mercoledì 25 febbraio 2015

Dominio sull'intero spettro.



Noi siamo un impero e quando agiamo creiamo la nostra realtà; così, mentre voi studiate quella realtà - con tutto l'equilibrio di cui siete capaci - noi agiamo di nuovo, creando altre nuove realtà che voi potete anche studiare, ed è così che le cose si gestiscono:
noi siamo i protagonisti della storia... e a voi, a tutti voi, sarà solamente consentito di studiare ciò che noi facciamo”.
Karl Rove
Una "sorpresa" per Rove:
tutto ciò che dici è vero, ma anche gli Usa (ri)entrano in una simile prospettiva, di sempre più chiara (de)rivazione 'Made in Nucleo Primo'. Ok?. Se ti basta anche così... allora va tutto bene".

Questa espressione, (ri)trovata solo oggi, illumina e testimonia a pieno la “prospettiva SPS”:
  • sei nella Caverna
e
  • nella Caverna puoi sapere tutto della Caverna (come funziona, studiando le leggi e sviluppando le scienze deviate dalla Caverna)
ma
  • se non ti accorgi di essere nella Caverna
  • tutto quello che sai, corrisponde al nulla, o meglio, alla continuazione senza alternativa apparente dell'esistenza seg(reg)ata nell'inter(n)o della Caverna.
La frattalità espansa è la legge strumento per terra (ri)formare una (di)versa realtà (ri)emersa:
essa è, molto modestamente, l’equivalente frattale, ad esempio, della (ri)cerca che Einstein si è (s)forzato di portare avanti, in termini di “equazione unica”...
Tutto l'universo è spiegabile in un'unica equazione…
Link
Einstein non l'ha mai (ri)trovata, perchè ha continuato a (ri)cercare (pertanto è girato in tondo al "cercare sempre").
L’equazione unica non è una “equ(azione), bensì è la frattalità espansa (ri)utilizzata (strumento) dal Nucleo Primo.
Nulla di divino, ma solo un “dispositivo”, come del resto è qualsiasi legge umana, che fissa dei termini e li (man)tiene sino a quando gli è possibile. Chiamala, se vuoi, “effetto della programmazione originale”.

Uno strumento "mezzo vettore", (in)somma…

"La sua importanza presso gli ermetisti era tale, da essere considerata uno dei mezzi mentali più efficaci per l’eliminazione degli ostacoli che impedivano al nostro sguardo di infrangere i muri del mistero...".

martedì 24 febbraio 2015

Andare alla causa.



SPS non è la pettegola del paese, la suocera, la… perpetua del prete. SPS non è il burbero senza speranza, il brontolone, lo… scemo del villaggio.
Naa, nulla di tutto ciò. C’è "epicità" che (tra)sale e che s’emana da “qua”
Era così micidiale che i suoi nemici venivano accecati dall'abbaglio di tanta miticità...
Kung Fu Panda

Ogni costume, ogni parte, ogni ruolo, ogni (ri)vestimento… è carta da parati già tolta e gettata sul pavimento a bruciare, in SPS.
Tutto “viene giù” e… passa a miglior Vita o impiego.
Tutto è (ri)composto da materiale, da sostanze, da risorse, ed il suo (ri)utilizzo deve sempre essere (re)inquadrato da una prospettiva all’altezza dell’intelligenza, che ha progettato/immaginato lo scenario del circuito primario, sul/nel quale può essere (im)piantato qualsiasi forma di circuito secondario (tipologie di realtà riemerse).
L’essere umano ha il dovere di essere coerente con una simile “realtà d’insieme”.
Qualcosa di (in)finitamente “ricco”, che attualmente (da molte migliaia di anni, perlomeno) viene nascosto per mezzo di una (in)versione del segnale (im)portante:
  • dall’abbondanza (origine)
  • alla scarsità (per effetto del controllo in leva frattale espanso).
Dalla infinita capacità di radicamento di qualsiasi tipo di realtà anche inimmaginabile.
Alla fin(i)ta (de)limitazione di questa forma di realtà, basata sullo sfruttamento continuo e sul “saccheggio” delle risorse.
SPS si è accorto, di ciò… dopo cinque anni di “stasi sul pezzo”; una stasi centrale (fermezza) che ha (per)messo di mettere meglio a fuoco, non i dettagli, bensì i cardini sui quali si regge il castello di carte (Anti)Sistemico:
(al)la causa primaria di questo paradigma, che ha (ri)coperto tutto di (con)seguenza
come una spessa cortina di smog o di cenere vulcanica (frutto di una eruzione).
È già (av)venuto. Che cosa?
 

lunedì 23 febbraio 2015

Frattalità espansa (3).




La terza immagine della serie.
Diciamo che, in essa, “c’è molto da leggere”. È una immagine, comunque.

La “molla” che (di)scende, (pre)determina la “larghezza del solco d’aratro”, nel quale sei... perché (con)segui.
Il “tuo” libero arbitrio, la “tua” libertà, ogni (ri)forma di democrazia (ma anche dei modelli di governo diversi), tutto… (ri)entra in questa ottica superiore (superiore non perché divina ma, semplicemente, perché giunta prima di te e inarrivabile, ora, per consapevolezza… visto che hai dimenticato tutto il pregresso).
Tu puoi “liberamente muoverti”, in "larghezza", ma non puoi (fuori)uscire dal “seminato”.
Il cane ha una catena, che lo (man)tiene fisso al “chiodo centrale” (perno). Esso descrive un cerchio, nella sua possibilità di movimento attorno alla propria cuccia (casa), ricavata dal suo “padrone” all’interno del giardino dove vive.
Se il cane si libera e (ri)esce anche a scappare, dove va esatta(mente)?
Al di fuori è ancora e sempre (d)entro, perché il modello sociale è solo un prolungamento del giardino di casa e, dunque, della “propria” cuccia con relativo piano di auto contenimento.
Al di fuori il cane diventa un pericolo per gli altri o, meglio, per la tipologia di conduzione esistenziale che gli altri sono abituati a (per/con)seguire.
Al di fuori (inter)viene l’accalappiacani… e tutto quello che (com)porta un simile intervento.

Il "cane" deve sempre (s)fuggire; scappa da tutt(i/o)… ha paura, (rim)piange addirittura lo status quo (pre)cedente.