venerdì 20 maggio 2011

Ho scritto un libro: 'Prospettiva Vita'.





È giunto il tempo di introdurre nel ‘Mondo Reale’ il mio libro ‘Prospettiva Vita. 1987 - 2013: l’Ascensione, un romanzo spirituale in cui ho riversato tutto me stesso, seguendo i flussi ed i riflussi di ciò che giungeva sulle ali dell’ispirazione:

Man mano che il film narrativo scorre, i personaggi vengono come superati dal punto prospettico d’osservazione, giungendo ad un livello tale, in cui trova senso una visione di ‘altezza unificante’, un modello di unione e condivisione, tramite una escalation nella trama che tende alla quasi passività dei singoli.

Nella lavagna magica della Vita manifesta, si alternano ad onde più o meno regolari, i marosi del cambiamento in corso in un’altra dimensione dell’Essere: quella dei ‘pre-pensieri’ e dell’immaginazione, rispecchiati nel concetto della responsabilità di fronte ad ogni altro essere vivente. Quello che mi preme sottolineare è che, nonostante i ‘gusti’ e le personali preferenze, se avete ‘accettato’ di avere tra le mani una copia di questa opera, per favore, siete invitati a completarla nella sua lettura. Non fermatevi! Non fermatevi prima.

È molto importante, perché in essa è racchiusa una notevole componente vibrazionale. Nel prosieguo della trama, sino alla sua naturale conclusione, si è come proiettati in un viaggio cosmico spirituale, ai confini della percezione legata all’abitudine, alla consuetudine di un mondo ‘iper controllato all’origine’. Questa accelerazione degli eventi nasce dall’emozione provata durante la visione di ‘Artificial Intelligence’ di Steven Spielberg nel 2001; l’ambizioso progetto di Stanley Kubrick, portato sul grande schermo grazie alla prodigiosa innovazione tecnologica nel campo cinematografico.

Ricordo che, ai tempi, rimasi come ipnotizzato e assolutamente trascinato da quella visione, quasi silenziosa, in punta di piedi, che partiva da un punto ben preciso e finiva tanto lontano, mischiando il mondo delle fiabe a quello futuristico della tecnologia e della continuazione della Vita oltre la sua presunta ‘fine’. Che meraviglia. Ecco. 

Mi ero ripromesso di poter raccontare una vicenda che fosse in grado di trasportare proprio in quella maniera. Non so se ci sono riuscito, però giuro che ce l’ho messa tutta…

Dall’introduzione di 'Prospettiva Vita'.

Davide Nebuloni 'nasce' nel labirinto vaporoso e solidale della Poesia, che emerge improvvisamente ‘come un caldo intenso fuori stagione’. Autodidatta, come per gran parte delle cose intraprese, cerco di comprendere le ritenute asperità che mi contraddistinguono e che spingono a dolere o a gioire quasi senza senso. 

Mi dilato sino ad occupare ogni parte immaginativa di me. 

È sufficiente un qualsiasi rumore bianco per permettermi di entrare in una diversa modalità dell’essere e partire per viaggi meravigliosi interiori. Le descrizioni dei 'fermi immagine' che mi caratterizzano, sono quanto di più valorizzante si possa dedicare alla Natura, al Paesaggio, alla sconfinata bellezza di quello che ci circonda e che caratterizza ogni ambito della Vita manifesta…

Nel cuore della notte, un grosso Gattone nero dall'aria alquanto arruffata, quatto quatto, stava attraversando la placida strada. Un ombra nelle tenebre. Il lungo Viale, in ogni direzione lo si guardasse, appariva dormiente. Una fila di Alberi, incredibilmente rigogliosi, lo adornava su ciascuno dei due lati, formando un tunnel naturale ancora più buio della notte. Dal fogliame, reso fluttuante da un alito gentile di Venticello, traspariva la maculata immagine della Luna; fissa, oltre quel continuo ondeggiare, quasi a scandire il ritmo dell'eternità.

Piovigginava svogliatamente da stracci di nubi estemporanee. 

In lontananza il rumore di una moto in accelerazione lo mise sull'attenti. Le orecchie, delicatamente appuntite, si mossero, automatiche, tese a valutare l'entità del possibile pericolo. Era fermo, in prossimità di una linea bianca tratteggiata della mezzeria viabile. Silenzio. Fu attirato dai Moscerini che volteggiavano attorno ad una piantina illuminata della città. Ripetitivi. Il semaforo, lampeggiante a quell'ora, duecento metri più avanti dipingeva sui muri di una casa strane figure spiritate. Ogni volta uguali ma, sfuggevoli, indecifrabili. Magiche. Un improvviso gorgoglio risalì da un tombino stradale, poi ancora il silenzio.

Il Gattone, peraltro conosciutissimo da quelle parti, mosse gli occhi attorno al Mondo lì per lì visibile. Seduto, con la coda adagiata ed uniforme al folto pelo disordinato, prese a leccarsi, a turno, le zampe anteriori, strofinandosele poi sull'enorme faccione da cartoons. Comunque attento. Inaspettatamente un rumore si fece largo in lontananza. Sempre più intenso ed insistente. Alzato di scatto il muso tondo, le orecchie tornarono a muoversi all'unisono ed in varie direzioni

Gli occhi gialli come la Luna, si ravvivarono, trasformandolo nella creatura leggendaria, capace di incutere anche paura e venerazione. Rimase immobile con il resto del corpo, usufruendo della tiepida unione con il manto di catrame cittadino. Era quella la Vita di un animale? In costante sospensione nell’attesa di un pericolo?
Da 'Notte' in 'Prospettiva Vita'.

La Poesia è dappertutto. È come l’inconosciuto Etere o l’Amore del Creatore per i suoi figli. È la prova della sua esistenza, il frattale che testimonia la sua viva presenza distribuita in ogni particella energetica. Da questa modalità dell’ascolto nasce anche l’iniziativa Legàmi, un costrutto di Poesia che definisco ‘quantica’, per la modalità di usufruizione ed accesso alla zona creativa ed interattiva dell’osservazione di un’immagine o di una fotografia

Come se quello che gli occhi introducono in noi, generasse un moto di innesco per le sensazioni evocate, per così dire, alchemicamente. Immagini che esaltano sensazioni

Sensazioni non fini a se stesse, bensì costituenti un feedback relativo all’immagine stessa, al veicolo che rappresenta una persona ritratta, una situazione, una celebrazione, etc. In SPS ho inserito alla voce ‘Poesia’ alcune varianti del mio modo di essere e fare. 

Questa breve digressione era dovuta, in quanto l’introspezione che mi ha da sempre caratterizzato deve per forza di cose rappresentare un modello virtuoso, piuttosto che un motivo di chiusura verso quel Mondo ritenuto per molto tempo – estraneo. Penso che ‘chi legga queste parole’ possa comprendere quello che intendo, ossia quella modalità dell’essere che avvolge, in determinate fasi della Vita, procurando dolore ed incomprensione. È come avere la più grande dote esistente nell’Universo e scambiarla per una maledizione

È la modalità naturale di auto comprensione che si sviluppa attraverso l’esperienza di Vita. Nulla è per caso…

Il punto di snodo, il perno, il focus è consolidato nell’atto del ‘lasciarsi andare’ al flusso dell’energia che spira e spinge, ispirandoci all’evoluzione continua. Questa dimensione densa ci ha come trattenuti a lungo nelle anse della separazione tra essere ed avere, confondendo la nostra ‘strumentazione’ nativa e facendola entrare in una modalità di sopravvivenza. Tutto ha poi preso a scorrere in maniera deviata rispetto al flusso naturale e intuitivo della Creazione primigenia. 

Scrivendo quotidianamente da circa un anno e mezzo in SPS, ho maturato la certezza che ‘il tutto’ concorra solo ed esclusivamente ad accudirci, sollevarci ed amarci: nessuna variante esclusa

In ‘Prospettiva Vita’ questa dinamica costituisce l’asse portante della struttura narrativa e filosofica/spirituale contenuta. Il romanzo è scritto con uno stile, secondo me, diverso e nuovo nel panorama globale della narrativa. La fusione tra Poesia e Prosa lega due dimensioni diverse con la colla dell’intenzione di ‘essere sempre presente all’interno di ogni singola parola espressa e realizzata nella stesura della trama’

La Poesia permette la visione interiore proiettata esteriormente e collegata per mezzo della Prosa alla struttura lineare dell’evoluzione scritta. 

Tutto concorre a creare un grande ed accogliente alveolo in cui lasciarsi andare e ‘fidarsi’ di se stessi. La trama è un intreccio di vicissitudini che accartocciano il Tempo, in cui il Tempo assume le sembianze di un corollario, di un contenitore alla pari dello Spazio, che s’identificano infine nell’espressione di un’unica prospettiva da cui tutto sgorga con senso di perfezione itinerante: una perfezione sempre adatta al momento, seppure in costante evoluzione.

Perfezione che s’evolve in altra perfezione… Opportunità della Vita.

In un simile contesto è inopportuno vivere la separazione come un dramma, una maledizione, un incantesimo: tutto dipende dal ‘dove si osserva’.

Prospettiva Vita’ colora una nuova modalità dell’osservazione. Il dotarsi di un punto alternativo dal quale vedere e vivere la Vita. Un modello di libera scelta e di biodiversità perfettamente integrato nella Natura Celeste dell’abbondanza che alimenta ogni substrato dell’esistenza. Al di là della massificazione e del concetto di tendenza, di moda, di ‘gregge’.

SPS racconta l’evoluzione che conduce a ‘Prospettiva Vita’, la filosofia spirituale che sorregge la trama. Non conta il fatto che ‘viene prima’ il romanzo, perché il Tempo è una convenzione. 

Lo possiamo comprendere meglio se accettiamo di capire che, ad esempio, nel Theta Healing guarire un genitore significa guarire sia i figli che gli avi: il tempo è un tessuto intelligente che scorre in ogni senso e che, al suo più alto livello, non esiste compattandosi nella infinita presenza contemporanea di ogni ‘scenario’ immaginabile.

Una simile orchestrazione energetica, superiore, degli eventi prevede la grande lungimiranza di essere sempre responsabili e presenti in se stessi e dunque di trovare e sentire il proprio centro e di mantenersi magneticamente agganciati tra le onde dell’esistenza globale.

Insieme siamo Uno.

Se smettessimo di lasciarci andare giù per la vita,
ed attendessimo con pazienza il segnale dei nostri passi,
potremmo scorgere sogni ed ideali trascurati, 
come un bimbo a carponi… giocoso e felice.
I sogni…
I sogni… a volte scendono anche sulla Terra,
caliginosi, brumosi, poco chiari… difficili.
Rimangono attaccati a chi li ha evocati come un angelo custode, e… gli parlano.
Quando brividi in punta di piedi avvolgono i sensi,
si affiora
        come esuli,       
                    teneri e fragili       
                                    contrastati
in un mondo fatto di… purezza solo velata,
gocce d’acqua che scivolano sul vetro… 

Da 'L’algoritmo Algonchino'.

‘Prospettiva Vita’ è da leggere facendo un vuoto dentro di sé, lasciandosi andare, trovando il Tempo per farlo, per permetterselo. La componente vibrazionale scaturente è positiva e progressiva. Come per ogni ambito non subito riconosciuto dell’esperienza, anche in questo caso occorre superare le prime pagine, i primi capitoli… è un viaggio che se giudicato prima del suo ‘giungere in Porto’ condurrà per altri lidi, certamente ancora opportuni, tuttavia manchevoli della conclusione di quello che si è lasciato per strada

Perché evidenzio questo aspetto? 

Perché aprire e chiudere un ‘cerchio’ è importante: portare a conclusione le proprie scelte iniziali corrisponde a chiudere circuiti energetici. Lascereste tutte le luci di casa accese pur essendo voi tutto il giorno al lavoro? È la stessa cosa. Quanti circuiti aperti o lampadine accese ci portiamo dietro dalla nostra nascita? Tutto quel dispendio energetico ci toglie vitalità e benessere. Sono scudi levati che dissipano forza e coraggio:

Il trascendere gli eventi comporta ritrovare se stessi e ‘conoscere se stessi’.

Il romanzo verrà distribuito agli inizi di luglio 2011. L’editore è Rupe Mutevole di Parma e troverà collocazione nella collana ‘La quiete e l’inquietudine’. Sono approdato a questo editore dopo varie ‘peripezie’. 

Sabato 14 maggio 2011 erano presenti delle locandine pubblicitarie di 'Prospettiva Vita' al Salone del Libro di Torino, non avendo fatto in tempo ad andare in stampa per quell’occasione.


Sono accadute delle cose piuttosto 'strane', come ad esempio con il Gruppo Albatros che nemmeno mi ha risposto. Ma come? Ho letto peste e corna in relazione alla modalità di ‘reclutamento massivo’ delle opere di ogni tipo di scrittore più o meno improvvisato, e a me cosa succede? 

Nemmeno mi prendono in considerazione! Sarà un segno del destino? Credo di sì… Ho scoperto un Mondo, quello dell’editoria, non molto diverso da tutti gli altri Mondi in cui regna sovrano il concetto di Dio/Denaro

Un Mondo in cui la purezza degli intenti si scontra con la ruvidezza scaltra del business, in cui la Poesia rimbalza sul ‘ricavo’. Un Mondo in cui si vive di grandezze presunte come quelle espresse, ad esempio, dal Gruppo Mondadori che non risponde all’unico numero di telefono concesso per una sola ora al giorno, o di filosofie ultracommerciali come quelle intraprese dal Gruppo Macro, o dalla modalità dilagante ed antieducativa del silenzio totale come risposta per ogni forma di tentato contatto, come ad esempio dimostrato dalle Edizioni Stazione Celeste.

Scrivo tutto ciò per essere d’aiuto al discernimento degli altri che, alla mia stessa stregua, si cimenteranno con questa grande avventura del ‘provare a pubblicare da perfetti sconosciuti’.

Esiste la possiblità di auto pubblicare tramite Internet.

Ho provato con il servizio www.ilmiolibro.kataweb.it del Gruppo Espresso, il quale rende ‘disponibile’ l’ingresso nel circuito delle Librerie Feltrinelli, ma a quale prezzo? 

Accidenti, al prezzo di togliere del tutto il guadagno all’Autore, cioè a colui che ha partorito l’opera che ora fa guadagnare tutti tranne l’Autore stesso. Si è come costretti a scegliere la modalità di distribuzione in Feltrinelli, per cui il prezzo di copertina viene 'adattato' automaticamente per far sì che tutti ci possano guadagnare; tutti tranne l’Autore, perché se si vuole ricavare anche un solo euro dalle vendite, occorre alzare il prezzo in maniera che automaticamente conduce fuori mercato, dal momento in cui si è anche sconosciuti al grande pubblico. 

‘Prospettiva Vita’ è un libro con molte pagine, oltre 400, e la carta costa molto, per cui il prezzo è stato automaticamente fissato a 22 euro per sostenere tutti gli attori che lo porteranno ad essere presente in Feltrinelli. Ebbene su 22 euro di prezzo di copertina a me, all’Autore, non sarebbe rimasto nulla

Il prezzo sarebbe stato troppo alto e non avrebbe avuto nessuna modalità accattivante, dal momento in cui l’editoria sforna sempre più collane tascabili a pochi euro e offre sempre più prezzi scontati ed offerte speciali. Il servizio in questione, si è dimostrato invece molto valido per la qualità e la tempestività della stampa, infatti ho fatto arrivare a casa mia una copia del romanzo, per verificare la bontà del servizio stesso e per gonfiare un po’ il mio Ego. 

In Rupe Mutevole, il mio Editore, il prezzo è stato fissato in 15 euro: già più sostenibile. Ho provato anche con www.lulu.com e pur essendo le cose più convenienti, alla fine ho lasciato perdere perché il costo per le oltre 400 pagine è sempre troppo incisivo.

Da questa esperienza ho compreso una cosa su tutte: per un Autore esordiente la cosa migliore è scrivere un’opera con al massimo 150 pagine

Con quella numerazione è possibile mantenere un prezzo interessante e poter contare su maggiori possibilità di proposizione della stessa. Se un libro costa già 10 euro solo per il numero delle pagine, non sarà possibile contare sulla possibilità di scegliere nell’intero ventaglio di scelte editoriali.

Ho trovato centinaia di proposte in Internet ma sinceramente è difficile barcamenarsi nell’oceano sul quale ci si affaccia con poca esperienza e ricchi della sola creatività e senso artistico. Sinceramente si rischia davvero di perdere tutto l’entusiasmo e di lasciare perdere. La Vita sembra troppo rigida con coloro che si trovano in questa situazione. Lo sconforto creato può comportare problemi di auto svalutazione e si necessita di una grande centratura per superare le difficoltà percepite come un grande schiaffo morale. 

Il rischio è di chiudersi a riccio e gettare tutto quanto nel cestino. Cosa che è sempre dietro l’angolo anche quando si trova un editore e non si vende praticamente nulla o non si riesce nemmeno a recuparare i costi sostenuti. Perché scrivo questo? Perché intendo rendere pubblica la mia esperienza per poter essere d’aiuto a chi si trova in risonanza.

Una cosa che stona davvero con il concetto stesso di coerenza è il modo di fare di taluni Gruppi che trovano fondamenta attorno a concetti di etica e moralità, stagliandosi dal panorama della consuetudine affaristica, e poi si comportano alla stessa stregua mediante l’azione del silenzio e dell’indifferenza. Non intendo esprimere un giudizio bensì solo una constatazione basata sulla mia esperienza.  

Esperienza che non giunge a caso.

Tutto concorre alla nostra evoluzione e non va mai preso di petto, ma con estrema flessibilità. Non prendiamo mai nulla in maniera personale. Superiamo il concetto di Natura Matrigna. Siamo in realtà sempre amati e guidati in quelle situazioni in cui dobbiamo passare per comprendere meglio noi stessi. A tal proposito, vorrei citare una splendida composizione dell’amica Lucya, che contribuisce grandemente a rendere chiara proprio questa prospettiva di crescita evolutiva contenuta in ogni ambito esistenziale. Grazie di cuore a Lucya:

                     Sogno... o realtà?

Era una calda sera d’estate,
Il mare, la luna piena,  una dolce atmosfera.
Camminavo  a piedi nudi sulla sabbia,
assorta nei miei pensieri, e  libera da  ogni   problema.
Alle mie spalle orme sulla sabbia testimoniavano il mio passaggio al cielo stellato.
 
Il mio sguardo si focalizza su qualcosa che mi viene incontro.
 
Sembra la sagoma di una persona ma è avvolta da una luce abbagliante.
Cerco il suo viso ma…
vedo solo il suo sorriso.
Cerco i suoi occhi ma…
ne vedo solo il bagliore.

Continuo a camminare...
lentamente...
affascinata da questa luce che mi viene incontro.
 
Quando i nostri passi si incontrano,
Stupita… vedo il mio viso.
domando: chi sei?
Sono te, risponde.
Ma… questo non può essere...
se tu sei me...
io chi sono?
 
Tu sei me e io sono te.
Sono la tua anima ,
il tuo cuore ,
sono sempre stato con te non ricordi?
Ti ho portato per mano.
Ti ho fatto ridere,
piangere ,
gridare.
 
Ti ho condotto per strade difficili ma…
ti ho dato anche la forza per rialzarti,
per continuare.
 
Ti ho dato momenti di vera gioia,
di grande speranza..
Eppure a volte vacilli ancora.
Non puoi credere che io esisto quindi...
ho deciso di incontrarti in sogno.
Hai sempre camminato con l'Angelo che ti è stato messo accanto...
e niente è avvenuto per caso.
Ti ho indicato in quale direzione volgere la tua ricerca
e ora il tuo compito lo hai trovato più che mai.
Tutto questo credi sia avvenuto per caso?
No, mia cara.
 
Guidare le menti sulla strada dell'Amore è il mio compito.
 
Ad ognuno il suo.
Il tuo, ora
è di rivolgere gli stessi pensieri d’amore che dedicavi a una sola persona
a tutti gli esseri  viventi
e per esseri non si intende solo uomini.
 
Chi si affaccia alla porta del cuore incomincia a vedere un mondo diverso.
Un mondo in cui… l‘unica legge è l’Amore.
Tu parlerai con amore,
guarderai con amore,
scriverai con amore

non dovrai muovere un dito, sarò io a guidarti.
Sii docile...
e ti porterò davanti chi avrà bisogno di te.
Sei stata esaminata,
controllata,
e giudicata idonea.
Contenta?
 
Non mi ero mai sentita così felice .
I nostri corpi si unirono abbracciati,
formando una spirale luminosa
e cominciarono a danzare
svolazzando nell’aria accompagnati da un coro di angeli che
insieme all’Universo festeggiavano il nostro incontro.
 
Sul mio viso,
un sorriso testimoniava la mia pace interiore.
Mi addormentai dolcemente... sulla sabbia
con il  vento  che mi accarezzava la pelle,
le onde del mare che venivano a riva,
e una calda, soffice coperta fatta di Luna... e adornata di stelle.
 
Quando mi svegliai non ero più la stessa persona,
mi domandai... è stato un sogno o era realtà?
 
Tutt’ora io non lo so.
Ma una una cosa è certa.
Il sorriso sempre presente sul mio viso,
specie quando dormo,
testimonia quanto sia stato reale per me, questo sogno.


Meravigliosa, vero? Segno di un grande cammino intrapreso ed intercorso… Complimenti a Lucya.

Concludo questo articolo, ricordando che ‘Prospettiva Vita’ vedrà la ‘luce’ agli inizi di luglio 2011. Avrà un costo di 15 euro. 

Chi lo volesse prenotare lo può fare già sin d’ora scrivendo alla consueta e-mail prospettivavita@gmail.com 

Il libro sarà in vendita presso un gran numero di circuiti telematici e presso oltre 400 librerie, ma ovviamente mi fareste un grande favore se lo ordinaste tramite questo Blog, perché mi aiutereste in maniera più efficace a sostenere la mia scelta di Vita: scrivere secondo passione sulla via del ‘Conosci Te Stesso’ nella libera condivisione del proprio cammino

600 articoli, presenti in SPS, scritti in circa un anno e mezzo lo testimoniano a pieno. E anche se non si vive ancora di solo Prana, il coraggio messo apertamente in campo, sono certo, riuscirà a veicolare tutte le persone risonanti col mio campo d’energia al fine di condividere scelte intraprese e percorsi di Vita. Il tutto verrà molto presto inglobato in una ‘Campagna’ che sto per proporre al ‘mio pubblico’.

Intendo capire se mi trovo sulla via risonante, mettendo alla prova l’Universo… tramite il riflesso delle persone che non riflettono altro che me stesso. Non è Ego, tutto ciò, esprime solo la via personale del 'Conosci Te Stesso'...

In questa maniera potrò capire se questa via è sostenibile e non solo auto sostenibile. Ognuno di noi ha il diritto di vivere in quel flusso naturale di abbondanza che aleggia praticamente dappertutto e che viene solo deviato dalla nostra percezione. Io intendo vivere in quella abbondanza e intendo capire se la strada intrapresa è quella risonante. 

Usciamo dai luoghi comuni della tradizione religiosa di mezzo Mondo: è tempo di vivere di abbondanza seguendo le nostre passioni più autentiche.

Viviamo la Vita che amiamo.

Facciamo nostro questo concetto e poi esportiamolo dappertutto. Noi siamo Scintille Divine…

Grazie di cuore per l’attenzione. Buona Vita

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

giovedì 19 maggio 2011

Cupole d'energia del pensiero e lavoro.




Esistono addensamenti di energia che danno luogo a sistemi di potere. L’energia viene polarizzata attraverso l’intenzione e la forma geometrica delle idee o radionica del pensiero. 

Per fare questo occorre un ‘osservatore esterno’. 

Se il massimo osservatore corrisponde al Creatore, da cui s’emana il Piano Divino, frattalmente si diramano a cascata le medesime peculiarità ad ‘immagine e somiglianza’ su ‘attori’ via via ‘diversi’. A livello di comunità sociali si sono create delle immagini pressochè statiche di quello che 'è' ogni ambito dello scibile

Laddove non si riesce ancora ad abbracciare concetti o misure troppo grandi e lontane, ci siamo costruiti dei fermo immagine che delimitano uno spazio ancora da ‘conquistare’, allo stesso modo del mettere un cartello sul finire di una strada in costruzione; un cartello di avviso che i lavori non sono ancora terminati e che è pericoloso proseguire oltre: le famose Colonne d’Ercole


Quando giungiamo in prossimità di quel punto e ci fermiamo, ci accorgiamo anche che ‘non c’è nessuno al lavoro’. Ossia il ‘cantiere’ è desolatamente vuoto. E allora? 

I lavori non sono ancora terminati ma nessuno sta lavorando e noi dobbiamo passare da quel punto per raggiungere la nostra meta.

L’immagine che abbiamo davanti è illusoria. Ci dice sottilmente di tornare indietro. Rimanda il nostro passaggio perlomeno sino alla data della conclusione dei lavori che, altri, qualcuno diverso da noi deve ancora compiere. Cosa facciamo? Quello scenario ci rappresenta in qualche modo, oppure è solo un ologramma illusorio, proprio come potrebbe esserlo una locandina di un nuovo film previsto in prossima uscita?

Il lavoro che devono compiere altre persone ci permetterà di passare da quel punto, ma, se questo lavoro non giungesse mai a termine? Quanto tempo aspetteremmo per niente? Ecco quello che succede al giorno d’oggi. Siamo in stand-by, in attesa che qualcuno apra la strada, rinunciando ad aprirla in prima persona… manca il coraggio, il senso dell’avventura

Proprio ciò che ha da sempre contraddistinto il genere umano.

È proprio così? Pensiamoci bene. Quando si dice ‘io sono buono e calmo, ma se mi fanno girare le scatole divento una belva’, cosa intendiamo? Forse che stiamo attendendo proprio l’avvento di una persona che ci ‘pungoli’ per fare qualcosa, per risvegliarci? E se non arrivasse mai? 

Rimarremmo ‘buoni e calmi’ per tutta la Vita? 

Se questo 'rimanere in quiete’ corrispondesse solo alla risultante di un lucido comportamento del ritenuto ‘altro’, cosa avremmo ottenuto? Di rimanere ingabbiati in noi stessi

La lungimirante opera di un certo potere sottile di ‘non offendere’ direttamente, di non gettare mai il guanto della sfida, di non affrontarci muso a muso, ma bensì di aggirare le nostre difese, come fece Hitler con la linea Maginot, dove ci potrebbe avere condotto? Su una ‘via’ parallela a quella che avremmo dovuto imboccare; una via in cui spazio e tempo sono stati clonati dall’originale e mutati nelle chiavi geometriche vibratorie che ‘ci hanno’. Dunque? 

Cosa esiste al di fuori di questo scenario?

Questo è Struttura, il nostro programma di caricamento. Possiamo caricare di tutto: vestiti, equipaggiamento, armi, addestramento simulato. Tutto quello di cui abbiamo bisogno.
 
Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo.
   
Benvenuto nella tua desertica nuova realtà.
 
Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami.... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo.

Sai cosa dice quella scritta? Temet NosceConosci te stesso.
Morpheus a Neo – Matrix
Da Wikiquote 
 
La scelta a cui neo viene chiamato, da Morpheus, lo pone davanti al colore delle pillole.

È la scelta del colore o del contenuto della pillola?

Quanto incide sulle nostre scelte l’apparenza legata, ad esempio, al colore di una ‘immagine’? Chi riesce ancora a scegliere in base al contenuto? Non ci si ferma quasi sempre all’estetica di una ‘situazione’? Solitamente una strada sbarrata ci veicola a tornare indietro, proprio come descritto in Truman Show. In questa vera e propria abdicazione da noi stessi s’inserisce un tarlo che potenzia il segnale veicolato dalla classe energetica/emotiva della paura. È un carico da 90 che non fa altro che aumentare la ‘dose’ di paura introdotta in noi

Quando riusciamo a vincere la funzione illusoria di quel cartello? Quando non abbiamo più nulla da perdere. Quando una malattia ci sta per ‘portare via’, ad esempio. Quando un dramma ci ha tolto tutto quello che pensavamo di possedere, compresi gli affetti familiari.  

Dinnanzi a quella situazione non esiste più nessun cartello che ci può fermare perché abbiamo smesso di identificarci con un fermoimmagine di noi stessi

Noi siamo mutevoli, rispondiamo agli stimoli dell’Anima. Una illusione, un incantesimo non può fermarci per troppo tempo. Siamo un fiume perennemente in piena, inarrestabile proprio come lo è la Vita che possiamo vedere attorno a noi ad ogni attimo. Un oceano in movimento, libero di fare l’esperienza di se stesso immerso in se stesso…

Il linguaggio usato in Matrix che definisce un 'nemico' e un 'sistema', è come ben sappiamo solo una convenzione, che identifica una separazione all'origine. In realtà non esiste nessun nemico e nessun sistema, tuttavia cercherei quel qualcosa che 'si oppone a noi' direttamente dentro di noi stessi. Gli 'altri' sono una nostra proiezione... Il 'fuori' siamo sempre noi.
 
Conosci te stesso’ è un antico aforisma greco (γνῶθι σεαυτόν o gnôthi seautón, tradotto in latino come nosce te ipsum o, appunto, temet nosce) iscritto nel pronao del tempio di Apollo a Delfi, secondo quanto riportato da Pausania il Periegeta. ‘Per l'oracolo di Delfi - Conosci te stesso - significava: sappi che non sei dio e non commettere l'errore di pretendere di diventarlo’ - Jean-Pierre Vernant, Mito e religione in Grecia antica, traduzione di Riccardo Di Donato, Donzelli Editore.
Da Wikiquote 
 
Sappi che non sei dio e non commettere l'errore di pretendere di diventarlo’. È questo che significa il famoso ‘motto’? Ma per favore! Falsità e verità vanno a braccetto da sempre, eppure devono esserci stati dei punti nel corso della storia deviata, in cui l’Antisistema ha caricato la dose. È stato gioco persino facile dal momento in cui l’intero genere umano è stato ‘spostato’ dimensionalmente in un ‘territorio’ preparato appositamente per tale scopo manipolativo:

Giunge poi alla sistemazione sineterica del giudizio, necessario, immutabile e universale di Socrate, (Il Concetto), e ti dimostra come, immediatamente dopo il grande ateniese, principalmente ad opera dei sofisti, prevalse la via delle opinioni.
Da 'Il Tachione il dito di Dio - I volume - Il Nulla - Vincenzo Russo 

Lasciando perdere, per ora, il contenuto della citazione, è possibile osservare come un accadimento nel modo di pensare di una ristretta ‘categoria’ di persone, che influenzi la rimanenza sociale, possa modificare il corso della storia. È la forza di una ‘idea’. Ma dietro ad una idea c’è una ‘ispirazione’ e una vera e propria immagine mentale. Questa immagine è insufflata in noi attraverso un processo di comunicazione sottile non riconosciuto

Chi si cela all’altro capo della trasmissione? Da chi parte il messaggio? L’ispirazione da dove e da chi giunge?

Giunti davanti a questo cartello che indica ‘voi siete qua’, cosa facciamo? Frasi melliflue come ‘il lavoro rende liberi’ o ‘lasciate ogni speranza voi che entrate’ a cosa alludono e cosa infondono in coloro che leggono con animo disarmonico?
  • Separazione
  • Confusione
  • Adattamento.
L’adattamento corrisponde ad una resa? Dipende da quale livello viviamo come prioritario in termini di consapevolezza. Dove abbiamo trasferito la nostra presenza, il nostro focus esperenziale? Ecco, solo a quel punto è possibile rispondere alle domande esistenziali che giungono da un ‘luogo’ distinto e fisso nel fiume del Multiverso. Quella domanda è pertinente nel luogo da cui si emette, direttamente proporzionale a quel ‘luogo’, ma pur sempre con delle eccezioni: infatti una radio trasmette messaggi e domande che provengono da un altro luogo. È un 'cul de sac'? No, è un loop, un girare intorno a…

La causa prima che ‘ci ha’ in questo scenario 3d si è opportunamente trasferita dimensionalmente, non è più tra noi fisicamente. 

Lo si intuisce dal corso della storia deviata; infatti progressivamente le civiltà hanno registrato un trasferimento dell’autorità celeste dagli Dei all’uomo. Cosa significa? Che ‘essi’ non sono più in questa dimensione. Nel ‘Signore degli Anelli’ cosa significa la scena finale in cui i personaggi ‘mitologici’ vanno via perché è giunto il tempo degli uomini?

La Terra di Mezzo diviene il ‘luogo’ dimensionale in cui la società umana vive il corso delle proprie esperienze a scopo evolutivo.

La ‘causa prima’ a cui alludo, è la causa che nasce da noi e che ha fedelmente svolto alla perfezione il proprio compito di abbassamento della vibrazione. Gli Dei racchiudono in sé tutta l’illusorietà del potere e del controllo sugli altri, rappresentano la separazione, un taglio netto con il Creatore ma non con l’essenza e la missione del ciclo evolutivo in corso. È tutto ambivalente ed ogni ambito è solo un tassello del tutto. Non è possibile esprimere nessun punto fermo se non siamo fermi. Per questo abbiamo la percezione della staticità dovuta al modello di Vita instaurato dall’Antisistema:
  • educazione
  • lavoro
  • pensione.
Tappe fondamentali che dettano un ritmo ‘statico’, legiferato e modellato sulla base di una intenzione parassita esterna a noi: una tappa del percorso atta a generare o colmare un gap presente.

Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla? Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità? Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano felici tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti.  

Tra noi ci fu chi pensò a... ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. 

Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All'apice della vostra civiltà. Ho detto 'vostra civiltà' di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui.

Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo. 
Agente Smith a Morpheus in Matrix.
Da Wikiquote 
 
La separazione incarnata da Smith narra di un qualcosa di esterno all’umanità, un qualcosa d’altro. Un esterno che corrisponde ad un interno, però… Le divinità del passato hanno lasciato lo spazio al genere umano, telecomandandolo in altra maniera. Come insegnano i Wingmakers, le responsabilità delle ‘razze centrali’ sono piuttosto evolute e la consapevolezza di aiutare gli ‘altri’ sul cammino dell’evoluzione è un senso raggiunto e consolidato anche attraverso le ‘fucine’ dell’esperienze di Vita densa. 

È una ruota che gira e che tocca tutti quanti… in questa ‘ruota’ siamo immersi in un oceano ricco di onde:

Chi pratica il Transurfing scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano e cavalca la vita con leggerezza, senza sprofondarvi dentro. Libero da legami di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa, il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi, che in questo modo perdono la loro connotazione positiva o negativa e non hanno più il potere di influire sulla sua esistenza.
 
Attento a non disperdere la propria energia lottando inutilmente contro i pendoli – strutture mentali vincolanti che si rafforzano quanto più le persone danno loro risonanza - il transurfer preferisce essere spettatore attivo invece che attore, assumendo in questo modo una prospettiva più distante, rilassata e obiettiva.
 
Transurfing è: scivolare per le linee della vita nello spazio delle varianti.
 
Lo Spazio delle Varianti.
Vivete in balia delle circostanze. La Vita intorno a voi 'accade'. E così sarà sempre fino a che non saprete come si può gestire la realtà…
Nessun miracolo però. Quello che ci aspetta è una sensazione simile alla caduta libera: l’incredibile ha la sfrontatezza di trasformarsi in realtà.
Transurfing

Impariamo a leggere gli eventi:

Strauss-Kahn: Rassegnate Dimissioni Da Direttore Fmi.
Washington - Dominique Strauss-Kahn ha rassegnato le proprie dimissioni da direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale, continuando al contempo a protestarsi innocente dalle accuse di violenza sessuale, molestie e sequestro di persona per le quali si trova in carcere. 'E' con infinita tristezza che oggi mi sento costretto a presentare al Consiglio Esecutivo le dimissioni dal mio incarico di direttore operativo del Fondo', scrive Strauss-Kahn nella lettera di rinuncia.
Da Yahoo 
 
Un uomo è stato espulso da un modello di potere. La ‘cupola’ non lo protegge più. È un capro espiatorio in un momento in cui Draghi viene scelto come uomo simbolo per rappresentare la Banca Centrale Europea. Due differenti destini…

Bankitalia: Visco, Fondo Salva Stati? Il Diavolo è Nei Dettagli.
Roma, 18 mag – ‘Naturalmente, il diavolo è nei dettagli’, così Ignazio Visco, Vice Direttore Generale della Banca d'Italia, parlando del Meccanismo di Stabilità Europeo (Fondo Salva Stati), nel suo intervento tenuto oggi a Bruxelles nel corso del convegno ‘Ripensare la politica economica in Europa. Una nuova era della governance dell'Unione Europea’. 

Il Fondo entrerà in funzione nel 2013 e prevede ‘il coinvolgimento dei privati in tutti i casi in cui un debitore sia ritenuto insolvente. Naturalmente il diavolo è nei dettagli’, spiega Visco. Il problema, spiega il Vice Direttore Generale di Bannkitalia, è che non esiste un 'metodo infallibile' per distinguere una situazione di ‘illiquidità di breve termine’ da una di ‘insolvenza’. Conseguentemente, spiega Visco, il Fondo Salva Stati (come qualsiasi altro prestatore di ultima istanza) è esposto a due tipi di rischi: ‘salvare un debitore insolvente e lasciare andare in bancarotta chi è illiquido’. 

Non c'è solo questo, al contrario dei debitori privati, quelli sovrani ‘possono normalmente scegliere se o meno onorare i loro debiti, cosicchè il problema non è una reale insolvenza (incapacità di ripagare), poichè la riluttanza a rimborsare potrebbe derivare 'dagli alti costi politici e sociali’, che sono ancor meno direttamente giudicabili e misurabili. ‘Questo è un problema che va evitato’, avverte Visco... Il Vice Dg di Bankitalia conclude ricordando ‘le conseguenze distruttive di un default’, che spesso compromette in modo permanente la reputazione dei governi. Non c'è solo l'esclusione dal mercato dei capitali per un lungo periodo e l'aumento dei costi nella raccolta dei fondi, quanto soprattutto ‘la mancanza di affidabilità di un paese’...
Da Yahoo 
 
Il Diavolo è davvero nei dettagli. Dal momento in cui ci sono diversi stati in Europa che rischiano il collasso totale, il ‘decreto salva stati’ descrive un momentum di massima importanza nella gestione della ‘crisi che verrà’. Perché, stiamone certi, che verrà. Se stanno varando un simile decreto è la prova che stiamo per conoscere anche questo ambito da film di fantascienza.

Cosa significa che il decreto ‘prevede il coinvolgimento dei privati in tutti i casi in cui un debitore sia ritenuto insolvente’? L’ultima crisi del modello illusorio basato sul debito non ha insegnato nulla. Si è solo comprato tempo, come disse Tremonti. Il tempo comprato ha permesso di tornare a fare ancora le stesse cose, da parte dei soliti attori privilegiati che hanno, molto sagacemente, trasferito il loro debito agli Stati e dunque ancora sulla gente. 

La gente chiede garanzie agli Stati ma, in realtà, gli Stati sono intervenuti salvando le Banche, che adesso sono simili a veri e propri zombie. Il costo dell’intervento è sulle spalle della gente

Per cui quale garanzia può dare lo Stato se dipende esso stesso dalla gente? 

È il consueto modello a vortice in cui non si riesce a dare la risposta su ‘chi è nato prima tra l’uovo e la gallina’. La risposta è fuori dal modello dimensionale.

Quello che sappiamo è che l’Antisistema è modellato da cupole energetiche di controllo di differenti grandezze, che si fondano sul livello partecipativo della massa. Chiamiamole ‘pendoli’ o forme aggregative di pensiero, il succo della vicenda non cambia. Esistono, a questo livello dell’energia e occorre fare i conti con esse. Esse ci rappresentano e sono le ‘boe’ attorno alle quali ci siamo agganciati o siamo stati catturati

Il libero arbitrio è la corda che ci tiene uniti ad esse. Il Karma è un contratto che ci permette di rimanere in posizione a tempo indefinito… È tempo di trascendere tutto ciò che veicola e mantiene assenti. 

Il ‘Conosci Te Stesso’ è l’energia che frantuma ogni legame elettromagnetico, eterico o altro. Ricordiamoci sempre che noi tutti siamo il Creatore e rappresentiamo la sua/nostra intenzione di evolvere: una Sol cosa.

Il materialismo è inconciliabile con la visione scientifica dei processi biologici. La scienza ha infatti dimostrato che tutti i processi chimici, biologici e cerebrali consistono unicamente in successioni di processi fisici elementari, determinati unicamente dalle leggi della fisica quantistica. Questa concezione dei processi biologici non permette di spiegare, nè di giustificare, nemmeno in linea di principio o concettualmente, l'esistenza della vita psichica, neppure della sensazione più banale

Questo risultato acquista un significato molto profondo se si analizza lo stato delle nostre attuali conoscenze scientifiche. Innanzitutto, tutte le scienze naturali sono subordinate alle leggi della fisica, che rappresentano i principi da cui esse derivano e di cui sono solo versioni approssimative...
 
A questo punto sorge la domanda: da dove ha avuto origine la nostra psiche? Il fenomeno della vita psichica dimostra che la psiche ad un certo punto certamente comincia ad esistere in noi. Le leggi della fisica dimostrano che la psiche non può essere il prodotto di processi fisici, chimici o biologici.

Dunque l'origine dell'anima è trascendente rispetto alla realtà fisica. 

Possiamo quindi chiamare Dio la Causa necessaria all'esistenza della psiche, essendo tale Causa trascendente... 
Ritengo sia legittimo affermare che oggi l'esistenza dell'anima e l'esistenza di un Dio trascendente siano dimostrate scientificamente.
 
Aggiungo una breve osservazione sulla teoria dell'evoluzione. La teoria dell'evoluzione si applica soltanto agli organismi biologici. Non abbiamo elementi sufficienti per stabilire se realmente l'organismo biologico dell'uomo sia il risultato di un processo evolutivo. Il punto è però che la vita psichica è trascendente rispetto alla realtà fisica/biologica e richiede nell'uomo l'esistenza di un componente trascendente (la psiche o anima o mente ecc.).
 
Poiché non esistono fossili di mente, la teoria dell'evoluzione non può dire nulla relativamente all'origine della vita psichica umana. Dunque, anche ammettendo che il corpo umano sia il risultato di una evoluzione biologica, l'uomo non potrebbe avere alcuna vita psichica cosciente se non avesse ricevuto anche un'anima, anima che non può essere generata da processi biologici/evoluzionistici. 

Senza un'anima, noi saremmo solo dei robot biologici in grado di agire e reagire, ma incapaci di percepire alcuna sensazione, emozione o pensiero…
Mente e cervello: Una discussione scientifica che conduce all'esistenza dell'anima - a cura di Marco Biagini, Dottore di Ricerca in Fisica dello Stato Solido.


Tornando all'immagine della strada in costruzione, non c'è nessuno al lavoro perchè ognuno di noi pensa che, quel lavoro, lo faranno gli altri per noi...  

* L'immagine di apertura di articolo è tratta da questo link.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 18 maggio 2011

Circa il Pifferaio ed il Caso.





Le ‘cose’ avanzano nel tempo sequenziale tridimensionale deviato, apparentemente come detriti condotti caoticamente dalla corrente, dalla piena o dalla secca del ‘fiume’, in virtù della stagione e della intermittenza delle pioggie. La loro percezione, ossia la personale visione della Vita, narra di una modalità separatoria da se stessi. Perché? Perché ‘tutto’ ciò che è inerente sia alla sfera personale, che a quella progressivamente più allargata del Globo, è interpretato come se la singola individualità fosse un ingranaggio meccanico di una ‘macchina’ enorme che vincola e distribuisce sorte, destino o prospettive filoguidate

Persino il ‘Dio’ nel quale si crede o non si crede è divenuto una ‘variabile’ e non più una ‘certezza’; la certezza caratterizzante un certo tempo antico e trascorso, è stata rimpiazzata dal solco, o dal muro, che l’Antisistema ha provveduto a personalizzare attorno ad ognuno di noi. Ciò che viene ‘cantato’ in Another Brick in The Wall dei Pink Floyd, ossia:

Non abbiamo bisogno di educazione
non abbiamo bisogno di essere sorvegliati
né di oscuro sarcasmo in aula
professore, lascia in pace i ragazzi
hey, professore, lascia in pace i ragazzi!
Tutto sommato, è solo un altro mattone nel muro.
Tutto sommato, siete solo un altro mattone nel muro.

Corrisponde proprio alla ‘collocazione’ di ogni individualità in una struttura ‘prevista’ da un centro di controllo collocato al di fuori della nostra sfera personale, appunto ‘un altro mattone nel muro’. 

Ora, abbiamo già ampiamente veduto nel mese di aprile 2011, a cosa corrisponde questo centro di potere e come occorre inquadrarlo al fine di trascenderlo e comprenderne la grande opportunità racchiusa e nascosta oltre ad un certo tipo di apparente compressione o senso di soffocamento. Il meccanismo delle scatole cinesi descrive le proprietà frattali dell’energia condensata sempre all’opera in ogni 'ambito' esistenziale; inoltre allargando la 'prospettiva' si può ri-comprendere meglio, attraverso una 'vista' unificante della visione d’insieme

Ciò che la ‘specializzazione’ provvede a separare, la ‘globablizzazione’ tende ad unificare. 

Il bianco è la condizione di luce che ha in sé tutti gli altri colori che, insieme, si ‘annullano’. Il nero è una condizione contraria, ma esprime solo un potere illusorio di mancanza della luce, in quantochè il nero è infine ricompreso nel bianco e altri non è che una sua emanazione, una sua esternazione manchevole di completezza, una sua… specializzazione

In quanto 'fenomeno secondario' conserva in sé un ‘sotto/senso’ ed una precisa collocazione nel fiume evolutivo. Nell’assenza di luce abbiamo la possibilità di sperimentare ciò che si cela nelle nostre profondità e che mai potrebbe emergere in maniera tanto diretta, senza l’incoraggiamento intelligente del ritrarsi della luminescenza. Non è una coperta troppo corta, ma una sensibile presa di coscienza diramata dall’energia omnicomprensiva: il conoscere se stessi.

Il buio non esprime una ristrettezza o una mancanza ma solo una opportunità. 

È uno scenario appositamente concepito, in una struttura densa e ciclica come quella in cui maggiormente ci identifichiamo, al fine di rendere evidente e padroneggiare quella parte di noi che sfugge per definizione: la nostra parte oscura riflessa dall’evidente frattale espresso dalla Luna e dalla sua faccia nascosta
  
C’è un linguaggio, codificato nella struttura della condensazione energetica 'attorno' a noi, che non siamo più in grado di comprendere, perché la nostra attenzione è catalizzata verso un senso di ansia comunemente confuso con quel senso di sopravvivenza che, da grande tempo, ha condotto il genere umano a confrontarsi attraverso il ‘metro e la misura’ della guerra e della violenza.
 
Affermavo, in apertura di articolo odierno, che c’è una strana percezione legata al senso di scorrimento degli eventi personali e globali, come se tutto fosse legato al caso. Per quanto ognuno di noi si possa dare da fare al massimo delle proprie capacità, non c’è la matematica certezza che si otterranno i risultati agognati in termini di rendiconto e di qualità della Vita. Perché? 

Perché esistono cerchi concentrici di energia ad ogni livello e dimensione. 

Se siamo ricompresi in un ambito in cui si vive in un certo modo e noi tentiamo di andare contro quel modo, ebbene, sarà molto difficile trovare ‘la propria via su quella via’. È come se fossimo degli stranieri in casa. Potremo realizzare tutte quelle cose che non ledono il cerchio più grande che ci contiene, ma difficilmente potremo realizzare tutto ciò che ci caratterizza senza prendere in considerazione uno ‘spostamento’ dall’ambito di quel cerchio di energia materializzata dalle forme pensiero unitarie del potere e di gran parte della massa. Spostarsi da quella posizione significa trovare un’alternativa: alternativa che oggigiorno è sempre più difficile da trovare in quanto la tentacolarità dell’Antisistema è pressochè ormai distribuita in tutto il Mondo.

Senza alternativa dove si può andare? 

Ebbene, quando non si osserva più nessuna alternativa, allora è venuto il momento di tornare a crearla; ciò significa che un ciclo è giunto al termine, in quanto la biodiversità è una ricchezza intima contenuta nel seme della Vita. Una potenzialità imprescindibile. Se non la si scorge più, interverranno delle forze naturali al fine di invertire il ciclo e normalizzare il fluire dell’energia, proprio come Zeland descrive a proposito delle forze livellanti i potenziali superflui: energie celesti che intervengono allorquando si alloca un carico di aspettative/energia eccedenti la 'regola'. 

Le famose ‘farfalle nella pancia’, ad esempio, costituiscono un accumulo di aspettativa e di energia, che richiamano l’azione livellatrice del ‘tutto’, focalizzato in forze motrici di inversione. Ciò significa solo che occorre rimanere nel proprio centro, possibilmente ‘sempre’. Da quel ‘punto’ il nostro giroscopio può alternarsi nelle varie modalità di ‘transurfing’, permettendo alla nostra essenza di non essere travolta anch’essa dalle dinamiche evolutive ‘scritte tra le righe’ o tra le onde.

Ogni tanto si sente questa espressione: ma se ti dicono di buttarti nel pozzo tu ti butti? 

Questa secca domanda racchiude in sé proprio la capacità di mantenersi centrati attorno al proprio ‘nucleo’ portante. Non esiste alternativa? La creo. Esiste? La voglio sperimentare. Sempre che si senta la necessità di una alternativa, ovvio. 
  
Obsolescenza programmata: tecnologia a scadenza.
Se tutto ciò che acquistiamo avesse una durata lunga quanto dicono le pubblicità, probabilmente molte aziende chiuderebbero. Televisori, cellulari, iPad, ma anche abiti e giochi non avrebbero mai bisogno di essere sostituiti. Invece c’è una scadenza, proprio come per latte e formaggi.

Non una data 'entro il', ma qualcosa di simile: si chiama obsolescenza programmata e secondo i consumatori è quasi una truffa, soprattutto se l’apparecchio in questione smette di funzionare proprio – guarda caso – alla scadenza della garanzia. Un problema che riguarda soprattutto i beni tecnologici, come lettori mp3, telefonini, computer e quant’altro, ma che non dipende soltanto dal loro buon funzionamento, ma anche dalla percezione che se ne ha.

Ci sono casi in cui effettivamente dopo pochi anni l’oggetto smette di funzionare, in altri invece è solo passato di moda. In pochi utilizzano ancora i vecchi lettori cd, abbandonati in un cassetto per essere sostituiti da lettori mp3 e iPod: il mercato, con nuovi prodotti e tanta pubblicità, ha fatto scadere gli strumenti più vecchi nell’angolo dei beni obsoleti.

Una vecchia teoria.
A parlare per primo di 'obsolescenza programmata' è stato l’economista Bernard London. Era il 1932, pochi anni dopo la crisi del ’29, quando scrive un articolo intitolato 'Ending the depression trough planned obsolescence', dove spiegava che la definizione di un tempo di vita determinato per le cose avrebbe portato alla loro distruzione e all’immissione di nuovi prodotti sui mercati per prendere il posto di quelli obsoleti

In pratica, si garantisce così una domanda continua, nonostante la crisi. 

E anche negli ultimi due anni, secondo i dati di Ceced, l’associazione nazionale dei produttori di apparecchi domestici e professionali, sono usciti centinaia di nuovi elettrodomestici. Un frigorifero dura in media 12 anni, una lavatrice 8, ma in realtà ogni due o tre anni la gamma di prodotto cambia e il nostro elettrodomestico diventa, quindi, obsoleto.

Gli acquisti consapevoli.
Il consumatore rischia di essere indifeso davanti ad apparecchi destinati a morire dopo pochi anni, ma in Gran Bretagna i cittadini possono denunciare i casi sospetti di obsolescenza programmata all’Office of Fair Trading, che può procedere con indagini di verifica.

Dall’altra parte, però, per non gettare tra le cose vecchie un abito considerato obsoleto solo perché vogliamo seguire le mode, basterebbe essere consumatori attenti e consapevoli. Per spiegare come siamo sottoposti all’influenza delle strategie di marketing la televisione spagnola La2 ha recentemente mandato in onda un documentario girato in Spagna, Francia, Germania, Stati Uniti e Ghana. Il film “Comprar, tirar, comprar” è diretto da Cosima Dannoritzer ed è il risultato di tre anni di ricerca che spiega le pratiche industriali, come la riduzione deliberata della durata di un prodotto, e le sue conseguenze. 

Spesso però basta solo un attimo di riflessione e una domanda: 'Mi serve davvero?'.
Da Yahoo

Che dire? Che è vero. Però occorre 'accorgersi', perché ricordiamo sempre che siamo la rana bollita. Il fuoco è lento e ci deve fare abituare progressivamente altrimenti ci accorgeremmo saltando fuori subito dal ‘pentolone’. Allora osserviamo cosa succede attorno a noi

I miei genitori hanno tenuto frigorifero, forno a gas, arredamento, macchina, etc. almeno 20 anni. Oggi dobbiamo cambiare tutto alla velocità della luce. Perché? Per una miriade di motivi interni ed esterni. Il punto è, secondo me, non tanto addentarsi nella denuncia di questa dinamica, ma riuscire a snidare il 'programma', o meglio, l'algoritmo che frattalmente l’ha evocata dalle nostre profondità

Cosa significa cambiare le 'cose' sempre più in fretta? 

A parte i discorsi legati al Pil e compagnia bella, ossia a tutto il rumore di fondo, è meglio interrogarsi su cosa ha spinto i nostri inconsci a generare questo modello paradossale di iperconsumismo. Andiamo persino oltre alle entità parassite ed  all’Antisistema. Cosa rimane?

Ognuno di noi immerso nella propria individualità

Bene, fermiamoci qua e non saliamo ancora. Altrimenti tutto ‘evapora’ ricolmando l’Uno... Cosa rappresenta frattalmente il consumismo sfrenato? Certamente un nostro disequilibrio interiore, che se si è manifestato in questo scenario 3d, perché doveva essere estratto dalle profondità in cui si celava. Questo squilibrio circoscrive un senso di insufficienza e di non attenzione, esprime una auto svalutazione di sé, una ricerca al di fuori della propria sfera personale, un disallineamento dei nostri centri di potere e di controllo… 

Quando Martin Buber ne 'Il cammino dell'uomo' riporta la domanda che Dio fa ad Adamo – ‘Adamo, dove sei?’ – evidenzia proprio questa dinamica allontanante dal proprio perno esistenziale. 

‘Dove sei?’, significa: chieditelo, riguadagna te stesso, rientra  in te… perché vedo che adesso sei fuori da te. Dove sei? Ascoltati ed osserva. Fai silenzio e cercati. Fai attenzione a quello che fai. Perché fai quello che fai? 

C’è una tale perfezione in quello che s'emana dal genere umano da rimanere sconvolti da alcune dinamiche legate ad un mirato pressapochismo

Ad esempio, la rete di controllo del traffico aereo perfettamente sincronizzata con l’enorme flusso di velivoli in funzione... Una cosa da rimanere a bocca aperta per efficienza e padronanza delle proprie azioni. Ebbene, quell’intelligenza è umana. Quella perfezione si ‘scontra’, poi, con lo scempio delle scuole pubbliche, ad esempio, a cui mancano persino i soldi per dotarsi di carta igienica. Due veri e propri Mondi diametralmente opposti

Sembra che la responsabilità per il carico umano, trasportato a bordo di un aereo, sia superiore a quella che si dovrebbe provare per l’educazione delle nuove generazioni. Se un aereo si schianta al suolo, l’eco dell’insuccesso si propaga all’istante in ogni direzione: è deflagrante l’accaduto e a cascata si riversa su enti di controllo e di costruzione, certificazione, etc. Il focus dell’attenzione è immediato e indicante chiaramente una crepa nel modello. Mentre in ambito scolastico i ‘danni’ sono striscianti e non ci si espone al rischio di un ‘crash’ sotto la luce diretta dei riflettori

È meno evidente ma molto più tagliente la dinamica in corso: la svalutazione del sé a partire dalla tenera età.
 
Esistono apparati tecnologici che si guastano esattamente dopo il termine della garanzia, anche a distanza di molti anni. Ciò significa che c’è una enorme padronanza dei processi e della conoscenza dei punti di usura e di rottura dei materiali. Nulla sfugge se si rimane nell’ambito delle leggi monitorate dalla Fisica. È tutto calcolabile. È tutto ‘legge’. Come al solito, è la massa che permette l’instaurarsi di una determinata tendenza imposta dall’alto. 

Mediante autosuggestione, la massa stessa, accetta di patteggiare la propria Vita, ritenuta come unica e degna di essere vissuta in ben altri modi rispetto all’attività preponderante legata al Mondo del lavoro; per cui si dota di tutte quelle dinamiche gaudenti che l’Antisistema propina loro.
 
Una su tutte, la corsa pre programmata dello sviluppo tecnologico al contagocce. Come direbbe Grillo: è una cosa pazzesca!
 
Questa società ha tutte le carte in regola per autoperfezionarsi all’insegna di principi etici e morali. È tutto pronto. Le strutture alternative e parallele agli scenari ufficiali sono pronte. Ma allora perché non succede il cambiamento e tutto sembra sempre più contorto e stagnante? 
 
Esportiamo il modello che regola ogni ambito del processo di progettazione e di costruzione di un aereomobile, ogni ambito che lega il personale alla responsabilità verso quello ‘che fa’, all’attenzione costante che occorre per effettuare i piani di manutenzione, etc. – esportiamo questo modello – ad ogni ambito del sociale. Sarebbe un buon viatico al fine di collegare tutte le parti agli attori in gioco. In ambito 'aereo', una imprecisione è subito amplificata dalla più evidente delle sorti: la morte di molte persone

È forse questa evidente risultante che costringe le persone a comportarsi in maniera tanto virtuosa? È il vivere perennemente sulla corda tesa a venti metri di altezza che permette di mantenersi sempre focalizzati su se stessi? Gli esperimenti condotti nel corso della storia deviata lo dimostrano a pieno: nella troppa libertà ci si perde perché ancora non si è in grado di ‘auto gestirsi’.

Per questo il cambiamento non giunge in maniera deflagrante, palese. La più grande scuola esistente, quella dell’intero Globo, non ha ancora laureato la maggior parte degli ‘studenti’. Tutto è ancora approssimativo e abbozzato secondo una perfezione itinerante che descrive a pieno il momento presente.

Semplicemente: abbiamo quello che ci siamo meritati.

Non è un dramma e non è una sfortuna.

È solo quello che abbiamo contribuito ad autorizzare.

È quello che eravamo e non è detto che corrisponde a quello che siamo…  
 
Parti, ma non lasciarmi – Breathe – Pink Floyd 


* L'opera raffigurata in apertura di articolo è relativa a questo link.


Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

martedì 17 maggio 2011

Partecipare senza separazione (2).



Ecco la seconda parte dell’articolo.


Non importa cosa si dica o cosa si trasmetta, importa l’ottenimento di quell’entità del risultato, ossia la partecipazione separativa della massa. Gli ‘attori’ siamo noi e lo sono anche gli speaker e gli addetti ai lavori. 


Ognuno di noi è un ‘attore’. 

La televisione non è altro che un frattale del gioco della Vita. Abbiamo visto, nel recente passato, chi siano i diretti responsabili della nascita, propagazione e mantenimento di questo ecosistema: le entità parassite che ‘ci hanno’. Entità che devono essere inquadrate necessariamente da un livello superiore dell’osservazione e della consapevolezza. Per cui il loro operato è da inquadrarsi da un unico punto di vista evolutivo di ogni Human Bit sulla via del ‘Conosci te stesso’. 

Una via scambiata come egoica solo a prima vista, superficialmente, senza consapevolezza. Per capirlo meglio dobbiamo aumentare il focus su questa vera e propria dinamica o corrente esistenziale

Il mondo è sempre più egoista? 

Abbiamo ordini ed associazioni, organizzazioni e strutture, albi ed altri tipi di unioni identificate proprio da una forma di appartenenza di stampo protettivo e conservatore ed, infine, di tipo egoico. È una cosa buona o cattiva? Dipende dal chi è, e dal dove si è, ad osservare

In realtà questo riflesso non è giudicabile. 

Perché? Perché è solo una emanazione dell’evoluzione in corso, basata proprio sulla concezione conoscitiva di se stessi: è un frattale grossolano, dunque l’associarsi per difendere un proprio ‘diritto o privilegio’, del più che diretto flusso evolutivo sempre in corso. Un frattale che si espone al giudizio di chi non appartiene ad un determinato ‘ordine o gruppo’. Un frattale tuttavia esemplificativo, in quanto esponente di un ingrandimento del ‘singolo alla ricerca di se stesso’ ed, in questo, capace di evidenziare il fenomeno evolutivo del ‘Conosci Te Stesso’. Mi scuso per le ripetizioni, ma è un concetto un po’ complicato da esemplificare.

Cosa è una ‘class action’?

 
Negli Stati Uniti la class action svolge un’importantissima funzione di regolazione del mercato e di controllo dei rapporti tra singoli cittadini e soggetti giuridici più forti, come le multinazionali, le banche, le assicurazioni… La class action realizza una duplice funzione: da un lato consente un effettivo accesso alla giustizia ai singoli cittadini, dall’altro si pone quale meccanismo di deterrenza e di controllo nei confronti delle condotte illecite poste in essere dalle imprese… La decisione del giudice vincola tutti coloro che si trovano nella stessa situazione del soggetto che agisce, anche chi non ha aderito o partecipato al giudizio... (negli USA, non in Italia).
Da ‘Azioni di classe? Vai sul sicuro’ – Guide ai Diritti / Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino.


Ecco ancora i due tipi di partecipazione separativa e condivisiva, questa volta tracciata da nazione a nazione. Mettersi insieme e farsi valere al fine di ottenere un qualche cosa di condiviso pur riguardante ogni singolo partecipante. Esistono delle dinamiche nelle dinamiche che rendono complesso il comprendere le correnti evolutive in corso.  


Un esempio sono i 7 specchi esseni che ‘narrano’ differenze sempre più profonde della messaggistica universale all’opera. Se il primo specchio è facilmente osservabile, il settimo è veramente ben ‘nascosto’, anche se abbiamo sempre la possibilità di aumentare la nostra ‘visione’ osservando da un piano diverso la struttura panoramica. Salendo di vibrazione o consapevolezza, possiamo trascendere le differenze nascoste nei riflessi degli specchi tridimensionali.  

Ad esempio è più facile capire cosa succede in una nazione se osserviamo da fuori della nazione stessa: saremo più lungimiranti e meno dediti al ‘rumore di fondo’. Anche questo è aumentare la nostra consapevolezza, la nostra vibrazione personale. 

Entrare a far parte del personale di un’azienda permette di vedere le cose in maniera diversa da tutti coloro che ne fanno parte da anni. La nostra visuale è sgombra da forme pensiero imperanti, ma sarà sufficiente trascorrere del tempo, anche non molto, al fine di esserne invinghiati a nostra volta. Cosa succede? 

Che il nostro campo energetico si accorda a quello più forte dell’intero ‘gruppo’. Il nostro cammino personale passa da quello del gruppo. Non sarà certamente un caso, tuttavia esistono infinite gradazioni di quella immagine in cui ci siamo addensati. Quanto decideremo di stanziare? E perché? Sono domande bizzarre se non siamo in sintonia con noi stessi e se non viviamo nel momento presente eterno

La dinamica espressa da Facebook nel tentativo di ottenere l’autorizzazione di tutti noi, nel riconoscere come ‘concreti e affidabili’ i crediti maturati nel circuito omonimo, rende molto bene l’idea del come sia potuto accadere l’espandersi, la materializzazione, delle forme di monetizzazione in vigore nei Paesi del Globo al giorno d’oggi. 


Che differenza c’è tra il Monopoli e la realtà percepita? 

Nessuna se non il nostro grado di ‘viva’ partecipazione. Senza la nostra presenza attiva, un dollaro ed un soldo del Monopoli sono assolutamente uguali: carta contro carta

Un Mondo basato sul denaro, come fine, richiede una partecipazione di tipo separativo. 

La torta è una sola e finita e noi partecipiamo, competiamo, per averne una fettina, a differenza della partecipazione spirituale/condivisa che prevede una torta che aumenta esponenzialmente attraverso il nostro ‘habere simul/avere al tempo stesso’, ‘habere cum alio/avere con gli altri’. 

Partecipare alla gioia altrui è espandere la gioia stessa, dunque gioire con gli altri per un qualcosa che è di altri rappresenta un potenziale che difficilmente riusciamo a comprendere. No? Come può essere che io possa gioire per un risultato altrui ed ottenere il medesimo stato d’animo? Non lo possiamo comprendere sino a che ‘ragioneremo’ con lo strumento dell’avere, del materiale. 

Ciò che si espande, come diretto risultato della nostra partecipazione, è un qualcosa che esula dal materiale, un qualcosa di etereo come l’Amore, ad esempio. Un qualcosa, però, in grado di smuovere persino le montagne. Il ‘Conosci Te Stesso’ si applica sia che siamo con gli altri, sia che siamo con noi stessi. Entrambe le forme di partecipazione ci spingono verso quella  direzione, per cui è chiaramente comprensibile che una simile via è solo all’apparenza giudicabile come egoica. L’astensione dal giudizio evidenzia ancora la via interiore. Tutto è inerente alla conduzione verso la propria illuminazione.
 
Quando lo capiremo? Non si getta via nulla della Vita, di ogni istante, di ogni battito di cuore o di ogni respiro. Non esistono errori o svalutazioni del Sé che rechino impedimenti definitivi. Quando lo riusciamo ad 'agganciare', allora tutto prende una colorazione diversa. La gioia interiore si espande perché entra in risonanza con quella degli altri e ci ritroviamo felici senza nemmeno sapere il perché, per default


Questo meccanismo lo conosciamo molto bene, ma esattamente girato al contrario, vero?

Quante volte ci siamo sorpresi ad essere tristi senza motivo? Forse è meglio se mi limito a parlare per me, perché a me è successo molte volte. Il fatto è che sono certo che questo meccanismo è reale ed esprime una verità; perché? Perché non appena mi sono chiesto ‘perché sono triste? Che motivo ho?’, ebbene la tristezza è passata all’istante. Che cosa vuole dire? 


Che la tristezza mia era la tristezza di un 'altro'. Che non mi apparteneva, ma che catturavo per risonanza o per sensibile lontananza da me stesso. In questi casi la nostra sensibilità conduce a noi, come un’antenna, ciò che magneticamente ci identifica in un determinato momento. È solo rimanendo ‘presenti’ che riusciamo ad illuminare ciò che stiamo vivendo

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 16 maggio 2011

Partecipare senza separazione (1).






L’articolo di oggi è un ‘mezzo articolo’, ossia la seconda parte sarà disponibile domani. Perché? Perché, in maniera del tutto eccezionale, sarò assente da casa per due giorni interi. Allora ho pensato, ai fini della continuità di SPS, di scrivere in questa maniera pre-programmata, proprio come si può agire sull’impianto del riscaldamento domestico o sull’impianto d’irrigazione del giardino

Abbiamo a disposizione i cosiddetti ‘automatismi’. 

Che cosa rappresentano, sottilmente o frattalmente, questi ‘dispositivi’? Il riflesso dei condizionamenti e della programmazione inconscia. L’umanità crea sempre ad ‘immagine e somiglianza’


Anche il ‘nuovo’ è in realtà sempre rispecchiante il ‘profondo’. Diciamo che non si inventa mai nulla, ma ci si ‘limita’ a riscoprire ciò che non è mai andato perduto nei piani sottili dell’energia’. Insomma, nulla di nuovo sotto al Sole, ma solo se facciamo parte del ‘Sole’...


Dal nostro punto prospettico ‘terrestre’, invece, la percezione innovativa del ‘nuovo’ è un manto di vivo interesse. È come assistere ad una continua ‘prima visione’, senza avere consapevolezza che il ‘copione’ è già esistente ad altri livelli. È un po’ quello che succede, ad esempio, tra programmi televisivi di Paesi diversi; il programma di successo americano viene clonato ed adattato per il pubblico italiano


Ci sono ‘storie’ di questo tipo un po’ dappertutto e la dinamica è sempre strisciante. Diciamo che il fine conduttore è il raccogliere l’interesse della gente, la sua osservazione. Ma a quale scopo? Sarebbe sin troppo facile dire che il vero scopo è quello del ritorno economico e del condizionamento, oppure del semplice intrattenimento o educazione, vero? No, lasciamo questi luoghi comuni, queste verità tridimensionali, al tempo che trovano. Cerchiamo di andare oltre, in quanto lo Spirito di SPS è proprio quello di evidenziare e trascendere, unire e condividere, osservare le chiavi Ascensionali, i modelli frattali all’opera, il corso evolutivo dell’Opera, etc. Quindi?

Perché si necessita del consenso della gente, della ‘massa’? Perché senza quel tipo di ‘consenso’ o di ‘partecipazione al gioco’, nulla sarebbe possibile ai fini della manifestazione e  dell’estensione auto-esperienziale. Un esempio? Eccolo:
  
Facebook, ti pago se guardi la pubblicità.
Pagati per guardare la pubblicità. È questa l'ultima mossa di Facebook, frutto di un accordo con TrialPay, società proprietaria di una piattaforma chiamata DealSpot con cui gli sviluppatori possono inserire pubblicità nelle loro applicazioni pensate in chiave social.

 
Dieci centesimi di dollaro per ogni spot.

 
Face book ha dunque introdotto un programma che offre ai propri utenti un incentivo finanziario per guardare i video promozionali di aziende inserzioniste sul network: un credito, ossia la moneta del social network, per ogni filmato guardato da cima a fondo, equivalente a dieci centesimi di dollaro. Finora i crediti sono stati solo una delle possibili forme di pagamento accettate da Facebook, non prevista da tutti gli sviluppatori ma, a partire da luglio, diventerà obbligatorio per tutti consentire agli utenti di utilizzare i credits per l'acquisto di beni e saranno previsti incentivi per coloro che li useranno come moneta preferenziale


Gli utenti potranno poi usarli anche per acquistare oggetti 'reali' a prezzi scontati, attraverso il servizio di offerte geolocalizzate Deals, lanciato da Facebook pochi mesi fa.
Da Yahoo 

  
Questo è un modello ‘impositivo’, che ‘scende dall’alto’, di una posizione dominante. Facebook lo può fare o, almeno, ci può provare. Ma l’ultima parola è sempre delle persone in termini di partecipazione


Ma cosa è la ‘partecipazione’? Cosa si intende?
 
Il verbo ‘partecipare’ ha un largo uso nel linguaggio ordinario: fra i più evidenti e correnti, è quello in cui il partecipare, nell’ambito di una concezione quantitativa, è un vero ‘partem capere/far parte’ di qualche cosa, e suppone sempre che un tutto qualsiasi, nel campo degli interessi concreti, si sia scisso in parti, che vengono poi distribuite ai partecipanti. In questo caso il ‘partecipare’ ha tutto il suo significato forte di prendere una parte fra le altre parti, sia come ricevere reale, sia come prendere una parte con esclusione formale delle altre parti.

 
Possiamo definire questo tipo di partecipazione, una partecipazione quantitativa, che nella sua intellegibilità è una nozione del tutto chiusa, che non pone alcun problema: problemi sorgono invece quando, applicato alla qualità e agli altri predicamenti quel significato si oscura e sembra andare incontro alla contraddizione.

 
Il linguaggio ordinario presenta tanti altri usi del termine ‘partecipare’, e non sempre in essi è implicata la divisione di un tutto preesistente, anzi a volte questo tutto manca: ‘partecipare’ alla gioia o al dolore ad esempio.

 
In base a ciò, si può dire che il ‘partecipare’ nell’ordine quantitativo affetta direttamente l’oggetto della divisione mentre nel ‘partecipare’ morale la partecipazione riguarda il modo...

 
La ragione formale della partecipazione ‘morale’, o meglio il suo fondamento, non è dato dall’oggetto stesso, quanto dai legami particolari che i partecipanti possono stringere con colui il quale per primo compete l’oggetto della partecipazione: legami di amicizia, di parentela. Mentre nei rapporti quantitativi la ‘comunanza’ era un effetto della partecipazione, in quelli d’ordine morale affettivo, la comunanza è invece la radice del partecipare.

 
Siamo quindi di fronte a due significati quasi antitetici e in sé inconciliabili, poiché guardano alla realtà sotto punti di vista del tutto disparati: nell’ordine metafisico che tutte queste esigenze del ‘partecipare’ sono ridotte in ben legittime proporzioni.

 
Più facile dell’etimologia latina, sembra quella offerta dalla lingua greca, che è la madre legittima del termine, ove, se il significato resta più vago, è insieme meno esclusivo del latino ‘partem capere’… Il greco non sembra suggerire immediatamente ‘partem capere’… ma piuttosto ‘habere simul/avere al tempo stesso’, ‘habere cum alio/avere con gli altri’
Da www.filosofico.net 

  
Abbiamo le due ‘consuete’ strade davanti a noi:

  1. ‘partem capere/far parte’ di qualche cosa
  2. ‘habere simul/avere al tempo stesso’, ‘habere cum alio/avere con gli altri’
Ossia:
  • separazione
  • condivisione
Se le due strade sono entrambi percorribili, possiamo tuttavia osservare che le dinamiche ‘imposte dall’alto del potere Antisistemico’ sono relative alla prima modalità che riconduce nuovamente al ‘divide et impera’. 

I Media trasmettono ordini subliminali separativi.

Difficilmente a livello globale/nazionale possiamo ascoltare messaggi del tipo condivisivo, se non nell’ordine di appartenza alla famiglia della paura. Come aprono i telegiornali usualmente? Musica secca e decisa, tono dell’anchorman secco e deciso, notizie secche, decise, e soprattutto sempre negative

Un ‘carico’ che se sentito tutti i giorni della nostra Vita, induce a sviluppare dipendenza da quel tipo di notizie.

Esistono molte realtà familiari in cui l’assistere al tg significa 'incendiarsi' tutte le sere, ad esempio. Proprio mentre si mangia e, dunque, mentre si ingoia anche quelle notizie

L’analogia frattale è sempre all’opera. Dunque a cosa puntano le trasmissioni televisive? Alla partecipazione separativa della massa. Separati da sè e dagli altri...

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com