martedì 28 novembre 2017

Lo smaltimento delle sofferenze.



Perché la sofferenza? Lancinante domanda che, da sempre, ha tormentato la mente dell’uomo. Si sente dire:
"se Dio è buono, come si afferma, perché Egli permette tutti i drammi che si vedono in questo mondo?" – "Perché la sofferenza e la morte dei bambini?" – "Perché una tale disgrazia è successa a me?" – "Che cosa ho fatto di male per meritare questo?"…
Perché la sofferenza - Agnès Sochor
Già: 
Che cosa ho fatto di male per meritare questo?”... bé, non hai fatto niente (è questo il problema: dovresti "fare" qualcosa). Sei il bersaglio perfetto
perché una tale disgrazia è successa a me?”, si chiedono i ranghi della personalità giuridica Banca, quando “perdono la memoria causalmente”, quando “cambiano i vertici”, quando “inseriscono nuov3 manager”, così da – provvidenzialmente – riprendere, nuova mente, da dove era finito il ritornello precedente. 
O, meglio, una parte della Banca se lo potrebbe chiedere, mentre, ciò che è rimasto tale e quale (quella parte che sfugge per via della legge e della sua interpretazione, appunto, di parte) lo sa molto bene quelperché?”, essendo “causa del proprio male” che – a dirla proprio tutta – male non è assolutamente, dato che... la Banca è una entità virale dalle “sette/nove vite, come i gatti” (laddove il numero serve solo per rendere l’idea della infinita invulnerabilità ed inviolabilità della propria funzione, se sempre “qua, così”, nella sede portante e centrale della relativa assoluta concezione della realtà manifesta AntiSistemica). 

La Banca sa esattamente il “perché?”, ma (ma) se lo chiede solo chi “è” rivestimento della parete pubblica, dell’edificio del potere bancario. 
Se lo chiede solo chi (da pedina, fosse anche il Ceo) intuisce come vanno le cose “qua (così)”, ossia, sacrificando il sacrificabile (zavorra) in maniera tale da continuare come se niente fosse, ignorando tutt3 e traendo esperienza e memoria relativamente a “come continuare secondo la strategia aziendale, in maniera tale da superare gli effetti collaterali massivi/sociali, collegat3 al relativo “motu proprio”). La dirigenza, nella quasi totalità dei "casi", comunque, cade sempre in piedi, seppure sacrificat3. Il che convince altr3 a prendere (sostituire) il posto lasciato vacante, poiché il giogo vale apparentemente la candela
Personalità inconsce forgiate nell'AntiSistema, ovvio.
Squadra che vince…
Cassazione Civile, sezione III, sentenza 28/09/2012 n° 16516
In materia di risarcimento danni, in caso di lesione di un diritto fondamentale della persona, la regola, secondo la quale il risarcimento deve ristorare interamente il danno subito, impone di tenere conto dell'insieme dei pregiudizi sofferti, ivi compresi quelli esistenziali, purché sia provata nel giudizio l'autonomia e la distinzione degli stessi.
Link 
La regola, secondo la quale il risarcimento deve ristorare interamente il danno subito, impone di tenere conto (di che cosa/chi? Questa complessità è ovviamente artificiale, alias, di parte privata. Ossia, è una strategia, uno strumento, una realtà infrastrutturale adatta a… che cosa/chi?).
Si parla di “risarcimento del danno subito” in termini di “ristoro”, in questioni di “lesione di un diritto fondamentale della persona”:
è portante e centrale ciò che avviene a tal riguardo fondamentale della persona.

L'evidenza degli scandali sessuali che, attualmente, sta emergendo equivale al "giustizia è fatta"? No. Perchè riguarda sempre una élite che, comunque, dimostra come sia la regola "qua (così)".
Perché l’utilizzo di certe parole (come “ristoro”), che la Massa conosce ed “interpreta cristianamente” in una non riconosciuta (unidirezionale) maniera? 
Perché, se venisse utilizzato il termine “truffa”, la Massa reagirebbe in altra maniera
È, dunque, una sorta di placebo per la mente o per la coscienza e per la capacità di decodifica della Massa.
Certi termini contribuiscono a distaccare il senso ultimo dell’accaduto, dalla capacità di essere cert3 di avere compreso il “è già success3”, da parte della pluralità singolare. 
È intenzionale la “cosa”. 
Per cui, la domanda “perché?” rimane molto più sensata rispetto a quella che si pone parte della Banca, dopo che è arrivata la “crisi”. 
La Banca non può mai (mai) perdere nulla “qua (così)”, poiché gestisce e padroneggia la forma ambientale sociale, essendo strumento e funzione ad un livello portante e centrale, sotto (alla) dominante. 
Le “crisi” sono infrastrutturali. 
Servono come forma di auto intrattenimento AntiSistemic3. 
Del resto, “è” la Banca a detenere la possibilità di gestire le fasi dell’economia sociale. Di certo, non “te”. La concertazione è fumo negli occhi, solo se non ne decodifichi la funzione reale “qua (così)”.
Sei in una gerarchia.
Che altro ti serve per ricordare? 
Nella gerarchia, lo sanno anche i sassi, si consegue, si dipende, si proviene e si vasolo in una direzione, di sfondo, sostanziale… nonostante tutt3 ciò che ti sembra di sapere, credere, etc.
"Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero...".
Matteo 11,28
Il “ricordo (memoria)” è ovvio che “è già inscritt3 e descritt3 dappertutt3” ambientalmente, se (se) decodifichi “formularmente”. 
Rileggi a voce alta e scandita il passo precedente e chiediti, nel durante, che cosa (chi) “è” il “giogo” e, dunque, che cosa è il “ristoro”?
Termini “cristiani”, che toccano l’animo della Massa “più o meno credente e, tuttavia, impregnata di/da ciò, in termini di abitudine” ed alla moda... più tollerante se (se) presa da questo verso:
il mio giogo sopra di voi
che sono mite e umile di cuore
e troverete ristoro per la vostra vita
il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero
È alquanto inquietante tale ammonimento. Non trovi? 


Tanta “mitezza e umiltà, dolcezza e leggerezza” assomigliano tanto ad una ricetta estremamente carica (“ricca”) di condimento, zucchero, grasso, etc. ma (ma) sapientemente proposta attraverso la pubblicità, l’apparenza, il profumo, etc
Ossia, c’è una certa connessione con lo stato di drogaggio, di appannamento, di confusione, dubbio e smarrimento… a cui segue come una sorta di “calma interiore” procurata artificialmente, esponendo la singolarità adombrata, alla funzione sociale evidente “Istituzione”:
qualcosa che “è” qualcun3, attraverso cui cercare e provare “ristoro”...
date da bere agli assetati
venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi...
La cosa imbarazzante è che “è già success3”, alias, ci sei già dentro ed il “venite a me...” significa solamenterimanete in me ‘qua così’”.
   
Darroch (Sky): Tv resta standard di riferimento contro fake news.
"In un momento in cui si pongono questioni serie sulla veridicità, la sicurezza e la legalità di gran parte dei contenuti che si trovano su Internet, la televisione rimane lo standard di riferimento in termini di responsabilità…".
Jeremy Darroch
Questa è la “moderna” versione della più “adattata (e datata)” censura
“Ora”, ti fanno esprimere (di) tutt3, attraverso anche il Web (gratuito), in maniera tale da “leggerti” (in luogo di interrogarti), così da “fare prevenzione (unilaterale)”… per, poi, tacciare quello che hai descritto, dopo aver saputo come la pensi a proposito di…”, alla stregua di una menzogna “un tanto al chilo (fake news)”. 
Quando, di converso, il venire a galla del fenomeno causale “fake news” ti permette di decodificare un certo modo di “fare/essere” che non è proprio il tuo, ma (ma) semmai il “tuo” e di più… che rassomiglia ad “immagine e somiglianza” a quello AntiSistemico che, ovvio, non puoi dimostrare nemmeno di esistere nonostante ci sei dentro “mani e piedi”…

"Un'Europa sicura di sé è in grado di prendere l'iniziativa e creare un nuovo quadro che generi fiducia, promuova la trasparenza e ristabilisca la giustizia nell'era digitale.
I creatori di contenuti guardano all'Europa affinché questa si assuma questo ruolo di leader, ma lo stesso fanno anche gli altri Paesi.
Il mondo andrà nella stessa direzione dell'Europa e i consumatori, Internet e l'economia creativa dipendono da questo…
La nostra società e la nostra industria affrontano uno tsunami di danni online dalle fake news, agli estremismi, dal furto di identità al furto dei contenuti.
Tutti stiamo lottando per trovare un percorso attraverso uno scenario Internet in gran parte senza legge".
Jeremy Darroch
ristabilisca la giustizia nell'era digitale (ristabilire significa che “ora” non c’è quel qualcosa. Il che equivale a dire che “qua, così” non c’è giustizia)
attraverso uno scenario Internet in gran parte senza legge (non è attraverso la “legge” che risolvi lo scenario. È attraverso l’accorgerti di ciò che continua a succedere ed al “leggere” il perché. A tal pro ti occorre un atteggiamento “formulare”)
la nostra società e la nostra industria affrontano uno tsunami di danni online dalle fake news, agli estremismi, dal furto di identità al furto dei contenuti (i “danni” sono una moda, in qualcosa basato sull’economia finanziaria speculativa, chesi attacca a tutt3”).

Maltempo, Coldiretti: allarme gelo per verdure e ortaggi
Si sta verificando una accelerazione dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando... con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull'agricoltura... che negli ultimi dieci anni... ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità.
Link 
C' chi vuole inflazione. No? Questo è uno dei modi per ricavarla, agendo sul livello speculativo della società finanziaria.
I “danni per 14 miliardi di euro…” li ha subiti la quasi totalità della filiera, con la Massa come collettore finale (che paga per tutt3). Di certo, la “cosa” si rovescia nel momento in cui “mors tua, vita mea
Di conseguenza: 
“dov’è” che la minoranza organizzata conta di guadagnare costantemente da qualsiasi s-oggetto/evento-situazione “qua (così)”?
Quest3 l3 ignori e non è certo un caso né un dettaglio.
Il “giro del fumocomplessivamente ti sfugge, poiché è previst3 e così funziona la “cosa”.
UniCredit, cessione 715 milioni di sofferenze a MBCredit Solutions e Cerberus.
UniCredit ha ceduto pro-soluto a MBCredit Solutions (gruppo Mediobanca) e a una società affiliata di Cerberus Capital Management un portafoglio di crediti in sofferenza derivanti da contratti di credito chirografario e ipotecario verso clientela del segmento piccole e medie imprese italiane.
Il portafoglio, si legge in un comunicato, ammonta, al lordo delle rettifiche di valore, a circa 715 milioni di euro.
MBCredit Solutions ha comprato la porzione chirografaria del portafoglio, ovvero circa 450 milioni di euro, mentre Cerberus ha comprato la porzione ipotecaria del portafoglio (circa 265 milioni di euro).
L'impatto della cessione verrà recepito nel bilancio del quarto trimestre.
Link 
MBCredit Solutions ha comprato
Cerberus ha comprato
l'impatto della cessione verrà recepito nel bilancio del quarto trimestre (la Banca cede le “proprie” sofferenze al miglior offerente, che “paga”... ossia la Banca trasforma una zavorra in profitto che, poi, mette a bilancio).
Le sofferenze bancarie sono il residuo del “è già success3”. 
La tossicità, il materiale più “pesante”, di scarto, ciò che rimane dopo avere battuto e raschiato il fondo del barile, alias, dopo avere “amministrato” la situazione economica sociale, sotto al proprio “giogo” ed avere già ricavato il massimo del profitto in ogni modo e dopo aver trovato “salvataggio” sociale, attraverso ogni tipo di legge descritta ad hoc, proprio per proteggere il patrimonio infrastrutturale bancario privato.
Come a dire che… il parassita convince sempre l’ospite (col3i che lo ospita e ristora) che se stess3 (il parassita) non esiste, lasciando l’ospite alle prese con la realtà manifesta parassitata e combattuta (mai risolta) a suon di “lotta all3 crisi”. 
È come “menar pugni e calci  a casaccio”, mentre la situazione (giogo) rimane assolutamente stabile e stabilizzata in un simile “amaro far niente”.
Banche, Credit Suisse: 2017 anno da record su smaltimento Npl
Le banche italiane stanno continuando a smaltire crediti deteriorati a piene mani, il 2017 si profila come l'anno record su questo particolare percorso, con un ammontare complessivo di dismissioni che sfiorerà i 100 miliardi di euro.
Il 2018 dovrebbe segnare un valore inferiore "ma comunque promettente", afferma un rapporto pubblicato dal Credit Suisse a seguito di una tavola rotonda sui Non performing loans (Npl), a cui ha partecipato uno dei giganti specializzati a rilevare queste attività problematiche, Prelios, un colosso bancario come Intesa SanPaolo e la società di revisioni contabili e consulenze Price Waterhouse Coopers.
In questo quadro incoraggiante persistono tuttavia due nodi chiave sul tema Npl.
Innanzitutto l'ampio differenziale che intercorre tra il livello a cui queste attività sono registrate in bilancio e il prezzo effettivo al quale le società specializzate sono disposte a rilevarle, che spazia tra il 20 e il 25 per cento del valore di bilancio lordo.
Secondo Prelios il principale fattore alla base di questo gap è la lungaggine delle procedure di recupero crediti in Italia, in media 5 anni.
Questo differenziale può essere smorzato ove si faccia ricorso allo schema di garanzia pubbliche Gacs, tramite il quale la banca interessata procede alla cartolarizzazione dei crediti in obbligazioni a cui viene assegnato un rating.
Tuttavia secondo Intesa SanPaolo il Gacs può aiutare alcune banche ma non tutte.
Il secondo grande nodo irrisolto è costituito dalla limitata concorrenza tra coloro pronti a farsi carico di queste attività problematiche. I giganti del comparto sono solo 3 - doBank, Cerved e la stessa Prelios - e secondo quest'ultima, così come secondo Pwc, è improbabile che a breve si crei nuova concorrenza.
Perché esistono "barriere molto alte" che ipotetici nuovi player dovrebbero affrontare puntando agli Npl:
i costi dei database e delle piattaforme It, la presenza sul territorio e il tempo necessario per disporre di un meccanismo in grado di monitorare l'attività dell'erogatore di prestiti (dai 5 anni in su).
Link 
I ”non performing loans” sono i crediti per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza che per ammontare dell’esposizione.
Nel linguaggio bancario sono chiamati anche crediti deteriorati e si distinguono in varie categorie fra le quali le più importanti sono incagli e sofferenze.
Bankitalia definisce le sofferenze come crediti la cui riscossione non è certa da parte degli intermediari che hanno erogato perché i debitori risultano in stato di insolvenza o situazioni equiparabili.Link 
perché i debitori risultano in stato di insolvenza o situazioni equiparabili?
Innanzitutto, i “debitori insolventi” sono almeno di due “grandi” tipi:
coloro che ci sono auto decadut3 dentro (Massa)
coloro che se ne sono approfittat3 (sottodominante inquadrata più in “alto” a livello gerarchico “qua, così”. Un certo lignaggio, dunque. Coloro, i cui “nomi e cognomi”, la Commissione Bancaria evita accuratamente di non rendere pubblici, guarda non caso).
Ora, la prima categoria è quella nella quale sei anche “tu”: 
singolarità in preda al giogo AntiSistemico, continuativamente e senza la minima accortezza.
La seconda è per atteggiamenti più “temerari”, secondo lo schema di pensiero “il giogo deve valere la candela”. 
Gente abituata a...
Perché rischiare per rubare un pollo
Se dev3 rischiare, allora preferisco approfittarmi della situazione “qua (così)”.
In questo modo, l3 sottodominanti ad un certo livello contribuiscono a riattualizzare costantemente il giogo (sotto alla) dominante.
Questo differenziale può essere smorzato ove si faccia ricorso allo schema di garanzia pubbliche Gacs, tramite il quale la banca interessata procede alla cartolarizzazione dei crediti in obbligazioni a cui viene assegnato un rating (la garanzia pubblica permette la reintroduzione delle ex-sofferenze, nel Mercato, in maniera tale che vengano riproposte alla Massa, che non sa e non può riconoscere ciò in cui va a partecipare/investire. Queste “cose tossiche”, infatti, le ritrovi confezionate ad arte in maniera tale da renderle irriconoscibili, anche per mezzo dell’autorità che presiede e garantisce i Mercati. È una questione di “etichetta”, che va a coprire l’evidenza ed il “puzzo” della tossicità che ti porti a/in “casa”).
Domani, un approfondimento frattale espanso su uno dei player, poco sopra riportati. Qualcosa che ti serve per accorgerti.
“Fai… attenzione anche al minimo ed ‘insignificante’, all’apparenza, termine che non comprendi. Evita di lasciartel3 dietro, poiché quella lacuna avrà la capacità di ‘colpirti alle spalle’. Un errore di valutazione, auto indotto, che ha un grande peso all’interno del potenziale e della possibilità giurisdizionale di realizzarl3 ‘ora, qua’”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2192

4 commenti:

  1. ciao,
    a proposito di citazioni bibliche. In Esodo 3,14 . Ci sono interpretazioni di "conferenzieri spirituali" che dibattono ore su questa frase, adducendo spiegazioni in merito al Essere(se stessi) al di là di...ecc...
    Ma (ma) in Isaia 45:7 . A questo punto la mia interpretazione è ben diversa. Mi ricorda la risposta del Marchese del Grillo: < Perchè io? perchè io son io, e voi nun siete un cazzo> e quindi formo la luce e creo le tenebre, faccio il bello e il cattivo tempo.
    Saluti
    Alessandro

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    1. Ciao Alessandro, ho trovato nell'ultima puntata della seconda serie di Outcast, una presa di posizione finalmente forte sul tema "Sacre Scritture". Nel Bollettino del 29 11 2017 la riporterò. Per il resto, la tua intuizione "odora" di sensatezza :)
      Ti ringrazio. Un caro abbraccione.
      Sincerità

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  2. sempre io. il commento è riportato una riga si e una no: strano.
    Riporto almeno le citazioni bibliche:
    Esodo 3,14 Dio disse a Mosè: Io sono colui che sono!
    Isaia 45,7 Io formo la luce e creo le tenebre,
    faccio il bene e provoco la sciagura;
    io, il Signore, compio tutto questo.
    Alessandro

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"Fai..." un po' Te.