mercoledì 20 gennaio 2010

La "Storia" sottosopra di Sitchin.






Oggi ho letto un e-book, liberamente scaricabile al seguente link: I Primi Passi verso la Ricchezza Vera 2
Sono 68 pagine di un’opera più grande, in 5 “capitoli”, di cui questo è il secondo. Ebbene, meraviglia delle meraviglie, mi sono imbattuto nella storia del mondo raccontata, o meglio tradotta, dalle tavolette Sumere ad opera di Zecharia Sitchin, un eminente autore, secondo me, oppure uno “pesudoscienziato” secondo quanto riporta Wikipedia:

"Zecharia Sitchin (Baku, 1922 [1]) è uno pseudoscienziato e scrittore azero. È autore di numerosi libri di divulgazione sulla cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia, ed è un sostenitore della "teoria dell'antico astronauta" come spiegazione dell'origine dell'uomo. Le controverse teorie di Sitchin, basate sulla sua personale interpretazione dei testi sumeri, sono considerate pseudoscienza dalla comunità scientifico-accademica, ma registrano un buon seguito nell'ambito della letteratura popolare. Egli attribuisce la creazione dell'antica cultura dei Sumeri ad una razza aliena, detta Nefilim (in ebraico) o Annunaki (in sumero), proveniente dal pianeta Nibiru, un ipotetico 12º pianeta del sistema solare dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni presente nella mitologia babilonese. Sitchin afferma anche che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat che sarebbe previsto dalla formula di Titius-Bode. Il punto di vista di Sitchin non è comunque supportato da alcuna evidenza scientifica e la teoria non viene considerata attendibile per via dell'assenza di prove a sostegno, sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista scientifico. Le teorie di Sitchin andrebbero secondo alcuni nella categoria del creazionismo non-religioso, ma lo stesso Sitchin riporta nei suoi testi nozioni di Evoluzione teistica (cioè Dio avrebbe creato l'Universo col Big Bang e in futuro giudicherà le creature col Giorno del Giudizio), sebbene egli sostenga che l'uomo sarebbe frutto di esperimenti di ibridazione genetica con specie terrestri condotti da alieni".

Wikipedia rappresenta un ottimo riferimento sino a quando ci si limita allo “scibile” ufficialmente riconosciuto dall’Antisistema; oltre a questo limite, l’enciclopedia libera si dimostra non più tale. Non è difficile  prendere in “castagna” i contenuti offerti da questo prezioso servizio gratuito, quando lo si mette alla prova con autori e testi ritenuti perlomeno sconvenienti dalla “normale” struttura del pensiero dominante. A parte questo discorso, torniamo a bomba a ciò che stavamo analizzando, ossia l’opera di Sitchin. Ebbene nel marzo 2006 m’imbattei in un suo libro, proprio mentre mi imbevevo di input commerciali tra gli scaffali più diversi di un supermercato, che doveva cambiarmi la Vita. Quel libro era “Il pianeta degli Dei” nella sua versione tascabile ed economica e scontata. Copertina nera, formato piccolo, anonimo, in una sola copia gettata tra gli altri libri. Una sola copia che attirò la mia attenzione. Lo presi e lo iniziai a sfogliare. Mi accorsi subito che mi trasmetteva qualcosa in profondità. Penso che il sincrodestino mi stesse parlando attraverso quel libro. Lo comprai e non fui più lo stesso Davide di prima della lettura. Il cambiamento fu epocale e tanto importante da ritenermi oggi nell’anno 4 d.s.(dopo Sitchin). Quello fu solo l'inizio di un processo che è ben lungi dall'esaurirsi. In pratica non voglio parlare di quello che c’è scritto nel libro, perché chi fosse interessato lo può semplicemente scaricare (e-book 2) offerto dal blog http://www.ricchezzavera.com/blog/. (che ringrazio ed al quale porgo i miei complimenti). Sono 68 pagine che narrano, in maniera semplice e sciolta, il riassunto dell’opera di Sitchin; tutto ciò che nelle sacre scritture suona di incoerente, trova un filo logico nella traduzione delle tavolette Sumere, giunte a noi in grande quantità. Il discorso che non ci sono prove è semplicemente ridicolo.
È davvero pazzesco quello che c’è scritto. Conferisce una “ragione” a tutto. Mi sono letto il prezioso lavoro messo a disposizione per refreshare le mie nozioni di storia della “creazione”, e per avere nuovo carburante al fine di continuare a credere in quello che “sento”. L’entusiasmo nell’avere conferma che altre persone sono rimaste colpite dall’opera di Sitchin in maniera così totale, quasi mi commuove. Dal marzo 2006, tutte le “infrastrutture” dell’Antisistema sono per me progressivamente cadute. A partire dai filtri di tutte le religioni, dei sistemi di credenze, di educazione scolastica, di storia, di scienza, di alimentazione, di energia, di conquiste spaziali, etc. Quando dico tutto, intendo dire proprio tutto! Il mondo è alla rovescia. Qualcuno potrà obiettare, “Ma chi te lo dice che è così?”. Giusto. È facoltà di ognuno di noi credere a quello che si vuole, dunque per me è così. Guardando il mondo con la propria coerenza e la propria sensibilità spirituale, ognuno “sente” quello che i sensi riescono a filtrare. I sensi sono progettati per adeguarci alle condizioni a terra. Guardando il mondo con la propria coerenza e la propria sensibilità spirituale ma dal cuore, ognuno “sente” ciò che il cuore puro gli fa giungere della grande “idea” del Creatore. È come se invece di annusare l’aria attraverso un vetro, andassimo direttamente all’aperto. Pertanto ritengo che è da stolti ritenersi l’unica forma di Vita nell’Universo. Quale spreco di spazio, risorse, energia sarebbe. Così come non è possibile concepire la nostra esistenza senza un fine superiore. L’origine della Vita sulla terra è di origine stellare ed il frattale che lo dimostra è il fatto che, sull’intero globo terracqueo, le razze umane si stiano miscelando. Se succede così sulla Terra perché questa dinamica non dovrebbe rispecchiare un normale “moto” di mescolamento anche a livello extraterrestre? Ciò a cui non riusciamo a dare un senso “esatto”, logico, comprensibile” tramite la conoscenza trasmessa dalla storia e dalle scienze ufficiali, trova subito grandi “soddisfazioni” se si prende in cognizione la possibilità di Vita aliena. Per quanto tempo ancora ci dobbiamo “bere” le versioni più ridicole sulle modalità costruttive e sullo scopo delle Piramidi disposte in tutto il mondo in maniera intelligente, sensata e lungimirante? Siamo pronti a riconoscere la nostra ignoranza dimostrata nel passato, ad esempio per quanto riguarda le verità transitorie del medioevo, ma non siamo disposti a mettere in discussione l’attuale livello di verità in auge. Ma perché? Perché in realtà non siamo liberi, non siamo padroni di noi stessi. Siamo occlusi, oscurati da qualche “corpo”, da qualche massa oscura che ci leva la visione del “panorama”. Non solo vediamo attraverso un vetro, ma quel vetro è anche oscurato. Osserviamo la storia più coerente ed impariamo dall’analisi dei frattali, ossia dagli esempi che ci stanno tutti attorno; il piccolo che descrive il grande. Se è successa una “cosa” a questo livello, succede anche al livello superiore, perché i livelli sono interlacciati, sono appunto frattali; si descrivono l’uno nell’altro secondo le forze di creazione che “spirano” nella stessa maniera e con la stessa coerenza in tutto il creato (come è sopra così è sotto) ad ogni livello, dimensione, grandezza o che dir si voglia. Apriamo gli occhi. Il “tempo”, l’energia, lo permette finalmente. Siamo invogliati a farlo, siamo incoraggiati dalla spinta evolutiva ch’è giunta ad un punto cardine, una sorta di collo di bottiglia dove la spinta aumenta considerevolmente, come far passare un fiume in un tubo. Usciamo dalla “tuta” in carne ed ossa del nostro veicolo umano. Comprendiamo che noi non siamo il corpo. Esistiamo a prescindere dalla materia che ci compone, che ci si è “attaccata” addosso grazie al magnetismo del nostro volere, dei nostri pensieri, della nostra immaginazione, della nostra origine. Forse il motivo più grande che ci induce a non credere che ci sia un controllo totale risiede proprio nel fatto che non vediamo altro all'infuori di noi. Questa grande trovata dell'Antisistema è stata, oserei dire, geniale. Per questo motivo non possono, anzi non devono esistere altri popoli nell'Universo. Per mantenere salda la "presa".

martedì 19 gennaio 2010

La liberazione involontaria dell'energia Kundalini.







Ci sono momenti nella giornata o nella Vita in cui percepiamo dentro di noi una grande energia. Momenti in cui siamo pervasi da un profondo e totale senso di potenza in cui la “paura” non ha più nessuna ragione di “essere”. Possono essere paragonati senza ombra di dubbio a sensazioni di onnipotenza. Le onde di energia giungono a ritmi serrati e riescono a polarizzare la nostra “regione” per un certo periodo di tempo in maniera perlomeno costante.  Una "esposizione" alla musica, "pura" o in "forma" di colonna sonora di un film, dove la sinergia di più aspetti messi insieme colpiscono a livello immaginifico, è in grado di scatenare un tipo di energia molto vigoroso e diverso da quello che si può definire una scarica di adrenalina. Ma cosa è questa energia? Come la si può “descrivere”? Perché la sentiamo? Cosa ci fa capire? Ecco le mie personali e stringate risposte:
  • È l’energia Kundalini
  • È un flusso di energia capace di trasformarci in esseri multidimensionali
  • La sentiamo perché è una nostra naturale proprietà, solo bloccata “temporaneamente”
  • Ci fa comprendere la nostra vera natura divina
Questa energia nel corso della Vita tenderà a liberarsi spianandosi la strada come un bulldozer e “sciogliendo” i blocchi che le si parano davanti anche in maniera dolorosa. Prima o poi noi tutti potremmo avere a che fare con la sua liberazione involontaria. Ecco alcuni cenni che fanno seguito al primo articolo che potete trovare qua Kundalini 1.

L’energia Kundalini avvolge la base della colonna vertebrale. La sua liberazione può essere paragonata al succedersi di onde, fiamme, pulsazioni o a una sorta di srotolamento. Kundalini cerca di solito uno sfogo lungo la colonna vertebrale fino alla sommità del capo, attraverso quello che talvolta viene definito il chakra della corona. Il termine chakra, che in sanscrito significa “ruota”, si riferisce ai vortici energetici nel corpo eterico. Nel corso del processo vitale naturale vengono liberate onde successive di energia, a seconda dell’evoluzione e della disponibilità individuali. Il movimento ondulatorio è talmente impercettibile che la maggior parte degli individui non lo percepisce, pur provando una sensazione di calore (movimento energetico) nella zona dell’osso sacro prima che inizi la liberazione, mentre chi ha una sensibilità più spiccata percepisce il flusso di energia lungo la colonna vertebrale, accompagnato anche da pressione o dolore in presenza di un blocco, oppure di anormalità nell’energia stessa.  Molti strati di Kundalini attendono di essere liberati. Il fenomeno può essere paragonato all’azione dello sbucciare una cipolla. Nel corso di una Vita, è possibile liberare uno o più strati; chi conosce Kundalini è libero di decidere se liberarne più d’uno al fine di accelerare la propria evoluzione personale; in casi estremi si può giungere alla liberazione di fuoco allo stato liquido o di un fortissimo calore. Kundalini, chiamata talvolta anche Shakti (scintilla divina dell’energia vitale), inizia la sua ascensione partendo dalla riserva alla base dell’osso sacro. Risalendo lungo la colonna vertebrale e fuoriuscendo dalla sommità del capo, si unisce all’energia spirituale universale: tale combinazione di energia ricade poi sull’organismo permeando l’intero sistema e contribuendo ad affinare e a purificare le cellule. Qualora Kundalini, lungo il suo cammino ascendente, trovi degli ostacoli, costituiti da energie improprie o negative, oppure se il corpo non è stato preventivamente preparato e purificato, può accadere che molti giorni dopo discenda nuovamente per poi ricominciare un’ascesa lenta e dolorosa del corpo, purificandolo e affinandolo. Tale processo può causare danni molto gravi e disturbi fisici, emotivi o mentali. Al senso di “beatitudine” che si può provare durante la liberazione di più strati, di solito abbastanza breve, fa seguito il processo di purificazione: a questo punto l’individuo “cade” in un senso di vuoto e fa fatica a fare qualsiasi cosa, chiedendosi come mai o dove sia andata a finire tutta quella magica sensazione di appartenenza alla Vita. Il processo si evolve naturalmente in questa maniera e non deve indurre a false o precipitevoli conclusioni. In presenza di blocchi profondi non vivremo il senso di beatitudine ma “subiremo” subito il processo di purificazione. I blocchi energetici derivano da:
  • repressione di atteggiamenti, sentimenti
  • antiche "ferite" interiori o mentali
  • assunzione di posture scorrette o da traumi fisici.
Se il sistema psico-corporeo non è preparato ad accettare tale potente energia, il processo può durare anni.
Chiediamoci tutti noi: “Siamo preparati ad accettare questa energia?”. No! Rispondo io; ma se non sappiamo nemmeno che esiste! Di certo il medico di famiglia non ci può dare avvertenze in quanto non la conosce nemmeno lui, perché nessuno lo ha reso “partecipe” nemmeno all’Università, perché nemmeno in quell’ambito lo si spiega, perché non si crede all’esistenza di questa energia, perché fa comodo così all’Antisistema.
Dopo la liberazione non si può tornare indietro! È infatti impossibile invertire l’evoluzione, anche se talvolta la si può rallentare. Diciamo che tutti noi subiamo un processo di rallentamento da parte delle condizioni a “terra”, oppure di blocco che non permette all’energia di liberarsi.
Blocco e rallentamento. Nel caso di libera decisione di arrestare la crescita Kundalini, quest’ultima può causare l’insorgere di congestioni e di malattie che possono avere anche fatali conclusioni. Solitamente il processo di completamento della purificazione è abbastanza lungo, prima di raggiungere lo sviluppo “pieno” dei poteri psichici o spirituali. Occorre pertanto saper gestire l’energia e disporre di un corpo, una mente, uno spirito sani e aperti. A ogni incarnazione è necessario apprendere nuovamente il modo con cui controllare e sfruttare l’energia. Questo è uno degli scopi principali dell’infanzia: i bambini hanno bisogno di essere guidati nel loro comportamento e nei loro atteggiamenti in modo tale da impiegare adeguatamente le loro energie che, se lasciate incontrollate, causano problemi nella Vita quotidiana e ostacolano la crescita futura.
La liberazione involontaria di Kundalini può avvenire:
  • a seguito di uso di sostanze stupefacenti
  • di superlavoro
  • di una violenta  contusione o di una ferita nella zona dell’osso sacro
  • a causa di un dolore, di un trauma o di paure eccessive
  • per troppo insistite pratiche di meditazione
  • smodati esercizi per la crescita spirituale
  • eccessi sessuali (anche prolungando i preliminari sessuali oltre misura, senza poi raggiungere l’orgasmo, si può causare la liberazione spontanea dell’energia).
Col termine “involontaria” non si intende necessariamente “non voluta” , bensì solo spontanea.
L’età dell’acquario è caratterizzata da una forte intensità di energia che accelera enormemente l’evoluzione individuale e lo sviluppo in tutti i settori della Vita.
( Materiale tratto dal libro di Genevieve Lewis Paulson “Kundalini e Chakras” ).

lunedì 18 gennaio 2010

La malattia "muove" le persone.








Ai fini della “salute” l’uomo si anima, si muove, si affaccenda, tenta di fare qualcosa, prende ore o giorni di “permesso” dal lavoro, scende in campo, trova le motivazioni per modificare le abitudini e per capovolgere la propria Vita. Di fronte ad una diagnosi di malattia “grave” l’uomo si desta come se avesse ricevuto una secchiata di acqua fredda in faccia. Per questo “motivo” l’uomo si preoccupa e ritiene persino logico “fare qualcosa”. Non è come vedere al telegiornale i drammi che sono accaduti agli “altri” oppure leggere la cronaca sui giornali oppure applicare a se stessi le "coordinate" che una certa conoscenza spirituale ha portato verso le proprie “anse”. Forse ci si “muove” di più per una squadra di calcio che per lo “spirito”. Perché l’uomo si danna tanto per fini di salute? Forse perché teme di… morire? Dunque il fatto di “tenere” alla propria salute è sinonimo di “non morire”. Tutto qua? Saranno solo mie speculazioni ma temo sia così. Mi viene allora da pensare al perché la Vita che si conduce sia così tanto bistrattata; non penso di inventarmi nulla asserendo che la media delle persone ritenga questo mondo una sorta di inferno in terra. Un luogo senza “Dio”, ingiusto, non etico, immorale e per questo sia in preda a depressioni, ansie, paure, egoismi, negatività, pessimismo, etc. Questa è la fotografia di quello che mediamente la gente ritiene essere il “mondo”. Allora perché l’uomo ci tiene così tanto a prolungare al massimo la propria Vita terrena? Non voglio essere caustico o senza cuore, ritengo solo di esternare il mio pensiero che “osserva” pacifico le dinamiche globali medie. Siccome nel “mezzo risiede la virtù”, nel “mezzo” inteso come “metà” ossia come media la cosa mi solletica, appunto, la domanda “perché ci teniamo tanto a vivere il più a lungo possibile se riteniamo di vivere all’inferno?". Per semplice sopravvivenza? Per paura di una paura ancora più grande, ossia quello che succede dopo la morte? Che freddo che sento a scrivere queste cose... Non può essere così. Non lo deve essere.
Un mondo dove Dio uccide chi non ha nulla con terremoti catastrofici e sciacalli depredano ciò che rimane. Un mondo dove si uccidono bambini e gli esseri più deboli sono vittima di soprusi. Ci sono tante di quelle nefandezze “prodotte” dall’uomo che è meglio non saperlo nemmeno. Allora, sostenere con certe persone tanto negative un discorso di spiritualità è come vendere sabbia nel deserto; non la vuole nessuno. L’esempio calza  a pennello proprio perché, come per l’abbondanza di sabbia nel deserto, allo stesso modo abbiamo abbondanza di spirito nel mondo e, per questo, nessuno lo vuole. Siamo pieni di spirito senza nemmeno saperlo, per questo ce ne siamo allontanati quasi come per una indigestione. In “realtà” siamo fatti di spirito, ossia energia, cioè luce. Se analizziamo cosa occorre fare per sentire dentro qualcosa di diverso che ci “animi” sia dunque benedetta la condizione di “malattia”. La mancanza di salute fa parte del frattale della separazione e della limitatezza; nel mondo sembra che manchi tutto e che tutto sia a termine, a scadenza, risicato, scarso, non sufficiente, esiguo, etc. Siamo alle solite perché, “indagando” meglio ci troviamo sempre alle soglie dello stesso problema, ossia “quello che immaginiamo” che, ormai, coincide con quello che “ci fanno immaginare”. Siamo diventati fragili in questo, facilmente programmabili. Sono arrivato alla conclusione che, nel medioevo, quando si riteneva che la Terra fosse il centro dell’Universo e che persino il Sole gli ruotasse attorno, ebbene si intendesse tramandare un significato molto diverso da quello che, oggi, tutti noi siamo stati portati a credere; secondo me il vero significato deriva direttamente dalla antica conoscenza cancellata, questo: "noi siamo il centro del potere del Creatore, siamo la sua immagine, la sua scintilla, e per questo siamo Uno con il tutto e siamo importanti, ossia siamo al centro della Vita”. L’antico sapere andava cancellato, pertanto si è utilizzato il trascorrere del tempo, i roghi, la violenza, etc. al fine di riprogrammare il mondo, facendo cadere nel ridicolo gli anni intercorsi nei secoli bui del medioevo. Allo stesso modo come si sono “dipinte” le metafore, i miti, le leggende dell’antichità. Come se migliaia di anni fa l’uomo fosse una specie di imbecille beota trasognante o ancora allo stadio scimmiesco. Che banale piattume ci hanno riversato addosso, sigh! L’uomo ammalato è disposto a “cambiare”, l’uomo sano molto meno. Tutto è ribaltato a 180 gradi. Il frattale lo troviamo dappertutto. Il modello è di tipo "educativo":

L'ipocondria (dal greco hypochondrios, che si trova sotto lo sterno) è una distorsione delle normali sensazioni che provengono dall'interno del corpo, erroneamente interpretate come sintomi di malattia. È anche detta patofobia, dal greco páthos (sofferenza), o nosofobia, dal greco nósos (malattia) e fobia (paura).L'ipocondria varia dalla più semplice paura di ammalarsi fino a terrore di aver contratto o sviluppato malattie gravissime, invalidanti o mortali. Secondo la psicoanalisi, l'ipocondria poggia su un conflitto psicodinamico inconscio, simile a quello ossessivo e a quello melanconico (depressivo), nel quale impulsi rabbiosi diretti verso persone o valori da cui si dipende o che fanno parte della propria identità vengono ritorti contro il soggetto stesso per via dei sensi di colpa. Importante in questa interpretazione il ruolo giocato dal super-io. In generale l'ipocondria viene descritta come un disturbo legato all'ansia, che può essere collegabile ad un problema appartenente sia alla sfera relazionale del malato sia alla sua identità. In questo modo, il malato trasferisce la sua attenzione dalla vera causa, che diviene insolubile, ad un bersaglio utilizzato anche come strumento di giustificazione. Per esempio quando un individuo teme di non riuscire a raggiungere un determinato obiettivo prefissato (scolastico, professionale, ecc.), ecco che può trovare, grazie alla malattia, una giustificazione di comodo che gli risparmia la sensazione di inadeguatezza. ogni persona in reale stato di malattia manifesta naturalmente un certo grado di ipocondria che non necessita di trattamento medico.”
Fonte: Wikipedia


Si ha paura di ammalarsi e per questo ci si ammala. Le cause, per comodità, sono sempre esterne, in realtà il disequilibrio è interno. Con questo non intendo negare le caratteristiche nocive dell’ambiente o il boicottamento dell’Antisistema o le zone di energia naturale patogena della Terra. Semplicemente l’uomo in equilibrio lo sa, lo vede e lo evita, per questo cambiando il mondo. Ad esempio, il business dello zucchero è allo stesso tempo il fautore dello spargimento a livello mondiale della più grande droga che sia mai esistita; un prodotto senza Vita, raffinato, tagliato, spianato, capace di creare dipendenza, di  togliere energia con il tempo e non di darla, se non per una immediata reazione che va a stanziare energia conservata all’interno del corpo e che poi verrà regolarmente a mancare. Chi è in risonanza comprenderà quanto scritto. La mia domanda è questa: "Perchè nei piselli
non biologici, in genere distribuiti dalle multinazionali, ci mettono lo zucchero?". Solo in una sottomarca come la Clever, parlando di un ipermercato Standa, ho trovato l’assenza dello zucchero. Come mai? A voi la risposta. Io aggiungo solo che il prodotto della Clever ha un costo ridicolo rispetto a quello distribuito dalle grandi multinazionali e ciò fa comprendere come lo zucchero si riversi sul prezzo finale anche in maniera considerevole. Ma questo aspetto è solo business, invece a me preme far notare il nostro progressivo dipendere dallo zucchero, un prodotto che a lungo termine imbratta e chiude completamente i nostri apparati ghiandolari che rivestono la grande funzione di aggancio con i nostri corpi superiori; un discorso dunque finalizzato allo “spirito” che dunque non vale la pena di percorrere? Ma è anche legato alla “salute”. Dunque?
Quanto ci è voluto prima che le “autorità” dichiarassero il fumo un pericolo sociale? Ma alla fine è regolarmente successo… meditiamoci sopra.



domenica 17 gennaio 2010

Il cielo in Terra.







“Il termine vibrazione si riferisce in particolare ad una oscillazione meccanica attorno ad un punto d'equilibrio. L'oscillazione può essere periodica come il moto di un pendolo oppure casuale come il movimento di una gomma su di una strada asfaltata. Più spesso le vibrazioni non sono desiderate; possono disperdere energia e creare suoni e rumori indesiderati. Ad esempio, nel funzionamento dei motori e delle automobili in generale. Gli studi sul suono e sulle varie vibrazioni sono strettamente collegati. I suoni, onde di pressione, sono generati da strutture vibranti (ad esempio le corde vocali) e le onde di pressione possono generare vibrazione di strutture. Quindi, quando si prova a ridurre un rumore, il problema è ridurre la vibrazione che lo provoca
Fonte: Wikipedia

Da questa definizione generica possiamo dedurre che una vibrazione prodotta da una gomma sulla strada è casuale, indesiderata, e crea un suono a livello globale. Questo suono che è un’onda di pressione agisce sul “tutto”. Pensiamo a cosa sia il suono “totale” prodotto da milioni di autoveicoli. Alziamo la nostra prospettiva. Pensiamo che tale suono non è che una componente del “caos” al quale è sottoposto il pianeta Terra.
Per comprendere il livello del contesto nel quale ci muoviamo e cioè che “nulla è per caso”, mettiamoci nei mocassini dell’Antisistema: perché avremmo dovuto pilotare le dinamiche di business verso un simile risultato? Perchè Henry Ford e compagnia bella sono stati aiutati a sviluppare le proprie idee, i propri sogni, desideri e persone come Tesla o Reich, solo per dirne due, sono stati ostacolati? Se io fossi il detentore del “potere” a livello planetario e avessi per questo motivo energia e denaro a sufficienza per “fare e disfare” a mio piacimento, mi dovrei muovere senza ombra di dubbio secondo un piano ben articolato, strutturato in maniera tale da espandersi come una ragnatela nel tempo. Un simile piano avrebbe bisogno di enorme energia man mano che il suo sviluppo coinvolgesse sempre più individui. Al fine di promuoverlo sempre di più, avrei necessità di manifestare i miei intenti, coinvolgendo coloro che, per "caso", fossero già orientati verso un certo tipo di innovazione e starei molto attento a coloro che, invece, stanno perseguendo delle strade “pericolose” per il mio “intento”. Se io tendo a negare che esista il moto perpetuo e qualcuno lo sta dimostrando pubblicamente, cercherò di modificare quel "corso del tempo"; in che modo? Tramite il discredito, la pubblica derisione, la perdita di credibilità, la perdita dei diritti conquistati, la corruzione, l’interdizione, l’intimidazione, la morte. Io che posso controllare le masse ho dalla mia parte ogni uomo, che è per sua natura corruttibile, e dunque i sicari non mi mancano. Ho dalla mia la “giustizia”, le accademie scientifiche, il mondo religioso, il mondo economico, il mondo politico, il consenso  della gente, etc. In Matrix ognuno che non è un risvegliato è potenzialmente un agente: cosa vuol dire se non questo? Ogni persona ha un “prezzo”; non si dice così? Invece coloro che si prestano, anche a loro insaputa, a perseguire talune invenzioni polarizzate con le dinamiche del mio piano, ossia che mi fanno comodo, ebbene costoro saranno “aiutati” nelle loro ricerche. Ricordo che ad un convengo di qualche anno fa, avevo udito di una serie di lettere misteriose che erano giunte ad una moltitudine di scienziati con “suggerimenti ed idee”. Diciamo che, sino ad un certo punto, talune scoperte mi avrebbero fatto comodo, al fine di sviluppare la mia tecnologia di controllo “privata” ed, in questo, possiamo inquadrare la prima fase della Vita scientifica di Tesla. Poi, una volta avuto il pieno possesso della struttura del pensiero di un certo individuo, ritenuto “scomodo”, lo potrei anche “lasciare andare lentamente alla deriva”; in questa ottica si potrebbe spiegare il declino della Vita di Tesla. Ci sarà sempre una ragione pubblica che indurrà a pensare che la tal persona si sia distrutta con le proprie mani, è logico. L’opera di insabbiamento è una delle specialità dell’Antisistema. Ma tutto ciò non ricorda da molto vicino certe trame di film moderni? Quindi è facilmente bollabile come fantasia fine a se stessa.. Lo posso anche comprendere, ma sino ad un certo punto. Sino a quando non mi vedo le torri del WTC crollare alla luce del nuovo giorno, sotto gli occhi di tutto il mondo. Allora no, perché a quel punto la trama del film si è riversata sulla “realtà”. Da quel momento ho compreso che “tutto è possibile”, oltre a percepire quanto tutti noi siamo impressionabili proprio come una vecchia pellicola fotografica.
Dal mio punto di vista la comprensione ha infiniti livelli proprio come ogni altra “forma” energetica. Questa comprensione o consapevolezza è “vera” ad ogni sua “altezza”. Diciamo che è misurabile su una scala verticale che possiamo chiamare altezza. Ogni altezza ha le proprie caratteristiche. Il frattale da osservare è la Vita nello spazio e quella sulla Terra: c’è una bella differenza. Ora, noi possiamo comprendere una “cosa”  in funzione del nostro livello vibrazionale raggiunto in un determinato istante, ma la stessa “cosa” può essere compresa da un’altra persona, giunta ad una differente “quota”. In questo caso è possibile parlare di vibrazione che permette di muoversi lungo questa scala verticale. Per questo motivo ognuno di noi vede sempre la propria ragione, la propria verità. Siamo immersi nella verità. I piani dell’Antisistema sono assolutamente veri per esso, mentre la stragrande maggioranza delle persone, ignorandoli, non li percepisce perché vibrano a velocità differenti. Tutto è in vibrazione, persino la sedia sulla quale ora siamo comodamente seduti. Ma le persone avranno una comprensione, ritenuta “vera” per il proprio livello. Per questo motivo “qualcuno” nel passato disse “giudica e sarai giudicato”. In Italia non  si dice che esistono 56 milioni di commissari tecnici della nazionale di calcio? È questo un nitido frattale che evidenzia come sia il giro del “fumo”. Osserviamo la Terra dallo spazio, come fa solo un astronauta o un alieno o il Creatore; qual è la "verità" da quel punto di vista? Riusciamo forse ad osservare le ansie della signora tal dei tali o il problema di prostata del signor tal dei tali? Assolutamente no. Eppure "esistono" per quei due signori che ne soffrono usualmente. Vediamo i problemi legati alle droghe o alla violenza giovanile? No. Eppure sono problematiche molto rilevanti socialmente parlando. Noteremo altre “cose” più evidenti come la grande bellezza della sfera terracquea, affioreranno i noi pensieri legati alle grandi domande legate all’esistenza. Con questo esempio abbiamo descritto solo delle verità che dipendono da una vibrazione personale, che determina lo scorrere del nostro essere lungo la scala verticale dell’altezza, in chilometri, da Terra. Abbassandoci di livello scorgeremmo le figure dei continenti, delle nazioni, dell’orogenesi, delle regioni, delle città moderne sempre più somiglianti a chip elettronici visti proprio dall’alto, delle vie, della nostra casa, dell’interno della nostra casa, di noi che stiamo dormendo. E da quel piano il viaggio potrebbe continuare nelle nostre interiorità sino alle strutture subatomiche della materia sino a chissà dove. Così come il viaggio potrebbe proseguire oltre la Terra in maniera indefinita. Ogni scala dimensionale, ogni proporzione, ogni altezza, ogni sezione, ogni punto prospettico, ogni “divisione” porta ad una propria “verità”. Le dimensioni non sono altro che i “cieli” che dividono uno stato vibrazionale da un altro e descrivono una “altezza” alla quale ispirarsi. Quando si parla di ascensione è un po’ più chiaro a cosa si alluda, anche se il messaggio cifrato contenuto nel termine è, secondo me, “l’innalzare la propria vibrazione personale, agendo per questo direttamente su tutto ciò che sta intorno”. Dunque è un prendere atto e non un "fuggire". È evolvere…
Il detto “farsi la guerra tra poveri” descrive, per me, proprio una situazione in cui ci si “azzuffa” per far prevalere il proprio punto di vista, ignorando completamente il contesto strutturale della natura del creato; ossia che ognuno di noi vede la propria verità.
Le dimensioni sono tutte presenti allo stesso tempo, in uno stesso luogo, tramite un intreccio di energie vibrazionalmente diverse, proprio come possono sussistere tutte le nostre diverse “verità” nello stesso istante e nello stesso luogo.

Tornando alla frase iniziale "Quindi, quando si prova a ridurre un rumore, il problema è ridurre la vibrazione che lo provoca", è facilmente comprensibile che il rumore è una conseguenza della vibrazione. La causa risiede nella vibrazione. Modificando la vibrazione e, dunque, la percezione della "verità", il "rumore" si attenua come per magia. Si capisce perchè è nostra responsabilità modificare la nostra vibrazione collettiva globale, senza distribuire colpe o giudizi qualunque...
 

sabato 16 gennaio 2010

Tornare bambini da adulti.








Ieri, come per incanto, seguendo un “filo” legato al termine – “mantra” – mi sono trovato proiettato in un vero e proprio download di “informazioni” proveniente da una “regione” cosmica all’esterno di me. Tale zona d’energia la si “aggancia” se ci si trova in un determinato “stato” quantico dell’essenza, ossia se ci si “sintonizza” su una determinata frequenza o range di frequenze, caratterizzate da una velocità di oscillazione maggiore di quella in cui usualmente ci troviamo. Come succeda questo meccanismo è una sorta di bellezza magica del costrutto naturale dell’Universo. Oltre alla condizione legata alle paure, esiste un vasto oceano alla nostra portata, nel quale la nostra anima si rispecchia ed attende con speranza. Ad occhi chiusi anche per un attimo, percependo brividi lungo la schiena e provando gioia avviene la “connessione”. È con la medesima modalità che ho scritto il mio romanzo “Prospettiva Vita” nel 1987, in una maniera molto simile ad una canalizzazione. E con lo stesso principio aggancio le immagini alle parole con il servizio Legàmi che, prossimamente renderò pubblico. Mi sono reso conto di questa caratteristica da non molto tempo, anche se l’ho in pratica sempre posseduta, perché è chiaramente un “dono”. Ognuno di noi ha il proprio “dono”; basta conoscersi, osservarsi, vivendo nel presente istante dopo istante con consapevolezza. Chiediamoci quali sono le nostre passioni? Tra di esse c’è il nostro “dono”. Come eravamo da bambini? Cosa ci caratterizzava? Cosa volevamo sempre fare prima che l’Antisistema ci mettesse le “mani” addosso? Chiediamo e avremo la risposta. Ecco, in breve, il filo di ciò che ho “percepito” seguendo le “anse” del termine – mantra. Innanzitutto cosa si intende per “mantra”; è importante saperlo per comprendere meglio il “filo” del discorso?

“La parola mantra deriva dalla combinazione delle due parole sanscrite manas (mente) e trayati (liberare). Il mantra si può quindi considerare come un suono in grado di liberare la mente dai pensieri. Sostanzialmente consiste in una formula (una o più sillabe, o lettere o frasi), generalmente in Sanscrito, che vengono ripetute per un certo numero di volte (Namasmarana) al fine di ottenere un determinato effetto, principalmente a livello mentale, ma anche, seppur in maniera ridotta, a livello fisico ed energetico.
Il mantra più conosciuto è il mantra Om (AUM).
Vengono principalmente utilizzati come amplificatori spirituali, parole e vibrazioni che inducono nei devoti una graduale concentrazione. I Mantra sono considerati come suoni vibrazionali, a causa della grande enfasi che si pone alla loro corretta pronuncia (grazie allo sviluppo della scienza fonetica, in India, migliaia di anni fa). Il loro scopo è liberare la mente dalla realtà illusoria e dalle inclinazioni materiali. Il processo di ripetizione di un Mantra è definito cantilena. Il Dr. Edward Conze, studioso di Buddhismo, interpreta frequentemente la parola "mantra" come "formula magica". Spesso si ritiene che i suoni orali abbiamo poteri magici, o addirittura siano l'espressione vocale del Divino”.
Fonte: Wikipedia

Il mantra può essere usato sia nel bene che nel male; vediamo la seconda accezione, ossia quello che è successo al genere umano ad opera dell'Antisistema.

Ecco lo schema di ciò che fulmineamente mi si è riversato nella mente:
  • il mantra è chiaramente un “meccanismo” basilare per la condotta di Vita
  • lo troviamo nei ritornelli delle moderne canzoni (cantate e dunque “recitate” da milioni di persone ogni giorno); in questo senso, ma non solo, i cantanti dovrebbero sapere quale enorme responsabilità essi abbiano nei confronti delle masse udenti
  • il ritornello di una canzone è un frattale del mantra superiore, il respiro del Creatore
  • la preghiera, le leggi (fisiche e pubbliche), l’insegnamento scolastico, le costituzioni degli Stati, ogni codice scritto e valido per la comunità, etc. sono tutti frattali del meccanismo legato al mantra; hanno la stessa funzione e lo stesso effetto
  • essi agiscono a livello di suggestione, quindi che dall’esterno passa all’interno, nel tentativo di procurare una autosuggestione, ossia l’individuo che ipnotizzato a livello conscio, cerca di auto ipnotizzarsi a livello inconscio
  • l’autosuggestione “pressa” l’immaginazione, piegandola con il tempo
  • l’immaginazione è identificata con l’inconscio, il nostro grande “mago” che poi determina i passi esistenziali, guidando ogni uomo come il pilota automatico guida un aereo
  • l’inconscio viene dunque programmato, subisce una vera e propria programmazione dall’esterno
  • il condizionamento esterno corrisponde alle abitudini, ai sistemi di credenza, alla routine della nostra Vita quotidiana, il solito “tran tran”, una Vita incanalata sui binari della “noia” e del “dovere”
  • anche le televisioni con i messaggi subliminali e i media in generale plasmano i nostri inconsci
  • tutte le dipendenze si sommano al “controllo”; droghe classiche oltre a droghe insospettabili come zucchero, caffè, the, cioccolato, l’alimentazione in generale, i videogiochi, le mode, le tendenze, i sindacati che soprattutto in Italia hanno livellato gli ambienti lavorativi togliendo il concetto di meritocrazia, etc.
  • per quanto inerente l’alimentazione, che corrisponde all’unico canale tramite il quale ci nutriamo, noi diventiamo letteralmente “quello che mangiamo”; anche per questo ci danno da mangiare pezzi di cadaveri pompati di ormoni…
  • perché tutto ciò? Dove si trova il nesso causale?
  • nel fatto che la volontà ”non ce la fa” contro l’immaginazione alias inconscio
  • l’inconscio è notevolmente più potente del conscio alias volontà
  • è per questo che non ce la facciamo ad avere la Vita che profondamente, in verità, nell’essenza, vogliamo
  • cosa è tutto questo meccanismo? Cari fratelli e sorelle questo è il “controllo”
  • ecco cosa è il controllo e come si perpetua
  • “ammiriamolo” finalmente
  • ciò che è necessitato all’Antisistema per diffonderlo il più possibile è stato solo il “tempo”; il trascorrere inesorabile delle lancette dell’orologio… altro frattale del mantra estremo
  • quale è l’obiettivo del controllo?
  • Mantenerci in uno stato di paura e di separazione dal Creatore, farci credere limitati, soli…
  • perché?
  • per opporsi al piano evolutivo in corso, caratterizzato dal libero arbitrio e dunque con il “finale” ancora tutto da scrivere
  • cosa occorre fare?
  • sviluppare la consapevolezza che è nostra sola responsabilità onorare la “fiducia” del Creatore
  • quindi occorre responsabilizzarci al massimo livello, deprogrammandoci e riprogrammandoci l’inconscio
È questo il vero motivo per il quale non ce la facciamo ad avere la Vita che vorremmo; non pensino le classi medio-benestanti di vivere la Vita che vorrebbero in cuor loro. Non è a questa ”illusione” a cui faccio riferimento.

Questo è ciò che mi si è riversato nella mente come per incanto in forma schematica!

Infine vorrei solo ribadire il ruolo basilare dell’immaginazione, della creatività, della fantasia risedenti nell’emisfero destro del cervello. È per questo che i bimbi sono i primi “bersagli” dell’Antisistema… loro sono ancora “pericolosi” nella fase pre scolastica proprio perché dotati di queste meravigliose caratteristiche!
Ricordo a tutti che la più bella canzone del XX secolo è stata giudicata “Imagine” di John Lennon; che bizzarra combinazione, vero?

Lennon affermò che il brano era "anti-religioso, anti-nazionalista, anti-convenzionale e anti-capitalista, e viene accettato solo perché è coperto di zucchero". Yoko Ono disse che il messaggio di Imagine si poteva sintetizzare dicendo che "siamo tutti un solo paese, un solo mondo, un solo popolo".
Fonte: Wikipedia


venerdì 15 gennaio 2010

Il frattale Avatar.







“Manderanno un messaggio per dirci che loro possono prendersi tutto quello che vogliono“
Da "Avatar".


Sulla spinta emotiva della visione del trailer in HD di Avatar, nascono infinite onde di pensieri mossi dalle immagini esterne che implicano l’interazione con le immagini interne, agendo sulla capacità umana di trasmutare l’attuale stato di “sonno”. È incredibile; per un certo lasso di tempo, questa sinergia di musica, visioni, parole, riescono a portarci, a farci comprendere, a rendere l’idea di quale sia la nostra vera Natura. Brividi scorrono per tutta l’estensione del collegamento animico corporale; probabilmente l’effetto risiede proprio nelle intenzioni di coloro che mettono in scena gli effetti sempre più “coinvolgenti” di queste fantastiche animazioni. O almeno, questo è quello che succede a me!
Qualcosa a livello della schiena "risponde" a determinati “toni” della miscela a cui sono sottoposto; non nel cervello ma nella schiena dove scorre la Kundalini. Ecco il punto. È la Kundalini che viene liberata dall’input interagente. Il “serpente” di luce o di fuoco prende forza e scorre lungo il “canale” bloccato, provocando gli “scossoni” energetici a cui mi sottopongo ben volentieri perché ritengo solidali con il mio essere. Non mi importa degli eventuali condizionamenti subliminali; so che la forza dell’energia sviluppata è superiore ad ogni altro effetto contenuto nella “portanza” del prodotto che deve passare necessariamente dai canali di diffusione di massa dell’Antisistema. La musica è come linfa vitale per il corpo, le sue armoniche disegnano “moti” simili alla mano che plasma pianeti nella loro vulcanica fase iniziale. La musica reca la poesia di un soffio di rugiada e la forza della tempesta più temuta, il sogno e la realtà fuse insieme e dirette senza esitazioni verso la vasta regione del cuore spazzata dalla Kundalini. Che meraviglia siamo mai noi? Ogni essere umano è la sintesi di un “lavoro” senza precedenti che dura dall’alba dei tempi, a cui hanno partecipato molte razze stellari di origine comune ed, in cui, la mano della Natura, nel compendio dell’evoluzione sulla Terra, ha conferito doti ancora più marcate, come la possibilità di imparare dai propri errori. Doti fisiche, terrene, che hanno richiesto l’immane adattamento di un “Dio” in un corpo in carne e ossa “finito”, a scadenza, a termine, limitato da “condizioni” proprietarie e localizzate. I messaggi giungono sempre più potenti da ogni direzione. La “verità” scorre sempre più libera e meno velata. Sono certo che le persone stanno cambiando anche senza volerlo, perché l’energia del risveglio giunge sottile ed agisce a livello inconscio, sull’immaginazione e sulla modalità di interconnessione tra i vari corpi dell’uomo. Nelle spirali della musica c’è molto di più di un “onesto” ritornello ritmato, come viene dimostrato in “Contact”. La decodifica delle “onde” ha svariati livelli interpretativi celanti, ognuno, significati e contenuti necessari. La nostra parte divina ha deciso di “suonare” per noi, per le proprie “estensioni”, il tempo della rinascita spirituale. Vediamola come una infinita forma d’energia che aleggia attorno al pianeta ed in ogni dove, dentro e fuori di noi, oltre noi; in un sasso, nelle foreste, nella pozza d’acqua, nel riso divertito di un bimbo, nel volo di un aquila, nel petalo gentile di una rosa, nelle molecole d’ossigeno, nel sogno di ogni essere che dorme… La nostra parte eterna è oramai qua, tra noi. Ci ha raggiunti perché noi lo abbiamo permesso, lo abbiamo voluto dai nostri piani superiori, dai nostri nuclei di resistenza rimasti fedeli e solidali alla “causa” della luce. Niente e nessuno può ostacolare il nostro estremo desiderio, la nostra origine e fonte vitale d’amore. Il Cielo è in Terra. Tutto è possibile ormai. Crediamoci e poniamo il cuore a vessillo della nostra missione evolutiva. È tempo che ciò accada. In Avatar si narra di corpi creati in laboratorio dalla commistione tra dna umano e indigeno, nei quali alcuni militari prescelti devono “unirsi”, fondendosi a livello “nervoso” tramite il proprio intento e la tecnologia genetica a disposizione. Praticamente quello che è successo, in questa realtà, al genere umano ad opera di razze stellari evolute che hanno “albergato” sul pianeta, molte e molte ere or sono. Il frattale minore da osservare è proprio l’interazione tra “razze” che sta accadendo, da sempre, sull’intero pianeta. Impariamo ad osservare, analizzare, comprendere i frattali. Essi dipingono la realtà più grande proprio come espresso anche negli antichi insegnamenti.

"È vero senza menzogna, certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento. Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l'ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è compiuto e terminato".
Fonte: Wikipedia

Le cause dell’invasione di Pandora (Terra) si identificano nella localizzazione e raccolta di un minerale (oro) molto prezioso e raro sul pianeta di origine. Interagendo con i “nativi” la razza stellare umana (Anunnaki) si mischiano alla popolazione locale. Coloro che hanno preso il controllo degli Avatar cambiano nel tempo ed immersi nell’atmosfera originale del pianeta. Scoppia una guerra per la libertà in cui le identità si confondono. Ciò che succede “dopo” non è dato saperlo perché è ancora in fase di “scrittura”. La fiction e la realtà si alternano vicendevolmente. Il grande schermo cinematografico è molto di più di un intrattenimento. Da quel punto di convergenza passano importanti messaggi per la causa umana. Le masse necessitano nuovo indirizzamento, nuove coordinate o, chissà, solo di schiacciare sul tasto “enter” dei propri processi originali. Il sogno che diventa realtà. La realtà che si dimostra un sogno. Nei processi di virtualizzazione tecnologica della Vita esiste un altro grande esempio di frattale. Basta osservare con “senzienza”, con la partecipazione dell’essenza. È sufficiente richiamare l’essenza ed “ella” sarà con noi, aiutandoci nel processo della comprensione e consapevolezza. Siamo assistiti ed amati. Il terremoto di Haiti non faccia pensare ad una mancanza di giustizia divina. Non sarà questo il motto da evocare. Ciò è quello che vuole l’Antisistema, il quale ha le capacità di utilizzare il “sapere” in ogni modo. Ricordiamo che ogni invenzione umana, ogni tecnologia umana antica o moderna fatta scomparire è, in realtà, disponibile all’Antisitema. Il frattale da osservare è quello relativo al destino riservato a tutti quegli uomini di scienza “annegati” nella derisione, nel fallimento economico, nella reclusione, nei roghi, nel concetto di alienazione, nella morte, nel denaro; Tesla, Reich, Ighina, Lakhovsky, Giordano Bruno, quanti infiniti altri… Tutti uomini che avevano osato opporsi al “potere” imperante per il quale “noi” tutti siamo solo una massa di carne ed ossa a scadenza da sfruttare in ogni modo. È possibile una simile verità? Questa verità imposta può rientrare nell’economia dell’Universo? Nell’ottica “perfetta” esiste una possibilità come questa? Dove sta scritto che questa realtà ricalchi la nostra vera natura? Chi l’ha deciso? E soprattutto chi lo impone? Chi? Solo noi stessi tramite le nostre paure…

giovedì 14 gennaio 2010

Osservare il senso positivo del denaro.






Fisco: Tremonti, Sistema non è efficace nè giusto, va cambiato.
(Asca) - Roma, 13 gen - Il sistema fiscale ''si deve cambiare'' e per far questo è necessario ''aprire un grande dibattito''. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo a Porta a Porta. Il ministro ha aggiunto che ''dobbiamo porci la sfida di un grande cambiamento del sistema fiscale. L'ideale sarebbe un sistema efficace e giusto, quello di oggi non è nè efficace nè giusto''.
Fonte: http://it.finance.yahoo.com/notizie/fisco-tremonti-sistema-non-e-efficace-ne-giusto-va-cambiato-asca-2023b3abb3e2.html?x=0

Quando il ministro Tremonti “parla” ci si può aspettare di tutto; anzi, ci si può aspettare di tutto ma a giorni alterni. Ossia un giorno esprime una verità “scomoda”, il giorno dopo la ritratta secondo il proprio ruolo istituzionale. Il movimento a “bruco” che ne consegue è ammaliante ed ipnotizzatore per coloro che “seguono”. Quale mai sarà il vero “aspetto” dell’uomo Tremonti. Una “figura” che rimarrà nei libri di storia del paese, dunque una “figura” che ha il potere di lasciare un segno del proprio passaggio. In che modo la coscienza del ministro s’interfaccerà all’opera “interna” dell’Antisistema? Riuscirà alla fine ad esternare con coerenza tutto il proprio disappunto per un modello sociale perlomeno discutibile? Scrivo questo perché è lampante che Tremonti non sia proprio “allineato” in toto con il modello imperante in tutto il mondo, sorto con l’avvento e la pratica del “dividi e impera”. Pur essendone una parte importante ed avendone usufruito del lato più redditizio, Tremonti ha dei “moti” molto simili ad un post indigestione. La sua è una figura che colpisce per vari aspetti, ma quello che a me più “interessa” è quello che ruota attorno alla sua capacità a singhiozzo di rilasciare pubblicamente verità “annacquate”. Forse con il tempo egli troverà la forza di manifestare in tutta chiarezza il proprio libero pensiero. Mi chiedo quale “prigione” possa essere un simile modo di vivere tanto “frenato”, un modo di vivere che trova “sollievo” dall’immersione nel lavoro e negli impegni pubblici e, spero per lui, nella famiglia. Come dire che “occhio non vede, cuore non duole”. La sua ultima esplicitazione è inerente al fatto “solare” che il “sistema” non è giusto. Io innanzitutto lo correggerei suggerendogli di usare un termine negativo per designare l’attuale “sistema”, ritenuto per l'appunto “non giusto” e cioè di utilizzare il termine “Antisistema”. Il termine negativo fa meglio comprendere che viviamo nella “fase” buia del modello e che siamo in cerca di correzioni. È questa la tecnica da sempre utilizzata dal “potere” imperante, caratterizzato dalla vera e propria conquista di ogni termine “positivo” e relativa assegnazione, per default, alla “concorrenza” che, in tal modo, si trova non solo in posizione di minoranza ma anche “reazionaria” e contraddistinta dall’assegnazione negativa derivante dall’uso del linguaggio; un esempio sono i “no global” o i “terroristi” di turno. La massa per riferirsi a qualcuno o qualcosa che non la pensa alla stessa maniera della “ragion di stato”, deve necessariamente esprimersi ed in questo atto utilizza i termini “dipinti” dai mass media; termini usualmente negativi nei confronti di chi non è “polarizzato” secondo il corso del “potere”. In questo modo "usando" per esprimersi, anche al bar, ciò che si ha a “disposizione” come corredo linguistico corrente, si utilizza il negativo anche per riferirsi a movimenti e/o persone “affini” al proprio pensiero nativo. È una tecnica di controllo semplice ed efficace per “masse” immemori e lontane da se stesse. Ieri sera alle Iene hanno dimostrato come è possibile ipnotizzare una persona anche in un paio di minuti. In breve chi detiene questa capacità deve avere l’attenzione del “soggetto vittima” anche solo per pochissimo tempo; questa attenzione è basilare per la “buona” riuscita dell’operazione. La stessa attenzione che le masse conferiscono per grandissimo tempo all’Antisistema. Da qua nasce e si perpetua l’opera di incantesimo sulla società umana. Scrivendo ciò, tuttavia non voglio fare una critica arida e fine a se stessa, anzi; il contrario! Senza l’Antisistema come vivrebbe l’uomo? Siamo certi che l’uomo è pronto per esistere senza un controllo? È sufficientemente maturo per resistere alle proprie profondità in autonomia? La storia dimostra che ancora non lo è. E intendo sia la storia ufficiale che quella nascosta. Nulla è per caso. Se il “parassita” si annida in casa è perché trova da mangiare. Il parassita nasce da noi, per mezzo nostro, a causa della “sporcizia” che ci contraddistingue. La “spina dorsale” molle non porta molto lontano ed occorre, in un piano divino perfetto, che la sappia rinforzare. Nel libero arbitrio e nella paura noto questa chiave di lettura; perché è chiaro che persino la paura ha un senso. Quindi non occorre soffrire di vittimismo o di lassismo o di perenne arrabbiatura contro “ignoti”, bensì dell’utilizzo della comprensione spirituale che ci caratterizza in profondità. L’Antisistema farà tutto quello in suo potere per schiacciarci perché è stato programmato per farlo e dunque per sopravvivere. Non si parla di fine del mondo o dell’inferno. Si parla di evoluzione umana.
Mi è sempre più chiara la funzione del denaro in questo contesto; denaro che altri non è che energia spirituale condensata in altra forma. Perché è stato “inventato”? Perché in questo modo l’uomo avrebbe conferito potere all’esterno, dipendendone con il tempo ed allontanandosi dalla propria capacità interna di determinare gli “eventi”. È questa la funzione negativa del denaro. Sta a noi trasmutarla nel suo opposto positivo:
  • comprendere che il vero potere è interno a noi
  • utilizzare il denaro, sino a quando ce ne sarà bisogno, secondo la nuova energia di condivisione (non dovrebbe servire un terremoto per farcelo rammentare)
  • l'uso che ne facciamo del denaro determina la "vibrazione" positiva/negativa a lui connessa
Il processo di virtualizzazione del denaro va proprio nella direzione di fare comprendere che è solo una illusione. Logico che qualcuno nel corso del processo se ne avvantaggerà, ma ciò è solo un riverbero, un fuoco fatuo, una declinazione lieve del movimento “principe”… da qua il concetto di “male necessario”.

“La libertà... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di sperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica” – Ignazio Silone

mercoledì 13 gennaio 2010

La Vita è un flusso di onde 7 armonizzate dal nostro "magnetismo".








Esiste una armonia numerica in tutta la Natura: il 7 è una delle chiavi.

È lampante che la Natura sia “regolata” da cicli che in maniera infinita rintoccano tra punti di massimo e di minimo. Tale ciclicità è evidente nel grande frattale delle onde oceaniche o marine che, similmente ad un ritmato respiro, animano la superficie acquea del globo. Tali onde sono ancora più evidenti proprio nella parte superiore della superficie della massa d’acqua, divenendo visibili ad occhio nudo, mentre il loro lavoro sommerso risulta del tutto invisibile all’occhio dell’osservatore. Io intendo per onda completa ideale un “impulso” che “disegna” la sua armonica positiva e poi quella negativa, terminando sullo stesso asse di partenza, ossia quello delle ascisse. Il fenomeno delle onde visibili in Natura ci introduce, per verosimiglianza, nel mondo dell’invisibile, infatti secondo la natura frattale dell’Universo, una volta che abbiamo una chiave interpretativa dei fenomeni, la possiamo applicare al “tutto” come una sorta di “chiave” passepartout. Dunque anche alla Vita umana. Calcolando una vita media di circa ottant’anni, la possiamo suddividere in ritmi più o meno regolari della lunghezza di sette anni ciascuno. E di questa "divisione" possiamo notare che la società dell’uomo ha già provveduto a cadenzarne gli effetti in termini persino sociali e religiosi; a tal esempio ricordo “classificazioni” del tipo:
  • fino all’età di sette anni si è definiti “infanti”
  • dopo i 14 anni entriamo nella "pubertà"
  • dopo i 21 anni si entra nell’età “maggiore”
Questi numeri non sono stati “decisi” per vie casuali, ma derivano da una antica sapienza e seguono il ritmo dell’onda creatrice universale. Le scale legate al numero sette si “sprecano”; è persino inutile tentare di ricordarle facendo degli esempi perché, tali esempi, sono sotto ai nostri occhi tutti i secondi di tutti i giorni dal momento che ne siamo regolati; è sufficiente aprire gli occhi per notarli. Quello che mi preme fare notare è che, penso, di avere compreso la modalità corretta per “padroneggiare” la legge d’attrazione. E questa "certa sensazione" è legata anche ad un ciclo di sette anni della mia Vita, ossia al periodo della prima relazione amorosa “seria” che andò dal 1987 al 1994. Questa relazione che mi stava conducendo all’altare terminò in maniera molto brusca e dolorosa. Semplicemente svanì nel nulla nello stretto volgere che sottintende la sera alla mattina. Una sorta di illusione durata esattamente sette anni. Ma, a parte, la nota di gossip, riflettendoci sopra a mente molto distaccata e “mutata” nel tempo, ho potuto “registrare” la cadenza e soprattutto la componente inconscia legata all’immaginazione; quale era nel periodo immediatamente successivo alla “rottura” con la mia ex compagna, lo status profondo, il mantra, il respiro legato all’inconscio, ossia a quella vocina che, da dentro, ci sussurra speranza, oblio, rassegnazione, depressione, rabbia, etc. Ebbene quella “nota” di fondo così importante da “attirare” magneticamente a noi le altre fasi esistenziali della Vita, mi suggeriva questa frase in continuazione: “Bene Davide; ora stai ad osservare come succederà che la prossima donna entrerà nella tua Vita”.
Ecco! È questa la modalità nella quale si padroneggia la legge d’attrazione o, meglio, una delle modalità. Quella “frase” che sentivo profondamente in me, significava che il mio inconscio era programmato in maniera tale da non prevedere la modalità “single” come destino della mia esistenza. Spero di riuscire a farmi comprendere. Quella “voce” era la traccia basilare della mia convinzione che “avrei trovato un’altra donna”. E quella “voce” era presente già nel periodo di maggiore dolore. Ciò significava che il mio volere era linearmente registrato a livello inconscio e che, a differenza di tanti altri aspetti confusi della mia natura, questo ambito era chiaramente “impresso”. Come a dire che “avere le idee chiare” significa superare ogni sorta di condizionamento sociale ed autoindotto. Inoltre la mia intonazione di base rimase sempre fiduciosa di questa “vocina” che sentivo nel cuore. E riuscii a lasciarmi andare sulla “speranza” che tale soave infusione diffondeva dentro di me, come se fosse stata una garanzia, una certezza assoluta che richiedeva solamente di continuare a “vivere” e ad attendere l’evento chiave. L’onda portante che nasceva dopo un settennio, vibrava di un tono legato alla speranza come certezza. Come dire “Vai tranquillo. Devi solo attendere un certo tempo e la donna giusta giungerà". Il mio desiderio di costituire una famiglia è sempre stato estremamente forte e, sulla sua forza, ho costruito la piena realizzazione nel piano dimensionale fisico. In questo modo il potenziale eterico ha trovato la via della manifestazione fisica. Secondo me questa vicissitudine costituisce un frattale molto utile ai fini della padronanza del nostro essere “nascosto”, dell’inconscio che, una volta “compreso”, può portare nella nostra Vita tutto quello che occorre per manifestarla in maniera “made in noi stessi”. Quali sono gli ingredienti per padroneggiare il “genio” che è in noi? Dalla mia vicenda sembrano essere:
  • nota di fondo o tono vibrazionale positivo
  • assenza di paura o sensazioni legate alla famiglia della paura
  • fiducia in quello che si “sente” a livello di pancia
  • speranza non fine a se stessa, ma come traghettatrice tra la fine di un’onda e l’inizio della nuova
  • lasciarsi andare, su questa vibrazione, con pazienza 
Se già il primo punto non è rispettato, ossia si è negativi di fondo, le “cose” rischiano di sfuggirci di mano, almeno per il significato legato alla volontà del conscio. Infatti il nostro volere è sempre rispettato, solo che il nostro volere compreso dal “genio” è quello registrato nei toni inconsci. Per questo motivo dobbiamo stare molto attenti alle abitudini, ai condizionamenti indotti, ai luoghi comuni, ai vicoli ciechi dell’Antisistema. Bensì dovremmo avere ben chiara la nostra intonazione di “fondo”, risalire alla sua immagine in noi e, nel caso, modificarla se non corrisponde al nostro “senso intimo di desiderio”. Se scopriamo di non avere la Vita che vogliamo è proprio indagando a livello inconscio che raggiungiamo il fulcro, la scatola guida esistenziale. Modificandoci in profondità creiamo le condizioni per “portare” al di fuori di noi, manifesta, la nostra intenzione. Questa modalità è una legge universale. Tutto funziona così. Ne sono intimamente certo. La via è aperta ormai e la “porta” accessibile. La differenza, come al solito, la facciamo solo noi stessi. Ciò che "ci succede" non è mai arido, ma porta sempre le componenti di una "lezione", di una opportunità; per questo dobbiamo sempre chiederci il "perchè" è successa una certa "cosa". Solitamente iniziamo a padroneggiare questa modalità "saggia" dopo i 40 anni o, meglio, dopo i 42 (7*6), ma ciò non costitusice una regola ferrea.
È sempre più chiara la natura dell’Antisistema ed è sempre più evidente la modalità di comprensione ed eliminazione, per assorbimento, dello stesso.
La legge d’attrazione è inerente alla nostra natura “magnetica”; la utilizziamo senza comprenderla inconsciamente quando vogliamo attrarre un uomo o una donna, ma non la utilizziamo come la padroneggerebbe il comandante di una “nave” al fine di evitare gli “iceberg” dell’esistenza. La “rotta” tracciata della nostra Vita, dipende da noi e la decodifica delle emozioni ce la fanno presagire. Nulla di immutabile riguarda il nostro destino… come fabbri forgiatori facciamo di noi quello che vogliamo; nel bene e nel male.
Pensiamo a quello che vogliamo e non a quello che non vogliamo, perché la differenza è abissale!

“La vostra gioia è il vostro dispiacere smascherato.” Da “Il Profeta” di K.Gibran

martedì 12 gennaio 2010

Volare per desiderio.







“Secondo tutte le leggi conosciute dell’aeronautica, non c’è modo che un ape sia in grado di volare. Le sue ali sono troppo piccole per sollevare il suo corpicino grassoccio da terra. L’ape, si sa, vola lo stesso. Perché alle api non interessa quello che gli uomini ritengono impossibile”.
Citazione iniziale tratta da “Bee Movie”.

Ignorando i limiti imposti da ciò che i sensi hanno condizionato a credere, sarebbe possibile anche “volare”. Di certo non come un’ape o un uccello, ma sicuramente di un “volo” si tratterebbe. Il cosiddetto volo di fantasia trascende, appunto, ogni legge fisica conosciuta; ma un simile atto non è riconosciuto ufficialmente come “reale”, dunque non esiste e non può essere portato come prova delle nostre capacità extrasensoriali naturali. Eppure quando si utilizza la fantasia, la creatività, l’immaginazione, non ci si limita a “disegnare castelli per aria”. È solo che l’uomo non ricorda di avere compiuto simili "acrobazie" con i pensieri e le emozioni creative, e non è in grado, dunque, di rendersi conto che, alcuni fatti reali succedutigli più avanti nel tempo, sono solo la diretta conseguenza di taluni voli pindarici ritenuti meramente immaginari. L’uomo non crede a questa possibilità, eppure questa possibilità è l’unico modo per co creare questa dimensione. L’uomo che allontana da sé questa “fantasia”, a causa di un sistema di indottrinamenti indotti, subìti nel tempo dall’intero ecosistema sociale, non si accorge che il suo futuro, viene scritto da un altro volere esterno a lui, ma che solo con il consenso indiretto dell’uomo stesso può succedere, perché questa è una legge dell’Universo. Questa legge afferma proprio che ognuno di noi è il co creatore della propria realtà. Tale legge è chiamata legge d’attrazione e prevede che noi siamo i magneti attorno ai quali ruotano le “energie” condensate di quello che i nostri pensieri ed emozioni polarizzano usualmente. L’intero genere umano funziona in questa maniera, solo che non lo sa più e/o non lo crede possibile. Per questo motivo si dice nell’ambito spirituale che “l’uomo dorme” o “sogna”. È come sostenere che un figlio che nasce nove mesi dopo un rapporto amoroso, non è direttamente attribuibile all’atto amoroso stesso; quell’atto è chiaramente un frattale di quello maggiore che esprime la legge d’attrazione. Ricordiamo sempre che la natura dell’Universo è frattale ed olografica, tra le altre sue caratteristiche:
  • frattale = “forma” che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse
  • olografica = rappresentazione tridimensionale di una “forma” proiettata che divisa in ogni sua parte contiene sempre l'intera informazione
Se uniamo insieme le due caratteristiche di base, otteniamo che la “verità”, ossia la vera natura dell’essere è osservabile intorno e dentro di noi e contiene l’intero corredo di informazioni per risalire al “senso della creazione” e dunque al “Creatore” stesso. È solo applicazione di una certa e cara, per l’uomo razionale, forma di logica e deduzione. È possibile secondo me “indagare” in questo senso osservando e comprendendo “forme” astratte e concrete di  frattali che ci “succedono”. Se esiste una abitudine significa, ad esempio, che siamo programmabili e che l’intero Universo è programmabile. È un esempio banale, ma analizzando le nostre “giornate” in questo modo, è possibile “volare” molto lontano senza nemmeno muoversi di un solo centimetro. L’uomo nella sua forma fisica è una macchina manovrata dai “fili” dell’anima. E noi non siamo la "macchina". Tutte le interferenze create dall’Antisistema hanno il senso di rovinare il più possibile la qualità della comunicazione tra veicolo fisico e sala di “controllo” animica. Perché l’anima ha necessità di un “avatar” per fare esperienza? Perché ella rispecchia il frattale maggiore di Dio che esegue la stessa operazione al fine di “espandersi” e conoscersi meglio. Il Creatore si scinde, l’anima si scinde, l’uomo si scinde, le cellule si scindono, etc. La cellula contiene in sé il Creatore e per questo ha capacità “magiche”. Cosa significa per l’uomo, in soldoni, svegliarsi? Significa prendere atto, anche mediante semplice osservazione, in assenza di spunti spirituali, che la “magia” è tesa come una ragnatela intorno ad esso. È tutto magico, proprio come hanno scoperto i fisici quantistici. L’uomo non aggancia però il vero significato di queste scoperte ufficiali. E nessuno farà questo per l’uomo che non lo vuole sapere come solo un inguaribile “distratto” lo potrebbe fare. Questa “distrazione” viene dall’ecosistema sociale nel quale siamo immersi in lenta “decomposizione”. Le capacità magiche sono legate all’immaginazione e questa all’inconscio. I nostri pensieri fungono da scatola guida. Le emozioni da sistema di puntamento o “satellitare” che fornice il “punto” dove ci si trova, rispetto al punto di “raccolta” o obiettivo/sogno/desiderio. Ora, i nostri inconsci sono nelle mani dell’Antisistema e dunque nelle nostre stesse mani. Ognuno di noi “ha” quello che vuole… nel bene o nel male.

Volontà e immaginazione.
Se sfogliamo un dizionario e cerchiamo il significato del vocabolo volontà,  ci imbattiamo in una definizione simile alla seguente: “Facoltà di determinarsi liberamente a certi atti”. Noi accettiamo questa definizione come vera, inattaccabile. Ora, nulla è più erroneo!
Questa volontà che noi rivendichiamo così fieramente cede sempre il passo all’immaginazione. È una regola assoluta, che non soffre nessuna eccezione. Per convincervene, aprite gli occhi, guardatevi attorno e cercate di comprendere quanto vedete.
Vi renderete conto che ciò che dico non è una teoria campata in aria, frutto di un cervello malato ma la semplice espressione di ciò che è! Supponiamo di porre sul suolo un’asse lunga dieci metri e larga venticinque centimetri: tutti saranno capaci di percorrerla da un capo all’altro senza mettere il piede fuori di essa. Cambiamo le condizioni dell’esperimento e supponiamo che l’asse sia posta all’altezza delle torri d’una cattedrale: chi mai sarà capace di avanzare d’un solo metro per questo stretto cammino? Forse voi? No, senza alcun dubbio. Appena fatti due passi vi mettereste a tremare e, malgrado tutti gli sforzi della vostra volontà, cadreste. Perché non cadete se l’asse è posta sul suolo e perché cadete se essa è sollevata? Semplicemente perché nel primo caso voi immaginate che sia semplice percorrerla tutta, mentre nel secondo immaginate di non poter farlo. Per quanto la vostra volontà di avanzare sia forte, se immaginate di non poterlo fare, sarete nell’impossibilità assoluta di farlo. Se alcuni individui sono capaci di compiere quest’azione è perché immaginano di poterla compiere.
La vertigine non ha altra causa se non l’immaginazione che noi creiamo di dover cadere: questa immagine si trasforma immediatamente in atto, malgrado tutti i nostri sforzi di volontà, anzi, lo fa tanto più rapidamente quanto più i nostri sforzi sono violenti.
Fonte: “Il dominio di se stessi” di Emile Couè


lunedì 11 gennaio 2010

Il "riflesso" di Ighina vive ancora.







Sono esistiti ed esistono ancora uomini di scienza che non hanno esitato davanti a nessun possibile pericolo inerente la propria Vita, il discredito umano e professionale, il limbo di una esistenza perlomeno “travagliata”. Ciò che una intera “classe” di scienziati moderni si ostina a rifiutare come “principio di verità”, viene tramandato e, in un certo senso “conservato” nelle menti di tutti quegli impavidi uomini che possono in tutta libertà ritenersi padroni di sé stessi. Non intendo io discriminare su quale siano questi principi di verità portati alla luce evidentemente da molto tempo, viceversa intendo sostenere quel movimento naturale emergente che partendo dal basso, dalla gente comune, spinge verso la comprensione degli eventi a prescindere dal credo imposto in un determinato lasso temporale, dalle ferme convinzioni di ogni tipo imperanti sul “comune pensare”. Le persone che si sentono pronte a “forzare” la quotidianità imposta dall’Antisistema, lo fanno per propria propensione “gravitazionale” attorno al fulcro della “coscienza” in espansione. Come dire che ognuno di noi, se lo vuole e lo “richiede”, ha oramai tutto quanto occorre per discernere tra le ombre proiettate con continuità dall’opera ammaliante dello status quo. Tra questi uomini che hanno popolato il passato, mi preme sottolineare brevemente la figura di Pier Luigi Ighina. Un italiano che ha vissuto quasi un secolo facendo “surf” tra le onde dell’oceano energetico dell’Universo. Un uomo molto “curioso”. Lo ricordo oramai molto anziano nel “salotto” di Maurizio Costanzo, sul grande schermo amplificato delle televisioni commerciali. Seduto ordinatamente tra gli ospiti veniva, di tanto in tanto, “punzecchiato” da Costanzo con domande che coniugavano sapientemente la necessità di “fare spettacolo” e di strappare anche una risata, al fatto di “passare”, di “bucare” lo schermo portando certe verità “incredibili” nelle case degli ascoltatori. Questa capacità di far scivolare delle parole, dei discorsi, dei costrutti, delle immagini verso il pubblico, senza nemmeno che il pubblico o la “censura” se ne accorgano, è sicuramente una dote di questo uomo di comunicazione, di questo “animale” da palcoscenico che è Maurizio Costanzo. Ebbene ricordo Ighina rispondere ordinatamente ad ogni domanda, cercando di esprimere tutto il proprio entusiasmo di “bimbo evergreen”, trovando il modo di colorire ogni aspetto dei temi evocati. Quando Costanzo si mise a commentare una foto di Ighina che lo ritraeva dinnanzi ad uno specchio ed Ighina gli disse che lo specchio ribaltava le immagini, provocando l’ilarità di un pubblico divertito, Costanzo disse “Questo è uno specchio signor Ighina. Lei mi può dire quello che vuole ma questo è uno specchio”. Ighina affermò che “Noi vediamo tutte le cose al contrario”, perché sosteneva questa view? Perché l’energia solare, emessa dal Sole con moto spiraleggiante colpisce la Terra, in un certo modo, “fecondandola”. L’energia riflessa dalla Terra verso il cosmo, dialogando con quella solare in continua discesa, crea la materia e sottopone tutti coloro che colonizzano il suolo ad un effetto di specchio riflesso, ribaltando e confondendo ciò che i sensi colgono dello spettro visibile della luce. ciò mi porta a pensare questo effetto come ad un frattale che permette di indagare sul vero aspetto della natura esistenziale del mondo che ci circonda. Un frattale che denuncia silenziosamente l’opera dell’Antisistema, il quale si è avvantaggiato di questo effetto stroboscopio di confusione della mente irretita dai sensi. Ighina ci parla e ci introduce ad una verità sostanziale, ben “inquadrata” la quale ognuno di noi potrebbe liberarsi dal “velo” calato tutto attorno come una rete elusiva. Quel tenero e geniale “ometto” stava ponendo delle preziose sementi in tutti coloro che assistevano impassibili alla trasmissione. Sementi eteriche di potenziale che ancora deve germogliare, ma che già ha cambiato molte persone in maniera sottile e gentile, senza prevaricazioni o intimidazioni. Tutto ciò che percepiamo della “realtà” è ribaltato a 180 gradi dall’effetto specchio naturale della rifrazione della luce del Sole da parte della Terra. A pensarci bene gli Specchi Esseni cosa identificano se non la conferma di questa “verità espressa da Ighina? Nelle "Cronache dell’Akasha" di Rudolf Steiner si parla di cicli cosmici, o ere, di evoluzione dell’umanità che partono e si chiudono dal Sole verso il Sole, dando luogo al respiro del Creatore, al ritmo che Ighina asseriva di avere scoperto. Persino il “meccanismo” di formazione dell’immagine nell’occhio ribalta l’immagine, oppure il meccanismo interno di una macchina fotografica sancito persino dalla vecchia modalità di sviluppo del negativo. Per come percepisco io la natura di questa “realtà” imposta come unica ed assoluta, credo assolutamente nel “punto di vista” di Ighina. Tutto è girato al contrario proprio nel modo con il quale scriveva Leonardo per non farsi “comprendere” (grande frattale di riflessione nascosto alla luce del Sole dal grande genio italiano). Pensiamoci bene; non abbiamo forse il grande sospetto che qualcosa non “vada” in questo modo di vivere? Non sembra un mondo che gira al contrario? Un mondo di furbi, un mondo dove i valori sono ribaltati? Una società che premia gli arrivisti senza scrupoli e penalizza chi si “esprime” in modo riguardoso della presenza altrui? L’elenco è molto lungo in questo senso. Ridiamo pure della semplicità di una visione pura come quella espressa da Ighina, ma interroghiamoci “all’ombra di ogni giorno” su che cosa voleva esprimere veramente. È sufficiente guardarsi attorno.

"Il monopolo è il principio positivo o negativo dell’energia solare. L’energia solare è la parte principale della polarità; bloccandola e riflettendola, diventa negativa. L’energia solare arriva sulla Terra, viene bloccata e riflessa e quindi diventa energia terrestre. Dall’interazione dell’energia solare con quella terrestre si produce materia. Tutto qui. Semplice no?"
Ighina mi ha spiegato poi che la materia è tenuta insieme dalla colla magnetica. Le due energie, solare e terrestre, producono la colla magnetica. Quindi la differenza sostanziale tra due materie di diversa natura consiste nel possedere più o meno energia. È come il cemento. Se nell’impasto si mette molto cemento, la materia diventa più dura; se ne viene messo poco allora si ottiene una materia morbida. Mi è nata spontanea, a questo punto, una domanda sulle energie nucleari, come tutte le energie elettromagnetiche, generate dalla nostra società attuale possono causare danni irreparabili.
Ighina, con la massima cortesia, ha dato la seguente risposta:
"Non è che disturbano. Dunque... la colla magnetica è formata da due energie, come dei fili invisibili che sono nell’aria. Se questi fili invisibili sono perturbati in continuazione da qualsiasi altra sostanza come i campi magnetici, telefoni, energia nucleare e cose similari, creano continuamente della corrosione vale a dire vanno a distruggere il campo magnetico che è poi quello che crea la colla magnetica. Ciò produce lo scioglimento della materia."
Fonte: http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/tu_raggi.htm

Ighina ha concepito e realizzato vari dispositivi che utilizzano questa energia naturale proveniente dal Sole e riflessa dalla Terra; una energia del tutto gratuita per il fruitore ed eterna. Di certo i suoi studi dovevano dare parecchio fastidio al “potere” in auge e non è difficile comprendere il perché. Se oggi un buon geobiologo ci parla delle due reti energetiche naturali di Curry e di Hartmann che, rispettivamente, salgono dalla Terra verso il cosmo e scendono dal cosmo verso la Terra, non ci sta forse confermando la scoperta di Ighina? Ma nessuno scienziato o medico “ufficiale” le riterrà esistenti e/o foriere di possibili patologie sull’uomo. Tra i dispositivi inventati da Ighina esiste l’Erim; un apparecchio nato e concepito secondo le scoperte che stanno alla base della concezione universale energetica del creato: il ritmo magnetico dell’energia Sole-Terra che in forma di spirale, in senso orario ed antiorario, regola la formazione della Vita, per quanto riguarda noi, sulla Terra. Ho personalmente percepito le onde di “fresco” che le spirali verdi emettono su chi si pone nel loro raggio d’azione e tutto ciò è sinceramente… magico. Ho inserito una etichetta, visibile in alto a destra, che rimanda al blog di un amico che sta dedicando molta energia e tempo alla scoperta del mondo “smarrito” di Pier Luigi Ighina.