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“È un gran santo, un mendicante,
un pellegrino, un gran furfante,
un'artista non cantante di novelle.
Hop hop hop somarello,
trotta trotta, il mondo è bello...”.
Paolo Barabani
Hop(e) = speranza.
Erga omnes = sei già rovinat3, poiché, (nel) “qua (così)”. Non ci credi? Per favore… Guardati sia dentro, che in giro.
In queste giornate contrassegnat3 da gelo, al mattino presto e caldo Sole, nel primo pomeriggio, si passa attraverso un’escursione termina non indifferente che, dunque, non lascia del tutt3 indifferenti (anche se non te ne accorgi).
Qualcosa che nel “piccol3 (iter giornaliero)”, ricorda per forza di cose il “grande (iter annuale)”, ovvero, l3 stagionalità che è auto ricorrenza, ciclicità, loop, ma anche programma(zione), condizionamento o clima(tizzazione) ambientale/planetari3, etc.
Vengono alla mente, come bolle di sapone cariche però di significato, le forme frattali:
quale meraviglia. Vero?
Quale bellezza.
Già. Infatti, quale... meraviglia/bellezza?
Mutatis mutandis è un'espressione latina... che significa "cambiate le cose (mutatis) che bisogna siano cambiate (mutandis)"...
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Arrivano i raggi del Sole e, improvvisamente, è giorno; ti alzi dal letto e ricominci a lavorare:
ecco cosa (ch3) ti s-muove, ogni volta…
poiché sempre (nel) “qua (così)”.
E quando ritorna la notte, di converso, dall’alto potresti vedere accendersi le luci delle/nelle città e lungo le vie pubbliche:
ecco, ad immagine e somiglianza, il funzionare, il vivere o meglio sopravvivere (adeguarsi, dimenticando sostanzialmente).
Mentre il funzionamento rimane sempre come nell’ombra; mentre, tuttavia, continua ad essere funzionamento e a far… funzionare, come eco ambientale o come “natura, divina provvidenza, caso, destino, fato, programma, etc.”.
Un'immagine ti può, anche, “parlare”. Lo sai?
Non dico “fotografia”, perché con ogni tipo di software per il ritocco e/o la simulazione realistic3 di ogni “cosa”, non sai più se stai vedendo l’essere “naturale” o quell3 “artificiale”.
Il che, implica un processo che riesca ad andare Oltre Orizzonte, significativamente, al dunque (che, bada bene, continua a succedere e quindi sta succedendo anche “ora”).
Quale “processo”? Ciò che auto decodifichi ambientalmente, attraverso atteggiamento (sensibilità) “formulare”.
Ossia, seppure continuando a sopravvivere (nel) “qua (così)”…. il fatto stess3 dell’inerziale auto sopravvivere, non ha più l3 stess3 valenza auto bloccante, non riesce più ad auto manutenerti disinnescat3.
Tale “immagine” è parlante, poiché, sostanzia proprio un tipo di processo, che tendi nemmeno ad immaginare. Eppur si muove…