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Quale differenza non esiste ma c’è tra memoria (esperienza), testo originale (memoria) e copie tradotte nel “tempo” (trasmissione)?
Dovendo esprimersi attraverso uno, o più, linguaggi, è possibile non riuscire più a ricordare la verità?
A rivelarla...
In tale abitudine che “ora” sembra costituire la norma, potrebbe essere impossibile auto determinare uno stato precedente, se non attraverso l’analogia frattale espansa o atteggiamento sostanziale, in grado di permettere la decodifica dell’informazione auto caratteristica ambientale, che in tal modo funziona (essendo anche un registro o libro mastro o diario di bordo, etc.).
Ciò che ritorna in chiave di leggenda, metafora, “sentire”, al di là, antichità, mitologia, narrazione, racconto, idea, fantascienza, tra le righe, rivelazione, pensiero, déjà-vu, “Dio”, cloud, memoria, arte, credo, tradizione, etc. che cosa (chi) significa, infatti.
“Non mi fido di te. Mi fido dell’opinione che ho di te…”.
Ozark
L’opinione sembra qualcosa che proviene dall’interno, rispetto a ciò che si percepisce dell’esterno.
Perché sembra?
Perché può essere condizionata e, dunque, auto condizionante.
Del resto, l’apparenza può anche ingannare.
Quante volte puoi essere dentro a qualcosa? Sostanzialmente, una volta. Diversamente, infinite volte.
A proposito di “dentro”, secondo te esiste un dentro, rispetto a te (corpo mente “anima”)?
Sì; puoi giungere a determinare un dentro relativamente a tutto quello che sta dentro, in termini di ossa, muscoli, organi, materiale organico, etc. Ma, di più, c’è anche dell’interno in termini di spazio, di vuoto?
Ovvero, nella testa è tutto pieno di organi ed ingranaggi vari, oppure… c’è del posto utile anche per eventuali “ragnatele”?
In una versione del mondo tale (Anti-Sistema), tutto ha un “prezzo”, poiché tutto è stato ap-prezzato.
È infatti come essere dentro ad un edificio, in cui ogni locale usa carta da parati che, però, ogni inquilino può decidere di scegliere fra… mille colori e trame.
Di più, degli interni in cui viene trasmessa musica di sottofondo che, allo stesso modo, decidi di scegliere fra… mille stazioni e Dj.
In ogni “caso”, rimane e si tratta sempre di “musica e carta da parati”, alias:
della sovrastruttura che non funge solo da etichetta
ma che, piuttosto, si pone ad “a monte” rispetto ad ogni tipologia di “scelta e decisione”.