lunedì 15 gennaio 2018

Il fermarti di primo livello.



Lui può portare sei voti. Se prendiamo lui, si vince in fretta…”.
Miss Sloane
Quali logiche esistono, fanno la voce grossa ed hanno la voce grossa, al di là di ciò in cui “credi” perché ti viene fatt3 credere “qua (così)”. 
Tutt3 è marketing, pubblicità, target, obiettivo, finalizzazione, interesse, etc. 
Per cui, come ogni “voce” può venire a dirti laverità
Come, se (se)… ogni parte, ogni singolarità, è portatrice di un simile luogo comune virale corrispondente al “proprio” guadagno?
Puoi assumere una simile realtà in quanto ad una interferenza ambientale, ad una deviazione rispetto al tuo valore assolut3 (potenziale), ad una relatività che non riesci mai (mai) del tutto a quantificare, personalizzare, identificare, auto decodificare, comprendere e soprattutto ricordare. 


Qualcosa che “è” qualcun3, che continua automaticamente a succedere a se stess3, nel loop che è conseguenza del medesimo moto intenzionale (progetto, strategia, piano). 
Questo Spazio (Potenziale) Solido ha maturato i “numeri”, da quest’oggi (giorno più triste dell'anno), per lanciare la proposta del “fermarti di primo livello”. 
L’occasione la offre la prossima tornata elettorale (4 marzo 2018) a livello nazionale:
l’elezione del “nuovo” Governo.

venerdì 12 gennaio 2018

Segnali di vita, il bisogno di una propria evoluzione.



Usa vicini a piena occupazione
Link 
Il “lavoro”: 
questa stupida intelligentepandemia.
"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro...".
Articolo 1 della Costituzione italiana
Chi non ha un lavoro è disoccupat3 (è malat3 socialmente).
Ogni persona “qua (così)” è in cerca di lavoro e, anche se ce l’ha, ne desidera uno “migliore”
Ossia, un lavoro che permetta di guadagnare di più e di “realizzarti”, che dia più “soddisfazione”, che rappresenti quel contrappeso che, probabilmente, serve per equilibrare ciò che non trovi più “dentro”, oppure, in famiglia, nella società, tra le amicizie ed in ogni genere di rapporto sociale. 
Senza lavoro, non mangi e altr3...
Nel lavoro puoi, infatti, gettarti a capofitto, soprattutto quando e se (se)… le cose non vanno bene nell’altro grande contenitore della “tua” vita:
il rapporto che hai con il genere opposto al tuo
col3i che ricerchi e che credi… completarti.
È una ricerca continua, quindi. Una fuga continua.
In ogni ambito del tirare a campare.
Non ti basta mai quello che già hai, poiché “senti” che ti manca ciò che già sei. Sì. Lo sei già, ed è proprio per questo che “percepisci di avere sperduto qualcosa o, meglio, dimenticato qualcosa/qualcun3, magari... proprio, te”. 

giovedì 11 gennaio 2018

Il vantaggio assoluto fa il Dominio.



Non dirmi che hai preso i voti anche tu…
No. Mi limito a rapinare le banche…”.
Damnation
Il vantaggio del Dominio è costante
Come è costante quella potenza che si limita a mantenere a “distanza di sicurezza” - ad almeno una “curva” di distacco o all’orizzonte degli eventi - tutt3 ciò che consegue
Questo “vantaggio” potrebbe anche aumentare, ma (ma) se la situazione è sufficientemente sotto controllo, allora, non serve nemmeno sviluppare altra potenza. 
In termini artificiali di “tempo”, si può intuire (calcolare) questa differenza, immaginando il Dominio che si auto colloca “a monte” di tutt3 “qua (così)”, per un periodo di almeno qualche decennio... in termini di “sviluppo, evoluzione, progresso, etc.” sociale.
Insomma, qualcosa che “è” ricordat3 dall’intenzione di/in un piano industriale (multinazionale mascherata da Stato; ad esempio, l'Arabia Saudita), lungimirante, ed il prodotto commercializzato “ora”, per l’utenza finale. Appunto:
qualche decennio di “distanza”.
E più aumenta la “dimensione (intenzione, piano, strategia, sogno, idea, etc.)” del complesso d’interesse “industriale, finanziario, speculativo”, tanto più aumenta la portata di tale marea avvolgente e coinvolgente, giurisdizionalmente, tutt3
Non importa cosa tu sei/fai “ora”. Non importa come vivi.
Non importa nulla ad un simile potere in fase di espansione sempre più globale. 
E, questione ancora maggiormente portante e centrale: 
immagina questa “idea”, auto propagarsi per il (nel) mondo “qua” e trasformarlo progressivamente nella versione “così”, con “te” al suo di dentro. 
Poi, immagina che tutt3 ciò “è già success3” e… che, dunque, ciò che continua a succedere ancora ed ancora ed ancora (ad immagine e somiglianza) è solamente il riflesso, l’eco, il feedback, la memoria (frattale espansa), la viralità, il funzionare, etc. di un simile grande movimento unico ed unicizzante, già avvenut3 “qua”, ad/in un certo “momento” della storia umana, planetaria, come ad esempio la teoria scientifica del Big Bang ricorda significativamente:
un grande, unico, centrale e portante
immenso “momento iniziale”
alias
“è già success3”
ed “ora” 1) ci sei perfettamente dentro e 2) continua a succedere (da “lì” l’apparente, ma fisica, ciclicità)…