Diogene |
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Il tempo trascorso insieme, a “contatto”, come il vivere in una comunità sociale apparente ed apparentemente regolata da leggi e consuetudini (famiglie, città, nazioni, unioni continentali e planetarie), comporta l’inevitabile rassomigliarsi per quanto riguarda la totalità dell’essere, come una pianta che prenda acqua da una fonte comune e che acquisisca progressivamente le caratteristiche dell’acqua stessa.
Acqua che dipende dal “tratto” del territorio in cui scorre e si mineralizza.
Il "territorio", indirettamente, giunge sino alle profondità dell’essere che abita in/sopra di esso.
Troppa acqua plasma il territorio. Poca acqua viene plasmata dal territorio.
È una questione di pesi, misure, reciprocità dinamiche ma, anche, di diluizione, di rappresentazione, di parte e simbolismo...
Sino a giungere ad un punto, grande quanto un dettaglio e capace di fungere da “cervello” per un intero ciclo di dipendenze, schierato secondo prospettive molto spesso sfuggevoli.