venerdì 30 settembre 2011

Comunicazione non scritta.




È possibile da una ‘forma’, o simbolo, ottenere dell’energia sfruttabile dal genere umano? Ossia un altro tipo di free energy.
 
I primi segni divennero la rappresentazione, il simulacro, il simbolo magico, la divinità e il talismano, e il gesto umano così ripetuto divenne rituale propiziatorio, divenne Rito.
 
Queste impronte e l’attenzione stessa necessaria e focalizzata al gesto del segno, diedero vita alle cosiddette forme-pensiero, depositarie di un certo tipo proprio d’energia. Divennero modelli archetipi; giunti fino ai giorni nostri, forme e segni apportatori di energia, di cui oggi forse, sono stati dimenticati i contenuti, i concetti relativi al loro significato. Ciononostante, continuano a tramandare nei millenni il loro messaggio, a trasmettere impercettibilmente, il loro segnale vigoroso
 
Sono stati assorbiti dall’essere umano e ora fanno parte del nostro DNA; anche se non ce ne rendiamo conto, rispondiamo e risuoniamo istintivamente e fisicamente oltre che energeticamente seppure in modo spesso inconsapevole, al loro antico segnale, alla loro forma, al loro messaggio.
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Se traccio un quadrato, ad esempio, su un foglio da disegno, quel perimetro delineato dalla mia creatività o ingegno avrà una precisa funzione d’onda nella ‘realtà’ circostante. Quel quadrato produrrà un’interazione con l’ambiente dal quale è ‘emerso’ per mio mezzo. L’individuo sufficientemente sensibile, ponendo una mano aperta sopra ad una simile forma, potrà percepirne la ‘viva presenza’ in termini energetici.

Che cosa succede? 

Si dice interazione una situazione in cui due o più oggetti (agenti o sistemi) agiscono uno sull'altro. Il concetto è azione bidirezionale, con significati distinti nelle varie discipline. 

Più in generale l'interazione è presente in qualsiasi tipo di comunicazione (dove anche il ricevere è un'azione) e nel comando, o nella guida, di macchinari (dove chi opera reagisce agli effetti della propria azione). Infatti per interazione spesso s'intende proprio la comunicazione.
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Avviene  una ‘comunicazione’ tra noi e la forma. Dalle forme è possibile estrarre energia elettrica o magnetica o d’altro tipo? Io penso intuitivamente di sì.

L’energia delle forme e dei colori viene percepita, anche inconsciamente, in molti modi nell’ambito sociale, ad esempio nell’arredamento di una casa:

Certi luoghi hanno l'infinito pregio di farci sentire a nostro agio, mentre altri non riescono ad accoglierci nel modo giusto. Le ragioni possono essere molte ed alcune di queste sono da ricondurre al feng shui, la nota disciplina orientale, le cui origini si perdono nel tempo. Un'antica arte che coniuga filosofia ed architettura, sapienza e pragmatismo nel costruire e nell'arredare...

Il termine feng shui si può tradurre come vento ed acqua, due elementi inafferrabili... 

Il punto di partenza è il ch'i, il respiro della natura, l'energia vitale che scorre nel mondo, la quale risponde a precise leggi. Tali principi universali sono racchiusi nel concetto di Li, l'ordine naturale, che gli esseri umani non possono afferrare pienamente, ma sanno bene come esso sia perfettamente proporzionato e rispondente a principi matematici. 
 
Nel mondo naturale regna, pertanto, un'armonia che va preservata e con la quale è auspicabile stabilire un rapporto, proficuo per ambo le parti. Una delle strade percorribili per beneficiare dell'energia naturale è di vivere in simbiosi con essa ed il feng shui e si propone ciò.
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Volenti o nolenti siamo immersi in un oceano globale d’energia o informazione. Noi stessi siamo parte di questa energia e comunichiamo, a più livelli, con il ‘tutto’ che ‘è’.

Definire l’invisibilità in un ambito dove è il punto prospettico che regna sovrano, è come voler trovare una spiegazione al fatto che, nelle 3d, oltre ad una curva non si possa vedere cosa c’è: è naturale a quel livello della percezione visiva. Ma se inizio a percepire qualcosa in più, oltre all’informazione visiva, allora quella curva non potrà più nascondere ciò che esiste oltre ad essa, perché il termine ‘oltre’ non sussiste nel momento in cui la densità di un corpo viene superata dalla prospettiva della 'comunicazione allargata'.

La luce naturale è composta da tutti i colori allo stesso tempo. La loro ‘somma’ annulla le relative singolarità. Non è un paradosso ma è la conferma che le proprietà dei colori sono potenzialmente comprese nell’unità di tutti i colori

È solo quando il ‘tutto’ si ricompone che il risultato è ‘assoluto’. Se dovesse mancare anche solo un colore, l’unità sarebbe compromessa.

È anche curioso che il termine ‘unità’ possa essere, allo stesso tempo, simbolo dell’individuo e del gruppo:
  • una unità
  • unità di un gruppo.
Si gioca a rimpiattino nelle 3d. Si percorre un nastro di Moebius infinito se non si osserva da un punto prospettico superiore

Il nostro Sé osserva da un simile livello. Facendo opera di astrazione di sé possiamo ritrovarci al ‘piano superiore’ mentre osserviamo noi stessi che, come un topolino nel labirinto, percorriamo corridoi nei reami illusori della densità energetica. Al posto del pezzo di formaggio, al centro, che cosa ci sarà?
 
Nulla, se non la nostra esistenza terrena attuale consumata sulla sedia del tempo.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 29 settembre 2011

La competizione e l'aurora boreale.




Cosa scrisse la Banca Centrale Europea al Governo italiano lo scorso 5 agosto? 

Nella missiva si legge che il Consiglio direttivo dell’istituto di Francoforte ritiene necessaria ‘un’azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori’. Le sfide principali per l’Italia, secondo la Bce, sono ‘l’aumento della concorrenza, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali’...
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Ecco la ricetta che traspare da queste poche righe.

L’obiettivo è quello di ‘ristabilire la fiducia degli investitori’.

In che modo? Aumentando la concorrenza, tra l’altro.

Ossia, si ‘deve’ ripristinare la fiducia di chi? Chi sono gli investitori? Quelli che detengono oltre il 70% del debito pubblico italiano? I detentori internazionali degli ‘asset’? Un italiano dovrebbe dunque rispondere ad un input simile? 

Ossia, impostare la propria Vita in funzione della fiducia degli ‘altri’? Ossia, impostare la propria Vita in funzione di input provenienti dal Governo, il quale riflette l’intenzione degli ‘altri’?

Trovo tutto ciò un processo in disarmonia con il ‘conosci te stesso’. 

In questo modo l’individuo è gravitazionalmente sradicato dal proprio centro e proteso a seguire una ‘rotta’ quantomeno forzata e tortuosa e, anche se ‘tutte le strade conducono a Roma’, è meglio non vivere di rassegnazione e di sterile filosofia

Aumentando la concorrenza si ottiene un maggiore sbilancio nelle componenti umane più profonde e spirituali, le quali sono adattive ad un vivere in armonia e cooperazione, lontane da ogni attaccamento  terreno, addensate attorno al significato di abbondanza creativa

L’esperienza del denaro è un grande test per mettere alla prova ‘quello che siamo’. Non intendo dire, con questo, che il denaro è ‘causa’ ma rimane sempre ‘conseguenza’… una conseguenza di quello che ‘siamo’.

Aumentare la concorrenza? Pensiamo a questo concetto applicandolo ad un formicaio o ad un alveare, ossia a quelle comunità non umane che più brillano per armonia sociale. Esiste la concorrenza all’interno di un simile ordinamento tra ‘individui’? A cosa servirebbe? Ad ‘aumentare’ che cosa? La fiducia di chi? 

La concorrenza è un processo sociale che alza la ‘temperatura’ del percepito, conducendo alla ‘febbre’ del singolo ed, infine, a quella dell’ambiente in cui è inserito.

Vediamola così; la concorrenza è:
  • attrito tra le persone
  • un aumento della 'pressione' sociale, dello stress.
È una esigenza maggiore di ‘spazio’ per sé a scapito degli altri. Cos’altro ci viene in mente se pensiamo ad una espansione di questo tipo in ambito cellulare? Una massa tumorale, un non-equilibrio.

La concorrenza mina alle radici i rapporti umani, li rende poco trasparenti. La concorrenza porta 'valore aggiunto' solo quando si apre al dialogo, quando si accetta di mettere tutte le carte in tavola e di affrontare il proprio ‘avversario’; sì… perché la concorrenza crea avversari

Questo ‘valore aggiunto’ solitamente lo si ‘estrae’ quando si è raggiunto il livello massimo della conoscenza in un determinato campo della propria ‘attività’ e, molto spesso, quando ci si trova al contempo ad affrontare una grave crisi personale, o professionale, o sociale. In quelle circostanze particolari, accettando di aprirsi al dialogo, con un ‘concorrente’ dello stesso livello competitivo ed esperienziale, potrà materializzarsi la scintilla del percorso evolutivo inerente al ‘conosci te stesso’

È una via molto difficile e tortuosa, che conduce al cospetto del proprio 'rogo esistenziale'. 

La crisi che si produce per inerzia corrisponde ad un vuoto di valori, gli stessi valori che hanno spinto all’ossesso sul piede dell’acceleratore sociale della competizione. Una Vita di studi o di lavoro sfrenato, sulla scia delle illusioni invitanti dell’Antisistema, improvvisamente evaporano al posto della coscienza. E cosa rimane? Un ‘buco nero’ dentro allo stomaco e nella testa.

Una domanda: e adesso?

Quella crisi è un segno che abbiamo iniziato a comprendere qualcosa di noi stessi.

Il confronto con gli altri diventa assolutamente vitale, nella massima trasparenza possibile. Vivere di concorrenza conduce, nel migliore dei casi, a questa soluzione evolutiva. Nella stragrande maggioranza dei casi ci si presta ad un aumento sconsiderato del proprio Ego a scapito di tutto il resto, dove per ‘resto’ intendo sia le nostre componenti individuali, sia quelle sociali in cui siamo inseriti.

A volte si parla di ‘una sana competizione’ stigmatizzata dal famoso motto ‘l'importante non è vincere, ma partecipare’. Una competizione basata su regole etiche e morali. Ma quando succede veramente in questa versione della realtà? Nei film? In qualche raro caso che il più delle volte ‘non ha pagato’, secondo il modello di consenso sociale? 

La massa quale input segue? È la massa che crea gli input, i condizionamenti a cui in seguito essa stessa aderirà inconsciamente, addossando le ‘colpe’ agli altri?

Giriamo sempre in cerchio.

Intanto succede questo attorno alla concorrenza del Mondo:

La Cometa Elenin passerà vicino alla Terra il 17 Ottobre 2011…
Questo autunno vedremo l'avvicinarsi della cometa alla Terra, più vicino di quanto sarebbe normale, come se fosse caduta in una sorta di 'vortice di  attrazione gravitazionale', che potrebbe guidare la cometa verso la Terra, trascinando con sè meteoriti e altri piccoli corpi celesti ma di natura ignota.

Sembra che la cometa scoperta dal professor Leonid Elenin il 10 dicembre 2010 e confermato in seguito da diversi osservatori astronomici, ha un grande legame con il nuovo pianeta scoperto nel sistema solare, la cui dimensione è tre volte più grande di Giove, con una massa gassosa, e che è stato nominato Tyche, che si trova ben oltre l'orbita di Plutone

La scoperta è stata fatta dagli americani Daniel Whitmire e John Matese dell'Università della Louisiana Centro.

Le ultime notizie provenienti dalla NASA, indicano un livello di allarme elevato e sembrerebbe che la FEMA, abbia iniziato ad installare telecamere di sorveglianza in tutti gli Stati Uniti, in modo tale da poter catturare la caduta di meteoriti. L'azione si chiama 'What's Hitting Earth?' (Cose che colpiscono la Terra). Coincidenza?
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Il Centro Meteo del NOAA Space Center Prediction - ha emanato una nota ufficiale per la nazione, per una forte tempesta geomagnetica di livello G3 che sta raggiungendo la Terra.  
 
Questa esplosione è significativa ed è stata registrata nella mattina di Sabato 24 Settembre. La scala di pericolosità G-scala gamma delle tempeste solari va da G1 (minore pericolo) a G5 (estremo pericolo). Gli esperti NOAA del meteo sono disponibili a discutere di questa tempesta solare e del suo potenziale pericolo, anche per ulteriori tempeste solari di questa settimana. Impatti sono previsti sulla Terra e le scosse sul campo magnetico del pianeta innescano forti 'geomagnetic storming' in alcune regioni

L'Espulsione di massa coronale di sabato, potrebbe portare una raffica di particelle cariche sul campo magnetico che partono dal Sole percorrendo lo spazio a circa  5 milioni di miglia all'ora. Tale perturbazione, se fosse indirizzata direttamente verso la Terra, il suo campo geomagnetico potrebbe raggiungere 'gravi livelli estremi'. 

Tempeste geomagnetiche sulla Terra possono impedire il funzionamento delle reti elettriche e mettere fuori uso temporaneamente linee radiofoniche, arrecando danni alle telecomunicazioni via satellite. Nessun impatto alla rete elettrica, impianti tecnologici satellitari o altro, non sono ancora stati segnalati per  la tempesta geomagnetica di oggi, che potrebbe persistere per diverse ore.
 
Il punto sul Sole che ha prodotto l'espulsione di massa coronale Sabato, rimane attivo, e i satelliti di sorveglianza, rimangono a monitorare questa area che produce attività, che potrebbe creare altre tempeste nei giorni successivi. SWPC NOAA continuerà a sorvegliare la zona attiva e continuerà ad informare i propri clienti - operatori di rete, gli operatori satellitari, aeree e altro ancora. Tale tempesta potrebbe innescare una serie di terremoti e spettacolari aurore boreali. Questa sera, la gente che abita nel Nord Asia e in Europa hanno la possibilità di vedere l'Aurora.
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Astronomia: violenta eruzione solare. Senza luce 10 milioni di persone in Cile.
Nella giornata di ieri abbiamo parlato del mega blackout che ha paralizzato il Cile. Non sono state rese note le cause ma il Solar Dynamics Observatory (SDO) della Nasa, nell’ambito del programma lanciato dalla Nasa 'Living With a Star' (LWS), ha registrato 48 ore fa una violenta espulsione di massa coronale nella radiazione ultravioletta, pari a X1.9. 

Le espulsioni, chiamate anche CME, sono una violenta eruzione di materia che esplode dalla fotosfera di una stella (in questo caso dal Sole), con un’energia equivalente a varie decine di milioni di bombe atomiche.  Le onde d’urto risultanti viaggiano lateralmente attraverso la fotosfera e verso l’alto attraverso la cromosfera e la corona solare, a velocità dell’ordine di 5.000.000 di chilometri all’ora. La classificazione di tipo X sta ad indicare la classe più violenta, che può causare danni proprio alle comunicazioni e all’energia elettrica. 
 
Insomma, il Sole come non si era mai visto. Intanto nella scorsa notte straordinarie aurore boreali hanno illuminato di bagliori colorati di verde, viola e rosso non solo i cieli polari ma anche quelli dei Paesi posti a latitudini più basse, come il Nord Europa e il Nord America. Spettacolari foto pubblicate sul sito internet ‘Spaceweather’ sono state scattate per esempio in Danimarca, Canada, Stati Uniti. 

L’eccezionale attività solare ha reso visibili all’occhio umano straordinari bagliori del cielo, come le aurore boreali, anche a basse latitudini...
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Aurora boreale da sogno in Danimarca…
Un'aurora boreale dai colori mai visti. L'ha immortalata utilizzando la tecnica del timelapse il fotografo Jesper Gronne sopra i cieli di Silkeborg, in Danimarca. Ma la tecnologia niente avrebbe potuto senza l'aiuto della natura. Questi colori eccezionali ed intensi sono merito di turbolenze spaziali: eruzioni solari molto forti...
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Prima o poi, volenti o nolenti, qualcosa ci obbligherà al 'risveglio'. In quel momento o ci adatteremo passivamente seguendo il piano predisposto dall’Antisistema, oppure inizieremo a risplendere della nostra stessa luce finalmente libera di manifestarsi anche nelle 3d.

È una scelta nella scelta e non è detto che ciò che viene in aiuto in prima istanza sia così opportuno.

A noi il discernere secondo cuore, consapevolezza e senso unitario…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 28 settembre 2011

A cosa serve lo zucchero?




Una curiosità:

lo zucchero nei piselli (già dolci di loro), dicono, viene messo in qualità di conservante.

Allora, come mai sulle lattine di Sprite (ad esempio), prodotto che contiene zucchero in ampia quantità, è riportata la scritta ‘senza aggiunta di conservanti’?

Il ‘bello’ del linguaggio è anche che si presta ad ‘interpretazioni’, per cui quella scritta può essere intesa come ‘senza aggiunta di conservanti artificiali’ (che va tanto di moda). Però lo ‘zucchero’ contenuto nel prodotto non è ritenibile ‘naturale’, perché deriva da una raffinazione industriale che lo allontana definitivamente dalla definizione di ‘naturale’

Nel suo libro 'La danza col Diavolo', G. Schwab così lo descrive:

Lo zucchero, formato dalla pianta quale sostanza alimentare e costruttiva, è un elemento fondamentale della vita. La sua presenza è del 14% nella canna da zucchero, del 17,20% nella barbabietola, insieme a clorofilla, microelementi e minerali. In questa concentrazione e composizione, lo zucchero, quale prodotto naturale vivente, è un alimento di alto valore, insuperabile e insostituibile, poiché esso contiene in forma organica tutte le sostanze costruttive necessarie alla vita.

Nello zuccherificio, però, esso viene sottoposto ad un lungo e complicato procedimento industriale. 

Il succo zuccherino viene scaldato con latte di calce, e così il calcio e la sostanza albuminosa precipitano. Tutte le vitamine vengono distrutte dalla reazione alcalina e dalla cottura. Nella ulteriore lavorazione, lo zucchero viene a contatto con calce viva, acido carbonico, biossido solforico, carbonato di sodio. La massa, poi, viene più volte cotta, raffreddata, cristallizzata, centrifugata. La melassa viene ancora dezuccherata mediante idrossido di stronzio.

Questa massa, priva di vita, arriva poi alla raffineria, dove viene purificata con acido carbonico, calcare, imbianchito con acido solforico, filtrato attraverso carbone di ossa e colorato mediante blu indantrene (un derivato del catrame) o con il velenoso ultramarino. 

Il prodotto finale di questi processi di raffinazione è una sostanza chimica, il saccarosio, con formula C12/H22/O11, che viene messo in vendita quale zucchero cristallino,
in polvere, in quadretti, candito.

Lo zucchero industriale ha perso ogni contatto con i vitalizzanti sali e fermenti dell'ossidazione, ed è una sostanza artificiale, completamente morta, per la cui digestione l'organismo non è adatto. 

Il prodotto finale ha la densità del 98/99,5% e, in quanto tale, agisce come un veleno.
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Quindi lo zucchero contenuto nella Sprite è ‘artificiale’ e la scritta sulla lattina è riferita proprio alla presenza di ‘conservanti’, siano essi naturali che artificiali. Di conseguenza lo zucchero non è un conservante; quindi perché mettono lo zucchero nelle scatole di piselli (ad esempio)?

È possibile anche la variante che la scritta presente sulla lattina di Sprite (uno dei molteplici prodotti che si possono prendere ad esempio) possa essere ‘falsa’ già di per sé. Fa tendenza al giorno d’oggi scrivere frasi ad effetto nel gergo dell’avvocatura più sottile. Chi controlla? Chi controlla chi controlla? Ci si ‘fida’… no?

In una lattina che pesa circa 330 grammi ci sono ben 30 grammi di zucchero, ossia circa il 10%

È il prodotto più massicciamente presente dopo l’acqua. Ora, la presenza dello zucchero in una bibita commerciale dolce come la Sprite è ritenibile ‘naturale’. Te la compri perché vuoi una sostanza dolce e frizzante che ti dia quel senso di piacere che ‘tu cerchi volontariamente’, anche se è provabile che quella bevanda possa provocare dipendenza. 

Però la presenza dello zucchero in prodotti nei quali ‘non c’entra niente’ è clamorosa, anche perché è dimostrato che lo zucchero non è un conservante, ma si limita ad addensare l’acqua (creare una disidratazione) che rilascia la materia prima al fine di rendere il tutto più gradevole per la ‘vista’ del consumatore

Lo zucchero serve per creare un’illusione in colui che si appresta ad alimentarsi di un tal materia prima, che è diventata un ‘prodotto’ commerciale.

In Natura esiste lo zucchero naturalmente presente nelle ‘cose’. Perché dobbiamo andare a crearlo artificialmente ed aggiungerlo alle materie prime che già ce l’hanno? Perché nella marmellata dobbiamo aggiungere zucchero? Perché nei salatini dobbiamo aggiungere zucchero? Siamo al paradosso vero e proprio…

Vediamo adesso la questione da un altro punto prospettico, domandandoci:
  • cosa comporta la presenza dello zucchero in un prodotto? E nel corpo umano?
  • perché nella società ‘moderna’ (ma non solo, perché è molto lunga la ‘storia’ dello zucchero) l’utilizzo dello zucchero è tanto diffuso ed incoraggiato?
  • chi ‘guadagna’ da un simile commercio?
  • chi ‘guadagna’ da un simile incantesimo?
Veniamo al dunque; è noto il detto che ripete, ‘non bere cose piene di zucchero e gassate che ti fanno venire ancora più sete’. Quante volte ce lo hanno ripetuto quando eravamo piccoli, e magari, adesso, lo ripetiamo noi ai nostri figli. Ebbene, questa espressione non è assolutamente figlia del caso, ma ha un fondo molto solido di verità. Perché e come? Vediamolo.

Innanzitutto stampiamoci nella memoria questa verità: più si bevono bibite zuccherine e gassate e più se ne berrebbero

Fanno venire sempre più sete. Non soddisfano la sete ma danno un senso di piacere sempre transitorio, che non basta mai. Questi sintomi sono molto simili a quelli che procura una dipendenza da qualche sostanza specifica come, ad esempio, la droga

È come fare surf con il piacere di continuare a bere senza mai estinguere la sete naturale. Ok?

Ecco quello che riportano gli 'esperti':

Molti cibi hanno una Aw superiore a 0.95 e questo garantisce una umidità sufficiente per permettere la crescita batterica o fungina. Bisogna ridurre l'umidità fino a che la crescita batterica sia impossibile. In genere i cibi devono avere una Aw inferiore a 0.85. 

La salatura o l'aggiunta di zucchero riducono la Water Activity.
 
I microorganismi hanno bisogno di acqua  per crescere.

La cellula può trasferire nutrienti e materiali di rifiuto attraverso la parete cellulare. Tutto deve essere perciò solubile, per potere entrare nella cellula. Se si innalza la concentrazione dello zucchero in un alimento oltre un certo livello, le cellule dei microorganismi non riescono più ad assorbire acqua e questo inibisce la loro crescita.
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Ecco l'alibi dettato dalla scienza Antisistemica, che vede solo quell'aspetto nell'utilizzo massivo dello zucchero. 

Sembra che si pensi solo alle cellule dei microorganismi e non a quelle umane. Il fatto che queste bibite zuccherine non spengano mai, di fatto, la sete, significa che agiscono in qualche maniera sulle cellule umane o perlomeno sul cervello, che riceve gli input delle cellule

Qualche azione sull'equilibrio psicofisico umano, dunque, lo zucchero ce l'ha. Però è dimostrato in questo articolo che lo zucchero non è un conservante. Dunque?
 
Dunque, come al solito, si usa la scienza come alibi e si usa uno dei meccanismi di una sostanza per dimostrare quello che occorre evidenziare. 

Ma perché evidenziare un simile aspetto dello zucchero a scapito di altre fenomenologie?
 
L’assunzione di zuccheri artificiali, ogni giorno, in grandi quantità (perché è contenuto praticamente dappertutto) procura una disidratazione del corpo umano. La fisicità grida la propria mancanza d’acqua. Se calcoliamo che la poca acqua assunta subisce un trattamento di intubazione, di miscelamento ad altre sostanze, di imbottigliamento, di trasporto, etc. che la impoveriscono, come minimo, delle proprie qualità vitali, ecco che il quadro si completa.

L’obiettivo è inaridire il corpo umano di acqua. Perché?

Perché l’acqua è quell’elemento di base che ‘unisce’ ogni forma di Vita e di sostanza esistente sulla Terra. Attraverso di lei si trasmettono informazioni e sincronicità. Tramite l’acqua avviene la comunicazione dell’evoluzione in maniera ubiqua, olografica e frattale. La sua scarsità determina una scarsità della circolazione delle informazioni che si veicolano nella struttura subatomica della materia.

Quantitativamente l'acqua è il costituente principale dell'organismo. In un uomo adulto di taglia media (70 Kg) rappresenta approssimativamente il 60% del peso corporeo, cioè circa 40 Kg. Le donne, rispetto all'uomo, hanno un contenuto minore di acqua, pari a circa il 50% del peso corporeo...
 
Contenuto medio di acqua in diversi alimenti /
Quantità di acqua (% di parte edibile)  Olio, zucchero - 0% - ...
 
La disidratazione, anche se modesta, è una condizione pericolosa per l'organismo. Una diminuzione del 7% dell'acqua corporea totale è infatti sufficiente per mettere in pericolo la sopravvivenza stessa dell'individuo
Link

La scienza mette in risalto la proprietà dello zucchero di disidratare una soluzione al fine di non permettere proliferazione batterica & Co, da qua la versione che lo zucchero sia un conservante, ma leggiamo questa porzione di articolo:

Avere un ph eccessivamente acido è dovuto a diverse motivazioni.
 
In seguito ad un’alimentazione acida (il 70% circa dei cibi sono acidi), ad un’alimentazione industrializzata (cibi raffinati, cibi preconfezionati di aziende dolciarie, di fornerie, ecc.) e ad altri fattori 'occidentali' (stress, inquinamento, ecc.), il corpo ed i suoi liquidi interni, sangue, ambiente cellulare, ecc, si acidificano. 

Per questo motivo il corpo cerca di neutralizzare l’acidità prelevando sostanze alcaline dal corpo, in modo da mescolarle con le sostanze acide e quindi neutralizzare l’acidosi.
 
L’ambiente cellulare, dei tessuti ed organi, quando sono acidificati e ossidati , sono il posto ideale per la proliferazione di batteri, funghi, muffe, microrganismi patogeni di vario genere, una porta aperta alle malattie.
 
Molte malattie si presentano dissimili e non confrontabili fra loro, ma spesso hanno tutte un’unica origine: il terreno organico degradato
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Alla luce di questa notizia si ridimensiona del tutto la motivazione dell'utilizzo dello zucchero come riduttore di proliferazione batterica, in quanto una simile azione è del tutto 'permessa', di fatto, dal modello di alimentazione e di Vita imperante nell'attuale paradigma globale.
Le 'cose' dipendono dal punto di vista da cui le si 'illumina'.

Inoltre, lo zucchero non contribuisce nemmeno a rendere meno acido l'ambiente che 'trova'; non aiuta nemmeno a compiere questa attività:

Possiamo affermare che lo zucchero, a qualsiasi concentrazione, non altera il pH di una soluzione acida.

La percezione dell'acidità in presenza di zucchero, per un processo fisiologico ancora sconosciuto, è inferiore. La limonata zuccherata, o l'agrodolce, pertanto, risultano meno acidi non per trasformazioni chimiche ma per esclusive caratteristiche percettive.

Il nostro cervello elabora i segnali trasmessi dalle papille gustative in tali termini.
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Capite? Siamo alle prese con un altro effetto illusorio, basato sulla falsa interazione dello zucchero combinato con gli altri elementi.
Adesso, per terminare in 'bellezza', agganciamo la similitudine tra l'illusionismo zuccherino e quanto riferisce Draghi:
 
Crisi: Draghi, regole più forti per sistema bancario 'ombra'.
Il sistema bancario 'ombra' puo' diventare 'uno dei focolai delle crisi sistemiche' sia direttamente sia attraverso la sua interconnessione con il sistema bancario: per questo bisogna rafforzarne la regolamentazione e il monitoraggio. 

Lo rileva il Presidente del Financial Stability Forum Mario Draghi, intervenuto al Fondo Monetario Internazionale .
Da Yahoo 

Come può un'ombra essere regolamentata e monitorata? Che cos'è questo sistema 'ombra'? Vi rendete conto del paradosso, del grado illusorio, della 'pazzia' che impera?

Lo zucchero e il 'sistema ombra' hanno lo stesso Dna... 

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011