giovedì 7 aprile 2016

Le ragioni geometriche del vertice.


La sedimentazione delle/nelle rocce, che puoi “misurare, vedendo di tuo”, dimostra che “le stesse sono formate da strati”. 
Ossia, che cosa è la roccia?
È qualcosa di unico o di unito? È, piuttosto, qualcosa di “riunito insieme, nel corso del tempo (una sorta di 'archivio')”. È come una fotografia temporale. Qualcosa che “puoi anche studiare”. Per quale motivo? Per capire quali siano state le condizioni ambientali, più indietro nel tempo (per "ricordare il 'è già successo'").
Quindi, che cosa fai andando ad analizzare gli strati che compongono la roccia?
Studi la “sua” storia. Non solo. Studi anche la storia di ciò che gli stava attorno. La vicenda ambientale. Ovvio, le informazioni sono ivi codificate e le devi saper estrarre/comprendere.
Quindi: che cosa capisci/estrai?

Ragione geometrica...
Per te è identico “leggere un fumetto su carta, oppure, leggerlo nel tuo lettore digitale”?
Quale dimensione manca, nel lettore tecnologico?
Manca lo spessore sensoriale diretto.
Quel caratteristico “odore”, ad esempio, che la carta rilascia.
Manca il senso del tatto univoco, dal quale puoi trarre anche informazione d’altro tipo e direttamente verificabile in te, per mezzo tuo e della tua “storia personale”.
Allo stesso modo, l’analizzare gli strati di una roccia - per mezzo del metodo scientifico, in auge (mediante l’utilizzo di strumentazione “di mezzo” tecnologica) - disinnesca gran parte della tua sensibilità propria.
   

mercoledì 6 aprile 2016

Ogni spinta si auto proietta verso terra.


Tutto quello che "sale", poi, accondiscende... seguendo la forma ambientale.
Ci sono, sempre/in ogni caso, da fare (da “tenere a mente”) delle considerazioni di base.
Un po’ quello che è il semplice ragionamento “sorgente/foce”, relativamente alla “vita” di un fiume.
Ossia, che… esiste un “a monte (prima, sorgente)” ed un “a valle (dopo, foce)”.
Non solo. Occorre, anche, tenere in debita considerazione che, “per ogni attimo (presente) esiste, sempre, una simile distinzione ‘temporale’”.
Quindi, d’istante in istante, s’imprime e s’inscrive – nel reale manifesto (andando a caratterizzarlo, allo stesso tempo) – qualcosa che è una miscellanea sensata (orientata verso una esatta “direzione”) azione singolare d’assieme (complessa, all’apparenza, ossia... senza ricordare totalmente).
Il comportamento di tutto, il loro (di tutto) atteggiamento, le loro (di tutto) “sfere dimensionali interiori/esteriori, in toto, vanno a caratterizzare il tessuto manifesto del grado di reale percepito e percepibile, non percepito e non percepibile (per i motivi più svariati).
Con questo, SPS intende esprimere la considerazione più frattale espansa possibile. Quella che ti inquadra come un ingranaggio (potenzialmente principale) di/in una infrastruttura d’insieme che, complessivamente, ti sfugge (per motivi che sono esatti, causali, intenzionali ed inconsci – parte per parte).
Cosa viene “prima di”? Cosa “è già successo”?
Cosa “temi di più”? Cosa “eviti come la peste”?
Sono domande che affondano nella prospettiva più aperta possibile. Che non hanno nulla da difendere. Che non hanno nessun interesse di parte, se non quello “immanente” del desiderare la verità totale (il ricordare).
  

martedì 5 aprile 2016

La gravità maggiore.



Ti dicono che “il denaro non cresce sugli alberi”, eppure… le banche centrali lo “inventano (dal nulla o, meglio, dalla loro organizzazione)”.
Tu, che sei dipendente dal denaro, lavori tutta la vita per guadagnarne in quantità tale da poter sopravvivere, così… anche le banche centrali “lavorano alacremente, affinché possa esistere una simile dipendenza”.
Ti accorgi, dunque, che “qua, così” lavorano tutti?
“Lavorano” anche coloro che “non hanno lavoro”, perché 1) lo ricercano, 2) ne “soffrono” sia che lo trovano, sia che non lo trovano, 3) anche quando non lo ricercano, comunque, “lavorano sempre per il mantenimento dello status quo.
Tutto rigenera il “passato”, per mezzo del presente, a dipartire dal momento in cui tutto “è già successo (la “venuta” del Dominio, l’invasione e la conquista del genere umano, dopo aver conseguito il livello d’influenza della grande concentrazione di massa; misura sufficiente e necessaria per poter “lavorare in delegazione frattale espansa” il Genio frattale espanso)”.
 
La scienza deviata “ricorda” la formazione del “tutto (universo)”, a partire da un “attimo (Big Bang)”.
Una curiosità piuttosto significativa. Non trovi? Qualcosa che ricorda molto da vicino, la “tesi” SPS (quella appena sopra riportata, anche se in bozza molto sommaria):
  • a dipartire dal momento in cui tutto “è già successo
  • Big Bang...