venerdì 27 dicembre 2019

Fatti oppure opinioni, pari son.



Nell’Anti-Sistema… laddove, sostanzial-mente è Oltre Orizzonte (come l’organo che non usi più e, dunque, si atrofizza, seppure c’è sempre).
L’essere “umanità”, forse, pensa? 
Osserva l’essere “a Massa”:
secondo te, pensa? Che cosa ne sai. Vero? 
È ciò che “pensi”
Del resto, come puoi saperl3.
Già. 
Eppure… il mondo è un luogo comune organizzat3.
Ovvero? Chi ci ha “pensato”
“Dio” e/o il “Big Bang”? 
Che altr3. Quale… altr3? 
Non c’è alcuno “spazio” per l’altr3. Perlomeno, non (nel) “qua (così)”. 
Eppure, sei convint3 (“pensi”) del contrario. No?
Infatti, al/nel mondo c’è “evoluzione”, che ha permesso di… nonostante tutt3. 
Ma… ci pensi
“Tu” sei come col3i che “se la tira”, guardando sempre, costantemente, verso chi sta “peggio”.
Insomma, “ti piace vincere facile”, anche se di quale tipo di “vittoria” si tratta? 
Ogni “tu3” pensata è il frutto dell’essere sostanzialmente, in gerarchia. 
Laddove = chi “pensa” non sei tu, ma sei “tu” nell3 misura in cui ricevi input altrui, scambiat3 per… “pensiero”.
Ecco perché Bion narrava di “pensieri senza pensatore”, ad esempio.
Zone d’influenza capillari, tant3 da essere dunque… copertura totale. E, per quanto concerne l’essere “senza pensatore”, ciò significa:
dall3 prospettiva “te”
che… non ti rendi conto e non ti accorgi, mettendo a fuoco il significato di ciò ch3 continua a succedere, dal momento in cui “è già success3”, essenzialmente, tra le righe, etc.
di modo che in qualsiasi “tribunale” ciò non costituisca che quel “di fatto”, dall3 “natura” by Anti-Sistema…
Come sono fatti i locali per pensare
Per far parte di questa “rete”, i locali devono garantire d'essere…
Alberto Ferrigolo Agi 26 dicembre 2019 Link
Il modello “industriale” o, non fa differenza, persino… “post industriale”, replica – nel funzionamento ambientale – il punto di sospensione eco-dominante o Anti-Sistema che, bada bene, non esiste; c’è.
Per cui, essendoci “dentro”, non l’immagini nemmeno
E tale “in-immaginabile”, corrisponde proprio al “non-pensiero, non-pensare” che, invece, è informazione ambientale (funzionamento, frattalità espansa, memoria) o sostanza o quel (cosa/chi) che continuamente va in onda non vist3 che sei sempre (nel) “qua (così)”. 
Dove… (in) tale forma di (non)-pensare, ciò che non esiste; c’è… va sempre (sempre) “a nozze”. 
Ecco, allora, l3 status quo (nel) “qua (così)”.
Non si può ricordare qualche cosa a cui non si è pensato e di cui non si è parlato con se stessi...”.
Hannah Arendt
Appunto. Chiar3? 
SPS (Io) riesce a colmare il “gap”, motivando sostanzialmente tutt3 ciò che, ambientalmente, “è” informazione o dato.
Ment®e, nel dato “di fatto (scienza & religione-spiritualità)”, sei alle prese con tale essere auto deviazione standard, ch’è al servizio dell’essere al/nel/il punto di sospensione, da/in cui l’Anti-Sistema.
Cosa (chi), allora, non prendi mai (eviti) di prendere in “seri3” considerazione?
Facci “caso”. 
Ma… se l3 fai attraverso il “pensare”, allora… stai fresc3. O… apriti o cielo
Di più, siFa…” mediante l’atteggiamento, che quando è “formulare”, di/in conseguenza… ti rendi conto e, poi, non te ne dimentichi più.
È nella natura delle cose che ogni azione umana che abbia fatto una volta la sua comparsa nella storia del mondo possa ripetersi anche quando non appartiene a un lontano passato….”.
Hannah Arendt
In quale “natura delle cose…” rientra tale forma di… “auto constatazione (‘legge’)”? 
Bè… quando è sostanziale, il funzionamento.
Quando, cioè, oltre a “tutt3”, si tratta di informazione ambientale. 
Sei, allora, in qualcosa dove (non) puoi proprio dimenticare. Nevvero? 
O, meglio, sei all3 prese con qualcun3 che strategicamente riesce a rivelare il dato ambientale (eco-riflesso), mediante l’auto trasformazione abitudinari3 da te in “te” che, poi ex-trai l'impressione del... fai tutt3 da “te”. 
Ecco che ciò che non esiste; c’è… continua a/in tale forma di pseudo (non) esistenza = sei sempre (nel) “qua (così)”. 
In quale modus? 
Attraverso il prendere lucciole per lanterne, evitando di riconoscere sostanzialmente l3 “regia”, di/in tale forma di auto successione che sembra senza senso e, invece, è sempre verde “grazie a ‘te’”.
Senza un'informazione basata sui fatti e non manipolata, la libertà d'opinione diventa una beffa crudele….”.
Hannah Arendt
Sì, ma, contemporaneamente (ed in gerarchia).
Tutti i fatti possono essere cambiati e tutte le menzogne rese vere
La realtà… è diventata un agglomerato di eventi in continuo mutamento e di slogan in cui una cosa può essere vera oggi e falsa domani
Ciò in cui ci si imbatte non è tanto l'indottrinamento, quanto l'incapacità o l'indisponibilità a distinguere tra fatti e opinioni…”.
Hannah Arendt
Senza un'informazione basata sui fatti…
Tutti i fatti possono essere cambiati…
L'incapacità o l'indisponibilità a distinguere tra fatti e…
“Fai…” attenzione:
di fatto
e
sostanzialmente
sono cardini del medesimo dispositivo.
Ma (ma), nel discorso Arendt, non c’è il “sostanzialmente”. 
E ciò fa l3 grande differenza di potenziale:
tra fatti e opinioni…
non “è” come
tra di fatto e sostanzialmente
Ergo, anche il “pensiero” Arendt risente dell3 deviazione standard, essendo sempre (nel) “qua (così)”.
No?
Seppure, tale modalità costituisca qualcosa di molto migliore, rispetto ad ogni tipo di “classic3”, pur facendo a meno dell’atteggiamento “formulare”.
Infatti:
la prima battaglia culturale è stare di guardia ai fatti…”.
Hannah Arendt
Certamente; anche se il tipo di atteggiamento riesce sempre a fare l3 differenza. 
In quale modo = sostanzialmente Vs di fatto.
Laddove, hai voglia a “di-mostrar” che… se (se)...
Ad esempio:
l3 “gravità” è un... di fatto
ma
che cosa te ne Fai…” se (se) non auto decodifichi sostanzialmente tale significare.
Ecco il “livello mancante” o, meglio, anch’ess3 che analogamente, non esiste; c’è.
Non ci sono pensieri pericolosi; il pensare stesso è pericoloso…”.
Hannah Arendt
È “pericoloso” se… proviene da un atteggiamento che mette significativamente in “pericolo” l’Anti-Sistema (e, all3 rovescia, se mette in pericolo, te… come “è già success3”).
Il circuito del pensiero è tale. 
Mentre, il pensiero/pensare è il fluido che vi scorre dentro, come olio per lubrificare… meccanismi (funzionamento) oppure servo-meccanismi (continua a succedere ciò che “è già success3”).
Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto oppure il comunista convinto, ma le persone per le quali non c'è più differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso….”.
Hannah Arendt
Vedi(ti) un po’, “oggi”. Ergo:
cosa si è evolut3 e chi, in-vece, no?
Ancor oggi, a circa vent'anni dalla fine della guerra, la nostra conoscenza dell’immenso materiale archivistico del regime nazista si fonda soprattutto sulle selezioni effettuate per conto di autorità giudiziarie inquirenti…”.
Hannah Arendt
A “distanza” di 75 anni, non è mutat3 sostanzialmente, alcunché. 
Infatti, “tu” devi lavorare continuamente = sei sempre “distante” dal sostanziale, seppure l’informazione è ambientale e, quindi, non esiste alcun3 distanza. Allora si tratta di un impedimento. O di “Stato di servizio”.
E, poi, nota bene:
i vuoti di oblio non esistono.
Nessuna cosa umana può essere cancellata completamente e al mondo c’è troppa gente perchè certi fatti non si risappiano:
qualcuno resterà sempre in vita per raccontare.
E perciò nulla può mai essere praticamente inutile, almeno non a lunga scadenza…”.
Hannah Arendt
Ciò che sfuggiva, e sfugge, è il nesso causale o significato, ch’è funzionamento ambientale:
non si tratta dell’esserci sempre qualcun3 che ricorda, da qualche parte (anche se ciò è valore aggiunto, quando auto realizzi che non esiste ma c’è, eco compresenza dominante che, quindi, ricorda perfettamente dal momento di “è già success3” in poi, e non sol3, essendoci anche da “prima”).
Quel che ora penso veramente è che il male… può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo.
Esso ‘sfida’ come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla.
Questa è la sua ‘banalità’…”.
Hannah Arendt
Il “male” è come un piano “industriale”
estrema-mente lungimirante.
E… il paragone con l’auto propagarsi del fungo in superficie, ci sta nell3 misura in cui:
se, però, tu sei “tu” (nel) “qua (così)”
allora
tale “fungo” non è solamente in superficie.
Non a caso, infatti, nel conscio c’è (dentro) l’in conscio (il segreto).
Nel conscio = in-conscio.
E, di fatto, “tu” sei in-cosciente, seppure ti credi e professi… responsabilità (magari, solamente perché sei “adult3”).
La Arendt ha permesso di avere una visione nuova, inedita, di quello che fu lo sterminio degli ebrei.
Una concezione basata su dati di fatto che aiutano a comprendere come in realtà dietro il male non ci sia niente di complicato o terribile come si potrebbe pensare.
Coloro che si occupavano dell’organizzazione di quel sistema rappresentato dal regima nazista non erano grandi pensatori, né individui particolarmente brillanti:
per esempio Adolf Eichmann non completò gli studi, non riuscì a terminare neppure l’avviamento professionale;
non era particolarmente interessato alla politica e fu grazie ad un amico che entrò a far parte delle SS.
E questo è solo uno degli esempi:
i profili degli altri rappresentanti delle SS erano tutti simili.
Era più semplice far eseguire ordini, anche scomodi, a persone non in grado di adoperare il cervello se non per le azioni ordinarie. Ed era importante che ogni persona coinvolta avesse una precisa funzione e che questa rimanesse sempre la stessa
Rebecca Mais 22 gennaio 2015 Link
Era più semplice far eseguire ordini, anche scomodi, a persone non in grado di adoperare il cervello se non per le azioni ordinarie. Ed era importante che ogni persona coinvolta avesse una precisa funzione e che questa rimanesse sempre la stessa… (bè… è ancora sostanzialmente “così, qua”). 
Pensa all3 “specializzazione”.
Poi, pensa al “di fatto” o ai “fatti” del pensiero Arendt. E, poi, continua a non solamente leggere...
Cannabis, Cassazione: “coltivarla in casa per uso personale non è reato…”.
Se in quantità minima e solo per uso personale non sarà più reato coltivare in casa la cannabis.
Lo hanno stabilito le sezioni unite penali della Cassazione con una pronuncia del 19 dicembre scorso secondo la quale “non costituiscono reato le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica…”.
In passato la Corte Costituzionale si era pronunciata più volte stabilendo in linea di principio che la coltivazione della cannabis costituisse sempre reato, al di là della quantità, dall'uso personale e dalla presenza dei cosiddetti principi attivi…
A questo principio si era uniformata la Cassazione, almeno fino alla recente pronuncia…
Tra le prime dichiarazioni dal mondo della politica c'è quella del senatore... Matteo Mantero:
la Cassazione ha aperto la strada, ora tocca a noi. Fino a questa storica sentenza comprare cannabis dallo spacciatore, alimentando la criminalità e mettendo a rischio la propria salute con prodotti dubbi, non costituiva reato penale mentre coltivare alcune piante sul proprio balcone per uso personale poteva costare il carcere…”...
“Ora andiamo avanti… con cannabis legale avremmo più sicurezza e miliardi per lo Stato sottratti alla criminalità…”.
Benedetto Della Vedova
"Al di là dei tecnicismi giuridici, questa sentenza sembra trasmettere il messaggio che la droga può essere in qualche misura lecita. Questo messaggio può indurre molti giovani ad abbassare la guardia sulla pericolosità di comportamenti che non sono mai innocui per la loro salute...".
Sestino Giacomoni
"Bisognerà capire bene cosa è stato scritto. La Cassazione talvolta prende buone decisioni, talvolta si è resa protagonista con suoi esponenti delle inquietanti vicende del Csm... Anche la Cassazione, quindi, va sottoposta a opportuni controlli…”.
Maurizio Gasparri
Yahoo Notizie 27 dicembre 2019 Link
Ci sei “dentro” in pien3, dal momento in cui è sempre stat3 “così (qua)”.
Immagina, allora i “fatti” su cui conti:
laddove
dal giorno prima era il-legale
dal giorno dopo era legale…
Nell'esempio del gatto di Schrodinger... quali sono i “fatti”?
Mentre, sostanzialmente… il discorso muta, poiché ci sono “vie” che di fatto, (non) risultano
Ergo; come puoi “Fare…” qualcosa, se…
Allora, “Fai…”.
      
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 10-66
Riproduzione libera”.