lunedì 20 aprile 2015

Nulla di nuovo, nulla di fatto (1).




Ciò che "vivi/ti capita" va a costituire una "rete, con te". Ti caratterizza.
E, ciò, "te lo porti dietro" sino quando non te ne accorgi e sino a quando non (ri)esci a sbrogliarti dalla rete.
Ogni umano "si porta dietro qualcosa di simile". Una zavorra non avvertita come tale, ma "solo" come un certo senso di "pesantezza".
In “giro” c’è informazione (segnale che “forma per l’azione”) buona e cattiva. Le due polarità in questione, non sono “orientabili” in senso assoluto, venendo meno la "comprensione" (ricordo, memoria) del senso dell’esistenza umana.
Ossia, “se non sai che cosa ci fai qua, così”… che cosa puoi trarre da qualsiasi scala di valori diretta(mente) raggiungibile attraverso l’esperienza?
Dove vai? Dove andrai, se non… dove ti spinge quella corrente Globale che, d’insieme, non ti sembra nemmeno esserci, seppure “tutto scorra” di (con)seguenza (inerzia) verso il... "futuro/destino"…
In questo “tuo” errare senza senso né direzione, (ri)assumi entrambi i "valori di scala" per emulazione (in)diretta, estraendoli dal contesto comune (moda, tendenza, legge, credo, paradigma, status quo, etc.) e... "facendoli tuoi" (rete).
In questo “tuo” errare, con(senso) e con direzione inerziale, quindi, ti limiti a (s)correre con la corrente più forte e sempre più “unica”. Qualcosa che registri sottil(mente). Qualcosa che ti (ri)trovi a dover (e)seguire, per mancanza di altra direzionalità, visto che… tutto sembra avvolto da una nebbia, tendente al (man)tenimento di uno stato ®aggiunto da tempo (in)definibile, (s)eppure definito.
È “solo” che… “non (ri)cordi”. Tutto qua. He He…
Il “buono e/o il cattivo” sono, allora, solo delle inclinazioni relative ad un giudizio (lettura) angolare frutto della prospettiva individuale e d’insieme (allo stesso tempo).
Come (ri)leggi ciò che (ri)accade nella lavagna del reale (intessuto)?
Alla luce di quale “punto di vista”?
Secondo quale “interesse”?
In base a quale forma di “sapere”?
Su quale “®assicurazione”… che sia “giusto” così?
  

venerdì 17 aprile 2015

La (pre)visione del futuro (intenzione).


 

L’ira di Dio saprà sempre dove trovarvi
Il Destino Di Un Guerriero – Alatriste
Perché “Dio” dovrebbe essere… irato?
Come puoi constatare, per quello che “vale” – per te, una citazione presa da un film:
  • non viene usato il termine “cercare” (“Dio saprà sempre dove cercarvi”)
bensì
  • viene usato il termine “trovare” (“Dio saprà sempre dove trovarvi”).
I termini del linguaggio, ti "identificano frattal(mente)".
Più sei "preciso/a" e... più "ci sei", pena il ruotare in eterno nei loop (con)sequenziali, che ti fanno "(ri)cercare in eterno".

Lo sai, ormai; in SPS si “ragiona” attraverso la logica della frattalità. 
Ossia, mediante la (ri)assunzione del “tutto” (ciò che ti caratterizza, fuori e dentro), da una prospettiva angolar(mente) “non convenzionale” (come le misure messe in campo dalle banche centrali, con il pretesto di risolvere lo stato di crisi):
- il frattale è, per SPS, una polarizzazione molto simile al concetto di imprinting o di radioattività (ad immagine e somiglianza “sostanziale” di…)
- derivante da una (com)presenza, anche non manifesta, a maggiore “impatto incisivo” in uno scenario di ri(ferimento) comune, molto spesso ritenuto unico e senza alternativa (o, meglio, senza memoria)
- motivo per il quale, non sembra mai possibile delineare “la” causa che, posta all’origine – come un filtro – (ri)esce a man(tenere) la (ri)f(orma) del reale (con)seguente, (d)entro al proprio “solco dell’aratro”
- motivo per il quale, la “natura degli avvenimenti” sembra sempre avvolta in loop, o cerchi concentrici senza via di uscita e di collegamento tra essi (divisione, separazione, specializzazione, annichilimento, apparenza, controllo, destino, etc.).
Se pensi di conoscere un frattale, è solo perché hai letto qualche accenno dall’opera di Mandelbrot, ad esempio; e, solita(mente), il frattale è un “disegno/forma che si replica all’infinito”…
Questa estrema semplificazione, nonché linearizzazione e disinnesco, della condizione frattale della realtà (ri)emersa, cor(risponde) all’intenzione “della causa prima, non manifesta” (Nucleo Primo) di (man)tenere lo status quo, in quanto “momento angolare di lettura della memoria collettiva”, secondo un angolo di incidenza (riferimento) che per(mette) di filtrare/(de)codificare un certo tipo di “informazione”, omettendo/(tra)lasciandone tutta la rimanenza.
 

giovedì 16 aprile 2015

Status quo = momento angolare della memoria (prospettiva, inclinazione).




 Utilizzare il WiFi in hotel? Meglio non farlo
La società che produce il router – AntLabs, di Singapore – ha rilasciato un aggiornamento alcuni giorni fa, ma è l'utente finale, in questo caso l'hotel, a doverla applicare.
Gli hotel sono stai avvisati, ma a quanto pare non hanno del personale in grado di installare gli aggiornamenti. ..
Link
Non hanno del personale in grado di...
 
Che cosa sai? Quello che gli “esperti” ti… passano. E cosa ti passano?

Cosa sei "in grado di..." capire/fare? 

Ciò che (ri)trasmettono, ossia, informazioni (ad)att(e/ate) per man(tenerti) nella con(vinzione) che "esiste ciò che devi sapere esistere" (loop auto intrattenente).
Anche se la prima prova di una Terra sferica deriva da antiche fonti greche, non vi è alcun resoconto di come la sfericità della Terra sia stata scoperta.

Il concetto di sfericità della Terra risale all'antica filosofia greca intorno al VI secolo aC... ma rimase una questione di speculazione filosofica fino al III secolo aC, quando l'astronomia ellenistica stabilì la forma sferica della Terra come un dato fisico...

Eratostene (276-194 aC) stimò la circonferenza della Terra nel 240 aC circa...

Link
  • non vi è alcun resoconto di come la sfericità della Terra sia stata scoperta
  • III secolo aC, quando l'astronomia ellenistica stabilì la forma sferica della Terra come un dato fisico.
Che cosa "stimò" Eratostene? La circonferenza della Terra... (una misurazione di un'area sferica/cerchio centrica)...

Metodo indiretto = com'era la f(orma) delle monete già in epoca sumera?


Tonda, sferica (He He)... la "(f)orma (ri)conosciuta come... più naturale"