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Passata è la tempesta…ecco il sereno
rompe là da ponente, alla montagna;
sgombrasi la campagna,
e chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
risorge il romorio
torna il lavoro usato…
La quiete dopo la tempesta – Giacomo Leopardi
Quando passa la “tempesta”, temi che qualcosa di molto serio ti possa accadere.
Da sempre, l’umanità teme la furia della natura.
E, dopo la tempesta, quale tipo di status quo ritorna?
Quale altra sfumatura della “paura” ricominci a temere, seppure… “in quiete”?
All’interno del “tutt3 scorre”, esiste la stabile r3gione fondamentale:
il perno, il fulcro, la leva, il centro auto decentrato che nulla toglie alla caratteristica centrale e portante del… centro.
“Non potevo dire di no… a mio padre…”.
Mongol
Non c’è risoluzione per quella “equazione” che non la prevede.
Per “riuscire” da un simile guazzabuglio, scientifico o meno... quanto vuoi o – meglio – “credi”, c’è solo un modo:
dissolverl3.
In che modo?
Accorgendoti di ciò che sostanzialmente “è”.
Alias… una versione di parte, del tutt3 (potenziale).
Come tale, qualsiasi “trucco (effetto speciale)” è risolvibile all’interno del proprio Dominio (sovranità assoluta, attraverso un atteggiamento “formulare” = saggezza/giustizia, memoria, esperienza, fare, essere, etc. ad angolo giro, universalmente).
Se (se) credi che questo Spazio (Potenziale) Solido è un disco rotto, che alfine ti annoia perché ti sembra persino di sapere già cosa vi ritroverai nuovamente descritt3 anche “domani”, allora (allora) questo è il motivo per cui continui a ritrovare sempre (sempre) lo stesso tipo di “informazione”.
Repetita iuvant...
“Me n’ero completamente dimenticato. Ma quando lui l’ha menzionato, m’è ritornato in mente…
Se mi porti alla fabbrica, posso costruirti un terminale sintetico con lo stesso effetto del gene terminale della Rete…”.
Blame!
Mentre si chiude l’anno 2017, si decidono “tra le righe” – nella Manovra – anche i consueti “regali” per le varie lobby, che contribuiscono – attraverso cospicue “donazioni” – alla vita del/nel Transatlantico.
E, se (se) è vero che la “barca è una sola”, è anche vero che quando il Titanic affondò, a bordo c’erano persone di Serie A e di Serie B (le scialuppe di salvataggio erano dedicate, prima di tutt3, a mettere in salvo la Serie A, poi bambin3, donne ed anzian3 della Serie B, ed a conseguire).
Allo stesso modo o, per meglio dire, a livello frattale espanso, tale “verità” è di più una (la) caratteristica “qua (così)”. Quale?
Quella che ti indica, chiaramente (e senza necessità di dimostrazione alcuna), che la realtà manifesta AntiSistemica di-pende da qualcosa che “è”, ovvio, qualcun3.
Il “qua (così)” è un modo sbrigativo, uno “slogan” incisivo, per indicare lo stato della “forma sociale” nella quale “sei”.
Un luogo comune. Il simbolo che indica la sostanza. Un modo per evidenziare che la “tua” realtà di ogni giorno e notte “è”:
dipendente
e, dunque
in “pendenza (e 'gravità')”.