questo Mondo è regolato su consuetudini non sostenibili nel tempo.
Inoltre, c’è una tipologia di persone (anche in questo caso non aggancio nessun controllo di nessun tipo) che si approfitta della situazione, ben conscie che ormai non ci sia altra modalità se non quella conosciuta per ‘sopravvivere bene e sulle spalle altrui’.
Il Mondo si è solo vestito 'meglio', ma non è cambiato dai tempi ‘primitivi’.
È innegabile questa tendenza e ammetterlo non significa essere pessimisti. Oggi vorrei ‘stare dentro’ a questo livello, senza nessun tipo di aggancio sovradimensionale. Da ‘questo livello’, senza slanci particolari di nessun tipo, si vive secondo quello che si ‘respira’. Tutti insieme abbiamo creato delle consuetudini a cui adesso siamo legati mani e piedi.
C’è qualcuno che ha accumulato ricchezze e potere e nel tempo la propria posizione si è rafforzata a tal punto da risultare oltremodo influente sui processi decisionali, inerenti alla pianificazione del futuro globale. Un futuro d’insieme che è stato fuso insieme al futuro individuale di queste persone influenti, come se tutti fossero una funzione delle aspettative dei ‘potenti’.
Ok? Nessun accenno a controlli dimensionali o altre forme di seduzioni sottili.
Semplice constatazione basata sui fatti:
il Mondo procede secondo direttive dubbie. La giustizia è di fatto veicolata secondo prospettive non equanimi. Caspita, basta osservare il Mondo anche dietro casa, non penso di sostenere chissà quali ipotesi di fantascienza. Infatti la sensazione di base che permea la 'totalità' è che questo Mondo sia in qualche modo ‘sbagliato’. La Coscienza riesce ad ‘esalare’ una chimica di avvertimento impalpabile tuttavia consistente.
Questo dialogo basato non sull’uso del linguaggio umano, provoca nel tempo una spaccatura interiore relativa al vissuto e al raccontato, come scrivevo anche ieri.
Le ‘cose’ procedono lungo binari pre tracciati, per cui il futuro sarà prevedibile sin quando ci si limiterà a seguire l’input programmatico indotto.
La sensazione di ‘malessere’ che ci colpisce soprattutto quando ‘non abbiamo quello che desideriamo’, ci ammonisce in continuazione a ‘cambiare’. Ma cambiare in che modo? E perché? In fondo, questo modello si occupa di noi, ci permette di sopravvivere, no? Al di fuori del paradigma cosa c’è? Un buco nero, probabilmente, che aspira tutto quanto. L’Inferno?
paura di muoversi dal consueto e null’altro.
Stati Uniti: i videogames violenti sono come le favole.
Impedire la diffusione dei vieogiochi violenti sarebbe una violazione della libertà d’espressione. È tutta qui la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che si è riunita per decidere sulla possibilità di limitare tra i minorenni, la diffusione dei video games più cruenti.
Il fatto. Tutto è nato da una legge emendata dallo Stato della California nel 2005 e mai entrata in vigore. Con essa, si proibiva la vendita di video giochi troppo violenti a ragazzi con meno 18 anni. Pena: fino 1.000 dollari di multa. Si attendeva, dunque, il pronunciamento dell’alta Corte, la quale ha abrogato la norma della conservatrice California con una sentenza di 18 pagine.
Così, il giudice Antonin Scalia ha spiegato il verdetto ‘non c’è mai stata in questo paese la tradizione di limitare in modo specifico l’accesso dei bambini alle descrizioni di violenza […] Come i libri, le rappresentazioni teatrali e i film, i videogiochi comunicano idee. Il primo emendamento stabilisce che il governo non ha poteri per limitare l’espressione a causa dei suoi contenuti’.
La sentenza. Verdetto unanime, dunque, quello della Corte americana. Hanno votato per l’abrogazione anche i giudici più conservatori, come Clarence Thomas, che ha motivato la scelta ricordando che i minori non hanno diritto alla libertà di parola.
L’industria del settore ha appreso il giudizio con soddisfazione. In effetti, la limitazione avrebbe creato una battuta d’arresto ad un mercato che – come quello dei video games – fattura circa 10 miliardi di dollari l’anno...
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Il primo emendamento stabilisce che il governo non ha poteri per limitare l’espressione a causa dei suoi contenuti’.
Davvero? E allora chi è che impone il modello di paradigma in auge? C’è qualcun altro che ha capacità di imporre determinate ‘situazioni’? Il frattale è dimostrato da questa frase:
l’industria del settore ha appreso il giudizio con soddisfazione.
Ergo? Il Governo è ‘governato’ da altri interessi, che ‘stanno dietro, celati, velati, oscurati per non apparire, etc.
Allora 'chi' ha preso questa decisione?
Dal 2013 Rfid obbligatorio negli Stati Uniti.
Non poche polemiche sono nate a proposito del disegno di legge sulla salute presentato da Obama e che a partire dal 2013 renderà obbligatorio per tutti i cittadini statunitensi l’impianto di un microchip Rfid che contenga tutte le informazioni relative a ogni americano.
L’intento dichiarato è quello di facilitare il monitoraggio e il controllo della salute di ogni singolo individuo, con la creazione di un apposito registro nazionale in cui ogni chip – e quindi ogni persona – sia registrato.
Fin troppo facile lanciarsi in speculazioni in degne dell’orwelliano 'Grande Fratello', ma il nuovo progetto sulla salute – l’HR 3200 – adottato di recente dal Congresso prevede la necessità di impiantare il chip per identificare tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario.
Il progetto era già in studio nel 2004, come rivelano alcuni documenti della Food and Drug Administration, con il nome di Implantable Radiofrequency Transponder System for Patient identification and Health information (Sistema di transponder impiantabile a Radiofrequenze per l’identificazione dei Pazienti e le informazioni relative alla salute).
Di fatto, con il pretesto di garantire una migliore assistenza sanitaria, gli Stati Uniti stanno cercando di marcare ogni cittadino, senza tra l’altro, aver previsto alcun tipo di regolamentazione per l’impianto e l’uso dei microchip Rfid, cosa che potrebbe causare conseguenze impreviste – almeno non da noi comuni mortali – per la vita anche democratica dei cittadini americani.
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L’intento dichiarato è quello di facilitare il monitoraggio e il controllo della salute di ogni singolo individuo.
Io conosco la verità che recita:
ognuno è il miglior medico di se stesso. Se mi faccio male vado al Pronto Soccorso, ma per tutto il resto non intendo essere marchiato perché non appartengo a nessuno se non a me stesso. Perché si marchiano le mandrie? Per determinare uno stato di possesso…
Chi è che ‘possiede’? La punta dell’iceberg potrebbe essere questa, ad esempio:
Nuova tempesta su Goldman Sachs.
Goldman Sachs, spesso bersaglio di critiche per la sua aggressiva ricerca del profitto, ieri si è trovata nuovamente in una posizione difficile quando uno dei suoi manager di stanza a Londra ha rassegnato le dimissioni, scrivendo un articolo sul New York Times, in cui si è scagliato contro l’ambiente della banca, da lui definito ‘tossico e distruttivo’.
Il manager, Greg Smith, ha scritto di essersi dimesso da Goldman dopo 12 anni a causa del cambiamento della politica aziendale, che a quanto pare mette il profitto al primo posto, davanti agli interessi dei clienti. La banca si è affrettata a respingere seccamente le accuse, ma intanto l’articolo di Smith impazzava su Twitter.
Smith, direttore esecutivo e responsabile dei derivati per Europa, Medio Oriente e Africa, ha affermato che i manager di Goldman parlano apertamente di come ingannare i clienti, ai quali alludono tra loro come ‘pupazzi’.
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La massa è fatta di ‘pupazzi’. È una verità questa e non ci si deve offendere affatto. È un fatto emerso alla luce nel corso del tempo. L’individuo è diventato un ‘sacco’ che si riempie e si svuota, posseduto dalle tentazioni fisiche e mentali di esaudimento d’istinti che s’alimentano di dipendenze varie.
Quello che si dice dello stadio di addomesticamento dell’animale, ebbene, possiamo allo stesso modo applicarlo al genere umano:
disinnescato dal proprio potenziale prospettico sottile.
Osserviamo come la nostra capacità di ‘memoria’ sia talmente esigua da risultare praticamente assente dal panorama della consapevolezza propria e dunque di gruppo:
E il 25 marzo, poi, anche se Venere e Giove saranno ben più lontani, non perdetevi ancora una volta il cielo a ovest, dopo il tramonto:
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Il 25 marzo ci sarà ancora la Luna a barchetta? Ma come? Avevano scritto che era un fenomeno occasionale che capita ogni 23 anni (e che SPS aveva già osservato almeno sei mesi or sono):
per gli italiani lo show lunare sarà visibile subito dopo il tramonto del Sole venerdì, intorno alle 19,30. Tra l'altro, le condizioni meteorologiche dovrebbero essere favorevoli e il cielo sarà, a quanto pare, sgombro da nuvole in gran parte del territorio nazionale. Chi è più fortunato, invece, potrebbe riuscire a vederla già la sera di giovedì 23 febbraio. Per la prossima visione, invece, dovremo aspettare fino al 2023. Quindi, è meglio approfittarne ora…
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Non ci ricordiamo di nulla se non di quello che ‘interessa’, ma quello che interessa è inciso in noi da una fonte autoritaria, che impone abilmente il proprio punto di vista.
è biodiversità.
Per amministrare anche questi ‘ribelli’ occorrono corpi di vigilanti.
È davvero difficile descrivere per intero la situazione per come la vedo, perchè multidimensionale. È una miscellanea di vettori diversi, più o meno forti e di energia, leggi vicine e lontane, strategie pianificate su ciò che la ‘Natura’ permette. Un frattale moto evidente di ciò è quello che si constata osservando il Mondo degli Avvocati:
un cavillo buono per la ‘causa’ salta sempre fuori se l’usufruitore paga bene.
La causa è quasi sempre personale… alias egoica, tuttavia identificativa del senso superiore sottile che prevede un’evoluzione basata sul ‘Conosci Te Stesso’.
Nessun giudizio; esprimere solo il meglio di Sé.
In un reame 3d in cui tutto è di fatto manipolabile, ognuno è libero di lasciarsi ammaestrare, se questa azione è contemplata nella strategia che è nella strategia che è nella strategia, etc.
Tutto è opportuno…
Sanremo è Sanremo, ma min…!
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com