giovedì 2 febbraio 2012

Voci diverse.




Esistono forme pensiero cristallizzate, condensate, ma non manifeste nelle 3d, se non per i loro effetti ‘riflessi’. Quando in SPS si legge della loro esistenza, asserendo che esse rimangono, a tutti gli effetti, una nostra creazione e che, ‘adesso ci hanno’, cosa significa esattamente?  

Come ogni forma ‘vivente’, esse tendono per ‘istinto’ a sopravvivere. 

L’impulso della sopravvivenza è una legge 3d molto potente, che non può trascendere l’illusione di vivere oltre alla propria manifestazione fisica. Ad esempio, non l’ha ancora ‘capito’ nemmeno l’umanità stessa, impantanata nella corsa alla sopravvivenza.  Al fine di trascendere l'illusione del sopravvivere, occorre raggiungere un livello manifesto nelle 3d sufficientemente ‘stabile’, eco del medesimo livello che compatibilmente si è raggiunto ‘internamente’ o a livello spirituale.

Per ‘stabile’ non intendo uno stato di attaccamento alla materialità, bensì uno stato di centratura con il ‘tutto’ che in definitiva coincide con ‘quello che si ha e che si è’. Imparare a comprendere che ogni attimo è perfetto in se stesso, in quanto vettore ‘scolastico’ di lezioni per ogni individualità impegnata nella nave scuola Terra 3d, a polarità attuale Antisistemica, ossia negativa come diretto contraltare del ‘Sistema’, del quale è il riflesso speculare, come Materia e Antimateria.

La polarità emanata dal genere umano ha caricato lo scenario 3d di ‘negatività’. La negatività non è un male, ma è solo una estremità della scala della possibilità. Abbiamo ‘scelto’ di manifestare questa polarità, per ‘esigenze’ globalmente sfuggevoli all’attuale consapevolezza.

Esigenze che, a ‘cascata’, rappresentano l’intenzione del Creatore di conoscere meglio se stesso. Se ciò che abbiamo saputo manifestare, come ‘colore’ o tono imperante dell’attuale forma di paradigma, ha delle valenze negative, in termini di semplice analisi dell’illusorietà/reale 3d in cui siamo immersi, è semplicemente perché ‘doveva accadere’.

Prendiamone atto e cerchiamo di andare 'oltre', di procedere lungo il cammino evolutivo che ‘esiste’ ed è fuori da ogni scetticismo possibile ed immaginabile, nonostante le apparenze ribaltate in cui ci diluiamo.

Questa polarità particolare del timbro energetico interiore, ha polarizzato le 3d negativamente, per cui questa ‘carica’ attrattiva ha veicolato attorno alla nave scuola Terra 3d, quelle entità parassite che si alimentano proprio di questo tipo di ‘energia’. Simili entità rimangono in un ambito sovradimensionale e hanno la capacità di ‘controllare’ gli inconsci umani, di piegarli alla loro intenzione, per una serie di motivi molto sottili, il primo dei quali è la nostra ‘rinuncia’ a conoscere noi stessi; rinuncia effettuata molti secoli, se non millenni or sono.

Il piano di controllo naviga nel tempo con fare ‘lento’ ma inesorabile, vista la nostra poca consapevolezza. In definitiva, tutto ciò, equivale ad attirare la negatività sul Pianeta. Perché? Perché quando il ‘Piano’ sarà completo, noi saremo in grado di illuminarci, trascendendo la Tenebra, trasmutando la Tenebra in quanto 'parte di noi'...

Questo vale, nel 'breve', più per l’individualità che per la globalità.

È un ‘lavoro su se stessi’ che occorre compiere, tralasciando ogni sorta di ‘salvezza dell’Intero’. Ciò non deve tuttavia suggerire un carattere egoico dell’esperienza umana nelle 3d, ma semplicemente un cammino che ognuno di noi esegue in funzione dei propri ritmi e tempi spirituali. La collettività riflette la media delle individualità. Per questo il potere parassitario ha conquistato la massa; perché con i grandi numeri inconsciamente al potere non si può ‘discutere’. 

È una legge matematica, anche se l’effetto leva, che frattalmente s’emana dall’esempio dell’economia basata sul debito, permette di meglio comprendere l’effetto quantico della ‘centesima scimmia’.

Mai dire mai, dunque. L’illuminazione dell’intero ‘scenario 3d’ costituirebbe la fine della sua Natura scolastica, e rappresenterebbe una ‘promozione’ dell’intero livello. Un effetto che secondo me è ancora molto lontano nel tempo, mentre rimane sempre valido e costante, nello scorrere in ogni ramo del tempo, del 'senso' del cammino individuale.

Non fermiamoci alla semplice constatazione relativa al com’è il Mondo 3d che ‘vediamo’.

Questo Mondo è uno dei possibili Mondi. Ne abbiamo reso manifesto uno su un infinito numero. Per cui è proprio quello che ci ‘serve’ per conoscerci meglio. Se crediamo nella 'perfezione nomade' posseduta da ogni istante, allora non avremo dubbi in merito alla sincronicità d’ogni accaduto.

Utilizzando la nostra capacità di osservare l’analogia delle grandi verità, espresse nelle 3d, potremo trarre ‘rassicurazioni sensoriali’ anche per la nostra parte più fisica, o 3d, dell’apparato di navigazione corpo-mente-spirito umano.

Occorre dimostrare l’esistenza di queste entità parassite, non manifeste, se non per gli effetti evidenti in relazione al nostro Mondo rovesciato

Un Mondo co creato dal nostro potere veicolato dall’influsso parassitario e coincidente con ‘quello che doveva accadere’.

Focalizzare nitidamente la visione, nel marasma aggrovigliato dell’effetto delle leggi Cosmiche e Planetarie, non è semplice, tuttavia è possibile fare esercizio, utilizzando delle facoltà poco valorizzate usualmente, come ad esempio l’osservazione istintiva scollegata dalla sete apparente di risultati immediati

Un effetto viaggia nel tempo con velocità diverse. Se lo si riesce ad intuire, va bene, ma poi si ‘cade’ quando non lo si vede apparire in ‘fretta’ nella manifestazione 3d.
 
Non si può vivere d’illusioni, ok, ma si dice anche che la speranza è l’ultima a morire, e mi fermo qua con le citazioni di Proverbi.

Dunque, come dimostrare l’esistenza del potere parassitario? 

Cercandolo e vedendolo riflesso nel livello più ‘adatto’ per il nostro costrutto di navigazione delle 3d. Quale sarà il livello più adatto? Ovviamente quello in grado di convincerci maggiormente, o meglio quello in grado di convincere i nostri cinque sensi e dunque la razionalità inversa della mente, la logica, la nostra parte di San Tommaso, etc.

In attesa di eventi clamorosi, inizio a mettere in evidenza questa notizia:

Agenzie di rating da declassare.
Abbiamo perso l'occasione di finirla con le agenzie di rating all'indomani della crisi del 2008. Esse non avrebbero mai più dovuto rimettersi in piedi’. 
 
A dirlo è un alto funzionario, nonché uno dei migliori economisti francesi, secondo il quale è scandaloso non solo il fatto che il giudizio di queste società private sia preso seriamente in considerazione, ma anche che esso possa avere conseguenze sull'esistenza stessa della zona euro, sulla crescita mondiale e su centinaia di migliaia di posti di lavoro.
 
Le agenzie di rating, secondo l'economista francese, che preferisce restare anonimo, sono corresponsabili della crisi del 2008 e hanno gravemente mancato alla propria missione: quella di consigliare gli investitori sulla solidità dei prodotti di risparmio.
 
Come spiegava un'inchiesta del settimanale francese Nouvel Observateur, più si vendono prodotti finanziari tossici ai quali le agenzie di rating hanno accordato il loro imprimatur, più queste ultime guadagnano, grazie alle banche, loro principali clienti.
 
E poi ci sono i giudizi sui singoli stati. 

‘Se i giudizi delle agenzie di rating hanno un impatto immeritato’, scrive il Financial Times, ‘è perché i governi le hanno investite di un ruolo quasi pubblico attraverso regolamentazioni finanziarie’: 

quelle, per esempio, che impongono a un gestore del risparmio pubblico di investire solo nei prodotti promossi dalle agenzie di rating.
 
Infine, nel 2008 le loro valutazioni sulla tenuta del mercato immobiliare (che poi crollò rovinosamente) non avevano nulla di originale e ancor meno di scientifico: 

esse non erano che un riflesso dell'opinione dominante negli ambienti dei mercati finanziari.
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Oh, ecco una bella frase frattale, relativa all’esistenza del controllo parassitario:

esse non erano che un riflesso dell'opinione dominante negli ambienti dei mercati finanziari.
 
Evidenzio per migliorare l’attenzione:
  • riflesso
  • dell’opinione dominante.
Dove? In un altro 'ambiente'

Accidenti, ma più chiaro di così. Lo so, lo so… non vale una ‘cicca’, questa argomentazione, come prova da esibire in un qualunque tribunale del Mondo. Tuttavia non è in un tribunale che dobbiamo dimostrare l’esistenza del ‘controllo’, ma dentro di noi, nella nostra parte ‘motrice’ co creativa, proprio ‘di fianco’ alla nostra parte più autentica, che conosce benissimo lo stato dell’arte.

Comunque, la notizia soprariportata è veramente foriera di verità superiori. Quando devo scrivere in SPS, mi metto in una modalità particolare; ‘chiedo’ e la veicolazione delle informazioni ‘giunge’. Per cui mi fido completamente di quello che attiro. Dunque, tutto ciò che giunge in ‘risposta’ è per me valido, sincronico, utile alla 'spiegazione richiesta nell’atto dello scrivere'.

Ciò non contribuisce a creare delle barriere indissolubili dentro di me, anzi… la mia disponibilità coerente mi mantiene sempre attento a non cadere in ambiti interiori legati all’Ego. 

Cerco di rimanere sempre ‘flessibile’ come il Bambù descritto da Osho: anche disposto a cambiare ‘colore’ se è il caso.

Osserviamo certe dinamiche globali, potenzialmente esplosive e utilizzate dall’Antisistema come forma di ‘Spada di Damocle’ perenne, al fine di mantenere sempre l’umanità in uno stato di tensione, stress, paura, etc. insomma in uno stato basilare per produrre alimentazione energetica della 'migliore qualità' per lo stesso potere di controllo.

Siria, Russia annuncia veto a risoluzioni Onu ‘inaccettabili’.
La Russia ha annunciato oggi che porrà il veto a qualsiasi risoluzione Onu sulla Siria che riterrà inaccettabile, dopo aver chiesto che venga comunque escluso l'intervento militare, per bloccare lo spargimento di sangue provocato dalle proteste contro il regime del presidente Bashar al-Assad...
 
Gli stati arabi e l'Occidente hanno invitato ieri il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad agire rapidamente su una risoluzione che chiede ad Assad di lasciare il potere al suo vice e disinnescare la rivolta contro il regime.
 
Se il testo sarà inaccettabile per noi, voteremo contro, naturalmente’, ha detto da New York l'inviato russo Vitaly Churkin in una videoconferenza stampa con giornalisti a Mosca. ‘Se è un testo che consideriamo errato, che porterà a un aggravamento della crisi, non consentiremo che passi, è indubbio’.
 
Le dichiarazioni di Churkin arrivano qualche ora dopo quelle dell'inviato russo presso la Ue, Vladimir Chizhov, secondo cui non c'è possibilità che il testo concordato da paesi arabi e occidentali possa essere accettato, a meno che non rigetti espressamente ogni ipotesi di intervento armato.
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E ancora:

Pechino avverte Usa: pronti ad entrare in guerra a favore dell'Iran, marina cinese in stato di allerta.
Durissimo monito della Cina agli Usa e ai suoi alleati: 

nel caso in cui l’Iran verrà attaccato da Washington e qualunque altro paese, Pechino entrerà subito in azione scegliendo l’opzione militare a favore di Teheran.

L’ha detto il presidente cinese Hu Jintao citato da 'European Union Times', organo del Pentagono

A confermare la notizia è stato per primo il premier russo, Vladimir Putin, che ha menzionato le parole del capo di stato di Pechino secondo cui l’unica via per fermare l’aggressione occidentale all’Iran è quella militare; la Cina adotterà misure di rappresaglia contro ogni azione ostile alla Repubblica islamica. 

Le forze marine della Cina sono attualmente in stato di massima allerta dietro l’ordine dello stesso Hu Jintao, il quale secondo Fars News, in un incontro con i capi dell’esercito del suo paese ha promesso di sostenere l’Iran ad ogni costo correndo persino il rischio di entrare nella terza guerra mondiale.

Per richiesta dei gentili utenti segue il link della notizia riportata dall'agenzia iraniana Fars News:

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E qui sotto i link della due notizie inerenti riportate in origine dall'agenzia European Union Times:

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I blocchi sono schierati ancora una volta. Cina e Russia rimangono in una posizione d’ovvia contrapposizione al potere ‘occidentale’, anche se questo braccio di ferro è una sorta di rappresentazione delle parti, come dimostrano ad esempio gli schieramenti politici italiani nel loro continuo teatrino mediatico

L’ultima notizia riportata è inerente al sito web Iran Italian Radio, alla cui pagina ‘Chi siamo’ si può leggere queste parole ben scritte il lingua italiana:  

Radio Italia è nata il 9 agosto 1995 allo scopo di aprire una finestra verso l'Iran, la sua storia, la sua cultura e la sua tradizione religiosa iraniana

In tutti questi anni abbiamo cercato di presentare all'interlocutore italiano le realtà della società iraniana, cercando di rimuovere i pregiudizi ed i malintesi che esistono nei confronti dell'Iran. L'altro nostro obiettivo è contribuire all'avvicinamento tra l'Islam ed il Cristianesimo nell'ambito della grande iniziativa promossa dal nostro paese circa il dialogo tra le civiltà come un mezzo efficace per realizzare l'unità, l'amicizia e la fratellanza tra i seguaci delle due religioni monoteistiche ed imparare a rispettarsi. 

Oggi siamo una dozzina di persone, fra giornalisti, traduttori e conduttori. Tanti lavorano da quasi 15 anni, alcuni soltanto da pochi anni. Però ci sentiamo uniti non soltanto dal lavoro, ma dall'enorme interesse che tutti nutriamo per l'Italia, per la sua storia, la sua cultura, la sua vita quotidiana, rispecchiando in un certo senso quel comune senso di amicizia che gli iraniani hanno per l'Italia, sentimento che ci auguriamo possa essere ricambiato.
Link 
 
Abbiamo cercato di presentare all'interlocutore italiano le realtà della società iraniana, cercando di rimuovere i pregiudizi ed i malintesi che esistono nei confronti dell'Iran.

Avremo sempre occasione per imparare dai nostri errori cronici/storici, e questa mi sembra davvero una bella possibilità di aprire la prospettiva, andando al di là dell’eco mediatico usuale. Quello che dipinge sempre dello stesso ‘colore’ la nazione Iraniana. Quello che urla sempre più forte per cercare di soffocare…

Non è mia abitudine scendere al livello dello scontro politico, sociale, sportivo, sessuale, educativo, etc. Non ne vale proprio la pena, se non per inscenare ‘programmi d’intrattenimento Antisistemici’ in cui opinionisti, conduttori e pubblico, ‘come stupide galline si azzuffano per niente’, per dirla alla Battiato.

Un dato esemplare dello stato di ‘impaludamento ‘in cui mediamente si versa è questo:

la rivista ‘Chi’ vende circa 450.000 copie alla settimana.

La rivista, che si rivolge ad una fascia di pubblico prevalentemente femminile e di cultura medio-bassa, è specializzata nella cronaca rosa e regolarmente pubblica gossip su personaggi famosi…
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Ovviamente c’è anche la controparte maschile, inerente a calcio, videogiochi, pornografia, etc.

E ovviamente c’è anche molto altro, nella consuetudine della biodiversità.

Dipende da noi…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 1 febbraio 2012

Dopo la neve, buon tempo viene.




Dopo la neve, buon tempo viene.
 
Così recita la proverbialità italica emanantesi dalla propria regionalità o biodiversità. È possibile notare la diretta verosomiglianza tra il significato di ‘quello che viene dopo ad un certo fenomeno’, espresso dal proverbio sopracitato, e quello che accade ad esempio in Borsa, dopo una tendenza ribassista, che fa puntualmente temere per il peggio, mentre offre in realtà l’opportunità di partecipare all’inizio di un nuovo trend rialzista, perlomeno nel breve periodo di tempo.

Ossia, ciò che intuisco, osservando la saggezza di questo proverbio, è quella grande capacità di non farsi influenzare dall’apparenza delle ‘cose’

Dopo il brutto tempo viene sempre il bel tempo.

Se cercassimo di 'fare nostra' questa vera e propria ‘lezione di Vita’, che permette di interpretare una caduta copiosa di neve, in maniera tale da rimanerne solo affascinati, al limite giocosi-gioiosi, ma nulla di più in termini di appesantimento energetico in relazione a quello che 'viviamo percependo' nelle 3d, allora potremmo sempre rimanere ‘neutri’, non ‘attaccati’ alla situazione emersa come ambito della possibilità.

La posizione consapevole permette di mantenere ben salda la centralità, riuscendo persino a scorgere, intuitivamente e mnemonicamente, addirittura il potenziale futuro celato nella manifestazione attuale.

Non solo. Riuscendo a mantenersi ‘stabili’, non facendosi imbrigliare dal carattere illusorio del fenomeno, si può godere della ‘bellezza’ del fenomeno stesso, pur rimanendo ‘fermi’ nella visione nitida di quello che il fenomeno stesso ‘annuncia tra le righe’: senza prenderlo troppo sul 'serio', senza farsi fagocitare 'testa e piedi'.

Questa decodifica del ‘segnale’ diventa saggezza, con il trascorrere del tempo. L’illusione di un fenomeno è da intendersi a livello del ‘fenomeno che verrà dopo’, a livello di 'futuro presente': futuro annunciato nel presente.

Non a livello fisico, bensì a livello di potenziale. 

Nella fisicità, è ovvio, che il fenomeno è reale e concreto. Può fare ‘male o bene’ in funzione di una miscellanea di leggi ed eventi vibrazionali diversi e in funzione della ‘storia’ individuale e collettiva. Un’illusione è relativa alla sua potenzialità, da non intendersi mai come ‘definitiva’, mentre nelle 3d si manifesta tramite condensazione energetica, diventando ‘reale’ e, dunque, con un certo ‘peso specifico’.

Non fermarsi alle apparenze significa vedere sempre ‘oltre’ al fenomeno che si annuncia nella 'concretezza percepita come unica realtà'.

Come prevedere con chi farà affari la camorra.
Conoscere in anticipo i movimenti della criminalità organizzata. Sapere, per esempio, come si spostano i flussi del narcotraffico. Chi stringerà affari con la camorra, quali sono i bersagli del cyber-crime. O dove la corruzione riuscirà a infiltrarsi. 

Così da intervenire sul sistema preventivamente, perché lo scenario preconizzato non si realizzi e le sorti della società volgano, invece, a favore della giustizia. Non siamo ai livelli di Minority Report. Siamo oltre. Al posto dei veggenti di Steven Spielberg, qui c'è un pool di veri esperti di computer science, data mining, scienze sociali e cognitive. Che fa sul serio. Sono i ricercatori del neonato Crime Exploratory (o CrimEx), un Osservatorio sul crimine e l'export della corruzione, costituitosi nell'ambito del progetto europeo FutureICT e coordinato dal Laboratorio per la simulazione dei fenomeni sociali (Labss-Istc) del Cnr di Roma.
 
'L'illegalità è un business fiorente, in continua crescita, trasformazione ed evoluzione', ha detto Rosaria Conte, dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, nel corso della conferenza di lancio di CrimEx. 

Per avere un'idea del giro d'affari: solo negli Stati, la corruzione muove tra gli 800 e i 2mila miliardi di dollari. Il traffico di droga s'aggira globalmente sui 320 miliardi di dollari. La guerra al terrorismo, dall'11/9, è costata mille miliardi di dollari. Mentre in Italia le mafie sono la prima industria nazionale, con guadagni (stimati al ribasso) per 150 miliardi di euro all'anno, pari al 15-20% del Pil

'È urgente adottare un approccio radicalmente innovativo e multidisciplinare per affrontare una delle sfide sociali ed economiche più complesse del nostro futuro', ha esortato Conte. Intercettazioni, controlli fiscali, retate sono utili, certo. Ma si tratta di metodi vecchi, che arrivano quasi sempre tardi e hanno un successo parziale. Servono tecniche più sofisticate

Il futuro della lotta alla criminalità organizzata si giocherà sui modelli computazionali del crimine. 'Si tratta di software che consentono di analizzare enormi reti di dati o simulare le dinamiche sociali collegate alle attività criminali', spiega Barbara Sonzogni, ricercatrice dell'Istc-Cnr Gli esperti del data-mining, per esempio, sono capaci di estrarre informazioni cruciali dalla combinazione di grandi database, individuando possibili pattern su come evolverà un certo fenomeno. Per capire: il fatto che Cosa Nostra abbia messo radici negli Stati Uniti, mentre la 'ndrangheta abbia attecchito in Germania o la camorra si sia radicata nella Francia meridionale non è casuale. Ci sono ragioni storiche, economiche, demografiche, sociali, culturali che determinano l'andamento di certi flussi. 

La sfida del futuro è combinare gli elementi giusti e accorgersene prima che si verifichino. Un po' come quando si uniscono alcuni punti di una figura e si intuisce a colpo d'occhio quale disegno si andrà a configurare.
 
Altra grande risorsa, nella quale sono specializzati quelli dell'Istc-Cnr, sono le simulazioni ad agenti, qualcosa che ricorda, alla lontana, i giochi di ruolo tra amici, dove ci sono quelli che interpretano la parte di cittadini, chi fa il ladro, chi il poliziotto. 'Le simulazioni ad agenti sono vere e proprie ricostruzioni virtuali che permettono di modellizzare un fenomeno reale e studiarne tutte le evoluzioni possibili, al variare delle variabili in gioco', spiega Sonzogni. La ricercatrice ha realizzato uno studio di questo tipo sulla camorra in Campania: date le premesse attuali (popolazione, tasso di occupazione, lavoro nero, reddito ecc.) e impostate le regole d'interazione tra i cosiddetti agenti (imprenditori, camorristi, forze dell'ordine), la simulazione gira al computer e determina quale sarà il futuro scenario a seconda delle impostazioni di partenza

'Abbiamo osservato che la repressione dell'illegalità è efficace nel ridurre il racket, ma fino a un certo punto: l'effetto deterrente non è direttamente proporzionale', ha spiegato Sonzogni. 'Intensificare le punizioni sopra una certa soglia, cioè, non porta a riduzioni altrettanto significative della criminalità. Di contro, se i controlli delle forze dell'ordine sono troppo deboli, la criminalità prende il sopravvento'. 

Ma è emerso anche un altro dato: 'Se nelle interazioni si introducono variabili culturali, si riduce l'imitazione sociale che porta a delinquere'. La cultura è un altro efficace contrasto dal basso.
 
Le simulazioni ad agenti sono estremamente utili per prevedere in anticipo i rischi sociali e soprattutto testare gli interventi più efficaci contro le mafie. 'Non abbiamo davvero un'idea precisa di cosa funzioni e cosa no per contrastare le organizzazioni criminali', ha aggiunto Conte.
 
'Il nostro obiettivo è seguire questo approccio innovativo, altamente tecnologico, ma allo stesso tempo fondato su solide base teorico-scientifiche', ha concluso Conte: 'Siamo convinti che il coinvolgimento di diverse competenze, dalle scienze sociali e cognitive alla criminologia, dall'intelligenza artificiale alla scienza della complessità, dall'economia alla psicologia, permetterà un vero e proprio cambio di paradigma nella lotta contro la criminalità'. 

Magari non basterà per realizzare il migliore dei mondi possibili, ma il meno peggio sì.
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  • capaci di estrarre informazioni cruciali dalla combinazione di grandi database, individuando possibili pattern su come evolverà un certo fenomeno
  • la sfida del futuro è combinare gli elementi giusti e accorgersene prima che si verifichino. Un po' come quando si uniscono alcuni punti di una figura e si intuisce a colpo d'occhio quale disegno si andrà a configurare.
L’ambito che emerge con sempre maggiore vigore, in SPS, è quello relativo all’analogia frattale. L’osservazione di verità superiori riflesse e diluite in verità direttamente comprensibili, in funzione del livello dell’osservatore e della osservazione consapevole a quel livello: nel nostro caso il livello è quello delle 3d.

Tornando alla notizia precedente, come reagiranno gli ‘esperti’ quando l’intelligenza artificiale, ottimamente programmata, evidenzierà verità ‘scomode’ per l’Antisistema? Ossia quando metterà in chiara relazione gli ambiti ‘governativi’ con quelli di ramificazione mafiosa, cosa accadrà? 

Oppure l’algoritmo è già stato programmato in maniera ‘opportuna’ per cogliere sul fatto solo scippatori e ladri di galline?

Ciò che 'già adesso sappiamo tutti', ossia la grande collusione del potere politico con quello mafioso, verrà dimostrata anche dalla prodigiosa capacità elaborativa dei computer? Ripeto, per chi non avesse colto: ciò che già adesso sappiamo tutti!
 
Però ben vengano tutti i metodi che si ritengono utili al fine di dimostrare delle ‘verità nascoste’.

Attraverso l’analogia frattale è istantanea la conferma di questa sottile comunione del malaffare. Come? Beh… attraverso ‘somiglianze’ che non verrebbero certamente prese in considerazione, come ‘prove’, da nessun tribunale al Mondo. Ad esempio, certe ‘dimenticanze misteriose’ che accadono troppo spesso in ambito giudiziario

Un altro frattale che rivela la 'non intenzione', da parte delle ‘Autorità’, di rivelare questo legame occulto Mafia-Politica è quello riflesso dal comportamento della gente che protegge i mafiosi, ‘nascosti’ in città e paesi, allorquando gli organi di vigilanza inscenano parodie, di tanto in tanto, tentando di penetrare il ‘fortino’ di turno.

Con il tempo e la narrazione in SPS, l’analogia frattale crescerà sempre di più, arrivando a dimostrare tutto il celato che ci attornia ed avvolge come una corda impigliata nella nostra facoltà di discernere.

Occorre sempre tenere ben saldi in mente questi due concetti basilari:
  1. l’intreccio delle leggi Cosmiche e Planetarie a ‘regolare’ le 3d
  2. il ‘vuoto dimensionale’, descritto nell’articolo di ieri, come decodifica al proprio livello di verità troppo ‘alte’ per essere recepite in maniera ‘concreta’ nelle 3d.
Questi due punti, se non ben 'stabilizzati' in noi stessi, daranno luogo ad uno smarrimento 3d conseguenziale dell’individuo non consapevole. Il ‘vuoto esistenziale’ che sappiamo molto bene tutti quanti riconoscere nella società globale.

Lo smarrimento globale è un fenomeno ‘pronosticabile’ da una entità  sovrasensibile in costante osservazione del costrutto umano, che l’ha attirata tramite la liberazione del proprio polo magnetico, durante la fase di ‘caduta’. Queste entità parassite stazionano attorno alla nostra capacità di co creazione, avendoci del tutto ‘conquistati’ a livello inconscio

Tutto quello che co creiamo deriva dal loro grande potere ispirante. Le illusioni rimangono tali, ma una volta condensate nelle 3d, diventano concrete: reali.

Reali e illusorie allo stesso istante. Dipende da noi. Da quale punto prospettico le ‘viviamo’?
 
Termino, per oggi, evidenziando la grande illusione tecnologica, che sottintende la costituzione del parco autoveicoli in circolazione. Quello che ci fanno credere a proposito delle vetture d’uso comune è che la tecnologia sviluppata sia sempre più al top della possibilità. Ma se ci pensiamo bene, la tecnologia è stata sempre più perfezionata nella sola direzione già presa:

quella illusoria relativa allo sfruttamento energetico. 

La diretta conseguenza, che nasce nella percezione della massa, nel tempo,  è una mancanza di alternativa.

Altra fenomenale illusione.

Il motore a scoppio a moto alternato è un divoratore di energia, ed è usato come mantenitore del concetto di continuo bisogno di grandi quantità di energia, e conseguente uso smodato di risorse e il loro relativo impoverimento...
 
L'auto in generale è un affronto all'intelligenza umana ,oltre a consumare risorse inquina, ci priva pure di spazi, ma soprattutto non rende lavoro ma consuma solamente.
 
Quando presentano la Moto GP o la Formula 1, facendola apparire come apice della tecnologia, con enormi scie di calore e quindi energia dispersa nell'ambiente, per non parlare del rumore, anch'esso energia dispersa, e di rumore ne fanno tanto, in realtà vedo Valentino a cavallo di un prototipo ottocentesco, e mi scappa da ridere quando vedo ingegneri costruire le moto con l'aspirazione frontale in linea ai gas di scarico poveri di ossigeno di chi gli sta davanti...
 
Tutte le auto sono dei catorci divoratori di energie,  altamente impattanti, pericolosi, privatrici delle nostre libertà, delle nostre Vite, e vanno trattati come tali, per cui in ogni caso bisogna liberarsene...
Marini Andrea

È una tranquilla notte di Regime. Le guerre sono tutte lontane. Oggi ci sono stati soltanto sette omicidi, tre per sbaglio di persona.
 
L'inquinamento atmosferico è nei limiti della norma. C'è biossido per tutti

Invece non c'è felicità per tutti. Ognuno la porta via all'altro.

Così dice un predicatore all'angolo della strada, uno dall'aria mite di quelli che poi si ammazzano insieme a duecento discepoli. Ce n'è parecchi in città. Dai difensori dei diritti dei piccioni alla Liga artica. Siamo una democrazia. Ogni tanto, sul marciapiede, si inciampa in qualcuno con le mani legate dietro la schiena. Forse la polizia lo ha dimenticato la notte prima. 

Ho guardato in alto, oltre le insegne illuminate e, obliqua su un grattacielo, c'era la Luna. Le ho detto: 'cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo?'...
Baol  - Stefano Benni.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

martedì 31 gennaio 2012

Il vuoto dimensionale.




Questa notte mi sono ’balenati’ in continuazione, per la mente, due termini particolarmente sfuggevoli:   

vuoto dimensionale

Il fatto che fossero ‘uniti’ dalla mia percezione, a formare una sorta di costrutto, mi ha fatto supporre, al risveglio di questa mattina, che fossero quello che rimaneva di un più ampio discorso, che avevo completamente lasciato al di là del 'velo del sogno'.

Questo frammento di verità ha certamente un senso, anche se rimasto l’unico rappresentante dell’intera struttura di ‘segnale’ originale. Osservando questi termini in maniera sufficientemente intuitiva, ho potuto constatare che si riferissero ad un concetto di ‘orientamento’ dell’individuo, nel momento in cui esperimenta la dualità e dunque la ‘scelta’ continua, che nelle 3d contribuisce alla radicale manifestazione della nostra capacità di co creazione. 

Questo 'orientamento' è inerente al fatto di poter riuscire a svincolarsi dallo stato di smarrimento che ‘ci ha’, allorquando cerchiamo di interpretare razionalmente delle verità vibrazionalmente superiori al nostro livello di consapevolezza.  Un esempio potrebbe essere questo:

Studente: Cosa m’impedisce di sperimentare il mio sè più profondo?
Insegnante: Nulla.
Studente: Allora, perché non ne ho esperienza?
Insegnante: Per paura.
Studente: Così, è la paura a impedirmelo?
Insegnante: Nulla te lo impedisce.
Studente: Ma non hai appena detto che è la paura il motivo per cui non riesco a sperimentare questo stato di coscienza?
Insegnante: Sì, ma non te lo impedisce.
Studente: E dunque cosa lo fa?
Insegnante: Nulla.
 
Studente: Allora che ruolo gioca la paura?
Insegnante: Se sei in prigione, cosa temi di più quando sogni di essere libero?
Studente: Di tornare in prigione... Così stai dicendo che ho paura di sperimentare il mio sè più profondo perché ritornerò nella mia ignoranza?
Insegnante: No. Sto dicendo che la tua paura dell’ignoranza ti tiene nell’ignoranza.
Studente: Sono confuso. Pensavo che tu avessi detto che temo l’esperienza del mio sè superiore, ma ora sembri dirmi che ho paura del mio sè umano.  Quale dei due?
Insegnante: Hai paura di tornare al tuo sè umano dopo aver sperimentato il frammento-Dio in te.
Wingmakers

Ecco. In funzione del nostro livello di ‘attenzione e consapevolezza’, questa verità può risultare sfuggevole in termini di comprensione pratica. La possiamo intuire ma difficilmente attuare nelle 3d, vivendo attraverso l’usualità scandita dalle lancette dell’orologio del tempo deviato. 

È proprio una sorta di ‘vuoto dimensionale’, ossia un ‘decadimento’ della coppia ‘comprensione-usufruizione’ tridimensionale

Quello che cerchiamo di capire, e che forse intuiamo, non è direttamente applicabile nelle 3d, proprio per via di una sorta di ‘vuoto’ relativo alla ‘dimensione’ in cui ci troviamo; con il termine ‘dimensione’ intendo alludere sia alla nostra sfera individuale, sia a quella dell’energia stratificata, di cui uno ‘strato’ è proprio quello 3d.

Una verità ad alta vibrazione non può essere compenetrata a pieno da una consapevolezza più bassa. Se ci cerca di fare ciò, allora può accadere di trovarsi come in un ‘vuoto esistenziale', caratterizzato dalla mancanza di capacità di quadratura del sistema di navigazione del nostro ‘veicolo’ bio psico fisico. Come se possedessimo una capacità difficilmente utilizzabile in un determinato ‘luogo'; ad esempio, il saper volare mentre si vive in una comunità sotterranea: 

è un fuori luogo, un ‘vuoto dimensionale’.

Al fine di compenetrare una verità a più alta vibrazione, occorre ‘diluirla’ attraverso la propria capacità frattale di osservarla al proprio livello di frequenza, ossia riportandola o scorgendola direttamente riflessa nel luogo in cui siamo auto installati: nelle 3d.

Ecco perché tutti quei libri ‘spirituali’, ad esempio, che tentano di diffondere verità meravigliose, ma praticamente ‘vuote’ nelle 3d, a causa dell’incomprensione pratica delle individualità costituenti la massa, possono solo contribuire ad effettuare una sorta di semina in quei ‘terreni’ più fertili o meglio disposti a lasciarsi compenetrare per compenetrare. I tempi della massa sono diversi e molteplici, secondo biodiversità e 'sicurezza' di specie.

Le ‘dimensioni’ individuali e globali ‘dialogano’ con consapevolezze, o frequenze, diverse, il cui frattale diretto è la differenziazione in termini di tipologie di linguaggio esistenti nelle 3d. Ogni ‘clan’ parla alla propria maniera e l’incomprensione sembra essere l’unico dato effettivo, che balza all’occhio dell’osservatore superficiale.

In realtà quella difficoltà nella comprensione deriva dal controllo parassitario - un altro effetto benintesi -, dal ‘dividi et impera’; una conseguenza riflettente la verità superiore della biodiversità e della differenza vibrazionale del segnale, da dimensione a dimensione. Senza una decodifica del segnale, opportunamente demodulato alla nostra frequenza esistenziale 3d, il rischio è quello di male interpretare  e di alimentare la confusione percepita a ‘terra’ e il senso di smarrimento che ne consegue.

L’ago della bilancia, come al solito, siamo noi stessi.

IX
Vacuità qui, Vacuità lì, ma l'universo infinito rimane sempre davanti ai nostri occhi. Infinitamente grande e infinitamente piccolo; nessuna differenza, poiché le definizioni sono scomparse e non si vedono limiti

Così pure circa l'Essere e il non-Essere. 

Non perdere tempo in dubbi e discussioni che non hanno nulla a che vedere con ciò. Una cosa, tutte le cose: si muovono e si mescolano, senza distinzione. Vivere in questa realizzazione significa essere privi di ansietà circa la non-perfezione. Vivere in tale fede è la strada al non-dualismo, poiché il non-duale è uno con la mente fiduciosa. Parole! La Via è oltre il linguaggio, poiché in essa non c'è...
 
Nessun ieri
Nessun domani
Nessun oggi.
Sosan Hsin Hsin Ming: il Libro del Nulla

Questo è il ‘paragrafo’ finale del ‘Libro del Nulla’, che secondo me tenta di trasmettere delle verità ad alta vibrazione ad individualità che non possono ancora, mediamente, essere compenetrate. La conseguenza del ‘nutrirsi’ di questa verità poco diluita rientra nell’ambito del ‘vuoto dimensionale’, ossia nella mancata usufruzione ‘pratica’ dell’insegnamento nella coerenza della Vita di tutti i giorni

Il rischio è lo smarrirsi ancora di più, perdendo il ‘senso’ dell’ago della bussola, che punta verso il centro piuttosto che verso un punto cardinale tra quelli conosciuti. Il puntamento alla nostra centralità non è compreso a fondo dai sistemi di ‘guida’ automatici dell’individualità stessa, causando una sorta di cortocircuito nella capacità applicativa di quello che si è riusciti ad intuire.

La mancanza della coerenza nella Vita di tutti i giorni, mancanza inconscia per via di una non adeguata decodifica del segnale ricevuto, comporta nel breve/medio termine lo sgretolamento del proprio senso di autostima e la relativa svalutazione di sé. Un terreno propedeutico al radicamento della malattia e della continuazione del 'loop'.

Ecco come una verità superiore, inadatta vibrazionalmente a 'compenetrare per essere compenetrata', può risultare addirittura ‘dannosa’ per l'individualità non pronta e, di conseguenza, per la globalità scaturente. Questo meccanismo di base è definibile ‘naturale’, in quanto se lo riportiamo alla dimensione del bimbo, ad esempio, viene naturale modulare ‘verità’ conosciute dagli adulti, in maniera tale che inizi ad essere comprensibile anche per il bimbo stesso. 

Un passo alla volta, nel rispetto del proprio tempo.

Questa ‘diluzione’ della vibrazione del ‘significato’ non comporta una riduzione della portata del significato, ossia non si perde nulla del valore aggiunto vettorialmente trasportato nel segnale; il frattale lo ricaviamo direttamente dall’Omeopatia, attraverso la diluizione del principio in parti tali da renderlo presente, anche senza più la presenza del principio stesso, ossia attraverso ‘clonazione’ del principio ad un livello più ‘comprensibile’ per la struttura individuale in ascolto.

Esistono le dimensioni ed esiste il vuoto tra le dimensioni

Il vuoto è quella ‘protezione’ che mantiene/contiene l’energia nelle proprie fasce di competenza vibrazionale. Gli anelli del libero arbitrio, se vogliamo. L’immagine del cerchio, della sfera, dell’equilibrio, dell’orbita degli elettroni, del salto quantico, della consapevolezza, etc.

Cos'è la biodegradazione?
La biodegradazione è il processo, mediato da microrganismi, che permette la degradazione della plastica in elementi inorganici e biomassa. In presenza di ossigeno si ottiene biossido di carbonio, acqua e biomassa. In assenza di ossigeno si ottiene biogas (biossido di carbonio e metano) e biomassa. 

La biodegradazione delle plastiche risulta essere utile quando la velocità di smaltimento mediante biodegradazione è corrispondente alla velocità di generazione dei rifiuti plastici (es. conferimento all'impianto di trattamento). 

È chiaro che una bassa velocità di biodegradazione rispetto alla corrispondente velocità di produzione comporta l'accumulo dei rifiuti e rende la biodegradazione inutile da un punto di vista sociale. Per questo motivo, dichiarazioni di biodegradabilità devono essere associate a degli standard che definiscano i l termine, le condizioni, i tempi, ecc. all'interno di un contesto di recupero del rifiuto plastico.

In mancanza di standard, il concetto di biodegradabilità non soltanto è aleatorio ma fondamentalmente fuorviante. Un prodotto detto 'biodegradabile', sulla base di considerazioni non condivise e non operative dal punto di vista del recupero dei rifiuti, è fuorviante perché induce a far credere che i prodotti 'biodegradabili' siano positivi per l'ambiente quando questo non è provato.
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Ecco la derivazione pratica dello smarrimento sociale, che deriva dal vuoto dimensionale: 

una stretta dipendenza, dettata dalla paura di non comprendere, dall’autosvalutazione delle proprie capacità innate. L’inganno prolifera in un simile terreno propenso a demandare all’esperto di turno, a sua volta un clone ad immagine e somiglianza Antisistemica, che contribuisce a veicolare caos ammantato d’illusoria verità:

fuorviante perché induce a far credere che i prodotti ‘biodegradabili’ siano positivi per l'ambiente quando questo non è provato.

Ovvio che il ‘biodegradabile’ è un effetto da conseguire, ma attraverso un cammino in equilibrio del concetto stesso di ‘sostenibilità’ nel tempo. Avendo ben presente l’ambito in cui ci si muove e un’ampia prospettiva da cui osservare. In mancanza di ciò, l’unico effetto sarà di alimentare questa verità:

va peraltro osservato come la definizione ‘oxo-biodegradabile’ non è sorretta da alcun riferimento normativo e pertanto assume un significato prettamente commerciale
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Perchè il cibo spazzatura crea dipendenza.
Perché ci piace tanto? Che cosa spinge a ordinare un hamburger e a chiedere una porzione doppia di patatine fritte, possibilmente con salse dai colori improbabili? 

Perché questi alimenti creano dipendenza (junk food addiction la chiamano negli Usa, con lo stesso termine che si usa per le droghe)? 

E, soprattutto, come fare per evitare il consumo compulsivo di cibo non solo poco ricco di principi nutritivi ma addirittura dannoso per la nostra salute e responsabile di gran parte delle patologie legate all'obesità?
 
La ricerca più interessante sull'argomento è stata fatta in America nel 2010 presso l'Istituto Scripps di Jupiter ('Dopamine D2 receptors in addiction-like reward dysfunction and compulsive eating in obese rats'). Ha dimostrato che il junk food agisce come una vera e propria droga sull'organismo, inducendo in chi ne consuma abitualmente una dipendenza paragonabile a quella di una sostanza stupefacente qualsiasi

Abbiamo intervistato la dottoressa Valentina Chiozzi, biologa nutrizionista e dottore in Scienze fisiologiche e neuroscienze, per farci spiegare meglio come stanno le cose.

D: Dottoressa Chiozzi, perché questi cibi attraggono così il nostro palato?
R: Studi come quello americano hanno scoperto che questo tipo di alimenti, arricchiti in laboratorio con sali, zuccheri e grassi per renderli più appetibili al nostro palato, agiscono sui recettori della dopamina in maniera del tutto simile a come fanno le droghe. In altre parole, innescano quel meccanismo che porta poi alla dipendenza fisica.
D: Come accade?
R: La dopamina è un ormone endogeno, cioè prodotto direttamente dal nostro corpo: questo tipo di cibo stimola i recettori che secernono l'ormone ma non appena questi recettori non sono più stimolati il corpo sente 'la mancanza' dell'ormone. Ecco spiegato perché questo tipo di cibo, se consumato abitualmente, crea una dipendenza non solo psicologica ma anche fisica. In medicina si usa un termine, 'craving', per indicare la ricerca spasmodica di questo tipo di cibo junk, spazzatura.
D: Parliamo non solo di cosa è ma anche di come è consumato il junk food.
R: Questo è un altro aspetto importante del problema, da non sottovalutare. Il junk food ha indotto nei consumatori una nuova esperienza di masticazione: se i cibi sono facili da masticare e deglutire, perché molto morbidi, si avrà voglia di buttar giù velocemente un secondo boccone, e poi ancora un altro e così via. Non solo: il junk food ha introdotto la brutta abitudine di non consumare i pasti con calma seduti a tavola, ma di masticare continuamente snack dalla mattina alla sera, in maniera compulsiva, quasi fossimo dei ruminanti, magari davanti alla televisione o, per i ragazzi, con un videogioco in mano. 

Non dimentichiamo poi che un cosiddetto pranzo completo al fast food è ricchissimo di grassi e può arrivare a contenere 2000 calorie, cioè il fabbisogno giornaliero calorico di una persona media. Una cifra spropositata, ma assolutamente priva di principi nutritivi come le vitamine e i sali minerali.
D: Come evitare la dipendenza da junk food?
R: Bisogna cominciare da piccoli: è stato dimostrato che l'educazione al gusto dei bambini comincia già nel ventre materno

Fondamentale poi è il periodo di svezzamento, quando il bambino si accosta ai sapori. Una madre incinta che abusa di junk food trasmette al futuro bambino la propensione per questo gusto. Vorrei ricordare che non stiamo parlando di un problema meramente estetico: l'obesità infantile è in aumento di tutto il mondo occidentale e comporta patologie legate a una eccessiva assunzione di cibi ricchi di conservanti, coloranti e zuccheri, come i succhi di frutta. Penso ad esempio al deficit di attenzione, all'iperattività e a tutte le malattie metaboliche o dell'apparato cardio-vascolare.
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McDonald's - ogni momento è giusto da McDonald's. Vieni e scegli il tuo menù ideale!

È attivo in SPS un osservatorio sull’andamento aziendale della catena mondiale di fast food per eccellenza, ossia quel McDonald's che non smette mai di registrare trimestri con ‘numeri’ in continua crescita. Il declino, o la riconversione, di questa azienda sarebbe la cartina tornasole dello stato di consapevolezza umana globale.

Quale frattale migliore per misurarla?

La verità, opportunamente diluita, è molto meglio ‘digeribile’… e la dipendenza che crea è altamente consigliabile... andando 'oltre' al vuoto dimensionale.

La nostra preoccupazione maggiore è di evitare di fare pazzie... e finisce che siamo i più matti di tutti.
La nave dei folli

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com