giovedì 16 febbraio 2017

La profondità di campo.



Mio marito, non è mio marito”.
Invasion
Che cosa “sei”. La domanda, che non è una domanda, implica una riflessione (nel senso che tutto è già riflesso in ogni e qualsiasi tipo di scenario reale manifesto, anche “qua, così”, poiché l’ambiente è regolato/attraversato dalla caratteristica infrastrutturale, di livello originale, frattale espansa e di memoria frattale espansa. Le onde gravitazionali che cosa pensi che siano?):
che cosa sei
e
che cosa sei (pensi, credi)), diventat3 (“qua, così”).
La seconda implicazione, oscura la prima (origine o pre momento di “è già successo”). 
E ciò significa che, nel durante – in un dato momento – hai dimenticato il pregresso.
Ma (ma) in un ambito reale manifesto “di stampo 'dominato vs dominante' (gerarchico/dipendente), le cose non vanno mai casualmente bensì conseguono nella direzione del “verso”, che la corrente spinge/ispira loro…
Allora, questo comporta che la causa, anzi… di più, la ragione fondamentale per un simile accadimento, sia – anch’essa – facente parte di quella zona della dimenticanza, che coinvolge tutt3 “qua, così”:
dominante
e
conseguenza,
pre momento di “è già successo”.
Già. Ricordi da quel momento in poi (a fatto compiuto, non rammentando né il fatto, né tanto meno che cosa sia già successo, al fine di regolare – poi – tutto il resto)...

mercoledì 15 febbraio 2017

Il fermo immagine della modernità.



Nella pienezza del suo senso la parola 'rivoluzione' comprende due idee:
anzitutto quella di una rivolta contro un dato stato di fatto; poi l'idea di un ritorno, di una con-versione… per cui nell'antico linguaggio astronomico la rivoluzione di un astro significava il suo ritorno al punto di partenza e il suo moto ordinato intorno ad un centro”.
La crisi del mondo moderno - Traduzione e introduzione di Julius Evola - René Guénon
Una “parola” che comprende “due idee”, nella sua “pienezza”. 
Tutto ciò è, a sua volta, parziale (e non “pienezza”) sin tanto ché… il “ritorno” è appeso ad un “moto ordinato intorno ad un centro (che, nella fattispecie, non cambia mai, ma si limita – e concede – solamente trasformazione di sé, in… sé)…”.
Ossia, sino a quando... questo “centro” corrisponde al “lato tuo/umanità, dominat3”. 
Sino a quando, esisterà la compresenza immanifesta dominante.
Sino a quando:
la Massa non avrà "necessità" – apparente – di conseguire e dipendere “qua, così”.
La rivoluzione (un termine, ormai, desueto, fuori moda)” è, altrimenti, un altro giro di giostra, nel giogo AntiSistemico che, in questa maniera (e non paradossalmente) ha la continua possibilità di “migliorarsi (affinarsi)”, retro ingegnerizzando tutto quello che è passibile di perfezionamento “lato tuo/umanità, dominat3”. 

martedì 14 febbraio 2017

Quel piccolo particolare del “modo insolito”.



Il segreto del successo è fare le cose comuni in un modo insolito”.
John D. Rockefeller
È più un segno che un frammento… un discendente. Un successore…
Qualcosa che hai visto prima?
Non proprio. Simile. Ma differente.
Pericoloso come prima?
Molto di più…”.
Zaffiro e Acciaio
Note come le “cose” s’intrecciano, le une alle altre. 
Alle volte, tendi ad utilizzare il termine “sincronicità”.
Oppure, usi un paragone:
quello con l’attrazione (una sorta di magnetismo umano, basato sulla concentrazione di energia/intenzione).
In realtà, “qua, così”, nella sostanza, ti sei abituat3 a far riferimento, univocamente, a ciò che “ritrovi come disponibile (senza alcuna rielaborazione tua)
Ti sei mai domandat3, ad esempio, “come sarebbe il mondo manifesto, se la scienza non fosse deviata”?
Sì. Se tutt3 potesse, ancora, assumere una valenza altra (libera, sin dal livello originale), per forza di cose (conseguentemente) si manifesterebbe un altro tipo di realtà.
Senza, per/con questo, dover “ascendere”, scappare su un altro pianeta o fuggire in un’altra dimensione/universo…
Non per magia, super poteri o singolarità “elette”; ma, piuttosto, perché il reale potenziale lo ammette, ossia, lo prevede in sé:
è immaginabile, quindi (sempre).