venerdì 18 luglio 2014

Un minuto lungo 61 secondi.


Se fossi nato in un campo profughi e non avessi da cinquant'anni nessuna prospettiva da dare ai figli, sarei anche io un terrorista.
Giulio Andreotti
L’espressione “colorita di verità” di Andreotti data 2006, ossia, (ri)sale ad un periodo storico personale caratterizzato dagli 87 anni del “Divo”. Un’età che, nel caso in questione, ha coinciso con una “delocalizzazione ed esternalizzazione del proprio centro operativo” come, infatti, nel 2008 fu a tutti dimostrato ufficialmente, in diretta tv).
Pervaso da simili “turbamenti”, anche il più fidato degli elaboratori elettronici smette di dare fiducia.
Il virus della “vecchiaia” colpisce ancora? Beh… anche se fosse, non è il caso di andare per il sottile, visto che quello che può essere (ri)elaborato, la dice lunga - in un’ottica di "contrappasso" - rispetto alla valenza di tutta una Vita condotta da perfetto elaboratore elettronico “indecifrabile”.
L’espressione in questione scopre l’acqua calda? Sì e no:
ma la conferma andreottiana, seppure “dopata”, evidenzia la portata del vettore “ambientale” come centrale, (ri)spetto alla formazione convenzionale attribuita al comportamento individuale... da una platea distante, che giudica secondo “interesse”.
Te lo vedi Andreotti “terrorista”? He. He. He. In un certo senso, sotto al suo “governo” ne sono trascorsi di "atti terroristici"… tanto che, forse, il suo (ri)parlarne deve avere (ri)mescolato molti fantasmi dai propri vincoli d’oltretomba.
 
La parabola di un essere vivente deve essere sempre tanto “triste”?
Andreotti: "Ho qualche segreto di Stato e lo porterò con me in paradiso"…
Custodisce molti segreti?
"Un po' di vita interna dello Stato la conosco. Molti no, qualcuno sì. Ma li tengo per me. Non farei mai un libro o un'intervista su certi episodi. La categoria del folklore politico non mi appartiene".
Link
Altro che “folklore”. È di verità che si… tace. Anche se di “verità scomoda” a, quanto pare, si (non) tratta
    

giovedì 17 luglio 2014

Altri livelli, altri Mondi.


Apparteniamo ad una generazione che si è vista rubare il futuro sotto il naso. Il sogno americano che hanno conosciuto i nostri genitori ci è stato scippato da uomini disposti a mentire, imbrogliare e rubare, per proteggere la propria ricchezza. Un tempo, se prendevi voti alti entravi in una buona università, ottenevi un buon lavoro e dopo 15 anni di duro impegno… mettevano il tuo nome sulla porta. Ma quel mondo è sparito
Il potere dei soldi
Noi ricostruiremo. Noi ne usciremo più forti di prima:
più forti politicamente, più forti economicamente.
Rudy Giuliani
A minaccia si è risposto con una “minaccia”e "tutto è servito".
Lo skyline, il “volto”, di New York è cambiato. Te ne sei accorto?
A distanza orami di tredici anni, laddove emergevano le torri gemelle, ora s’innalza il “One World Trade Center, anche noto non ufficialmente come Freedom Tower (Torre della Libertà). Link”.


541 metri; vengono le vertigini solo a pensarci ma, soprattutto, "manca la terra sotto ai piedi" e persino l’aria, al pensare all’entità degli interessi che si muovono attorno a questo “progetto”. Alla centralità che ha assunto questo sito. Alla sua importanza a livello storico e simbolico, oltre che ad ogni altra valenza pratica e sottile.
Al Mondo, in questo Mondo, c’è qualcuno che può decidere di abbattere un intero complesso abitato, attendendo la luce del Sole, nel “centro della città più centrale” al Mondo, con la facilità attraverso la quale tu, forse, potresti schiacciare con un dito una formica a terra.
Che costui sia un “terrorista” è certo, tuttavia, (ri)cade fuori dal tuo orizzonte degli eventi, il capire effettivamente chi sia questo potere che può decidere la versione della storia da raccontare ai propri “nipotini”.

mercoledì 16 luglio 2014

Made in...


"Inequality for All" - Jacob Kornbluth/ Robert Reich
L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.
Niels Bohr
Quando voglio sapere che cosa pensa la Francia, lo chiedo a me stesso.
Charles de Gaulle
La (ri)strettezza è qualcosa di simile ad un collo di bottiglia, tramite/attraverso il quale… attuare un maggiore controllo del traffico transitante, oppure "viverlo/subirlo" (le facce sono due).

Ovvio, ciò premesso che esista perlomeno una “parte” fortemente votata al controllo. Quando le parti sono più d’una, si assiste al fenomeno tipico della “guerra”. Gli interessi muovono sottilmente gli eserciti, unitamente alla necessità di denaro insita alla base dell’individuo. Altrimenti come si potrebbe formare un esercito? I diversi tipi di interesse s’intrecciano a formare una gerarchia. Ossia:
qualcosa di multi strutturato si (ri)forma e si (ri)flette nell’ambito sottostante (polarizzazione). Questo è stato certamente un buon metodo, per tutte quelle intelligenze superiori, che nell’antico passato hanno trovato il modo per “discendere” lungo i piani della creazione, come intessendo una scala verso il basso per, poi, lasciarla inesorabilmente “lì”.
Ora, quel “marchingegno/passaggio” è ancora esistente e la sua (ri)scoperta, per opera di altri che provengono già dal “basso”, (ri)sulta essere un fantastico incentivo al suo (ri)utilizzo in altra chiave:
controllo sulla dimensione di appartenenza (nativa)
tentativo di (ri)salire la gerarchia dimensionale.
Questa “tecnologia/possibilità” corrisponde al (ri)trovare la porta delle mura della città, aperta e non sorvegliata, oppure... quella del carcere completamente divaricata, come una sorta di "invito a...".
Che faresti? Quanto potrebbero quelle “colonne d’Ercole” ancora trattenerti, se il suo principio di inviolabilità venisse meno? Se, in qualche modo, desumessi addirittura di essere incoraggiato a…