La “storia”, ti dicono, si ripete. Ossia, “tende a”… ripetersi (ciclicamente).
Una “storia” che, quindi, sembra lasciare esattamente (sostanzialmente) tutto “com'è”, rivestendo di apparenza e, persino, di “poesia”, il “cambiamento” (che non è possibile “qua, così”, per via del primo principio della termodinamica).
“Tutto si trasforma… (passando da una forma all'altra)”.
Che cosa succede se… metti insieme (e "riunisci i puntini"), con un altro famoso “motto”?
Ok. Che cosa si ricompone? Qualcosa di casuale? Uno scherzo della natura?
Oppure, avviene qualche decodifica della realtà manifesta, alla luce (ombra) di quella potenziale (nella quale tu sei, sostanzialmente, ancora e sempre “te stess3”, al di là del momento di “è già successo” e della compresenza, immanifesta, dominante)… Questo. Vero?
La storia si ripete (ciclicità, status quo, controllo, “radiografia” frattale espansa della ragione fondamentale dominante).
Tutto si trasforma (apparenza, delimitazione circolare, causalità ed effetto derivanti da ciò che imprime “rotazione, senso, direzione, etc.”).
Tutto scorre (nella fissità di ciò che rimane immutabile, poiché inosservato, lo scorrere è defluire nella corrente, in “tondo”, impotentemente… poiché senza accortezza né consapevolezza).
Mentre “tutto… scorre, si trasforma, ripetendosi”:
è il loop by dominante
è come osservare con una punta di ritardo, l’aria che si muove al passaggio del treno, arrivando dopo il passaggio del treno
è il dimenticare ciclico e strategico