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mercoledì 6 agosto 2025

Il limite è il colmo.


“C'è una sedia da sempre nella fila davanti
riservata per noi commedianti
perché mai la fortuna ch'è distratta e furtiva
ha avvertito la sera che arriva
nella cinta se mai altri buchi da stringere
e allargare un sorriso se è così che si fa
con la luce che scende col sipario che cala
si consuma la corda e la tela
si divide d'un tratto da chi ha solo assistito

chi indicava la luna col dito
e ogni volta lo sciocco che di vite ne ha una
guarda il dito e non guarda la luna…”.
Il dito e la luna - Giorgio Faletti, Angelo Branduardi                            


Il “limite” è (in) una sorta di colmo, di pieno; ad esempio:

quale è il colmo per un killer? Fare un lavoro massacrante…
qual è il colmo per un criminale? Indossare abiti ricercati…

Colmo:

indica “il punto più alto, l'apice”…
si usa soprattutto nell'espressione “è il colmo; è stato superato il limite…”…

Attraverso il/un colmo, vai… Oltre

Il colmo è un pieno. La situazione “paradossale” per antonomasia consiste nell’attraversarlo; in un certo senso, consiste nell’interpretarlo, decodificando(ne) la p-arte (Verità), che risiede in esso. 

L’uso et abuso (qua, così). L’abisso! 

“Come è profondo il mare…”.
Lucio Dalla


Or dunque, sei nell’AntiSistema ove qualcuno non esita affatto nel veicolare continuamente miliardi di individui, ogni volta, verso la “morte” o, meglio, controllandone il colmo o pieno o limite o limitazione (qua, così) ad hoc, tale che non esiste; c’è. 


Il famigerato “nulla (de che)” o in-de-finito, che la “scienza” ha pensato bene di “autorizzare”; il consueto “velo im-pietoso”. L’arazzo delle stelle e degli astri. Il firmamento. Lo “spazio oscuro e pro-fondo”. Il mantello che avvolge la “Terra”, rendendo “te” piccolo, piccolo; tanto piccolo da… non contare niente. 

L’induzione è “tentazione” e, si sa, è ciò che rende “l’uomo ladro”, nel senso che “ci caschi” ogni volta. Quindi, sei sulla Terra a palla, che fluttua nel buio totale = n’do vai! No?

Vedi che funziona perfettamente. Panopticon.

Altro che... “Caverna di Platone”. Questa sì che è una s-coperta. Qualcosa che funziona egregiamente, lato l’oro. Chi? , immagina un “serial killer” e, poi, espandine il senso, la sostanza, la derivazione ad immagine e somiglianza o senso che rivela lo scopo, il perché mai. Immagina questo “Dio” biblico che, uhm… è sempre “incazzato a bestia”. Non solo; ha l’animus come quello delle “multinazionali” = quello, proprio del serial killer.

Ovvio:

è la multinazionale a derivare da “Dio” (anche se c'è una certa continuità, ricorsività, circolarità, etc.), sempre ad immagine e somiglianza o “eco”, riflesso, significato, Verità

Ecco che, di conseguenza, sei “te” (qua, così)... dove va in onda immantinentemente la “carneficina” più grande: quella planetaria. Ci sei

E/ma, gli “esperti” che fanno? 

Indagano sui “serial killer” o capri espiatori o memorie di ciò che succede dall’apice, dallo “alto”: (ti) trovi?

L'oro

La figura del serial killer affascina e, al tempo stesso, inquieta e turba le coscienze della gente comune e ci spinge a porci la fondamentale domanda che ogni essere umano formula quando è costretto a confrontarsi con dei comportamenti all’apparenza inspiegabili e forieri di particolare sconvolgimento emotivo: “perché succedono certe cose e come fanno alcuni individui a commettere certe azioni?...”…
I serial killer - Vincenzo M. Mastronardi, Ruben De Luca

! Sei in una continua carneficina (qua, così). Sul Modello FarWest (legge della giungla). Nella Legge del Minimo (controllo a priori). Con gli “Stati” che autorizzano “professionisti” ad uccidere legalmente. Con gli “agglomerati”, come gli “Usa” e la “Uè!” che applicano “i due pesi e le due misure”, a norma di “legge”. 

Qualcosa che deodora di “lettera di corsa”, di “licenza di uccidere”, di “gioca con moderazione”, di “gioco legale Vs gioco d’azzardo” garantito dallo Stato, etc. etc. etc. Ovviamente, se non godi di una simile “protezione dall’alto (che possono sempre levarti, ad hoc)”, te ne vai in galera. Se rubi due polli dalla riserva privata di…, te ne vai in galera

Se rubi migliaia di miliardi un po’ a tutti, bah: sei rispettato ed occupi posizioni di rilievo (qua, così). Perché? Perché volente o nolente, la Verità fa surf anche attraverso di “te”. Se le cose non le puoi/devi sapere, la Verità non può “Fare…” a meno di funzionare, motivo per cui… ogni comportamento è sempre un riflesso del “superiore” = la Verità che trova sempre il modo di “dimostrare se stessa” e/o ciò che è già successo, ergo:

la Verità stessa

l’oro
e contemporaneamente
“te” Vs Te
alias
l’AntiSistema.

D+: sempre mediante la Verità, utilizzata non linearmente, l’oro agiscono presso “te”, che ti trasformi in servomeccanismo al fine di auto manutenere l’AntiSistema medesimo, alias lo scopo insito in tal “castello di carta”.

L’introduzione di una nuova definizione, di un nuovo modello di classificazione e di nuove tipologie di omicidio seriale tengono conto proprio della constatazione che non esiste soltanto il “predatore sessuale”, ma tante altre categorie di serial killer, meno visibili, che agiscono nell’ombra, eppure altrettanto pericolosi
I serial killer - Vincenzo M. Mastronardi, Ruben De Luca

Wow; Mastronardi “ci prende”, ma… solamente perché anch’egli è “surfato” dalla Verità:

tante altre categorie di serial killer, meno visibili, che agiscono nell’ombra, eppure altrettanto pericolosi…

Alias, l’oro (ed ogni sottodomino, sino ad arrivare al “serial killer” di livello “popolare”).

Nel 2010 prevedo di pubblicare L’omicidio seriale in Europa, il primo studio sistematico dell’omicidio seriale sul territorio europeo

Certo: la “Uè!” è un serial killer perfettamente rivelato (qua, così).

E, in futuro, prevedo di pubblicare due nuovi titoli che ritengo estremamente interessanti e sempre dedicati ad aspetti peculiari dell’omicidio seriale:
1. Come riconoscere se tuo figlio è un potenziale serial killer. Guida pratica alla prevenzione dei comportamenti violenti per genitori, insegnanti e operatori sociali.
2. Il mondo interno del serial killer e le sue strategie di comunicazione...

Il mondo interno del serial killer e le sue strategie di comunicazione... = la Verità

Il “figlio” è sempre una sorta di “ripetitore seriale”. Cioè, attraverso al “figlio” si deve decodificare il riflesso sociale o I-Ambientale AntiSistemico. Se non punti sempre verso lo “alto”, rimani auto dis-perso nel (qua, così), senza nemmeno immaginarlo, anche se ti “con-tiene”; dando la “colpa” a tutto poiché tutto ha sempre un senso unico di scorrimento:

quello della Verità
all’opera incessantemente (funziona in tal modo)
che trova ogni via per “dimostrare che sei nell’AntiSistema, l’oro”.

L’esse-re già successo che continua a succede-re è la sede di ogni “serial killer”.


Vediti un po’ questa “storia”; indi, non solo rabbrividisci ma espandine la portata, sino ad arrivare sino al “cielo”, anzi… Oltre. Come “odore” che sale e sale e sale, sino a quando qualcuno lo riceve e ne fa auto deduzione. No?

Alle 8 di mattina del 16 marzo 1968, 105 soldati americani entrano nel villaggio vietnamita di Son My… e, prima di mezzogiorno, il tenente William L. Calley, che comanda la Compagnia C incaricata dell’azione, e i suoi uomini hanno massacrato circa 500 civili disarmati, divertendosi a stuprare e sodomizzare le donne, sventrandole con il coltello. I civili, uomini, donne e bambini, sono squartati con le baionette e scotennati e, sui cadaveri, sono praticate delle incisioni a mo’ di “firma” sul torace (le parole “C Company” o l’asso di spade); i soldati americani uccidono anche gli animali e appiccano il fuoco a tutto il villaggio. Le vittime non facevano alcun tipo di resistenza, non sparavano contro e si limitavano a implorare pietà. Dopo il massacro di My Lai, i soldati della Compagnia C bruciarono gli altri villaggi lungo la strada fino ad arrivare al mare, uccidendo tutte le persone che trovavano, come dei veri e propri Mass Serial Killer, e, arrivati alla spiaggia, si spogliarono e si gettarono allegramente fra le onde…
Alla fine di marzo 1971, il tenente Calley, che era stato accusato di omicidio plurimo in violazione dell’articolo 118 del Codice militare, viene dichiarato colpevole di omicidio premeditato, dopo l’escussione di oltre cento testimoni, e condannato alla perdita degli emolumenti, alla destituzione dall’esercito e all’ergastolo con lavori forzati. Le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Calley evidenziano la sua personalità distorta e la profonda convinzione fanatica di essere depositario di una “missione” affidatagli direttamente da Dio, quella di sterminare tutti i vietnamiti. Il delirio verbalizzato da Calley è quello tipico di un serial killer “missionario”.
La nostra missione a My Lai non era perversa; si trattava semplicemente di “andare a distruggere”. Ricordate gli amaleciti nella Bibbia? Dio disse a Saul: “va dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini…”. Ma il popolo volle risparmiare qualcosa per farne bottino e Dio li punì. In Vietnam, le cose stavano nello stesso modo
I serial killer - Vincenzo M. Mastronardi, Ruben De Luca

Chi è, quindi, il vero responsabile? “Dio”. 

Lo “alto nei cieli”. L’Oltre a “te” (qua, così). La sede, il “vaso”… di ogni “tua libera scelta”. Mastronardi non se ne accorge perché troppo imp®egnato a/nel… “lavorare”. Quindi, ciò che traspare è la Verità. Non Mastronardi. Ok? Ma, per “trasparire” sostanzialmente, sei “te” l’ago della bussola. Ergo, o inizi a mangiare la foglia, oppure “niente”. 

Ça va sans dire. 

Infatti, Mastronardi è (stato):

Designato dal Ministro della Salute nel Comitato Tecnico Sanitario (dicembre 2021).
Esperto del Consiglio Superiore di Sanità (Ministero della Salute) “per le dipendenze patologiche e ludopatia” (2020).
Esperto del Consiglio Superiore di Sanità (Ministero della Salute) in tema di “Comunicare in Sanità Pubblica” (2020)…
Link

Cioè, Mastronardi “lavora”. Non sostanzia. 

Egli è stato uno di quelli che ti hanno mantenuto in cattività, indirettamente, qualche anno fa. E della “ludopatia” ne vogliamo parlare? Da quando lo “Stato” ha autorizzato il “gioco legale”, No? Cosa c’è, “ora”, da studiare in quanto a “dipendenza patologica” se non si rimuove la causa o meglio la ragione fondamentale “a monte” = il rapporto in leva “denaro y lavoro”, da cui il potere di chi lo ha “creato” ad arte proprio x “te” (qua, così).

Vincenzo Maria Mastronardi.
È psichiatra, psicoterapeuta e criminologo clinico, già direttore della cattedra di Psicopatologia forense presso La Sapienza Università di Roma. È direttore dell’Istituto Internazionale di Scienze Criminologiche e Psicopatologico-forensi. Docente di Psicologia del Crimine (Università degli Studi internazionali di Roma - Unint), dirige due master di Criminalistica e di Criminologia, il primo alla Unint e l’altro alla Università Humanitas - San Raffaele. Ha fondato altri quattro master di Criminologia sia in Italia che in Sud America. Tra le sue 270 pubblicazioni e 33 libri ricordiamo Le strategie della comunicazione umana, Filmtherapy, Dizionario Italiano del crimine e, per la Newton Compton, Madri che uccidono (con Matteo Villanova), Sette Sataniche, I serial killer (con Ruben De Luca) e I killer di massa (con Monica Calderaro)…
Link

Apposto

Lo vedi il “dito”? Il colmo (pieno, limite), che cosa (ti) indica? Forse, “La Bodeguita del Medio”. 

Forse, no. Ci sei? Te conviene proprio…



 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4005
prospettivavita@gmail.com