martedì 7 agosto 2012

Curiosity e i ratei di Pensione non riscossi.




La morte estingue la capacità giuridica della persona e i diritti ad essa inerenti (ossia i diritti personali) ma non i diritti patrimoniali, i quali dovranno essere perciò trasmessi ad altri

Il complesso di norme che regola tale trasferimento si chiama diritto ereditario o successorio...
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Una delle primissime immagini trasmesse da Curiosity alla base dopo l'arrivo del rover su Marte: 

la fase dell'atterraggio si è conclusa con successo, e il nuovo esploratore marziano ha inviato alla Nasa un'istantanea di quello che vede sul pianeta rosso. Comincia così la missione di Curiosity.
 
Tutti, ben conoscendo a quale livello tecnologico è giunta la capacità umana di fotografare, dalle galassie agli organismi più microscopici, ci saremmo aspettati una rappresentazione del suolo di Marte perlomeno degna del termine ‘fotografia moderna’. E invece? Eco che cosa Curiosity ha inviato sulla Terra:


Wow. Non c’è che dire! Una vera schifezza di fotografia. Ma che cosa pensano alla Nasa? Che la popolazione sia ancora convinta di vivere nel 1969 o, ancora peggio, agli inizi del 1900? 

La ‘difficoltà tecnologica’ o la ‘distanza tra i due Pianeti’ è un problema? Ma per favore… Ormai non ci crede più nessuno o, almeno, non ci credo più io. Questa fotografia è una vera e propria presa per i fondelli e potrebbe rappresentare anche una strada in terra battuta vicino a casa mia. Se osservassimo bene, potremmo anche sperare di vedere per terra un tappo di bottiglia della birra e un mozzicone di sigaretta, cioè dei chiari segni di Vita Marziana… Bah.

Rimango sempre allibito di fronte a talune prove di sciatteria. 

È come ‘tornare indietro’ invece che procedere lungo la direzione intrapresa. Questi ‘signori’ ci vogliono fare credere che la sonda non sia attrezzabile con una macchina fotografica ‘normale’, di quelle che si trovano anche al supermercato in offerta speciale. No, è possibile solo dotare la sonda di apparecchiature sofisticatissime e lasciare la ripresa fotografica relegata nel limbo della insignificanza. Ma quale potere tecnologico andiamo paventando, se non siamo nemmeno in gradi di scattare una normale fotografia a colori e sufficientemente nitida da essere compresa da tutti?
 
Ci fanno sempre vedere le ‘cose’ dal buco della serratura, pretendendo che noi ci si creda senza indugio alcuno. E il bello è… che accade proprio così come intendono. Wow… Poveri noi.

E poi ci fanno vedere le foto dell’Universo, meravigliose. Foto di ‘oggetti celesti’ lontanissimi, quando non abbiamo nemmeno una foto della Luna in alta definizione e a colori. Questi paradossi non sono affatto casuali, ma servono per creare e mantenere attivo quel livello confusionale, in grado di disturbare il naturale processo di risveglio della specie umana

Ogni ‘entità vivente’ cresce nel Tempo e la stessa cosa, ovviamente, vale anche per tutti noi. Il Controllo Antisistemico lo sa alla perfezione e, dunque, ha creato una struttura omnicomprensiva in grado di mantenere gli umani in una fase estremamente rallentata del proprio processo naturale di consapevolezza e di conoscenza di se stessi.

Nulla è per caso.

Quella fotografia mi procura un effetto simile a quello dell’orticaria. È il simbolo che il Tempo è stato bloccato, congelato, rallentato a dismisura e che ‘noi’ siamo regolarmente quegli allocchi che credono a tutto quello che viene rilasciato ed imposto dall’alto, dove per ‘alto’ si deve intendere ‘la regia umana/parassitaria sottile’, cioè Antisistemica.

Tutto è opportuno, allo stesso Tempo. Ok. Ma per oggi intendo soffermarmi su uno solo dei lati della ‘medaglia’. Ok?

La Bce deve rispettare le proprie regole.
Il meeting Bce, come avevamo anticipato, si è risolto in sostanza con un nulla di fatto. In ultima analisi quanto è emerso è che Draghi, come del resto era lecito supporre, deve attenersi strettamente alle regole cui la Banca Centrale è sottoposta (quindi non può finanziare direttamente gli Stati)
 
Punto fondamentale: 

l’intervento sul mercato secondario avverrà solo a condizione che gli Stati interessati richiedano aiuto. Questo equivale a costringere Italia e Spagna a chiedere aiuto formalmente, quindi di fatto a richiedere un Bailout (situazione in cui un soggetto in bancarotta, o vicino alla bancarotta, riceve un'iniezione di liquidità, al fine di soddisfare i suoi obblighi a breve termine. Link) per ottenere i riacquisti? 

Questo è il punto più controverso ed ‘assurdo’

I riacquisti della Bce dovrebbero servire proprio per evitare di chiedere aiuto, mentre qui si viene costretti a chiedere aiuto per attivare i riacquisti! Crediamo che sia superfluo aggiungere commenti a riguardo. Di fatto l’obiettivo che la Bce si prefigge è quello di ‘blindare’ le misure di risanamento e le riforme che gli Stati stanno prendendo anche oltre eventuali elezioni…
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  • nulla di fatto
  • non può finanziare direttamente gli Stati
  • costringere Italia e Spagna a chiedere aiuto formalmente
  • si viene costretti a chiedere aiuto per attivare i riacquisti
  • l’obiettivo che la Bce si prefigge è quello di ‘blindare’ le misure di risanamento e le riforme che gli Stati stanno prendendo.
La Bce rispetta eccome le regole: 

le ‘proprie’ regole

Essendo privata, tende a ‘portare acqua al proprio mulino’. È naturale e comprensibile, allo stesso modo di come è 'comprensibile' quella foto di Marte scattata da Curiosity; quella ‘scatola’ di metallo dotata di tutto, tranne di una macchina fotografica digitale da 80 Euro, che si trova in offerta da Trony.

È questa la realtà che ci circonda: 

una paradossale rappresentazione di controversie sottili, che vanno ad impigliarsi nelle nostre strumentazioni di bordo individuali. Una forma sottile di inquinamento delle nostre possibilità/facoltà

Facciamo astrazione del nostro punto di osservazione, senza per questo dover andare su Marte. Semplicemente proiettiamo la nostra lungimiranza oltre ai confini tremolanti emanati dalle nuove ‘Colonne d’Ercole’: 

oltre ai limiti imposti da ‘altri’.

Quando in Borsa si perde, si perde davvero? E, soprattutto, perdono tutti? Oppure c’è sempre chi ‘vince’ e coloro che perdono sono sempre gli stessi?
 
Facebook, il crollo del titolo fa guadagnare il 500%.
Il crollo del 45% di Facebook, a qualche investitore europeo è fruttato ben il 500%. Sono i fortunati che hanno acquistato il warrant emesso da Vontobel la settimana dopo la quotazione del social network, al costo di 6 centesimi di euro. Il prodotto scommetteva su un ribasso del titolo a 22 dollari entro il marzo successivo alla quotazione: un risultato che è stato (purtroppo per Mark Zuckerberg) raggiunto molto prima, portando il valore del warrant, secondo i calcoli di Bloomberg, a ben 37 centesimi. 

Vontobel non è il solo emittente a scommettere sul crollo del titolo Facebook: anche Bnp Paribas, Ubs e Commerzbank hanno tra i loro prodotti ‘put warrants’, che scommettono su un ribasso fino a 12 dollari. Secondo quanto calcolato da Bloomberg, dei warrant più scambiati, nove su dieci sono legati al ribasso di Facebook, mentre le cinque opzioni legate al social network più presenti nei portafogli degli investitori sono proprio ribassiste.
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Ok? È la nostra ‘ignoranza’ a farla da padroni: sempre. Ogni situazione vela opportunità di guadagno e di perdita. Rien ne va plus, les jeux sont faits - espressione in francese (letteralmente 'nulla è più valido, i giochi (ormai) sono fatti'), utilizzata dal croupier nel gioco della roulette per segnalare ai giocatori il momento dopo il quale, essendo già in movimento la pallina, non è più possibile posizionare le fiches sul tavolo da gioco. 

È entrato nel linguaggio comune per indicare che, ormai, quel che è stato fatto è stato fatto e non c'è più niente da fare.
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C'è sempre 'qualcosa da fare'. È, semmai, sempre una questione di 'timing', di attesa, di preparazione e di giuste tempistiche... Cosa scegliamo di fare? Come ci muoveremo? Chiederemo all’esperto di turno, oppure decideremo di ‘capire da soli’? 

La cosa migliore è imparare sempre qualcosa, anche dalle sconfitte più brucianti. Questo è il modo più indelebile per accumulare esperienza. Esperienza che ci trasformerà in esseri a prova di ‘sofisticazione’. Non crederemo più al primo che bussa a casa nostra, al fine di venderci una ‘enciclopedia’… Crederemo solo a noi stessi e a tutti coloro che avranno dimostrato di ottenere la nostra fiducia. Fiducia che, ancora oggi, è riposta in un modello di controllo atto a mantenerci distaccati da noi stessi.

Ci accorgiamo dell’incendio che sta divampando sulla ‘nave’? Lo sentiamo l’odore intenso ed impregnante delle fiamme? Oppure cerchiamo di allontanarlo cospargendoci di profumi, come faceva l’aristocrazia europea di qualche secolo fa?

Il ‘puzzo’ si sente sempre, a ben filtrare l’aria.

Ora vorrei passare ad una illuminazione/proposta, che ieri mi ha colpito improvvisamente. La esprimo nella sua prima forma di bozza ‘senza nessuna pretesa’. Assolutamente da ‘non esperto’ ma in qualità di ‘essere anche cittadino di questa società’. Eccola… 

Il tema è: ‘Il diritto all’estinzione della Pensione’.


I contributi previdenziali sono pagamenti obbligatori che in Italia si effettuano all'Inps (settore privato) e all'Inpdap (settore pubblico), al fine di successivamente una prestazione pensionistica (dal 1° gennaio 2012 - per effetto del decreto legge numero 201 del 6 dicembre 2011 - 'decreto salva Italia' - poi convertito con modifiche nella legge numero 214 del 27 dicembre 2011 - l’Inpdap è confluito in Inps. Link).

I contributi previdenziali (pensioni di vecchiaia, invalidità, superstiti, ecc.) ed assistenziali (malattia e Gescal) devono essere versati sia dal datore di lavoro che dal lavoratore.

Al lavoratore viene trattenuto il 9,89% della retribuzione nelle aziende industriali fino a 15 dipendenti, commerciali fino a 50 dipendenti, nei pubblici esercizi e negli studi professionali; all'interno delle aziende con oltre 50 dipendenti la percentuale è del 10,19%.

Il datore di lavoro deve invece versare mensilmente i contributi e presentare all'Inps o agli Istituti sostitutivi del regime generale obbligatorio previdenziale la denuncia individuale delle retribuzioni dell'anno precedente di ciascun dipendente...
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Le persone lavorano tutta la Vita. Perché? Perché servono soldi. E perché tendono a credere che accumulando del denaro da ‘mettere via’, ad un certo punto della loro esistenza si trasformerà in un vitalizio, nel momento in cui ne avranno più bisogno e le ‘forze’ verranno meno. Allora; si lavora, diciamo per 40 anni e si accumulano i relativi contributi. Dunque, dopo 40 anni avremo accantonato almeno (facciamo cifra tonda e calcoliamo 1000 Euro all’anno) 1000 = 40.000 Euro, più le rivalutazioni annuali. Diciamo 45.000 Euro cadauno. Una bella cifra da custodire al riparo di ogni tempesta finanziaria globale

Soldi che, man mano, 'non vediamo più' e che serviranno per essere ripresi a piccole dosi mensili, nel momento in cui potremo dire a tutti gli effetti di ‘essere in Pensione’. Wow…

Il denaro che lo Stato ci conferisce è sempre il nostro. Ok? Non è un regalo da parte di nessuno. Ora, perché lo Stato mette in dubbio che questo ‘tesoro, frutto del nostro lavoro’, possa anche non esistere più nel corso del Tempo? Noi lo abbiamo regolarmente guadagnato, 'affidato loro' e messo da parte. Ma, spostiamo un po’ l’asse del nostro osservatorio sino al punto dolente della situazione, ossia quando, tocchiamo ferro, prima o poi moriamo

Che cosa accade? 

Che, se siamo sposati, circa la metà della nostra Pensione viene ricevuta dal coniuge ancora in Vita, altrimenti 'si perde il diritto alla riscossione della somma ancora depositata'. Chi perde questo diritto? Gli eredi.

Leggiamo bene:

'si perde il diritto alla riscossione della somma ancora depositata'. Questa somma è depositata su un conto a nome dei deceduti e, solitamente, un analogo conto corrente bancario viene sempre co-intestato. Come mai questo fatto non accade per il 'Conto Pensione', vista la quasi certa possibilità che esistano degli eredi a cui accreditare la somma esistente non ancora percepita dagli 'aventi diritto'?

Ma come? Si badi bene che questa è la prassi, ossia è la regola acquisita come tale ‘supinamente’, senza chiedersi nulla a tal riguardo. Ma, mi chiedo io, se invece lascio un debito, quel debito passa agli eredi regolarmente. Perché esiste questa differenza di trattamento tra debito e credito?
 
La mia ‘proposta indecente’ è quella di estendere quella differenza di denaro non recuperato, attraverso l’usufruizione della Pensione, a causa della dipartita dell’avente diritto,  all’erede o agli eredi più vicini ancora in Vita. Solitamente i figli. Figli che, molto probabilmente, avranno acceso dei mutui che fanno fatica ad onorare.

In questa maniera si creerebbe un surplus di reddito per le famiglie. Del denaro, tra l’altro’ che spetta di diritto perché regolarmente guadagnato dai genitori…

E invece cosa accade? Che la rimanenza di Pensione non goduta viene statalizzata/sterilizzata, cioè sparisce nel mare magnum della dispersione politico/sociale. E dove va a finire? Nel calderone illusorio del pagamento del debito pubblico o in quello del bilancio dell’Inps: bella roba.

Quanti di quei 45.000 Euro sono nostri di diritto? Calcoliamo quanti ratei mensili di pensione sono stati regolarmente riscossi e il gioco è fatto: 

la differenza spetterà ai figli. Fossero anche 5.000 Euro, perché rinunciarvi? Il sistema ‘idrico’ disegnato dallo scorrere del denaro è quantomai sfuggente. Dove finisce? Dove inizia? Difficile a dirsi. Più semplice osservarne il percorso a noi più vicino, ma non facciamo nemmeno quello.

Stampiamoci bene in testa questa verità:

se depositiamo su un conto corrente qualsiasi del denaro, noi quel denaro lo vogliamo interamente indietro, nel momento del bisogno. Anzi, lo vogliamo anche aumentato di quella piccola parte di interesse che la banca ci riconosce per incentivarci a ‘scegliere lei invece che la concorrenza’. 

Perché con il ‘Conto Pensione’ non facciamo la stessa cosa? 

Perché non chiediamo di ‘svuotare’ interamente il conto? Per via delle leggi imposte? Ma che leggi sono, se ci impediscono di ottenere qualcosa che è nostro per diritto?

Lo Stato fallirebbe? Beh… accadrà ugualmente, procedendo su questa strada. Ogni ‘cosa’ che si regge sull’ingiustizia è destinata a collassare. È una questione di Tempo.

Tutto incentiva a creare debito

Il debito è come acqua che erode gli argini troppo deboli. E, crediamoci, qualche debolezza esiste sempre nel paradigma scambiato per l’unica realtà.

La cosa più stravagante è che le abitudini ci hanno resi ‘ciechi’.

Tutto va in ‘successione’: 

anche i ratei di Pensione non regolarmente riscossi.

Siamo davvero ‘cosa strana’.

E, ovviamente, dipende anche da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 6 agosto 2012

Noi siamo ‘contenuti’.




In un supermercato, quando si intende ‘liberarsi’ di un certo stock di merce, generalmente cosa si fa? Lo si mette in evidenza. Come? Tramite una bella promozione, ossia attraverso un sostanzioso ‘sconto’.

In quel modo saremo certi di attirare l'interesse della clientela.

Nella pratica del commercio, lo sconto è quella riduzione del prezzo di vendita, praticata per spingere l'acquirente a compiere scelte più vantaggiose per entrambi

Lo sconto viene concesso per incentivare una vendita, in cambio di un pagamento immediato anziché di un pagamento a termine, per cedere più facilmente merce invenduta o per indurre l'acquirente ad acquistare una maggiore quantità di beni
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Questo frattale fa immediatamente pensare a come ‘tutto sia preventivabile’, da parte di un certo ‘insieme di controllo’, volto a determinare un certo tipo di comportamento nella Massa, che ‘usufruisce’ di un simile trattamento. 

Ossia, il comportamento massivo è facilmente inquadrabile, a priori, se la Massa si ‘muove/vive’ in un modello infrastrutturale creato ad hoc per ricomprenderla, come ad esempio le città.

Inoltre, questo è un frattale anche identificativo del ‘grado di conoscenza’ in possesso del Controllo. Una conoscenza drenata opportunamente dal bacino sociale, mediante una coerente strategia perpetrata nel corso del ramo millenario del Tempo deviato (quello artificiale di ore da 60 minuti, misurato con orologi ‘meccanici’).

La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende 'immune' il tumore a ulteriori trattamenti…
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Ma va? Tutto ciò che combatti, rafforzi! È persino logico. In casa del ladro come puoi rubare? Ma anche 'tutto ciò che ignori'... È un concetto di chiusura applicato ad uno di monitoraggio. È il famoso ‘divide et impera’, ma allargato ai ‘confini della realtà’. Guardando film di ‘fantascienza’ si mette d’accordo la razionalità con la fantasia. Questo compromesso permette di prendere in considerazione anche le ‘bizzarrie’ più azzardate, senza ‘offendere’ la logica ammaestrata della mente. 

In questo caso ci si può misurare/confrontare con gli scenari più 'off limits' in cui il ‘credo popolare’  scivola via come acqua sui vetri:

il campo del possibile, riferito al proprio stazionamento in una realtà tra le infinite, in un Mondo tra i molti, in una dimensione tra le tante, si allarga a dismisura. Al cinema ci si ferma per qualche ora ad osservare ‘cose’ dal punto prospettico dell’immaginazione. È come quel gioco che si faceva da bambini, caratterizzato dall’uso di ogni possibilità creativa, al fine di avere la meglio nella disputa irreale tra ‘e allora io’ e ‘io sono’…

Solitamente si ‘andava a finire’ identificandosi con il ‘Tutto’ per allargare al massimo il campo del proprio potere e zittire definitivamente il proprio contendente.  E molto spesso, ciò non era sufficiente per zittire del tutto il bambino avversario. Sandman, il Signore dei Sogni, esegue lo stesso ‘gioco’ con un demone di nome Choranzon, all’Inferno, per recuperare una parte della propria ‘attrezzatura’, azzerando ogni possibilità avversaria, identificandosi con lo ‘strumento’ della Speranza.

La Speranza è ‘tutto ciò che rimane’?. 

Essa descrive un concetto molto simile a quello di ‘possibilità sempre intatta’. È una chiave per ‘rimanere nel loop, che contiene’

Attenzione: 

essa è una chiave per stazionare o liberarsi. 

L’anello di contenimento è sottile ma estremamente robusto e resistente, perché costituito della nostra necessità energetica. È come avere la rete Enel in casa: chi ne può fare a meno? Solo chi non ‘accetta le regole sociali imposte’. Cioè ‘nessuno’.
 
Infrastrutture che contengono. 

Leggiamo questa citazione, tratta da un forum, denudandola dal contesto in cui è stata espressa. Noteremo delle sorprendenti analogie con il ‘modello di controllo’, basato sul contenimento di una intera Specie, quella umana nelle 3d, e sul ‘comportamento massivo indotto’, che ne consegue come diretta emanazione, preventivata dai detentori del ‘ritmo’ all’interno del Tempo artificiale:

- Perchè gli anelli che servono a poter incassare i movimenti in casse di dimensioni più grandi, non ci piacciono? Perchè giudichiamo negativamente gli orologi che utilizzano tali anelli?
- Perché sono brutti alla vista, hanno un sapore posticcio e rappresentano l'antitesi della pregevolezza manifatturiera, nascendo per adattare a casse anabolizzate calibri pensati e sviluppati in passato per casse di dimensioni minori, quindi una scelta di mero risparmio per riciclare il già fatto piuttosto che sviluppare qualcosa di nuovo pensato appositamente per l'occasione. Un po’ come un petto posticcio cucito alla bene e meglio per riciclare una vecchia giacca ormai demodè.
- Perchè dici che sono l'antitesi della pregevolezza manifatturiera? In cosa inficiano sulla qualitá o sulla pregevolezza del movimento?
- Perchè dimostrano il fatto che è stato ‘riciclato’ un movimento, anche di buon livello capiamoci, per un altro orologio. È più pregevole dal punto di vista manifatturiero una cosa che ‘calza a pennello’ dentro un'altra, o una cosa pensata 40 anni fa per altro e adattata alla bene e meglio? La qualità del movimento non è in alcun modo messa in discussione o inficiata dalla ciambella, l'estetica e il pregio dell'intero orologio, sì.
- Ci sono case che realizzano solo movimenti e non orologi completi. Immagino ci possano essere case che realizzano solo 'contenitori' e non movimenti.
- Banalmente perché denunciano il fatto che il calibro non sia stato pensato per una data cassa ma piuttosto che si cerchi di adattare il movimento su una cassa che non ha alcuna relazione con lo stesso. Processo decisamente più vantaggioso in una logica di produzione di massa, probabilmente inevitabile oggi, ma non per questo gradito ad un utente consapevole.
- Mettiamola così, è molto simile al mondo delle automobili. Lo stesso telaio, sospensioni, cambio, motore vengono montati su diverse carrozzerie, dalla compatta alla station wagon o al piccolo suv. Il tutto unicamente per contenere i costi ed ampliare la gamma. Come per le auto però il progetto parte pure da qualche parte ed una di queste versioni è quella più ‘felice’, nel senso che è quella dell'idea originaria. La stessa cosa capita con gli orologi, stesso ‘motore’ diverse casse. Solo che sino a quando cambia il materiale e non le dimensioni la cosa ha una logica, quando cambiano le dimensioni invece la logica è solo commerciale per chi vende e mai per chi compra.
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L’equipaggio della Nabucodonosor, in Matrix, ne era al di fuori e nemmeno ‘lì’ era del tutto esente dalle spire del Controllo. Figuriamoci noi.

Le dimensioni di questa ‘crisi’, che sembra attanagliare la serenità degli umani, è ormai globale. Essa mette in evidenza un ‘castello di carte’ talmente traballante da risultare osservabile attraverso certe logiche ‘non sense’ espresse, ad esempio, dai ‘Mondi impossibili’ alla Lovecraft:

scale che veicolano e conducono sempre allo stesso luogo, dando solo l’impressione di muoversi con senso, affidandosi alle leggi dimensionali decodificate dallo strumento umano. L’inganno a cui si è sottoposti è sottile. Una fine strategia per ‘intrattenere’ per quel Tempo necessario e sufficiente per… ‘maturare assuefazione’. Dopo di che, l’umano diverrà come un bisognoso di tutto, dipendendo dal tutto.

Ignorando di essere rinchiusi in un ‘anello’, in una ‘gabbia senza sbarre né inferriate’, si scambierà la gabbia per il proprio Mondo nativo, allo stesso modo di un animale allo zoo. Ciò che avverte sempre, tuttavia, che ‘qualcosa non va’, è il nostro apparato più sensibile sensoriale; quel ‘senso di ragno’ capace di avvertire quello strano pizzicore cerebrale alle corde dello stomaco, quel senso di ‘saudade o di ‘spleen’ capace di inondare la quotidianità del vivere di una tristezza avvelenante

A volte ci si chiede ‘perché sono triste? Che motivo ho?’. E quali risposte scattano immediate? Pensiamoci bene. A quali ‘patteggiamenti’ indulgiamo? Non pensiamo, forse, a quello che ‘abbiamo’ in termini di possesso ed attaccamento? Oppure in termini ‘familiari’: 

ai propri figli, grazie ai quali si trova la forza per ‘andare avanti’. Ma ‘andare avanti’ dove? Nel loop. E dov’altro? Come sulla ruota del criceto

Spingi, spingi, puff puff pant pant… che fatica. Però vuoi mettere la soddisfazione? Ma quale soddisfazione? Quell’apparente stato di serenità, più rassomigliante ad una stanchezza troppo spinta che ad un effettivo stato di rilassatezza? Molto simile all’abbronzatura da ‘ferie annuali’, che passa dopo una settimana dal ritorno in ufficio.

Ci stiamo veramente accontentando. E il ‘bello’ è che questa rinuncia ha certamente un senso, in ambito Divino. Ci ‘serve’. 

Con la crisi del sistema economico e finanziario l'acquisto di terra è diventato una appetibile forma di investimento per mettere al sicuro il denaro dalle rischiose fluttuazioni dei mercati ma soprattutto per trovare una opportunità di lavoro alternativa con l'aumento preoccupante della disoccupazione’. 

È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che negli anni della crisi i terreni agricoli, come l'oro, hanno aumentato il proprio valore a differenza di quanto è accaduto per gli investimenti nel mattone o nel mercato azionario…
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Siamo ‘prevedibili’. Chi è che ci ‘muove’? Facciamo tutto da soli?
 
Io direi che assolutamente questa ‘ipotesi’ non è possibile. La Vita è sempre una orchestrazione di fattori e, questa legge, è valida ad ogni livello. Non facciamo finta di non applicare gli stessi principi, scoperti ad altri livelli, anche al nostro, ossia a quello ritenuto dominante.

Noi siamo ‘contenuti’. Non c’è alternativa

Il contenimento è un concetto derivato dal modello di W.R.Bion, contenitore/contenuto, che indica una funzione (termine leggibile anche in senso matematico di relazione fra due entità) fondamentale per il funzionamento mentale e lo sviluppo psichico.
 
In particolare nel rapporto madre/bambino (neonato, infante) Bion ha usato il termine 'révèrie' per indicare una funzione mentale attuata istintivamente dalla madre per accogliere i contenuti indigeribili (usando una metafora che evoca la fisiologia dell'apparato digerente) per la mente in formazione del bambino e restituirli detossificati e resi digeribili.
 
La relazione contenitore/contenuto, e le sue vicissitudini, appare come una funzione universale applicabile a contesti diversi, dalla psicologia individuale e dei gruppi piccoli e grandi, alla linguistica (significante/significato), alla sociologia, ecc
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In televisione con 'contenitore' si intende un programma televisivo con conduzione o meno che contiene altri programmi televisivi. Questo termine viene usato anche più genericamente per indicare un varietà e un talk show…
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Un Vaso: nel linguaggio della Kabbalah si parla del desiderio come un Vaso

Anche se alla fine ci può essere un limite al nostro appetito, non esistono limiti al nostro desiderio. Viviamo con il pilota automatico inserito, mossi dal costante bisogno di appagare i desideri che abbiamo nel cuore e nell’anima. Desiderare la felicità rappresenta la nostra vera essenza, anche se può significare cose diverse per ciascuno di noi.
 
La Kabbalah riassume ognuna di queste differenti forme di appagamento in una sola parola: Luce

La luce include anche quella forza che chiamiamo intuito. Quello spirito che abbiamo dentro e che risveglia in noi la speranza. Il carburante che ci spinge ad andare avanti

La costante felicità e l’entusiasmo dell’essere vivi. La luce rimanda a una felicità senza fine, a una gioia costante. È la differenza che esiste tra piacere e appagamento. Questo appagamento costante è definito Luce. Esaurire la Luce è ciò che ci rende infelici. Più Luce abbiamo nella nostra vita, più a lungo i nostri desideri restano appagati e più felici siamo. La Luce viene definita anche come il conforto, la sicurezza, la tranquillità mentale di sapere che la felicità ci sarà anche domani. Quando siamo connessi con la Luce, non esistono la paura, l’ansia, o l’insicurezza riguardo al futuro.
 
La Luce è la sostanza più diffusa nell’universo. 

Riempie il cosmo e permea la nostra realtà. È infinita. 

Se il desiderio è la nostra essenza, e l’universo è inondato di Luce, che cosa si frappone tra noi e una felicità senza fine? 

Risposta: un Velo.

All’origine di ogni evento 'improvviso' c’è sempre una causa nascosta, qualcosa che ci è sfuggito. Nel passato, da qualche parte, deve essere stato piantato un seme. Non esistono errori. Non esistono coincidenze. Né incidenti né catastrofi improvvise. Tutto ciò che accade ha sempre una ragione

Non siamo capaci di vedere al di là del tumulto momentaneo per cogliere il grande disegno.
 
Tutte le cose sono connesse. La Kabbalah scoprì questo concetto secoli fa. Per quanto la nostra vita possa sembrare caotica, in essa si cela un ordine intrinseco. Ogni forma di conoscenza, saggezza e gioia dimora in questo regno. È il dominio di ciò che i cabalisti chiamano Luce. 

Edison, Einstein e Newton scoprirono soltanto qualcosa che esisteva già
Il potere della Kabbalah (Una tecnologia per l’anima) - Yehuda Berg

Apriamo la prospettiva, la consapevolezza di ‘non essere soli’ e che tutto sia scritto a ‘matita’, in maniera tale ‘da non essere calcato in versione definitiva, ma solo propositiva e conseguente ad un certo livello caratterizzante il cammino più affine per giungere a…’.

Il cammino è individuale ma si riflette su quello di tutti gli altri. La sinfonia è composta dai singoli…Noi, i singoli, siamo il 'contenuto', ossia la 'preziosità informativa dell'esperienza':

valore aggiunto.

Apriamo i nostri ‘occhi’. Dipende anche da noi, no?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 3 agosto 2012

Il 'mandato' e l'anello dimensionale.




All’interno del proprio mandato, la Bce è pronta a fare qualunque cosa per preservare l’Euro.
Mario Draghi

Mi sono sempre chiesto perché San Paolo ha scritto tutte quelle lettere ai Corinzi e, soprattutto, perché i Corinzi non gli hanno mai risposto?
Benvenuti al nord

Sacro e Profano? Non solo… Anche ‘serio e comico’. E anche ‘comico e serio’. Ricordate? Le due facce della stessa medaglia, contemporaneamente

Il ‘lato’ che ci attira di più è quello che magnetizziamo 'meglio': 

il tragi/comico.

È una verità molto vicina al paradosso. Questa verità/realtà sta alla base della piramide di confusione che regna sovrana tra/nella Massa. È un ‘dipende’ continuo. E questo ‘dipendere’ è frutto della nostra Natura mal compresa o ricordata. Non si riesce proprio a venire a capo di queste strutture a loop che 'ci contengono', caratterizzate da ‘anelli senza Tempo né inizio né fine apparenti: 

come vortici nei quali s’agita una tempesta secolare.

Come uscirne? Come interpretarne le fattezze, i significati? Come trarre insegnamento? Come non rimanere vittime di se stessi?
 
Mediante triangolazione:

i simboli rappresentano costellazioni, e queste corrispondono per numero e posizione a coordinate spaziali, che identificano un pianeta, mentre un settimo punto è il punto di origine… A questo punto il generale West decide di rivelare l'esistenza dell'anello, ribattezzato Stargate, come chiamato dal Dottor Jackson nella traduzione del cartiglio. Gli stessi simboli del cartiglio sono presenti sull'anello rotante dello Stargate, insieme a molti altri. 


L'esercito aveva capito che i sei simboli del cartiglio erano coordinate stellari, ma non erano mai riusciti a ricostruire l'intera sequenza di attivazione del portale, che necessitava di un settimo simbolo. Il Dottor Jackson riesce ad individuarlo nella parte sottostante il cartiglio, al di fuori di esso; era stato tutto il tempo sotto il naso dei militari. Lo Stargate viene dunque attivato e si riesce a creare il Wormhole verso il pianeta alieno…
Stargate

Gli stargate sono portali che permettono di collegare in maniera quasi istantanea due punti dello spazio. Nella serie vengono forniti molti dettagli sul funzionamento dei dispositivi, e grazie alla sospensione dell'incredulità è possibile analizzarli approfonditamente e ‘scientificamente’ inseguendo una sorta di verosimiglianza nei confronti della fisica reale, non televisiva…
Link
 
Le coordinate spaziali del punto d'arrivo vengono stabilite dai primi sei simboli, che rappresentano le sei facce di un cubo, al cui centro è disposto il pianeta da raggiungere

Il settimo simbolo identifica invece il punto d'origine, cioè l'attuale posizione dello stargate da cui si sta digitando l'indirizzo; ogni stargate possiede un proprio punto d'origine…
Link

Il cosiddetto ‘punto di origine’, ossia quella coordinata ‘spazio/temporale’, che coincide con un’altra prospettiva del panorama da cui siamo abituati ad osservare e giudicare, è proprio il trait d’union tra 'paradigma/realtà 3d conosciuta' e 'paradigma/realtà 3d non conosciuta'.

È il punto grazie al quale possiamo triangolare e ‘tirarci fuori’ da questa dimensione ad 'anello piatto'. Assumendo una prospettiva ‘altra’, possiamo osservare la realtà in cui siamo auto installati.
 
In quel momento potremmo accorgerci che la struttura dell’energia, a diverse gradazioni vibrazionali, è a forma spiraloide e che gli anelli della spirale sono anelli di contenimento a compartimenti stagni, se non si è in grado di ‘unirli’ attraverso la comprensione della loro Natura comune e continua

In poche parole, se non si è in grado di farli comunicare, essi daranno luogo a cerchi isolati della possibilità, mentre nel caso opposto la struttura evidenziata sarà continua, come la 'consapevolezza' di coloro che li sapranno in questo modo interepretare...

Ho visto una spirale all’interno della quale può scorrere una sfera perfettamente coordinata nelle sue dimensioni. La sfera si muove in verticale lungo l’asse della spirale e intanto ruota su se stessa. Molto interessante, vero? Questo spiegherebbe le forze torsionali che interessano ogni corpo presente sulla Terra; forza dimostrata da scienziati Russi di ‘frontiera’ e riportata alla luce dal lavoro di David Wilcock:

per dare consistenza ai nostri termini, useremo le espressioni scientifiche comuni 'campi di torsione' oppure 'onde di torsione' nel riferirci al flusso spiraliforme di energia-tempo scoperta da Kozyrev… 

Nel 1913, il fisico Eli Cartan dimostrò per primo che la 'fabbrica' (flusso) di spazio e tempo nella teoria della relatività generale di Einstein non solo 'curvava', ma possedeva in sé stessa anche un movimento di rotazione o spiraliforme conosciuto come 'torsione'… 

I campi torsionali, come la gravità e l’elettromagnetismo, sono capaci di muoversi da un punto all’altro dell’Universo. Per di più, come scopriremo nei prossimi capitoli, Kozyrev dimostrò, decadi addietro, che questi campi viaggiano a velocità 'superluminali', ossia a più della velocità della luce. Avendo un impulso che si muove direttamente dalla 'fabbrica dello spaziotempo', che viaggia a velocità superluminali e che è separato da gravità ed elettromagnetismo, si arriva ad una significativa conquista della fisica, qualcosa che richiede che il 'vacuum fisico', la 'zero-point-energy' o l’etere esistano realmente…
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Che cosa è un ‘movimento’? È qualcosa di eterno?

È semplice constatare come ogni risposta sia una interpretazione alla luce del ‘dove siamo adesso’. L’eternità è un punto di vista manchevole del feedback di una ‘controparte’. Stiamo camminando, per cui, su una via lastricata della nostra sola consapevolezza.

Il ‘dipende’ origina il ‘dipendere’ e la ‘dipendenza’…

Paolo, negli scritti che compongono l'attuale Seconda lettera ai Corinzi, si trovò, come già detto, a lottare contro ‘falsi apostoli’. Essi si presentavano alla comunità di Corinto sicuri di sé, pieni di vanto per le doti e le qualità umane che possedevano, forti anche di doni soprannaturali e carismatici di cui si servivano per attirare l'attenzione delle persone e legare a sé i fedeli di Corinto. La loro immagine era quella di persone particolarmente ricche di ‘talenti’, che passavano di successo in successo nell'apostolato, tanto da mietere continui 'trionfi' nella vigna del Signore.
 
Si presentavano dunque ai non cristiani e ai credenti come personalità religiose di primo piano, forti di titoli giuridici o istituzionali e nello stesso tempo sovrumanamente trasfigurate dallo splendore divino visibile sul loro volto di estatici e taumaturghi.  

Era perciò la loro personalità straordinaria che garantiva il messaggio predicato

S'introduceva così nelle comunità cristiane il culto della personalità con tutto quello che ne segue: 

orgoglio spirituale e superiorità ostentata nei predicatori della Parola di Dio, e nei credenti nasceva conseguentemente una sorta di venerazione pietistica unita a sudditanza servile

La Chiesa finiva per diventare un gregge dominato da capi autoritari e tirannici…
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Le ‘origini’ di qualsiasi movimento sono sempre più ‘brulle’ di quello che si possa credere. Nelle ‘origini’ troviamo gran parte dei ‘semi’ che daranno luogo alla germogliazione di una possibilità sulle infinite, che esistono allo stesso Tempo. Le 'scelte' fanno la differenza

In due biglietti, scritti probabilmente uno alla comunità di Corinto e uno alle comunità della Grecia, Paolo invita i cristiani ad essere generosi nella raccolta di denaro che egli aveva indetto tra le comunità della Galazia, della Macedonia e della Grecia a favore della comunità povera di Gerusalemme (Gal2, 10).
 
Tale raccolta è chiamata ‘servizio’ (diakonia 8,4 e 9,1), ‘grazia’ (chàris, 8,4) a cui partecipare, ‘culto’ reso a Dio (leitourghìa: 9,12). Tale gesto, che sembrerebbe profano, è in realtà un gesto sacro di culto a Dio
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Tale gesto, che sembrerebbe profano, è in realtà un gesto sacro di culto a Dio… Ecco l’origine che sancisce ed autorizza l’unione polare tra denaro e divinità. Questa è la discesa in Terra del principio ‘alieno’, il quale si ammanta delle peculiarità trovate al suolo

Chi ha deciso per l’intera umanità? Eccoci nuovamente al/nel loop…


Triangolare per meglio osservare, dunque. La ‘mano’ che ha veicolato un ‘messaggio’, l’umanità stessa, non è certamente rimasta ‘qua’ ad osservare in ‘prima persona’. Il nostro vivere sensoriale non riesce ad accorgersi dell’osservatore superiore, perché questo è al di là della nostra 'capacità' regolata dall’abitudine 3d ad opera del Dna e del cervello.

Ci manca il ‘settimo punto’: l’origine. Senza di quello si rimane in un Mondo ‘chiuso’, come topi da laboratorio.  

In tempi di ‘crisi’, o almeno ci raccontano così, l’Italia che rischia il default è il Paese che maggiormente riconosce valore economico alle medaglie vinte dai propri atleti alle Olimpiadi:

sesta giornata olimpica con due medaglie, oro e argento, per l'Italia: 

le cinque medaglie storiche della prima giornata di gara avevano fruttato agli atleti premi per un totale di 760.000 euro, mentre due conquistate costeranno al Coni 710.000 euro. Alle quattro fiorettiste in pedana questa sera per l'oro andranno 140.000 euro a testa per un totale di 560.000 euro, mentre l'argento conquistato da Battisti e Sartori nel due di coppia canottaggio vale 75.000 euro a testa per un totale di 150.000 euro. 

Ad oggi, il totale dei premi che il Coni dovrà riconoscere agli atleti vincitori di medaglie è pari a 1.810.000 euro (dei 4.470.000 previsti in totale). Al momento l'atleta più ‘ricca’ è Elisa Di Francisca, 280.000 euro, in virtù dei due ori nel fioretto…
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Le Olimpiadi, ed il loro vagheggiante ‘Spirito di Partecipazione’, sono un’altra illusione del movimento a spirale con anelli di contenimento (la cui simbologia è riportata persino nel proprio famoso logo a cinque cerchi). Gli atleti (pochi) vincono e gli altri (quasi tutti) non vincono. Come si può preservare la pulizia etica delle origini, se mai c'è stata, se si premia/separa con tanta ‘generosità’ i primi/dalla Massa? 

Questo è un altro frattale della presenza di un principio elitario al vertice umano, ossia è la dimostrazione di una selezione di specie ancora in atto al fine di mantenere separata la popolazione… 

Draghi: la Bce può considerare misure di politica monetaria non standard.
‘La Bce può intraprendere operazioni di mercato aperto e può considerare di intraprendere misure di politica monetaria non standard per consentire la trasmissione di politica monetaria’. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, nella conferenza stampa seguita alla decisione di mantenere invariati allo 0,75% i tassi d'interesse. Nella stessa conferenza Draghi ha chiarito che nell'attuale quadro di incertezza i governi devono essere pronti ad attivare i fondi Esm e Efsf.
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Le ‘misure di politica monetaria non standard per consentire la trasmissione di politica monetaria’, che cosa sono o a cosa equivalgono? Semplicemente ad un modo non molto comprensibile per la Massa, di ‘agire al di sopra di tutto e di tutti, in funzione della preservazione dello status quo, anzi, al suo miglioramento dal punto di vista del Controllo Antisistemico’

Il ‘non standard’ che cosa sarebbe altrimenti? È il sancire che, per una certa ‘categoria di umani’, le regole non esistono. È l’equivalente del definire un killer, un agente con licenza di uccidere (il famoso 007).
 
Davvero pazzesco quello a cui ci siamo abituati.

Draghi evita i dettagli: ‘Oggi solo la filosofia che sarà alla base delle nostre decisioni’.
'Non c'è stato un tema specifico nella riunione odierna. Non c'è ragione di entrare nello specifico delle misure non standard che stiamo discutendo'. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, durante la conferenza stampa seguita alla decisione di mantenere i tassi d'interesse invariati, a una domanda sull'eventuale acquisto di asset del settore privato. Draghi si è mantenuto generico anche sui dettagli degli eventuali acquisti di titoli dei Paesi più deboli dell'Eurozona: ‘È troppo presto - ha spiegato - per dire se gli eventuali acquisti di bond verranno sterilizzati’. 

Una apertura in questo senso avrebbe invece permesso di ipotizzare tempi più vicini per un manovra di quantitative easing sul modello di quelli varati dalla Federal Reserve.
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Questa ‘crisi’ sembra solo un mezzo per accelerare eventi pre programmati. Altro che 2012. Non sembra sfuggire nulla alle maglie del Controllo. In ultima analisi, potrebbe anche essere che sarà il Controllo stesso che saprà/potrà anche sorprendere in maniera positiva. In che modo?

Cambiando diametralmente le ‘regole’ in maniera direttamente proporzionale, però, al conseguimento di un nuovo punto prospettico ad opera della Massa, chiamata da sempre al proprio ‘risveglio’ ed alla propria ‘conoscenza’

A ‘mali estremi, estremi rimedi’, si dice.

Ecco una buona spiegazione della presenza ‘paradossale/apparente’ dell’anello di contenimento (il ‘mandato’ a cui frattalmente ci riferisce Draghi), ossia di una conformazione dell’energia tale da imbrigliare coloro che non hanno le ‘qualità vibrazionali’ per trasferirsi di livello. Nulla è per caso.

Dipende anche da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com