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lunedì 6 agosto 2012

Noi siamo ‘contenuti’.




In un supermercato, quando si intende ‘liberarsi’ di un certo stock di merce, generalmente cosa si fa? Lo si mette in evidenza. Come? Tramite una bella promozione, ossia attraverso un sostanzioso ‘sconto’.

In quel modo saremo certi di attirare l'interesse della clientela.

Nella pratica del commercio, lo sconto è quella riduzione del prezzo di vendita, praticata per spingere l'acquirente a compiere scelte più vantaggiose per entrambi

Lo sconto viene concesso per incentivare una vendita, in cambio di un pagamento immediato anziché di un pagamento a termine, per cedere più facilmente merce invenduta o per indurre l'acquirente ad acquistare una maggiore quantità di beni
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Questo frattale fa immediatamente pensare a come ‘tutto sia preventivabile’, da parte di un certo ‘insieme di controllo’, volto a determinare un certo tipo di comportamento nella Massa, che ‘usufruisce’ di un simile trattamento. 

Ossia, il comportamento massivo è facilmente inquadrabile, a priori, se la Massa si ‘muove/vive’ in un modello infrastrutturale creato ad hoc per ricomprenderla, come ad esempio le città.

Inoltre, questo è un frattale anche identificativo del ‘grado di conoscenza’ in possesso del Controllo. Una conoscenza drenata opportunamente dal bacino sociale, mediante una coerente strategia perpetrata nel corso del ramo millenario del Tempo deviato (quello artificiale di ore da 60 minuti, misurato con orologi ‘meccanici’).

La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende 'immune' il tumore a ulteriori trattamenti…
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Ma va? Tutto ciò che combatti, rafforzi! È persino logico. In casa del ladro come puoi rubare? Ma anche 'tutto ciò che ignori'... È un concetto di chiusura applicato ad uno di monitoraggio. È il famoso ‘divide et impera’, ma allargato ai ‘confini della realtà’. Guardando film di ‘fantascienza’ si mette d’accordo la razionalità con la fantasia. Questo compromesso permette di prendere in considerazione anche le ‘bizzarrie’ più azzardate, senza ‘offendere’ la logica ammaestrata della mente. 

In questo caso ci si può misurare/confrontare con gli scenari più 'off limits' in cui il ‘credo popolare’  scivola via come acqua sui vetri:

il campo del possibile, riferito al proprio stazionamento in una realtà tra le infinite, in un Mondo tra i molti, in una dimensione tra le tante, si allarga a dismisura. Al cinema ci si ferma per qualche ora ad osservare ‘cose’ dal punto prospettico dell’immaginazione. È come quel gioco che si faceva da bambini, caratterizzato dall’uso di ogni possibilità creativa, al fine di avere la meglio nella disputa irreale tra ‘e allora io’ e ‘io sono’…

Solitamente si ‘andava a finire’ identificandosi con il ‘Tutto’ per allargare al massimo il campo del proprio potere e zittire definitivamente il proprio contendente.  E molto spesso, ciò non era sufficiente per zittire del tutto il bambino avversario. Sandman, il Signore dei Sogni, esegue lo stesso ‘gioco’ con un demone di nome Choranzon, all’Inferno, per recuperare una parte della propria ‘attrezzatura’, azzerando ogni possibilità avversaria, identificandosi con lo ‘strumento’ della Speranza.

La Speranza è ‘tutto ciò che rimane’?. 

Essa descrive un concetto molto simile a quello di ‘possibilità sempre intatta’. È una chiave per ‘rimanere nel loop, che contiene’

Attenzione: 

essa è una chiave per stazionare o liberarsi. 

L’anello di contenimento è sottile ma estremamente robusto e resistente, perché costituito della nostra necessità energetica. È come avere la rete Enel in casa: chi ne può fare a meno? Solo chi non ‘accetta le regole sociali imposte’. Cioè ‘nessuno’.
 
Infrastrutture che contengono. 

Leggiamo questa citazione, tratta da un forum, denudandola dal contesto in cui è stata espressa. Noteremo delle sorprendenti analogie con il ‘modello di controllo’, basato sul contenimento di una intera Specie, quella umana nelle 3d, e sul ‘comportamento massivo indotto’, che ne consegue come diretta emanazione, preventivata dai detentori del ‘ritmo’ all’interno del Tempo artificiale:

- Perchè gli anelli che servono a poter incassare i movimenti in casse di dimensioni più grandi, non ci piacciono? Perchè giudichiamo negativamente gli orologi che utilizzano tali anelli?
- Perché sono brutti alla vista, hanno un sapore posticcio e rappresentano l'antitesi della pregevolezza manifatturiera, nascendo per adattare a casse anabolizzate calibri pensati e sviluppati in passato per casse di dimensioni minori, quindi una scelta di mero risparmio per riciclare il già fatto piuttosto che sviluppare qualcosa di nuovo pensato appositamente per l'occasione. Un po’ come un petto posticcio cucito alla bene e meglio per riciclare una vecchia giacca ormai demodè.
- Perchè dici che sono l'antitesi della pregevolezza manifatturiera? In cosa inficiano sulla qualitá o sulla pregevolezza del movimento?
- Perchè dimostrano il fatto che è stato ‘riciclato’ un movimento, anche di buon livello capiamoci, per un altro orologio. È più pregevole dal punto di vista manifatturiero una cosa che ‘calza a pennello’ dentro un'altra, o una cosa pensata 40 anni fa per altro e adattata alla bene e meglio? La qualità del movimento non è in alcun modo messa in discussione o inficiata dalla ciambella, l'estetica e il pregio dell'intero orologio, sì.
- Ci sono case che realizzano solo movimenti e non orologi completi. Immagino ci possano essere case che realizzano solo 'contenitori' e non movimenti.
- Banalmente perché denunciano il fatto che il calibro non sia stato pensato per una data cassa ma piuttosto che si cerchi di adattare il movimento su una cassa che non ha alcuna relazione con lo stesso. Processo decisamente più vantaggioso in una logica di produzione di massa, probabilmente inevitabile oggi, ma non per questo gradito ad un utente consapevole.
- Mettiamola così, è molto simile al mondo delle automobili. Lo stesso telaio, sospensioni, cambio, motore vengono montati su diverse carrozzerie, dalla compatta alla station wagon o al piccolo suv. Il tutto unicamente per contenere i costi ed ampliare la gamma. Come per le auto però il progetto parte pure da qualche parte ed una di queste versioni è quella più ‘felice’, nel senso che è quella dell'idea originaria. La stessa cosa capita con gli orologi, stesso ‘motore’ diverse casse. Solo che sino a quando cambia il materiale e non le dimensioni la cosa ha una logica, quando cambiano le dimensioni invece la logica è solo commerciale per chi vende e mai per chi compra.
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L’equipaggio della Nabucodonosor, in Matrix, ne era al di fuori e nemmeno ‘lì’ era del tutto esente dalle spire del Controllo. Figuriamoci noi.

Le dimensioni di questa ‘crisi’, che sembra attanagliare la serenità degli umani, è ormai globale. Essa mette in evidenza un ‘castello di carte’ talmente traballante da risultare osservabile attraverso certe logiche ‘non sense’ espresse, ad esempio, dai ‘Mondi impossibili’ alla Lovecraft:

scale che veicolano e conducono sempre allo stesso luogo, dando solo l’impressione di muoversi con senso, affidandosi alle leggi dimensionali decodificate dallo strumento umano. L’inganno a cui si è sottoposti è sottile. Una fine strategia per ‘intrattenere’ per quel Tempo necessario e sufficiente per… ‘maturare assuefazione’. Dopo di che, l’umano diverrà come un bisognoso di tutto, dipendendo dal tutto.

Ignorando di essere rinchiusi in un ‘anello’, in una ‘gabbia senza sbarre né inferriate’, si scambierà la gabbia per il proprio Mondo nativo, allo stesso modo di un animale allo zoo. Ciò che avverte sempre, tuttavia, che ‘qualcosa non va’, è il nostro apparato più sensibile sensoriale; quel ‘senso di ragno’ capace di avvertire quello strano pizzicore cerebrale alle corde dello stomaco, quel senso di ‘saudade o di ‘spleen’ capace di inondare la quotidianità del vivere di una tristezza avvelenante

A volte ci si chiede ‘perché sono triste? Che motivo ho?’. E quali risposte scattano immediate? Pensiamoci bene. A quali ‘patteggiamenti’ indulgiamo? Non pensiamo, forse, a quello che ‘abbiamo’ in termini di possesso ed attaccamento? Oppure in termini ‘familiari’: 

ai propri figli, grazie ai quali si trova la forza per ‘andare avanti’. Ma ‘andare avanti’ dove? Nel loop. E dov’altro? Come sulla ruota del criceto

Spingi, spingi, puff puff pant pant… che fatica. Però vuoi mettere la soddisfazione? Ma quale soddisfazione? Quell’apparente stato di serenità, più rassomigliante ad una stanchezza troppo spinta che ad un effettivo stato di rilassatezza? Molto simile all’abbronzatura da ‘ferie annuali’, che passa dopo una settimana dal ritorno in ufficio.

Ci stiamo veramente accontentando. E il ‘bello’ è che questa rinuncia ha certamente un senso, in ambito Divino. Ci ‘serve’. 

Con la crisi del sistema economico e finanziario l'acquisto di terra è diventato una appetibile forma di investimento per mettere al sicuro il denaro dalle rischiose fluttuazioni dei mercati ma soprattutto per trovare una opportunità di lavoro alternativa con l'aumento preoccupante della disoccupazione’. 

È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che negli anni della crisi i terreni agricoli, come l'oro, hanno aumentato il proprio valore a differenza di quanto è accaduto per gli investimenti nel mattone o nel mercato azionario…
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Siamo ‘prevedibili’. Chi è che ci ‘muove’? Facciamo tutto da soli?
 
Io direi che assolutamente questa ‘ipotesi’ non è possibile. La Vita è sempre una orchestrazione di fattori e, questa legge, è valida ad ogni livello. Non facciamo finta di non applicare gli stessi principi, scoperti ad altri livelli, anche al nostro, ossia a quello ritenuto dominante.

Noi siamo ‘contenuti’. Non c’è alternativa

Il contenimento è un concetto derivato dal modello di W.R.Bion, contenitore/contenuto, che indica una funzione (termine leggibile anche in senso matematico di relazione fra due entità) fondamentale per il funzionamento mentale e lo sviluppo psichico.
 
In particolare nel rapporto madre/bambino (neonato, infante) Bion ha usato il termine 'révèrie' per indicare una funzione mentale attuata istintivamente dalla madre per accogliere i contenuti indigeribili (usando una metafora che evoca la fisiologia dell'apparato digerente) per la mente in formazione del bambino e restituirli detossificati e resi digeribili.
 
La relazione contenitore/contenuto, e le sue vicissitudini, appare come una funzione universale applicabile a contesti diversi, dalla psicologia individuale e dei gruppi piccoli e grandi, alla linguistica (significante/significato), alla sociologia, ecc
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In televisione con 'contenitore' si intende un programma televisivo con conduzione o meno che contiene altri programmi televisivi. Questo termine viene usato anche più genericamente per indicare un varietà e un talk show…
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Un Vaso: nel linguaggio della Kabbalah si parla del desiderio come un Vaso

Anche se alla fine ci può essere un limite al nostro appetito, non esistono limiti al nostro desiderio. Viviamo con il pilota automatico inserito, mossi dal costante bisogno di appagare i desideri che abbiamo nel cuore e nell’anima. Desiderare la felicità rappresenta la nostra vera essenza, anche se può significare cose diverse per ciascuno di noi.
 
La Kabbalah riassume ognuna di queste differenti forme di appagamento in una sola parola: Luce

La luce include anche quella forza che chiamiamo intuito. Quello spirito che abbiamo dentro e che risveglia in noi la speranza. Il carburante che ci spinge ad andare avanti

La costante felicità e l’entusiasmo dell’essere vivi. La luce rimanda a una felicità senza fine, a una gioia costante. È la differenza che esiste tra piacere e appagamento. Questo appagamento costante è definito Luce. Esaurire la Luce è ciò che ci rende infelici. Più Luce abbiamo nella nostra vita, più a lungo i nostri desideri restano appagati e più felici siamo. La Luce viene definita anche come il conforto, la sicurezza, la tranquillità mentale di sapere che la felicità ci sarà anche domani. Quando siamo connessi con la Luce, non esistono la paura, l’ansia, o l’insicurezza riguardo al futuro.
 
La Luce è la sostanza più diffusa nell’universo. 

Riempie il cosmo e permea la nostra realtà. È infinita. 

Se il desiderio è la nostra essenza, e l’universo è inondato di Luce, che cosa si frappone tra noi e una felicità senza fine? 

Risposta: un Velo.

All’origine di ogni evento 'improvviso' c’è sempre una causa nascosta, qualcosa che ci è sfuggito. Nel passato, da qualche parte, deve essere stato piantato un seme. Non esistono errori. Non esistono coincidenze. Né incidenti né catastrofi improvvise. Tutto ciò che accade ha sempre una ragione

Non siamo capaci di vedere al di là del tumulto momentaneo per cogliere il grande disegno.
 
Tutte le cose sono connesse. La Kabbalah scoprì questo concetto secoli fa. Per quanto la nostra vita possa sembrare caotica, in essa si cela un ordine intrinseco. Ogni forma di conoscenza, saggezza e gioia dimora in questo regno. È il dominio di ciò che i cabalisti chiamano Luce. 

Edison, Einstein e Newton scoprirono soltanto qualcosa che esisteva già
Il potere della Kabbalah (Una tecnologia per l’anima) - Yehuda Berg

Apriamo la prospettiva, la consapevolezza di ‘non essere soli’ e che tutto sia scritto a ‘matita’, in maniera tale ‘da non essere calcato in versione definitiva, ma solo propositiva e conseguente ad un certo livello caratterizzante il cammino più affine per giungere a…’.

Il cammino è individuale ma si riflette su quello di tutti gli altri. La sinfonia è composta dai singoli…Noi, i singoli, siamo il 'contenuto', ossia la 'preziosità informativa dell'esperienza':

valore aggiunto.

Apriamo i nostri ‘occhi’. Dipende anche da noi, no?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 11 aprile 2011

Il nostro 'avversario'.





Quanto siamo consci di quello che ci circonda, di quello che 'accade'? Normalmente come osserviamo gli eventi che fanno da corollario alle nostre giornate? Con quale senso interiore li accogliamo dentro di noi?  In che maniera prendiamo le decisioni? Ci sentiamo delle vittime o dei centri di potere? È importante capirlo

Per iniziare sarebbe già un grande passo capire ‘cosa succede in noi mentre viviamo e respiriamo gli eventi’. 

Il passo successivo verrebbe di conseguenza: cosa spinge gli eventi a ‘caderci sulla fronte’? Per oggi vorrei analizzare la strana miscellanea che si plasma nella terra di mezzo della nostra percezione filtrata dall’Antisistema. Partiamo da un evento globale accaduto settimana scorsa: l’ennesima forte scossa di terremoto accaduta in Giappone

È in Internet la misteriosa luce che, di notte, si è creata in cielo mentre le telecamere riprendevano a getto continuo immagini della skyline della città. Che cos’era quella luce? Un esplosione naturale o artificiale? Una emissione di plasma che risale dal centro della Terra, come suggerisce David Wilcock, riprendendo gli studi di scienziati russi del XX secolo? Fenomeni alieni? Che altro? Diciamo che qualcosa ha causato quella estremamente visibile emissione luminosa. A prescindere dal ‘cosa’ l’abbia originata, che cosa procura dentro di noi quella visione misteriosa? Chiediamocelo osservandoci. Come ci sentiamo mentre vediamo il filmato in Youtube? È importante: dicesi consapevolezza...

In psicologia biologica, con il termine consapevolezza (inglese awareness) si intende la percezione e la reazione cognitiva di un animale al verificarsi di una certa condizione o di un evento. La consapevolezza non implica necessariamente la comprensione.
Il concetto di consapevolezza è relativo. Un animale può essere parzialmente consapevole, oppure può essere consapevole a livello subconscio o anche profondamente consapevole di qualcosa. La consapevolezza può essere individuata in uno stato interno, quale ad esempio una sensazione viscerale o la percezione sensoriale di eventi esterni.
La consapevolezza fornisce il materiale "grezzo" a partire dal quale gli animali possono sviluppare delle idee soggettive circa la loro esperienza, il passo successivo alle idee è arrivare a scoprire la parte inconscia, diventando totalmente conscia, questa è l'illuminazione. L'uomo è l'unico animale che può raggiungere questo stato (il picco più alto di consapevolezza).
Da Wikipedia 

C’è qualcosa in noi e qualcosa fuori di noi. Questo ‘qualcosa’ è energia vivente. Forme di Vita, solo vibrazionalmente ‘lontane’ da noi. 

Rudolf Steiner parlava di 'influssi Luciferici, Arimanici, Asurici'.
Malanga parla di ‘mente condivisa’ con alieni.
Yehuda Berg, nel suo splendido saggio ‘Il potere della Kaballah, una tecnologia per l’anima’, narra: 
 
Secondo la Kabbalah tutti noi nasciamo con una benda sugli occhi. Prima di poter approfondire le regole del gioco della vita e agire davvero in base a esse, dobbiamo toglierci la benda dagli occhi e scoprire una cosa fondamentale. Chi è il nostro avversario?... Una vera trasformazione è così ardua perché, come in ogni altro gioco, nel gioco della vita siamo costretti a confrontarci con un nemico che, incessantemente, fa di tutto per influenzare il nostro comportamento e metterci a soqquadro l'esistenza… 

Duemila anni fa lo Zohar ci ha rivelato chi è l'Avversario. 

Ha addirittura individuato le diverse tecniche, le strategie e le armi di cui egli si serve. L'Avversario è la causa recondita del caos che fagocita il mondo e lo spirito umano. È quella voce che ci sussurra: 'Adesso mangia la torta. La dieta la cominci lunedì!'.  È lui che fa nascere in noi disperazione, pessimismo, paura, ansia, dubbio e incertezza. Così come scatena arroganza, spietatezza, avidità, gelosia, invidia, rabbia e sete di vendetta. 

L'Avversario è la voce che dice: 'Dai, fallo!', anche se sappiamo che non dovremmo. L'Avversario è la voce che dice: 'Fregatene! Non farlo!', anche se sappiamo che dovremmo. E - quel che è ancora peggio - anche quando vorremmo opporre Resistenza e vincere il nostro comportamento reattivo il nostro Avversario ci dissuade!

Nel film ‘Luther’, a chi egli si rivolge con parole forti e frasi altamente emotive? A chi dice ‘vattene’, ‘lasciami stare’, etc.? Le sue ‘crisi’ si ripetono con grande assiduità, come se fosse preda di una qualche entità a lui ‘riservata’, di una forma di oppressione che scaturiva ogniqualvolta egli si prestasse a prendere decisioni diverse dal consueto. Una specie di stop ad un certo tipo di ‘creatività’. Cos'è, similarmente, un esorcismo?

Vengo al dunque. Quando parlo di Antisistema, io non so cosa i Lettori possano pensare, ma so quello che alberga molto chiaramente in me. Che cosa? Una vastissimo movimento di energia che scende a cascata dalle dimensioni più elevate, dal Creatore stesso. In questo viaggio, in questa apparente caduta, l’energia si solidifica sempre di più. Ciò che acquista in termini di fisicità lo perde in termini di consapevolezza, in termini di vibrazione, più precisamente in termini di velocità di vibrazione. Si direbbe che la velocità di caduta aumenti in maniera direttamente proporzionale alla perdita di velocità vibrazionale. 


Questa è fisica multidimensionale o adimensionale: raccoglie gli effetti degli ‘estremi’. 

L’energia Antisistemica è presente ad una certa nota vibrazionale. Quando la raggiungiamo, siamo da lei avvinghiati, proprio come cadendo in una palude. L’Anima che veicola un proprio mezzo nella densità ne perde progressivamente il controllo, come una sonda a cui venga a mancare il collegamento con la base o la nave madre. L’Anima lo sa che succederà questo, ma deve proseguire ugualmente. Lo deve fare perché ha una missione da compiere. Una missione assegnatagli dal Creatore in maniera frattale: conoscere se stessa

Dove andare per meglio osservare i moti che albergano nascosti nella ‘pace’ illusoria della vibrazione accelerata dello Spirito? Nella densità! Nella densità più assoluta, ossia nel regno tridimensionale dell’Antisistema. L’anima si limita a ‘guardare giù’ non avendo più accesso a quella parte di sé che è andata in esplorazione. La parte andata in esplorazione è quella parte che si ammanta di fisicità e che prova l’esperienza di vivere, di gonfiare i polmoni, di mangiare, giocare, provare ogni sorta di sensazione, etc.  

Tutto molto bello ed impagabile, se non che, ad un certo punto, succede qualcosa: il territorio sul quale siamo scesi è vivo. Il Pianeta è vivo ed è ammantato di condizioni particolari, come espresso molto bene in Avatar. Ha una atmosfera ed un campo magnetico caratteristico:

Il campo gravitazionale terrestre è un fenomeno naturale presente sulla Terra, per il quale il pianeta esercita un'attrazione sui corpi che si manifesta attraverso il peso. La forza attrattiva del nostro pianeta, rispetto ad un altro corpo, deriva dalla sua massa e dalla distanza, secondo la legge universale di Newton… Caratteristica unica della forza di Gravità è quella di essere sempre attrattiva e di non conoscere ostacoli, anzi un ostacolo diventa un potenziamento e una sommatoria al vettore iniziale. Inoltre la forza di Gravità come il campo elettromagnetico agisce a distanza infinita per cui si tratta la Gravità come una forza elettromagnetica considerando la quasi totale analogia matematica.
Da Wikipedia 
 
Queste forze agiscono da ‘inibente’ naturale, contribuendo al distacco, sempre più marcato, dalla consapevolezza del ‘chi si è’. È un taglio netto che agisce tra il collegamento animico e quello fisico, come ben espresso, ad esempio, nella ‘Bussola d’Oro’. La ragnatela che accoglie la caduta animica, il suo viaggio esplorativo, è magnetica ed altamente attrattiva. In questo reame ci si accorge ben presto che ci si muove a fatica, tutto è più pesante e difficile. 

In più esiste qualcosa d’altro che contribuisce a schiacciare al suolo: la paura.

Nella famiglia della paura si annidano le entità più diverse e disparate. Entità interne ed esterne a noi. Apparentemente, non tutto nasce da noiEsistono forme di Vita che hanno necessità di noi, quanto noi l’abbiamo del cibo per sopravvivere in questa dimensione. Le forze dell’Antisistema sono state chiamate nei modi più diversi. Esse descrivono una forma globale di schiacciamento al suolo attraverso la fruizione indotta della propria smagnetizzazione originale: l’oblio. Un oblio che è mutato più volte nel corso del tempo, sino a diventare quello odierno, costituito da un harem di emozionalità negative che impregnano il veicolo superiore che è preposto alla fase di Ascensione. Un esempio tangibile? Eccolo:

C’è un veleno nella vostra alimentazione...
Nel 1870 le persone si limitavano ad un consumo di zucchero di 7 Kg. all'anno per persona. Nel 1900 il consumo era già salito a 20 Kg. Prima dell'ultima guerra era di 44 Kg. ed oggi, 1963, siamo arrivati a una media di oltre 50 Kg.! 7 Kg. contro 50, vale a dire 7 volte tanto, ossia il 700%. Anche se gli Svedesi i Danesi e gli Americani ci superano ancora con i loro 80 Kg. È forse un onore marciare alla testa di tutte le 'stupidaggini', come ad esempio per il consumo di alcoolici? Con gli Italiani abbiamo già raggiunto il 2° posto fra i popoli europei. 

So bene che il mangiare e il bere rappresentano per l'uomo la bussola della vita, ma a me interessa soltanto rendere accessibili queste cognizioni a tutti quanti le cercano a beneficio della loro salute, e dire: 'Lo zucchero industriale danneggia molto di più dei soli denti, e divora molto di più del solo calcio'.

Scienziati consapevoli della loro responsabilità hanno da molto tempo espresso il loro punto di vista: 'Il deterioramento precoce dei denti non è un processo isolato, bensì il sintomo di una malattia generale molto più grave, un segnale d'allarme che il ricambio è compromesso e la salute in genere è minacciata'. Perchè il mondo scientifico e medico non danno l'allarme e non organizzano una campagna di divulgazione? Certamente può contribuire molto l'ignoranza, l'indifferenza, la rassegnazione, ma la dichiarazione del Dr. Steiniger appare rivelatrice:

'Lo scopritore di un microbo patogeno d'infezione può essere sicuro di incontrare riconoscimenti ed onori, ma lo scopritore di una causa di malattie da civilizzazione può contare, per prima cosa, sulla querela per danni agli affari dei produttori'.

Ci comportiamo noi diversamente? Siamo noi migliori? Non consideriamo forse chiunque ci ammonisca come un 'guastafeste'? Siamo noi sufficientemente grati ai pionieri della scienza, assai spesso bollati per la loro ricerca della verità, mediante una coraggiosa imitazione? Dottoressa M. Muller (tratto da Kultur und politik, N° 3 Autunno 1964)
Da www.veganitalia.com  

Pazzesco, e consideriamo che sono concetti e dati relativi al 1964! Lo zucchero bianco agisce da ‘lama’ verso il nostro sistema ghiandolare, il quale non riesce più a connetterci ai nostri corpi superiori sottili. La mancanza di consapevolezza dipende anche da questo fenomeno mondiale. Le ghiandole sono etericamente ingolfate, bloccate… L’energia è tagliata fuori. Il contatto è silente, la trasmissione è out. Questo è solo ‘uno’ dei motivi per cui ci siamo smarriti nel tempo, che non corrisponde più nemmeno al flusso del tempo originale. 

Questo è un articolo molto ‘duro’, lo so, anche se non ho scritto ancora 'nulla'.

Esiste 'qualcuno o qualcosa' che ci sussurra strane frasi, strane cose, strani comportamenti. Chi è? Guardando il film ‘The Presence’ sono rimasto allibito nel constatare che l’Universo mi stava molto chiaramente parlando. Quella ‘voce’ era diversa da quella che usualmente sento. Quella voce era più ‘sottile’, occorreva fare silenzio dentro di sé per sentirla.

Nella visione di un film solitamente mi immergo molto in profondità e puntualmente ‘mi metto da parte’. Quel film stava narrando di strane presenze che albergavano in una casa isolata nei boschi americani. Alla prima presenza mi ci ero quasi abituato, tanto sembrava stranita e confusa, ma alla seconda presenza non ero proprio preparato. La seconda presenza era molto più antica ed ‘esperta’ e portava avanti il disegno del proprio 'Maestro'. Questa seconda presenza era vestita di nero ed era solita sussurrare strani ammonimenti nell’orecchio della protagonista del film, una donna che viveva sola, seppur temporaneamente, in quella casa, e che soffriva di uno strano Karma di violenza relativo agli uomini della sua famiglia. 

Questa presenza era in grado di 'perseguitare' un individuo incarnato e di renderlo una sorta di robot programmato. Il principio è molto simile a quello dell’abitudine e della programazione dell’inconscio espresso, ad esempio, con le tecniche ipnotiche o della Pnl. Non intendo in questa sede raccontare tutto il film, ma riferire come una voce molto sottile mi suggerisse che esistono entità in grado di esprimersi in quella maniera. Era un messaggio sottile ma molto chiaro. Perché? Perché stavo vivendo, e sto vivendo, un periodo molto particlare della mia Vita, in cui faccio delle cose in maniera usuale o estemporanea di cui non mi sembra di conoscere la paternità. 

Il mio comportamento varia in maniera bizzarra e molto strana, improvvisa, intollerante per un altro mio punto di osservazione. Non trovo coerenza molte volte in me. Questo film, o il messaggio subliminale contenuto, mi stava apostrofando come una sorta di ‘addotto’. 

La libertà ha un prezzo’, diceva la presenza nera alla presenza silente e, dunque, a me. Sì, ma quale prezzo? Penso io. Se il prezzo per una libertà solo illusoria, come la Vita moderna, è quello della rinuncia a se stessi… ebbene, non ci posso stare. Quale è la conseguenza a cui si va incontro? La sofferenza relativa al vivere le proprie paure che erano state insabbiate sotto la pesante coltre della rinuncia alla consapevolezza. Il genere umano ha preferito rinunciare a sapere che egli fosse, come viene ben espresso in Matrix, quando l’equipaggio di Morpheus viene tradito da uno dei loro membri liberati, il quale chiede agli Agenti di essere rimesso nella Matrice in cambio di una Vita 'su misura'

Questo patto con il Diavolo è insito nella storia umana. 

Il Diavolo è l’Antisistema e noi siamo in un territorio molto simile ad un Inferno camuffato da altro scenario. L’illusione è totale. L’oblio è massimo. La rinuncia è globale. Perché manca una alternativa. La gente non può scegliere. Come si può scegliere tra ‘questo e questo’? Non c’è scelta! 

Come si può parlare alla massa di fenomeni ‘magici’ come quello dell’Ascensione, quando la massa non ha più orecchie per sentire? L’Ascensione è un termine che non c’entra niente con la religione: esso descrive la nostra capacità di ‘fuga’, di lasciare la terza dimensione, l’Antisistema. Ma come possiamo ‘volare’ se siamo tanto appesantiti? Se non crediamo di poterlo fare. Se non prendiamo nemmeno in considerazione il poterlo fare. 

C’è qualcosa ‘sopra’ di noi:

Le maree sono spostamenti di masse oceaniche che si verificano al passaggio, sul meridiano del luogo, del Sole o della Luna, tutte le altre componenti astrali di fatto non hanno nessuna influenza e questo perché, secondo la formula dettata da Newton, la distanza incide molto più della massa nel generare la forza di marea. Lo spostamento della massa liquida non avviene per diretto sollevamento, questo sarebbe molto esiguo, ma per scivolamento degli strati più superficiali dell'acqua… È come se la massa fluida cercasse di seguire lo spostamento apparente del Sole o della Luna. I dislivelli di marea si possono considerare come un insieme di movimenti periodici che a volte si sommano e altre volte si compensano. Dal punto di vista matematico una marea è la sommatoria di tante onde
Da Wikipedia 
 
In questo frattale c’è la spiegazione del come le dimensioni siano tutte presenti allo stesso tempo: Lo spostamento della massa liquida non avviene per diretto sollevamento, questo sarebbe molto esiguo, ma per scivolamento degli strati più superficiali dell'acqua
Lo spostamento per scivolamento degli strati più superficiali. È un movimento orizzontale che crea il fenomeno. Il fenomeno rimane circoscritto a quella dimensione e non salta di livello, pur avendone il potenziale. Potenziale che dipende dalla vibrazione, la quale non dipende invece dalla distanza ma che crea la distanza percepita illusoriamente

L’illusione è distanza vera, concreta, fisica; ma non esiste in termini vibrazionali, se non  in una differenza di oscillazione, di punto prospettico.

In questo senso si parla di realtà illusoria. Una realtà illusoria è ‘vera’ per coloro che la vivono attraverso la coerenza vibrazionale. In quella sintonia esiste tutta la 'storia' del percorrere un lungo tragitto di sofferenza. Esiste qualcosa:

Capitolo iv
Altra formula per traversare la strada che è sopra la terra.
Il Libro dei Morti degli Antichi Egizi.
 
Si parla di una ‘formula’, ma intendiamo piuttosto un innalzamento vibrazionale attraverso un certo rituale. Parlando di Egizi, viene subito in mente il loro spiccato senso estetico. Ma cosa è l’estetica in un certo ambito vibrazionale? 
 
Estetica trascendentale.
Kant usa il termine 'estetica' intendendo il suo significato etimologico: aisthesis in greco significa 'sensazione', 'percezione'. Infatti, in questa parte della Critica, Kant si occupa della sensibilità e delle sue forme a priori. La sensibilità svolge due ruoli nel processo conoscitivo. Il primo di questi è recettivo (passivo) ed è il procedimento attraverso cui prende i propri contenuti dalla realtà esterna. In seguito la sensibilità svolge il suo secondo ruolo (attivo) e cioè riordina le informazioni empiriche tramite le forme a priori. Queste sono lo spazio e il tempo

Lo spazio è la forma del senso esterno e si occupa dell'intuizione della sola disposizione delle cose esterne. Il tempo è la forma del senso interno e regola la successione delle cose interne.

Spazio e tempo, secondo Kant,
•    sono forme 'pure' a priori dell'intuizione, che sussistono prima di ogni esperienza, entro le quali connettiamo i dati fenomenici; sono quindi 'funzioni', ovvero modi di funzionamento della nostra mente;
•    sono trascendentali, in quanto, pur acquistando senso e significato solo se riferiti all'esperienza, tuttavia non appartengono a quest'ultima poiché esistono, come a priori, prima dell'esperienza;
•    sono inoltre necessari, dato che neppure se volessi potrei farne a meno nella conoscenza empirica;
•    sono infine universali, poiché appartengono a tutti gli uomini dotati di ragione.
 
Spazio e tempo hanno quindi natura intuitiva (cioè non subiscono la mediazione delle categorie), e non discorsiva in quanto non concepiamo lo spazio attraverso le percezioni sensibili dei diversi oggetti spaziali, ma intuiamo i vari spazi, riferiti agli oggetti, come un unico spazio (dimostrazione metafisica dell'apriorità dello spazio e del tempo).
Secondo Kant la matematica e la geometria sono sintetiche e a priori, in quanto la loro validità è indipendente dall'esperienza e aggiungono qualcosa di nuovo al soggetto. La geometria usa intuitivamente lo spazio e la matematica fa lo stesso con il tempo, basandosi sulla successione dei numeri, senza ricavarli da altro (dimostrazione matematica dell'apriorità dello spazio e del tempo).
Di conseguenza, essendo aritmetica e geometria basate su spazio e tempo, così come la sensibilità umana, esse possono essere applicate al mondo fenomenico.
Da Wikipedia 

Ognuno tragga le proprie conclusioni su questo splendido passaggio di Kant. Vorrei concludere, per oggi, introducendo il soggetto principe di cui avrei voluto scrivere da subito: Carlos Castaneda

Devo ringraziare l’amico Francesco di avere scritto e pronunciato quella parolina magica ‘voladores’. Domani approfondirò il soggetto a tema, il che significa entrare in quella dimensione che altri hanno già, in qualche modo, tentato di descrivere, ammonendo l’umanità risonante ad aumentare la propria consapevolezza in maniera tale da divenire inaccessibili a tutte quelle entità che si nutrono di essi. È un discorso che esula dalla violenza religiosa indotta nei secoli e che percorre la via della saggezza delle antiche civiltà precolombiane:

Carlos Castaneda rivela perché l’essere umano è uno schiavo. Esseri Oscuri posti sullo sfondo del Campo Energetico Umano. Perché desideriamo che qualcuno ci guidi quando possiamo fare da soli?

Gli sciamani dell’antico Messico scoprirono che abbiamo un compagno che resta con noi per tutta la vita, un predatore che emerge dalle profondità del cosmo e assume il dominio della nostra vita' don Juan Matus
’. Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell'Infinito  

Vogliamoci bene. Alziamo la nostra consapevolezza e l’energia divina.

Davide Nebuloni /SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 1 ottobre 2010

Le ragioni della reattività.




Energia. Stato dell’Essere. A lei è legata la capacità di “allargarsi” multidimensionalmente. La sua qualità ed abbondanza determina stati propizi alla “magia”. Senza paraocchi, lo possiamo capire meglio questo concetto. A lei è legata la nostra destrutturazione da “unico punto” a “infiniti punti”, dal vuoto al pieno. Anche se il vuoto è ricolmo di energia, il vuoto è assenza di "attività". Il vuoto ricolma la sua estremità: il pieno. Dal Buco Nero al Buco Bianco: l’Albero della Vita

Quando medito perdo energia e mi stanco. Accade perché medito troppo?

No, se perdi energia mentre mediti, significa che la tua meditazione non è corretta. Se mediti bene ottieni energia: la meditazione è il modo per ottenere energia, luce e beatitudine infinite, ma se il metodo che usi è sbagliato, perderai energia invece di ottenerla. Vuoi essere felice? Allora non sopravvalutare il potere della tua mente e non sottovalutare la luce del tuo Cuore… Fonte: “Meditazione” di Sry Chinmoy

Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso.
Lev Tolstoj

Osserviamo le "cose" da un'altra angolatura.

Quando guardiamo nel regno del 99 per cento, scopriamo quatto attributi chiave della Luce che abbiamo ereditato e sentiamo il bisogno di esprimere nel nostro mondo al fine di eliminare il Pane della Vergogna.
Essi sono:
  • essere la Causa
  • essere un Creatore
  • essere il Controllo
  • Condividere
Nel nostro mondo fisico queste quattro qualità si fondono in un unico tratto. Mio padre, il cabalista Rabbino Berg, ha coniato un’elegante definizione per questo tratto, che è direttamente connessa al comportamento umano: Proattivo!

Inoltre, tutte le caratteristiche del Vaso – cioè dell’umanità – possono essere espresse in una sola parola: Reattivo! Reattivo significa:
  • essere l’Effetto
  • essere un’Entità Creata
  • essere Sotto il Controllo di Qualunque Cosa
  • Ricevere
Un’ulteriore definizione del comportamento reattivo.

Il comportamento reattivo si basa sul desiderio di ricevere connaturato all’umanità, cioè il desiderio originario che fu creato nel Mondo Senza Fine.

Il comportamento reattivo include l’avidità, l’egoismo, l’indulgenza verso se stessi, l’ego e così via.
Per comportamento reattivo s’intende ogni nostra reazione a eventi esterni, per esempio la rabbia, l’invidia, l’eccessiva sicurezza di sé, la scarsa autostima, il desiderio di vendetta, l’animosità.

Fermatevi un momento a pensare a questo tipo di reazioni, alle volte in cui le avete provate. Pensate alle situazioni che hanno innescato in voi quei sentimenti.


In realtà il 99 per cento del nostro comportamento è di natura reattiva. Ma questo fa parte del piano. Ricordate: il desiderio di ricevere appagamento è la nostra essenza. La nostra coscienza si fonda su desideri reattivi, impulsivi, istintivi. La vera trasformazione spirituale avviene nel momento in cui ci si eleva al di sopra di questa coscienza.

Esaminiamo ora il ruolo che tutti questi concetti cabalistici giocano nel nostro mondo reale.

Il senso della Vita.

Semplificando al massimo possiamo affermare che la missione del Vaso è trasformarsi da forza reattiva in forza proattiva. Dunque…
  • Questo è il fine ultimo della Vita;
  • la ragione della nostra esistenza;
  • il senso della Vita;
  • la strada verso casa;
  • il sentiero verso un appagamento senza fine;
  • il segreto per eliminare il Pane della Vergogna ed esprimere il nostro DNA divino;
  • la vera definizione di quella che chiamiamo trasformazione spirituale.
Abbiamo così svelato il Quarto Principio della Kabbalah:

lo scopo della Vita è la trasformazione spirituale da entità reattive a esseri proattivi.

Smantellare la Teoria della Reattività.

Quando noi reagiamo a ogni situazione o evento esterno della nostra Vita, siamo soltanto un effetto e non una causa; siamo reattivi, non proattivi.

Se vivessimo senza andare incontro ad alcuna crescita personale o ad alcun cambiamento della nostra Natura, non creeremmo nuovi livelli spirituali di esistenza per noi stessi. Quando lasciamo che forze esterne influenzino i nostri sentimenti, positivi o negativi che siano, abbiamo rinunciato al Controllo. Quando diamo prova di un comportamento egocentrico, non stiamo condividendo bensì gratificando il nostro ego. Rifletteteci su bene…

Fonte: “Il potere della kabbalah. Una tecnologia per l'anima” - Yehuda Berg

Cosa significa tutto ciò? I coniugi Hicks, nella “Legge dell’Attrazione in azione” ci dicono che è meglio essere arrabbiati che depressi. È dunque meglio essere reattivi che passivi. Certo! Berg ci sta dicendo che la rabbia è un comportamento reattivo, non che la rabbia è “male”.


Il punto di discernimento è sempre e solo il nostro: la rabbia è meglio di qualsiasi altra cosa peggiore, ma la rabbia non è il punto di arrivo. Impariamo ad essere flessibili ed agili con il pensiero e con la nostra capacità di “sentire”. La nostra “bussola” siamo noi stessi e la nostra identificazione con le nostre proprietà più “intime” che non sono mai scomparse. Torniamo, infine, ai quattro punti “utili”:
  • essere la Causa
  • essere un Creatore
  • essere il Controllo
  • Condividere
L’Antisistema ci usa proprio per invertire la spinta di questo potenziale a cui aspiriamo “segretamente”, inconsciamente. Siamo usati per:
  • essere la Causa della nostra segregazione
  • essere un Creatore di una “comoda” prigione
  • essere il Controllo come carcerieri per noi stessi e per gli altri (Agente Smith di Matrix)
  • Condividere le comuni pene, provando sete di dominio sulle minoranze e sulla Natura
Riflettiamoci bene…