giovedì 5 gennaio 2012

Adattamento per 'mancanza'.




È 'divertente' notare come il termine ‘ispirazione’ sia stato, nel corso dei tempi e degli ‘usi’ Antisistemici, plasmato su misura al fine di 'deragliare' spiegazioni, più o meno comprensibili, per la massa e per lo più respirate per adattamento dalla massa

Anche se in realtà, la massa, secondo me non ha mai ‘capito’ ciò che veniva dogmatizzato dal ‘vertice’, bensì si è sempre e solo attualizzata sul corso della ‘voce temporale più influente’. Ciò denota l’impronta della ‘rinuncia’ a cui il genere umano ha aperto la possibilità, in una piega del tempo caduta nella dimenticanza generale; un ‘episodio’ cardine nemmeno registrato nelle cronache della storia deviata, tuttavia certamente registrato nelle memorie frattali dell’energia.

Come trovare il modo di consultarle, di fare ‘carotaggio’ nel tessuto del tempo/energia?

Sicuramente attraverso l’analogia frattale e la nostra innata capacità di ‘sentire’. Mentre il primo metodo comporta una decodifica del segnale che è ‘tutto attorno a noi’, in funzione del nostro livello individuale, il secondo metodo comporta un lavoro interiore di auto conoscenza basato sulla consapevolezza di essere molto di più rispetto alla semplice identificazione fisica ‘fine a se stessa’.

Poniamoci una domanda: perché il genere umano, in 'ogni tempo' raccontato, si è sempre sentito al ‘centro’ di ogni sistema di riferimento a cui si rapportava? 

Ad esempio, la Terra come centro dell’Universo, come centro del Sistema Solare, come centro della Vita. E come mai, di riflesso, la scoperta scientifica ‘moderna’ ha sempre rivelato una posizione non-centrale del genere umano in ogni sua collocazione all’interno degli stessi sistemi di riferimento? Ad esempio, la Terra facente parte del Sistema Solare, della Galassia, dell’Universo, etc. ma non in una posizione centrale, bensì dipendente da uno stretto ‘mix’ di leggi via via scoperte ed annunciate

Di rimando, è sempre più chiara, allo stesso tempo, la funzione di centralità incorporata dall’umanità perlomeno sul Pianeta Terra, dal momento in cui è divenuta la ‘razza’ dominante.

Come al solito, si genera in noi una confusione sensoriale dettata dalla ‘respirazione’ di unità di grandezze diverse, che assunte senza un senso, determinano un caos molto simile alla sparizione del sistema stellare di notte per un marinaio d’altri tempi.

Perché si genera in noi un senso di smarrimento e di rinuncia, allorquando tentiamo mentalmente di ‘capire’ i 'massimi sistemi', ponendoci, ad esempio, le canoniche domande sulla Natura dell'esistenza?
 
Perché cerchiamo di ‘capire’ ignorando la ciclicità del tutto, ossia del fatto che siamo immersi in un ‘brodo’ di cicli e sottocicli, o onde, che rivelano ciascuno, non verità diverse ma… verità all’altezza della propria funzione ed interpretate secondo la 'logica' di un punto di ascolto ancora 'limitato'

Cioè un qualcosa di molto paragonabile alla consapevolezza umana in un dato periodo temporale. Attenzione però; la frattalità del tutto è sempre presente anche se non compresa persino dal fenomeno manifestato/studiato, proprio come se fosse una sorta di ‘portatore sano’ dell’informazione più completa ma celata nella struttura vibrazionale manifesta e non manifesta.

È molto importante fare luce su questo aspetto, di non semplice tratteggio.

Teniamo sempre presenti le seguenti leggi Universali:
  • ottava
  • spazio e tempo
  • libero arbitrio
  • attrazione
  • biodiversità
  • frattalità e olograficità.
Tutte insieme cosa possono generare? Certamente, in dipendenza del livello di consapevolezza individuale e di massa, una sorta di brodo caotico più o meno intenso. Esse, insieme – perché non può essere che così – si fondono l’una con l’altra e con le leggi Planetarie che interagiscono con forza, essendo native di un certo luogo vibrazionale.

L’esempio frattale è dimostrato dalla forza di un trattato continentale alle prese con quella di un sistema di leggi di una nazione interna al medesimo continente. Pur essendo potenzialmente un ‘conflitto’ tra Davide e Golia, nella realtà i fatti non si svolgono in una maniera ‘esatta’, in funzione di un rapporto di forze espresso ‘sulla carta’. È solo nel tempo che le ‘cose’ progressivamente si sistemano in funzione del vero rapporto di forze

Ma, come ben sappiamo, nella percezione limitata del tempo, la prospettiva umana media si disperde come neve al Sole, smarrendo l’ago della bussola e rimanendo in ‘preda’ dell’informazione veicolata dai modelli di riferimento in auge, portatori della voce/paradigma imperante, come ad esempio la presenza sempre più influente dei Mass Media controllati e controllanti.

Osserviamo da una prospettiva che tenga sempre conto della multi presenza di ogni legge di riferimento nel ‘qua ed ora’ perenne. L’intervento costante di tutte queste leggi, se non ben compreso, genera smarrimento nell’individuo e nella massa che ne fuoriesce per 'inerzia'

Occorre imparare a mantenere un’apertura tale da ricomprenderle tutte in un unico abbraccio consapevole. Per fare questo si deve credere nella propria capacità di essere all’altezza della situazione. Ecco perché un certo potere ha fatto di tutto e, fa di tutto, per mantenere il genere umano ‘lontano’ dalla propria maestria. Sottilmente è il genere umano stesso che lo permette, ovviamente, in quanto facente parte del ‘ciclo di studi’ a cui si è impegnato responsabilmente.

Il piccolo dimostra il grande, all’interno dei cicli e dunque del tempo, localizzati nello spazio fisico tridimensionale, percepito come duale, e nelle sue leggi gravitazionali, in funzione di uno spazio vibrazionale opportuno denominato libero arbitrio, in un ambito variegato della possibilità, amministrato dalla biodiversità a garanzia degli equilibri di sostentamento d’ogni tipo, attraendo come dei magneti tutto quello di cui ‘si necessita’ al fine di ‘andare avanti’, a dimostrazione unica del livello di conoscenza/consapevolezza a cui siamo giunti in un determinato istante/ sempre presente.

Questa ‘seconda vista’ permette d’indagare con tutta la ‘strumentazione’ disponibile, sapendo che ‘il caso non esiste e tutto è sempre e solo opportuno e che, alfine, si costituisce un’unica grande unità che esperimenta se stessa mentre è illusoriamente separata: insieme siamo Uno
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Che cos’è allora l’ispirazione? 

Ossia quel processo di ‘polarizzazione’ dell’individuo in funzione dell’intenzione ‘diversa’ rispetto al costrutto corpo/mente: esterno all’individuo stesso che lo ‘respira’.

Come è possibile capirlo a fondo se ci si ‘limita’ nel proprio processo di apertura consapevole?
 
All'interno della teologia cristiana, con ispirazione si intende il fondamento dei testi della Bibbia nel progetto di autorivelazione di Dio all'uomo, una rivelazione che avviene in una dinamica trinitaria, dal Padre per il Figlio nell'unità dello Spirito Santo.

I testi considerati ispirati sono ritenuti sacri, poiché permettono di accedere alla Parola di Dio, fanno parte del canone della Bibbia e sono considerati normativi in particolare per questioni di fede e morale. Al contrario i testi non riconosciuti come ispirati sono considerati apocrifi
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Chi è che decide se un testo è da considerare ‘apocrifo’ oppure no? Ecco… l’ispirazione proviene da un’energia di controllo, per cui questa verità è una ‘mezza verità’. 

Non ci permette di comprendere, offusca, filtra, limita, etc. Il ‘sentire’ deve venire da noi stessi. Sino a quando delegheremo questa ‘investigazione’ agli ‘altri’, ad un modello di riferimento 'autorevole', quest’ultimo assumerà il potere del controllo come diretta conseguenza dell’assunzione esistenziale nella modalità di sopravvivenza, essendo ‘vivo’ e divenendo il controllore pur essendo il controllato

L’esempio solito che dimostra questo discorso è la ‘funzione’ Banca d’Italia, che dovrebbe controllare ma che in realtà è composta dai controllati.

Il processo è valido anche per il genere umano, perché pur essendo ormai controllato è in realtà il controllore effettivo, attraverso i meccanismi di studio:
  • rinuncia apparente
  • auto svalutazione.
Lo so, non è facile seguire questo discorso e non è nemmeno giusto seguirlo 'senza occhi per vedere'. Assumete questa prospettiva per ‘dosi’, in funzione del vostro sentire e del processo che sentite innescarsi o non innescarsi dentro di voi, altrimenti si incorre nuovamente nel medesimo meccanismo appena delineato, ossia di delegazione altrui e persino di nuova manipolazione altrui, come è sempre successo:

si nota una notevole varietà del modo di intendere l'ispirazione tra le varie confessioni cristiane e lungo il variare dei secoli. Questo ha portato alla stesura di diversi canoni biblici e a diversi modi di intendere l'effettiva storicità degli eventi narrati nei testi ispirati (vedi Inerranza della Bibbia).
 
‘Ispirazione’ nell'Antico Testamento.
L'idea della particolare autorevolezza divina di alcune azioni o insegnamenti è presente all'interno di alcuni loci dell'Antico Testamento. Nelle versioni italiane, in particolare quelle che seguono la Vulgata, viene talvolta usato il termine ‘ispirazione’, ma il confronto col testo originale ebraico o aramaico evidenzia come in tali lingue mancasse un preciso termine con un significato tecnico come avviene per l'attuale 'ispirazione':
 
‘Ma i profeti Aggeo e Zaccaria figlio di Iddo si rivolsero ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme, profetando in nome del Dio d'Israele, che li ispirava [lett. che era su loro]’ (Esdra 5,1)
     
‘Quanto agli anziani dei Giudei, essi continuarono a costruire e fecero progressi con l'incoraggiamento delle parole ispirate [lett. con la profezia del] del profeta Aggeo e di Zaccaria figlio di Iddo. Portarono a compimento la costruzione secondo il comando del Dio d'Israele e secondo il decreto di Ciro, di Dario e di Artaserse re di Persia’ (Esdra 6,14)
   
‘Il mio Dio mi ispirò [lett. pose nel mio cuore] di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento. Trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall'esilio la prima volta e vi trovai scritto quanto segue’  (Neemia 7,5)
   
‘Ma certo essa è un soffio nell'uomo; l' ispirazione [lett. neshamà, soffio] dell'Onnipotente lo fa intelligente’ (Giobbe 32,8)
   
‘Guai a voi, figli ribelli - oracolo del Signore - che fate progetti da me non suggeriti, vi legate con alleanze che io non ho ispirate [lett. che non sono da me] così da aggiungere peccato a peccato’ (Isaia 30,1)
   
‘Io gli ispirerò sentimenti di pietà per voi [lett. e porrò per voi misericordie], così egli avrà compassione di voi e vi lascerà dimorare nel vostro paese’ (Geremia 42,12)
   
In moltissimi loci veterotestamentari si parla di ‘Parola di Dio’ o vengono introdotti oracoli con la formula stereotipata ‘Così dice il Signore’... Anche in questi casi manca il termine 'ispirazione', ma è evidente che il testo presenta tali parole come 'ispirate', cioè provenienti da Dio...
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Ecco che da queste estrapolazioni, riferite alle citazioni precedenti, nasce la parola ‘ispirazione’:
  • che era su loro
  • con la profezia del
  • pose nel mio cuore
  • soffio
  • che non sono da me
  • e porrò per voi misericordie.
Cioè ogni espressione indica una ‘provenienza esterna' all’individuo. Ovviamente ‘esterna’ in funzione dell’attuale livello di consapevolezza inerente all’individuo stesso. Che sia il Sé superiore, l’inconscio, una personalità, un alieno, un’entità parassita, un Demone, un Angelo, il Creatore, etc. il succo del discorso è sempre legato ad una collocazione esterna del processo ispirante.

Ora, se ci poniamo la domanda: com’è questo Mondo?

Quale risposta intuitiva e razionale riusciamo a partorire? Ci dividiamo internamente tra gli aggettivi ‘bello’ e ‘un inferno’, sentendo nascere in noi un senso di calore freddo che confonde il messaggio elaborato: smarrimento.

Ecco, il Mondo modellato ad immagine e somiglianza dell’ispirazione ricevuta è ‘confuso’… smarrito. Non ne capiamo a fondo la Natura, il ‘perché’…  Il più delle volte ci limitiamo alla capacità di giudizio, legata al momento che prevale in noi, dunque assumendo le caratteristiche della personalità al ‘timone’ in quel determinato ‘attimo’. 

Non capiamo, perché non abbiamo attiva la ‘mappatura’ della 'multi presenza' a cui ho accennato in precedenza, ossia:
Il piccolo dimostra il grande, all’interno dei cicli e dunque del tempo, localizzati nello spazio fisico tridimensionale, percepito come duale, e nelle sue leggi gravitazionali, in funzione di uno spazio vibrazionale opportuno denominato libero arbitrio, in un ambito variegato della possibilità, amministrato dalla biodiversità a garanzia degli equilibri di sostentamento d’ogni tipo, attraendo come dei magneti tutto quello di cui ‘si necessita’ al fine di ‘andare avanti’, a dimostrazione unica del livello di conoscenza/consapevolezza a cui siamo giunti in un determinato istante/ sempre presente.

Questa ‘seconda vista’ permette d’indagare con tutta la ‘strumentazione’ disponibile, sapendo che ‘il caso non esiste e tutto è sempre e solo opportuno e che, alfine, si costituisce un’unica grande unità che esperimenta se stessa mentre è illusoriamente separata: insieme siamo Uno
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Ci sono più ‘sistemi di riferimento’ a cui ci rapportiamo senza saperlo. 

Per questo siamo sempre ‘divisi’. Caldo e freddo, morbido e duro, amico e nemico… Nella dualità tocca a noi esprimere il 'terzo stato quantico della possibilità', ossia noi siamo gli ‘amici per ogni circostanza’ della possibilità, siamo degli aggregatori degli estremi, dei pacificatori naturali, etc.:

una rivelazione che avviene in una dinamica trinitaria, dal Padre per il Figlio nell'unità dello Spirito Santo.
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La verità è dappertutto, più o meno nascosta in funzione del livello dell’osservazione.

Provate a fare un puzzle; sino a quando cercherete a caso, troverete a caso, ma quando fisserete l’immagine di un pezzo mancante, ebbene troverete proprio quel pezzo e non un altro. È il livello dell’osservazione che attrae, in funzione del livello di consapevolezza o del livello di ‘sopportabilità’ individuale.

Ieri, grazie a mia moglie, sono rimasto folgorato dalla figura di Justus Von Liebeg, il 'famoso' umano il cui nome è sinonimo dei famosi dadi per cucina e per la collezione di figurine. Ebbene, questa persona giunse ad una particolare conclusione dopo un intenso ciclo di studi, ossia che ‘aveva sbagliato tutto’ e lo ammise in una sorta di testamento che ha lasciato ai posteri:

Liebig migliora l'analisi organica e applica all'agronomia la scoperta del grande biologo elvetico Théodore de Saussure, che ha compreso che le piante si nutrono di anidride carbonica tratta dall'aria e di sostanze minerali prelevate dal suolo. Anche l'azoto è fondamentalmente ricavato, secondo Liebig, dall'atmosfera.  

Il caposaldo della sua teoria agronomica è costituito, comunque, dall'assorbimento dal suolo del fosforo, per lui il più importante degli elementi da restituire al terreno, dato che non gli viene fornito dai fenomeni atmosferici
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Leggiamo bene questa verità e quello che 'ne deriva', tramite una 'strumentazione' migliorata per capire perché nel Mondo Antisistemico ci sia sempre ‘carenza’ invece che abbondanza’, ossia per capire meglio la ‘strategia’ utilizzata per innescare la precipitazione della consapevolezza nel processo storico deviato, fatto descrivere all’umanità in maniera programmata nel corso del tempo.

Il Testamento di Liebig.            
Nel 1996 un socio del CTPB, un agricoltore biologico, Alfredo Anitori pubblica sulla rivista di AIAB  Bioagricultura, nel numero di maggio/giugno, un documento eccezionale per la cultura dell'agricoltura biologica italiana: ' Il testamento di Liebig'...

Anitori chiede al Prof. Nebbia di essere invitato al convegno per mostrare uno scritto di Liebig ignorato dalla cultura scientifica ufficiale e la cui autenticità era stata verificata da un manoscritto originale di Liebig conservato nel caveau della biblioteca dell'università Justus von Liebig di Gissen, dove Liebig aveva insegnato.
 
Nella sala delle conferenze del palazzo dell'enciclopedia  Anitori rende omaggio a nome di tutti gli agricoltori biologici a Liebig come padre putativo dell'agricoltura biologica, e legge il testamento fra lo stupore generale dei vertici della chimica italiana.

Non è solo una storia italiana, nel 1985 viene pubblicato in Germania 'Es ist ja dies die Spitze meines Lebens. Naturgesetze im Landbau' di a cura di Wolfgang von Haller (ISBN 3-926104-23-6) dove si raccolgono gli scritti di Liebeg che sottolineano come Liebig insiste sull'importanza della materia organica nel terreno e sulla necessità di conservarne il contenuto di humus e anzi di arricchirlo mediante concimi organici, anticipando in questo molti dei principi della agricoltura biologica

Quindi anche in Germania hanno provato a diffondere i concetti di Liebig che poi raccolti hanno dato vita in Italia al 'testamento'. Anche in America William Jackson nel 1993 diffonde i concetti innovativi di Liebig, il suo 'testamento', ma il risultato resta che noi agricoltori biologici siamo gli unici a diffonderne realmente i contenuti vista le reticenza degli scienziati che continuano a ricordare Liebig solo come il fondatore della chimica organica.
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Segniamoci questi importanti punti:
  • la cui autenticità era stata verificata da un manoscritto originale di Liebig
  • padre putativo dell'agricoltura biologica
  • sull'importanza della materia organica nel terreno
  • le reticenza degli scienziati che continuano a ricordare Liebig solo come il fondatore della chimica organica.
La vera bellezza dell'agricoltura.
Da quando l'uomo è diventato agricoltore, circa 10.000 anni fa, il terreno è stato considerato legato alla divinità, quando non esso stesso una divinità. La terra era simbolo di fertilità e veniva considerata la grande madre degli dei. Nutre le piante (che a loro volta danno nutrimento agli altri animali e all'uomo, a cui forniscono anche materie prime), ospita batteri, funghi e un numero enorme di invertebrati e vertebrati…
 
Un certo carattere sacrale dell'agricoltura è durato da 10.000 anni fa fino a metà del diciannovesimo secolo, quando il barone tedesco Justus Von Liebig (1803-1873, più noto al grande pubblico, ahimè, per l'estratto di carne, i dadi o le figurine che portano il suo nome) introdusse le sostanze chimiche di sintesi in agricoltura.
 
Liebig studiò le caratteristiche del suolo, scoprendo che le piante ne riducevano la fertilità, asportandone gli elementi necessari per il loro nutrimento. Scoprì anche che le piante si nutrono di sostanze minerali. Sembra una scoperta da poco, ma fu rivoluzionaria, sia dal punto di vista tecnico che da quello culturale: crollavano le vecchie concezioni e si abbatteva per sempre la distinzione tra mondo organico e inorganico. Dai suoi studi scaturì la teoria in base alla quale, per ottenere raccolti adeguati, ciascuno dei nutrienti doveva essere presente in quantità superiore a quella asportata dalle coltivazioni.
 
Liebig è stato eletto a supremo nume dell'industria chimica, si è visto dedicare premi per la ricerca agraria (anche le omonime figurine, ma questa è un'altra storia); concettualmente, i busti che lo commemorano negli atri delle scuole e degli istituti che gli sono intitolati o lo ricordano ai posteri, non sono realizzati in pietra o fusioni di bronzo, ma in NPK, azoto-fosforo-potassio, la semplificazione estrema delle sue intuizioni.
 
Nessuna industria chimica, nessun istituto professionale per l'agricoltura o nessuna facoltà di scienze agrarie, però, ristampa o mette in biblioteca il testamento del barone Justus. È un documento di grande spessore umano, con cui Liebig ammette di aver basato la sua intera vita professionale su fondamenta errate (che costituiscono tuttora la base -errata- di tutta la ricerca universitaria, non a caso finanziata dall'industria chimica).
 
Suppliamo a questa carenza:
 
'Sfortunatamente la vera bellezza dell'agricoltura, con i suoi stimolanti principi intellettuali è quasi misconosciuta. L'arte dell'agricoltura si perderà per colpa di insegnanti ignoranti, ascientifici e miopi che convinceranno gli agricoltori a riporre tutte le loro speranze in rimedi universali, che non esistono in natura. Seguendo i loro consigli, abbagliati da risultati effimeri, gli agricoltori dimenticheranno il suolo e perderanno di vista il suo valore intrinseco e la sua influenza (…)
 
Confesso volentieri che l'impiego dei concimi chimici era fondato su supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano condurre a una rivoluzione totale dell'agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente abbandonato, e tutte le sostanze minerali asportate dalle coltivazioni dovevano venire rimpiazzare con concimi minerali. Il concime avrebbe permesso di coltivare sullo stesso campo, con continuità e in modo inesauribile, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo il piacere e le necessità dell'agricoltore.
 
Avevo peccato contro la saggezza del creatore e ho ricevuto la giusta punizione.
 
Ho voluto portare un miglioramento alla sua opera e nella mia cecità, ho creduto che nella meravigliosa catena delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, ci fosse un anello mancante, che io, questa debole e impotente nullità, potessi rimpiazzarlo.
 
La mia ricerca sul suolo mi conduce ora a dichiarare che sulla superficie esterna della terra, la vita biologica si svilupperà sotto l'influenza del sole.
 
Il grande maestro e costruttore ha dato ai frammenti della terra la capacità di attrarsi e di contenere in sé tutti gli elementi necessari per nutrire piante e animali, così come un magnete trattiene le particelle di ferro, senza perderne neppure una.
 
Il nostro maestro ha aggiunto una seconda legge alla prima.
In base ad essa, le piante e la terra con cui sono in relazione diventano un enorme apparato di purificazione per le acque. Con questa particolare abilità, la terra rimuove dall'acqua tutte le sostanze pericolose per l'uomo e gli animali, tutti i prodotti del decadimento e della putrefazione, sia che derivino dagli animali che dai vegetali.
 
Quello che può giustificare il mio comportamento è la circostanza che l'uomo è un prodotto del suo tempo, e riesce a liberarsi dalle opinioni comuni solo sotto una violenta pressione che lo spinga a radunare tutte le sue forze per liberarsi da queste catene di errati condizionamenti.
 
L'opinione che le piante potessero trarre il loro nutrimento da una soluzione formata nel suolo con l'acqua piovana era un'opinione diffusa, ed era scolpita nella mia mente. È stata questa opinione sbagliata la fonte del mio assurdo comportamento. Quando un chimico sbaglia nella stima dei fertilizzanti, non siate troppo critici verso i suoi errori, perché ha basato la sua conclusione su fatti che non può conoscere dalla sua esperienza, ma, piuttosto, che ha tratto da testi di agricoltura che considera giusti e affidabili.
 
Dopo che ho imparato il motivo per cui i miei fertilizzanti non erano efficaci nel modo giusto, mi sono sentito come una persona che ha ricevuto una nuova vita. Finalmente tutti i processi di coltivazione si possono spiegare sulla base delle leggi naturali che li governano. Ora che il principio è noto e chiaro agli occhi di tutti, rimane solo lo stupore per non averlo scoperto molto tempo fa.
 
Ma lo spirito umano è una cosa molto strana, e così quello che non si adatta perfettamente allo schema del pensiero comune, semplicemente non esiste'.
 
Nota: il testo del testamento di Liebig è stato pubblicato su:
'Fauna in soil ecosystems: recycling processes, nutrient fluxes and agricultural production' (a cura di Gero Benckiser, Marcel Dekker, 1997). Traduzione italiana di Roberto Pinton.
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Davvero grande l’umiltà di questa persona, capace di tornare sui propri passi e ricominciare lo studio alla luce di un’altra consapevolezza. Ma la massa lo ricorda per questo? Perché invece si ‘sa tutto’ di altri personaggi cosiddetti ‘famosi’? Perché c’è sempre una manipolazione Antisistemica oltre all’apparenza. Certe verità farebbero cambiare la gente in maniera molto funzionale. Per questo rimangono ancora celate.

Eppure è tutto esattamente 'perfetto' anche così. Una perfezione opportuna e ritagliata attorno al livello medio umano attuale.

E, come è mio motto, alla fine 'dipende solo da noi'; uno per uno, presi uno alla volta… Quale decisione prendiamo? Prenderemo? Il Mondo dipende proprio da quella ‘decisione’. ‘A prescindere’… come direbbe il grande Totò.

Adesso, per non far assumere a questo articolo una lunghezza eccessiva, mi limiterò a riportare la ‘legge di Liebig’ e la relativa importanza in termini di sostenibilità ambientale che ne deriva. Ovviamente, tale legge, è estensibile a tutto il resto per ‘analogia frattale’

Legge di Liebig.
La Legge di Liebig o Legge del minimo è un principio di agronomia sviluppato da Carl Sprengel nel 1828 e reso popolare in seguito da Justus von Liebig. Esso afferma che la crescita è controllata non dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa.
 
Questo concetto venne applicato originariamente alla coltivazione delle piante o dei raccolti dove si scoprì che l'aumento delle sostanze nutrienti già abbondantemente disponibili non migliorava la crescita. Solo l'aumento della somministrazione della sostanza nutriente più scarsa causava un miglioramento nel fattore di crescita delle piante o dei raccolti.
 
Per spiegare la sua legge Liebig usò l'immagine di un barile, che in seguito venne chiamato barile di Liebig. 

Così come la capacità di un barile con doghe di lunghezza diversa è limitata dalla doga più corta, anche la crescita di una pianta è limitata dalla sostanza nutriente in quantità minore.
 
Ad esempio, la crescita di una pianta può dipendere da un numero diverso di fattori come la luce solare o minerali nutrienti (nitrati o fosfati). La disponibilità di tali fattori può variare in maniera tale che, in tempi differenti, uno di essi sia più limitato di altri. La Legge di Liebig afferma che la crescita avviene con la velocità permessa da quello più limitato

In condizioni di equilibrio stazionario, le sostanze essenziali disponibili in quantità prossime al minimo necessario tendono a divenire limitanti. Tuttavia i fattori possono interagire fra loro rendendo la risposta degli organismi più complessa…
 
La Legge di Liebig è stata estesa anche alle popolazioni biologiche ed è comunemente usata nei modelli di ecosistemi.
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E ancora:

Legge del Minimo (o legge di Liebig).
Nella formulazione originale, la legge di Liebig diceva:
 
La crescita dei vegetali è determinata dall’elemento che è presente in quantità minore rispetto ai fabbisogni’.

Successivamente la legge è stata ampliata estendendola alle modalità di crescita di qualsiasi popolazione vivente in un ecosistema:

La crescita di un essere vivente in un ecosistema è determinata dal fattore ecologico che è presente in quantità minore rispetto alle necessità’.

Tale fattore è detto 'fattore limitante' perché di fatto determina il limite massimo di crescita delle popolazioni. Il fattore limitante è quella sostanza o quel parametro ambientale la cui presenza, assenza o sovrabbondanza, risulta determinante per lo sviluppo degli individui e quindi delle popolazioni di un ecosistema...
 
La legge del minimo è molto importante perchè consente di determinare le condizioni ambientali migliori per lo sviluppo di una popolazione… 

Se qualche elemento è al di sotto del minimo, tutta l’attività vegetativa si blocca, perché la pianta non può utilizzare nessuno degli altri elementi che pure ha a disposizione...

Se un elemento fertilizzante scarseggia, tutta la produzione vegetale ne risente, adeguandosi al fertilizzante presente in misura minore. Si potranno notare dopo poco tempo i negativi effetti di carenza, questi elementi sono fondamentali sia direttamente che indirettamente, per produrre e utilizzare in modo continuo i pigmenti fotosintetici e la mancanza anche di uno solo di questi porta allo sbiadimento delle foglie, modificandone i pigmenti della clorofilla...

Quindi la carenza di fondamentali specifiche dell’ambiente dove vengono collocate le piante creeranno degli scompensi

Per fare fronte a questi fattori, gli organismi viventi adottano degli adattamenti che consentono loro la sopravvivenza. Esistono tre tipi di adattamento, quello morfologico, fisiologico, comportamentale: L'adattamento morfologico prevede la formazione nell'organismo di strutture o organi necessari all'adattamento nell'ambiente nel quale è collocato l'essere vivente. L'adattamento fisiologico comporta la produzione di sostanze particolari e la creazione di organi atti alla produzione di queste sostanze L'adattamento comportamentale, riguarda lo sviluppo di un determinato comportamento che consente all'essere vivente di sopravvivere nel suo ambiente come ad esempio il cambio della forma delle foglie quando si passa dall’ambiente acquatico ad asciutto e viceversa...
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Dal mio punto prospettico, capisco con maggiore intensità come mai nella società c’è una scarsità dilagante di 'valori'. Perché in  questo modo, 'qualcuno/qualcosa' sapeva, che il genere umano si sarebbe adattato di conseguenza. L’umanità è come ‘coltivata’ da forme morfogenetiche intelligenti. Ora, dipende da quale ‘altezza’ le inquadriamo, evidenziando le diverse ‘componenti’ che le formano.

Il Pianeta azzurro viene dipinto addirittura come scarso d’acqua: un vero e proprio paradosso.

Eliminando una componente o riducendola drasticamente dal Mondo (si legga, ad esempio, conoscenza, consapevolezza, Amore, etc.), tutto il resto si ‘adegua’, ma come? In maniera controllata dall’origine; dove per ‘origine’, in questo caso, mi riferisco al potere Antisistemico di ispirazione parassitaria, delegato dal genere umano stesso in maniera inconscia a proliferare in un ambito di ristrettezza e scarsità apparente, al fine di permettere un’alimentazione energetica a carattere negativo.

Mi fermo qua per non dilagare ulteriormente.
Prima, però, ecco la ‘provocazione’ finale. C’è poco da ridere, intesi? Cerchiamo di interpretare questa verità sul modello vibrazionale superiore. Se non ci riusciamo, ebbene… continueremo ad avere quello che ‘meritiamo’:

come ha messo in luce Antonio Saltini nelle ultime opere, Liebig converte la propria dottrina del fosforo in dottrina sulla storia delle società umane, che sarebbero tutte destinate al tramonto dopo avere esaurito le riserve di fosforo dei terreni sui quali siano sorte

Spiega in questo modo il collasso della Grecia, di Roma e dell'Impero spagnolo; così, da chimico vestito il manto del profeta, proclama il prossimo tracollo dell'Impero britannico dove, data la diffusione dei water closets, il fosforo degli alimenti viene destinato a disperdersi in mare, come era avvenuto a Roma a causa della cloaca massima.

Sopravviveranno, secondo la dottrina del tramonto delle civiltà di Liebig, solo il Giappone e la Cina, dove milioni di sudditi solerti vuotano, ogni mattina, i vasi da notte nelle concimaie, dalle quali i contadini porteranno con diligenza il contenuto a concimare le risaie…
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Ricordo di avere sentito, qualche anno fa ad un congresso organizzato dal Centro Ighina a Montegrotto Terme, in provincia di Padova, ad opera di un funzionario del Ministero delle politiche agricole e forestali, una lucida esposizione dello stato relativo alla composizione ‘intima’ dei terreni destinati all’opera agricola in Italia; ebbene… ricordo il riassunto di quella ‘diapositiva’:

tutte le terre italiche coltivate, nel giro di pochi anni diverranno sterili se si continuerà a sfruttarle intensamente come si fa ‘oggi’, senza apportare il giusto livello di sostanze che divengono via via sempre più scarse

La ‘chimica’ sta depredando la vitalità della terra con il tacito consenso della massa. Verità che si sapevano oltre cento anni fa sono scomparse dall’opinione pubblica. Chi è, dunque, che ‘ispira’ il modello di questo Mondo?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 4 gennaio 2012

Risveglio: qualsiasi cosa debba accadere, accadrà.




Parole. Parole e linguaggio, ossia quella comune ‘interfaccia’ personalizzata e sviluppata al fine di poter comunicare tra simili, dopo la perdita della ‘memoria’.

Tramite la parola, il 'verbo', abbiamo dato luogo alla manifestazione creativa magica della realtà, in funzione della ‘traduzione’ di un’altra parte di software situata più a monte e, addirittura, al di fuori dell’entità fisica incarnata:
  • intenzione
  • ispirazione
  • desiderio/idea
  • pensieri.
Queste quattro fasi, prese nel loro insieme, iniziano in una ‘zona’ energetica esterna all’incarnazione e formano un loop, che di corpo sottile in corpo sottile trascende le dimensioni.

Le presenze 'altre', che si trovano nel 'mezzo', vanno inquadrate 'oltre alla capacità di giudizio 3d tra male e bene'.
 
Le prime due fasi sono relative all’energia ‘sovrastante’ un certo livello, percepito come relativo all'individualità, mentre le due successive sono relative al livello stesso 'individuale'. Da 'qua' è possibile interpretare la realtà manifestata per ‘volontà inconscia’ dalla massa, come una costante insufflazione di input provenienti dai reami superiori per vibrazione e, per questo, ormai ritenuti non esistenti perché non visibili né mediamente percepibili in alcun modo ritenuto ‘scientifico’.

Il desiderio è prettamente umano, mentre l’intenzione è sovrasensibile. 

Il desiderio s’innesca a causa di una intenzione respirata in noi. Il processo del pensiero, come possiamo notare, è l’ultimo della fase ispirante-co creativa. Che cosa vuole dire? Che è meramente al servizio della mente, in quanto ovvia prosecuzione di una elaborazione pressochè giunta alla sua persino logica conclusione, ad immagine e somiglianza dell’intenzione ispiratrice.

È 'facile' accorgersi di questo, osservandosi puntualmente allorquando sentiamo nascere in noi una sorta di ‘voce’ che anticipa quello che diremo da lì a poco. È per me sempre più evidente questo processo. C’è un sistema intuitivo percettivo molto più veloce del sistema di pensiero. Questo sistema potrebbe essere un altro circuito presente in noi e alternativo a quello evidenziato in precedenza, quello delle quattro fasi.

Circuiti. Parole e linguaggio.

Che cosa ho utilizzato per esprimere questa mia ‘ardita iniziativa’? Il linguaggio italiano, costituito da parole, regole e sintassi. Ma in realtà che cos’è il linguaggio? Un circuito particolare sviluppato su una sensibilità nativa: l’utilizzo della vibrazione, del suono, all’interno della gola, in prossimità della bocca, ossia di quella apertura che permette di nutrirsi, anche di respirare e di manifestare fisicamente emozioni in tutta la loro scala graduata, dal profondo dolore alla gioia più esaltante.

In realtà l’essere umano è in grado di manifestare il proprio stato emozionale in infiniti modi, praticamente con ogni parte della sua fisicità. Siamo espressivi all’ennesima potenza, eppure la società odierna ha adottato un modello di ‘serietà’ pubblica collegato all’importanza di apparire. Ma, detto questo, devo subito ammettere che, allo stesso tempo, non è 'vero', in quanto l’animo umano dedito anche al divertimento e all’ilarità, è sempre vivo e presente, no?

Basta pensare alle varie situazioni in cui ci si trova quotidianamente, quando decidiamo di indossare una maschera piuttosto che un’altra. Quindi l’ago della bilancia dipende sempre da noi anche se in funzione di nostre ‘debolezze’, le quali lo fanno pendere illusoriamente sulle situazioni stesse, ossia sugli altri.

Ma ognuno di noi è un 'altro' per ogni 'altro'; per cui la nostra debolezza coincide con un punto di forza, che ci 'riconoscono' gli altri, tramite la loro debolezza e la commistione dei 'riflessi' generati non è facile da districare ai fini della consapevolezza.

Confondiamo come al solito le cause con gli effetti, perché in realtà l’ago della bilancia dell’equilibrio lo abbiamo smarrito e quello che riteniamo ‘importante’ è ormai una funzione illusoria ad uso delle ‘lezioni di Vita’, ossia del ‘corso di studi’ a cui tempo fa abbiamo deciso di aderire, nel pieno rispetto di quel senso frattale di responsabilità verso il Creatore.

Parole. Che cosa sto utilizzando? Parole. Quanto di quello che sto scrivendo è comprensibile, secondo la mia intenzione? Poco, credo. Molto poco. Altrimenti SPS sarebbe già divenuto il primo Blog al Mondo per diffusione e seguito

La capacità di ‘farsi capire’ è un’arte. 

La massa dovrebbe essere raggiungibile attraverso un qualche ‘elisir’ di parole capaci di infondere un senso familiare di fiducia, proprio come lo stare davanti al calore naturale di un camino in inverno

Le parole, dunque, hanno la capacità di trasportare, veicolare, segnali dal significato multistrato, esattamente come, ad esempio, i neurotrasmettitori presenti all’interno della nostra biologia. È sempre tutto frattale, che bello. Questa legge conduce ‘giustizia’ nella constatazione che il ‘tutto’ può essere compreso osservando il piccolo: ma chi ci crede, in realtà?
 
Comprendere cosa succede in un ruscello di montagna significa davvero ‘abbracciare’ il tutto?

A mio modo di sentire, sì. La differenza tra lo stato contemplativo totale e quello che riusciamo ad assumere è un gap vibrazionale, che mantiene lontani dall’assumere se stessi come delle entità ‘chiave di Volta’ nella struttura dell’essenzialità Universale. Questo gap è un blocco o un aiuto? È un polo che respinge oppure che attira? È la stessa cosa allo stesso tempo, perché a quel livello ‘si è’ in un reame quantistico caratterizzato almeno da tre stati della possibilità:
  1. on
  2. off
  3. on/off.
Per poter dire se quel gap è una 'cosa oppure l’altra', occorre dover prendere in considerazione che lo sia ad un livello totale della sua possibilità, ossia che la realtà da noi percepita e autorizzata, dipende dalla nostra ‘decisione’ di come inquadrare quello che ‘vediamo’

Il terzo stato quantico della possibilità ‘siamo noi’. 

In questo modo è più semplice comprendere il concetto di ‘partecipazione’ al tutto e di Natura multidimensionale. Il ‘gatto è vivo o morto all’interno della scatola’? Non lo sapremo sino a quando andremo a ‘vedere’, aprendo la scatola e ‘decidendo’ in quale stato troveremo il gatto.

Forme ponte, chiave, albero, mutaforma… della Creazione: ecco cosa siamo, tra l’altro.

Ecco perché l’energia d'ogni tipo, emanata dalle ‘cantine’ del Creatore, ha seguito il corso dell’esperienza degli Human Bit, tutti noi, nella conduzione della missione globale e individuale presa in carico: conoscere se stessi

Perché in questa fase della scoperta o ri-scoperta, noi tutti avremmo sentito di doverci spogliare di tutte le regalità native al fine di ammantarci di energia sempre più densa in un luogo vibrazionale opportunamente preparato per la fase di studio più pratica del ciclo di studi: il substrato 3d.

La Terra 3d è uno degli scenari in cui la danza della Vita ha preso forma, modellata sulle proprietà native del luogo vibrazionale e questa è la storia della nostra esperienza esistenziale in questo raggio del tempo. Come delle sonde ci riferiamo sempre alla Sorgente, in eterno e costante ascolto. Ogni ambito dell’esperienza è utile; nulla è per caso e tutto è opportuno. La gerarchia energetica forma un ‘ponte’ di perfezione in ogni ‘decisione’ globalmente presa a livello Universale.

Parole. Ancora parole. Scarico sensazioni, dati, informazioni e li devo tradurre in parole. Perché? Per cercare di farmi capire. Perché? Per cercare di raggiungere le persone. Perché? Perché mi sta a Cuore la nostra ‘causa’. Perché? Perché è probabilmente la mia missione globale

Ha ancora senso chiedersi il perché? Naa… mi basta così. 

La missione individuale è sempre quella: conoscersi. La musica di Hevia mi sta infondendo un senso di totalità davvero intenso: lo ringrazio.

Come farsi capire esattamente utilizzando le parole? Una parola, abbiamo detto, è una sorta di neurotrasmettitore capace di raggiungere altre individualità. Una parola trasporta una porzione d’idea o l’intera idea stessa. L’idea è simile ad una ‘maschera’ che indossiamo per qualche motivo. L’idea è sovrasensibile per cui anche l’origine della maschera lo è, dunque… che storia stiamo interpretando?
 
Una storia multilivello in cui è facile smarrire la profondità dell’interpretazione e, in un certo senso, dimenticarlo:

c'è molto più della carne dietro questa maschera. C'è un'idea, e le idee sono a prova di proiettile.
V for vendetta

Come farsi capire con le parole, significa 'come avere successo'? A che punto arriva l’Ego nella sua sete di ‘fama’? Perché mi sfiorano questi pensieri, queste allusioni? Con quale parte di me sto dialogando in questo momento? Con quale personalità? 

Certamente con una ‘zona’ a più alta capacità d’indipendenza rispetto al semplice ‘agire’. Una voce fuori dal coro? Può essere. Perché non riesco a capirlo con esattezza? Perché sto lavorando ad un livello ancora troppo mentale. Il ‘lasciarsi andare’ è proprio questo. Il lasciare andare le dita sulla tastiera con fiducia che troveranno da sole la 'strada'.

Fiducia.

Proprio quello che ci vuole e ci vorrà nell’immediato futuro.

Bruciare dentro. Illuminare il cammino per assumere la propria estensione. Meravigliosa opportunità.

Note musicali melodiose ed in fase con il Cuore.

Parole? No… note vibrazionali. È questo che raggiunge le persone: una vibrazione, la quale risuona più o meno nel nuovo ‘ambiente’. Dipende… La co creazione procede per osmosi, inerzia, loop, vettorialità diverse. Questa è la biodiversità, il libero arbitrio, l’analogia frattale e olografica, l’attrazione, la legge d’ottava, etc.

Questa è la danza meravigliosa della Vita. Un ‘circuito’ a cui non affezionarsi troppo, tuttavia, in quanto molto magnetico ed alfine possessivo in quanto a sua volta ‘vivo’. Attenzione. L’isola di Circe è molto più di una semplice storiella Antisistemica.

Parole, dicevamo, come note musicali: una vibrazione per ogni cellula umana e ambientale. Un mantra, un rito celebrativo, una cerimonia, etc. in fondo cosa sono se non una emanazione vibrazionale in grado di influire sulle condizioni del percepito come reale?

La funzione della parola diverrà sempre più co creativa, sino a divenirlo talmente a pieno che anche la diversità sessuale non sarà più necessaria per creare nuova Vita, come ci ricorda Steiner alla fine delle sue ‘Cronache dell’Akasha’

Cosa diventeremo? Quello che eravamo… ma più ‘ricchi’ di auto conoscenza e di ‘senso’, più presenti e ben saldi nella nostra struttura energetica a ‘giroscopio’.

Ecco una serie di notizie Antisistemiche da tradurre alla luce della maggiore consapevolezza: 

Equitalia dice addio all'aggio del 9%.
L’attività di riscossione è remunerata con un aggio pari al 9% delle somme iscritte a ruolo riscosse e dei relativi interessi di mora. Il balzello, insomma, si paga sul totale della cartella. Se il contribuente riconosce i suoi torti e paga entro 60 giorni, deve a Equitalia solo il 4,65% mentre l’altra metà dell’aggio viene pagata dall’ente creditore. Se invece ritarda il pagamento oltre i due mesi, allora deve versare tutto il 9%. 

Nel decreto salva-Italia approvato poco prima di Natale è stata inserita una norma che annulla questo sistema sostituendolo con un altro, più equo, che dovrebbe pesare meno sui contribuenti.
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C’è un cambiamento in corso. Per qualcosa che sparisce cosa giunge? Ancora la stessa cosa ma travestita d’altro? È logico che chi è al potere non accetti facilmente di perdere anche il minimo ‘diritto’ conquistato nel tempo. Quello che accade ha un senso, sempre:

Distesa di aringhe morte copre spiaggia in Norvegia, poi scompare.
Il giorno di capodanno, decine di migliaia di aringhe morte hanno ricoperto la spiaggia di Kvaenes, vicino a Tromsoe, all'estremo nord della Norvegia, oltre il Circolo polare artico. L'enorme quantità di pesce, circa 20 tonnellate, è però misteriosamente scomparsa poco dopo

Secondo Jens Christian Holst, direttore dell'istituto norvegese per la ricerca ittica, la spiegazione del fenomeno è probabilmente legata a una serie di fattori. I pesci potrebbero essere arrivati spinti verso riva dai predatori, oppure essere stati trascinati sulla spiaggia dalla forte tempesta che ha colpito la Norvegia il giorno di Natale. Dopo aver scoperto le migliaia di aringhe morte, gli abitanti dell'area hanno iniziato a discutere di come liberarsene, ma i pesci sono presto scomparsi. Secondo Holst, le aringhe sarebbero state nuovamente portate via dall'acqua e riversate nel Mare del Nord.
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Qualcosa che cambia, venendo a galla, e poi scompare a testimoniare che è tutto illusorio questo piano di realtà manifesta. Come il petrolio ‘messicano’ dilagato a milioni di barili qualche tempo fa, ricordate? Sono stati gli enzimi a farlo sparire? Ciò evidenzia l’inizio di un cambiamento che ancora deve radicarsi nella densità 3d. Se fosse una prova di forza del potere militare di qualche nazione, come è accaduto nel passato, cosa cambierebbe ai fini della ‘prova’ accaduta per i nostri occhi? Nulla cambierebbe…

Record stipendi parlamentari, più di 16mila euro al mese.
I parlamentari italiani sono i più pagati in Europa con uno stipendio lordo mensile che supera i 16mila euro, il 60% in più rispetto alle media Ue. È quanto si legge nella relazione depositata in parlamento il 31 dicembre 2010 dalla commissione presieduta dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini.
 
Nel dettaglio la retribuzione lorda mensile di un deputato italiano è composta da un'indennità parlamentare di 11.283,3 euro lorde a cui si aggiunge una diaria di 3.503,1 euro, 1.331,7 euro per i trasporti, 258,2 euro per le spese telefoniche e 41,7 euro per la dotazione informatica. Dal conteggio sono esclusi gli importi per i collaboratori diretti, che rientrano nelle spese di rappresentanza, pari ad ulteriori 3.690 euro mensili.
 
Importi quasi simili per un senatore che ogni mese riceve 11.555 euro di indennità parlamentare, 3.500 di diaria, 1.650 euro per i trasporti e 4.180 euro per le spese di rappresentanza. Deputati e senatori viaggiano gratuitamente su treni, aerei, navi e autostrade, cosa che non avviene negli altri Paesi europei dove esistono rimborsi o carte con un limite di spesa.
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Dati forniti dall’Istat, dunque ‘affidabili’, visto che è l’Istat che afferma il dato sulla farsa dell’inflazione, ad esempio. E invece ci dicono, in questo caso, di no. Perché? Continuiamo a leggere:

Costi Politica: Camera, indennità media 5mila euro netti.
L'indennità dei deputati italiani ammonta, mediamente, a 5mila euro netti al mese. A chiarirlo sono fonti della Camera, dopo un accurato studio compiuto dagli uffici di Montecitorio. 

La ricerca consiste in un raffronto con le indennità dei parlamentari di altri Paesi europei: si va dai circa 5.030 euro netti al mese dei parlamentari francesi, ai 5.100 euro dei tedeschi; dai 5.400 euro dei parlamentari austriaci ai 4.600 euro dei parlamentari dei Paesi Bassi. L'importo, per i deputati italiani, varia in relazione alle addizionali regionali e comunali e può scendere fino a circa 4.900 euro.
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Il potere in auge non molla di una virgola. Nemmeno in un periodo come questo, in un reame d’austerity tanto conclamato. È davvero tosto l’incantesimo, vero? I politici sono degli individui come qualsiasi altro, solo ‘ricoperti’ dal magnetismo di forme pensiero ‘antiche’, sufficientemente forti da controllare e veicolare la propria intenzione attraverso l’utilizzo degli stessi individui che s’illudono di decidere secondo la propria autonomia. 

Piazza Affari brucia 100 mld in 2011.
Si è ridotta a circa 330 miliardi di euro la capitalizzazione della Borsa italiana nel corso del 2011: in un anno ad altissima tensione il mercato milanese ha mandato in fumo 100 miliardi di euro, bruciando completamente quello che aveva recuperato nel 2009 e andando a finire sotto i livelli del 2008 (372 miliardi). 

L'indice All Share, che misura l'intero listino, ha perso in dodici mesi il 24,29%, mentre il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 25,2%. Dopo un 2011 da dimenticare, i titoli quotati a piazza Affari capitalizzano complessivamente meno della metà di fine 2007, quando la Borsa di Milano 'valeva' oltre 730 miliardi. Il mercato italiano rappresenta oggi il 20,7% del prodotto interno lordo nazionale (era al 27,6% nel 2010). Agosto, con una flessione dell'indice principale del 15,6%, è stato il mese peggiore del 2011, mentre il dato migliore è quello relativo a gennaio (+9,3%).
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In Borsa non si ‘brucia’ nulla, ma come ci dice il principio di Lavoisier:

nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Dove sono andati a finire quei 100 miliardi di euro? In che cosa si sono trasformati? Perché la domanda non viene mai posta in questi termini? Un simile potenziale può fomentare nuove guerre o speculare su altri versanti, o chissà… magari giacere su qualche centinaio di conti silenti in attesa di nuove destinazioni. 

È logico che un simile capitale non è stato re distribuito tra la massa, ma continua a fare parte delle schiere Antisistemiche. La ‘crisi’ ha comportato lo sgonfiamento della capitalizzazione delle Borse. Un altro colpo le potrebbe azzerare? 
 
Ecco cosa mi piacerebbe vedere nel 2012: un evento eclatante finalmente 'fuori controllo' o non pilotato.

Basta con questa sconclusionata ricerca delle cause e dei perché del ‘giorno dopo’. Ieri le Borse sono scese perché, oggi sono salite perché, etc. Basta. Le persone sono molto più 'intelligenti' di quello che si possa pensare e meritano un altro tipo di Mondo, ma sino a quando la massa non ‘farà sua’ questa mia visione, non accadrà nulla di nuovo, ma tutto rimarrà in un ambito di delegazione del proprio poteree le ‘aringhe’ continueranno ad accumularsi e a sparire nell’indifferenza generale.

Forza!

Scolliamo un primo lembo del ‘velo’: dietro non c’è nulla, se non il bianco delle nostre distese addormentate a sognare un sogno altrui. Riprendiamoci la nostra capacità di Creazione.

Noi siamo una forza dell’Universo e non ‘pile’ per il mantenimento altrui.

Cosa deve succedere nel Mondo per risvegliare i Giganti addormentati?

Qualsiasi cosa debba accadere, ebbene… accadrà.


Qualunque cosa debba accadere è già accaduta.
Nisargadatta Maharaj

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com


martedì 3 gennaio 2012

Una biodiversa inculturazione.




È tutto relativo. Che significa? Che si riferisce, rispondente… 

Rispondente.
Sinonimi: consono, fedele, adatto, adeguato. Vedi anche: allineato, coerente, concorde, conforme, corrispondente, esatto, identico, preciso, puntuale. Contrari: discordante, discrepante, dissonante, inadatto, inadeguato. Vedi anche divergente, differente, diverso, contrastante, discorde.
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Cioè? Se ‘relativo’ può essere sostituito con un termine similare come ‘rispondente’, e quest’ultimo termine esprime concetti di ‘fedeltà a…’, allora rientriamo nella legge dell’analogia frattale, tanto sostenuta da SPS.  

Etimologicamente il termine assoluto deriva dal composto latino ab+solutus, che significa ‘sciolto da’… Relativo è invece ciò che secondo Platone non ha l'essere, bensì soltanto l'esistenza, ovvero è unicamente a partire da qualcos'altro; esistenza vuol dire infatti propriamente, in senso etimologico, ‘essere da’, cioè ricevere l'essere da un altro (dal latino ex + sistentia)…
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Ecco come ci si riesce a 'smarrire' attraverso il solo utilizzo delle ‘parole’ e, dunque, delle idee e dei pensieri di Natura logica più o meno razionale. Leggere la definizione di ‘relativo’ nella traduzione moderna del pensiero di Platone comporta il ritenersi ‘sminuiti’ rispetto a quello che ognuno può sentire, di più autentico e motivante, in Cuor proprio. Eppure è solo un giochetto di parole per esprimere un punto prospettico ‘relativo’ rispetto alla visione più ampia che si potrebbe avere se… la relatività/consapevolezza non offuscasse la ‘vista’.

Ergo… l’adeguatezza del vivere la Vita risuona sempre molto forte anche se ‘qualcuno o qualcosa’ cerca sempre di frenare i facili entusiasmi di provare a sentirsi una particella del Creatore: ‘essere da’.

Inoltre, tutto ciò autorizza a ritenere 'autentica' la descrizione, ad opera di Sitchin, del modellamento della forma umana attuale, ad immagine e somiglianza di entità aliene denominate Anunnaki

È tutto corretto a mio modo di sentire. È tutto relativo ma altamente carico di significato, ossia non ci perdiamo nulla del tutto, se è questa la nostra paura, in quanto il Piano Divino è ‘esatto’. 

Nulla è per caso, tutto è opportuno e analogamente descritto nella sommatoria delle verità cosparse per l’intero Creato. La verità è uno degli ingredienti della Creazione, a qualsiasi livello la si stia esplorando

La materia energetica è costituita dalla Verità/Amore, la quale emerge per inerzia assumendo fattezze e sembianze diverse e sempre opportune al livello della consapevolezza espressa dalla specie che osserva, addirittura all’altezza dell’individuo che esperimenta. 

Viviamo in un reame altamente sensibile e 'intelligente', nel quale ciò che non viene ‘capito’ si ritiene non esistente o nascosto. È la mente che lo ‘decide’, interpretando il significato ‘relativo’ al proprio momento storico. 

La relatività è frattale e collega ogni ambito. 

Essa non è un velo o una limitazione, bensì la descrizione del ‘momento’ e della capacità di cogliere il senso e la verità inerente al proprio processo esistenziale.

La frase ‘ho ascoltato Carlo che suonava un brano di Mozart’ è costituita da due proposizioni distinte: ho ascoltato Carlo e Carlo suonava un brano di Mozart, collegate in un unico enunciato con la sostituzione mediante pronome relativo della parola Carlo… Il pronome relativo serve in genere a evitare la ripetizione di un componente della frase, detto antecedente. Nell'esempio riportato Carlo è l'antecedente di cui si vuole evitare la ripetizione
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In questo caso il ‘relativo’ è inerente ad una ‘eleganza’, ossia all’evitare una ripetizione ‘sgradevole’ all’interno della frase. Ecco… l’eleganza in questione che cos’è, se non intelligenza molto simile all’arte ed, in definitiva, alla sensibilità naturale della Creazione tesa a mantenere il proprio stato di perfezione nomade, costantemente in evoluzione: perfezione che ‘cammina’.

Che senso ha perdersi nella terminologia utilizzata? 'Terminologia a termine', a tempo, in quanto collegata al medesimo vettore di spostamento evolutivo appena descritto. È sufficiente osservare il corso espresso dal genere umano e descritto, seppure in maniera ‘deviata’, nei libri di storia. La 'striscia' dipinta è un serpentone che matura entro se stesso, evolve fagocitando e trasformando quello che ‘ieri’ era valido,  assodato, ed ‘oggi’ si ritiene perlomeno ‘ristretto’ per poter agganciare il nuovo che entropicamente chiede attenzione

In fisica, con il termine relatività si fa riferimento genericamente alle trasformazioni matematiche che devono essere applicate alle descrizioni dei fenomeni nel passaggio tra due sistemi di riferimento in moto relativo

L'espressione teoria della relatività è usata per riferirsi alla teoria della relatività speciale e generale che Einstein ha elaborato tra il 1905 e il 1913, le quali hanno come elemento fondante il principio di relatività
 
Il concetto che il tempo sia legato al sistema di riferimento è il fondamento della relatività ristretta… La soluzione di Newton fu brillante e diventò un paradigma destinato a durare per secoli. Il tempo e lo spazio sono legati insieme a formare quello che viene chiamato spaziotempo
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Se io prendo, da un più ampio articolo/discorso, soltanto dei pezzi di frasi/pensieri, che mi hanno in qualche modo colpito, che cosa sto in realtà facendo? Sto modellando, adattando, quell’articolo o quel discorso al mio modello di percezione e di ancoraggio alla mia realtà inserita in quella più vasta degli ‘altri’, della società, etc

Sto semplicemente facendo quello che una ‘sonda, o Human Bit, deve fare, ossia prelevare dei campioni di ‘terreno’ da portare a bordo per scopi d’analisi ed eventuale integrazione delle proprie verità con ciò che si evince dall’analisi del ‘materiale’ reperito esternamente. Ossia sto descrivendo quel principio di auto conoscenza espresso dalle cellule attraverso la sensibilità della loro membrana filtrante il Mondo, al di fuori del proprio senso di appartenenza o fisicità, oltre ai limiti riferiti al proprio ‘essere’, esattamente come si potrebbe sentire un individuo su una nave, in mezzo al mare, che si sente saldato alla fisicità della nave ritenendola l’unica cosa ‘solida’, calpestabile, e dunque salvaguardante la propria esistenza nel Mondo delle 3d.

L’acqua, che circonda da ogni lato la nave, è scambiata per un potenziale pericolo, per cui ci si chiude a riccio attorno al Mondo che illusoriamente permette di continuare a respirare. Allo stesso modo è ritenuto lo Spazio attorno alla Terra. Ci siamo agganciati alla ‘roccia’ terrestre perché, una volta svanita la 'memoria', l’abbiamo scambiata per l’unica possibilità di Vita e i nostri sistemi di sostentamento si sono adattati per far sì che questo potesse accadere, proprio seguendo la nostra volontà. 

Per cui noi ci siamo adattati alla Vita sulla Terra, pur potendo assumere qualsiasi ‘forma’ relativamente allo ‘scenario’ ospitante.

La nostra ‘forma’ è relativa a questo Mondo; è la ‘forma’ più adatta per poter esperimentare e per potersi meglio conoscere - di momento in momento

La nostra ‘forma’ è la quintessenza dell’intelligenza sempre all’opera. In quanto ‘relativa’ alla perfezione è essa stessa perfetta, seppure tendente a trasformarsi da stati di perfezione ad altri stati di perfezione a maggiore valore aggiunto; un esempio? La forma umana vestita di pellicce d’orso e quella vestita da una tuta spaziale. Senza fare classifiche, direi che la seconda vestizione è perlomeno più 'performante', anche se sempre riferita al proprio sistema di riferimento e, dunque, relativa ad un determinato ‘modello’ definito dallo scorrere del tempo e modellato dal livello di consapevolezza.

Tutto ciò che ‘ricordiamo’ è sempre stato opportuno e relativo. È una legge. È come la diluizione del principio omeopatico all’infinita potenza, quando non si riscontra più nessuna presenza ‘fisica’ del rimedio, eppure la sostanza costituita da acqua e diluito mantiene ancora la valenza del rimedio: ad immagine e somiglianza

È una memoria derivante da una legge, oppure che evidenzia la presenza di una legge, allo stesso modo del come ci si possa accorgere della presenza di un buco nero, ossia… constatando i suoi effetti sui corpi stellari circostanti.

L’invisibilità esprime un’ottica prospettica relativa al livello dell’osservatore. Non esiste in se stessa ma esiste sul piano di chi osserva giudicando per quello che vede o non vede, che percepisce o non percepisce.

È tutto relativo al proprio livello d’appartenenza. 

Questo concetto è valido e ‘discende’ direttamente dall’alto della Creazione ed è, in ultima analisi, la riprova dell’esistenza della legge del libero arbitrio e della biodiversità. A sua volta queste due leggi debbono essere ricomprese nei vari livelli della Creazione, per cui persino esse sono soggette al piano relativo degli eventi…

Papa: Basta relativismo, educare i giovani è guardare al futuro.
‘Educare i giovani alla giustizia e alla pace è un compito di ogni generazione’. Lo ha detto papa Benedetto XVI, nel corso della sua omelia della prima messa dell'anno a San Pietro. 

‘Educare e non solo istruire - ha spiegato - non è scontato ma è una scelta. La cultura relativista pone una questione radicale: ha ancora senso educare? E poi educare a che cosa? Vorrei sottolineare che di fronte alle ombre che oggi minacciano il mondo assumersi la responsabilità di educare i giovani significa guardare al futuro con speranza’.
Link 
  
Punti di vista...

Queste parole esprimono un senso ‘colloso’ della comprensione. Verità di vario livello si mischiano dando luogo ad una miscela di significati, molto simile ad una nube, che le genti respirano in sé, generando fuori e dentro i più diversi risultati in termini di partecipazione alla crescita sociale e individuale. Frasi recepite come vere, miste a frasi sottili inerenti al ruolo di portavoce del Papa relativo all’eggregora religiosa. Le ‘ombre che minacciano il Mondo’… a cosa si riferisce il Papa?

Le sue parole sono un effetto gravitazionale del 'buco nero' che 'ci ha'.

La politica del terrore giunge ad ogni livello dell’Antisistema. È ‘così’, in quanto relativa all’influsso parassitario che ha preso il sopravvento in questa fase temporale della nostra esistenza. Steiner parlava di entità Asuriche, altri di Demoni, altri ancora di ‘radioattività’, etc

In qualsiasi modo vogliamo esprimere questa verità, ci limiteremo sempre ad generare un punto prospettico relativo rispetto al ‘tutto’, all’assoluto… eppure quel senso relativo sarà sempre all’altezza dell’assoluto, perché frutto della fruizione di leggi Cosmiche e Planetarie inerenti ed al servizio del nostro ‘piano di studi’.

Ciò che sfugge esiste tanto quanto ciò che viene interpretato alla luce di un ‘sentire’ attuale, limitato, scolpito, relativo al… nostro cammino.

Che altro? Perché è ‘pericolosa’, per l’attuale paradigma, questa presa di coscienza?
 
Perché tende a far aumentare l’entropia del cambiamento; un effetto indesiderato da coloro che traggono beneficio dall’attualità della condensazione energetica. L’esplosione entropica tende a promuovere per inerzia il vettore del cambiamento, sino alla sua fissazione in un’ulteriore sacca di perfezione da esperimentare alla luce di quello che lo ha ispirato e promosso, ossia uno stretto mix di vari piani interfacciati dalla consapevolezza della ‘specie ponte’ autorizzata ad esperirli: la forma umana.

Ovviamente scrivo questo in quanto rappresentante della forma ponte in questione e, dunque, esprimendo il mio punto prospettico relativo al mio, limitato, sentire. È come tifare per una squadra sportiva o sentirsi italiani piuttosto che francesi, ed infine è come sentirsi terrestri, umani, etc.

La relatività rispetto al sistema di riferimento è totale.

Ho evitato di riportare il processo culturale inerente al trascorrere del tempo, ed espresso dal corso evolutivo del pensiero umano, in merito al concetto di ‘relativo’, perché leggendolo mi sono come sentito respinto da tutta quella dimostrazione di intelligenza e cultura temporale, ossia che cambiava nel tempo sedimentando comunque quello che era ‘venuto prima’. Ecco, ho colto il fenomeno dell’opportunità veicolata dal cambio del testimone tra individui, ad opera del tempo, tuttavia mi sono sentito come fuori luogo nell’approfondire e cercare di capire quell’intensa dimostrazione di potenziale umano condensato in massime e vortici del pensiero ispirati dalle diverse forme d'aggregazione energetica alternatesi nel reame temporale

Non che per quello che scrivo io valga un discorso diverso, però è certamente più attuale rispetto al vivere perennemente nell’atmosfera da museo ‘proiettata e filtrata’ dai modelli Antisistemici in corso d’opera.

Un’atmosfera ‘controllata all’origine’ che mi sta sempre più ‘stretta’. Ho una visione che di tanto in tanto mi colpisce con grande forza: osservo gli Antichi mentre ritengono di avere capito e visto il ‘tutto’. E, mentre li guardo rallegrarsi di questo e mentre si accingono a descriverlo in parole, mi accorgo di un ‘corpo’ che si è mezzo tra la ‘luce’ e loro, influenzando in gran parte quello che hanno ritenuto di avere capito/visto. A cascata tutta quella sapienza si è riversata nel Mondo che è venuto 'dopo', influenzando la capacità prospettica di tutti gli altri. 

La ‘luce’ è stata filtrata opportunamente per gradi: è un bene o un male? Esprimere un giudizio è relativo, per cui mi limito a vivere il 'generato', assumendolo dal mio punto prospettico, pronto a cambiare tutto quello che non risuona con me. Questo ‘sono io’ e vale ovviamente per me… anche se, a ben percepire, ‘questo’ è quello che facciamo tutti quanti.

Ecco un esempio ‘profano’:

Atlantia in rialzo dopo aumento tariffe. Brokers positivi.
Lo spunto rialzista registrato quest’oggi da Piazza Affari viene sfruttato a dovere da Atlantia che dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso con un frazionale rialzo, si spinge in avanti con ben più decisione quest’oggi… Atlantia guadagna terreno dopo che da ieri sono entrati in vigore gli adeguamenti tariffari per quest’anno delle concessionarie italiane del gruppo

L’incremento medio delle tariffe è del 3,4%, con un aumento del 3,5% per Autostrade per l’Italia, la principale concessionaria del gruppo che genera oltre il 90% dei ricavi di Atlantia. Ad ottenere gli incrementi maggiori sono stati il Raccordo Autostradale Valle d’Aosta, e la Società Traforo del Monte Bianco, con un rialzo rispettivamente del 14,17% e del 5,97%. Gli analisti di Equita SIM definiscono positivo l’incremento delle tariffe leggermente superiore alle attese, ma l’impatto sulle stime è limitato, pari a circa 10 milioni di euro di maggiori ricavi o allo 0,4% dell’Ebitda stimato. 

Non cambia intanto la strategia suggerita dalla SIM milanese su Atlantia che resta un titolo da acquistare con un prezzo obiettivo a 14 euro. Buone notizie anche da Banca Akros che ha ribadito il rating ‘accumulate’, con un target price a 13,5 euro. Gli analisti ritengono che non ci siano rilevanti modifiche da apportare alla valutazione dopo la diffusione delle nuove tariffe stabilite dal Governo per Atlantia.
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Ricordate? Cane che si mangia la coda.
 
Il prezzo dell’azione sale perchè l’aumento delle tariffe farà guadagnare di più alla relativa azienda. Un cittadino che compra queste azioni sull’onda di questa notizia, in realtà cosa fa? Partecipa al gioco dell’aumento progressivo del costo della Vita. No? Poi però si lamenta del medesimo processo riscontrato in ogni altro ambito, ad esclusione di quello da cui trae un beneficio potenziale. 

Che cosa diffonde nel Mondo questa tipologia di comportamento egoico? Il sostentamento dell’attuale paradigma, il quale viene mantenuto in auge dal modo di fare espresso dalla maggioranza delle persone, un modo di fare conscio e inconscio al quale, il più delle volte, non pensiamo nemmeno; non ci accorgiamo nemmeno di essere i trasportatori di acqua al mulino dell’Antisistema

È una strategia parassitaria ma anche un modello esperienziale, alfine, da comprendere e trasmutare. 

Leggiamo questa interessante view scolpita dall’osservatorio umano, piazzato ad un livello maggiore della capacità panoramica individuale media.

Inculturazione.
L'inculturazione è un termine in uso nell'antropologia culturale, per indicare il processo di trasmissione della cultura da una generazione all'altra, in cui l'aspetto complementare è la socializzazione dell'individuo tramite l'apprendimento della lingua, l'educazione in ambito familiare, l'imitazione degli adulti e l'assimilazione delle regole di comportamento, l'educazione sessuale, la partecipazione a giochi, gare, danze e cerimonie, la memorizzazione dei racconti degli anziani, l'associazione a gruppi di età, società segrete e di culto, iniziazione.
 
Durante la fanciullezza e l'adolescenza si forma, mediante il processo di antropoiesi, la personalità di base dell'individuo: questi con la maturità e la vecchiaia diviene in grado di dare un contributo innovativo ed originale alla sua cultura. Alcune categorie di persone ricevono un'educazione particolare, finalizzata alla specificità dei loro ruoli, come ad esempio gli operatori magico-religiosi (guaritori, sciamani, stregoni), gli artigiani, i griot e gli artisti, spesso soggetti a tabù particolari.
 
L'inculturazione per la Chiesa cattolica.
L'inculturazione è per la Chiesa cattolica ‘l'incarnazione del Vangelo nelle culture autoctone ed insieme l'introduzione di esse nella vita della Chiesa’ (Papa Giovanni Paolo II, enciclica Slavorum Apostoli, 1985, nº 21).
 
Essa implica l'adozione e la trasformazione in senso cristiano di riti e credenze di culture non cristiane. Un esempio famoso di inculturazione è descritto in una lettera scritta da papa Gregorio Magno nel 601:
 
‘Si dice che gli uomini di questa nazione sono abituati a sacrificare buoi. È necessario trasformare questa tradizione in un rito cristiano. Nel giorno della consacrazione dei templi (pagani), cambiati in chiese e nelle feste dei santi, le cui reliquie saranno conservate là, gli permetterete come in passato di costruire strutture di foglie attorno alle chiese. Essi porteranno alle chiese i loro animali, li ammazzeranno, non offrendoli più al diavolo, ma per un banchetto cristiano nel nome e in onore di Dio, al quale renderanno grazie, dopo essersi saziati

Solo così, conservando per gli uomini alcune delle gioie del mondo, li condurrete più facilmente ad apprezzare le gioie dello spirito’.
 
Esempi di inculturazione, tanto remota da esserne stato perso il ricordo, sono il bastone ricurvo dei vescovi e degli abati, che era una insegna degli aruspici etruschi, e il colorito nero di molte antiche immagini della vergine Maria, comune anche in immagini di divinità greche ed egiziane...
 
L'inculturazione pone sempre difficili problemi teologici per assicurarsi che essa non produca in realtà l'abbandono di alcuni dogmi cristiani o l'introduzione di credenze pagane producendo una nuova religione sincretistica. Questo problema risultò particolarmente grave in occasione della prima introduzione del cristianesimo in Cina da parte dei gesuiti portando nel 1715 alla condanna dei riti cinesi da parte di papa Clemente XI. Analoghe difficoltà sorsero in Giappone e in India. L'inculturazione costituisce anche oggi un punto delicato per la chiesa dell'Africa.
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Questa è un’ampia verità. Il vettore che spinge è certamente inerente al Piano Divino ma assoggettato ed inquadrato, nelle pieghe del tempo, al grado e livello di consapevolezza raggiunto in un dato momento nello scorrimento esistenziale. L’azione dell’inculturazione è un imprinting che un sistema di potere diffonde per osmosi nell’atmosfera in cui cresce il nuovo venuto al Mondo, ma non solo

Come ben espresso dalla figura dell’agente Smith, in Matrix, potenzialmente ognuno di noi è l’agente al soldo del volere Antisistemico e non potrebbe essere altrimenti, in quanto siamo noi i ‘i lapis magici attraverso i quali scrivere il futuro’.

Il relativismo porta a vedere la Vita in maniera più ‘distaccata’ e libera dalle ossessioni inerenti al paradigma attuale, tuttavia reca con sé la faccia opposta della medaglia relativa alla qualità della propria centratura: saremo in grado di gestire la sconnessione dal modello di pensiero portante?
 
Nel non cadere nella trappola del giudizio, si cerchi di capire, ognuno dentro di sé, se si è pronti per una simile ‘libertà’. I moniti delle autorità giungono per autoconservazione ma anche per comportamento responsabile riferito ai pericoli che scorrono oltre alla bellezza del 'paesaggio intuito', il quale deve essere ‘meritato’ attraverso la propria condotta comportamentale ‘inter-sterna’, ossia interiore ed esteriore collegato in un tutt’uno, come un modello di Nastro di Moebius.

La verità di cui ci possiamo ammantare è sempre relativa, eppure autorevole ed opportuna.

Dunque, vedi, il 2012 rappresenta in realtà esperienze diverse per differenti stati di coscienza. Non sarà un evento in sé, come un’eclisse solare che è visibile nella maggior parte del mondo ma, piuttosto francamente, nessuno sa esattamente e per certo a cosa sarà simile, poiché non è paragonabile di preciso a nulla e il suo capitolo finale non è ancora stato scritto.
 
Per cui in questo, cioè nel capitolo finale, noi stiamo interpretando ruoli improvvisati, non c’è nulla di scritto e neppure un regista, nel senso specifico della parola. Piuttosto, la Sorgente Primaria ci sta permettendo di scegliere il nostro destino: vivere una vita centrata sull’amore e seguire la  sovranità della Terra oppure vivere una vita basata sulla paura e restare nella frequenza della griglia della terza dimensione con tutte le sue limitazioni.
 
In ultima analisi, il 2012 è una scelta

Soltanto coloro che vogliono sottostare a una profonda revisione, a una nuova prospettiva, diciamo, della natura della realtà, e che si apriranno e si avvarranno del potere dell’intelligenza collettiva e di come questa intelligenza ristruttura il volto dell’umanità, soltanto questi vedranno in realtà il 2012 per quello che è

Tutti gli altri vedranno le illusioni e, in un certo senso, saranno forzati a vivere tra le ombre dell’esperienza reale.
Wingmakers

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com