giovedì 27 agosto 2020

Il continuo rovescio di medaglia.



Quale differenza non esiste ma c’è tra memoria (esperienza), testo originale (memoria) e copie tradotte nel “tempo” (trasmissione)?
Dovendo esprimersi attraverso uno, o più, linguaggi, è possibile non riuscire più a ricordare la verità?  
A rivelarla...
In tale abitudine che “ora” sembra costituire la norma, potrebbe essere impossibile auto determinare uno stato precedente, se non attraverso l’analogia frattale espansa o atteggiamento sostanziale, in grado di permettere la decodifica dell’informazione auto caratteristica ambientale, che in tal modo funziona (essendo anche un registro o libro mastro o diario di bordo, etc.). 
Ciò che ritorna in chiave di leggenda, metafora, “sentire”, al di là, antichità, mitologia, narrazione, racconto, idea, fantascienza, tra le righe, rivelazione, pensiero, déjà-vu, “Dio”, cloud, memoria, arte, credo, tradizione, etc. che cosa (chi) significa, infatti.

mercoledì 26 agosto 2020

Come sei messo.



Non mi fido di te. Mi fido dell’opinione che ho di te…”.
Ozark
L’opinione sembra qualcosa che proviene dall’interno, rispetto a ciò che si percepisce dell’esterno. 
Perché sembra
Perché può essere condizionata e, dunque, auto condizionante. 
Del resto, l’apparenza può anche ingannare. 
Quante volte puoi essere dentro a qualcosa? Sostanzialmente, una volta. Diversamente, infinite volte.
A proposito di “dentro”, secondo te esiste un dentro, rispetto a te (corpo mente “anima”)? 
Sì; puoi giungere a determinare un dentro relativamente a tutto quello che sta dentro, in termini di ossa, muscoli, organi, materiale organico, etc. Ma, di più, c’è anche dell’interno in termini di spazio, di vuoto? 
Ovvero, nella testa è tutto pieno di organi ed ingranaggi vari, oppure… c’è del posto utile anche per eventuali “ragnatele”?

martedì 25 agosto 2020

Senza prezzo ma apprezzabile.



In una versione del mondo tale (Anti-Sistema), tutto ha un “prezzo”, poiché tutto è stato ap-prezzato
È infatti come essere dentro ad un edificio, in cui ogni locale usa carta da parati che, però, ogni inquilino può decidere di scegliere fra… mille colori e trame. 
Di più, degli interni in cui viene trasmessa musica di sottofondo che, allo stesso modo, decidi di scegliere fra… mille stazioni e Dj.
In ogni “caso”, rimane e si tratta sempre di “musica e carta da parati”, alias:
della sovrastruttura che non funge solo da etichetta
ma che, piuttosto, si pone ad “a monte” rispetto ad ogni tipologia di “scelta e decisione”.