“Nomina sunt consequentia rerum…”:
“i nomi sono conseguenti alle cose…”.
“Questa non è una pace, è un armistizio per vent'anni…”.
Ferdinand Foch
Si disse a proposito del Trattato di Versailles:
è uno dei trattati di pace che pose ufficialmente fine alla prima guerra mondiale… Germania, Austria ed Ungheria non parteciparono alla “conferenza”, ma si limitarono a firmare il trattato finale il 28 giugno, dopo le minacce, da parte dei vincitori, di una ripresa della guerra se non lo avessero fatto…
Dopo le minacce, da parte dei vincitori… (come puoi vedere, il “modello” in uso è sempre lo stesso, nell’AntiSistema: i “vincitori” decidono per tutti).
Ok, ma se questi vincitori non fossero chi pensi (ti dicono), ogni volta?
Se fosse “già successo” tutto? Se fossero sempre gli stessi?
Del resto, che significato ha “studiare la storia”, oppure scoprire carcasse di “dinosauri” o disseppellire antiche città, etc.? Il passato dimostra l’essere “già successo”:
e cosa “è già successo” è la più feroce arma di cui un vincitore unico possa disporre, se agisce sostanzialmente = se non esiste ma c’è e allora diventa come il “mito” in-segna o “Dio” comprova.
Da tale (non) posizione, la non linearità permette di agire come se non ci fosse domani, instillando la paura nei sopravvissuti che non dispongono altro che di se stessi, ma nell’AntiSistema… per cui, hai voglia.
Allora, una siffatta società può ambire a “crescere” sulla spinta eco-dominante, che rivelerà tutto di conseguenza, facendo potenzialmente c®edere anche agli asini che volano, all’occorrenza.