martedì 20 ottobre 2015

Le previsioni dimenticate per incanto.



Ciò che (1) "leggi", poiché (2) cerchi (attrai) e non... trovi, ma (3) ritrovi di conseguenza (4) perché “ti viene dato”… quanto “vale”?
Quanto incide sulla “tua” Vita?
E… per quanto tempo lo ricordi?
Se lasci perdere “tutto il fumo”, (5) la Vita non è “tua”, (6) perché è una incisione altrui e (7) ciò che ti succede “vale sempre (perchè... contratto), anche se, poi, tu non ricordi affatto che è successo e c’è ancora”.

Prendi atto di certe “previsioni” e di come (8) sia successo solo quello che doveva succedere, alias, (9) quello che era nelle corde del Dominio, mentre tutto il resto – col quale “pensi di nutrirti” – (10) vale nella misura in cui “sei a teatro, in un teatro Globale, mentre assisti ed allo stesso tempo… interpreti la ‘tua’ parte, che ti è stata assegnata secondo modalità del tutto insospettabili e dimenticate per asfissia abitudinaria e programmazione inconscia ‘respirata con l’aria’”.
Per cui “quanto vale”? Vale per sempre, anche al di là della “tua” capacità di ricordare... come qualsiasi “cosa” sia potuta succedere, iniziare, perpetrarsi e perpetuarsi “senza di te”.
   

lunedì 19 ottobre 2015

Senza alternativa per ragioni storiche di convenienza.


 
Ti sei abituato/a a “leggere e vedere (vivere)” in modalità “osservazione (intrattenimento)”. Come se (come se…) tutto fosse “spettacolo, finzione (fantascienza), gossip, civetteria (politica e diplomazia)”. Come se (come se…) tutto fosse estraneo rispetto alla realtà manifesta, che “hai tutto attorno a te” e che “ti ruota attorno (dentro e fuori)”.

Che cosa reputi, allora, “finto” e che cosa, altresì, “vero”?
Sono vere le tasse che “devi pagare”. È vero il canone Rai. È vero il “tuo” lavoro. Sono vere le “tue” incombenze quotidiane, fatte di corse “casa, chiesa e lavoro”. È vero il risultato della “tua” squadra di calcio del cuore. È vero Renzi e Draghi. È vero che “devi andare al lavoro”. È vera la “tua” casa e tutto quello che la riguarda. È vera la “tua” famiglia, i “tuoi” figli, “tua” moglie. Sono vere le “tue” responsabilità sociali.
È vero il “tuo” divertimento, gli amici del bar, la gita fuoriporta la domenica, le feste comandate, le note sul diario, il sesso, etc.
È “finto” tutto il resto. Ma che cosa è “tutto il resto”?
E cosa significa “finto”?
  • tutto il resto = ciò che non ti sembra incidere più di tanto sulla “tua” Vita
  • finto = ciò che ti sembra “futile, inutile, fuori luogo, distaccato da te”.
Una trama di un film è “finta”, un romanzo è finto, la poesia, la storia di chi ha “perso”, coloro che sono caduti nella dimenticanza della storia, etc.
Per cui, anche SPS ti sembra “finto”. Perché SPS racconta una versione delle “cose”… che è più fantascienza, romanzo, “gossip/telenovela” piuttosto che “realtà/verità”.
Poi c’è la dimensione paura e scaramanzia; il “toccare ferro” al fine di non attirare su di sé ciò che si è appena letto o visto. Ciò che accende la speranza che “non sia vero, ciò che viene raccontato”.
C’è una logica e una viva intelligenza nel “tuo” modo di fare. Qualcosa che è un mix gerarchico tra “vero e falso”, interpretato secondo una tabella di convenienza, convenzione… basata sulla constatazione di quelli che sembrano i “fatti”. Ossia, su una versione della storia e dell’auto osservazione  che è sempre sotto all’egida di un modello esistenziale volto alla sopravvivenza.
Carpe diem/cogli l’attimo. Sì. Ma per far ché?
   

venerdì 16 ottobre 2015

Tu sei anche il manuale.



I bimbi africani non piangono, qual è il segreto?...
Una mamma africana, che vive da anni in Inghilterra, racconta la sua esperienza dei primi 6 mesi di vita di sua figlia, alla riscoperta della saggezza dell’intuito nelle sue radici.
Una lettura che fa riflettere e che ci lascia con una regola:
il bimbo è il manuale di cui disponiamo per essere genitori
Leggi il tuo bambino, non i libri.
L'allattamento al seno non è lineare - va su e giù o è circolare. E ricorda:
sei tu l'esperta dei bisogni di tua figlia(nonna africana).
Link
  • la riscoperta della saggezza dell’intuito nelle sue radici
  • il bimbo è il manuale di cui disponiamo per essere genitori
  • leggi il tuo bambino, non i libri.
Gli africani sanno tradizionalmente “cosa fare” (comportandosi di conseguenza? Non proprio o, perlomeno, non tutti). Non lo fanno, d’insieme, perché lo hanno complessivamente dimenticato, immersi come sono… nello status quo asfissiante, che li caratterizza “come gas di scarico dei motori occidentali”.  
C’è un comportamento, che puoi “mettere in moto/incarnare”; qualcosa di molto simile al modulare la frequenza della tua radio, ricercando la stazione preferita o ricercando “musica per le tue orecchie”.
La tecnologia ti ha, anche, messo a disposizione la funzione di (guarda non caso) “memoria”, per non dimenticare mai “dove si trova la frequenza della tua stazione preferita”.
Ma, in questo comodo automatismo, che cosa hai tuttavia dimenticato?
Il comportamento di coloro che sanno “cosa vogliono, perché sanno dove ritrovarlo sempre”. Ossia?
L’automatismo ha memorizzato la tua prima azione (quella che ha trovato la stazione preferita e l’ha resa fissa all’interno del tuo dispositivo). Ma… nel tempo, che cosa succede? Che tendi a dimenticare proprio il dato principale, relativo all’indirizzo frequenziale della stazione radio del tuo cuore.
Dimentichi perché c’è qualcosa che lo fa per te
La comodità la paghi in termini di:
oblio.