venerdì 30 maggio 2014

Il Dispositivo.


Statistica: la scienza per la quale se io ho mangiato due polli e tu non hai mangiato nessun pollo, abbiamo mangiato in media un pollo ciascuno.
È facile essere abbindolati o auto abbindolarsi, a questo Mondo. È sufficiente… cosa? Beh… si (ri)entra sempre, a prescindere dal tipo di ragionamento/logica, in loop più o meno mentale. Ok. Vediamo di andare oltre, quest’oggi, ponendo le basi per (1) accorgersi di essere in un loop e (2) trovare la via d’uscita dal loop.
Come si fa? Come si procede? Devi sapere che è un viaggio che "quando sei già in viaggio, ti dimentichi di avere intrapreso"...
Dunque; questa è la via che si sta sviscerando per mezzo di SPS e non è l’unica possibilità. È proprio questo modello di pensiero che mina alla base la capacità consapevole di fuoriuscita da qualcosa che, evidentemente, “non esiste” in quantoché “esiste” in qualità di unica possibilità di riferimento. 

Se pensi e sei convinto (di conseguenza) di essere/vivere in un luogo che, allo stesso Tempo, è “tutto quello che hai a disposizione”… ebbene, quel “luogo” smetterà di esistere per te in tutte le sue altre “declinazioni” ma, ciò, non significa affatto che esse non esistano per coloro che “ne sono a loro volta convinti” (intuizione, coerenza).
Allo stesso Tempo, per coloro che credono anche ad “altro”, il fattore di relativa apertura mentale incarna anche la possibilità “autolesionistica e paradossale” di… mantenere tutte le possibilità aperte e concretizzabili, in maniera tale da creare un “nodo Spazio/Temporale”, nel quale essi sono incarnati fisicamente nel luogo ove la Massa meglio si (ri)comprende ed, allo stesso Tempo, sono come dispersi in ogni altra possibilità dimensionale, che la loro estensione mentale (immaginazione) li riesce a far “visitare virtualmente”.
Un simile intreccio di “luoghi” rende, nel Tempo di una singola Vita, quantomeno… “eterei”, nell’insieme decodificabile da un “terzo”, che giudica unicamente dal proprio punto prospettico.

giovedì 29 maggio 2014

Guadagna la via per il tuo Mondo… per Casa Tua.


Il Totem Umano... e le sue "componenti".
“In effetti la parola demone deriva dalla parola greca daímon, che a sua volta deriva dal verbo daíomai che significa ‘dare in sorte’. Parrebbe quindi che ciascuno abbia in sorte un ‘buon demone’od un ‘cattivo demone’, ovvero un eudaímon, od un cacodaímon, ed evidentemente in questo caso ci si riferiva al demone individuale, ovvero allo spirito tutelare che i latini chiamarono genio e che gli indiani nord americani, che immaginarono tali entità come degli spiriti, chiamarono totem...All’origine delle parole - Mario Negri
Spesso capita di agitare troppo in fretta le dita sulla tastiera del computer ed, improvvisamente, si azionano funzioni poco conosciute che caratterizzano il procedere espresso dal monitor; queste “scorciatoie” che si annidano nella (ri)combinazione dei tasti corrispondono, a livello frattale, alla possibilità insita nel complesso umano (anche “solo” a livello fisico) di funzionare in modi diversi rispetto al consueto.
Non a caso, il termine “conosci te stesso” è un vero e proprio inno alla propria “scoperta” (in ogni senso)
L’esperienza comporta proprio un viaggio apparentemente esteriore ma, in realtà, del tutto interiore… proprio come se l’esterno fosse il monitor del proprio essere (computer).
La (ri)velazione è relativa a se stessi, ossia, al fatto che il proprio riflesso nel/sul Mondo è celato ed invertito rispetto a quell’asse “centrale armonico”, che guida non localmente ogni “azione”. Il corpo fisico è, dunque, del tutto simile ad un servocomando, azionato a livello del pensiero (mentre il pensiero è una derivazione che trova "causa" al di là della finitezza fisica del contenitore umano).

mercoledì 28 maggio 2014

"Mamma mia" echoes.


Una curiosità: durante tale missione (Apollo 15) furono pronunciate le uniche parole italiane sulla Luna. Scott, infatti, sorpreso dalla particolare lucentezza di una roccia, urlò le parole:
"Mamma mia!"…
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Mamma mia! Una esclamazione, a quanto pare, divenuta internazionale. Era il 1971. Chissà, forse per merito dei numerosi film italiani del dopo guerra o, forse, perché l’italiano si è sempre "lamentato" internazionalmente utilizzando una simile espressione.
Mamma mia è un'espressione italiana che denota un'intensa emozione di vario tipo: stupore, paura, contrarietà, gioia…
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Che cosa avrà mai visto, Scott?
 
Beh… sarà stato perlomeno “confuso” dalla meraviglia che lo assalì, almeno tanto quanto la stato di confusione che alimenta l’informazione, nel suo insieme ma anche nel web. Infatti, cercando ancora in Rete è possibile trovare:
8) Sulla Luna vennero dette parole in italiano?
Charles Duke, durante la passeggiata lunare di Apollo 16, disse:
"Mamma mia!"…
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Infatti, anche Wikipedia riporta la medesima versione della presente “curiosità”:
durante la passeggiata lunare effettuata da Charles Duke questi esclamò, dall'emozione, in italiano "mamma mia!"; e prima di andare via dal satellite, volle lasciare una foto di famiglia con la scritta sul retro dei suoi dati personali…
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E non finisce certo qua.