti in particolare, infilarsi sotto le lenzuola con cellulari, videogiochi o tablet in mano. Abitudine che, secondo i risultati di una ricerca del Sleep Disorders Center del Jfk Medical Center di Edison, non solo compromette la qualità del sonno, ma anche lo stato di salute generale. Può causare problemi di insonnia, ma anche depressione, ansia, deficit di attenzione e iperattività. 

Queste attività stimolano il cervello e stravolgono i regolari cicli di sonno-veglia’ spiega Peter Polos, l'autore dello studio.

Quindi, per evitare di dormire male la notte ed essere stanchi e assonnati di giorno, bisognerebbe ‘rendere la propria stanza da letto un santuario, al riparo dalle preoccupazioni della giornata’ suggerisce Allison Harvey, esperta di disturbi del sonno, dell'Università di Berkeley. Anche secondo Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno dell'Istituto San Raffaele di Milano, 'bisogna assolutamente lasciare fuori dalla stanza da letto televisione, computer, cellulari e videogiochi. L'ideale sarebbe spegnere tutto dopo le nove di sera, ma non è così facile. Allora, impegniamoci a spegnere la tv almeno mezz'ora prima di quando abbiamo intenzione di andare dormire e un'ora prima, invece, tutti gli altri dispositivi elettronici'.

Cellulare.
Lasciare il telefonino acceso in camera da letto, appoggiato sul comodino o addirittura infilato sotto il cuscino, per scambiarsi messaggini con gli amici fino a tarda notte? Assolutamente no. Danneggia la qualità del riposo notturno. Non solo perché a livello inconscio siamo sempre in attesa di ricevere un nuovo messaggio, ma anche perché, effettivamente, non poche volte durante la notte veniamo svegliati dall'arrivo di un sms o di una telefonata. Secondo una ricerca della National Sleep Foundation, negli Stati Uniti succede ogni notte (o quasi) al 9% degli adolescenti e un paio di volte a settimana agli adulti. 

In ogni caso, il messaggio che arriva nel corso della notte, anche se lo stimolo sonoro è molto basso e non ci sveglia, causa dei microrisvegli ripetuti al nostro cervello. Così, finiamo col non riposare adeguatamente’ spiega Ferini Strambi…
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E torniamo al ‘tormentone cellulare’. Non vogliamo credere che sia pericoloso? Bene, questa è la nostra scelta e, ciò, autorizza un certo scenario a manifestarsi ed apparire. Non è l’unico, per cui l’alternativa è sempre possibile a prescindere da tutto quello che pensiamo o che ci fanno pensare.

‘Il cellulare causa il cancro’. Innocente Marcolini e la sua battaglia contro l'elettrosmog.
C'è ben poco da festeggiare, ma per Innocente Marcolini è pur sempre una vittoria della giustizia e un riconoscimento ad una battaglia che porta avanti dal 2002 sui danni che le onde elettromagnetiche provocano all'uomo.

È stato l'uso continuo e prolungato del cellulare a provocare il tumore al cervello a questo ex direttore finanziario di una multinazionale: lo ha confermato la Corte di Cassazione, sezione Lavoro, a sviluppare il tumore benigno al trigemino, respingendo così il ricorso dell'Inail che si rifiutava di riconoscere la malattia di Marcolini come una malattia professionale. 

Da ora in poi, all'uomo verrà riconosciuta una pensione di invalidità all’80%.

Ma non è per i soldi che il 60enne di Carpenedolo, nel bresciano, ha portato avanti questa battaglia: 

'Volevo che venisse riconosciuto il legame che c'era tra la mia malattia e l'uso del cellulare e del cordless. Volevo che questo problema diventasse di dominio pubblico perché molte persone non sanno ancora il rischio che corrono parlando a lungo al cellulare senza utilizzare l'auricolare, oppure tenendolo infilato nella tasca dei pantaloni'… Oggi la Cassazione conferma le sue ricerche, portate avanti anche grazie ad un team di oncologi e medici - i professori Giuseppe Grasso, neurochirurgo di Brescia e il professor Angelo Gino Levis, oncologo e ordinario di Mutagenesi Ambientale all'Università di Padova - che lo hanno affiancato nella sua battaglia.

‘Una sentenza importante’ afferma Levis, perché ‘finalmente si riconosce ufficialmente la correlazione, nonostante la contropropaganda e le ricerche per nulla allarmistiche finanziate dalle compagnie che fabbricano cellulari, di tumori provocati dalle onde elettromagnetiche’.

Danni che si manifestano soltanto dopo molti anni - dieci, talvolta quindici -  per questo è importante per Levis evitare categoricamente l'uso del telefonino ai bambini, oltre ad evitare di portarli in tasca o metterli di notte sotto il cuscino. Consigli e accorgimenti che l'oncologo suggerisce costantemente sul suo sito applelettrosmog.it

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È dimostrato. Ci crederemo davvero? Utilizziamo il ‘Metodo Indiretto’ per comprendere quanto le compagnie produttrici di cellulari mettano ‘le mani avanti’ nell’ammonire la propria clientela sul pericolo di base a cui si espone quando accetta di utilizzarlo. Sanno molto bene, perché lungimiranti, che prima o poi le cose cambieranno e infilano paletti tra le righe per in un futuro ipotetico poter affermare: 

‘ve l’avevamo detto. Eravate stati informati. È stata una vostra scelta’.

I passi seguenti sono tratti dai libretti sulla sicurezza di alcuni modelli di cellulari di recentissima produzione.

‘Per garantire la conformità alle norme di esposizione alle radiofrequenze stabilite dall’FCC, dalla IC, dal MIC e dall’Unione Europea, trasportare il dispositivo (si intende ‘il cellulare’) a contatto con il corpo utilizzando solo accessori con clip per cintura integrato forniti approvati da RIM Research in Motion. L’utilizzo di accessori non espressamente approvati da RIM può comportare la violazione delle norme FCC, IC e dell’Unione Europea relative all’esposizione alle radiofrequenze e l’annullamento della garanzia applicabile
al dispositivo’.

Se non viene utilizzato tale accessorio.
Tenere il dispositivo ad almeno 25 cm dal corpo quando il dispositivo sta trasmettendo. Quando si utilizzano le funzioni dati del dispositivo con o senza cavo Usb, tenere il dispositivo ad almeno 25 cm dal corpo.

E ancora indicazioni per ridurre l’esposizione.
Per ridurre l’esposizione alle radiofrequenze (RF), tenere in considerazione le seguenti istruzioni sulla sicurezza: 

utilizzare il dispositivo.. nelle aree dove è presente un segnale wireless forte. L’indicatore che fornisce informazioni sulla forza del segnale wireless si trova nell’angolo superiore destro della schermata iniziale e visualizza cinque barre in ordine crescente. Tre o più barre indicano che il segnale è forte. Una condizione di segnale ridotto, che potrebbe verificarsi in aree come un parcheggio sotterraneo o durante viaggi in treno o in auto, può indicare una maggiore energia erogata dal dispositivo.. nel tentativo di eseguire la connessione a un segnale debole.

Norme d’uso corretto.
Utilizzare la funzione vivavoce se è disponibile e tenere il dispositivo ad almeno 25 cm dal corpo, compreso l’addome per le donne incinte e l’addome inferiore per gli adolescenti, quando il dispositivo è attivato e connesso alla rete wireless… ridurre il numero di ore trascorse in conversazioni telefoniche.

Link

L’elettrosmog è invisibile all’occhio umano ma non per questo 'meno pericoloso'.

Il telefono cellulare è utilizzato da oltre 5 miliardi di persone nel mondo, in particolare dai giovani e dai minori in età. È diventato uno strumento irrinunciabile per comunicare, ma deve essere utilizzato con precauzione.

Il 31/05/2011 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato 'possibili cancerogeni' i campi elettromagnetici a radiofrequenza sulla base dell’aumento di rischio di glioma (un tipo di cancro maligno al cervello) associato all’uso dei telefoni mobili.

Gli studi scientifici più recenti indicano effetti biologici dovuti all’uso di cellulare e cordless non solo nel lungo termine ma anche nel breve termine. Per questo motivo, nell’uso dei telefoni mobili, è indispensabile seguire il Principio di Precauzione, cioè la minimizzazione dell’esposizione.

I telefoni cellulari sono dispositivi che emettono e ricevono onde radio ad alta frequenza (microonde):

queste, collegano ogni cellulare ad una rete di stazioni radio base, in modo da permettere agli utenti di fare e ricevere chiamate. La quantità di energia da radiofrequenza assorbita da un corpo esposto ad un campo elettromagnetico come quello prodotto dal cellulare (o dal cordless) è espressa dal SAR (Specific Absorption Rate), ossia Tasso di Assorbimento Specifico la cui unità di misura è il Watt/kg.

Minore è il SAR minori sono le emissioni del cellulare. Controllate le emissioni dei cellulari che comprate cioè il livello di SAR in Watt/Kg.

Link

A questo link è possibile prendere atto di studi molto circostanziati sempre inerenti alla pericolosità dell’utilizzo dei cellulari.

Sarà sufficiente diffondere notizie di questo tipo per convincere la platea? 

Pensiamo a quando in televisione si vedevano fumare persone ‘degne di fiducia’. Ciò equivaleva a convincerci indirettamente che il fumo non facesse male. Oggi è vietato fumare. Quindi?
 
Sino a quando non cambierà il vento che ci ispira, darà difficile osservare un cambiamento epocale nel Mondo. Questo vento si alimenta di noi e poi ci ispira a continuare a farlo.

Noi siamo l’ago della bilancia, la struttura dell’imbarcazione, l’acqua, i remi, etc. Le condizioni meteo risentono di quello che ‘facciamo/pensiamo’. Ma noi riteniamo di subire le bizze del Tempo.

Abbiamo deciso di fare così. Perché?

A scuola cosa ci hanno insegnato? I nostri genitori cosa ci hanno detto? Perché?

Da dove è partita questa onda? Perché è partita?

Domande lecite a cui è interessante dare delle risposte… Ricordiamoci sempre che lo sappiamo benissimo cosa dovremmo fare per cambiare quasi all’istante ciò che tanto ci infastidisce ma che accettiamo ugualmente. 

Dipende da noi.

18102012 S 0 – 292 San Luca Evangelista (Troppo lontano nel Tempo) ++

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 18 ottobre 2012

Il virus è un nostro eco.




Ieri ho dovuto lottare con un virus nel computer. Segno evidente che le mie difese immunitarie sono basse in questo periodo

Il virus in questione è il 'Win64/Patched.A'. 

L’Avg free, che ho installato di default, continuava a segnalare il worm e anche un’altra serie di parassiti vari. Mi sono accorto che in questi casi ci si mette sempre nelle mani di chi, si suppone, ne sappia di più

È logico, si potrebbe pensare. Certo. Però ci si espone ad operazioni che mai avremmo fatto in assenza di quel virus. Ossia, se quel virus ha un senso, qualcuno se ne potrebbe approfittare. Ad esempio, colto da nervosismo e spazientito dalle continue segnalazioni a vuoto dell’antivirus, mi sono costretto ad accettare i consigli che trovavo in Internet. 

A quel punto era possibile aggiungere virus a virus, in quanto i siti frequentati erano praticamente sconosciuti per me. Mi dovevo fidare di quello che trovavo. A quel punto ho dovuto seguire le istruzioni di persone che teoricamente potevano essere le stesse che avevano sviluppato il virus.

Perché? 

Beh… perché esiste il virus. Esso ha certamente un nesso col fatto che in seguito mi sono ritrovato a cercare una soluzione. Come se fosse il virus stesso a spingermi indirettamente su certe piste.

Comunque, ho iniziato a scaricare soluzioni 'un tanto al pacchetto'. Spazientito ed innervosito ho sentito di dover scaricare un altro antivirus ufficiale e mi è venuto in mente un nome da film sufficientemente agganciato al potenziale del genio, ossia: Kaspersky.

Quel nome, non so perché, mi conferiva sicurezza in termini di genialità.

L'aggancio è, in qualche modo, all’abilità di Kasparov, il famoso campione di scacchi. Ebbene, seguendo questo tenue filo di speranza ho eseguito il download di ‘Pure 2.0’, in versione trial per 30 giorni, e puntualmente dopo avere eseguito la scansione del computer, è riuscito ad eliminare il virus.

Questo virus ha la particolarità di sostituire il file di sistema ‘Service.exe’, nella cartella 'C:\Windows\System32', per cui non è semplice riportarlo alla sua versione originale. Da quel 'punto', opera, distribuendo malfunzionamenti ed appesantimenti generali del sistema operativo. Insomma, una vera e propria spina nel fianco.

Esisterà senz’altro di peggio, ma a me diciamo che è bastato questo.

Se, ora, mi ritrovo a fare pubblicità a questo prodotto è perché ne ho tratto un beneficio. La cosa interessante, forse una leggenda del Web, è che sono state proprio le case che vendono antivirus a concepire i virus nei computer.

Ossia, crea un problema e fornisci la soluzione.

Crea l’aspettativa, la necessità, nella Massa ed approfittane.

Adesso, probabilmente, sto osannando proprio uno degli attori che mi ha impestato il pc. Allo stesso Tempo quel virus l’ho preso per motivi legati alla mia operatività/navigazione, per cui ho avuto quello che meritavo in termini di riflesso delle proprie azioni.

Semina vento e raccoglierai tempesta.

Credevo il mio computer sufficientemente protetto e invece ho amaramente constatato che non lo era. Che cosa dovrei desumere di me, visto che tutto ci riflette?
 
Di fare maggiore attenzione alla mia sovranità personale e di non fare il passo più lungo della gamba, cedendo alle lusinghe di software di cui se ne può fare anche a meno. Ieri, è come se fossi stato attratto da aspetti tendenti a distogliermi da quello che stavo facendo. È una questione di attenzione, concentrazione, totalità, consapevolezza, chiarezza mentale, etc.

Ok. Ho compreso, grazie a questa ultima frase:

ero tentato di evadere dal tracciato che stavo percorrendo. Se quel tracciato, adesso continua ad avere Cuore per me, significa che l’attacco virale di ieri non ha altro che sottolineato ed evidenziato la bontà della via intrapresa. È una marcatura indiretta. Va osservata e capita attraverso l’intero essere.

Occorre non fermarsi all’evidenza più appariscente ed immediata.

Non è un approfondire ma un sentire.

Il Tempo fa solo da corollario.

1 secondo o una Vita: non fa differenza. La differenza esiste solo dal punto prospettico delle 3d, se si è convinti che questa Vita sia tutto quello che abbiamo a disposizione…

Ora, passo velocemente, e non a caso, ad evidenziare questa notizia:

Il premio milionario che nessuno riesce a vincere.
L'Ibrahim Prize for Achievement in African Leadership è un riconoscimento per il miglior risultato di leadership africana ideato dal milionario sudanese Mohammed ‘Mo’ Ibrahim, magnate dei telefoni cellulari trapiantato a Londra

Un'iniziativa che lo ha reso celebre presso i governi africani e che mette in palio ogni anno 5 milioni di dollari rateizzati in dieci anni - più 200 mila dollari l'anno di vitalizio dopo i dieci anni - per il leader politico del continente che si distingue grazie ad un operato politico ineccepibile.

L'eccellenza in tema di governi, infatti, è secondo l'imprenditore l'unica via d'uscita per un paese considerato ancora ‘terzo mondo’: ‘L'Africa è un continente ricchissimo, non abbiamo scuse per la nostra povertà. Il problema dell'Africa non è che mancano i fondi. Mancano i governi. Senza una buona governance non andremo da nessuna parte’...

Quest'anno non è stato possibile trovare un candidato in grado di soddisfare tutti i requisiti di qualità richiesti e l'Ibrahim Prize si conferma così come un premio molto ambito e di assoluto pregio. Si pensi che solo per la nomination è stato creato un indice composto da 86 criteri per ciascuna delle 54 nazioni africane, che misura l'efficienza dei governi nel mantenere la sicurezza, il rispetto delle leggi, i diritti civili, la libertà economica e la promozione sociale.

L'Angola di fronte alla 'maledizione dell'oro nero'.  
È un ossimoro sociale, una cruda contraddizione in termini comuni a molti paesi del Terzo mondo. L'Angola è il secondo più importante produttore di petrolio dell'Africa e la terza economia del continente. Eppure oltre metà della sua popolazione è costretta a vivere alle soglie della fame

A Luanda, la capitale, per esempio il 91% della popolazione non ha l'acqua corrente: 'Qua non abbiamo l'acqua nelle case e dobbiamo venire fin qui per fare provvista'. Eppure l'Angola esporta due milioni di barili di greggio al giorno e secondo le stime sta per superare la Nigeria come maggior produttore africano. Ma le statistiche ingannano

'Malgrado il Pil si aggiri tra i 4 e 5.000 dollari a testa, questi dati non descrivono la situazione del paese. Si è scavato un gigantesco gap tra ricchi e poveri. Il coefficiente di Gini, la misura della diseguaglianza della distribuzione, è tra i più alti del mondo'. 

Per alcuni si tratta di un effetto collaterale dell'industria petrolifera che impiega meno dell'1% della forza lavoro totale mentre i profitti entrano nelle tasche di una minoranza di superricchi che vivono in un'enclave che somiglia a una versione africana di Saint-Tropez. Dove possono godersi i ristoranti del lungomare di una delle città più care del mondo... 

La cosiddetta 'maledizione dell'oro nero' deposita nella casse del paese ampie riserve di denaro mentre milioni di angolani sono costretti a sopravvivere con meno di due dollari al giorno.
Link
  • le statistiche ingannano
  • la cosiddetta ‘maledizione dell'oro nero’ deposita nella casse del paese ampie riserve di denaro mentre milioni di angolani sono costretti a sopravvivere con meno di due dollari al giorno.


È sempre lo stesso ritornello. In Africa lo si vede ancora meglio. Non è una questione di ‘tanto l’Africa è lontana’, bensì di un fuoco acceso e talmente evidente da vedersi in tutto il Mondo. 

La sua luce alimenta di bagliori similari tutto ciò che la riflette. La luce di quel rogo si diffonde dappertutto, come quella di un faro per ogni natante in navigazione nella notte o nella mancanza di visibilità. Il mantenersi a certe distanze dalla costa permette di scorgere la luce del faro, allontanarsi troppo mette a repentaglio la propria sicurezza. L’Africa sta 'bruciando' e le sue fiamme si vedono dappertutto. Non è più una questione di sicurezza del cammino, ma di denuncia di uno smarrimento collettivo.

Guardate! Stiamo bruciando e lo sapete il perché? Perché non facciamo niente per smettere di bruciare. Bruciamo di conseguenza…

Il messaggio è per tutto il Mondo perché l’Africa ha la forma di un Cuore ed è centrale rispetto alla dislocazione delle terre emerse.


Ma non si può pensare di ‘salvare l’Africa’ se prima non giungiamo a conoscere noi stessi e se gli africani non fanno nulla per salvare se stessi. Il ‘problema’ va affrontato con la giusta prospettiva e nella direzione più autentica. Altrimenti diventa solo un spostare l’attenzione dal proprio cammino, per motivi molto simili a quello che è accaduto a me nella giornata di ieri.

Focus e chiarezza mentale. 

Ultimamente mi sono trovato in grande difficoltà ad esprimere, a parole, ‘quello che voglio fare’. Mi sono accorto di un altro vuoto dentro di me e, ormai sappiamo molto bene che, quello che lasciamo viene preso e che ciò che non si esprime s’imprime.

Ossia, otteniamo due ‘disgrazie’ senza colpo ferire:
  1. lasciamo opportunità ghiotte per evolvere
  2. somatizziamo la rinuncia sulla nostra pelle e dentro di noi.
Problem solving.
Il problem solving (locuzione inglese che può essere tradotta in italiano come risoluzione di un problema) è un'attività del pensiero che un organismo o un dispositivo di intelligenza artificiale mettono in atto per raggiungere una condizione desiderata a partire da una condizione data

Il problem solving indica più propriamente l'insieme dei processi atti ad analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche.

Va precisato che il problem solving è solo una parte di quello che è l'intero processo di risoluzione di un problema vero e proprio: quest'ultimo comprende anche i processi cosiddetti di problem finding e problem shaping.

L'approccio scientifico alla risoluzione dei problemi, inizialmente era sviluppato secondo uno schema puramente intuitivo:
  • percezione dell'esistenza di un problema
  • definizione del problema
  • analisi del problema e divisione in sottoproblemi
  • formulazione di ipotesi per la risoluzione del problema
  • verifica della validità delle ipotesi
  • valutazione delle soluzioni
  • applicazione della soluzione migliore
Nel definire il problema si operava un'analisi empirica dei dati e si ricercava la riproducibilità del problema così che fosse possibile analizzarlo in maniera quasi scientifica. Le operazioni successive erano diretta conseguenza dell'analisi iniziale, caratterizzate da metodologie personali, disomogeneità delle soluzioni e capacità di riuscita inversamente proporzionali alla complessità del problema in esame.

Per questi motivi nel tempo si sono sviluppate diverse tecniche ragionate e standardizzate per risolvere i problemi, di seguito le principali metodologie.

Metodologie.
Varie sono le tecniche e le modalità di problem solving che possono essere impiegate, ad esempio: FARE.
 
Focalizzare.
  • creare un elenco di problemi
  • selezionare il problema
  • verificare e definire il problema
  • descrizione scritta del problema.
Analizzare.
  • decidere cosa è necessario sapere
  • raccogliere i dati di riferimento
  • determinare i fattori rilevanti
  • valori di riferimento
  • elenco dei fattori critici.
Risolvere.
  • generare soluzioni alternative
  • selezionare una soluzione
  • sviluppare un piano di attuazione
  • scelta della soluzione del problema
  • piano di attuazione.
Eseguire.
  • impegnarsi al risultato aspettato
  • eseguire il piano
  • monitorare l'impatto durante l'implementazione
  • impegno organizzativo
  • completare il Piano.
  • valutazione finale.
Risolvi ed analizza.
Questa metodologia viene utilizzata in ambito informatico per circoscrivere i problemi e costruire delle metodologie specifiche per gli utenti che si basano sull'esperienza comune e sulla condivisione delle conoscenze.

I principi fondamentali sono 3:
  1. cercare la responsabilità di una situazione problematica rallenta la soluzione dello stesso senza portare benefici evidenti
  2. se si trova una soluzione bisogna rendere disponibile una descrizione dettagliata del problema e del metodo per risolverlo
  3. se non si trova una soluzione è comunque importante dettagliare bene il problema e descrivere accuratamente i passi da seguire affinché il problema si ripresenti.
Le operazioni da seguire sono le seguenti:
  • relazionare gli effetti del problema
  • relazionare la situazione hardware e software
  • identificare tutte le modifiche effettuate prima dell'esistenza del problema
  • ricercare le cause
  • analizzare le cause
  • porre rimedio se possibile
  • verificare che il rimedio abbia risolto effettivamente il problema
  • relazionare la soluzione oppure dichiarare l'impossibilità di trovare una soluzione adeguata.

Ho riportato quasi per intero l’articolo trovato in Wikipedia, perchè ci offre la possibilità di riflettere ‘a gratis’, ossia a domicilio, lasciando però ad ognuno di noi le tempistiche e la possibilità di conoscersi meglio. Utilizzerò queste righe nei prossimi articoli di SPS.

Per oggi ho scritto anche troppo…

Ognuno per sé e tutti insieme.

Dipende da noi.
 17102012 V 0 + 291 Sant'Ignazio di Antiochia (Il teorico della Chiesa di cui si conosce solo il martirio) ++

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 17 ottobre 2012

Fu un deserto...




A che serve approfondire una notizia, un discorso, qualsiasi ambito? Non è forse più importante prendere atto che ‘esista’ quella notizia, quel discorso, quel certo ambito? Non è forse più importante, attraverso ciò che è giunto sino a noi, essere consapevoli del messaggio, proprio perché chiaro, essendo non approfondito?

Sono i termini che usiamo e le convenzioni a cui ci riferiamo, che legano ed incollano la capacità di divenire effettivamente individui ‘che sono andati avanti’

Esempio. Leggiamo questa citazione: 

nel linguaggio Gurdjieffiano quando si parla dell’uomo, dobbiamo sempre specificare a che tipo di uomo stiamo riferendoci. Il sistema della Quarta Via classifica gli uomini in sette categorie differenti che corrispondono al livello evolutivo raggiunto…
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Basta leggere questa lucida espressione per sentire maturare in sé qualcosa di diverso/nuovo. A che serve approfondire? Approfondire, significherebbe confondersi le idee che, adesso, sono chiare anche se alimentate da pochi dati

SPS cerca sempre di provocare stati d’animo ‘imbarazzanti’ nel Lettore…

L’evoluzione, passando dall’espansione e radicamento della consapevolezza, è un processo magnetico e di polarizzazione del proprio involucro/contenitore/essenza.

Quello che serve, lo attiriamo sempre, comunque ed ovunque, visto che il concetto di ‘casa’ è tipico delle 3d. In realtà, ‘casa è ovunque si è’.

Tempo al Tempo.

Quando si sente di dover approfondire un aspetto, è perché si è pronti per sostenere la gravità delle informazioni ivi orbitanti. Se fatto troppo presto, il rischio è quello del saturarsi, ossia di cadere nei semitoni mancanti della scala d’ottava, proprio come quando ci si anima per un’idea, che sembra davvero meravigliosa e poi, dopo 5 minuti, si passa a cestinarla senza esitazione.

Approfondire sempre e comunque, appartiene al sottile gioco Antisistemico d’intrattenimento in lui, in qualità di cibo per la sua tentacolare presenza, radicata nelle 3d attraverso il genere umano

Ciò, equivale, dal punto di vista di SPS, ad accorciare la lunghezza degli articoli quotidiani, con il proposito di continuare a fornire nuova prospettiva ma con minore impeto, conscio e fiducioso nella qualità dell’energia evocata e dell’auto lavoro, che ogni individualità è perfettamente in grado di svolgere, nel pieno rispetto delle proprie tempistiche.

Il raccolto non matura tutto insieme.

Per oggi, invito a riflettere sulla tonalità, sulle sfumature, che derivano dall’utilizzo dei termini convenzionali e abitudinari passati dalle infrastrutture di amministrazione e controllo della Massa:

per capire a quale pace alludano basta partire dai Romani, che portavano la pace nei territori conquistati, e il significato della loro pace è ben descritto da Tacito

‘Ubi desertum faciunt, pacem appellant’ (Dove fanno il deserto, lo chiamano pace)…
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Ok? Penso sia chiaro il proposito odierno, ripetuto ad eco nel Tempo da SPS.

Apriamo gli occhi.

Si dice che Osho sia stato assassinato, 'sottilmente', da rami operativi di organi governativi Americani:

Bush padre, come il figlio, e come Reagan (presidente al tempo dell’arresto di Osho) non sono cristiani nel senso ‘cristiano’ del termine. Il cristiano vero, in teoria, dovrebbe essere tollerante e amorevole verso tutti, e non dovrebbe per nessun motivo uccidere. Loro sono cristiani nel senso ‘rosacrociano’; fanno parte cioè di quel ramo dei Rosacroce deviato, l’Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’Oro, che parlano di Dio e di Cristo intendendo questi termini in senso esattamente opposto al senso cristiano

Non a caso in nome di Dio scatenano guerre uccidendo milioni di persone, e Bush spesso ha ripetuto infatti che ‘Dio è con lui’. Perché il Dio in nome del quale scatenano la guerra è il loro Dio, Horus, non il Dio dei Cristiani.

Bush quindi non è un cristiano, e, anzi, da un certo punto di vista Osho è più cristiano di molti ‘cattolici’, in quanto seguiva alla lettera i principi di amore e tolleranza che sono scritti nei 4 vangeli.

Anzi, dal punto di vista dei Rosacroce, il movimento di Osho contribuisce col suo sincretismo ad abbattere la forza dell’ideologia cattolica, e quindi in questo senso è funzionale agli interessi della religione di Bush.

Il problema quindi non può essere religioso.

Leggendo gli scritti di Osho mi sono convinto che la ragione dell’omicidio è di tipo spirituale. Infatti, la comprensione e l’interiorizzazione dei principi su cui si basa la filosofia di Osho è idonea a scardinare proprio quei capisaldi su cui la massoneria rosacrociana basa la sua forza

ovvero il concetto della morte e il concetto del denaro.

Osho con i suoi scritti incita a non temere la morte ed a viverla come uno stato di passaggio, in cui addirittura si vivrà meglio che nel corpo fisico… Osho faceva paura perché il sistema massonico in cui viviamo si basa su due fondamenti:
  1. la paura della morte.
  2. la paura della perdita economica.

Senza queste paure il sistema massonico, che vive di minacce dirette o indirette (se ti opponi perderai il lavoro; perderai la vita; perderai l’onore perché ti infangheremo) non potrebbe resistere.

Senza la paura della morte (tua e dei tuoi cari) svanisce anche il ricatto familiare, che si riassume nella frase: 

non ti opporre al sistema se tieni alla tua famiglia…

Anche dal punto di vista religioso, Osho poteva far paura, ma per un altro motivo. Egli non ha fondato una sua religione, né si ispirava ad una religione particolare. Nei suoi libri e nei suoi discorsi utilizzava il Vangelo quando parlava a persone cattoliche, i Sutra buddisti quando parlava a buddisti, i Veda indiani quando parlava a induisti, e attingeva da fonti ebraiche, sufi, e chassidiche… Si possono leggere i suoi scritti, quindi, pur restando buddisti, cristiani, o ebrei.

Ma dava una lettura dei testi sacri più moderna e al passo coi tempi, il che poteva far paura a coloro che ancora ragionano con schemi che risalgono a migliaia di anni fa, e che usano la religione come uno strumento per tenere sotto controllo le menti degli adepti.

Osho, in altre parole, fu ucciso per lo stesso motivo per cui furono uccisi altri leader spirituali famosi, come Gandhi e Martin Luther King. Più in generale, fu ucciso per la stessa ragione per cui vengono uccisi tutti quelli che si ribellano al sistema denunciandolo fin nelle fondamenta, dai cantanti, agli scrittori, ai registi, ai magistrati, ai giornalisti.

La diffusione delle idee di Osho poteva contribuire a scardinare il sistema.
Osho
Mai nato
Mai morto
Ha solo visitato questo Pianeta Terra
11.12.1931
19.01.1990
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Se si sta bene in una società regolata, come quella soprattutto occidentale, è perché si è ancora come frutti acerbi sui rami dell’albero della Vita. Accelerare i Tempi sarebbe persino deleterio per tutti.

Per cui va bene così. È senz’altro utile ed opportuno. È la luce solare che permette la maturazione dei frutti. La luce regola e scandisce le tappe del cammino. Tutto quello che si sviluppa nel frattempo ha funzione consolidante.

Basta leggere queste notizie per capire l’apparente paradosso attuale, caratterizzato da Banche che continuano a fare utili nella buona e nella cattiva sorte e che, quando lo annunciano al Mondo, il Mondo (economico) ne gioisce perché non tutto è perduto (dal proprio punto di vista):

Goldman Sachs, utile III trimestre a 1,5 mld dollari, sopra attese.
Goldman Sachs ha battuto facilmente le stime degli analisti sugli utili e le entrate nel terzo trimestre. Il colosso bancario ha registrato un utile per gli azionisti ordinari di 1,5 miliardi di dollari, girando in positivo dopo il rosso dello scorso anno, quando i conti erano stati condizionati dalla fuga degli investitori dai mercati dopo il declassamento del rating degli Stati Uniti. Goldman ha guadagnato per azione 2,85 dollari, a fronte della previsione di 2,19 dollari degli analisti. I ricavi sono più che raddoppiati a 8,4 miliardi di dollari dai 3,6 miliardi del terzo trimestre dello scorso anno. Le attese dei mercati erano per 7,2 miliardi di entrate.

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Citigroup, utile sopra stime ma pesa maxi-svalutazione da 4,7 mld dlr.
Citigroup ha comunicato di aver battuto le previsioni degli analisti sull'utile nel terzo trimestre, nonostante una pesante svalutazione. Il colosso bancario statunitense ha chiuso il periodo luglio-settembre con un profitto di 3,3 miliardi di dollari, se si esclude il peso di elementi una tantum, come le forti perdite nell'attività di brokeraggio e altri oneri straordinari. L'utile per azione si è attestato a 1,06 dollari, meglio delle stime di 96 centesimi per azione. Le previsioni degli analisti escludono generalmente gli eventi non ricorrenti. I ricavi si sono attestati a 19,4 miliardi di dollari e superano le previsioni di 18 miliardi. Considerando gli oneri straordinari, Citigroup ha chiuso il terzo trimestre con un utile di 468 milioni di dollari ed entrate per 14 miliardi. Il calo dei profitti è legato a una maxi-svalutazione da 4,7 miliardi di dollari di una società di brokeraggio in joint venture con Morgan Stanley.

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JPMorgan, utile III trimestre record a 5,7 mld dollari (+34%).
JPMorgan Chase ha registrato un utile record di 5,7 miliardi di dollari nel trimestre luglio-settembre, in crescita del 34% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il profitto per azione è stato pari a 1,4 dollari e ha superato di gran lunga gli 1,21 dollari attesi dagli analisti. Il fatturato è cresciuto del 6% a 25,1 miliardi di dollari, contro le stime che indicavano quota 24,4 miliardi. A spingere gli utili sono stati i minori accantonamenti per crediti inesigibili, ovvero 1,8 miliardi di dollari a fronte di 2,4 miliardi di un anno fa.

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Non serve nessuna rivoluzione. Queste entità globali troveranno da sole il modo di terminarsi oppure di trasformarsi. ‘Da sole’, significa in conseguenza, anche, della nostra presenza incoraggiante, dando luogo ad un gioco di riflessi virtuosi, permettendo che la ‘stagione’ cambi.

Queste infrastrutture saranno utili per il Mondo che diverrà. 

Esse lo collegano, di fatto, unificandolo simbolicamente e praticamente. Esse dimostrano che con un semplice cambio di guida si potrebbe ‘rendere fertile anche il deserto lasciato dai Romani’.

Dipende anche da noi.
 16102012 S 0 + 290 Santa Margherita Maria Alacoque (Il buio attorno a lei) ++

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com