mercoledì 28 giugno 2017

Significativamente (2).



Se (se) esiste l’espressione “ad immagine e somiglianza”, se (se) la sua provenienza - il “a monte (origine, riferimento assoluto)” - è Dio e se (se) Dio è indimostrabile… cosa (chi) “credi” di essere?
In questo intreccio, non sai nulla di te, "qua, così".
Quanto, la “morale” religiosa può convivere nel/col metodo scientifico? Come si “sposano”?
Ossia, come (non) celebrano il loro “matrimonio d’interesse ‘qua così’”? 
Se (se) Dio “manca” in termini scientifici, allora come può esistere, per te? Se (se) ti applichi in maniera coerente (con il Dio scienza), come puoi avere fede in un principio che continuamente “ti sfugge”?
Compreresti un'auto usata da una simile compresenza?
Pensi che questa “convivenza” sia il frutto, il lascito, la coda, gli effetti, etc. del decorso storico di Dio (memoria) all’interno di una forma sociale, ormai, sempre più scientifica? 
Cioè, credi che Dio “stia inesorabilmente passando di moda”
E che la sua “immagine” sia destinata al dimenticatoio? 
Probabilmente non te ne accorgi, ma… sei come tra l’incudine ed il martello, passando dalla padella alla brace (tutto si trasforma). Infatti, 1) ammettendo che Dio stia per essere dimenticato, ti rimane solamente la scienza (deviata), quindi 2) se rimani agganciat3 alla scienza (deviata) il “ad immagine e somiglianza” a cosa (chi) si riferisce? 
Passi, dal punto 1 al punto 2, dall'assomigliare a Dio, all'assomigliare ad una scimmia

martedì 27 giugno 2017

Significativamente (1).



“Hai voluto la bicicletta? Allora… pedala!”. 
Il “motto” intende in questa maniera. Ossia, nella convenzione “scientifica”, anche il luogo comune ne prende spunto, forgiandosi di conseguenza, in quanto “usualità del/nel linguaggio”. 
L’espressione ha più piani di lettura e di valenza, tuttavia – a parte la “filosofia” – è significativa in termini di “moto, energia, movimento, carburante, etc.”. 
Una simile lessico non avrebbe avuto efficacia, se all’interno di una realtà manifesta – ad esempio – organizzata sull'esistenza del moto perpetuo, perché – a parte la “filosofia” – la bicicletta avrebbe goduto di una simile proprietà. 
È vero, anche, che la bicicletta, nell'esempio “morale (l’hai voluto tu. Ora datti da fare!)”, in questione, è stata scelta proprio come mezzo azionato con la forza delle gambe umane, infatti, la metafora non regge se si prende come riferimento la “motocicletta”, che è – già – una forma di “automatismo (a parte il discorso, dipendenza dal carburante, il veicolo funziona automaticamente)”. 
Ergo; l’automatismo comporta “assenza di ‘forza di volontà’ umana”, mentre, il meccanismo “servo alimentato” dipende proprio dalla caratteristica “forza umana”, utilizzata come motore unico. 
La scelta della bicicletta, come luogo comune per il significato morale, agganciato, risente del passato umano, della storia della tecnica e della Fisica e – dunque – è la conseguenza delle varie tappe che hanno “trasportato” il sapere scientifico e l’umanità stessa, da epoca in epoca, di valenza in valenza, e di memoria in memoria. 

lunedì 26 giugno 2017

Significativamente.



La serie “Il Significato” continua, cambiando titolo ma non significato (sostanza). 
E, ciò, è significativo, alias: 
portante. 
È come essere alle prese con il concetto scientifico di “costante”, il segno matematico di “uguaglianza” e l’equilibrio dei livelli in vasi comunicanti. O come, ad esempio, una condizione che si ripete a livello frattale
Di più, avrai certamente notato che, a prescindere dalla “forma” di governo politico… ogni Paese è sottinteso dallo stesso modello economico finanziario speculativo, globale:
nella sostanza c’è una “eguaglianza”, che nulla ha a che vedere con il concetto (universale) di giustizia (ad angolo giro).
Per evitare la noiosa ripetizione di queste parole:
"è uguale a", userò un paio di linee parallele della stessa lunghezza, perché non ci sono due cose uguali tra loro più di due rette parallele”.
Robert Recorde 
Il simbolo “=” (uguale) di per sé fa capire (incorpora) il disinnesco “già” successo. 
Perché… due rette parallele non sono per nulla affatto… “uguali”, andando a descrivere – semmai – qualcosa che non ha nulla da condividere con qualcos'altr3.
Ok?
Ergo: 
utilizzando il segno “=”, a cosa (chi) stai alludendo, seppure inconsciamente (automaticamente)?