domenica 6 dicembre 2009

Libertà cellulare.





“Il primo sguardo di superficie che la mente che osserva posa su qualunque oggetto di conoscenza è sempre uno sguardo illusorio. La vera conoscenza si consegue andando al di là della superficie e scoprendo la verità interiore e la legge nascosta. Non perché la cosa in sé sia illusoria, ma essa non è ciò che sembra essere in superficie e non è neanche che le operazioni e le funzioni che osserviamo in superficie non abbiano luogo, ma non possiamo scoprire la loro vera forza motrice, il processo, le relazioni, studiandole semplicemente così come si offrono ai sensi che osservano”.
Fonte: “L'Incosciente” – Sri Aurobindo

Si direbbe che Aurobindo abbia descritto la natura di un moderno stereogramma, ossia di una immagine e dunque di un “significato” celato nell’immagine esterna immediatamente percepita dai sensi. Ciò che il Creatore ha velato, in maniera frattale l’uomo nasconde all’uomo stesso. Nelle pagine di Leonardo tratte dai suoi “appunti”, per analogia devono essere state nascoste molte “cose” ancora oggi vantaggiose per l’evoluzione dell’intera collettività. Così come nel lavoro di Ighina, Reich, Tesla, etc. o negli scritti ermetici o meno “accessibili”. Allo stesso modo dell’apparente funzione delle grandi piramidi o dei templi, sparsi in tutto il mondo, dediti ai culti più diversi. È tutto velato d’apparenza, ma non di falsità. Per questo è difficile andare oltre. E lo sarà sino a quando l’uomo non riuscirà a “concentrarsi” per vedere oltre. Si intende per “concentrazione” riferita ad “un componente in una miscela”:

 
“La grandezza che esprime il rapporto tra la quantità del componente rispetto alla quantità di tutti i componenti della miscela.”.
Fonte: Wikipedia

Noi tutti viviamo in una miscela di energie, anzi noi siamo uno degli ingredienti, dei componenti della miscela stessa, una derivazione, ma anche un aggregatore, un fattore comune, mischiato, vicino olograficamente all’essenza delle “cose” e pertanto siamo le “cose” stesse. Così si spiega il concetto di ubiquità legata al divino. Il rapporto tra la quantità del componente rispetto alla quantità dei componenti dipende dal nostro grado evolutivo, dalla consapevolezza di “essere”. 1 grammo di sale nell’impasto del pane corrisponde ad 1 grammo di sale diviso per l’intero, diluito nel tutto, facente parte del tutto eppure concentrato maggiormente in un punto piuttosto che in un altro. Quel sale darà sapore all’intero pane, ma quel sale mancherà o eccederà in taluni punti dello stesso pane. Vivendo in un singolo fotogramma di vita, noi possiamo soffermarci sui punti più ricchi e/o meno ricchi di sale e, per questo, vivere d’illusione rispetto al resto del “filone di pane” permeato ugualmente della nostra essenza. Ora, come possiamo riuscire ad elevare la consapevolezza legata all’illusione di vivere in un determinato punto o luogo nello spazio/tempo o di “porzione d’impasto del pane”? Cercando di “vedere” l’intero pane al fine di capire che noi siamo interamente sparsi in lui, siamo lui oppure sprofondare nel singolo attimo cogliendone la sub struttura e comprendendo il frattale minore, diluito all’ennesima potenza, dell’intera struttura del “pane”. Ovvio che non ci si improvvisa in questa “ricerca”; il risultato è funzione di molte variabili. Tali passaggi dimensionali sono ancora molto lontani per l’uomo e, per così dire, per ora ci si adopera per immaginarne la portata e la “consistenza” in attesa che il gap si colmi. Scendendo nei livelli della struttura della materia giungiamo alla individualità della cellula vivente. Questa struttura intelligente è alla base del funzionamento del nostro corpo e dei suoi processi biologici e, sembra, non dipendere totalmente, così come si crede da quello che è “scritto” nel DNA. Secondo questa prospettiva “nuova” la scienza genetica sta seguendo la via di un abbaglio madornale. La malattia dipende da altri fattori diversi da quelli che sembrano “destinati” dal proprio DNA, secondo il concetto che “i geni propongono, ma è l’ambiente che dispone” e, aggiungerei io, “in riflesso della psiche che segue la spinta dello spirito in funzione del piano divino”. È una catena indissolubile quella che ci mantiene nell’ampio percorso della Vita…

“…Procedete con la fede di un bambino. Sarà molto meglio per Voi distruggere da soli quei modelli di vita disarmonici, piuttosto che aspettare che la crescente intensità vibratoria che avvolge l’atmosfera terrestre li distrugga per Voi. L’informazione di cui necessitate viene decodificata dalla composizione strutturale di ogni singola cellula del Vostro corpo. Cercatela lì. L’intervallo di esitazione che esiste tra il Vostro iniziale impulso vitale e la sua eventuale accettazione o rifiuto, può sembrare una cosa da niente,  ma se si considera quanti intervalli simili esistono mediamente in un giorno, e quanta energia umana collettiva si riversa in questi intervalli, vengono le vertigini. È questa l’apertura attraverso cui tutta la Vostra specie viene prosciugata della sua sostanza vitale. Per compiere il lavoro che avete davanti, non potete permettervi un simile spreco”.
Trasmissioni Stellari – K.Karey

È dunque vitale ricordare il discorso relativo al sangue dell’uomo che faceva Steiner, riportato in 3 articoli successivi in questo blog (Sangue1, Sangue2, Sangue3); per avere il controllo di un uomo occorre controllare il suo sangue. Il sangue è proprio costituito da una miscela di sostanze che va a nutrire e “ventilare” le cellule umane… Ed è per questo che l’Antisistema intende in tutti i modi entrarci dentro, sin nelle profondità delle nostre microstrutture cellulari. A noi sta il compito di comprendere ed adottare le contromisure che, si sa, esistono sempre a prescindere da ogni evidente ed illusoria chiusura o ermeticità di una situazione ritenuta senza via di uscita. Esiste sempre una via di “fuga” e la nostra salvezza sta nel nostro numero e dunque nella nostra biodiversità di specie. Siamo semplicemente sfuggevoli per natura. Il potere che controlla ci conosce bene e tenta di uniformarci attraverso il “peso” delle abitudini, delle credenze, delle mode, dei media, delle tendenze, dei processi di marketing e campionamento, del denaro ,del lavoro, dei giochi, dello sport, del sesso, della psicologia, dell’elettronica, di tutto quanto ci concerna. Ma noi siamo e resteremo uno ed infiniti allo stesso tempo e, per questo, liberi di essere. Tutto ciò è scritto nelle nostre cellule. È sufficiente alzare la prospettiva, la consapevolezza, il proprio centro dell’essenza…


Vediamo cosa si intende con il termine "aperto" biodiversità:
“Per biodiversità si intende l'insieme di tutte le forme viventi, geneticamente dissimili e degli ecosistemi ad esse correlati. Quindi biodiversità implica tutta la variabilità biologica: di geni, specie, habitat ed ecosistemi. L'anno 2010 è l'Anno internazionale della biodiversità. La traduzione italiana del termine inglese biodiversity modifica, leggermente, ma in modo determinante il significato. In inglese diverse significa vario, molteplice, mentre in italiano diverso ha un significato quasi negativo, poiché indica qualcosa o qualcuno che devia dalla norma o differisce da uno standard di riferimento; una traduzione più fedele sarebbe biovarietà o varietà della vita presente sul pianeta. Ciò nonostante, il termine biodiversità, anche se nato come calco linguistico spontaneo, si è ormai consolidato e viene comunemente utilizzato nei diversi ambiti scientifici e culturali”.
Fonte: Wikipedia  



* Immagine di Procopio Antonietta www.antoniettaprocopio.com

sabato 5 dicembre 2009

Come ti disintegro il genitore.




Giornata difficile oggi. Mio figlio di 5 anni ci ha fatti letteralmente impazzire. Lo voglio scrivere davanti a tutto il mondo, anzi a tutto il “creato”, in maniera tale che rimanga nella storia. Tramite internet ora possiamo ambire anche a questa possibilità; essere “registrati” o linkati da tutti i motori di ricerca della Terra alla voce “bimbi impazziti” o forse “genitori impazziti”. Scherzi a parte è decisamente difficile tentare un approccio educativo sensato con questi nuovi bambini che sono arrivati a frotte nell’ultimo decennio. Sono esseri molto tenaci, decisi a non farsi mettere in soggezione da nessuno. Non accettano ordini, consigli, suggerimenti… Questa genie di futuri adulti metterà a ferro e fuoco l’Antisistema, nel senso che non accetteranno l’evidenza nella quale verranno proiettati. Sono loro i devastatori dell’incantesimo, i liberatori del destino dell’uomo. La loro energia è diversa dal solito e non basta “l’inquinamento” totale a cui sono sottoposti tutti i giorni ne il controllo tramite le abitudini e le credenze,  per tenerli a bada; essi non accettano nemmeno l’idea di soffiarsi il naso, o fare pipì, o bere… le abitudini che per l’intero genere umano sono assodate, non trovano in loro nessun tipo di terreno fertile. Mio figlio mi dice “noooo, ma tutte le volte mi devo soffiare il naso?”. E questa frase che fa imbestialire ogni genitore, dopo 10 ore di “tirate” di naso con relativo rumoraccio del proprio figlio, suona tuttavia, dopo aver ritrovato la calma, foriera di profonda riflessione. Nel significato degli specchi ci leggo il mio tentativo di sottrarmi dalle grinfie di questo modus vivendi, riflesso nel comportamento di mio figlio che non accetta l’idea, l’abitudine, la necessità, di doversi soffiare il naso “ogni volta”. Lui è anche questo,  ma ovviamente non solo questo. Il suo essere così, riflette il mio essere così. E mi arrabbio e mi dolgo allo stesso tempo, perché mi dispiace vederlo in questa maniera anche se “nulla è per caso”… Quando penso alla nascita mi vengono in mente queste parole:

“Quando un qualsiasi sistema vibratorio inverte la direzione del suo momento, come fa il pendolo nel punto più alto della sua oscillazione, c’è un attimo di totale riposo prima che il movimento riprenda nella direzione opposta. E poiché il riposo, o la totale cessazione del movimento, costituisce l’opposto del tempo, c’è, nel preciso istante in cui questo avviene, un microintervallo di non-tempo, un attimo di eternità. È lo stesso intervallo di non-tempo che si verifica molte volte al secondo nel movimento vibratorio degli atomi del mondo fisico. Questa è un’apertura nel nagual, un varco nella Presenza dalla quale scaturisce l’energia della Vita”:
Da “Trasmissioni Stellari” di K.Karey

I Figli.






I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo.

Estratto da "Il Profeta" - Kahlil Gibran