giovedì 6 ottobre 2011

Il tenero Algie è l'Agente Smith.




Da oggi il Mondo ha perduto la presenza fisica di Steve Jobs. Perché ricordiamo lui e non le migliaia di morti che accadono quotidianamente sulla sfera di terre e acque?

Semplice: perché lui era ‘famoso’. La notorietà di un nome, legato ad un’immagine, un’azione, un gesto, fanno la differenza nell’ottica dell’immaginario collettivo. Quel ‘contesto’, fatto di energia più o meno addensata, diventa un simbolo.

Il simbolo rappresenta un sunto capace di trasportare un ‘significato globale’. 

È come una chiave, un codice capace di orientare ed introdurre in un vero e proprio Mondo che scaturisce da quel ‘simbolo’. La sua rappresentazione più classica è quella di un oggetto magico, che solitamente vediamo esemplificato in una produzione letteraria o cinematografica:
  • l’anello di Tolkien
  • la bacchetta magica di Harry Potter
  • la pillola di Matrix
  • l’armadio delle Cronache di Narnia
  • lo Swoosh della Nike.
Assunto il simbolo (o 'respirato il pensiero' direbbe Carlo Dorofatti), l’individuo può 'entrare' e sentirsi in una diversa ‘dimensione’

Avrà di conseguenza un comportamento diverso dal solito e penserà in maniera ‘laterale’, rinnovata secondo lo ‘spirito’ addensato nel simbolo. Una intera Vita può essere condensata in un oggetto, in una immagine, etc. 

Una intera Vita altrui che viene ‘scaricata’ all’istante non appena si entra in risonanza con la chiave di accesso. 

Entrare in un ‘ordine’ comporta di ‘essere nell’ordine’ e, per quanto tale, significa comportarsi secondo norme ad hoc, funzione di quell’ordinamento. Si fa parte di un diverso modo di essere.

Ora, questo meccanismo è ripartito ad ogni ‘latitudine’ esistenziale, lo troviamo praticamente dappertutto, dal micro al macro. Le tendenze e le mode catalizzano l’attenzione della massa attraverso l’utilizzo dei simboli, alcuni dei quali diventano ‘status symbol’. 

Qualcosa di 'unico' da ostentare o da ‘indossare’.

Il simbolo Antisistemico è la rappresentazione di un potere incantesimale, di un paradigma, di una eggregora, di una polarizzazione magnetica del nostro ‘spazio vitale’, di un campo morfogenetico artificiale, di una routine o loop energetico… 

Nel tempo e con il 'tempo deviato' entriamo a fare parte di quella ‘forma d’onda’. Zeland parla del meccanismo dei ‘pendoli’ per fare comprendere il medesimo significato. Alla base c’è sempre una configurazione di attrazione e relativa estrazione d’energia dai ‘partecipanti al vortice’.

L’energia che viene ‘data’ all’inizio, al fine di convincere le individualità, viene ripresa in seguito con gli interessi, per così dire ‘a Vita’. I frattali che permettono di percepire questo meccanismo sono la medicalizzazione della società con relativo affioramento di malattie croniche da ‘abbonamento’ alla sanità privata, che si nasconde sempre e comunque anche ‘oltre’ alla sanità pubblica. 

Il ‘maiale’ è un simbolo animale di sfruttamento totale della sua ‘configurazione’. 

Il ‘maiale’ è uno degli archetipi che i Pink Floyd hanno utilizzato nel loro album ‘Animals’ per raffigurare parte della società umana:

‘Algie’ il celebre maiale immortalato nella copertina ‘Animals’. L’idea del maiale volante, ispirata al brano ‘Pigs on the wing’ che apre e chiude l'album e al libro di George OrwellLa fattoria degli animali’, fu di Roger Waters.
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Maiali volanti.
Se non ti interessasse ciò che mi è successo
e io non mi occupassi di te
zig-zagheremmo attraverso la noia e il dolore
ogni tanto alzando lo sguardo attraverso la pioggia
chiedendoci a quale stronzo dare la colpa
e stando in guardia dai maiali volanti
 
Sai che mi importa di quello che ti accade
ed io so che anche a te importa di me
perciò non mi sento solo
e non sento il peso della pietra
ora che ho trovato un posto sicuro
per seppellire il mio osso
e ogni idiota sa che un cane ha bisogno di una casa
un rifugio dai maiali volanti.
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Il ‘maiale volante’ mi ricorda tanto da vicino il concetto di ‘Agente Smith’ visto in Matrix. Ognuno di noi lo è potenzialmente ed ognuno di noi è posto al controllo di quello che fanno gli altri e può trasformarsi all’occorrenza nella vigilanza operativa Antisistemica. 

Tutto ciò descrive una società in cui il ‘controllo’ è interiorizzato e in cui la caccia all’untore è sempre aperta e capace di sconvolgere qualsiasi tentativo di ‘aprire gli occhi’.

Chi erano gli untori, nel passato?

Nella Milano del XVII secolo un uomo viene visto aggirarsi con sospetto all’alba. Questo sospetto basta per farlo arrestare con l’accusa infamante di essere un untore, di avere cioè sparso per la città dell’unguento pestifero.

L’uomo, malgrado i supplizi della tortura, nega l’accusa. Viene di nuovo torturato e finisce per confessare. I giudici, a questo punto, vogliono conoscere i nomi dei suoi complici, perché non può non aver avuto dei complici

Viene così tirato in ballo il suo barbiere. Anche questi, arrestato, prima nega, poi finisce per confessare sotto lo strazio della tortura, Viene così accusato un terzo uomo. E da questi, grazie all’ostinazione dei giudice, si giunge a scoprire una fantomatica catena di untori che ha al proprio capo un insospettabile, tale Cavalier Padilla, di nobile lignaggio spagnolo. Anche questi viene arrestato, interrogato, ma non torturato. Ed alla fine scagionato

Tutti gli altri, invece, vengono condannati a morte e nel punto della città dove sorgeva la casa del barbiere viene fatta erigere una colonna, a monito immortale della riprovevole azione di aver diffuso la peste.
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Questa vicenda mi ricorda, allo stesso modo, ciò che Wikipedia Italia ha cercato di evidenziare in questi ultimi giorni. Cioè? La propria chiusura temporanea:

In queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando.

La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero… Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto - neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti - rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
 
Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., così modificato (vedi p. 24), alla lettera a) del comma 29 recita:
 
Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.
 
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine
 
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per 'non avere problemi'.
 
Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?
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Dunque:
  • Simbolo
  • Ipnosi
  • Società separata e ‘animalizzata’ archetipicamente
  • Agente Smith
  • Untori
  • Comma 29 del DDL intercettazioni.
Secondo me, il Mondo Individualizzato non è ancora pronto per gestire un simile ‘potere’. Che uso ne farebbe il ‘singolo’? 

Difenderebbe la propria immagine o potrebbe attuare una diversa strategia di faida o d'interesse personale? 

Ricordiamo come nei film il genere umano venga sempre definito ‘ all’alba del vero sé’. Questa ‘legge’ è un’arma che sta per passare pubblicamente, allo scopo di fornire ulteriore protezione per coloro che possiamo definire come ‘i potenti’, per coloro che ‘sanno come muoversi e che hanno buoni avvocati che possono consigliarli’. È troppo presto per estenderla al ‘resto del Mondo’.

Del resto se non si inizia mai non si può fare esperienza, per cui… posso anche comprendere il punto di vista opposto. Nell’assenza di giudizio ripongo la scelta al buon senso collettivo, pur avendo il mio punto prospettico completamente riverberante con l’energia della mia presenza multidimensionale che ‘è’ a prescindere da ogni legge 3d.

Scorgo comunque qualcosa di nuovo in questo DDL; qualcosa da non sottovalutare in entrambe le polarità del pensiero. 

Viviamo in un contesto iper controllato all’origine da un’energia intelligente che non ha mai perso la ‘memoria’ di sé, a differenza di quello che è accaduto a tutto il ‘resto’. La possiamo vedere all’opera sempre, in continuazione, in ogni ambito:

A 45 minuti dal termine, ecco il miracolo. Mani sante e molto pesanti hanno cominciato a comprare senza sosta, provocando sull’indice principale un parziale di quasi il 4% di rialzo che ha permesso ad SP500 di chiudere con un +2,25% sul giorno prima…  

Conseguenza di quella concentrazione del potere di mercato in poche mani forti che riescono spesso a piazzare colpi a sorpresa all’inizio o alla fine delle sedute, trascinando il mercato a svolte clamorose ed immotivate… 

Chiaro che il mercato va sempre rispettato, anche quando non si riesce a capirlo, per il semplice motivo che è lui che comanda. Piuttosto riflettiamo su quanto sia diventato difficile operare in questi ultimi anni, anche basandosi su strumenti come l’analisi tecnica, che spesso coglie le inversioni, ma a volte subisce inesorabilmente i cambiamenti repentini di idea del mercato (o le trappole dei manovratori, non fa differenza).
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Un giorno si legge che gli aiuti economici alla Grecia sono in alto mare. Ciò viene detto per trovare una spiegazione ‘logica’ ad un pesante ribasso. Poi, il giorno dopo, viene detto che ‘forse’ quegli aiuti possono arrivare prima del previsto, perché il Mercato sta salendo copiosamente. Ci si muove sul ‘nulla’.

In realtà si sta difendendo un livello: quello del nuovo due anni iniziato da un paio di settimane. Se quel minimo venisse violato sarebbe la prova definitiva che ‘si deve scendere ancora e parecchio’.

Ancora più reale è la difesa di un Mondo che sta collassando inesorabilmente, e questo fatto non lo vedo come solo negativo, ma ha delle valenza insospettabili di valore opposto, ossia di quel processo che il simbolo della Fenice rappresenta da sempre: il rinascere dalle proprie ceneri.

Greggio rimbalza grazie a impegno per salvaguardia banche.
Il brent rimbalza oltre i 101 dollari al barile, dopo tre sedute negative consecutive, grazie all'impegno manifestato dai ministri delle Finanze Ue per salvaguardare gli istituti di credito dell'area euro.
 
Le quotazioni sono anche sostenute dalla promesse dalla Fed di nuove misure per aiutare la fragile economia Usa, oltre che da un calo inatteso delle scorte di greggio Usa.
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Ecco il Mondo a cui abbiamo dato 'Vita'. La catena di collegamento degli interessi e dell’energia è molto evidente. Questa ‘cordata’ è tale da gettare tutti nel burrone se cade uno degli ‘attori’. Lo sforzo della cordata per rimanere in equilibrio è immane in questo momento. Verranno utilizzati tutti i trucchi del caso.

Nobel chimica all'israeliano Shechtman per i ‘quasicristalli’.
Lo scienziato israeliano Daniel Shechtman si è aggiudicato il Nobel per la chimica 2011 per avere scoperto negli atomi schemi ritenuti impossibili e il cui lavoro ha provocato controversie. Lo ha riferito oggi il comitato che assegna il premio.
 
Il Comitato del Nobel per la chimica dell'Accademia reale svedese per le scienze spiega che Shechtman ha scoperto i ‘quasicristalli’, che sono come ‘affascinanti mosaici del mondo arabo riprodotti al livello degli atomi’ e che non si ripetono mai.
 
Fino a questa scoperta, gli scienziati ritenevano che gli schemi dell'atomo all'interno dei cristalli dovessero ripetersi...
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Cè sempre dell'altro...

Per fortuna che il Mondo va Avanti, comunque ed in ogni caso. Non esiste l’impossibile. Esistono barriere da superare o aggirare. Il Mondo è polarizzato a vari livelli. Il Piano Divino è quello più alto.

Algie, alzatosi di quota fino a 13-14.000 metri, venne anche avvistato da piloti di aerei commerciali… prima di schiantarsi al suolo nella periferia di Londra.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 5 ottobre 2011

Le paure sono davvero nostre?




Da dove giungono le paure? Come si formano? Perché si formano? A quale simbologia frattale o archetipo si rifanno? Qual è il loro linguaggio?

In definitiva: cosa rappresentano?

Axa: italiani sempre più paura della non autosufficienza.
Quasi il 90% dice di sentirsi più giovani della propria età, ma la grande paura degli italiani è la non autosufficienza

È quanto è emerso da un'indagine realizzata da Axa - Mps e presentata stamane al Tempio di Adriano nel corso di un convegno. Il 69,6 degli italiani è preoccupato di non essere mentalmente lucido con l'avanzamento dell'età, il 64,6 di non essere automaticamente sufficiente e il 62,8 di perdere la possibilità di decidere di se stesso. Questa paura secondo l'indagine supera quella di non poter contare su una pensione dignitosa (51,1%) e di non avere beni di proprietà cui ricorrere in caso di necessità (30,8%)

Gli over 65 vivono comunque in uno stato positivo così determinato dai progressi della medicina e dalla ‘generosità del welfare' - si legge in un comunicato - mentre per chi ha un'età tra i 55 e i 65 anni l'indagine rileva che sono 'vittime di un vero e proprio corto circuito generazionale. Sono gli 'eterni genitori’, schiacciati dai problemi di doversi prendere contemporaneamente cura dei figli adulti e non autosufficienti economicamente e nello stesso tempo dei genitori anziani. 

Chi ha tra 45 e 55 anni è intrappolato in un vissuto di precarietà molto spesso, mentre chi ha tra i 35 e 45 anni, attraversa una condizione di difficoltà con un presente ancora da consolidare e pertanto la longevità è un problema da rinviare

Infine, nella fascia di età tra 25 e 35 anni gli italiani sono consapevoli di essere al centro di un processo di 'riconfigurazione totale’. Per tanto è ancora forte la necessità di far riferimento all'ombrello dello Stato soprattutto sul tema della non autosufficienza (71,8%), un italiano su tre è consapevole della necessità di pianificare la 'fase di lunga vita’ ed emerge un'apertura verso il settore privato: l'84,8% ha interesse nei confronti della LTC, e nelle polizze malattie (82,6%) seguono altre forme di previdenza integrative finanziate con la nuda proprietà (49%) o con la casa di proprietà (40,5%).
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Ecco le paure, a quanto pare, più diffuse in Italia:
  1. il 69,6 degli italiani è preoccupato di non essere mentalmente lucido con l'avanzamento dell'età
  2. il 64,6 di non essere automaticamente sufficiente
  3. il 62,8 di perdere la possibilità di decidere di se stesso.
Come possiamo osservare quello che sta a cuore agli italiani è la ‘funzionalità’ della propria persona. La terza paura, ossia quella ‘di perdere la possibilità di decidere di se stesso’ è un paradosso, in quanto la Vita sociale Antisistemica si basa proprio sull’illusione di poter decidere di se stessi, ma in realtà si è sottilmente ‘spinti’ a prendere decisioni predeterminate. 

La ‘lucidità’ è cosa rara nelle 3d, nel senso che la logica, da sola, non basta. È piuttosto una lucidità spirituale quella che manca clamorosamente e la seconda paura, quella ‘di non essere automaticamente sufficiente’, è la denuncia, legata apparentemente all’età, di individui che percepiscono qualcosa che sfugge nella prospettiva materiale, ossia di non essere più in grado da soli di fare ‘tutto’. 

Frattalmente emerge un punto di vista di 'dipendenza', così come si delinea un fattore di dipendenza anche dal giudizio altrui: tutto ciò è perfettamente allineato con il controllo dimensionale parassitario. 

Ogni fascia di età ha la propria ‘croce’. Non c’è che dire: il genere umano ha perduto la facoltà di ‘credere’ a se stesso in qualità di ‘scintilla divina’ e dipende da una variante impressionante di punti di vista esterni.

L’età che avanza diventa un conto alla rovescia, un dramma inesorabile, verso la ‘fine’ di tutto. Senza speranza, senza appelli, senza consapevolezza… ci si lascia andare come in preda ad una nenia paralizzante che non permette più di tornare a percepire se stessi.


A questo link la Televisione pubblica cerca responsabilmente di fare il punto della situazione relativa agli anziani, però a questo link  scrive:

L'attenzione alla Terza età, alle sue condizioni ed alla relativa qualità della vita è fra i temi sociali di particolare importanza per il servizio pubblico radiotelevisivo. Come è noto, l'alimentazione sbagliata comporta conseguenze gravi per la salute di chi si trova appunto in questa fascia di età, cui spesso la comunicazione arriva confusa e contraddittoria.
 
È sufficiente osservare la programmazione televisiva in termini di 'alimentazione' e la 'pubblicità' trasmessa a tutte le ore indistintamente, al fine di rendersi conto che è la Rai stessa a creare questa ‘comunicazione confusa e contraddittoria’


Ma allora, mi chiedo, perché creare un sito che cerca di portare una ventata di buon senso nella società degli anziani? Senza contare che la società dei bimbi e degli adolescenti è lasciata alla mercè del tamburo battente delle mode  e delle tendenze selvagge all’insegna del profitto delle case produttrici con il benestare delle autorità di controllo pubblico.

Il guadagno viene sempre al primo posto.

La non coerenza crea il substrato energetico per lo smarrimento di sé.

Si bada alla parola ben detta o ben scritta ma non altrettanto alla prova concreta dell’evidenza.

Nessuno sembra in grado di porre fine a questa regola non scritta.

Tutti sanno o intuiscono, nessuno o pochi cercano di aprire gli occhi.

Perchè è un ‘gioco’ che non paga

Il mondo del lavoro esilia gli anziani, li demonizza come inutile ciarpame. La società è negativa nei loro confronti, visti solo come un ‘peso’ da sopportare. Non è la paura per la mancanza della pensione o per la mancanza di autosufficienza la piaga più grave, bensì lo stato di abbandono a cui sono sottoposti da tutte le angolazioni del ‘sistema’.

Questa caratterizzazione energetica dell’ambiente in cui sono inseriti li conduce inesorabilmente ad una autosvalutazione della propria persona e sappiamo molto bene, dagli studi del Dr. Hamer, a cosa si può andare incontro con simili problemi aperti nel proprio campo vitale. 


C’è un incoraggiamento sottile a ‘lasciarsi andare’ e questo campo morfogenetico artificiale è ventilato continuativamente come un mantra sensibile o un ultrasuono che viene accusato senza nemmeno accorgersene.

Qualcosa che non va lo percepiamo tutti. Le paure sono il carburante per quelle entità che si nutrono di ciò che le paure stesse 'evocano' nella società umana; esse giungono direttamente da un'altra dimensione, come  un flusso da respirare il cui frattale, nelle 3d, è la scia chimica e l'inquinamento industriale, ad esempio.

Esiste un piano unico o un filo conduttore univoco e sfuggevole perchè intessuto in un altro piano dimensionale. Questo fatto gli conferisce una sfuggevole latitanza per gli occhi del genere umano alla ricerca di prove dell'esistenza dei dinosauri...

Un Gruppo di Mastermind è una forte alleanza tra due o più menti che lavorano attivamente insieme in perfetta armonia per raggiungere un obiettivo comune e definito. Napoleon Hill riteneva che fosse uno dei segreti del successo.
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Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

martedì 4 ottobre 2011

Mais superdotato.




In natura è tutto in equilibrio. Il cambiamento scorre continuo in questo equilibrio, determinando nuovo equilibrio. L'equilibrio è 'mobile'...

Allora, che cos’è l’equilibrio? Certamente non è una prospettiva fissa, del resto l’evoluzione rappresenta un flusso, essa stessa, in divenire. Come al solito siamo alle prese con un duplice concetto inerente alla stessa origine e causa: il campo morfologico che spinge a riempire i propri ‘contorni’ secondo l’intenzione del Principio Creativo.

Questa ‘curiosità’ è come un campo gravitazionale: essa ‘è’.

Essa la possiamo ‘raggiungere’ in ogni modo. Cosa sappiamo, ad esempio, della storia degli alimenti che hanno permesso all’umanità di sopravvivere nelle ere buie della maggiore lontananza da sé? È curiosità anche questa, alla pari di quella ‘assoluta’ che frattalmente ‘disegna e colora’ tutto il resto dell’esistenza in ogni sua ‘forma’. 

Sete di consapevolezza.

Le Origini del Mais: l’Enigma della Pellagra.
La diffusione del mais come alimento di base a partire dal quindicesimo secolo provocò l’insorgere di una devastante malattia da carenza nutrizionale chiamata pellagra. La causa della pellagra pose per secoli un enigma medico fino a quando gli scienziati del ventesimo secolo spiegarono il mistero.
 
La diffusione del mais.
Fu Colombo nel 1492 a scoprire il mais nel Nuovo Mondo e a portarlo in Spagna, da dove si diffuse in tutta Europa, Africa settentrionale, Medio Oriente, India e Cina… Grazie al suo basso costo, il mais divenne l’alimento più diffuso e la fonte primaria di energia e proteine per la gente più povera, in particolare in campagna e tra i ceti sociali non privilegiati.
 
Pellagra.
Sfortunatamente, ovunque arrivasse il mais arrivava anche una malattia chiamata ‘pellagra’. Il legame tra mais e pellagra venne descritto per la prima volta da Casal in Spagna nel 1735. Quando si sviluppò come una malattia endemica nel Nord Italia, Francesco Frapoli di Milano la denominò ‘pelle agra’. Clinicamente, la malattia è identificata dalle tre D - dermatite, diarrea e demenza - e, se non viene curata, la pellagra può portare alla morte nel giro di quattro o cinque anni.
 
Per anni la scarsa conoscenza medica e il sospetto che la pellagra fosse causata da qualche ipotetica tossina contenuta nel mais o che fosse il risultato di agenti contagiosi o di una condizione genetica, portarono a grandi epidemie di pellagra in Europa e negli Stati Uniti.
 
L’enigma iniziò a sciogliersi quando venne constatata una bassa incidenza della pellagra in Messico nonostante nel paese si facesse largo consumo di mais. La ragione sembrava quindi consistere in una differente preparazione del cereale.
 
I popoli delle civiltà Azteca e Maya ammorbidivano il mais per renderlo commestibile con l’acqua di calce, una soluzione alcalina. Questo processo permetteva di rendere 'biodisponibili' per la digestione la vitamina niacina e un importante aminoacido, il triptofano, che, a sua volta, si converte in niacina.
 
L’antica pratica di mettere l’impasto di mais a bagno per una notte in acqua di calce prima di fare le tortillas non venne mai trasmessa a quei paesi del Vecchio Mondo nei quali venne diffuso il mais, o alle comunità il cui alimento principale era costituito dal mais. Questo, quasi inevitabilmente, portò alla diffusione della malattia da carenza di niacina: la pellagra.
 
La conoscenza di questo processo chimico svelò una volta per tutte un enigma nutrizionale che durava da tempo. Gran parte del merito della scoperta della pellagra quale deficienza nutrizionale appartiene a Goldberger e ai suoi colleghi che, tra il 1913 e il 1930, dimostrarono che la malattia nell’uomo e la 'lingua nera' (malattia da deficienza di niacina nei cani) potevano essere curate con l’uso di sostanze preventive della pellagra: l’acido nicotinico e la niacina.
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L’ignoranza genera mostri come il ‘sonno della ragione’. L'antica pratica... non venne mai trasmessa: è un caso?

Causa e conseguenza recitano due parti del medesimo copione. Esse sono generate dalla separazione di ‘chi osserva’. Esse sono gli opposti di un unico processo di elaborazione dell’esistenza, di una scissione dell’attimo presente in cui si riflette l’osservatore. La pellagra è stata vinta ma ci sono voluti 200 anni, un tempo molto lungo dal punto prospettico umano. Appuntiamoci questa lunghezza epocale e poniamoci una nuova riflessione:

l’attuale ‘pannocchia’ di mais è secondo me un po’ troppo grande per essere del tutto naturale.

Il mais è il seme della pianta e non è volatile come lo sono altri tipi di semi che vengono creati in grandi quantità da altre varietà vegetali. Non mi sembra ‘naturale’ una pianta che produce pannocchie di almeno 20 centimetri tutte piene di semi tanto ‘pesanti’. Perché la Natura dovrebbe avere dotato questa pianta di un simile arsenale di semi pesanti?  I semi pesanti cadranno tutti ai piedi della pianta e non si disperderanno nell’ambiente come succede con le tipologie di seme più leggere, che possono volare.

La Natura non è 'umano centrica', semmai lo è diventata...

La pannocchia odierna mi sembra di più un costrutto artificiale, nel senso di geneticamente modificato per sopperire i bisogni del 'numeroso' genere umano sempre più popoloso. La moderna critica alle coltivazioni Ogm esula da questo mio discorso, discorso che parte da epoche remote in cui si modificò la Natura secondo uno scopo ben preciso: permettere la sopravvivenza dell’umanità che usciva dall’esperienza devastante del Diluvio Universale e, in un secondo tempo, utilizzare la nuova varietà come una delle innumerevoli frecce a propria disposizione per controllarla all’origine, introducendo nel sistema corpo mente anima principi in disarmonia tra di loro e con l’ambiente ospitante.

Il mais selvatico si conosce da 7.000 anni ma si trattava di una pianta la cui pannocchia (mazurca, choclo, elote o jojote in spagnolo) era piccola appena 3 o 4 cm di lunghezza, con solo 8 o 10 chicchi. La selezione delle piante migliori da parte degli agricoltori ha fatto sì che il mais raggiungesse le dimensioni attuali…
Link 
 
È una favola la vicenda che vede gli agricoltori al posto di comando nella responsabilità dell’aumento delle dimensioni della pannocchia del mais. Quando Sitchin afferma che gli Anunnaki, subito dopo la calata delle acque che ricoprivano il Mondo del post Diluvio, aiutarono i resti del genere umano a sopravvivere utilizzando la propria conoscenza genetica avanzata, secondo me coglie proprio nel segno.

Essi si erano stanziati nelle tre aree della Terra da cui partì la nuova ‘civilizzazione’ del Pianeta:
  1. la piana di Giza
  2. la valle dell’Indo
  3. il centro America.
La tecnologia disponibile era la medesima nelle tre aree e probabilmente si adottò quello che per vie naturali era già presente allo stato selvatico nelle zone in questione. Una sorta di decrescita applicata migliaia di anni fa

Per questo motivo il mais venne ‘irrobustito’ nelle zone in cui nasceva spontanea la sua ‘radice storica’, ossia proprio quel centro America che oggigiorno si ricorda come culla della varietà ‘gigante’ che noi tutti conosciamo ed apprezziamo.

Il mais dovrebbe, secondo lo spirito d’osservazione di SPS, contenere qualche principio che non aiuta a mantenere in equilibrio la nostra struttura multidimensionale, perché ‘nulla è per caso’ e la sua attuale 'configurazione' non è completamente naturale...

Intanto, il mais è un acidificante dell’alimentazione e la condizione di acidità comporta la conseguente creazione di un ambiente propenso alla proliferazione batterica e virale e, dunque, idoneo alla formazione di malattia. Inoltre ‘i cereali integrali come il riso, il mais, il grano, l'avena e  tutti i loro derivati sono formatori di muco.
Link 
 
A questo link 'Il Cibo della Mummia: calma e dà energia' possiamo leggere qualcosa che rivaluta il mais nella miscela di farina mischiata con altre sostanze naturali.

Le letture suggerivano che questo cibo ha un effetto purificante sul sistema digerente e che può aiutare a rinforzare il corpo. La lettura 2050-1 dice: 'Questo piatto come parte frequente della dieta sarà un aiuto per avere eliminazioni migliori, e porterà quelle caratteristiche che aiuteranno a costruire condizioni migliori in tutto il canale alimentare'.
 
Un commento intrigante propone che la miscela 'dovrebbe essere un cibo quasi spirituale per il corpo;...' (275-45), mentre un altro suggerisce che 'è il cibo per un corpo così spiritualmente sviluppato come questo'.
 
Ecco la chiave di lettura più in equilibrio, secondo me: nel Mondo ogni ‘cosa’ ha il suo senso ed il suo perché, tuttavia cosa sia divenuto un elemento nel corso del tempo non significa che lo stesso elemento, preso a riferimento nelle sue condizioni ottimali, non avesse avuto, a suo tempo, delle modalità assolutamente positive e curative

Ciò è equivalente a pensare ‘bene’ che ogni ‘cosa’ sia un dono d’inestimabile valore, che solo lo stato evolutivo del genere umano, oppure un suo riflesso condizionato, può contribuire a rendere decadente. Questa ‘caduta’ è uno specchio dell’intenzione superiore parassitaria.

Tutto ciò, infine, descrive un processo di ‘equilibrio nomade’, di perfezione perfezionabile ma perfetta, se osservata dal punto prospettico di vortice del livello vibrazionale che la contraddistingue. È solo facendo astrazione di sé che possiamo osservare lo scibile in funzione del ritenuto impossibile.

Quando una persona veramente desidera la salute, è necessario domandarle, prima, se è disposta a sopprimere le cause della sua malattia. Soltanto allora è possibile aiutarla. Ippocrate, 460 a.C.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com