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venerdì 1 ottobre 2010

Le ragioni della reattività.




Energia. Stato dell’Essere. A lei è legata la capacità di “allargarsi” multidimensionalmente. La sua qualità ed abbondanza determina stati propizi alla “magia”. Senza paraocchi, lo possiamo capire meglio questo concetto. A lei è legata la nostra destrutturazione da “unico punto” a “infiniti punti”, dal vuoto al pieno. Anche se il vuoto è ricolmo di energia, il vuoto è assenza di "attività". Il vuoto ricolma la sua estremità: il pieno. Dal Buco Nero al Buco Bianco: l’Albero della Vita

Quando medito perdo energia e mi stanco. Accade perché medito troppo?

No, se perdi energia mentre mediti, significa che la tua meditazione non è corretta. Se mediti bene ottieni energia: la meditazione è il modo per ottenere energia, luce e beatitudine infinite, ma se il metodo che usi è sbagliato, perderai energia invece di ottenerla. Vuoi essere felice? Allora non sopravvalutare il potere della tua mente e non sottovalutare la luce del tuo Cuore… Fonte: “Meditazione” di Sry Chinmoy

Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso.
Lev Tolstoj

Osserviamo le "cose" da un'altra angolatura.

Quando guardiamo nel regno del 99 per cento, scopriamo quatto attributi chiave della Luce che abbiamo ereditato e sentiamo il bisogno di esprimere nel nostro mondo al fine di eliminare il Pane della Vergogna.
Essi sono:
  • essere la Causa
  • essere un Creatore
  • essere il Controllo
  • Condividere
Nel nostro mondo fisico queste quattro qualità si fondono in un unico tratto. Mio padre, il cabalista Rabbino Berg, ha coniato un’elegante definizione per questo tratto, che è direttamente connessa al comportamento umano: Proattivo!

Inoltre, tutte le caratteristiche del Vaso – cioè dell’umanità – possono essere espresse in una sola parola: Reattivo! Reattivo significa:
  • essere l’Effetto
  • essere un’Entità Creata
  • essere Sotto il Controllo di Qualunque Cosa
  • Ricevere
Un’ulteriore definizione del comportamento reattivo.

Il comportamento reattivo si basa sul desiderio di ricevere connaturato all’umanità, cioè il desiderio originario che fu creato nel Mondo Senza Fine.

Il comportamento reattivo include l’avidità, l’egoismo, l’indulgenza verso se stessi, l’ego e così via.
Per comportamento reattivo s’intende ogni nostra reazione a eventi esterni, per esempio la rabbia, l’invidia, l’eccessiva sicurezza di sé, la scarsa autostima, il desiderio di vendetta, l’animosità.

Fermatevi un momento a pensare a questo tipo di reazioni, alle volte in cui le avete provate. Pensate alle situazioni che hanno innescato in voi quei sentimenti.


In realtà il 99 per cento del nostro comportamento è di natura reattiva. Ma questo fa parte del piano. Ricordate: il desiderio di ricevere appagamento è la nostra essenza. La nostra coscienza si fonda su desideri reattivi, impulsivi, istintivi. La vera trasformazione spirituale avviene nel momento in cui ci si eleva al di sopra di questa coscienza.

Esaminiamo ora il ruolo che tutti questi concetti cabalistici giocano nel nostro mondo reale.

Il senso della Vita.

Semplificando al massimo possiamo affermare che la missione del Vaso è trasformarsi da forza reattiva in forza proattiva. Dunque…
  • Questo è il fine ultimo della Vita;
  • la ragione della nostra esistenza;
  • il senso della Vita;
  • la strada verso casa;
  • il sentiero verso un appagamento senza fine;
  • il segreto per eliminare il Pane della Vergogna ed esprimere il nostro DNA divino;
  • la vera definizione di quella che chiamiamo trasformazione spirituale.
Abbiamo così svelato il Quarto Principio della Kabbalah:

lo scopo della Vita è la trasformazione spirituale da entità reattive a esseri proattivi.

Smantellare la Teoria della Reattività.

Quando noi reagiamo a ogni situazione o evento esterno della nostra Vita, siamo soltanto un effetto e non una causa; siamo reattivi, non proattivi.

Se vivessimo senza andare incontro ad alcuna crescita personale o ad alcun cambiamento della nostra Natura, non creeremmo nuovi livelli spirituali di esistenza per noi stessi. Quando lasciamo che forze esterne influenzino i nostri sentimenti, positivi o negativi che siano, abbiamo rinunciato al Controllo. Quando diamo prova di un comportamento egocentrico, non stiamo condividendo bensì gratificando il nostro ego. Rifletteteci su bene…

Fonte: “Il potere della kabbalah. Una tecnologia per l'anima” - Yehuda Berg

Cosa significa tutto ciò? I coniugi Hicks, nella “Legge dell’Attrazione in azione” ci dicono che è meglio essere arrabbiati che depressi. È dunque meglio essere reattivi che passivi. Certo! Berg ci sta dicendo che la rabbia è un comportamento reattivo, non che la rabbia è “male”.


Il punto di discernimento è sempre e solo il nostro: la rabbia è meglio di qualsiasi altra cosa peggiore, ma la rabbia non è il punto di arrivo. Impariamo ad essere flessibili ed agili con il pensiero e con la nostra capacità di “sentire”. La nostra “bussola” siamo noi stessi e la nostra identificazione con le nostre proprietà più “intime” che non sono mai scomparse. Torniamo, infine, ai quattro punti “utili”:
  • essere la Causa
  • essere un Creatore
  • essere il Controllo
  • Condividere
L’Antisistema ci usa proprio per invertire la spinta di questo potenziale a cui aspiriamo “segretamente”, inconsciamente. Siamo usati per:
  • essere la Causa della nostra segregazione
  • essere un Creatore di una “comoda” prigione
  • essere il Controllo come carcerieri per noi stessi e per gli altri (Agente Smith di Matrix)
  • Condividere le comuni pene, provando sete di dominio sulle minoranze e sulla Natura
Riflettiamoci bene…