martedì 10 gennaio 2012

E-cat: l'uscita dal loop.




In conclusione, e a prescindere dalle valutazioni in riferimento alla specifica prova, vorrei fare una considerazione di carattere generale: tutte le innovazioni scientifiche, specie quelle di questa portata, stentano per vari motivi a decollare e perfezionarsi. Mi convinco sempre di più che prove di questo genere servono a incrementare la sensazione pubblica che stiamo definitivamente uscendo dal medio evo energetico.

'In qualche modo un nuovo tipo di fisica sta succedendo. È un enigma, ma probabilmente non sono coinvolte nuove leggi della natura. Noi crediamo che sia possibile spiegare il processo con le leggi della natura che sono note,' ha detto Hanno Essén, professore associato di fisica teorica e docente presso il Royal Institute of Technology svedese... Per spiegare la produzione di 25 kWh da qualsivoglia cosa sia dentro un contenitore di 50 centimetri cubici, va escluso qualunque processo chimico

C'è solo un'altra spiegazione, che sia qualche tipo di processo nucleare a dare luogo alla produzione di energia misurata.  
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Siamo nel ‘mitico’ 2012. Non ci saremo già abituati? È questa una delle caratteristiche umane: l’abitudine. Il creare loop al fine di ‘risparmiare energia’, ottimizzare i processi, di qualsiasi entità siano. L’Universo ‘lavora’ allo stesso modo; non perché scarso di risorse quanto perché 'saggio' nella gestione delle risorse infinite di cui dispone: c’è differenza, si capisce.

Questa ‘saggezza’, trasmessa frattalmente all’umanità, si traduce in forme abitudinarie delle ‘attività’ umane. È un ‘coltello dalla doppia lama’, in quanto se non in equilibrio si rischia di cadere nel loop, invece che di amministrarlo al meglio. Diciamo che ‘siamo qua’ apposta per imparare a gestire le nostre potenzialità. Lo stesso dicasi per la mente…

Dunque, ci siamo già abituati alla ‘magia’ del 2012? Per quanto si celebri un calendario artificiale, ora a tutti gli effetti anche la storia deviata ci rammenta che il fatidico anno è finalmente arrivato. Che cosa è cambiato? Nulla, a prima vista.  

E ciò che vediamo ‘a prima vista’ è, solitamente, quello sul quale punta l’attenzione dei Mass Media. Ciò che siamo indotti a vedere. Ma c’è dell’altro, vero? 

Qualcosa che nessuno vi può 'raccontare'. Qualcosa che sentite solo voi, quando siete più ‘perspicaci’. E quel qualcosa ha una forza, un nucleo proprio, che reputate diverso da tutto ciò che conoscete. Difficilmente quel ‘sapore/gusto’ rimane per più di qualche secondo. Semplicemente giunge e scompare con la stessa evidenza di un lampo a ciel sereno. Coglie di sorpresa. Lascia un po’ malinconici senza che ci sia uno specifico motivo. Suggerisce qualcosa che sfugge.

Se non sentite nulla di tutto ciò, allora è solo quello che sento io: pardon.

La maggioranza delle persone sentirà il 2012 come un anno qualsiasi. Non c’è un anno o un tempo specifico che definirà l’era della trasparenza e dell’espansione, il sorgere della Sovranità Integrale. Avverrà silenziosamente nei luoghi più inaspettati

Le persone cominceranno a vedere che ciò che era stato codificato nel loro strumento umano è un sistema di controllo, inganno e manipolazione. E, a livello più profondo, intravedranno una nuova chiarezza, per quanto fuggevole; sentiranno di essere più di un insieme di sentimenti e di pensieri imballati dentro un corpo

È così che sarà… persone che si risvegliano da una realtà virtuale all’interno di una realtà virtuale.
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Tra le mille attività quotidiane spunta sempre uno strano sentore, come di ‘deja-vu’, ma diverso dal solito, ossia più legato a sensazioni di gusto, sapore, addirittura di odore. È strana da descrivere questa percezione. È, per dirla alla rovescia,  come assaporare un frutto con i polpastrelli delle dita: è diverso dall’usuale.

Tutto ciò passa quasi inosservato nel marasma vicissitudinale usuale. La disattenzione interiore conduce al ‘parcheggio’ di se stessi negli ambiti paludosi dell’esistenza 3d. Anche se tutto è opportuno, quanto tempo impiegheremo per ‘comprendere’ l’utilità di ogni attimo respirato? 

I tempi sono certamente individuali anche se il ‘tutto’ si ripercuote nella strutturazione dell’entità massiva. Come coloriamo la ‘massa’? Diciamo con una sorta di ‘media’ energetica globale. Ma questo livellamento medio applicato alla forma globale umana, non rappresenta affatto lo stato del ‘raccolto’. Le individualità che sono ‘pronte’, ricalcano alla perfezione il frutto della semina

La media globale è solo un’illusione capace di trascinare con sé i più ‘dubbiosi’, che in qualche modo hanno una caratteristica vibrazionale più ‘matura’, ma ancora imbrigliata in uno stato di ‘dipendenza’ da quello 'che fa' la massa.
 
In questo ambito non ha senso osservare quello che fa l’Elite, ma analizzare il ‘dove si trova la massa’. Il gap ad opera della massa rappresenta il differenziale tra ‘dove è’ e ‘dove sarà’ nel tempo. Tutto il resto si adeguerà di conseguenza, fermo restando che questo ‘scenario 3d’ è stato appositamente creato per esperimentare tutte le variegate spigolature dell’essere, per cui continuerà a ‘servire’ per questo motivo e, dunque, continuerà a ciclare per sempre.

La fine del tempo somiglierà molto più a un forte vento che passa su un mare calmo, e soltanto quelle imbarcazioni che hanno dispiegato le vele e che sono pronte noteranno gli effetti del vento. Le altre saranno così distratte, impaurite, che neppure noteranno il vento o, se sì, non capiranno che sta rivelando una nuova direzione, una nuova spiaggia, un nuovo modo di manifestare la vita.

Dato che l’Elite è focalizzata sulla Griglia Denaro-Potere, vede la fine del tempo come la fine del suo potere. Data questa sua percezione, cerca di mantenere la sua posizione cercando nuove forme di rapporti che possano permettere alla loro era di continuare imperterrita o, per lo meno, qualora la Griglia Denaro-Potere si consolidasse, di stare tra coloro che sopravvivranno

C’è quindi una grande lotta interna e di mantenimento delle posizioni all’interno dell’Elite. Ci sono molte interpretazioni sulla fine del tempo e, come ho citato nei miei commenti precedenti, ci sarà una certa differenza tra chi è preparato rispetto a coloro che sono immersi nel Sistema Mente Umana, che si sentono completamente a loro agio e che si identificano con la prigione che esso rappresenta.

Per costoro, la fine del tempo sarà percepita come se il programma avesse un virus o un bug. 

Sembrerà come se ci fosse un guasto nell’universo e si sentiranno risucchiare nel disordine... L’Elite, e questo comprende i loro alleati interdimensionali, si rende conto che il risultato finale del programma umano è un’incognita. Non viene compreso. L’implicazione con la griglia Denaro-Potere, l’ancora di salvezza che perpetua il loro controllo, è incerta ma loro sanno che il cambiamento è alle porte e che l’ampiezza di tale cambiamento sorpasserà gli standard storici
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L’ampiezza di tale cambiamento sorpasserà gli standard storici. Ecco... Ogni modello di riferimento è ormai desueto, obsoleto, non più affidabile. Gli ‘Esperti’ lo capiranno? Ecco un esempio, che certamente sarà già accaduto nel corso del tempo Antisistemico, però un simile ‘comportamento’ rappresenta un dato di fatto difficilmente riscontrabile in periodi di ‘vacche grasse’:

Germania colloca titoli 6 mesi, prima volta tasso negativo.
La Germania ha collocato oggi in asta titoli a sei mesi per 3,9 miliardi a un tasso che per la prima volta è risultato negativo a -0,0122%... Secondo gli operatori la Germania è ormai l'unico Paese in area euro percepito come sicuro e quindi sui titoli tedeschi viene parcheggiata la liquidità seppure questi abbiano un costo.

L'asta tedesca ‘e il nuovo record di depositi in Bce fanno capire che è chiaro che immettere liquidità tout court non è la soluzione del problema’… Quando il mercato interbancario funziona correttamente, le banche prendono a prestito solamente poche centinaia di milioni di euro per notte. Molte di esse, tuttavia, dato che la crisi del debito e bancaria continua a erodere la fiducia reciproca, si stanno rivolgendo alla Bce per i finanziamenti di breve termine e stanno lasciando depositi overnight presso l'istituto centrale, piuttosto che prestare liquidità alle loro controparti.
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Le banche centrali inondano di liquidità il Mercato e le banche 'private' la fermano, non ‘fidandosi’. Questo gioco di specchi ustori è quello che drena energia di partecipazione dal modello ispirato dalla nuova energia, che richiede attenzione e pace interiore. Il denaro manca, le risorse mancano, le idee rimangono sulla carta, i sogni nel cassetto. 

Nell’ottica biodiversa, per fortuna, non può essere così per tutti. Infatti ci saranno sempre ‘sacche’ sfuggevoli di individui che non la pensano allo stesso modo: è una legge e come tale ne dobbiamo prendere atto. I fenomeni di ‘resistenza’, d’ogni tipo, sono sempre esistiti e sempre esisteranno:

La Polonia dice no all'euro: segnale d'allarme per l'Ue.
Varsavia vuole ritardare l'ingresso nella moneta unica per evitare il contagio dell'Eurozona.
 
‘Entrare nell’euro? Per il momento no, grazie’. Per non essere contagiata dai problemi dell’Eurozona, la Polonia sta pensando di rimandare a data da destinarsi l’ingresso nella moneta unica… Dal punto di vista strutturale la Polonia si segnala per una brillante gestione della politica monetaria e fiscale e per un ruolo forte della banca centrale, che nel tempo ha costruito una notevole indipendenza dagli esecutivi in carica. Nel 2007, per esempio, il tasso di autonomia della Banca centrale polacca in base ai criteri internazionali Gmt era del 92%, pari a quello della Bce, e ben superiore a quello della Bank of England, 65%, e della Fed, 78%, nello stesso anno.

La Banca centrale polacca si dimostra anche indipendente dalle banche perché priva di compiti di vigilanza: la supervisione finanziaria è infatti affidata a un’autorità indipendente unica, la Polish Financial Supervision Authority. Questo tipo di assetto basato sull’indipendenza e sulla specializzazione ha consentito ai banchieri centrali polacchi di concentrarsi unicamente sulla stabilità monetaria…
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La Banca centrale polacca si dimostra anche indipendente dalle banche perché priva di compiti di vigilanza… L’indipendenza di un Istituto è ancora possibile, dunque. Questa è una bella notizia. Vedremo se e quanto reggerà questa ‘forma’, allorquando subirà gli attacchi del paradigma in auge. Leggiamo ancora qua:

Ungheria, Parlamento approva nuova legge banca centrale.
Il Parlamento ungherese ha approvato oggi una nuova legge sulla banca centrale del Paese che, secondo l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale, mette a rischio l'indipendenza dell'istituto.
 
La legge è passata con 293 voti favorevoli e quattro contrari sui 386 totali del Parlamento, secondo il sito Web del Parlamento… La legge ha rappresentato un punto critico nei colloqui informali di inizio mese con l'Fmi e l'Ue.
 
Il primo ministro Viktor Orban ha respinto una richiesta dell'Ue di ritirare la legge e ha anche precisato che non avrebbe preso ordini da Bruxelles.
 
La Bce ha chiesto al governo di riconsiderare l'aumento dei componenti del Consiglio monetario e il numero dei vice-governatori una mossa che, secondo la Banca Centrale Europea, consentirebbe un'influenza indebita del governo sulla politica della banca centrale ungherese.
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Perchè questa diatriba tra Istituzioni? Perché il ‘grande’ bastona il ‘piccolo’? L’ultima frase riportata nella notizia è questa. Il ‘rischio’ sarebbe:

un'influenza indebita del governo sulla politica della banca centrale ungherese.

Letta in questa maniera sembra che la richiesta della Bce sia lecita, tuttavia sappiamo molto bene che la Bce ‘difende se stessa’ e i poteri che l’hanno animata. Per cui? Per cui occorre fare molta attenzione a prendere una posizione in una simile bagarre. La banca centrale ungherese, per seguire il modello polacco, deve essere indipendente, ma come può esserlo se è costretta sempre a dire ‘sì’ ad ogni input della Bce ed affini? 

Facciamo attenzione a quello che 'colpisce' e forma l’opinione pubblica. Dietro alle questioni gettate affrettatamente sulle prime pagine, c’è sempre molto altro che 'non può emergere'. Il ruolo delle banche centrali, lo dice il nome stesso, è ‘centrale’ rispetto alla modalità di controllo e veicolazione del credito/debito. Allo stesso tempo l’organo centrale della Bce controlla ogni veicolo monetario proprio attraverso il controllo 'dominante' di tutte le banche centrali facenti parte delle nazioni aderenti all’Unione.

Non esiste, dunque, una vera e propria indipendenza delle banche centrali, essendo assoggettate al ‘volere’ della Bce. Il modello polacco, infatti, ha preferito rimanere al di fuori della questione europea, ergo, ha evidenziato il fatto che non è gradita la perdita della propria capacità decisionale. La Polonia e l’Ungheria ‘pagheranno’ per questo? È molto probabile e, comunque, vedremo l’evolversi della situazione.

C’è un rullo compressore all’opera. Si cerca di lastricare il senso del possibile attraverso l’eliminazione dell’alternativa. Un’opera contraria alla biodiversità. Un’opera francamente despotica e inerente al controllo indefinito delle masse umane.

La nebbia che avvolge il panorama rende la massa’dipendente’ dalle ‘voci’, che gridano quello che occorre ‘fare o non fare’. Chi può vedere in un ambito tanto confuso? Ovviamente, ‘chi sta al di sopra’ o chi ha ‘sparso una simile nebbia’ rimanendone all’esterno. La demonizzazione di tutto quello che ‘non può essere consentito’, pena la caduta dell’Impero, quanto potrà andare avanti?

E-Cat domestico, ecco i prezzi secondo Andrea Rossi.
L’interesse attorno all’E-Cat di Andrea Rossi non accenna ad affievolirsi… Le promesse fatte sono quelle di una vera e propria rivoluzione energetica a basso costo e a bassissimo tasso d’inquinamento, assicurando una soluzione definitiva alla crisi energetica e mostrando una via di uscita per quella economica e quella ambientale.
 
Non ci sorprende, allora, sapere Andrea Rossi ospite di un talk show radiofonico statunitense. Lì ha parlato a spron battuto della sua creatura, centrando quello che è il significato veramente profondo della sua invenzione: non il dato scientifico, ma quello socio-politico. Le domande più importanti infatti non hanno cercato di sviscerare i segreti di questa ‘magica’ fusione fredda nichel-idrogeno, ma si sono concentrate sui tempi per arrivare a una produzione industriale dell’E-Cat, sulle forme che assumerà la distribuzione globale del mini reattore e sui costi al dettaglio.
 
Questi sono bassi, bassissimi e non lo sentiamo certo oggi per la prima volta: dai 1000 ai 1500 dollari per un impianto, che potrà avere una potenza oscillante fra i 10 e i 20 kW

Una volta installato, il vostro mini reattore nucleare a fusione fredda vi regalerà calore come la migliore delle caldaie e, all’occorrenza potrà aiutarvi anche a raffreddare la vostra abitazione. I costi di ricarica si attesterebbero a un sesto di quelli delle caldaie classiche. Il senso del discorso non si discosta, probabilmente, da quello di una televendita. La nostra non è una critica, ma solo il notare come l’interesse montante per l’E-Cat abbia ormai travalicato i confini dei settori specializzati: è la promessa di una rivoluzione in vendita a buon prezzo al supermercato.
 
Non sappiamo se Andrea Rossi abbia davvero in mano quanto dichiara. La sua storia, però, ci dice molto del tempo in cui stiamo vivendo, della percepita gravità delle crisi in cui versiamo e della sfiducia in una soluzione politica.

L’E-Cat, in fondo, è il sogno di un altro mondo possibile, materializzato in forma di merce.
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Si parla dell’autunno 2012 per poter acquistare e vedere all’opera questa ‘nuova’ forma di tecnologia davvero rivoluzionaria. La commercializzazione di questo apparecchio, o di ogni sua altra forma concorrente, avrà il potere di far aprire gli occhi alle persone. Su quello che è possibile. Stiamo certi che gli ‘incidenti’ non mancheranno e che, quindi, la legge dovrà adeguarsi ai fini della ‘sicurezza’ delle persone: certo!

Occorre essere vigili. Provare in prima persona e mai rimanere ‘vittime’ dell’informazione fine a se stessa. Una volta che ‘avrete toccato con mano’ chi potrà farvi cambiare idea? Chi potrà decidere per voi? Chi potrà decretare per legge una verità che ‘non risuona’ con la vostra esperienza?

Si spendono tanti soldi in slot machine e video poker. 

Forse sarebbe meglio risparmiarli per un dispositivo ‘magico’ come uno dei tanti che presto, speriamo, inonderanno il mercato della possibilità d’acquisto. Da qua all’autunno stiamo a vedere cosa s’inventerà l’Antisistema per ‘smontare’ anche questa invenzione ‘scomoda’. La lista è lunghissima. Basterà riempire di denaro l’inventore o renderlo ridicolo o chissà cos’altro?

Cosa decidiamo di fare? Sì... perchè dipende da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

lunedì 9 gennaio 2012

Un caleidoscopio come cielo.




In questa 'versione del Mondo' – una delle possibilità del 'Tutto' di ‘fare 100’ – abbiamo lo strano caso di Unicredit, che chiede al Mercato ben sette miliardi di Euro, sulla ‘fiducia’ pur essendo praticamente ‘fallita’, ma non eroga al privato nemmeno 5000 Euro, senza le 'dovute' garanzie. È giusto. Da un punto di vista aziendale è corretto, per carità. Io non intendo focalizzare l’attenzione sul ‘giusto o non giusto’, ma sullo status in cui si versa globalmente, messo in luce - evidenziato - proprio da questi paradossi pubblici

Tutto ciò si perpetua perché sembra svanita ogni altra alternativa. 

Esistono allora aziende ‘troppo grosse per fallire’. È come dire che giunti ad un certo livello di ‘massa’, si è al di sopra di ogni legge di Mercato. Non è esattamente così, se non in quel luogo in cui il ‘potere di controllo’ gestisce ormai l’intero processo della filiera, in cui la ‘massa’ è una variabile sotto controllo - come addomesticata

'È così' in questo Mondo ed allo stesso tempo 'non è così'. 

Le leggi Cosmiche imperano, pur amalgamandosi per effetti le une con le altre. È come osservare il mare dall’alto di una scogliera. I flutti sembrano esplodere e ramificarsi a casaccio, tra le spire invisibili d’aria e la forza delle acque, che spinge sulle rocce a dibattere strane ed antiche ‘questioni’. È uno scambio d’informazioni a vari livelli energetici e non solamente un andirivieni regolato dal caos

La massa è al lavoro su altri piani della prospettiva, in quanto l’essere ‘qua’ corrisponde all'effetto di un piano superiore di ‘studi’ altamente sincronici. La 'massa' è molto di più rispetto all’evidenza, che emerge dalla visione della punta dell’iceberg, scambiata per unica realtà.

Tutto ciò che è stato 'asportato' dal Mondo, in termini di conoscenza, è solo tenuto nascosto in un’area di memoria dell’organismo umano globale. I vari ‘ordini’ che si sono occupati di questa operazione sono paragonabili a vere e proprie zone di memoria di un computer, hard disk cablati e protetti. Al fine di penetrare simili banchi di memoria, occorre ben ‘lavorare’ su se stessi. 

Non c'è nessun 'divieto' se non ci si può fare male o fare del male...

Ciò che sfugge è il risultato di un ‘movimento’ che parte dall’individuo, proprio come se fosse immerso in acqua e col proprio movimento, non opportuno, contribuisse ad allontanare un ‘salvagente’ che galleggia davanti a sé. Le piccole onde provocate dai movimenti incauti o goffi e irregolari del ‘corpo’, provocano lo spostamento e l’allontanamento dell’oggetto desiderato, che è sempre ad un ‘palmo di naso’. Tanto vicino quanto sfuggevole.      

Un nuovo satellite cadrà sulla Terra.
Dopo Uars un nuovo satellite, questa volta russo, si abbatterà sul nostro pianeta, secondo i tecnici potrebbe colpire un punto qualsiasi tra le latitudini 51,4 gradi nord e 51,4 gradi sud.
 
Una sonda russa in avaria, nei prossimi giorni entrerà in collisione con il nostro pianeta. Si chiama Phobos-Grunt, e la notizia è stata resa nota da Aleksey Zolotukhin, portavoce del ministero della Difesa della Federazione russa, secondo cui 'a oggi la caduta di frammenti del veicolo spaziale Phobos-Grunt è attesa per il 15 gennaio. La data effettiva della caduta potrebbe cambiare in base all'influenza di fattori esterni'…
 
Il 24 settembre scorso il satellite Uars della Nasa era a sua volta precipitato nell’atmosfera terrestre. Nonostante i diversi allarmismi diffusi nelle settimane precedenti, nessuno dei suoi frammenti era giunto intatto sulla superficie. Il 23 ottobre anche il satellite tedesco Rosat è stato fatto rientrare sulla Terra, precipitando nell’Oceano Indiano senza provocare danni.
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Che cosa sta succedendo nello Spazio aperto? Questi satelliti che rientrano nell’atmosfera terrestre, per vari motivi, significano senz’altro qualcosa; qualcosa che va al di là della spiegazione tecnica.

L’attività del Sole è in fermento. Si leggono spesso notizie come queste. Ovviamente ci si affida alla bontà delle stesse, provenendo sempre dalla medesima fonte, che ‘se la suona e se la canta’. Però, osservando il clima dell’ultimo periodo nella zona del milanese, non si può non accorgersi del particolare stato di alta pressione in cui si vive ormai da mesi

È sempre sereno con un bel Sole caldo. Non piove e, tutto sommato, ghiaccia persino poco di notte. Le scie chimiche ci sono sempre a dimostrare la potenza Antisistemica che svetta sopra alle nostre teste nonostante tutto quello che ognuno di noi può pensare o non pensare.

È tutto normale, ci dicono, tirando fuori dal ‘cilindro’ le spiegazioni del caso, giorno dopo giorno. C’è sempre qualche fenomeno che opportunamente si adatta molto bene al fine di permettere all’attenzione di volgere alle normali routine d’intrattenimento sociale e lavorativo. L’importante è non distogliere la massa dalle proprie attività, dall’economia caricata sulle spalle della massa stessa. 

In un momento di crisi e di austerità imposta, il clima diventa accomodante; in questa maniera è possibile uscire volentieri di casa per andare a fare acquisti, in saldo o non in saldo - anche durante il periodo festivo - e raggiungere il posto di lavoro senza difficoltà o semplicemente ammalarsi di meno. Si è chiamati, in tutti i modi, a fare ognuno il proprio dovere affinchè la ‘nave’ smetta di imbarcare acqua.
 
E, al solito, le ‘parti’ continuano ad essere ben interpretate come di consueto. Chi tira la carretta sono sempre gli stessi, e corrispondono anche a coloro che permettono ad un certo Mondo dello sport, ad esempio, di vivere come degli sceicchi persino in un momento storico tanto ‘teso’ come questo. Ricordiamo che non ci sono solo i politici che interpretano la parte dei 'nababbi'...

Sarkozy: Deregolamentazione cieca ha portato alla catastrofe.
Cosa ha portato alla catastrofe di oggi? Il fatto che tutto era possibile. Il modello della deregolamentazione è cieco. Non possiamo lasciarlo continuare’. Lo ha detto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, all'Eliseo al termine dell'incontro col premier italiano, Mario Monti. 

L'Europa - ha aggiunto Sarkozy - è una creazione che non ha precedenti, è una costruzione al servizio della pace. Non abbiamo il diritto di far cadere l'Europa e non possiamo lasciar distruggere l'euro, che è il cuore dell'Europa. Se salta l'euro prima o poi sarà la pace a essere messa in discussione’.
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È facile fare il tiro al bersaglio con una certa classe politica. Sin troppo facile e non opportuno, giunti a questo punto. Le parole del presidente francese veicolano una verità frattale, nidificata a vari livelli della comprensione: la pace. Il ricatto ‘sottile’ è legato alla forma pensiero che unisce il concetto di pace a questa situazione geografico-socio-politica (in catastrofe) in cui ci si trova, come se non ci fosse altra possibilità al di fuori del paradigma attuale. La verità sta anche nei numeri:
  • 99+1=100
  • 98+2=100
  • 97+3=100
  • 57+43=100
  • 21+79=100.
Le possibilità sono 'caleidoscopiche'. Basti pensare alle parti decimali e ai numeri negativi, ad esempio. Oltre alle combinazioni con potenze, radici quadrate, etc. Che cosa rappresenta il ‘100’?
 
Il ‘100’ è la configurazione 'stabile', in un dato momento, del ‘Tutto’. Il ‘Tutto’ mescola le proprie componenti ed ogni risultato conferisce sempre ‘100’. Avrei potuto utilizzare l’unità o un altro numero qualsiasi, per cui il ‘100’ è anche una convenzione. Un numero usato per esprimere un punto prospettico.

Le differenze nel/del ‘100’ consistono nella diversa amalgamazione e relativa trasmutazione dei ‘pesi’ delle diverse componenti che concorrono a formare il ‘Tutto’. È come un caleidoscopio che ripropone nuove configurazioni della possibilità all’interno della potenzialità.

Ci sarà una grande differenza, in termini ‘sostenibili’, del ‘100’ derivante dall’epoca medioevale piuttosto che da quello derivante dall’epoca moderna. Differenza che non è dato comprendere a fondo, qualora ci si mantenga in un livello della consapevolezza ‘figlio’ del livello tridimensionale da cui s’impastano gli elementi. Assumendo una vibrazione superiore, il panorama cambia radicalmente, permettendo di osservare le linee basilari che contornano il paesaggio. Il ‘rumore di fondo’ scema e risulta meno invadente. La nitidezza dello ‘sguardo’ raggiunge vertici energetici che permettono una ‘ossigenazione’ dell’intero costrutto osservatore-osservato: tutto muta nella propria versione ‘migliorata’ e pur sempre perfetta.

Tuttavia, il valore aggiunto desunto dalla visione superiore a che cosa serve, se non ha modo di riflettersi nel complementare valore riflesso a ‘terra’? L’osservare dall’alto diventa fine a se stesso, allora, perché non coadiuvato e reso sensato da quello che di noi possiamo desumere vivendo la materia densa. Il corpo che si muove goffo allontana l’oggetto del proprio desiderio

Il vederlo dall’alto non cambia le carte in tavola, se le due prospettive non s’interfacciano, attraverso un miglioramento del proprio ‘moto’, tenendo in considerazione anche il livello suggerito dalla proposizione superiore. La morfologia del territorio è meglio inquadrata dall’alto, ma il livello di guida è dal 'basso', per cui l’unione prospettica corrisponde all’emersione di un nuovo modo di muoversi in linea con ogni asperità del territorio.

L’avere sempre ben presente questa visione, corrisponde all’aumento della propria consapevole condotta di marcia: se c’è un buco nel terreno oltra alla curva non è colpa di nessuno. È sufficiente anticipare la visione, aumentando la fiducia nei propri mezzi a disposizione. Quella buca è un’opportunità, che riconosceremo solo dopo esserci caduti dentro molte volte, allorquando troveremo il modo di bypassarla. 

Solo dopo ‘vedremo’ in maniera diversa.

Il ‘100’, pur rimanendo ‘100’, è di volta in volta diverso per valore aggiunto. Lasciare ‘casa’ e tornarci dopo un certo cammino ci vede diversi: siamo sempre noi eppure siamo diversi, in un senso o nell’altro. 

L’apparenza è legata alla visione limitata del ‘100’, ma anche se potessimo 'capirla molto bene’, sarebbe sempre una visione non assoluta. L’assoluto è tale solo per la limitatezza. La sua definizione indica i limiti dell’osservatore. La possibilità è talmente variegata da definirla infinita, pur ricorrendo nuovamente ad un termine utilizzato in maniera esponente il limite attuale della visione soprattutto mentale.


Un esempio è il cielo; un caleidoscopio come cielo dalle mutazioni innumerevoli. Il cielo è sempre il cielo, eppure ciò che compare nella sua ‘tavola magica’ è sempre diverso, scie chimiche comprese. Quella differenza nel ‘disegno’ è in grado di mutare le condizioni risentite a terra.

Le nubi, piuttosto che il sereno, conducono effetti opposti sul risentito umano, non a caso gli Antichi temevano che il cielo 'cadesse loro sulla testa'. Storielle per bambini mai cresciuti? O semplice metafora per verità divenute insostenibili dai bambini troppo cresciuti?

La verità è sempre nel mezzo, ovvero dove è auto installato l’essere umano.

Che cosa decidiamo di fare ‘oggi’? Il nostro comportamento, le nostre decisioni, comporteranno una differenza strutturale nella vibrazione del ‘100’. Altro che ‘non esistenza dell’alternativa’. La ‘palla’ è rotonda – si dice.

Mai dire mai. La speranza è l’ultima a morire…

Choronzon: Molto bene, inizio io! Sono un lupo feroce e spietato che attacca la sua preda.
Sandman: Sono un cacciatore a cavallo che trafigge il lupo.
Choronzon: Sono un tafano che punge il cavallo che disarciona il cacciatore.
Sandman: Sono un ragno a 8 zampe che mangia il tafano.
Choronzon: Sono un serpente dal morso letale che divora il ragno.
Sandman: Sono un bue dalla zampa possente che schiaccia il serpente… sento il serpente contorcersi sotto lo zoccolo… le sue vertebre spezzarsi.
Choronzon: Ed io sono un antrace, batterio dei bovini dall’azione letale.
Sandman: (credo di aver capito il gioco di Choronzon, meglio abbandonare la posizione di attacco) - Sono un mondo nello spazio infinito, un mondo fertile.
Choronzon: Sono una nova che esplode e distrugge il pianeta.
Sandman: Sono l’Universo che avvolge ogni cosa ed ingloba la Vita.
Choronzon: Sono la non-vita, la bestia del giudizio eterno, il buio alla fine di ogni cosa, la morte degli universi degli Dei e dei mondi… di tutto! … E tu cosa sei ora? Signore dei Sogni?
Sandman: La Speranza.
Choronzon: … oh… allora io sono… io… io… non so…

Dialogo finale tra Sandman e Lucifero:

Un Demone: Ecco Signore dei Sogni, tieni il tuo elmo, l’hai conquistato con onore.
Sandman: Io vi ringrazio Nobili Signori degli Inferi, non lo dimenticherò.
Lucifero: Nobili? Vuoi scherzare? Guardati intorno Morfeo! Un milione di demoni si è schierato per combatterti, dicci perché dovremmo lasciarti andare. Con o senza elmo non hai alcun potere qui. Che potere hanno i Sogni all’Inferno?
Sandman: Tu dici che non ho alcun potere.. e forse hai ragione. Ma sei sicuro che i Sogni non possano nulla qui? Dimmi Lucifero.. Stella del Mattino… e voi tutti, chiedetevelo. Che potere avrebbe l’Inferno se i dannati non potessero sognare il Paradiso?

La folla di Demoni si fende silenziosa al suo passaggio… incapace di incrociare il suo sguardo.
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Sottilmente, la ‘massa’ è pronta. La vera illusione la respira la ‘tenebra’. Tutto questo è stato creato per vederla venire alla luce…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 5 gennaio 2012

Adattamento per 'mancanza'.




È 'divertente' notare come il termine ‘ispirazione’ sia stato, nel corso dei tempi e degli ‘usi’ Antisistemici, plasmato su misura al fine di 'deragliare' spiegazioni, più o meno comprensibili, per la massa e per lo più respirate per adattamento dalla massa

Anche se in realtà, la massa, secondo me non ha mai ‘capito’ ciò che veniva dogmatizzato dal ‘vertice’, bensì si è sempre e solo attualizzata sul corso della ‘voce temporale più influente’. Ciò denota l’impronta della ‘rinuncia’ a cui il genere umano ha aperto la possibilità, in una piega del tempo caduta nella dimenticanza generale; un ‘episodio’ cardine nemmeno registrato nelle cronache della storia deviata, tuttavia certamente registrato nelle memorie frattali dell’energia.

Come trovare il modo di consultarle, di fare ‘carotaggio’ nel tessuto del tempo/energia?

Sicuramente attraverso l’analogia frattale e la nostra innata capacità di ‘sentire’. Mentre il primo metodo comporta una decodifica del segnale che è ‘tutto attorno a noi’, in funzione del nostro livello individuale, il secondo metodo comporta un lavoro interiore di auto conoscenza basato sulla consapevolezza di essere molto di più rispetto alla semplice identificazione fisica ‘fine a se stessa’.

Poniamoci una domanda: perché il genere umano, in 'ogni tempo' raccontato, si è sempre sentito al ‘centro’ di ogni sistema di riferimento a cui si rapportava? 

Ad esempio, la Terra come centro dell’Universo, come centro del Sistema Solare, come centro della Vita. E come mai, di riflesso, la scoperta scientifica ‘moderna’ ha sempre rivelato una posizione non-centrale del genere umano in ogni sua collocazione all’interno degli stessi sistemi di riferimento? Ad esempio, la Terra facente parte del Sistema Solare, della Galassia, dell’Universo, etc. ma non in una posizione centrale, bensì dipendente da uno stretto ‘mix’ di leggi via via scoperte ed annunciate

Di rimando, è sempre più chiara, allo stesso tempo, la funzione di centralità incorporata dall’umanità perlomeno sul Pianeta Terra, dal momento in cui è divenuta la ‘razza’ dominante.

Come al solito, si genera in noi una confusione sensoriale dettata dalla ‘respirazione’ di unità di grandezze diverse, che assunte senza un senso, determinano un caos molto simile alla sparizione del sistema stellare di notte per un marinaio d’altri tempi.

Perché si genera in noi un senso di smarrimento e di rinuncia, allorquando tentiamo mentalmente di ‘capire’ i 'massimi sistemi', ponendoci, ad esempio, le canoniche domande sulla Natura dell'esistenza?
 
Perché cerchiamo di ‘capire’ ignorando la ciclicità del tutto, ossia del fatto che siamo immersi in un ‘brodo’ di cicli e sottocicli, o onde, che rivelano ciascuno, non verità diverse ma… verità all’altezza della propria funzione ed interpretate secondo la 'logica' di un punto di ascolto ancora 'limitato'

Cioè un qualcosa di molto paragonabile alla consapevolezza umana in un dato periodo temporale. Attenzione però; la frattalità del tutto è sempre presente anche se non compresa persino dal fenomeno manifestato/studiato, proprio come se fosse una sorta di ‘portatore sano’ dell’informazione più completa ma celata nella struttura vibrazionale manifesta e non manifesta.

È molto importante fare luce su questo aspetto, di non semplice tratteggio.

Teniamo sempre presenti le seguenti leggi Universali:
  • ottava
  • spazio e tempo
  • libero arbitrio
  • attrazione
  • biodiversità
  • frattalità e olograficità.
Tutte insieme cosa possono generare? Certamente, in dipendenza del livello di consapevolezza individuale e di massa, una sorta di brodo caotico più o meno intenso. Esse, insieme – perché non può essere che così – si fondono l’una con l’altra e con le leggi Planetarie che interagiscono con forza, essendo native di un certo luogo vibrazionale.

L’esempio frattale è dimostrato dalla forza di un trattato continentale alle prese con quella di un sistema di leggi di una nazione interna al medesimo continente. Pur essendo potenzialmente un ‘conflitto’ tra Davide e Golia, nella realtà i fatti non si svolgono in una maniera ‘esatta’, in funzione di un rapporto di forze espresso ‘sulla carta’. È solo nel tempo che le ‘cose’ progressivamente si sistemano in funzione del vero rapporto di forze

Ma, come ben sappiamo, nella percezione limitata del tempo, la prospettiva umana media si disperde come neve al Sole, smarrendo l’ago della bussola e rimanendo in ‘preda’ dell’informazione veicolata dai modelli di riferimento in auge, portatori della voce/paradigma imperante, come ad esempio la presenza sempre più influente dei Mass Media controllati e controllanti.

Osserviamo da una prospettiva che tenga sempre conto della multi presenza di ogni legge di riferimento nel ‘qua ed ora’ perenne. L’intervento costante di tutte queste leggi, se non ben compreso, genera smarrimento nell’individuo e nella massa che ne fuoriesce per 'inerzia'

Occorre imparare a mantenere un’apertura tale da ricomprenderle tutte in un unico abbraccio consapevole. Per fare questo si deve credere nella propria capacità di essere all’altezza della situazione. Ecco perché un certo potere ha fatto di tutto e, fa di tutto, per mantenere il genere umano ‘lontano’ dalla propria maestria. Sottilmente è il genere umano stesso che lo permette, ovviamente, in quanto facente parte del ‘ciclo di studi’ a cui si è impegnato responsabilmente.

Il piccolo dimostra il grande, all’interno dei cicli e dunque del tempo, localizzati nello spazio fisico tridimensionale, percepito come duale, e nelle sue leggi gravitazionali, in funzione di uno spazio vibrazionale opportuno denominato libero arbitrio, in un ambito variegato della possibilità, amministrato dalla biodiversità a garanzia degli equilibri di sostentamento d’ogni tipo, attraendo come dei magneti tutto quello di cui ‘si necessita’ al fine di ‘andare avanti’, a dimostrazione unica del livello di conoscenza/consapevolezza a cui siamo giunti in un determinato istante/ sempre presente.

Questa ‘seconda vista’ permette d’indagare con tutta la ‘strumentazione’ disponibile, sapendo che ‘il caso non esiste e tutto è sempre e solo opportuno e che, alfine, si costituisce un’unica grande unità che esperimenta se stessa mentre è illusoriamente separata: insieme siamo Uno
.

Che cos’è allora l’ispirazione? 

Ossia quel processo di ‘polarizzazione’ dell’individuo in funzione dell’intenzione ‘diversa’ rispetto al costrutto corpo/mente: esterno all’individuo stesso che lo ‘respira’.

Come è possibile capirlo a fondo se ci si ‘limita’ nel proprio processo di apertura consapevole?
 
All'interno della teologia cristiana, con ispirazione si intende il fondamento dei testi della Bibbia nel progetto di autorivelazione di Dio all'uomo, una rivelazione che avviene in una dinamica trinitaria, dal Padre per il Figlio nell'unità dello Spirito Santo.

I testi considerati ispirati sono ritenuti sacri, poiché permettono di accedere alla Parola di Dio, fanno parte del canone della Bibbia e sono considerati normativi in particolare per questioni di fede e morale. Al contrario i testi non riconosciuti come ispirati sono considerati apocrifi
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Chi è che decide se un testo è da considerare ‘apocrifo’ oppure no? Ecco… l’ispirazione proviene da un’energia di controllo, per cui questa verità è una ‘mezza verità’. 

Non ci permette di comprendere, offusca, filtra, limita, etc. Il ‘sentire’ deve venire da noi stessi. Sino a quando delegheremo questa ‘investigazione’ agli ‘altri’, ad un modello di riferimento 'autorevole', quest’ultimo assumerà il potere del controllo come diretta conseguenza dell’assunzione esistenziale nella modalità di sopravvivenza, essendo ‘vivo’ e divenendo il controllore pur essendo il controllato

L’esempio solito che dimostra questo discorso è la ‘funzione’ Banca d’Italia, che dovrebbe controllare ma che in realtà è composta dai controllati.

Il processo è valido anche per il genere umano, perché pur essendo ormai controllato è in realtà il controllore effettivo, attraverso i meccanismi di studio:
  • rinuncia apparente
  • auto svalutazione.
Lo so, non è facile seguire questo discorso e non è nemmeno giusto seguirlo 'senza occhi per vedere'. Assumete questa prospettiva per ‘dosi’, in funzione del vostro sentire e del processo che sentite innescarsi o non innescarsi dentro di voi, altrimenti si incorre nuovamente nel medesimo meccanismo appena delineato, ossia di delegazione altrui e persino di nuova manipolazione altrui, come è sempre successo:

si nota una notevole varietà del modo di intendere l'ispirazione tra le varie confessioni cristiane e lungo il variare dei secoli. Questo ha portato alla stesura di diversi canoni biblici e a diversi modi di intendere l'effettiva storicità degli eventi narrati nei testi ispirati (vedi Inerranza della Bibbia).
 
‘Ispirazione’ nell'Antico Testamento.
L'idea della particolare autorevolezza divina di alcune azioni o insegnamenti è presente all'interno di alcuni loci dell'Antico Testamento. Nelle versioni italiane, in particolare quelle che seguono la Vulgata, viene talvolta usato il termine ‘ispirazione’, ma il confronto col testo originale ebraico o aramaico evidenzia come in tali lingue mancasse un preciso termine con un significato tecnico come avviene per l'attuale 'ispirazione':
 
‘Ma i profeti Aggeo e Zaccaria figlio di Iddo si rivolsero ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme, profetando in nome del Dio d'Israele, che li ispirava [lett. che era su loro]’ (Esdra 5,1)
     
‘Quanto agli anziani dei Giudei, essi continuarono a costruire e fecero progressi con l'incoraggiamento delle parole ispirate [lett. con la profezia del] del profeta Aggeo e di Zaccaria figlio di Iddo. Portarono a compimento la costruzione secondo il comando del Dio d'Israele e secondo il decreto di Ciro, di Dario e di Artaserse re di Persia’ (Esdra 6,14)
   
‘Il mio Dio mi ispirò [lett. pose nel mio cuore] di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento. Trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall'esilio la prima volta e vi trovai scritto quanto segue’  (Neemia 7,5)
   
‘Ma certo essa è un soffio nell'uomo; l' ispirazione [lett. neshamà, soffio] dell'Onnipotente lo fa intelligente’ (Giobbe 32,8)
   
‘Guai a voi, figli ribelli - oracolo del Signore - che fate progetti da me non suggeriti, vi legate con alleanze che io non ho ispirate [lett. che non sono da me] così da aggiungere peccato a peccato’ (Isaia 30,1)
   
‘Io gli ispirerò sentimenti di pietà per voi [lett. e porrò per voi misericordie], così egli avrà compassione di voi e vi lascerà dimorare nel vostro paese’ (Geremia 42,12)
   
In moltissimi loci veterotestamentari si parla di ‘Parola di Dio’ o vengono introdotti oracoli con la formula stereotipata ‘Così dice il Signore’... Anche in questi casi manca il termine 'ispirazione', ma è evidente che il testo presenta tali parole come 'ispirate', cioè provenienti da Dio...
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Ecco che da queste estrapolazioni, riferite alle citazioni precedenti, nasce la parola ‘ispirazione’:
  • che era su loro
  • con la profezia del
  • pose nel mio cuore
  • soffio
  • che non sono da me
  • e porrò per voi misericordie.
Cioè ogni espressione indica una ‘provenienza esterna' all’individuo. Ovviamente ‘esterna’ in funzione dell’attuale livello di consapevolezza inerente all’individuo stesso. Che sia il Sé superiore, l’inconscio, una personalità, un alieno, un’entità parassita, un Demone, un Angelo, il Creatore, etc. il succo del discorso è sempre legato ad una collocazione esterna del processo ispirante.

Ora, se ci poniamo la domanda: com’è questo Mondo?

Quale risposta intuitiva e razionale riusciamo a partorire? Ci dividiamo internamente tra gli aggettivi ‘bello’ e ‘un inferno’, sentendo nascere in noi un senso di calore freddo che confonde il messaggio elaborato: smarrimento.

Ecco, il Mondo modellato ad immagine e somiglianza dell’ispirazione ricevuta è ‘confuso’… smarrito. Non ne capiamo a fondo la Natura, il ‘perché’…  Il più delle volte ci limitiamo alla capacità di giudizio, legata al momento che prevale in noi, dunque assumendo le caratteristiche della personalità al ‘timone’ in quel determinato ‘attimo’. 

Non capiamo, perché non abbiamo attiva la ‘mappatura’ della 'multi presenza' a cui ho accennato in precedenza, ossia:
Il piccolo dimostra il grande, all’interno dei cicli e dunque del tempo, localizzati nello spazio fisico tridimensionale, percepito come duale, e nelle sue leggi gravitazionali, in funzione di uno spazio vibrazionale opportuno denominato libero arbitrio, in un ambito variegato della possibilità, amministrato dalla biodiversità a garanzia degli equilibri di sostentamento d’ogni tipo, attraendo come dei magneti tutto quello di cui ‘si necessita’ al fine di ‘andare avanti’, a dimostrazione unica del livello di conoscenza/consapevolezza a cui siamo giunti in un determinato istante/ sempre presente.

Questa ‘seconda vista’ permette d’indagare con tutta la ‘strumentazione’ disponibile, sapendo che ‘il caso non esiste e tutto è sempre e solo opportuno e che, alfine, si costituisce un’unica grande unità che esperimenta se stessa mentre è illusoriamente separata: insieme siamo Uno
.

Ci sono più ‘sistemi di riferimento’ a cui ci rapportiamo senza saperlo. 

Per questo siamo sempre ‘divisi’. Caldo e freddo, morbido e duro, amico e nemico… Nella dualità tocca a noi esprimere il 'terzo stato quantico della possibilità', ossia noi siamo gli ‘amici per ogni circostanza’ della possibilità, siamo degli aggregatori degli estremi, dei pacificatori naturali, etc.:

una rivelazione che avviene in una dinamica trinitaria, dal Padre per il Figlio nell'unità dello Spirito Santo.
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La verità è dappertutto, più o meno nascosta in funzione del livello dell’osservazione.

Provate a fare un puzzle; sino a quando cercherete a caso, troverete a caso, ma quando fisserete l’immagine di un pezzo mancante, ebbene troverete proprio quel pezzo e non un altro. È il livello dell’osservazione che attrae, in funzione del livello di consapevolezza o del livello di ‘sopportabilità’ individuale.

Ieri, grazie a mia moglie, sono rimasto folgorato dalla figura di Justus Von Liebeg, il 'famoso' umano il cui nome è sinonimo dei famosi dadi per cucina e per la collezione di figurine. Ebbene, questa persona giunse ad una particolare conclusione dopo un intenso ciclo di studi, ossia che ‘aveva sbagliato tutto’ e lo ammise in una sorta di testamento che ha lasciato ai posteri:

Liebig migliora l'analisi organica e applica all'agronomia la scoperta del grande biologo elvetico Théodore de Saussure, che ha compreso che le piante si nutrono di anidride carbonica tratta dall'aria e di sostanze minerali prelevate dal suolo. Anche l'azoto è fondamentalmente ricavato, secondo Liebig, dall'atmosfera.  

Il caposaldo della sua teoria agronomica è costituito, comunque, dall'assorbimento dal suolo del fosforo, per lui il più importante degli elementi da restituire al terreno, dato che non gli viene fornito dai fenomeni atmosferici
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Leggiamo bene questa verità e quello che 'ne deriva', tramite una 'strumentazione' migliorata per capire perché nel Mondo Antisistemico ci sia sempre ‘carenza’ invece che abbondanza’, ossia per capire meglio la ‘strategia’ utilizzata per innescare la precipitazione della consapevolezza nel processo storico deviato, fatto descrivere all’umanità in maniera programmata nel corso del tempo.

Il Testamento di Liebig.            
Nel 1996 un socio del CTPB, un agricoltore biologico, Alfredo Anitori pubblica sulla rivista di AIAB  Bioagricultura, nel numero di maggio/giugno, un documento eccezionale per la cultura dell'agricoltura biologica italiana: ' Il testamento di Liebig'...

Anitori chiede al Prof. Nebbia di essere invitato al convegno per mostrare uno scritto di Liebig ignorato dalla cultura scientifica ufficiale e la cui autenticità era stata verificata da un manoscritto originale di Liebig conservato nel caveau della biblioteca dell'università Justus von Liebig di Gissen, dove Liebig aveva insegnato.
 
Nella sala delle conferenze del palazzo dell'enciclopedia  Anitori rende omaggio a nome di tutti gli agricoltori biologici a Liebig come padre putativo dell'agricoltura biologica, e legge il testamento fra lo stupore generale dei vertici della chimica italiana.

Non è solo una storia italiana, nel 1985 viene pubblicato in Germania 'Es ist ja dies die Spitze meines Lebens. Naturgesetze im Landbau' di a cura di Wolfgang von Haller (ISBN 3-926104-23-6) dove si raccolgono gli scritti di Liebeg che sottolineano come Liebig insiste sull'importanza della materia organica nel terreno e sulla necessità di conservarne il contenuto di humus e anzi di arricchirlo mediante concimi organici, anticipando in questo molti dei principi della agricoltura biologica

Quindi anche in Germania hanno provato a diffondere i concetti di Liebig che poi raccolti hanno dato vita in Italia al 'testamento'. Anche in America William Jackson nel 1993 diffonde i concetti innovativi di Liebig, il suo 'testamento', ma il risultato resta che noi agricoltori biologici siamo gli unici a diffonderne realmente i contenuti vista le reticenza degli scienziati che continuano a ricordare Liebig solo come il fondatore della chimica organica.
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Segniamoci questi importanti punti:
  • la cui autenticità era stata verificata da un manoscritto originale di Liebig
  • padre putativo dell'agricoltura biologica
  • sull'importanza della materia organica nel terreno
  • le reticenza degli scienziati che continuano a ricordare Liebig solo come il fondatore della chimica organica.
La vera bellezza dell'agricoltura.
Da quando l'uomo è diventato agricoltore, circa 10.000 anni fa, il terreno è stato considerato legato alla divinità, quando non esso stesso una divinità. La terra era simbolo di fertilità e veniva considerata la grande madre degli dei. Nutre le piante (che a loro volta danno nutrimento agli altri animali e all'uomo, a cui forniscono anche materie prime), ospita batteri, funghi e un numero enorme di invertebrati e vertebrati…
 
Un certo carattere sacrale dell'agricoltura è durato da 10.000 anni fa fino a metà del diciannovesimo secolo, quando il barone tedesco Justus Von Liebig (1803-1873, più noto al grande pubblico, ahimè, per l'estratto di carne, i dadi o le figurine che portano il suo nome) introdusse le sostanze chimiche di sintesi in agricoltura.
 
Liebig studiò le caratteristiche del suolo, scoprendo che le piante ne riducevano la fertilità, asportandone gli elementi necessari per il loro nutrimento. Scoprì anche che le piante si nutrono di sostanze minerali. Sembra una scoperta da poco, ma fu rivoluzionaria, sia dal punto di vista tecnico che da quello culturale: crollavano le vecchie concezioni e si abbatteva per sempre la distinzione tra mondo organico e inorganico. Dai suoi studi scaturì la teoria in base alla quale, per ottenere raccolti adeguati, ciascuno dei nutrienti doveva essere presente in quantità superiore a quella asportata dalle coltivazioni.
 
Liebig è stato eletto a supremo nume dell'industria chimica, si è visto dedicare premi per la ricerca agraria (anche le omonime figurine, ma questa è un'altra storia); concettualmente, i busti che lo commemorano negli atri delle scuole e degli istituti che gli sono intitolati o lo ricordano ai posteri, non sono realizzati in pietra o fusioni di bronzo, ma in NPK, azoto-fosforo-potassio, la semplificazione estrema delle sue intuizioni.
 
Nessuna industria chimica, nessun istituto professionale per l'agricoltura o nessuna facoltà di scienze agrarie, però, ristampa o mette in biblioteca il testamento del barone Justus. È un documento di grande spessore umano, con cui Liebig ammette di aver basato la sua intera vita professionale su fondamenta errate (che costituiscono tuttora la base -errata- di tutta la ricerca universitaria, non a caso finanziata dall'industria chimica).
 
Suppliamo a questa carenza:
 
'Sfortunatamente la vera bellezza dell'agricoltura, con i suoi stimolanti principi intellettuali è quasi misconosciuta. L'arte dell'agricoltura si perderà per colpa di insegnanti ignoranti, ascientifici e miopi che convinceranno gli agricoltori a riporre tutte le loro speranze in rimedi universali, che non esistono in natura. Seguendo i loro consigli, abbagliati da risultati effimeri, gli agricoltori dimenticheranno il suolo e perderanno di vista il suo valore intrinseco e la sua influenza (…)
 
Confesso volentieri che l'impiego dei concimi chimici era fondato su supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano condurre a una rivoluzione totale dell'agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente abbandonato, e tutte le sostanze minerali asportate dalle coltivazioni dovevano venire rimpiazzare con concimi minerali. Il concime avrebbe permesso di coltivare sullo stesso campo, con continuità e in modo inesauribile, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo il piacere e le necessità dell'agricoltore.
 
Avevo peccato contro la saggezza del creatore e ho ricevuto la giusta punizione.
 
Ho voluto portare un miglioramento alla sua opera e nella mia cecità, ho creduto che nella meravigliosa catena delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, ci fosse un anello mancante, che io, questa debole e impotente nullità, potessi rimpiazzarlo.
 
La mia ricerca sul suolo mi conduce ora a dichiarare che sulla superficie esterna della terra, la vita biologica si svilupperà sotto l'influenza del sole.
 
Il grande maestro e costruttore ha dato ai frammenti della terra la capacità di attrarsi e di contenere in sé tutti gli elementi necessari per nutrire piante e animali, così come un magnete trattiene le particelle di ferro, senza perderne neppure una.
 
Il nostro maestro ha aggiunto una seconda legge alla prima.
In base ad essa, le piante e la terra con cui sono in relazione diventano un enorme apparato di purificazione per le acque. Con questa particolare abilità, la terra rimuove dall'acqua tutte le sostanze pericolose per l'uomo e gli animali, tutti i prodotti del decadimento e della putrefazione, sia che derivino dagli animali che dai vegetali.
 
Quello che può giustificare il mio comportamento è la circostanza che l'uomo è un prodotto del suo tempo, e riesce a liberarsi dalle opinioni comuni solo sotto una violenta pressione che lo spinga a radunare tutte le sue forze per liberarsi da queste catene di errati condizionamenti.
 
L'opinione che le piante potessero trarre il loro nutrimento da una soluzione formata nel suolo con l'acqua piovana era un'opinione diffusa, ed era scolpita nella mia mente. È stata questa opinione sbagliata la fonte del mio assurdo comportamento. Quando un chimico sbaglia nella stima dei fertilizzanti, non siate troppo critici verso i suoi errori, perché ha basato la sua conclusione su fatti che non può conoscere dalla sua esperienza, ma, piuttosto, che ha tratto da testi di agricoltura che considera giusti e affidabili.
 
Dopo che ho imparato il motivo per cui i miei fertilizzanti non erano efficaci nel modo giusto, mi sono sentito come una persona che ha ricevuto una nuova vita. Finalmente tutti i processi di coltivazione si possono spiegare sulla base delle leggi naturali che li governano. Ora che il principio è noto e chiaro agli occhi di tutti, rimane solo lo stupore per non averlo scoperto molto tempo fa.
 
Ma lo spirito umano è una cosa molto strana, e così quello che non si adatta perfettamente allo schema del pensiero comune, semplicemente non esiste'.
 
Nota: il testo del testamento di Liebig è stato pubblicato su:
'Fauna in soil ecosystems: recycling processes, nutrient fluxes and agricultural production' (a cura di Gero Benckiser, Marcel Dekker, 1997). Traduzione italiana di Roberto Pinton.
Link

Davvero grande l’umiltà di questa persona, capace di tornare sui propri passi e ricominciare lo studio alla luce di un’altra consapevolezza. Ma la massa lo ricorda per questo? Perché invece si ‘sa tutto’ di altri personaggi cosiddetti ‘famosi’? Perché c’è sempre una manipolazione Antisistemica oltre all’apparenza. Certe verità farebbero cambiare la gente in maniera molto funzionale. Per questo rimangono ancora celate.

Eppure è tutto esattamente 'perfetto' anche così. Una perfezione opportuna e ritagliata attorno al livello medio umano attuale.

E, come è mio motto, alla fine 'dipende solo da noi'; uno per uno, presi uno alla volta… Quale decisione prendiamo? Prenderemo? Il Mondo dipende proprio da quella ‘decisione’. ‘A prescindere’… come direbbe il grande Totò.

Adesso, per non far assumere a questo articolo una lunghezza eccessiva, mi limiterò a riportare la ‘legge di Liebig’ e la relativa importanza in termini di sostenibilità ambientale che ne deriva. Ovviamente, tale legge, è estensibile a tutto il resto per ‘analogia frattale’

Legge di Liebig.
La Legge di Liebig o Legge del minimo è un principio di agronomia sviluppato da Carl Sprengel nel 1828 e reso popolare in seguito da Justus von Liebig. Esso afferma che la crescita è controllata non dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa.
 
Questo concetto venne applicato originariamente alla coltivazione delle piante o dei raccolti dove si scoprì che l'aumento delle sostanze nutrienti già abbondantemente disponibili non migliorava la crescita. Solo l'aumento della somministrazione della sostanza nutriente più scarsa causava un miglioramento nel fattore di crescita delle piante o dei raccolti.
 
Per spiegare la sua legge Liebig usò l'immagine di un barile, che in seguito venne chiamato barile di Liebig. 

Così come la capacità di un barile con doghe di lunghezza diversa è limitata dalla doga più corta, anche la crescita di una pianta è limitata dalla sostanza nutriente in quantità minore.
 
Ad esempio, la crescita di una pianta può dipendere da un numero diverso di fattori come la luce solare o minerali nutrienti (nitrati o fosfati). La disponibilità di tali fattori può variare in maniera tale che, in tempi differenti, uno di essi sia più limitato di altri. La Legge di Liebig afferma che la crescita avviene con la velocità permessa da quello più limitato

In condizioni di equilibrio stazionario, le sostanze essenziali disponibili in quantità prossime al minimo necessario tendono a divenire limitanti. Tuttavia i fattori possono interagire fra loro rendendo la risposta degli organismi più complessa…
 
La Legge di Liebig è stata estesa anche alle popolazioni biologiche ed è comunemente usata nei modelli di ecosistemi.
Link

E ancora:

Legge del Minimo (o legge di Liebig).
Nella formulazione originale, la legge di Liebig diceva:
 
La crescita dei vegetali è determinata dall’elemento che è presente in quantità minore rispetto ai fabbisogni’.

Successivamente la legge è stata ampliata estendendola alle modalità di crescita di qualsiasi popolazione vivente in un ecosistema:

La crescita di un essere vivente in un ecosistema è determinata dal fattore ecologico che è presente in quantità minore rispetto alle necessità’.

Tale fattore è detto 'fattore limitante' perché di fatto determina il limite massimo di crescita delle popolazioni. Il fattore limitante è quella sostanza o quel parametro ambientale la cui presenza, assenza o sovrabbondanza, risulta determinante per lo sviluppo degli individui e quindi delle popolazioni di un ecosistema...
 
La legge del minimo è molto importante perchè consente di determinare le condizioni ambientali migliori per lo sviluppo di una popolazione… 

Se qualche elemento è al di sotto del minimo, tutta l’attività vegetativa si blocca, perché la pianta non può utilizzare nessuno degli altri elementi che pure ha a disposizione...

Se un elemento fertilizzante scarseggia, tutta la produzione vegetale ne risente, adeguandosi al fertilizzante presente in misura minore. Si potranno notare dopo poco tempo i negativi effetti di carenza, questi elementi sono fondamentali sia direttamente che indirettamente, per produrre e utilizzare in modo continuo i pigmenti fotosintetici e la mancanza anche di uno solo di questi porta allo sbiadimento delle foglie, modificandone i pigmenti della clorofilla...

Quindi la carenza di fondamentali specifiche dell’ambiente dove vengono collocate le piante creeranno degli scompensi

Per fare fronte a questi fattori, gli organismi viventi adottano degli adattamenti che consentono loro la sopravvivenza. Esistono tre tipi di adattamento, quello morfologico, fisiologico, comportamentale: L'adattamento morfologico prevede la formazione nell'organismo di strutture o organi necessari all'adattamento nell'ambiente nel quale è collocato l'essere vivente. L'adattamento fisiologico comporta la produzione di sostanze particolari e la creazione di organi atti alla produzione di queste sostanze L'adattamento comportamentale, riguarda lo sviluppo di un determinato comportamento che consente all'essere vivente di sopravvivere nel suo ambiente come ad esempio il cambio della forma delle foglie quando si passa dall’ambiente acquatico ad asciutto e viceversa...
Link

Dal mio punto prospettico, capisco con maggiore intensità come mai nella società c’è una scarsità dilagante di 'valori'. Perché in  questo modo, 'qualcuno/qualcosa' sapeva, che il genere umano si sarebbe adattato di conseguenza. L’umanità è come ‘coltivata’ da forme morfogenetiche intelligenti. Ora, dipende da quale ‘altezza’ le inquadriamo, evidenziando le diverse ‘componenti’ che le formano.

Il Pianeta azzurro viene dipinto addirittura come scarso d’acqua: un vero e proprio paradosso.

Eliminando una componente o riducendola drasticamente dal Mondo (si legga, ad esempio, conoscenza, consapevolezza, Amore, etc.), tutto il resto si ‘adegua’, ma come? In maniera controllata dall’origine; dove per ‘origine’, in questo caso, mi riferisco al potere Antisistemico di ispirazione parassitaria, delegato dal genere umano stesso in maniera inconscia a proliferare in un ambito di ristrettezza e scarsità apparente, al fine di permettere un’alimentazione energetica a carattere negativo.

Mi fermo qua per non dilagare ulteriormente.
Prima, però, ecco la ‘provocazione’ finale. C’è poco da ridere, intesi? Cerchiamo di interpretare questa verità sul modello vibrazionale superiore. Se non ci riusciamo, ebbene… continueremo ad avere quello che ‘meritiamo’:

come ha messo in luce Antonio Saltini nelle ultime opere, Liebig converte la propria dottrina del fosforo in dottrina sulla storia delle società umane, che sarebbero tutte destinate al tramonto dopo avere esaurito le riserve di fosforo dei terreni sui quali siano sorte

Spiega in questo modo il collasso della Grecia, di Roma e dell'Impero spagnolo; così, da chimico vestito il manto del profeta, proclama il prossimo tracollo dell'Impero britannico dove, data la diffusione dei water closets, il fosforo degli alimenti viene destinato a disperdersi in mare, come era avvenuto a Roma a causa della cloaca massima.

Sopravviveranno, secondo la dottrina del tramonto delle civiltà di Liebig, solo il Giappone e la Cina, dove milioni di sudditi solerti vuotano, ogni mattina, i vasi da notte nelle concimaie, dalle quali i contadini porteranno con diligenza il contenuto a concimare le risaie…
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Ricordo di avere sentito, qualche anno fa ad un congresso organizzato dal Centro Ighina a Montegrotto Terme, in provincia di Padova, ad opera di un funzionario del Ministero delle politiche agricole e forestali, una lucida esposizione dello stato relativo alla composizione ‘intima’ dei terreni destinati all’opera agricola in Italia; ebbene… ricordo il riassunto di quella ‘diapositiva’:

tutte le terre italiche coltivate, nel giro di pochi anni diverranno sterili se si continuerà a sfruttarle intensamente come si fa ‘oggi’, senza apportare il giusto livello di sostanze che divengono via via sempre più scarse

La ‘chimica’ sta depredando la vitalità della terra con il tacito consenso della massa. Verità che si sapevano oltre cento anni fa sono scomparse dall’opinione pubblica. Chi è, dunque, che ‘ispira’ il modello di questo Mondo?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com