“Il termine luce (dal latino, lux, lucis) si riferisce alla porzione dello spettro elettromagnetico visibile dall'occhio umano, ed è approssimativamente compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza d'onda, ovvero tra 750 e 428 THz di frequenza. Questo intervallo coincide con la regione di massima emissione da parte del sole. I limiti dello spettro visibile all'occhio umano non sono uguali per tutte le persone, ma variano soggettivamente e possono raggiungere i 730 nanometri, avvicinandosi agli infrarossi, e i 380 nanometri avvicinandosi agli ultravioletti. La presenza contemporanea di tutte le lunghezze d'onda visibili in uguale quantità forma la luce bianca”.
La luce è solo una parte di un qualcosa di più grande.
"Con il lavoro di Maxwell si comprese che la luce era solo una parte dello spettro della radiazione elettromagnetica. La radiazione elettromagnetica è, dal punto di vista dell'elettromagnetismo classico, un fenomeno ondulatorio dovuto alla contemporanea propagazione di perturbazioni periodiche di un campo elettrico e di un campo magnetico, oscillanti in piani tra di loro ortogonali"
Abbiamo due campi distinti; l’energia che usiamo in tutto il mondo è di tipo elettrico.
"Nella fisica quantistica, il principio di indeterminazione di Heisenberg stabilisce che:
non è possibile conoscere simultaneamente la velocità e la posizione di una particella con certezza"
Infatti:
"Per studiare quindi, nell'ipotesi minimale, la posizione di un determinato oggetto occorre almeno vederlo. Per vederlo occorre che questo oggetto sia illuminato. Se illuminiamo l'oggetto per studiarlo vuol dire che noi ci mettiamo in relazione con esso mediante i fotoni. In ogni caso, misurare significa perturbare"
Fonte: http://www.italysoft.com/curios/einstein/heisenberg-principio-di-indeterminazione.php
Dunque? Possiamo dire che la luce è un fenomeno evidente, forse il più evidente e manifesto ai nostri occhi, però non esprime e racchiude tutta la varietà del percepibile, del “totale”. Ciò perché il “resto” non sia ancora genericamente luce, ma perché “usiamo” il senso della vista in un corpo attualizzato, avente dei “limiti” terreni legati all’evoluzione che lo contraddistingue nell’adesso. Da qua si comprende quanto sia grande la “fetta” che sfugge al nostro controllo o misurazione.
Secondo me questo passo fotografa il “dove siamo”, nel senso di dove si trova la scienza attuale conosciuta al grande pubblico, per cui dove si trova il grande pubblico in questa fase della conoscenza? La massa dove si trova, dove si colloca? Se la collochiamo in un punto, volendo misurarla, perdiamo di vista il movimento generale, o l’onda di evoluzione umana globale; se invece non ci interessiamo di questo, posiamo “percepire” l’onda dell’evoluzione umana globale. Per cui entrare nel dettaglio e nella specializzazione equivale a dire che il marinaio provetto, disperso nell’oceano in tempesta, può misurare la forza del vento e capire che “è disperso” in maniera scientifica o, chissà, magari illudersi.
L’Antisistema prevede proprio questa modalità; insegna a spaccare l’atomo in due, in quattro, in otto, etc. proprio per permettere la nascita della comprensione di essere “perduti” ed, in questa maniera, ottiene davvero di farci disperdere nella conoscenza. Cosa manca a questa “fase” della ricerca? Manca del tutto la componente “spirituale”, l’apertura alla conoscenza dei corpi sottili, dell’energia non spiegabile fisicamente. Manca in una sola parola quello che è stato diviso nel passato e che costituiva la “conoscenza” nella sua forma unica e completa. Per questo le Università sfornano individui sempre più specializzati ed a compartimenti stagni. Proprio come le cellule di Al qaeda o i virus che, in maniera frattale, rispondono sui piani dell’invisibile a ciò che l’uomo è divenuto nel piano del visibile.
Da qua possiamo comprendere cosa osservino gli scienziati con un microscopio avanzatissimo che colpisce l’osservabile con un fascio di luce seppure bassissimo; da qua si capisce perchè Ighina aveva inventato un microscopio artigianale basato su un’altra tipologia indagatrice, molto più funzionale allo scopo dell’osservare.
"Ighina dichiarò nel suo libro di aver scoperto ed osservato l'"atomo magnetico" all'età di sedici anni, tramite un particolare microscopio di sua invenzione, e di averlo diviso in monopoli magnetici: il monopolo positivo sarebbe l'energia solare, che arriva alla terra in forma spiraliforme e riscalda tramite frizione, mentre dalla terra partirebbe il monopolo negativo che si ricondurrebbe al sole tramite un ciclo a spirale contraria. Lo scontro tra queste due ipotetiche particelle pulsanti creerebbe la vita e la materia, ognuna caratterizzata da un proprio ritmo".
Fonte: Wikipedia
“È più facile capire molti aspetti che ci lasciano perplessi della teoria dei quanti se si tiene presente un bizzarro dualismo onda/corpuscolo che ricorda un po’ il dualismo tra mente e corpo. Ciò significa che un’entità del microcosmo, sia essa un elettrone o fotone, si comporta talvolta come particella e talvolta come onda, a seconda del tipo di esperimento che si conduce. Una particella non è un’onda: è un minuscolo pezzetto di sostanza; un’onda invece è una perturbazione amorfa che si diffonde e infine si dissipa. Come si può essere l’una e l’altra cosa? Occorre andare al concetto di complementarietà. Come può la mente essere contemporaneamente pensiero ed impulsi neurali? Com’è che un romanzo è contemporaneamente una storia ed un insieme di parole? Il dualismo onda/corpuscolo corrisponde alla dicotomia tra hardware e software. L’aspetto corpuscolare è il lato hardware degli atomi – palline che si muovono di qua e di là. L’aspetto ondulatorio corrisponde al software, o alla mente, o all’informazione, poiché l’onda quantica è un’onda diversa da tutte le altre. Non è un’onda fatta di una qualche sostanza fisica: è un’onda di conoscenza o d’informazione; è un’onda che ci dice cosa si può conoscere sull’atomo, non un’onda dell’atomo. Con questo non si vuole dire che un atomo può diffondersi in forma d’onda: ma ciò che si diffonde è quanto un osservatore può conoscere sull’atomo. Tutti noi sappiamo cos’è un’ondata di criminalità: non è fatta di una sostanza, ma di pure e semplici probabilità. Quando l’ondata di criminalità è più intensa, allora è più probabile che accadano crimini. Anche l’onda quantica è un’onda di probabilità: ci dice dove possiamo aspettarci di trovare la particella, e quante probabilità vi sono che abbia questa o quella proprietà, una certa frequenza di rotazione o una certa energia. L’onda contiene dunque in se stessa quell’elemento di imprevedibilità e di indeterminazione che è tipico del fattore quantico”.
Fonte “Dio e la nuova fisica” di Paul Davies.
Per questo motivo sono portato a pensare che quando si parla di Nibiru, Planet X, o corpi celesti vari che possono impattare con la Terra, in realtà ci si stia focalizzando sulla particella; ma esiste anche l’onda. Tale onda è proprio quella descritta ieri qua o qualche giorno fa qua. Stiamo dunque valutando le due facce complementari dello stesso fenomeno periodico: quel fenomeno complesso e determinante che contraddistingue l’intero creato, ossia l’evoluzione.
Da qua si capisce come sia rispettato il libero arbitrio dell’individuo, ma come sia impartito un “ordine” superiore atto a catalizzare solo ciò che è direttamente polarizzato…
Da qua si evince il come ed il perché la nostra vibrazione personale, il nostro punto prospettico, farà la differenza in termini di “impatto”. E si capisce perché si avranno due Terre alla fine del “processo”. Sarà come procedere a mitosi cellulare… o raccogliere il raccolto, setacciandolo finemente…