Si può dire che un qualcosa di ‘aperto’ sia più ricettivo rispetto alla sua controparte ‘chiusa’? Penso di sì. È sufficiente osservare, ad esempio, la Natura. I fiori si ‘aprono’ quando arriva la luce, al fine di poterla ‘contenere’.
È una necessità funzionale.
Suppongo che più la struttura delle foglie è ‘grande’ e più luce possano captare. L’atteggiamento di chiusura è sinonimo di ‘maggiore lontananza dalla luce’ e implica, teoricamente, una minore energia a disposizione per fini trasformativi/funzionali.
Tenendo sempre ben in considerazione che esiste la Biodiversità, ossia dell’eccezione che conferma la regola, è chiaro che possiamo assegnare questa ‘polarità’ al tipo di atteggiamento mantenuto in Vita:
apertura = più luce
chiusura = meno luce.
Un ‘sistema’ chiuso, ossia ferreamente ‘governato’, non dovrebbe lasciare molto spazio alla componente ‘luce’.
La ‘libertà’ è luce. La ‘schiavitù’ è tenebra.
Questo solo per dare una gradazione comprensibile da 'tutti', ad un situazione non chiaramente percepibile, raggirabile da un Potere in grado di ‘agire di conseguenza’.
Ogni forma di classificazione è separativa, per cui anche lo schemino appena presentato. Allo stesso Tempo occorre pur partire da qualche ‘punto’ o considerazione anche ‘grafica’. La metafora è alla base della comprensione più lineare. La semplificazione è un tipo di Arte capace di portare all’affioramento quella dose di giusta comprensione celata oltre al velo dell’apparenza.
Come ci si accorge se si è liberi?
Ci si accorge interiormente ed ognuno di noi può intuire benissimo a cosa alludo. Ormai è difficile per me portare avanti qualsiasi discorso, senza per questo comprendere che esiste sempre la sua controparte egualmente ‘vera’. È tutto opinabile, fermo restando nelle 3d con tutta la nostra essenza o punti prospettici diversi.
Sì, perché ognuno di noi è ‘diviso’ interiormente in ‘parti’ che sono emerse nel Tempo e ‘non si conoscono a fondo, non conoscendo, di fatto, nemmeno se stesse’. È inutile dargli dei nomi, perché i nomi sono assegnati secondo abitudine interpretativa, attraverso un ‘Codice’ o ‘Interfaccia’, che risente sempre del livello di ‘apertura’ del ‘corpus’ emettente.
Le nostre diverse ‘personalità’ si scontrano piuttosto che incontrarsi. La separazione interiore si staglia in quella esteriore e viceversa. Si autoalimenta pertanto un circuito disgregante caratterizzato da un perpetuità delle proprie caratteristiche emerse. Forme pensiero che si incidono nei campi magnetici della Terra e iniziano a ‘sopravvivere’ come esatte forme di Vita.
Sopravvivere è quasi sempre una forma di ‘ignoranza’ rispetto al pieno spettro della ‘conoscenza’, ossia dell’accoglienza in Sé della luce. Cioè, sopravvivere corrisponde a quello stato più o meno intermedio dell’apertura o della chiusura:
dipende da come coloriamo la cosa e questo ‘colore’ è parlante, ossia ci rappresenta di fronte all’osservatore esterno attento e capace di tradurre il nostro comportamento in base alle scelte o alle non-scelte effettuate.
A volte è più ‘parlante’ una rinuncia, posto che anche la rinuncia è una forma di scelta.
È la ‘chiarezza’ che veicola la luce.
La chiarezza d’intenti può però anche essere ‘malvagia’, ossia ottenebrante e allo stesso Tempo ‘chiara’ per colui che la veicola o viene veicolato. È quasi palpabile che un luogo ricolmo di luce è costellato di aperture, di finestre e porte ‘aperte’. Il proprietario di quel luogo ha scelto chiaramente di ‘fare così’, ossia ha scelto chiaramente di tenere aperte quelle parti ‘mobili’ capaci di effettuare più o meno filtro della radiazione luminosa. La sua chiarezza interiore corrisponde a quella esteriore di cui si ammanta, allo stesso Tempo la chiarezza esteriore dipende dalle scelte eseguite interiormente.
Il fuori e il dentro si interfacciano alimentandosi di conseguenza in maniera esponenziale. L’alimentazione energetica del costrutto ‘dentro/fuori’ aumenta in maniera considerevole, giungendo a generare in autonomia nuova linfa vistale per ‘entusiasmo’ o partecipazione proattiva e non prociclica. Si ottiene, insomma, la capacità di ‘non girare a vuoto’, come le pale di un mulino sganciate dal meccanismo che trasforma il loro ‘lavoro’ in energia trasformativa utilizzata per il funzionamento del proprio ed intero ‘organismo’.
L’illusione di essere liberi è molto simile allo stesso processo, ma agganciato ad un meccanismo che utilizza il proprio ‘lavoro’ per alimentare parti ‘altrui’, esterne al proprio ‘organismo’.
Lo sfruttamento energetico umano è molto simile a questa forma di aggancio sottile, la cui controparte emersa nelle 3d è scambiata per ‘dovere’ dall’implicazione descritta dal moto abitudinario di partecipazione all’evento sociale. Un codice inciso da una forma emersa di Potere, capace di condizionare l’opera di miliardi di individui. Un qualcosa di temporaneo? Una scuola o un campo di concentramento? Un dramma, una tragedia o un semplice atto del recitare la parte più rappresentativa del momento attuale?
Dipende da noi. Dalla nostra consapevolezza…
In questa intensa presentazione video di Roberto Numa è possibile assistere ad una sorta di ‘ricostruzione’, molto interessante, che mette in luce le ‘vicissitudini’ del Creatore di questo Universo, conosciuto come Yahweh. Una entità ‘imperfetta’ alla ricerca di se stessa in maniera quasi ‘goffa’ ed imprevedibile. Una profonda rilettura della Creazione che mette in luce scelte e comportamenti 'bizzarri' e dettati dalla propria ignoranza, a partire dallo stato del Creatore stesso.
Molto interessante il concetto di Anima che ne risalta…
Al lettore la scelta di approfondire questo spunto propositivo.
Tornando al concetto di apertura/chiusura associato alla luce e alla tenebra o, per esemplificazione, alla diversa concentrazione di luce, non si può non notare come le ‘forme’ dei Chakra siano caratterizzate da un certo numero di ‘petali’.
Se diamo una connotazione energetica ad ogni Chakra, direttamente proporzionale al ‘lavoro’ che ogni Chakra svolge, dal 'basso verso l’alto', potremo osservare un aspetto molto interessante. Quale? Che, progressivamente, mentre si ‘sale’, i Chakra hanno una concentrazione di petali via via sempre più numerosa. L’eccezione che conferma la regola, o Biodiversità, è data dal Ajna Chakra, caratterizzato da due soli petali pur essendo molto in alto nella scala della ‘lavorazione energetica della luce’.
Il Sahasrara Chakra (o centro coronale o dei mille petali) è il Chakra più ‘alto’, quello che incarna il maggior lavoro spirituale; infatti è molto grande il numero di petali, ossia dei recettori di luce.
I fiori, non appena giunge la luce del giorno, aprono le loro ‘antenne’, così come i satelliti inventati dall’umanità, aprono i loro recettori al fine di trasformare la luce in energia di funzionamento.
Tutto ciò che esiste risente della diversa concentrazione della luce e 'chiede' luce...
Il Chakra, esistente ma non attivo, è come un’antenna non correttamente orientata. Possiamo osservare questo discorso anche frattalmente, attraverso l’orientamento di una parabola per la ricezione di un canale satellitare; la sua polarizzazione determina la qualità del segnale convertito in immagini, suoni, parole, etc.
È chiaro che occorre curare particolarmente queste ‘antenne eteriche’ presenti in ognuno di noi. Questa ‘cura’, tuttavia, deve venire dal proprio 'interno' e consapevole cammino spirituale, in quanto ufficialmente 'essi non esistono’. Infatti provate a chiedere al vostro medico di famiglia…
Alla luce di questa riflessione, leggiamo adesso queste news, questi riflessi provenienti dall’Antisistema, ossia da quel bacino che ci contiene in maniera tanto ‘discutibile’.
L'Euro di Orwell: tenuto insieme dalla paura e dal dogma. Nel corso di una riunione del Forum Ufficiale monetario e delle istituzioni finanziarie la scorsa settimana a Londra, Norman Lamont, cancelliere britannico dello Scacchiere durante la crisi del 1992 moneta europea, ha dichiarato:
‘L'Euro è tenuto insieme dalla paura e dal dogma. Non salterà in aria, ok, ma la crisi non verrà risolta presto e continuerà ad andare avanti’. Dopodiché, Lamont ha citato Arthur Miller:
‘Un'era finisce, quando le illusioni di base sono state esaurite’. L'Euro andrà avanti, ha detto Lamont, perché le illusioni non sono state esaurite. In realtà si potrebbe citare anche un altro autore forse più calzante: George Orwell che in ‘1984’ immaginava una Gran Bretagna in un perpetuo stato di guerra lontana, sottaciuta, soffocata da un rombo sullo sfondo. Presente ma invisibile.
Una guerra che corrodeva le idee ancora prima dei confini, tra indistinte coalizioni dallo schieramento molto labile e caratterizzata da alleanze che cambiavano a seconda delle necessità sostenute dall’odio reciproco e dalla propaganda.
Come ha scritto Orwell, ‘È una guerra di obiettivi limitati fra combattenti che sono in grado di distruggersi a vicenda… Per comprendere la natura di questa guerra - perché, malgrado il raggruppamento che si verifica ogni pochi anni, è sempre la stessa guerra - bisogna rendersi conto, in primo luogo che è impossibile che sia decisiva’.
un'era finisce, quando le illusioni di base sono state esaurite
per comprendere la natura di questa guerra - perché, malgrado il raggruppamento che si verifica ogni pochi anni, è sempre la stessa guerra - bisogna rendersi conto, in primo luogo che è impossibile che sia decisiva.
Ecco il consueto loop. La ‘recita’ che intrattiene subdolamente attraverso un gioco illusorio/concreto, dal quale se ne esce solo attraverso assunzione dei ‘codici’ interpretativi ed evolutivi legati al cammino della propria consapevole partecipazione.
Paura e Dogma filtrano la luce…
Davvero il debito tedesco supererà quello italiano? Immaginare che tra quarant’anni l’Italia possa avere un debito pubblico più leggero della tanto rigorosa Germania, è un’idea che continua ad esercitare un discreto fascino.
Semplicemente, oggi non si può conoscere il futuro e i mercati ragionano su di un arco temporale molto più ristretto… A qualcuno potrebbe anche venire in mente che l’Italia ha un debito pubblico pari al 120% del Pil, mentre il Giappone, che se la passa sicuramente meglio di noi, arriva a toccare la soglia del 200%. Come è possibile?…
Per analizzare i debiti di Italia e Giappone, bisognerebbe iniziare a parlare di sovranità monetaria’. Un argomento quasi ‘tabù’ nell’area Euro; da queste parti si è più propensi a discutere di debiti. Impliciti od espliciti che siano. Link
Sovranità monetaria = via di liberazione dell’individuo ‘pronto ad essere liberato’… ‘prima’ non avrebbe senso e questa verità è dimostrata anche dalla sperimentazione sugli animali, che ha dimostrato come dopo un certo lasso di Tempo, anche lasciando le gabbie aperte, quegli animali non l’abbandoneranno spontaneamente, perché non saprebbero più come vivere secondo la propria ‘in-capacità’ di procurarsi quello che serve loro per sopravvivere.
Ecco, allora, anche come inquadrare l’attrattiva/trappola delle città nei confronti degli umani da sempre abituati al ‘farcela da soli’ attraverso il lavoro diretto della terra.
È tuttavia un percorso che occorre sempre illuminare attraverso una diversa ‘altezza’ della prospettiva utile per comprendere.
Egitto, Tribunale: esercito non può arrestare civili. Un Tribunale egiziano ha bocciato oggi un decreto del governo che permetteva all'esercito di arrestare i civili: un passo indietro per i militari al governo che si preparano a passare il potere al neo-presidente.
Il decreto era stato voluto dal governo ad interim, sostenuto dall'esercito, prima del ballottaggio del 16-17 giugno per le presidenziali. Il provvedimento aveva provocato aspre critiche da parte di attivisti e politici che accusavano i generali di aver reintrodotto un'impopolare legge di emergenza decaduta a maggio.
‘La Corte ha bloccato la decisione del Ministero di Giustizia che dava ai militari e ai funzionari dell'intelligence dell'esercito il potere di arresto’, ha detto Ali Fikry, giudice della Corte amministrativa del Cairo. Link
Un Tribunale decide per una Nazione emettendo un Decreto: dove siamo arrivati? Anche se, in questo caso, il risultato è positivo e speriamo che sia rispettato, non è sempre andata così...
Il Potere che si cela dietro a quel Tribunale è ancora più rarefatto, quasi individuale… Può un Popolo svendersi a tal punto?
Può una Specie avere ‘rinunciato al proprio Sé’ in questa maniera? Questa ‘gabbia’ è talmente grande da non essere veduta. È talmente alla luce del Sole da risultare invisibile.
Mark - Quindi, cosa dovrebbe fare la gente quando è confusa? Intendo, cosa si dovrebbe fare per chiarirsi?
James - Per cominciare, la cosa migliore da tentare per ricominciare è ‘semplificare’. Questo è un mondo letterale, dove le parole governano la mente. Lo Spirito che sta dietro le parole è la chiave, ed è più importante delle parole. Molti ricercatori vanno in confusione perché confrontano le parole scritte o dette dagli insegnanti spirituali o, peggio ancora, confrontano le interpretazioni delle parole degli insegnanti spirituali.
Il linguaggio è stato inventato per facilitare lo scambio e il baratto, il commercio, e poi la cultura. Il linguaggio del nostro mondo è un costrutto tri-dimensionale fuorviante e imperfetto. Pertanto, fate attenzione alle parole. Wingmakers
L’intenzione espresso dal Tribunale è rappresentativa di un codice, allo stesso modo con cui è stata progettata la Bibbia:
un 'codice numerico' di diverso grado interpretativo. La chiave è dislocata liberamente nelle persone che si accingono a leggere.
È una visione liberale della possibilità di comprendere.
Talmente liberale da essere raggirata in maniera sottile, per trasformare questa ‘libertà’ nella più sicura delle casseforti.
Una strategia notevole. Dire tutto senza fare capire niente…
Questa ‘apertura’ è Quantica, ossia, esiste in termini di potenziale ma dipende dal nostro grado di consapevolezza ed ‘accettazione’, non dell’imposizione illusoria, quanto della sua trasformazione in codice correttamente interpretato, tradotto, convertito nella sua componente polarizzata con la nostra ‘luce’.
Facciamo attenzione alle ‘parole’. Alla luce che possiamo attrarre, veicolare, comprendere e trasformare per trasformarci...
Accettando di ‘lasciarsi andare’ a cosa ci si presta, 'esattamente'? Il concetto di ‘resa’ aggancia un 'peso specifico', soprattutto, derivante dall’ambito militare e non è certamente un simbolo di ‘forza’, mentre in ambito spirituale designa ben altro significato, pur lasciando il ‘lettore’ sempre nella morsa duale del discernimento individuale.
La ‘tradizione’ ha condotto sino a noi le immagini archetipiche di Entità di Luce armate sino ai denti. Angeli bellissimi armati di spada e scudo, evocano nelle persone immagini contrastanti capaci di rendere 'incapaci', smarriti, confusi.
Demoni ‘affascinanti’ ed estremamente potenti evocano la medesima reazione nei più. Questa 'fascinazione' di che stampo e derivazione si ammanta?
Il concetto di ‘resa’, in queste due categoria di energie, dove si colloca? Così potenti e ardimentosi a ‘chi o cosa’ mai dovrebbero arrendersi? Pensiamo alla traduzione del termine ‘Pasqua’ in ‘Passare oltre’…
Quanti significati può avere? Quante tipologie di interpretazioni gli possiamo dare? Queste interpretazioni dipendono dal nostro punto prospettico attuale, il quale risente molto dei pregiudizi che ci caratterizzano e che trovano corpo a partire dalla fanciullezza e in quelli legati all’infusione di pensiero legato al vivere in una comunità regolata da Codici scritti e non scritti sulla carta, ma certamente sempre ‘scritti dentro di noi’, ‘incisi dentro di noi’…
Dal punto di vista del Controllo, togliere o immettere informazioni in una ‘infrastruttura’ sottoposta alla propria intenzione, è una strategia che deve cambiare di pari passo al cambiamento che si registra al suo interno. Dare o togliere qualche ‘dato’, alla fine, si riflette sempre e comunque sul centro d’equilibrio della società composta da individui sottilmente non connessi tra loro e in loro.
Cosa verrà desunto dalla Massa in funzione del ‘dato’ liberato nel Modello che la ricomprende? È un grande esperimento sociale.
Il Controllo deve essere un grande statistico, stratega, pianificatore e, in definitiva, docente.
Il Controllo è allo stesso Tempo ‘Amministratore e Macchina’, come il supercomputer Hall 9000 di ‘2001 Odissea nello Spazio’, ripreso poi nell’altro film ‘2010 L’anno del Contatto’… un potente macchinario programmato per ‘fare quello che poi è stato scambiato per altro dal punto di vista prospettico, dell’equipaggio, mutato dalle circostanze'.
Una macchina rispondente alla sua programmazione, capace di trascendere comunque tutto e tutti. La sua Natura è artificiale ma incarnante l’impronta creativa umana, per cui il suo Corpo è una Mente che risente della logica con la quale è stato fatto l’imprinting, attraverso il quale è passata anche la Paura di morire.
È un loop.
Il classico loop con il quale abbiamo sempre a che fare, se non comprendiamo che occorre alzare il nostro ‘baricentro energetico’. Da un ‘ring’ non se ne esce, o meglio, se ne esce quando si è 'pronti'. Prima, sarebbe distruttivo o prematuro. Anche se c’è sempre da chiedersi:
da quale punto di vista viene emesso il giudizio sulla nostra più o meno prontezza?
Perché c'è sempre da chiedersi qualcosa? Perché se ‘accetto di lasciarmi andare’ - di chiedere - giungono delle ‘risposte’:
le cose non avvengono mai due volte nello stesso modo
ogni cosa a suo tempo
tutto ciò che conoscete sta per cambiare.
Aslan – Le Cronache di Narnia
Dunque?
togliamoci di testa l’idea di un ‘Salvatore’
Egli sta crescendo dentro di ognuno di noi
con Egli cambia anche il nostro punto prospettico.
Ecco il nuovo ‘ring’.
Qualcosa di nuovo, che cresce alimentato dallo stesso ‘corpo’, che è diviso dal suo concepimento. Una Cellula che si riproduce, praticamente… e che si sdoppia per continuazione, dando luogo all’emersione e al possibile radicamento di una diversa, alternativa, possibilità.
Il ‘vecchio’, che lo ha contrastato, lo ha anche ‘nutrito’ per opposizione resistente.
Questa ‘palestra’ lo ha rinforzato nel Tempo in cui era addirittura non manifesto. Lo ha rinforzato a livello di immaginazione, nei ‘sogni’ delle individualità occupate persino a fare altro, occupate a ‘non pensare’ apparentemente.
Il punto prospettico è agganciato allo status quo e, allo stesso Tempo, lo status quo è agganciato al punto prospettico:
è questa la 'solida' verità che traspare ogni volta che tentiamo di ‘capirci qualcosa’. Ogni volta siamo contenuti da questa ‘presa’, che agisce su di noi e dentro di noi con fare talmente totale da risultare persino ‘ovvio’, essendo un modello previsto per ‘legge naturale’.
Ecco cosa non siamo ancora in grado di ‘capire/fare’:
l’esistenza di leggi naturali comprensibili, in ogni ambito della Creazione, è alla nostra portata, se solo si è in grado di abbracciare quella ‘portata’. Non c’è nessuna preclusione a questo evento. Le ‘difese’ sono erte a nostra totale protezione. Tali ‘difese’ comprendono tutto quello che caratterizza le vicissitudini esistenziali, compreso il carnefice, il tiranno, il despota, lo sfruttatore, etc.
Detto questo, cadiamo nell’altra parte del ‘circuito’, ossia cadiamo ‘dalla padella nella brace’. Ossia, se c’è un carnefice, un tiranno, un despota, uno sfruttatore, etc. è ‘ovvio’ combatterlo per guadagnare quel concetto tanto illusorio di ‘libertà’.
E, combattendo, si rafforza lo stesso principio che si vorrebbe distruggere, da cui sembra dipendere il nostro grado di libertà, la cui mancanza è alla base della ragione per la quale si ‘forma’ il principio oppressore, ossia per spingere in ogni modo a raggiungere la libertà, la quale dipende da un qualcosa che ‘va oltre’ a tutto quello che si evince dalle condizioni ispiranti, respirate rimanendo solo ed esclusivamente nel loop.
Il frattale è quella ‘mano’ che ha la capacità di ‘deviare’, in qualche modo, un cammino e spingerlo verso una ‘valle chiusa’, nella quale soggiornare sino a quando non si sarà in grado di comprendere che quella valle è una porzione del Mondo e non il Mondo nella sua interezza. Allo stesso Tempo, quella valle è il Mondo intero, sia a livello simbolico che reale.
Le leggi della ‘somiglianza’ lo affermano chiaramente.
Ciò comporta il concepimento di un concetto di Karma, ossia di ‘Giustizia’ capace di trascendere ogni separazione e di rimanere agganciato ai vari cerchi della congregazione umana. Un qualcosa che non dipende dal ‘territorio’ in cui ci si instaura, ma che ne dipende allo stesso Tempo, per ‘possibilità sopravvenuta’, e legata proprio a quell’ambiente.
Come se ogni luogo avesse le proprie caratteristiche ‘salubri’, che possono o non possono essere colte dall’individuo in cammino:
individuo caratterizzato dalla propria ‘storia’, che non dipende dal luogo in cui si trasferisce, ma che da ogni luogo può ricavare ‘carburante ispirante per andare avanti’…
Ecco un loop che progressivamente si ‘s-vela’, si ‘ri-vela’.
Occorre comprendere la nostra condizione multidimensionale. Essa è una chiave, una decodifica del Codice inerente a quel ‘loop’ di auto contenimento. Affrontare un circolo della possibilità, come tutto ciò che ruota nelle 3d, senza chiave interpretativa sufficiente e necessaria per la sua decodifica, significa stazionare nelle 3d sino a quando non si sarà pronti per il passo successivo. Nello stazionamento ‘forzato e necessario’ può accadere di tutto…
Ecco il corso della 'Storia Deviata', ossia di quella manipolazione degli eventi di quel Potere che si alimenta di tutto ciò, che vive di questo come il più perfetto dei Docenti o degli Insegnanti. Conscio o Inconscio che sia…
‘Lasciarsi andare’, dopo questa premessa, che cosa significa?
Che nuovo ‘colore’ assume, dentro di noi, questa espressione? Lo sentiamo il suo aroma, il suo sapore, il suo gusto?
Ha una capacità di riportare alla memoria qualcosa di ‘passato’, ma non di ‘andato’. Ecco. Quello è il nostro ‘contratto’, firmato da un’altra prospettiva e inerente al ‘Passare oltre’.
All’essere promossi, al ‘Tornare a casa’…
Lasciarsi andare è ‘arrendersi’, ossia:
inflettersi agevolmente per ogni verso senza spezzarsi. Link
Dal momento in cui non c’è nessun vero ‘nemico’, questa espressione è figlia dell’esperienza e della Conoscenza di Sè. Di fronte alla molteplice varietà dell’esperienza, si è ‘pronti’ quando la si è padroneggiata interamente senza ‘spezzarsi’, ossia si è stati in grado di padroneggiare se stessi e l’ambiente di conseguenza, senza perdere ‘punti’ né ‘onore’.
Arrendersi risente molto della terminologia militare e dello stato disarmonico in cui si è. Il suo significato è ribaltato e la sua ‘porta’ è chiusa e mai avvicinata, anche se si trova alla luce del Sole, come la porta della casa abbandonata e fatiscente, che ha ospitato un individuo giudicato come ‘empio’ dal resto della cittadinanza.
Tutto risente del 'bagaglio' che ci portiamo dietro. La ‘società’ non fa altro che aggiungere o togliere secondo la nostra attrattiva. Attraiamo sempre e questo è un concetto di sola ‘abbondanza’…
Facciamoci forza perlomeno di questo importante ‘indizio’…
In Natura non esistono forme con spigoli, angoli, non arrotondati? Allora andate a vedervi uno stelo di Lavanda…
Prima ancora di osservare e considerare una forma ben definita, è bene incominciare distinguendone la composizione in generale; per iniziare, distinguiamo e riconosciamo due tipi di linea: Curva e Retta.
La linea curva è estremamente naturale, e la possiamo ravvisare ovunque, nell’ambiente intorno a noi. La linea retta viceversa si può dire che quasi non esiste in natura, salvo nelle conformazioni dei cristalli… Link
Ciò mette ben in evidenza il detto ‘l’eccezione che conferma la regola’, oltre che a rispettare la Legge Biodiversa, grande ricchezza e protezione della Vita sulla Terra.
Lo stelo di Lavanda è perfettamente quadrato.
Gli angoli tracciati sono a 90 gradi perfetti, quasi ‘taglienti’ per la loro precisione. Essi si osservano quasi a malapena, se non si prende attentamente in considerazione la parte in questione. Gli angoli sono rafforzati e perfettamente stagliati. La pianta è perfettamente quadrata e dunque anche ‘cubica’. Lo stelo, se tagliato a pezzettini regolari, forma dei ‘dadi’ di rara perfezione matematica, come tutto, del resto, in Natura.
La Lavanda conferisce una sensazione di quasi artificialità. Persino la sua colorazione sembra artefatta e simile al prodotto umano di ‘sintesi’. Allo stesso tempo, la Lavanda, è un ‘prodotto della Terra, estremamente graziato e ricco di proprietà, ‘opposte’ alla quadratura non apparente della sua forma.
Il quadrato non è altro che la perfezione della sfera su un piano terrestre… Link
Seppur ‘veri’, i ‘luoghi comuni’ non sono esaustivi, non racchiudono l’interezza della possibilità. E la Lavanda lo dimostra a pieno, incarnando a pieno il Mondo delle forme ‘opposte’, in maniera naturale e proattiva. Dolcezza e fermezza trovano la giusta contrapposizione in quell’organismo bello, solido, flessibile, forte, duttile, prezioso, opportuno, ricco, grazioso, resistente, etc.
In essa trovano posto sia le ‘asperità’ legate alla Vita terrena, sia gli ‘spunti più elevati’, legati all’Arte dell’intelligenza della Vita che s'emana dal terreno. Stelo e fiori di Lavanda uniscono due dimensioni differenti, come una sorta di ‘quadratura del cerchio’. Il quadrato che alimenta il cerchio, il cerchio che incarna il rinnovamento.
Questo stretto connubio o compensazione o simbiosi, ricorda molto da vicino la presenza in Terra dell’umano e la sua unicità o 'estrema insiemistica naturale'. La Natura riflette la Vita che vi si affaccia ed è funzione della ricchezza interiore dell’Anima che si prepara all’esperienza terrena. Questa ‘Vita che vi si affaccia’ non è un qualcosa di estraneo al concetto di Natura, ma che ne fa parte dal momento in cui, per Natura, deve intendersi tutto quello di manifesto che esiste, essendo il ‘non manifesto’ già riflesso nel manifesto per ‘osmosi’... con ‘equivalenza di potenziale’.
Questa ‘equivalenza’ è riassunta nel concetto di struttura frattale ed olografica del Tutto.
Come dire che l’umanità riflette ed è riflessa secondo una vera e propria equazione, avente canalizzazione nelle estremità polari del bianco e del nero, del Sole e del Buco Nero, del generatore e dell'usufruitore. Tutto ciò descrive alla perfezione l’alternanza di movimenti che generano una spinta, ossia un ‘motore’.
Questo ‘motore’ risponde alla presenza di un campo morfogenetico, che ne ‘ispira’ presenza ed esistenza, ruolo e necessità, senso ed opportunità, rispetto e giustizia, etc.
Dal punto prospettico della ‘polarità’, la visione cambia diametralmente in funzione della consapevolezza delle parti, pur mantenendo una visione unica, se capaci di elevarsi al di sopra della frammentazione. Per far sì che questo accada, occorre ‘essere contemporaneamente due cose diverse allo stesso Tempo’, ossia occorre incarnare la piena possibilità della presenza/non presenza.
Il campo morfogenetico del Creatore è ‘non presente’ fisicamente, ma allo stesso Tempo lo 'è' attraverso l’opera diluitrice delle Forze in gioco da cui deriva la presenza della Vita fisica nelle 3d. Tutto risponde di conseguenza. Ma, risponde a 'cosa'?
Se ci limitiamo alla nostra capacità di giudizio logico sensoriale, allora la ‘risposta’ della presenza della Vita in Terra sarà legata solo ed esclusivamente a quella ‘possibilità’ intrapresa dall’osservatore per spiegare l’osservato, viceversa se si accetta di aprirsi ad un livello più ‘fiorito’ della possibilità, allora sarà possibile non spiegare ma ‘ri velare’ l’influsso del campo morfogenetico sulla possibilità esistenziale manifesta.
È l’eterno gioco intrapreso da individualità più o meno pronte a ‘vedere’, più o meno ‘mature per… vedere’, etc.
La possibilità sia apre man mano che si è ‘pronti’ per gestirla e gestirsi, dando luogo ad un effetto unitario delle due ‘aspettative energetiche’, con conseguenze nell’intera gamma del possibile. Conseguenze che costituiscono la parte mobile che caratterizza quel fenomeno, che l’umano ha tradotto con il termine ‘evoluzione’.
L’equazione del Creatore trae spunto da tutto quello che accade in corrispondenza di uno stimolo energetico, che si muove a cerchi concentrici e che allo stesso Tempo viene ‘ascoltato’, contribuendo a decentralizzare, in pratica, il senso di un ‘centro’ unico e fine a se stesso. Questa diluizione omeopatica del Creatore è quanto di più vicino al termine, ‘non locale’ o ‘ubiquo’, utilizzato nell’ambito scientifico e religioso/spirituale.
È come se un sasso gettato nello specchio d’acque avesse la forza di aprire strutture di cerchi in progressivo allargamento sia al di qua che 'al di là' del concetto stesso di ‘centro’ o di punto di impatto tra corpo e superficie. Da ciò si evince che il ‘centro’, da cui si dipana l’intera figura, è perlomeno ‘doppio’, avendo caratteristica di ‘allacciatore di Mondi o Dimensioni’, dal momento in cui esiste certamente un segnale di ritorno al campo morfogenetico ispirante.
In questa maniera l’atto auto educativo è completo…
L’Agente Smith è potenzialmente ognuno di noi, infatti nel terzo episodio di ‘Matrix’, si propaga e diffonde concretamente a macchia d’olio; allo stesso Tempo il modello di trasmissione della ‘malattia’ si presta ed auto esiste anche in funzione dell’esatto opposto. Che cosa significa?
Che lo stesso circuito è adatto alla veicolazione di più tipi di segnale.
La sua concretizzazione fisica rappresenta l’emersione di un potenziale. Attraverso la sua esistenza fisica è possibile sia ‘curare che avvelenare’. Dipende dal suo utilizzo.
La tecnologia moderna è un tipo di ‘circuito’ attecchito nelle 3d.
È ‘buono o cattivo’? È neutro. È il come lo si utilizza che delinea l’usufruitore e non il circuito, tuttavia. L’esistenza del ‘circuito’ è un atto di Creazione ad ‘immagine e somiglianza di…’, ma con la capacità di trascenderlo, di ‘andare avanti’, di ‘completare’, di ‘rinnovare’, di ‘innovare’, etc.
Ciò significa essere molto di più della somma delle parti.
È un concetto di ‘somma’ relativa ad un’altra funzione matematica: quella di esponenziale.
Viviamo la parte più ‘spessa’ della possibilità. Un ‘luogo’ adatto all’emersione, alla verifica delle ‘formule’ ipotizzate, percepite, intuite, intese, desiderate, etc. Ciò che accade nelle 3d è molto simile a quello che esperimenta lo scienziato allorquando esegue test pratici sui proprio modelli di studio.
Non è ‘sicuro’ ma è ragionevolmente certo che qualsiasi cosa ‘accada’, fisicamente, varrà come risultato pratico per continuare la ‘ricerca’. Questo ‘continuare della ricerca’ è simile al concetto di ‘circuito aperto’, caratterizzato da continua dispersione della possibilità. È quasi un paradosso. Mantenersi aperti equivale a non essere mai concreti e allo stesso Tempo equivale a non impaludarsi mai. Buono e cattivo uniti insieme e sempre presenti in quanto punto di scissione della mente che analizza e giudica.
È la loro contemporanea ‘tenuta in considerazione’ che è capace di infondere ‘valore aggiunto’ o ‘saggezza’…
Ora, nel modello monetario economico realizzato in Ucadia, è proprio grazie al circuito tecnologico, potenzialmente al di sopra delle parti, allorquando le parti sono meno disunite, che è possibile instaurare quel fenomeno molto interessante dell’emersione di ‘moneta’ automatica e sovrana, derivante dall’attività umana sovrana, volta alla realizzazione di un bene comune, locale ma con riflessi globali, attraverso il libero fluire di un proprio sentire responsabile o di una propria passione.
Per chi non sapesse di cosa sto parlando, occorre sentire ‘Tempo di Cambiare 12’ di Italo Cillo o leggere questo articolo di SPS.
Perseguire questo modello porterebbe l’individuo e la comunità a ‘ripulirsi’ progressivamente nel Tempo, ossia a:
smettere di generare Karma ‘negativo’
purificare a cascata i centri sottili e quelli fisici
smettere di competere
smettere di giudicare per invidia e mancanza
perdonare ogni persona/memoria targata dalla non capacità di intendere e volere inerente alla mancanza
smettere di depredare il Pianeta
avere il necessario per vivere in pace, serenità, fiducia nel domani
sviluppare le parti più sacrificate durante al corsa alla sopravvivenza, ossia vivere secondo autentiche passioni
radicare nelle 3d lo step successivo alla modalità sopravvivente
agire in virtù di un atto smosso direttamente dalla Coscienza piuttosto che da parte del ‘ricatto legato alla necessità di denaro’
bypassare e lasciare andare la struttura sociale storica costruita sul concetto piramidale delle Caste o del Ceto Sociale
affermare l’uguaglianza sovrana/divina di ogni essere umano
lasciare perdere l’industria della guerra e della sopraffazione altrui
progressivo smantellamento del modello imperante e disarmonico, che fuoriesce dalle nebbie cicliche del Tempo
semina, focus e aggancio ad un nuovo ramo Temporale
pulizia energetica ad ogni livello del ‘ricordo’, della ‘memoria’, della continuità fissata nei registri magnetici tenuti insieme dalla rotazione della Terra
promozione di tutte quelle Arti che sono state messe nel cassetto per mancanza di Tempo e di possibilità
valorizzazione del proprio ‘sentire’, piuttosto che del suo esatto contrario per pressione esterna di coercizione
promozione inerziale di ogni attività atta a generare ‘giustizia’ piuttosto che ‘denaro a qualsiasi costo’
superamento delle ‘logiche’ dell’attuale sistema economico basato sulla ristrettezza di ogni risorsa ed aspetto vitale
emanazione di un diverso modello energetico individuale e globale, capace di fornire linfa nuova e diversa alla 'catena alimentare' da cui emergiamo, comprese le forme predatorie sottili
instaurazione di un modello virtuoso capace di tornare a far brillare di luce propria, allo stesso modo di una Stella
utilizzo e maggiore comprensione della funzione tecnologica ormai esistente ad ogni livello della socialità
instaurazione di un nuovo modello di ‘fioritura’ della possibilità, per troppo Tempo racchiusa tra pareti stagne della concretizzazione tridimensionale
superamento di ogni logica duale derivante dall’inasprimento della strategia del ‘divide et impera’
manifestazione di una giusta abbondanza per tutti.
E molto ma molto ancora. Il negativo scomparirà del tutto? Non penso, però questa possibilità avvicina di molto il concetto di ‘Ascensione’. La rende più ‘comprensibile’ fissando una sua esemplificazione in Terra 3d.
È logico che trattasi di uno step verso quel livello vibrazionale...
Nel Tempo si avrebbero due Mondi, due Dimensioni diverse caratterizzate dallo stesso meccanismo fisiologico della nascita fisica post gravidanza. In un primo momento il Mondo Madre conterrebbe il Mondo Figlio, lo alimenterebbe attraverso il proprio corpo. In seguito, il Corpo Figlio avrebbe la possibilità di manifestarsi alla 'propria maniera', una volta che la sua ‘muscolatura’ sarebbe tale da permettergli di poter agire secondo ‘maggiore età’.
Questo accadimento è simile alla contemporanea presenza, per un certo lasso di Tempo, di genitori e figli, pur rimanendo il futuro legato alle aspettative di Vita legate ai figli, ma tenendo in considerazione ciò che hanno fatto i genitori. È una staffetta caratterizzata da una compartecipazione sempre attiva di ogni parte. Nel bene e nel male, che esistono e non esistono allo stesso Tempo. Che sono opportuni e ‘da superare’ allo stesso Tempo, in funzione dello ‘scopo’ e della necessità dell’esperienza incarnata.
La Terra 3d continuerà a ciclare tra un massimo e un minimo. Questo ‘next step’ sarà opportuno e necessario, nel momento di massimo ciclico, per spiccare il ‘volo’ oltre al velo dimensionale, pena lo scivolare nuovamente nell'oscillazione negativa che condurrà verso un minimo ciclico.
‘Carpe Diem’, si potrebbe affermare.
In Natura non esistono forme con spigoli, angoli, non arrotondati ? Allora andate a vedervi uno stelo di Lavanda… o osservatevi molto meglio (Conosci Te Stesso). L'Uomo Vitruviano incarna alla perfezione questa 'quadratura del cerchio'...
Impossible is nothing.
Il Solstizio estivo 2012 ha radicato finalmente l'alternativa al modello imperante, dal quale emergerà la continuazione evolutiva concepita nel Tempo di soggiorno, ritenuto oscuro, solo per mancanza di capacità di osservazione...
Quanti di noi si sono accorti che lo stelo di Lavanda è perfettamente quadrato? Conosci Te Stesso.
Questo è SPS_IO: lo spazio web in cui puoi prendere atto dello Stato dell’Arte dell’Opera Prima dell’Autore. In cui ogni Bollettino (articolo, informazione, memoria) pubblicato quotidianamente è rielaborazione artistica dal proprio “sentire”: decodifica sostanziale dell’informazione ambientale, ad auto caratteristica frattale espansa. Qua si fa la Storia…
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