lunedì 1 settembre 2014

Il pensiero è un sistema di controllo basato sull’influenza dell’ispirazione (1).


 La scuola “deuteronomista” ha un’idea precisa a farle da guida:
la necessità molto sentita di riproporre... la profondità originaria della Legge
“Deuteronomio”… in greco significa “seconda legge”.
Il protagonista è ancora Mosè, nel suo compito di “commentatore ed esortatore” della Legge per il popolo. Mosè è il condottiero anche della mente e del cuore del suo popolo
I grandi libri della religione. La Bibbia. Antico testamento.
C’è una “guida” inscritta nel tutto e nel dettaglio del tutto:
in ogni singolo dettaglio, costituito e costituente la gerarchia. Nulla accade per caso… se non lo permetti. Ciò che non vedi/percepisci, non significa che non esista. La tua capacità di “farti un’idea del tal fenomeno o della tal cosa” è completamente soggiogata proprio da quel “qualcosa”, che non vedi/percepisci perché non intende essere veduto/percepito.
La prospettiva ha più punti di partenza e di approdo.
Dipende da quale di questi “punti” tu osservi, pensi, (ri)fletti ed… esisti. La “fede/credo” è un programma che ti vincola ad un punto preciso di questo insieme di prospettive diverse. Per questo motivo, nel Tempo, la tecnologia della natura ti (ri)configura secondo ciò che hai agganciato in qualità di campo d’imprinting/morfogenetico.
La tecnologia naturale è un circuito primario, che esiste da “sempre” (con il Pianeta Terra 3d).
La tecnologia del Nucleo Primo è un circuito secondario, che esiste da “molto Tempo” (sul Pianeta Terra 3d).
Entrambe le circuiterie sono zone di possibilità (fonti di emissioni di realtà), entro le quali “scorrono” i programmi o, meglio, i loro effetti della riprogrammazione di qualcosa che, inizialmente era neutro.
Il circuito primario, in pratica, è un modello infrastrutturale “spugna” (ospitante), atto a ricevere informazioni, input, segnale terra formante, in sé (sistema operativo predefinito/tecnologia naturale) e dall’esterno (riprogrammazione/tecnologia del Nucleo Primo).
Ciò permette di (ri)assumerlo da una prospettiva infrastrutturale, ossia, caratterizzato da una funzione programmabile e, seppure dotato di una origine funzionale, aperto ad una sua - appunto - possibilità di (ri)programmazione (sistema open).


venerdì 29 agosto 2014

Revisionismo Frattale della Storia Deviata by SPS (5).


La moneta è dentro al "pesce"... La Chiesa è dentro allo Stato.

(Ri)cordati che puoi/devi usare anche il Cud per scegliere la destinazione del tuo otto per mille.
Papa: quanti peccati nelle parrocchie, tristemente segnate da invidie e gelosie.
Quanti peccati nelle nostre parrocchie! Il rammarico è stato espresso da papa Francesco nel corso dell'Udienza generale in piazza San Pietro. Durante la catechesi, Bergoglio ha colto l'occasione per parlare di un tema sul quale tanto insiste e che tanto lo addolora.
"L'esperienza - ha detto Francesco - ci dice che sono tanti i peccati contro l'unità. Non pensiamo solo agli scismi. Pensiamo ad esempio ai peccati parrocchiali. A volte, le nostre parrocchie sono tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie"…
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Questa riflessione del Papa (ri)corda un passaggio del film Johnny Stecchino:
nel mondo siamo conosciuti anche per qualcosa di negativo. Quelle che voi chiamate piaghe. Una terribile, e lei sa a cosa mi riferisco:
l'Etna, il vulcano, ma è una bellezza naturale.
Ma ce n'è un'altra grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito... la Siccità... la terra brucia e sicca, una brutta cosa... Ma è la natura... e non ci possiamo fare niente.
Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo non è la natura ma l'uomo... dov'è? È nella terza di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia e in patticolare Palemmo agli occhi del mondo... ehh... lei ha già capito, è inutile che io glielo dica... mi veggogno a dillo... è il traffico!
Troppe macchine! È un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famigghia contro famigghia, troppe macchine!
Le “piaghe” sociali sono, dunque:
Etna, siccità, traffico e… invidie, gelosie, antipatie.
Molto bene. Adesso che lo sai, cosa pensi di fare? Cosa pensi di cambiare nel tuo stile di Vita? E, soprattutto, come pensi di attuare questo “cambiamento”?
Quando qualcosa lo “respiri”, perché è diventato/a troppo centrale, sempre presente e collocato profondamente (ipocentro) in “leva/proiezione” su tutto quello che consideri “Mondo” (epicentro, realtà 3d che desumi dall’evidenza derivante dai tuoi sensi)… allora, tutto quello che sai, pensi, rifletti, mediti, ragioni, immagini, senti, tocchi, etc. (ri)sente di una simile causa sotterranea, assolutamente non presa in considerazione all’interno della “tua” matematica, geometria, letteratura (equazione) che, per questo, risulta sempre conseguente, derivante, posteriore, dipendente.
Il prendere in causa gli effetti e non le cause è, in effetti, la caratteristica della scienza deviata.

giovedì 28 agosto 2014

Revisionismo Frattale della Storia Deviata by SPS (4).

Presenza...

La Chiesa cattolica è un'istituzione gerarchica religiosa fondata su un potere autoritario.
Da distinguersi dal cristianesimo, dottrina religiosa che non prevederebbe gerarchie né quindi il potere religioso o politico dell'uomo su altri uomini, sulla base degli insegnamenti dei suoi principali testi di riferimento, i vangeli canonici, e di Cristo stesso.
Nel senso generico del termine una Chiesa (dal greco εκκλησια, assemblea o convocazione) indica una comunità cristiana che raggruppa i fedeli di una stessa confessione…
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SPS ha proposto, nelle precedenti puntate, una visione “panoramica” dell’orizzonte “Chiesa”, volta a (ri)formulare la “storia deviata” che l’accompagna ad hoc:
la “sua” storia.
La storia scritta dal punto prospettico del “vincitore”, ossia, di col(u/e)i che… “c’è sempre stato”. Un cospetto onnipresente. Qualcosa con il quale “far di conto”, in ogni caso.
Con la locuzione far di conto si intende l'abilità di capire e utilizzare i numeri, specialmente quelli che si incontrano nelle attività quotidiane, per compiere le operazioni più semplici. Nel parlare comune, la locuzione è poi usata anche con riferimento alle attività di ragioneria.
Il far di conto viene di fatto incluso in tutti i programmi di alfabetizzazione e chi non sa far di conto viene considerato analfabeta.
Il far di conto viene considerato una destrezza; l'incapacità patologica di operare con i numeri, solitamente associata a lesioni neurologiche, viene chiamata discalcolia.
La capacità di far di conto viene anche chiamata senso dei numeri, ovvero "buon senso nei confronti dei numeri".
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Il far di conto viene considerato una destrezza… l’avere “senso”, l’essere “abili coi numeri e con la ragioneria”.
La “sua” storia, ormai millenaria, si (con)fonde unitamente e dentro alla storia di Roma e del territorio della penisola “italica” che, inerzialmente, “doveva (ri)unirsi in un solo insieme geografico”, così… come equi bilanciando, per altri versi, lo scompattamento da manuale della Pangea, o “deriva dei continenti”.