Scrivevo venerdì, a questo link, che ‘la storia si ripete: ma cos’è che si ripete?’.
Ci sono veri e propri ‘schemi’ che si ripetono a loop. Che cosa intendo per ‘schemi’? Faccio un classico esempio, molto evidente, sotto ai nostri occhi ogni santo giorno: il ‘sunto’ che si genera in noi quando ci lasciamo pervadere dal messaggio globale diffuso dai mass media.
Tutte le notizie divulgate, il tono di voce utilizzato dagli anchorman, la musica tambureggiante utilizzata per anticipare i contenuti, l’ufficialità della scena che si vede da cui si diffondono le notizie, etc. ‘tutto’ concorre a creare nell’individuo un ‘colore’, una nota vibrazionale particolare, un ‘sunto sensoriale’ molto simile ad un velo capace di coprire gran parte della capacità innata di sviluppare in maniera indipendente il proprio ‘sentire’.
Questa sorta di velo è pari all’incantesimo che ci fanno vedere usualmente nei film di Magia, come in Harry Potter per esempio. Non c’è differenza sostanziale. Trattasi di ipnosi o di indottrinamento della massa, la quale non deve essere convinta di un certo punto di vista, bensì deve auto convincersi per far sì che l’inconscio venga trascritto in profondità.
Dopo 21 giorni circa di ripetizione di una modalità gestuale o di pensiero, ci insegnano nella Pnl ad esempio, la Mente umana si programma, ossia si abitua a svolgere quella determinata ‘funzione’ in maniera automatica.
L’inconscio è ‘conquistato’ mediante programmazione.
Ora, se questa routine è frutto di una nostra intenzione può anche andare bene, anzi… va bene, perché significa che ‘siamo sul pezzo’, ‘ci siamo’, siamo in equilibrio e presenti in noi stessi o perlomeno abbiamo capito uno schema di noi che funziona molto bene, magari anche senza essere del tutto coscienti di quello che facciamo. Una sana passione, ad esempio, lavora proprio su questa vibrazione dell’essere, unitamente all’energia del cuore e della struttura polarizzata e coerente dei Chakra.
Ma se questa routine è frutto di un’opera ‘silente’ altrui, che sfrutta un vuoto esistente in noi, un certo tipo di ‘lassismo’ esistenziale, una rinuncia a ‘capire’, un terreno opportunamente preparato dalla tipologia di Vita Antisistemica usuale a cui si è sottoposti dal primo giorno in cui si è venuti al Mondo o addirittura anche prima, allora la frase che meglio riassume questa ‘atmosfera’ che si genera in noi è: the Matrix has you – Matrix ha te.
Non è fantascienza ma ‘solida’ realtà, solo che non la ‘vediamo/osserviamo’ più perché ci siamo abituati.
Che cosa ‘si ripete’, allora, nel corso della storia deviata, ossia della storia che stiamo scrivendo tutti insieme ‘adesso’?
Schemi comportamentali. Di che tipo? Del tipo ipnotico/abitudinario, atti a generare una programmazione di base capace di mantenere ‘docile’ la massa. Perché? Perché è la massa che crea questa realtà. In che modo? Vivendo, immaginando, facendo, ubbidendo, etc.
È facile da osservare. Non occorre essere matti o geniali per accorgersi che è così. La massa, attraverso il proprio comportamento, sancisce il successo o il fallimento di vere e proprie linee di tendenza che si trova a ‘respirare/vivere’.
Una moda è tale perché la massa ne ha decretato il successo e l’ha trasmessa ‘porta a porta’ come un qualcosa di virale nell’ambito sociale, nella fitta giungla delle relazioni sociali.
Il ‘controllo’ ha necessità della massa, per cui cerca di assimilarla intelligentemente al proprio modello intenzionale. Nel passato non era possibile raggiungere la massa istantaneamente come oggi, quindi le operazioni di 'bonifica e livellamento' viaggiavano attraverso altri canali più lenti ma comunque inesorabili.
C’era più spazio per la violenza alla luce del Sole, per le guerre. I soprusi erano molto evidenti e la massa, di tanto in tanto, si sollevava, in quanto pativa anche fame e disperazione. Eppure il ‘controllo’ era già infiltrato ad ogni livello ‘dirigenziale’ della massa, riuscendo a pilotare l’azione globale delle rivoluzioni, delle dinamiche, etc.
Il risultato è stato di essere convinti di ‘lottare per la propria libertà’ ed invece si è lottato per ‘mantenersi in prigionia’, in una prigionia sempre più sottile e suadente, capace di convincere addirittura del contrario: i giorni nostri hanno raggiunto un apice in questo senso, senza ancora avere raggiunto però il massimo della potenza incantesimale, che è, per intenderci, ciò che accade quando l’Anima si incarna ‘rinunciando’ alla memoria Universale che le è propria.
L’archetipo è proprio di origine ‘sottile/eterico’, è il frattale dell’operazione più elevata e spirituale che esista: una illusione tanto ‘concreta’ da essere scambiata per la ‘realtà ultima'.
A cascata, le entità parassite utilizzano lo stesso schema di principio, rimanendo esterne al campo d’azione fisico dell’umanità ma agganciando il genere umano e mantenendolo sotto controllo globale attraverso quei principi energetici che ha provveduto, nel tempo deviato, a spazzare via dal grado di conoscenza/consapevolezza dello stesso genere umano. Genere umano che è composto da entità in evoluzione caratterizzate da scopo e missione esistenziale, le quali accettano questa sorta di smemorizzazione del sé al fine di poter ‘essere’ e manifestare la propria essenza anche nelle condizioni più diverse delle latitudini 3d dell’Universo, nelle regioni Antisistemiche oggetto dell’esperienza auto educazionale.
L’esempio ‘profano’ potrebbe essere anche trasmesso in una trama di un film: per andare a recuperare un ‘favoloso tesoro perduto’, dei coraggiosi non esitano ad affrontare un viaggio molto pericoloso. Perché il viaggio è definito, già a priori, molto pericoloso? Perché costoro sanno che ‘laggiù’ esistono popolazioni ‘diverse’, ossia definite come primitivi, barbari, predoni, cannibali, etc. cioè potenzialmente nemiche. Inoltre, a quelle latitudini l’ecosistema è diverso, risultando aggressivo, ostile, selvaggio, etc. Il tutto condito dalle voci o dalle leggende che gravitano attorno a quei luoghi.
Tutto ciò cosa significa? Che esistono ‘posti’ particolari nel Mondo, e quindi nell’Universo, in cui l’esperienza di Vita è diametralmente opposta a quella descritta sino ad ora dalle nostre abitudini. Quei ‘posti’ esistono e hanno un senso. Andare in uno di quei posti significa ‘mettersi alla prova’ o fare nuove esperienze e maturare nuove ‘parti’ di sé, o morire…
Un collegio, ad esempio, è il frattale di quei luoghi all’interno della società umana ‘civilizzata’. Una prigione, un quartiere malfamato, un viaggio di mille chilometri in bicicletta, etc. Allo stesso modo, le regioni Antisistemiche costituiscono una delle modalità ‘coraggiose ed aspre’ di poter fare nuove esperienze anche a livello animico incarnato.
La ‘frontiera’ evolutiva passa da quella regioni e a quella latitudine esistono forze anche ostili alla nostra venuta, forze che ‘sanno’ approfittarsi della situazione creatasi da un simile piano di passaggio dimensionale di entità umane/divine caratterizzate da una lontananza da sé volontaria. È come un assalto alla diligenza nel far-west.
O meglio, è come un assalto alla diligenza che avviene ancora prima di partire, in città, luogo in cui le forze ostili regnano già da tempo e sono perfettamente integrate nel tessuto sociale, avendo dato luogo ad ogni servizio pubblico e sociale a disposizione della massa stessa: banche, assicurazioni, attività commerciali, pubblica istruzione, pubblica sicurezza, religione, etc.
Quando la diligenza parte è già stata derubata di tutto, ma senza nemmeno avere subito una sparizione fisica dei propri oggetti di valore, bensì della propria energia e della propria capacità di poter creare in maniera autonoma il proprio destino, la propria Vita. Questa dipendenza è talmente profonda che i ‘ladri’ non attaccano la diligenza, perché la diligenza ‘serve’ che raggiunga il prossimo villaggio, la propria destinazione deviata. Perché?
Perché la trasmissione Antisistemica è ‘virale’, si serve di tutti noi, come descritto molto bene ancora in Matrix attraverso la figura dell’Agente Smith: ognuno di noi è potenzialmente lui e all’occasione ci possiamo trasformare in lui.
Ognuno di noi è una ‘spia’ silente al soldo dell’Antisistema, proprio come le svariate telecamere che hanno invaso ogni ambito del movimento cittadino e come le ‘cellule di al-Qaeda', pronte al ‘risveglio’ all’occorrenza, slegate le une dalle altre, indipendenti ma in realtà tutte programmate dalla stessa funzione d’onda principale…
Detto che anche al-Qaeda non esiste o meglio è un paravento archetipale Antisistemico, cerchiamo di non cadere nella logica della separazione del giudizio.
Il Piano Divino è l’onda più alta che possa esistere e non può ‘fallire’. Però, nel ‘mezzo’, attraversare le regioni temporali dell’esistenza 3d, non è affatto semplice e ci si può anche ‘perdere’ o ‘cadere’.
Ecco: noi siamo qua.
La ‘mappa’ riporta il puntino ‘voi siete qua’. Lo 'vedete' tutti?
Allora, alla luce di tutto ciò, leggiamo come si sia ripetuto ancora una volta lo schema di controllo della massa:
Indignati: Draghi, Hanno Ragione a Prendersela Con Finanza.
‘I giovani hanno ragione a prendersela con la finanza come capro espiatorio’. Così Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia e prossimo presidente della Bce, ha commentato le manifestazioni in corso degli indignati. ‘I giovani hanno ragione ad essere indignati’ ma 'la protesta non degeneri’, ha aggiunto a margine del vertice dei ministri della Finanza del G20 a Parigi. ‘Se la prendono con la finanza come capro espiatorio, li capisco, hanno aspettato tanto: noi all'età loro non lo abbiamo fatto’, ha concluso.
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Indignati, in rete caccia a forze dell'ordine tra i black block.
Il giorno dopo gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti a Roma, su Facebook compaiono le prime foto e i primi commenti su una possibile infiltrazione di poliziotti e carabinieri tra i violenti che hanno messo a ferro e fuoco le vie del centro della capitale.
In un'immagine pubblicata sul gruppo 'Indignados Italia' del popolare social network, è già scattata tra gli utenti la segnalazione di un uomo, cerchiato in rosso, che assiste inerme alla devastazione della vetrina di una filiale della banca Carime da parte di due giovani con il casco in testa. La didascalia che accompagna la foto recita: ‘Fate girare. Diamo un nome a questo signore cerchiato. Se è un poliziotto questo dimostrerà che tutto era preventivo’.
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Ri-leggiamo queste due notizie alla luce di una consapevolezza maggiore:
- i giovani hanno ragione a prendersela con la finanza come capro espiatorio
- se la prendono con la finanza come capro espiatorio, li capisco, hanno aspettato tanto: noi all'età loro non lo abbiamo fatto
- una possibile infiltrazione di poliziotti e carabinieri tra i violenti
- se è un poliziotto questo dimostrerà che tutto era preventivo.
Che cosa ‘si ripete’?
- la violenza
- la rabbia
- il tradimento
- l’ingiustizia
- la manipolazione
- un segnale sottile.
I giovani hanno ragione a prendersela con la finanza come capro espiatorio… li capisco, hanno aspettato tanto: noi all'età loro non lo abbiamo fatto.
Che cosa ‘si ripete’?
- l’aggressione
- il controllo
- il paradosso
- l’illusione.
- un segnale sottile.
Ma anche ‘che cos’altro’?
La voglia di ‘cambiare’, di ‘essere’, di ‘vivere’ in un Mondo migliore, non ‘diverso’… migliore, perché il Mondo 'è questo'.
Desiderando un altro Mondo caschiamo negli abissi della trappola illusoria. La separazione diventa confusione ad ogni livello. I messaggi che giungono dalle autorità sono ‘confusi’ o creano confusione, infatti ricordiamo che la diligenza è già stata derubata ancora prima di partire, in ‘città’.
L’ascensione non è compresa per via dell’attaccamento a questo Mondo, per via della paura di ‘morire’, per via dell’ipnosi collettiva Antisistemica, per cui la si rifiuta a priori.
Il Mondo è 'solo questo', ci dicono. Poi inconsciamente la massa sviluppa il desiderio di un altro Mondo e si viene a creare un paradosso interiore:
si desidera un Mondo che non può esistere, per cui manca l’alternativa.
Ci si adagia e ci si affida agli organi controllori come un mansueto gregge di pecore. I cani sorvegliano, il pastore controlla… ma il vero controllo e ‘senso’ è nascosto alla luce del Sole essendo collocato in un'altra dimensione; non un altro Mondo perché questo è quello che lo riflette, ma quasi…
Ciò che non hanno fatto in gioventù, è un messaggio molto ‘chiaro’: hanno rinunciato. Oggi sperano che lo facciano altri, ma si trovano nella situazione imbarazzante di far finta di niente. È solo questione di tempo prima che sviluppino una malattia.
I giovani hanno ragione a prendersela con la finanza come capro espiatorio.
Questa frase è un vero a proprio paradosso:
due capri venivano portati, assieme ad un toro, sul luogo del sacrificio, come parte dei Korbanot (‘sacrifici’) del Tempio di Gerusalemme. Il sacerdote compiva un'estrazione a sorte tra i due capri. Uno veniva bruciato sull'altare sacrificale assieme al toro.
Il secondo diventava il capro espiatorio. Il sacerdote poneva le sue mani sulla testa del capro e confessava i peccati del popolo di Israele. Il capro veniva quindi allontanato nella natura selvaggia, portando con sé i peccati del popolo ebraico, per essere precipitato da una rupe a circa 10 chilometri da Gerusalemme.
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Questo vile atto è il tentativo di trasferire il proprio Karma.
Se la finanza è un ‘capro espiatorio’ perchè i giovani hanno ragione a prendersela con ‘lei’? Ecco anche cosa ‘si ripete’. Si scambia la conseguenza con la causa e ci si nasconde. La finanza è carica dei peccati dell’intero genere umano: ella riflette il dramma umano, l’economia umana, la mancanza d’energia vitale.
Però se la finanza è un capro espiatorio, allora non è corretto darle tutte le colpe. Perché Draghi afferma che ‘ i giovani hanno ragione a prendersela con lei?’.
Si ripete lo schema illusorio confusionale distorcente separativo…
Fino a che non diventeranno coscienti del loro potere, non saranno mai capaci di ribellarsi, e fino a che non si saranno liberati, non diventeranno mai coscienti del loro potere.
George Orwell - 1984
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È giovane… Imparerà!
Li aiuti ad uccidere?
Credi che ti lascino una scelta? E poi non partecipo personalmente. Sono un collegamento. Collego…
Sam, non fare quello che vuole!
Sì che lo farà. Lo fanno tutti.
È molto I-tech, ci fa vedere quello che vedi, sentire quello che senti e tocca il tuo sistema nervoso, quindi se solo cerchi di inviare un segnale… Non so che dirti Sam, i rapporti hanno delle conseguenze…
Sam, fai il tuo lavoro e lei si salverà. Ti do la mia parola…
Sono venuti per le nostre risorse, per il loro Pianeta.
Sì, ma per una risorsa in particolare. Per una che solo il nostro Pianeta.
Noi…
Non possono ricostruire se non hanno degli schiavi. Quanti mondi in questo Universo possono offrire sei miliardi di operai?
Ma che stai dicendo? Non possiamo trasportare uomini.
Non spostano gli uomini. Spostano il loro Pianeta qui!
È questo quello che volevi?
Voglio sopravvivere, altri 40 anni e non li ho cercati io…
Da 'Transformers 3'
Ecco il ‘messaggio’:
- coloro che ‘sanno’ devono collaborare con il ‘controllo’ pena la morte
- non esiste alternativa apparente nemmeno per la Casta
- il Mondo che si è creato è l’immagine riflessa del Mondo parassita.
È un messaggio nel messaggio. Una partita a scacchi. E si evince un intento sottile, come un SOS che giunge da lontanissimo, come un segnale traente parallelo che conduce Amore e Luce sulla Terra…
Questo articolo è da leggere con calma perché può davvero sfuggire il senso ultimo. Io non sono mai negativo né rassegnato, perchè c’è sempre un motivo valido per continuare questa magnifica esperienza nei reami illusori ma altrettanto ‘veri’ della condensazione energetica.
Partecipiamo con senso all’avventura evolutiva in corso. Scegliamo di ‘vedere’ le dinamiche nascoste e, magari, la Luna anche in altro modo.
Apriamo gli occhi.