giovedì 24 settembre 2015

Il reale manifesto? Una malattia contagiosa.



Immagina:
se una “trama da film”, molto avvincente, ti suggerisce che “tu sei una formula chimica”, che cosa sei ormai portato/a a pensare?
Che, come minimo, non è vero. Perché? Perché tutto ciò è “solo” una trama da film. No?
Ora, immagina:
se la realtà manifesta è frutto di una simile “trama”, e in un film ti viene raccontata la verità ma... la trama da film è “fantascienza”, allora la realtà manifesta – che è, invece, “scienza” (a livello di convinzione di Massa) – non può essere ciò che traspare nel film.
Sì o no?

Rifletti ciò che ti “colpisce”.
È semplice e sola… frattalità espansa.
Qualcosa che “si può anche raggirare se (1) tu “non ci sei (non sei presente in te stesso/a)”, (2) tu “non ricordi (cosa è già successo)”, (3) tu non sai più, dunque, dell’esistenza del Dominio (l’origine dell’attuale forma di “qua, così”) e (4) tu non riconosci, oltre che te stesso/a, anche la codifica frattale espansa... a “capo del tutto riemerso ‘ad immagine e somiglianza’ del Dominio”.
Per cui, “pensa”… quale modo migliore per:
  • nascondere “alla luce del Sole”, ciò che è già successo
è
  • quella strategia, che ti porta ad essere “avvisato/a, ma non certamente ‘mezzo salvato/a’”
  • come, ad esempio, proprio il fatto di darti in pasto la verità... “tanto, poi, tu non ci credi e non te ne fai niente”.
Il risultato? È sempre quello:
  • ciò che è già successo (l’avvento del Dominio, la tua invasione e conquista, la tua amministrazione, l’emersione di questo reale manifesto, etc.)
  • rivela se stesso
  • nell’insieme delle altre infinite trame (secondarie)
ma
  • tu “non sei più in grado di ricomprendere e ricordare/riconoscere”.
Ad un simile punto (molto vicino ad una sorta di “non ritorno”), anche la frattalità espansa – nella propria funzione di memoria – risulta come annacquata nel tutto conseguente all’evento cardine che agisce, in un eterno ora, come valvola di controllo di qualcosa che sfugge ad un livello di comprensione/immaginazione umana, essendo anch’essa solo una conseguenza dell’evento che si dovrebbe indagare/scoprire.
Lo percepisci il loop perfetto? Non si tratta di vederlo, bensì, di giungere ad “avvertirlo (nonostante tutto e tutti)”.
Il Sistema Solare è quello che ti viene dipinto usualmente (attraverso mente usuale)? 
   

mercoledì 23 settembre 2015

C’era una volta… e c’è ancora.


  
Ogni volta che t’imbatti in “qualcosa, che il corpo umano non riesce a produrre da sé, in libera e semplice autonomia”… non fermarti subito nel processo di auto osservazione delperché?”.

Chiediti sempre:
  • “ma i cosiddetti ‘primitivi’ come facevano, allora?”
  • “ma, il genere umano, nel corso della sua storia, come ha fatto, allora, prima d'ora?”…
Ti danno ad intendere che gli umani abbiano vissuto per millenni, come degli “ignoranti”, seppure… dal passato sorgano, allo stesso tempo, almeno due grandi “direzioni del possibile”:
  1. la “pista” (appunto) dell’ignoranza
  2. la “pista” della “grande tradizione”.
Ciò solitamente viene “assorbito, portando a lenta ebollizione” la convinzione generale che, fossero i pochi ad avere la “saggezza” e che tutti gli altri conseguissero come dei perfetti “ignoranti”, rientrando – dunque- ancora nella prima “pista”.
Ma... se rifletti a fondo, ti puoi accorgere che – anche in quella presunta “ignoranza” – gli umani hanno, da sempre, usufruito di processi naturali… derivanti dall’applicazione “di qualità di serie e non optional”, come per dotazione naturale del complesso corpo/mente umano.
Ad esempio, anche senza sapere nulla – a livello scientifico – una donna conduce positivamente il proprio parto, in maniera del tutto naturale/istintiva. Che cosa significa?
Che l’automazione del processo è insita nel bagaglio “di serie” individuale (che non manca nulla, in origine).
Il che ti porta, più o meno direttamente, ad accorgerti di uno stato di fondo – che chiami “naturale” – dal quale si diparte la tua Vita. L’esperienza, in un simile contesto, è qualcosa che “impari lungo il percorso esistenziale” e questa “esperienza” viene raccolta nel processo causale della “memoria”:
  • l’esperienza viene registrata nella memoria
  • atto dopo atto
ed, in seguito
  • l’esperienza dipende dalla memoria
  • dimenticando il singolo atto, ma non il senso generale degli atti, conservati a livello mnemonico.
Ecco che, dunque, la memoria diventa un contenitore complessivo, come la banca per il denaro individuale e collettivo.
   

martedì 22 settembre 2015

Senza fare nulla…


Illusione... che "vende sempre".
Il cuore è, insieme al cervello, il nostro organo più importante. È quindi necessario seguire uno stile di vita sano per poterlo mantenere in forma. L'attività fisica, l'alimentazione giusta e la prevenzione sono fondamentali
Link
Appunto! Perché, allora, tendi ad ignorare questi “sani principi”? Perché in ogni negozio/supermercato, i prodotti venduti sono “sani solo a parole o a colpi di spot pubblicitari”?
Cosa lo permette? Ciò che lo prevede...
Perché non riesci ad opporti a certe dinamiche e a certe logiche di “mercato”, seppure ti sembra di sapere esattamente “come stanno le cose”?
Cosa te lo impedisce? Ciò che lo prevede...
C’è qualcosa di “fisico” che scatta ogni qualvolta che tu “manifesti la tua intenzione, a tal proposito”?
No. O, meglio, “non più”.
Perché tu esprimi il tuo dissenso al bar, davanti ad una tazzina fumante di caffè – per il breve tempo di una pausa sul/al lavoro. Perché tu esprimi il tuo dissenso a tavola, alla sera con la tua famiglia… nel momento in cui “non ti sente nessuno” e, dunque, nel momento in cui “non serve a nulla, se non per toglierti di dosso un po’ di depressione e per sfogare, in superficie, tutto ciò che ti scuote nel profondo” senza, quindi, cambiare nulla nella sostanza di tutto ciò che esiste al di fuori di te e che, poi, caratterizza per auto induzione anche quello che è il “tuo” interno.

Tu non manifesti più in “strada” il tuo dissenso (anche perchè "se lo fai... ti prendono per matto". Vero?). Tu non hai più la forza per farlo, perché “non è più alla moda”. Qualcosa “dentro” te lo impedisce… e non sei certamente tu, per come senti di essere quando “rifletti, un attimo prima di... addormentarti”.
Ormai, “qua, così”, sei diventato/a come un ripetitore infrastrutturale AntiSistemico:
che altro pensi di essere?
Non ti accorgi che nonostante tutto ciò che “senti di poter/dover fare… non fai esattamente nulla”?