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“È un volo a planare per essere inchiodati qui
crocifissi al muro ma come ricordarlo, ora…”.
Non sono una signora - Loredana Bertè
La versione del mondo è quell3 “qua (così)”.
Il tipo di realtà manifesta è AntiSistemic3; il che prevede l'esistenza di un termine di paragone, ossia, la definizione utopica di Sistema (come dovrebbe essere, dal punto di sospensione sferic3 dell’atteggiamento “formulare”).
Qualcosa che anche (nel) “qua (così)” può sembrare come tale, ma (ma) non lo è per nulla affatto, essendo di più come… un impero che ha rinunciato a di-mostrare le proprie effigi;
qualcosa che ha vinto il proprio Ego, in funzione della strategia dell’immanifestazione che, di conseguenza, vale tutto il prezzo del biglietto... donando, conferendo, assegnando il “vantaggio” di non esistere ma esserci.
Un potere incommensurabile, se paragonat3 alle briciole che rimangono alla Massa in termini di differenza di potenziale.
C’è significato in tutt3 ciò che “è già successo”, succede e continua a succedere.
Qualcosa che è informazione, memoria, codice. Qualcosa che è causale e gerarchic3 (verticale). Un riflesso, eco, detonazione.
Insomma, un dato di fatto che è molto difficile e complesso, ignorare e continuare a sovrascrivere attraverso verità secondarie, in grado di sviare coloro che sono disturbat3 da tale interferenza ambientale, frutto dell’interesse di parte, privat3, AntiSistemico.
Al fine di “correggere” tale situazione - esattamente memorizzat3 nell’ambiente – dalla prospettiva eco/dominante + sottoDomin3, tu sei diventat3 “tu”, di modo che possa capire sempre Roma per Toma (fraintendere) e, soprattutt3, dimenticare in continuazione.
C’è, dunque, come un certo “accumulo (d’interesse)” nell’AntiSistema, così come polvere che si deposita immancabilmente ovunque, nonostante ogni genere di pulizia adottat3.
“La civiltà domina dunque il pericoloso desiderio di aggressione dell'individuo, infiacchendolo, disarmandolo e facendolo sorvegliare da una istanza nel suo interno, come da una guarnigione nella città conquistata…
Il prezzo del progresso si paga con la riduzione della felicità, dovuta all'intensificarsi del senso di colpa…”.
Il disagio della civiltà – Sigmund Freud
La civiltà ed il progresso sono un debito (pubblico), per la Massa di singolarità.
Se spezzi un ramo di un albero o la vita di un animale, e sei in un modello di condizionamento di stampo religioso/spirituale, che cosa immagini e, dunque, permetti che ti accada? Un senso di colpa. Perché?