martedì 9 gennaio 2024

Temprato non temperato.


Nel gennaio 1861 si tennero le elezioni per il primo parlamento unitario. Su quasi 22 milioni di abitanti (non erano stati ancora annessi Lazio e Veneto), il diritto a votare fu concesso solo a 419.939 uomini (circa l'1,8% della popolazione italiana). L'affluenza alle urne fu del 57%...

Quanto fa? 239 mila uomini. Su quasi 22 milioni di abitanti. Ecco quanto… Il 57% dell’1,8% del totale. Poco più dell’1%. Al solito

99 Vs 1 (la singolarità).

Anche se, per la verità, anche l'andare a votare tutti ha sempre comportato lo stesso risultato, sostanzialmente... Il tutto ch'è parassitato!

Cosa è successo alla “Dx”, dato che ora è confinata in un limbo tra i sinistri?

I giudizi negativi espressi su di me da Gianfranco Fini? Medaglie che appunto al petto. Da quello che ha svenduto e calpestato dignità politica e umana della destra italiana non accetto lezioni. Un leader che ha tradito senza vergogna la sua comunità politica merita solo di continuare a stare ibernato nel suo oblio…”…
Emanuele Pozzolo

È una traccia. Però, a partire dal fascismo, la spalla a “Dx” si è… abbassata progressivamente, sino a diventare quel che resta(va) e poi a confluire, come un ruscello che si fa... canale. Qualcosa deve essere successo. Tipo? Al solito: l’è-voluto. Qualcosa che “serviva”. Così, come del resto, anche quella a “Sx” è stata colpita. Il fantoccio “Urss” puzza così tanto, infatti. Urge sempre la compresenza di un “cattivone” al fine di alimentare sceneggiate ad hoc. E mantenere auto suddivisa “laggente”. Perché? Perché ad ogni alba sorge lo “Sole”? Ecco. È uguale nella sostanza. Serve che sia così ed infatti è così, qua, nell’AntiSistema. 

La “corrente-coerente” spinge sempre più che forte, al fine di non esistere seppure esserci. Così, la rappresentazione geografica apparente e studiabile della costa e degli argini, muta continuamente progressivamente senza mai dare troppo nell’occhio. 

E tant’è… diventa “storia” e non solo. 

Ecco la benzina per ogni materia di studi. Gerarchia. Un rullo compressore. Qualcosa o qualcuno… che decide per l’intero edificio, nonostante qualsiasi sia la forma di governo, anche se in “democrazia”. Il modo più “svicolone” per trasformarsi da Re a… cosa/chi? 

lunedì 8 gennaio 2024

Un mondo fra virgolette.


Se fossi al corrente di un “segreto”: un vero… segreto, cioè, qualcosa che ti rifornisce continuamente di un “grosso vantaggio”, indubitabile, assoluto, totale, ineluttabile, etc. lo condivideresti? Ci scriveresti il classico “libro”? Sì, se diventasse un best seller…, uhm: quanto? 49,99 euro a copia x 1 milione = ? Fa tanto. 

E... se, invece, fossi più bravo a inventarti questo “segreto, piuttosto che averlo davvero, … il “rischio” sarebbe quello di fare una montagna di denaro, a gratis. Laddove, l’occasione fa l’uomo ladro. 

Del resto, lato chi acquista, “e se fosse vero?”.

Già. Con neanche 50 euro ti assicureresti questa “bomba” che ti cambierebbe la vita per sempre. Anche se non sai di che si tratta. Anche se “in quarta di copertina” qualcosa si dice e leggi. Anche se il battage pubblicitario ti ha fatto capire di cosa si tratta: almeno l’ambito. Così, c’è chi ha scoperto questo segreto, chi lo vuole comprare e… chi lo ha creato. No? 

Sono 3 le parti, come al solito. Solo che la parte fondante può anche essere la singolarità, come quella che ha trovato, mentre la terza parte può essere una moltitudine. Allora, con “un terzo” così numeroso (una platea, un pubblico) il segreto terrà? Come si comporterà la parte fondante? È un attimo che… No? E sarà arduo contare sul vedere due volte di seguito, il gatto nero che compie lo stesso frame. Ci sei? Quando lor signori “muovono le cose”, non te ne accorgi, al solito. Così, il segreto scoperto e venduto, può essere persino vero ma così inflazionato da essere alfine superato. I due piccioni con la stessa fava permettono di far ulteriormente deprimere la platea, sempre meno credente, speranzosa e dunque distante dal potenziale (dal “come dovrebbe essere”). Vuoi dire che allora la scoperta del segreto fa(ceva) parte di un piano emanato dalla parte fondante? Può essere. Anche se chi ha scoperto il segreto può avere compiuto il “miracolo”, ma la parte fondante ha sempre pronto almeno un piano B, per cui… la verità diventa “verità”? No. La verità rimane sempre tale ma sguscia via come un’anguilla, semmai. E quando sei alle prese con una “verità”, guarda bene perché è e rimane sempre comunque… verità: dipende da Te che se sei sempre “te” e allora per “te” sarà sempre “verità”, cioè, fuffa

Questo andrà ad ulteriore detrimento per la tua “energia”. E, se ci fai “caso”, la storia del mondo va proprio in questa condizione-direzione. Sino ad arrivare ad “oggi”, con cancel culture, politicamente corretto, qualunquismo, “democrazia”, oltre ad ogni termine sempre rigorosamente “tra virgolette”.

Un mondo fra virgolette! Che bellezza

La denuncia che non ti aspetti.


In “Monterossi (la serie)” è possibile ricavare quanto il mondo Tv sia… immondo, cinico, pestilenziale. Anche se, per la verità, è lo “share” che autorizza certi programmi ad imperversare come se nulla fosse. Ancora una volta la responsabilità se non la colpa è solo che “tua”: sei “tu” infatti a permetterlo. Non una novità, però. Perché sei nell’AntiSistema e l’AntiSistema affonda nella storia, avendone anche decretato il decorso (deviazione standard) ossia la successione.

Carlo Monterossi è un famoso autore televisivo che ha creato un programma di successo, Crazy Love, che lui odia perchè racconta con cinismo la vita della gente comune…

“Dio” odia se stesso? Monterossi è in una tenaglia “di ferro”. Lui, il “cre-attore” che soffre della propria cre-azione. Eppure, ci lavora ancora dentro, seppure “attorno” cerca di ferirne la portata. I soldi non gli fanno schifo, però…; li usa, dopo averne “fatti” molti. A pancia piena. La sua esperienza è significativa, anche se “una volta morto” la storia si ripeterà potenzialmente per sempre. 

Come lacrime nella pioggia…”. No? 

Monterossi è schifato di se stesso, del proprio lavoro, della propria verve creativa o del pubblico che assiste, assente, allo “spettacolo”? Il pubblico non può essere attaccato, perché “Monterossi” è a sua volta “una serie” Tv, Ergo, lo spettacolo nello spettacolo mantiene attivo il solito copione: fare share, attirare pubblico, fare soldi. 

E sì magari anche “denunciare”, ma… alla Ferragni (in tema di “beneficenza”). Non solo quel mondo è tossico, malato, oscuro. Di più è il contagio che continuamente succede fra “mondi” apparentemente diversi. Il mondo delle persone (fatto da tanti “tu”) è radioattivo ormai. Perché è già successo l’episodio zero: il “momento” clou. Quale? Quello che ora ha ridotto in cenere il “come dovrebbe essere”. Quello che ha manifestato questa versione della realtà potenziale. La decisione è alle spalle e determina ogni singolo istante “futuro”, passando dal setaccio del momento “compresente”, laddove tutto diventa “ieri” rimanendo sempre “oggi”.