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“Ci disse di guardargli nel cervello... non sapevamo altro...”.
Ready Player One
“Il modo migliore per predire il futuro è crearlo...”.
Abramo Lincoln
“Alcuni possono leggere Guerra e pace e pensare che sia solamente un libro d’avventure; altri leggono gli ingredienti su una cartina di chewing-gum e scoprono i segreti dell’universo…”.
Lex Luthor
Memoria ed esperienza pari son, laddove l’esperienza è conoscenza (basat3 sui fatti realmente già accaduti alla singolarità che esperimenta e, poi, riconosce) e la conoscenza diventa ricordo, ovvero, memoria.
Se le macchine sono stat3 creat3 con la possibilità di memorizzare, significa che quell’area è un utile servizio.
Nella memoria esiste anche il sistema operativo.
Cioè, la memoria non è solamente un deposito di dati ed esperienz3, bensì, è la zona interna preposta anche al modello di “atteggiamento (algoritmi)” che la programmazione ha creato e caricato.
Ora, se (se) viene meno la piena accessibilità alla memoria - attraverso ciò che sembra il sopravvivere sociale “qua (così)” che è, invece, interferenza ambientale avente proprio tale scopo auto predittivo – significa che 1) la memoria sarà “tu3” e 2) l’esperienza già accumulat3 sarà resa parziale.
Il che si ritraduce in controllo e vantaggio più “a monte” di te/“te”.
La realtà manifesta “mondo” è (in) una caratteristica ambientale, funzionale, che tende a ripetersi.
Ma, esattamente, cosa/chi continua ad “andare in onda”, auto confermandosi “qua (così)”?
È ovvio che esistono vari livelli, per cui non è semplice auto orientarsi in una tale dedalo, poiché “manca” l’elemento chiaramente riconducibile “a monte”, se non attraverso ogni riferimento religioso, spirituale, scientifico, etc.
“Ora”, la storia dell’umanità, in Terra, è proprio “deviat3” da detta sorta di dimenticanza. Sì, perché non si tratta più di ricordare bensì di… “credere”.
E venendo meno l’esperienza, anche se tramandata familiarmente, la “storia” è divenut3 qualcosa di parziale, privat3, di parte, etc.
Una realtà sostanziale che è esattamente di “fronte a te” ad ogni istante, mentre guardi tutt3 attraverso occhi che non vedono ma (ma) interpretano la “visione” in funzione di ciò che la mente ricondiziona a prendere in esame.
Ti pagano per pedalare, correre, addirittura per spegnere il telefono.
Ovviamente, ti ripagano in criptovaluta, sulla scorta del “è già success3” Bitcoin.
Il trait d’union è, dunque, speculativ3:
tu “fai” qualcosa, in cambio di… qualcosa.
E ti “presti” poiché quell’attività 1) sembra portare della positività sia a te che all’ambiente e 2) promette di farti guadagnare anche e soprattutt3 in termini di aumento di valore della criptovaluta in gioco.
Quindi, ciò che produci è speculazione.
Mentre, ciò che t’illudi di manifestare è apparenza (nel senso di briciole se confrontate all’impianto che smuove le acque “qua, così”, ovvero, l’interesse auto orientat3 alla speranza di aumento del valore della moneta, creata ed utilizzata per pagarti/muoverti).
Ora, attraverso la petizione Human Coin, hai perfettamente a disposizione il modo per “fare” qualcosa in termini autenticamente sostenibili, senza incorporare e dare luogo ad effetti collaterali AntiSistemici (come ad esempio la speculazione).