mercoledì 9 ottobre 2013

Nonni terribili.


 
 
Dal punto di vista “innocente” dei bimbi, a che servono i nonni?

Egoicamente, a “fare regali” ai nipotini…

Si è sempre in naturale antagonismo con i genitori e in simpatia con i propri nonni.
Gertrude Stein

I nonni sembrano avere una “marcia in più” nell’immaginario collettivo; essi suscitano una sorta di “simpatia” naturale in coloro che in un certo senso ne “dipendono”. È ancora un loop, come si può chiaramente intuire. Tutti gli individui (a parte le biodiversità) passano per le medesime tappe:
  • giovani (figli)
  • adulti (genitori)
  • anziani (nonni).

I nonni sono giovani/figli e adulti/genitori cresciuti. Hanno, quindi, maturato diverse esperienze dirette di Vita che sono entrate direttamente a far parte del “bagaglio” personale dell’individuo “imbiancato”.

Come avranno influenzato il sottostante complesso individuale, certe situazioni tipiche, relative a questo paradigma?

I nonni ricordano le loro "mancanze":
come figli che non hanno avuto quello in cui credevano
come genitori che non hanno avuto quello in cui credevano
come nonni che intendono dare quello che non hanno ricevuto ma in cui credevano.
Tipicamente, la vicenda dei nonni è questa. Per cui, essi si trasformano in una sorta di “Babbo Natale” duraturo per l’intero periodo dell’anno. I nipotini, molto argutamente e per istinto, lo sanno benissimo e si approfittano della situazione di favore.

martedì 8 ottobre 2013

Dove i “numeri non contano più niente”.




La parola detta ha forma di chiodo, la sua struttura trafigge…
Il Signore di Aratta

Si consuma lentamente, e non per caso, l’inchiostro che traduce il significato elettrico di ogni comando della tastiera del computer. A L/S, recita la conta.

Il maggiore utilizzo consuma
I tasti sono come note suonate in un pianoforte senza corde. Il loro rumore è sempre identico, eppure il significato emanato è sempre diverso. Sul monitor appare un risultato travestito di perfezione; lettere dell’alfabeto, della convenzione adottata intelligentemente per “fingere di capirsi”.
La maledizione della caduta della Torre di Babele è ancora del tutto intatta.

Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo.

lunedì 7 ottobre 2013

Struttura ciclica consapevole.


 

Non ci si rassegna mai. Si decide di tacere, è tutto.
Gilles Archambault

Controllo mentale.
Perché la gente non reagisce? Perché non si combatte per difendere e tutelare i propri diritti?

Perché davanti alla perdita del lavoro, ad un futuro incerto, ad un sopruso, ad una ingiustizia l’uomo si sente impotente tanto da alzare la mano su se stesso, piuttosto che cercare una soluzione?...
Come siamo arrivati a un tale grado di rassegnazione e apatia, che consente alle lobby di manovrare la politica e l’economia in  maniera così disumana?...
Link 
 
Si decide di tacere, è tutto”… il tipo di rassegnazione a cui l’umanità si è aperta è paradossale:
un lamentio continuo senza nessuna efficacia, equivalente al “tacere”. Un qualcosa che ricorda molto da vicino il lamento delle Anime contenute all’Inferno, che si può evincere dalla lettura di un testo particolare come quello della Divina Commedia.
Dante ebbe modo di vedere il futuro… o un presente che non è mai cambiato!

L’Inferno è la "città tecnologica" in cui sono intrattenute le masse, senza apparente alternativa.
L’individuo fa la voce grossa quando può e con chi può; solitamente con coloro che in qualche maniera gli vogliono più “bene” e gli sono più “vicini”.

Un modello di codardia su base egoica.