giovedì 27 settembre 2012

L’ambiente ci riflette mentre noi lo personalizziamo.




Ognuno di noi ‘è’ quello che ‘fa’. Insieme, ‘siamo’ quello che ‘facciamo’. Allo stesso Tempo, ognuno di noi ‘è’ anche il proprio potenziale inespresso, ossia ‘è’ anche quello che ‘non fa’.

Bene… che cosa ce ne facciamo di questa logica deduzione? In che modo ci può servire per riempire il nostro campo energetico, le nostre giornate, il nostro 'senso'?

Diciamo che, ci servirebbe se ci fermassimo a riflettere sulle ‘cose’ che viviamo. Sul valore aggiunto attribuito loro, da chi? Sempre da noi stessi. Ma, non solo. Anche dagli ‘altri’ e dai feedback
‘firmati’, che la Vita, in toto, ci restituisce. Quella ‘firma’ è ancora e sempre la nostra impronta sul/nel Mondo. È come lanciare un boomerang ogni volta. È come agganciare con piena consapevolezza (ricordare) che quando nasce un figlio, nove mesi prima è accaduto qualcosa di propedeutico a quella nascita…

Se nel Mondo appare la droga, c’è un motivo:
  • un motivo esterno a noi
  • un motivo interno a noi.
Ricordiamoci sempre dell’esistenza del loop di auto contenimento. È come muoversi con i getti energetici di Iron Man nelle mani e nei piedi. È una questione di pratica, esercizio ed equilibrio. 

In ogni atto occorre mettere equilibrio e ogni atto conferisce equilibrio.

Quando facciamo esperienza nelle 3d, evidenziamo sempre un cammino simile a quello dell’equilibrista sulla fune con l’asta tra le mani, in direzione ortogonale rispetto all’obiettivo da raggiungere (bastone tra le ruote). L’oscillazione controllata di questa asta permette di compensare i vuoti proporzionali alle mancanze dimostrate, mentre si procede. Se un equilibrista si ferma, sulla fune, non è più facile rimanere in quiete. È apparente, dunque, non fare cose nella Vita per questioni legate ad una presunta sicurezza, figlia evidentemente di una paura inconscia e respirata in infiniti modi.

Il posto fisso ormai è una rarità, frattalmente. Ciò dimostra non come noi tutti si sia diventati dei ‘precari’ della Vita, quanto piuttosto quanto occorra non ristagnare troppo in certe situazioni, per quanto sicure esse sembrino, perché il ritmo dell’esistenza sprona ciclicamente a muoversi, trasformarsi, evolversi in un qualcosa di costantemente diverso, pur rimanendo 'fissa' l’essenza. È esattamente come un pilota d’aereo. Egli si muove con l’apparecchio ma rimane se stesso. Muta la forma, anche intesa come contenuti, ma non la forma dell’essenza che anima il pilota. L’esperienza aumenta. La memoria amplia il proprio bagaglio. 

La consapevolezza del ‘chi si è’, tuttavia, potrebbe risultare assolutamente ferma, se l’esperienza ultradecennale del pilota lo veicolasse a ‘rimanere fermo dentro di sé’.

La dimostrazione è rappresentata da una certa classe nobiliare, che tramanda se stessa in se stessa, avvizzendosi come il volto di Giovanni Agnelli; lo ricordate? Se l’individuo non si 'muove', avvizzisce. L’Avatar umano non è fatto per rimanere fermo troppo a lungo nel Tempo. Con la meditazione ci si arresta per trovare un centro in altra direzione; l’arresto fisico se protratto nel Tempo conduce alla propria sedimentazione

Lo dimostrano coloro che rimangono sospesi in uno stato di coma; al loro risveglio il corpo è completamente rattrappito. Si accorcia e perde flessibilità, come se avesse smarrito quel raggio traente, che lo collegava alla superficie mobile dell’esistenza, esattamente come nel processo della Morte. Ma, per qualcosa che 'se ne va', qualcosa d'altro subentra, allorquando intervengono le forze di decomposizione, ravvivando ‘quello che rimane, come non mai’.

Questa notte ho (sognato?) percepito un’immagine molto chiara di quello che avrei dovuto scrivere questa mattina. Nella mia modalità consueta di sogno/veglia, verso l’ora del risveglio, ho osservato il cammino dell’individuo come costituito da passate di fasci esistenziali che lo vanno a definire sempre più nitidamente. Come una Tac computerizzata, che esegue più passaggi sull’intero corpo per visualizzarne la relativa mappa sul monitor. Una mappa che si definisce progressivamente, passata dopo passata.

Ecco, allo stesso modo, ciò che facciamo coincide con questa visualizzazione artificiale di noi stessi, per mezzo di una macchina nata da noi stessi. Ma, allo stesso Tempo, non nata da noi stessi quanto da esperti che l’hanno concepita e costruita.

È deduttiva la presenza di almeno due concetti di ‘noi stessi’ sovrapposti e contemporaneamente presenti. È deduttiva la nostra multidimensionalità...

Il frattale è, analogamente, che la Vita sia percorsa in quanto ‘soluzione’ prevista da ‘esperti’, che l’hanno progettata allo scopo di permettere la sua vastità. Gli aggiornamenti della mappa del suo territorio, dipendono da quello che noi tutti, gli Human Bit, contribuiamo a rilevare ed a rivelare.

È come recarsi in un luogo per riposare e allo stesso Tempo svolgere un’attività. L’attività in questione è relativa al fare esperienza nei modi direttamente più accessibili e nelle proprie ‘corde’. In questa fase subentra l’ampia distorsione ad opera del giudizio proprio ed altrui.

Nel gioco di riflessi che ne deriva, tutto confonde e puntualizza, allo stesso modo dell’alternarsi alla guida del veicolo umano dei due emisferi del cervello. Il ritmo è la base della Vita. La ciclicità è il sale dell’esistenza. È solo col movimento dei pistoni del motore di un autoveicolo che lo si mette in moto. Certamente esistono ed esisteranno altri tipi diversi di motore, tuttavia il senso del ritmo rimarrà per sempre inalterato, che si tratti della Mer-Ka-Ba o della bicicletta…

Fare una cosa dipende da noi. Il come facciamo quella cosa ci identifica. Il rifare quella cosa ci permette di migliorare ogni processo, come se avessimo la possibilità della ‘moviola in campo’ e del fermo immagine, se proprio serve

La ripetitività contiene il potenziale ancora inespresso. La ripetitività permette di essere anche controllati. La biodiversità autoesiste proprio allo scopo di diversificare la routine, come per rendere non troppo prevedibile il processo di stasi, che si installa nel Tempo attraverso l’abitudine. Il genere umano, in questo senso, è inafferrabile e quanto mai sfuggevole. 

Il raggio traente che ci veicola, nel fare una cosa per la prima volta, al raffinare il processo nel corso del Tempo, è l’opera di un progetto previsto all’origine. Come ce lo potremmo raffigurare altrimenti? L’esperienza deriva dal ricordare e dal fare. Perché tendiamo a ripetere le cose, giorno dopo giorno? Facciamoci caso. È solo quando quella ‘cosa’ l’abbiamo pienamente circumnavigata, che si scosta dal nostro cammino, permettendoci di andare oltre, di avanzare, di accedere ad un qualcosa di diverso.

Fare e disfare, come Penelope? Se serve, sì.

Il senso del verbo ‘servire’, in questo caso è inerente ad una causa ‘non scritta’, mentre è molto evidente il suo significato nell’ambito egoico. La nostra prevedibilità, al cospetto di forze che si oppongono per interesse proprio e per interesse, non scritto, superiore,  è uno dei perni sul quale il motore esistenziale si fonda.

Arrivi in un posto. Ti abitui. Qualcuno ti guarda dall’ultimo piano del grattacielo più alto, in loco. Metti radici e ti fermi nel loop delle abitudini. Quel qualcuno studia il modo per sfruttare la tua presenza nel tuo centro nel suo centro e, nel corso del Tempo, quel qualcuno ti trasforma in una ruota dentata per la sua esistenza, per il suo business. Ora, tu che cosa puoi fare per smuovere le acque? Accorgerti di quel qualcuno mediante il riflesso di quello che sei diventato. Il riflesso è descritto a pieno nell’utilizzo dell’Analogia Frattale’

Ma, l’accorgerti comporta il provare anche paura. Paura che ti bloccherà ancora maggiormente, sino al giorno in cui sarai pronto per ‘andare oltre’. Allora salterai il fossato come se l’avessi sempre fatto. Ciò equivale allo scaricamento di un software aggiuntivo o migliorato del nostro sistema operativo.

Sistema operativo che non abbiamo scritto noi.

Sistema operativo che, tuttavia, riserva infiniti modi di utilizzo
.

La nostra prevedibilità, disegnando loop, permette di attirare quelle forze necessarie per completare processi in stand by o necessitanti di aggiornamento.

Spagna, Rajoy: chiederemo aiuti se tassi alti per troppo tempo.
Se i tassi di interesse sul debito della Spagna rimanessero ‘troppo alti per troppo tempo’, tali da danneggiare l'economia del Paese, ‘posso assicurare al 100 per cento che chiederei un piano di salvataggio’. Lo ha detto il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, in un'intervista al Wall Street Journal…

Link 
 
Ecco perché i tassi sono alti e lo rimarranno nella regione del Tempo. Perché qualcuno ci guadagna, perché ciò inasprirà il cappio al collo, permettendo alla lunga di comprendere dove ci si sia fermati, perché nella ripetizione ci saranno più occasioni per capirsi mentre ci si vede allo specchio

Nessuna demonizzazione di qualsiasi situazione sarà mai in grado di fermare l’avanzata di una genie, che non può fermarsi oltre ad un certo Tempo in un certo luogo.

Stiamo complessivamente consolidando un cammino pregresso e dimenticato all’apparenza, come semi interrati in attesa di dare alla luce delle nuove piantine ‘geneticamente modificate’: 

altri noi stessi per mezzo del meccanismo della nascita.

Nascita fisica, che rispecchia la nascita di un intento, di una idea, di una ispirazione, di una forma energetica alla base di ogni costrutto, di un progetto, etc.

L’iPhone 5 non piace ai designer.
Il design influenza ogni cosa, anche se la gente non lo vuole accettare’.

Denys Mishunov, il noto sviluppatore e designer russo che propone un approccio scientifico al design, ha sostenuto davanti alla platea di 'Fom the front', che fra tutti i rapporti degli schermi in circolazione il migliore sia quello scelto da Apple per tutti gli iPhone precedenti al 5, perché rispetta la regola dei terzi.

Che significa? ‘Oggi il design va approcciato in modo scientifico, dal punto di visto della geometria, della psicologia e della neuroscienza’, spiega Mishunov. 

La regola dei terzi è una specie di formula magica basata sul concetto di sezione aurea e che si traduce in un rapporto di 2 a 3 ed è usata da secoli nella pittura, nella fotografia e nella musica. Fra tutti gli schermi con cui siamo abituati a confrontarci, quello dell'iPhone e di alcuni altri smartphone che usano questo rapporto è quello con maggior appeal’…

Un telefono che è quello che la gente voleva, non quello che vorrà... 

Il design si basa su un rapporto di sofferenza e valore: bisogna sempre rifiutarsi di aggiungere qualcosa che introduce più sofferenza che valore.

Magari le mie foto e i miei video si vedranno meglio sulla tv, ma temo che farò più fatica a usare il nuovo iPhone con una sola mano’. Aral Balkan.

Mishunov sottolinea l'importanza delle forme e della percezione di queste da parte dell'utente: 

'La geometria detta le regole e indirizza l'analisi, creando aspettative per la psicologia e la neuroscienza. Che a sua volta è responsabile delle reazioni del cervello. La geometria è responsabile per l'estetica e le proporzioni, detta la user experience, ma è la psicologia che analizza tutto l'insieme. La geometria è ovunque, tutto quello che percepiamo è collegato alla neuroscienza e basato sulla psicologia'.

Gli ho chiesto, allora, se il design sia connesso con l'innovazione e mi ha risposto così: 

'Sì, perché gli sviluppatori sono artigiani che creano cose utilizzando il design, che non è una forma di arte, ma ha a che fare con il funzionamento delle cose. Che esse siano un iPhone, un sito web o un'auto".
Link

Il design… non è una forma di arte, ma ha a che fare con il funzionamento delle cose.

Ecco, se applichiamo questa formula al design del corpo umano, tutto potrà essere inquadrato in maniera diversa. Siamo funzionali. Per questo abbiamo assunto questa forma. Quando ci fermiamo per troppo Tempo, la nostra funzionalità viene meno. Perché? Perché abbiamo da compiere un altro progetto, invece che tendere a scappare via.

Questo aspetto lo sto comprendendo sempre di più. Io sono sempre stato colui che avrebbe preferito smaterializzarsi immediatamente (per andare dove?) piuttosto che approfondire le vie di una dimensione molto dura ed apparentemente ostica, che richiede fatica, impegno ed autentica comprensione delle vicende che scatena fuori e dentro di noi.

La missione è approfondire la propria conoscenza mediante saturazione del luogo che accoglie. Quando ci accorgeremo di essere tutto e dappertutto, saremo probabilmente pronti per il balzo successivo. 

In Prometheus, il prequel di Alien, nel finale si rimane sbalorditi dall’apertura di scenario a cui si assist. Il prequel di un qualcosa che abbiamo già visto, apre una nuova direzione, allorquando la donna sopravvissuta e vittima sacrificale del loop, parte per il Pianeta degli Ingegneri

In quel momento, il Tempo si divide. In quell’attimo è possibile ancorarsi al passato/loop del già visto ma, comunque, opportuno al fine di maturare in se stessi, oppure prendere la via delle Stelle.

La scelta è nostra, anche se in realtà è una 'non scelta', in quanto l’espansione della propria energia tende ad utilizzare il passato saturato come propellente di spinta per allontanarsene, proprio come si utilizza la presenza di un Pianeta per sfruttare il proprio campo gravitazionale, in maniera tale da non esserne attratti ma, bensì, per ricavarne una spinta necessaria per procedere lungo il cammino.

Coloro che atterrano su un Pianeta è come se fossero bisognosi di quell’esperienza. 

È una scelta, ma anche una necessità. È una 'non scelta', proprio perché una necessità

Alcune osservazioni, compiute in passato su criceti siberiani allevati in laboratorio, hanno mostrato come i roditori facessero ben poco per combattere piccole infezioni se le luci della loro gabbia erano tenute fioche, in una condizione che simula l'illuminazione invernale. Cambiando il pattern luminoso per simulare la luce estiva, si è registrato subito un incremento della risposta immunitaria. 

In modo analogo, chi assume un placebo convinto che si tratti di un farmaco reale può avere una risposta immunitaria due volte maggiore di chi non prende alcuna pillola...

Sia nei criceti che nell'uomo è quindi un intervento esterno a innescare quella serie di reazioni che permettono di ritornare in salute

Accendere o spegnere le proprie difese a seconda delle condizioni ambientali sembrerebbe comportare notevoli benefici in termini evolutivi…

Link

Questa citazione permette una visione molto alta, nella sua conclusione:

un mosaico di possibilità. Difficile che tutto possa essere ricondotto ad un'unica spiegazione.
Link 

Il potere dell'aspettativa.
Più crediamo che una pillola abbia effetto, più ne avrà...’. Jon Kar Zubieta, professore di Psichiatria all'University of Michigan.

Link 

Non esiste una verità ma solo mezze verità. Kybalion

Biodiversità, Libero Arbitrio, Tempo, Karma… tutto è riscontrabile nella differenza sostanziale che esiste da una impronta digitale umana all’altra.

Impronte che non contengono una traccia apparente del potenziale dell’essere che le ha lasciate né il suo gradiente di aspettativa. Le impronte digitali permettono d’identificare il veicolo fisico ma non di comprenderlo, se non per deduzione, attraverso ciò che è accaduto nel luogo ove sono state rilevate.


Sulla scena di un omicidio o sull’impugnatura di un pistola o sulla carta utilizzata per una lettera d’Amore: 

l’ambiente ci riflette mentre noi lo personalizziamo.

Dipende da noi.
 
26092012 V 23,8 – 270 Santi Cosma e Damiano (Una fiaba per ogni Medico) ++
 
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 26 settembre 2012

Sacheen Littlefeather.




Osservando una fotografia come quella riportata appena sotto, cosa vediamo? Il Sole? O piuttosto un effetto ottico inneggiante al Sole?


Se si la si osserva con convinzione nel suo centro, si avrà l’impressione tangibile che occorrano gli occhiali da Sole per reggere all’impatto della luce. È logico che tutto ciò sia apparente. Infatti, la zona centrale di luce è composta da colore bianco, originario del fondo bianco della pagina Web. Se osservate il bianco, in un qualsiasi punto della pagina di SPS, non avrete e non riceverete la stessa sensazione di bagliore

Cosa si evince per 'Analogia Frattale'?
  • che siamo regolarmente impressionabili, attraverso meccanismi anche studiati a tavolino
  • che la concentrazione di luce, bagliore, può essere ottenuta anche con effetti di composizione grafica e, magari, anche sfruttati come se fossero veramente fonti luminose
  • che la nostra mente partecipa attivamente e sensorialmente al processo visivo, che pertanto è illusorio.
Ossia:
  • prevedibilità della reazione umana
  • possibilità di manipolazione umana attraverso la sua conoscenza
  • apparenza del luogo dimensionale 3d, che ospita
  • utilizzo della mente adattato al tipo di luce che la colpisce.
È il consueto loop, da bypassare attraverso la conoscenza di se stessi.

Analogamente, la manipolazione umana premeditata e derivante dalla conoscenza, la ritroviamo in ogni ambito sociale, ad esempio nella veicolazione di notizie ad opera dei Media:

Sbarca in Italia l'Huffington Post.
Sbarca in Italia l'Huffington Post, celebre sito di informazione politica ed economica americano, ed è subito un successo in rete. Complice l'intervista esclusiva a Silvio Berlusconi, dopo 94 giorni di silenzio, alle 18 il sito italiano aveva avuto 250mila visitatori e oltre 1 milione di accessi su una singola pagina.  

Risultati che fanno piacere al direttore Lucia Annunziata ma che non rendono meno difficile l'obiettivo di un milione e mezzo di visitatori al mese da raggiungere entro l'anno

Accanto a lei, alla serata di presentazione del nuovo sito, la fondatrice Arianna Huffington, che spiega come la versione italiana sarà curata interamente da giornalisti del nostro paese e cercherà di raccontare, anche attraverso i blog, ‘il vero volto dell'Italia’.

Il sito potrà contare su 200 blogger ‘che saranno la voce dell'Italia’ ma non saranno retribuiti. ‘È una scelta aziendale che io condivido pienamente - ha detto Lucia Annunziata - i blogger non sono giornalisti, non fanno inchieste, non cercano notizie, che tra l'altro ci costringerebbero anche a una azione di verifica, controllo e responsabilità; si narrano, scrivono delle cose e si confrontano’

Mi ha convinto l'intelligenza di Arianna Huffinghton’, ha detto Carlo De Benedetti, patron del gruppo L'Espresso, spiegando perché ha deciso di lanciare in Italia il celebre sito d'informazione politica ed economica americano

‘L'Huffington Post - ha aggiunto l'editore nel corso della serata di presentazione a Milano - è l'unica idea veramente innovativa nel modo del giornalismo degli ultimi 20 anni, tanto che l'ha spuntata perfino sul sito del New York Times’. La seconda ragione per cui il gruppo L'Espresso è diventato partner del sito americano è che ‘volevamo imparare - spiega De Benedetti - e questa piattaforma editoriale è veramente all'avanguardia’. ‘Il terzo motivo - conclude l'editore - è che questa iniziativa desse lustro al nostro gruppo’.
Link

Allora:

raccontare, anche attraverso i blog (200 blogger), ‘il vero volto dell'Italia’
i blogger non sono giornalisti, non fanno inchieste, non cercano notizie, che tra l'altro ci costringerebbero anche a una azione di verifica, controllo e responsabilità
.

Perché L'Huffington Post?
  • mi ha convinto l'intelligenza di Arianna Huffinghton
  • volevamo imparare
  • questa iniziativa desse lustro al nostro gruppo.
Quello che scrivono i giornalisti è differente per ‘qualità/verifica/controllo e responsabilità’, rispetto a quello che ‘riportano’ i Blogger? See… e io sono Biancaneve.

Personalmente mi firmo, per cui mi prendo le mie responsabilità. Inoltre, le fonti alle quali si attengono i giornalisti sono le stesse a cui devono sottintendere. È ancora il solito loop, a cui i Blogger, in parte, si sottraggono.

Il ‘vero volto dell’Italia’? Nella scelta dei nomi di quei 200 blogger, noto la stessa matrice che seleziona ‘mirate comparse’ nei giochi a quiz televisivi e al Grande Fratello. Non è cosa per tutti, a quanto pare. 

Il giornalista scrive notizie 'errabonde', in quanto le sue fonti sono di parte, come il vedere la stessa cosa e definirla bianca o nera in funzione del tipo di occhi che ci hanno fornito.

Anche i Blogger, nella loro gran parte, fanno così. Solo che lo fanno senza nemmeno rendersene conto. Manovrati alla perfezione dallo stesso tipo di potere e di influsso. È ormai molto diffusa la modalità di copia e incolla delle notizie, che vengono diramate dalle Agenzie di Stampa. Un modo veloce per essere al passo coi tempi e magari attirare anche un migliaio di persone sul proprio sito/blog, senza aggiungere nulla di più alla notizia nuda, cruda e preconfezionata... come dei pappagalli o degli apparati di trasmissione del pensiero altrui.

Una questione di interesse personale, dunque.

Anche il Web è stato plasmato dalla medesima forma pensiero, che aleggia per ogni dove nelle 3d. Quando scrivo che ‘dipende da noi’, a cosa diamine mi riferisco, secondo voi?

Ma a chi porgo la domanda? A chi?

Ecco la dimostrazione che tutto è uniformato alle forme pensiero, paradigma, abitudini, in corso:

Behman è un crociato del XIII secolo che, assieme al suo compagno d'armi Felson, abbandona le crociate a causa del suo rimorso per aver ucciso anche donne ed innocenti per volontà della Chiesa e decide di tornare a casa: per questo atto i due verranno considerati dei disertori
L'ultimo dei Templari 
 
Ecco il cambiamento innescato dai nuovi Tempi:

abbandona le crociate a causa del suo rimorso per aver ucciso anche donne ed innocenti per volontà della Chiesa.
 
L’associazione Crociate, soprusi, ingiustizia, Chiesa, è cosa notevole. Ormai è così, ma non per tutti, come è anche giusto che sia, per carità. Ciò dimostra che un certo paradigma si è dissolto e che una verità di diverso stampo è potuta emergere ed, ora, è possibile anche scegliere.

Ma, poi, ecco il turbamento e la critica all’attuale società perversata ancora dal ‘vecchio, che non molla tanto facilmente’:

per questo atto i due verranno considerati dei disertori.
 
Ecco la componente del giudizio in azione. E ognuno di noi è potenzialmente un Agente Smith…

Dipende anche da noi.

Osserviamo questa dinamica, ad esempio, osservando la trasformazione del filone film western:

per gli uomini e le donne in cerca di realizzazione, raggiungere la meta significava anche un nuovo modello di vita:  

diventare pionieri, vincere difficoltà e imprevisti di ogni genere e organizzare una società a partire dal nulla

Tutto ciò in una  lotta personale per affermarsi, molto dura con le poche  leggi che si riusciva a far rispettare. Si può trovare una fitta serie di esempi di questa mentalità in molti film western dove di solito gruppi di agricoltori della frontiera lottano per affermarsi contro gli indiani o contro altri coloni allevatori oppure debbono difendersi da avventurieri di ogni genere. 

Questo modello filmografico è rimasto immutato fino agli anni '70 del secolo scorso, quando le profonde trasformazioni sociali in atto in tutta l'Europa e negli stessi Usa hanno finito per mettere in discussione anche modelli culturali - quali quelli proposti con i film - che parevano indistruttibili.
Link

Le opere western sono solitamente ambientate nell'ovest americano del XIX secolo, tra la guerra di secessione che insanguinò quel paese (1861-1865) e la fine del secolo. Spesso le vicende sono inserite proprio nell'ambito della guerra di secessione o hanno la guerra di secessione sullo sfondo, sebbene storicamente in quelle terre non sia mai stata combattuta...

Gran parte degli western trattano di cavalieri erranti che vagano di città in città con tutti i loro beni: il vestito che indossano, un revolver ed un cavallo. Innovazioni quali il telegrafo, la stampa e la ferrovia sono spesso presentate come invenzioni recenti per sottolineare che l'azione si svolge sulla frontiera con il progresso che incombe

Canoni del western.
I film di genere western solitamente propongono vicende che portano alla conquista di ambienti selvaggi ed alla sottomissione della natura in nome della civiltà, oppure alla confisca dei diritti territoriali degli indiani, gli abitanti originali del luogo

La società western è regolata, inoltre, da codici di onore piuttosto che dalla legge, tanto che i personaggi solitamente non hanno un ordine sociale più largo della comunità in cui vivono, della famiglia o di sé stessi. In questi ambiti piuttosto ristretti la reputazione dei singoli si fonda o sulla violenza o sulla generosità, perché la generosità crea una relazione di dipendenza nella gerarchia sociale. Da questo punto di vista le vicende western sono accomunabili a quelle del genere gangster o di vendetta. In particolare, il genere western pone questi temi in primo piano descrivendo, spesso, il sopraggiungere della legge e del progresso come ineluttabile e negativo

Origini del mito del West.
La visione mitica del Selvaggio West può essere fatta risalire almeno a ‘Wild West and Congress of Rough Riders of the World’ (Il Selvaggio West ed il convegno dei cavalieri più duri al mondo), lo spettacolo che Buffalo Bill portò in giro per il mondo a partire dal 1883

Revisionismo del genere western.
Anche grazie agli Spaghetti-western, e a seguito del clima sociale di contestazione instauratosi dopo il 1968, a cominciare dai tardi anni sessanta del secolo scorso si è iniziato a mettere in discussione alcuni dei temi tradizionali del genere

dalla proposizione dei Nativi Americani come selvaggi al dualismo buono-cattivo all'uso della violenza come metro per misurare la forza di carattere o per affermare di essere nel giusto… 

In molti di tali film i Nativi Americani cominciano ad essere visti non più come spietati e pericolosi selvaggi, ma come vittime di un vero e proprio genocidio operato dai bianchi durante i decenni della conquista delle terre nordamericane dell'ovest

Gli stessi eroi della storia americana, lungamente mitizzati e celebrati nei decenni precedenti, vengono ora rivisti in modo critico, come Buffalo Bill nel film 'Buffalo Bill e gli indiani', se non addirittura sbeffeggiati come ad esempio il generale Custer in 'Piccolo grande uomo'. In alcuni dei western più moderni, inoltre, le donne assumono ruoli preminenti: 'Terra di confine - Open Range', 'The Quick and the Dead - Pronti a morire' e 'The Missing'…

Link 
 
Il Mondo cambia con noi. Non c’è dubbio. Ma questo cambiamento è anche sfruttato di volta in volta, da quel potere che cerca di trarne un proprio beneficio. Esso rappresenta la resistenza che, paradossalmente, permette al cambiamento di accadere. È il loop che conosciamo molto bene

Dagli anni 70 del secolo scorso, la forma pensiero dominante è cambiata diametralmente su molti aspetti del sociale, come diretta emanazione dell’accresciuta sensibilità degli individui. Non ci sono stati Media o poteri che abbiano tenuto. La trasformazione è avvenuta e, gioco forza, è stata ancora manipolata di conseguenza

Il 'benessere' è stato un’arma davvero micidiale. Col 'benessere' è subentrato l’oblio, la noia, la superficialità, quel falso ‘volemose bene’, che oggi ci fa dubitare di tutti e di tutto, che ci tiene lontani gli uni dagli altri, che ci vincola e ci amministra.

Seguiamo la vicenda dello ‘strano caso della statuetta Oscar, non voluta’ da Marlon Brando nel 1973. È indicativa dello stato di leggerezza, non a cui siamo sottoposti, ma a cui siamo chiamati. Tutto parte da un passo di un intervista recente a Roger Moore, che nel 1973 presenziò alla famosa ‘Notte degli Oscar’:

-  Una volta prese in prestito anche un Oscar, vero?
- Dovevo consegnare, insieme a Liv Ullmann, l'Oscar a Marlon Brando. Lui non venne e mandò una tizia vestita da pellerossa che fece un discorso sugli Indiani d'America. Nella confusione generale, l'Oscar rimase in mano mia e io non sapevo a chi darlo. Me lo tenni.

Link 
 
Leggiamo bene con quale termine ha liquidato quello che accadde:
  • una tizia vestita da pellerossa
  • fece un discorso sugli Indiani d’America.
Se non è leggerezza questa. Va bene che Moore è oggi ultraottantenne, però quella non dovrebbe essere l’età della saggezza? Mi sono chiesto: 

che cosa è successo in quella serata, su quel palcoscenico così importante e diffuso in tutto il Mondo? Allora, il buon Blogger non giornalista, si è messo all’opera, e, cosa ha trovato? Ecco come leggerezza e confusione si siano combinate, ma ancora una volta, solo in apparenza:

la vittoria di Marlon Brando nel 1973 nella categoria Oscar al miglior attore protagonista. Brando preferì rinunciare alla statuetta: l'attore, che in quegli anni si era avvicinato alla causa degli Amerindi, inviò alla cerimonia una giovane squaw indiana, che tenne in sua vece un discorso di denuncia e di protesta contro l'ambiente Hollywoodiano; anni dopo si seppe che in realtà la ragazza non era una vera nativa, ma un'attrice
Link 
 
Marlon Brando rifiutò il suo Oscar e non si presentò alla cerimonia di premiazione, in disaccordo sui maltrattamenti degli Indiani Nativi d'America da parte degli Stati Uniti e di Hollywood. Al suo posto inviò alla premiazione una squaw di nome ‘Sacheen Littlefeather’ per leggere il suo discorso di protesta. Brando fu il secondo attore della storia del cinema che aveva rifiutato tale premio…
Link

Per la sua interpretazione nel film 'Il padrino', Brando vinse il suo secondo Oscar ma, unico caso nella storia del cinema insieme a quello dell'attore George C. Scott, preferì rinunciare alla statuetta: l'attore, che in quegli anni si era avvicinato alla causa degli amerindi, inviò alla cerimonia una giovane squaw indiana, che tenne in sua vece un discorso di denuncia e di protesta contro l'ambiente Hollywoodiano; il nome della donna era Maria Cruz, un'attivista per i diritti civili di sangue per metà Amerindo e per metà Europeo
Link 
 
Il grande Marlon Brando è sempre stato un po’ fuori dal coro, e anche in occasione dell’Oscar ricevuto come miglior attore per 'Il Padrino', nel 1973, ha voluto distinguersi. Si perché l’attore non solo rifiutò il premio ma non si presentò nemmeno alla cerimonia, inviando in sua vece una squaw. Brando con questo gesto mostrò il suo disaccordo sui maltrattamenti ricevuti dagli indiani d’America da parte di Hollywood e degli Stati Uniti.  La giovane, di nome Sacheen Littlefeather, che poi si scoprì essere un’attrice di origini indiane, salì sul palco e lesse alcuni stralci del discorso di protesta scritto da Brando, ringraziandolo per il suo supporto…
Link

Nel 1973, per protestare contro il trattamento riservato da Hollywood agli Indiani d’America, Marlon Brando delegò a 'Sacheen Piccola Piuma' l’incarico di ritirare l’Oscar da lui vinto come migliore attore nel film ‘Il Padrino’. Risultò in seguito che Sacheen Piccola Piuma non era affatto una nativa americana, bensì un’attrice californiana
Link 
 
la ‘squaw’ Maria Cruz, detta Sacheen Littlefeather, che pronuncia un discorso di denuncia contro Hollywood, facendo le veci di Marlon Brando, Oscar nel 1973 per Il Padrino, assente per protesta contro i maltrattamenti agli indiani nativi d’America…
Link

È solo leggendo tutte le fonti trovate, che si può triangolare al meglio le informazioni e derivare il giusto punto prospettico. Ho, pertanto, utilizzato le infinite risorse della Rete, al fine di 'far quadrare i conti'. Le informazioni sotto riportate sembrano opera di traduzione posticcia ed automatica, ma sono molto significative. Ho cercato di sistemare leggermente il testo (sigh):

Sacheen Littlefeather è un attivista nativa americana, che indossò il vestito apache e presentò un discorso a nome dell'attore Marlon Brando, per la sua interpretazione ne' 'Il Padrino', quando boicottò la 45esima cerimonia di Premi d'Accademia il 27 marzo 1973, per protesta del trattamento di nativi americani dall'industria cinematografica

Marlon Brando fu coinvolto nell’American Indian Movement (AIM) negli anni 1970. Nel 1973, decise di fare un'affermazione sull'incidente del Ginocchio Ferito… Sacheen Littlefeather ha rappresentato Brando e il suo boicottaggio del Miglior Attore Oscar per 'Il Padrino' (1972), come un modo di protestare e portare all’evidenza l'assedio in corso al ‘Ginocchio Ferito’ e l'esposizione travisata di Hollywood e della televisione. 

Brando aveva scritto un discorso di 15 pagine per Littlefeather da leggere durante la cerimonia, ma quando il produttore la incontrò nel retroscena minacciò di... farla arrestare se avesse parlato in diretta per più di 60 secondi. I suoi commenti in diretta sono stati perciò improvvisati. Allora andò dietro le quinte e lesse il discorso intero alla stampa…
Link 
 
L’incidente del ‘Ginocchio Ferito’, per chi volesse approfondire, è leggibile in italiano maccheronico a questo link . È il consueto modo d’agire del più forte. Che dire? 

Se Littlefeather ha letto l’intero discorso alla stampa, possibile che non ne sia rimasta nessuna memoria storica? Ma certo che è rimasta. Basta saper cercare

Ovviamente nei siti d’informazione Usa, fonte di paradossale presenza/assenza di valori. Ecco il video originale dell’intervento di Littlefeather, permesso per soli 60 secondi, con tanto di finti o veri applausi del pubblico e del relativo pathos. Era il 1973:

 

Non solo… ho trovato anche il discorso 'abbreviato', sul sito del New York Times. Non conoscendo la lingua inglese, ho preso il testo e l’ho fatto tradurre a Google. Riporto sia il testo originale, perché in questa maniera rimarrà registrato in SPS, sia il testo tradotto automaticamente seppur con molti limiti. Sarebbe bello che qualcuno lo traducesse in un italiano corretto, se non altro per rendere onore ed omaggio ad un gesto coraggioso da parte di un uomo da ricordare:

March 30, 1973
'The Godfather'
That Unfinished Oscar Speech
By Marlon Brando

Beverly Hills, Calif. -- For 200 years we have said to the Indian people who are fighting for their land, their life, their families and their right to be free: ''Lay down your arms, my friends, and then we will remain together. Only if you lay down your arms, my friends, can we then talk of peace and come to an agreement which will be good for you.''
When they laid down their arms, we murdered them. We lied to them. We cheated them out of their lands. We starved them into signing fraudulent agreements that we called treaties which we never kept. We turned them into beggars on a continent that gave life for as long as life can remember. And by any interpretation of history, however twisted, we did not do right. We were not lawful nor were we just in what we did. For them, we do not have to restore these people, we do not have to live up to some agreements, because it is given to us by virtue of our power to attack the rights of others, to take their property, to take their lives when they are trying to defend their land and liberty, and to make their virtues a crime and our own vices virtues.
But there is one thing which is beyond the reach of this perversity and that is the tremendous verdict of history. And history will surely judge us. But do we care? What kind of moral schizophrenia is it that allows us to shout at the top of our national voice for all the world to hear that we live up to our commitment when every page of history and when all the thirsty, starving, humiliating days and nights of the last 100 years in the lives of the American Indian contradict that voice?
It would seem that the respect for principle and the love of one's neighbor have become dysfunctional in this country of ours, and that all we have done, all that we have succeeded in accomplishing with our power is simply annihilating the hopes of the newborn countries in this world, as well as friends and enemies alike, that we're not humane, and that we do not live up to our agreements.
Perhaps at this moment you are saying to yourself what the hell has all this got to do with the Academy Awards? Why is this woman standing up here, ruining our evening, invading our lives with things that don't concern us, and that we don't care about? Wasting our time and money and intruding in our homes.
I think the answer to those unspoken questions is that the motion picture community has been as responsible as any for degrading the Indian and making a mockery of his character, describing his as savage, hostile and evil. It's hard enough for children to grow up in this world. When Indian children watch television, and they watch films, and when they see their race depicted as they are in films, their minds become injured in ways we can never know.
Recently there have been a few faltering steps to correct this situation, but too faltering and too few, so I, as a member in this profession, do not feel that I can as a citizen of the United States accept an award here tonight. I think awards in this country at this time are inappropriate to be received or given until the condition of the American Indian is drastically altered. If we are not our brother's keeper, at least let us not be his executioner.
I would have been here tonight to speak to you directly, but I felt that perhaps I could be of better use if I went to Wounded Knee to help forestall in whatever way I can the establishment of a peace which would be dishonorable as long as the rivers shall run and the grass shall grow.
I would hope that those who are listening would not look upon this as a rude intrusion, but as an earnest effort to focus attention on an issue that might very well determine whether or not this country has the right to say from this point forward we believe in the inalienable rights of all people to remain free and independent on lands that have supported their life beyond living memory.
Thank you for your kindness and your courtesy to Miss Littlefeather. Thank you and good night.
This statement was written by Marlon Brando for delivery at the Academy Awards ceremony where Mr. Brando refused an Oscar. The speaker, who read only a part of it, was Shasheen Littlefeather.

Link
  
30 mar 1973
'Il Padrino'
Quel discorso d'Oscar non finito
Di Marlon Brando
Beverly Hills, California - Per 200 anni abbiamo detto al popolo indiano, che si batteva per la loro terra, la loro vita, le loro famiglie e il loro diritto di essere liberi: ‘Deponete le armi, amici, e potremo vivere insieme. Solo se deporrete le armi, amici, si potrà quindi parlare di pace e giungere ad un accordo che sarà positivo per voi’.

Quando hanno deposto le armi, li abbiamo uccisi. Abbiamo mentito loro. Li abbiamo truffati delle loro terre. Li abbiamo costretti a firmare accordi fraudolenti, che abbiamo chiamato’ i trattati’, che non abbiamo mai mantenuto. Li abbiamo trasformati in mendicanti in un continente che ha dato loro la vita… 

E da qualsiasi interpretazione della storia, abbiamo avuto torto, non abbiamo fatto bene (qua c’è una parte per me incomprensibile della traduzione automatica, che preferisco saltare)

Ma c'è una cosa che è al di là della portata di questa perversità. È il verdetto tremendo della storia. E la storia sicuramente ci giudicherà. Ma ce ne importa? Che tipo di schizofrenia morale è (omissis, per lo stesso motivo di cui sopra)

Sembrerebbe che il rispetto per il principio e l'amore del prossimo, siano diventati disfunzionali in questo nostro paese, e che tutto quello che abbiamo fatto, tutto ciò che siamo riusciti a realizzare con il nostro potere è semplicemente annientare le speranze altrui… di quelli che non tengono fede ai nostri accordi.

Forse in questo momento stai dicendo a te stesso: ‘cosa diavolo c'entra tutto questo, che cos’ha a che fare con gli Academy Awards? Perché questa donna è in piedi qui, rovinando la nostra serata, invadendo la nostra vita con le cose che non ci riguardano e che non ci preoccupano? Sprecando il nostro tempo e denaro con questa intrusione nelle nostre case.

Penso che la risposta a queste domande inespresse è che la comunità cinematografica è responsabile della denigrazione del Nativo Indiano, facendosi beffa del suo carattere, che descrive come selvaggio, ostile e malefico. È abbastanza difficile per i bambini crescere in questo mondo. Quando i bambini Indiani guardano la televisione, e guardano i film, e quando vedono la loro razza raffigurata come è nei film, le loro menti si feriscono in modi che non si può mai sapere.

Recentemente ci sono stati alcuni passi incerti per correggere questa situazione, ma troppo incerti e troppo pochi, così io, in qualità di membro di questa professione, non mi sento di poter, come cittadino degli Stati Uniti, accettare un premio qui, stasera. Penso che i premi in questo paese in questo momento non siano adatti per essere ricevuti o consegnati, fino a quando la condizione degli Indiani d'America sarà drasticamente alterata. 

Se non siamo custodi del nostro fratello, almeno cerchiamo di non essere almeno il suo carnefice.

Sarei stato qui stasera per parlare direttamente a voi, ma ho sentito che forse avrei fatto cosa migliore, se fossi andato a Wounded Knee per contribuire a prevenire in qualsiasi modo possibile l'instaurazione di una pace, che sarebbe disonorevole fino a quando i fiumi correranno e l'erba crescerà.

Mi auguro che coloro che sono in ascolto non considerino, questa, come un’intrusione maleducata, ma come un serio sforzo per focalizzare l'attenzione su una questione che potrebbe benissimo determinare se questo paese ha il diritto di affermare di credere nei diritti inalienabili di tutte le persone a rimanere libere ed indipendenti su territori che hanno sostenuto la loro vita al di là di ogni memoria d'uomo.

Grazie per la vostra gentilezza e la cortesia a Miss Littlefeather. Grazie e buona notte.

Questa dichiarazione è stata scritta da Marlon Brando per la consegna durante la cerimonia degli Academy Awards, dove il signor Brando rifiutò l'Oscar. L'oratore, che ha letto solo una parte di esso, era Shasheen Littlefeather.
Traduzione automatico di Google Translator.

Sarebbe bello trovare l’intero discorso, scritto da Brando, e quasi interamente censurato per… motivi di tempo?

Brando aveva scritto un discorso di 15 pagine per Littlefeather…

Termino, per oggi, con una importante constatazione, derivante dall’incrocio tra due fonti diametralmente diverse:
  • per mantenere lo strumento umano in stabile interazione con questo Mondo, i Progettisti dello strumento umano lo hanno dotato di certe costrizioni sensorie. Poiché queste non erano sufficienti, fu anche progettata nella Mente Genetica delle specie umane, una paura istintiva di essere distolta dalla sua realtà dominanteWingmakers 
  • le piante sono farmaci eccezionali come del resto i batteri intestinali probiotici che stiamo studiando intensissimamente. Paragono i probiotici al campo magnetico rotante di Tesla. I probiotici possiedono potenziali terapeutici enormi, volutamente occultati dall'industria farmaceutica. Come si può' accettare da parte dei brevettatori di molecole chimiche, che un banale microrganismo intestinale produca Dna polimerasi e che influenzi sintesi proteiche fondamentali? Una mia idea (sono sempre stato un piccolo Archimede) è divenuta scienza e ricerca dei probiotici. È divenuta test salivare e fecale sui probiotici e sui neurotrasmettitori cerebrali. Vedrai che bomba uscirà tra pochi giorni. C'è una medicina occultata rivoluzionaria che sta emergendo e si chiama cura con i microrganismi intestinali umani, con gli acidi grassi con la nutrigenomica e naturalmente con l'ipnosi regressiva che è una porta di accesso al condizionamento epigenetico del nostro Dna. Non è fantascienza, le nostre forme pensiero sono proteine, molecole che inducono epigeneticamente i geni del Dna alla lettura o alla non lettura di determinate sequenze di basi. Noi siamo in grado di non subire la dittatura del Dna. Il Dna è al nostro servizio e l'ipnosi induce un orientamento di sintesi proteica del Dna. Le nostre forme pensiero sono proteine, enzimi, neurotrasmettitori e noi attraverso l'ipnosi e l'autoipnosi possiamo scegliere quale fenotipo costruire, cioè quale forma avere e quale personalità ed emozioni generare. Angelo Bona

Accidenti. Possiamo osservare i due lati della ‘barricata’ in azione. Che stiano effettivamente per abbattersi le porte limitanti preposte dai Progettisti? O tutto ciò è solo un fuoco fatuo? Un esperimento controllato all’origine? Ma, attenzione… quale origine?
  1. livello tridimensionale
  2. livello sovradimensionale
  3. livello Divino.
Anche i Progettisti fanno parte dell’Opera… non confondiamo un singolo bagliore apparente per l'intera struttura della luce.

Dipende anche da noi una simile sinfonia.

25092012 V 23,8 – 269 S. Sergio di Radonez (Il peso della celebrità) +-

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

martedì 25 settembre 2012

E luce fu.




A tutti è capitato, qualche volta nella Vita, di rimanere improvvisamente abbagliati dall’esposizione, più o meno volontaria, ad una fonte luminosa come il Sole o un bagliore di luce su una vetrina o un colpo di abbagliante di un’auto o un riflesso sulla superficie del mare, etc.

Per qualche minuto, sia ad occhi aperti che chiusi, avremo certamente notato come una o più macchie, in reverse o a colori, persistessero nel proprio campo visivo. Chiudendo gli occhi, le macchie mutavano di colore. Aprendoli, esse divenivano scure, semoventi e fisse al contempo e coprivano la capacità visiva alla loro altezza.

Sono certo di avere letto in un libro di Osho, che esiste una tecnica per utilizzare queste macchie di luce inglobata. Ecco il focus:
  • macchie di luce inglobata
  • tecnica per il suo utilizzo.
Ricordo che si definiva come possibile il caricare/attivare dentro di sé quelle macchie, o anche la memoria, impressa nell’occhio, relativa ad un corpo osservato in particolari condizioni di luce e contrasto, attraverso una energia o intento particolari

Ossia, l’utilizzare questo fenomeno di trasporto interiore al fine di veicolare forme pensiero creative.

Il ‘Presente’ è uno stato di coscienza estremamente delicato; difficile da raggiungere e molto facile da perdere. È la pura essenza di ciò a cui mira tutto lo studio dell’Astrologia

La nostra mente oscilla continuamente tra passato e futuro. Ma il passato è passato e il futuro è futuro. Entrambe le dimensioni non esistono. Continuando così non vivremo mai la nostra vita. Perché sprecare così tanto tempo ed energia? Perché rimandare i nostri sogni sempre al domani? 

Il problema è che il pensiero richiede spazio e chi si identifica con esso, con la mente inferiore, lasciando il Sè, la mente superiore, in uno stato di sonno, in realtà non vive mai e perde l’eterno istante. 

Conosci te stesso, e conoscerai l’Universo e gli Dei’.
Homo Sapiens - Conosci te stesso

Si deve ricordare che i pensieri sono dei mezzi e che è pericoloso identificarsi con essi.
Bernardino del Boca

Trovo un’analogia sottile tra la tecnica del ‘respirare luce attraverso gli occhi’ e ‘vivere nel Presente’. Il trait d’union sembra proprio essere la condensazione in noi della luce, ossia ciò che, nella sostanza, già ci compone.

Certe figure, non necessariamente solide o fisiche, s’imprimono molto facilmente nel nostro meccanismo visivo, nello spettro capacitivo della nostra 'videocamera' e, in un certo senso, le portiamo dentro di noi. Allo stesso modo è possibile anche procedere per il verso contrario, ossia, invertire il processo intenzionalmente e caricare d’intenti le stesse o altre forme, veicolandole all’esterno. Questo è il processo frattale che testimonia la nostra capacità naturale di creare forme pensiero all’esterno di noi, come se fossero bolle di sapone emanate dal nostro soffio per mezzo dell’intento creativo.

Degli esempi a tal riguardo:
  • Tesla vedeva prima ciò che, poi, andava a costruire
  • uno stilista carica d’intento la sua creazione, la quale si trasforma in una moda
  • un legislatore emette codici osservati da intere società.
È molto più comprensibile se osserviamo il processo di creazione artistica.

L’artista vede la propria opera quando è ancora nel tronco da intagliare o nel marmo da scolpire, per esempio. Vedendola, esso la carica di particolari intenti e, molto spesso, questi intenti danno luogo ad accadimenti fisici nel Mondo esterno.

Frattalmente, prima di costruire un edificio o un qualsiasi oggetto, si procede alla fase progettuale che, per antonomasia, è definibile proprio come una estrazione d’immagini dal proprio Mondo interiore. Il processo di co-creazione si svolge, di fatto, ad ogni istante che viviamo e siamo proprio tutti noi ad alimentarlo, volenti o nolenti. 

Essere vivi corrisponde a respirare immagini fuori e dentro di sé.

Il Fosfenismo copre ambiti molto vasti e variati, tanto che chi vi si avvicina per la prima volta rimane a volte confuso; ci sembra quindi utile riassumere in modo sintetico e il più possibile chiaro, che cosa possiamo ottenere, e in quali campi, con la sua pratica.

Il
Fosfenismo è un insieme di tecniche messe a negli anni '50-60 dal medico e ricercatore francese Francis Lefebure. Queste tecniche utilizzano l'energia luminosa per sviluppare le capacità cerebrali, che potranno poi essere utilizzate nei campi più svariati

L'elemento di base è il fosfene, macchia di colore cangiante che si percepisce al buio dopo aver fissato per circa 30 secondi una sorgente luminosa artificiale. Il fosfene dura all'incirca tre minuti e durante la sua presenza possono essere eseguiti moltissimi 'esercizi', che creano e sviluppano nuove connessioni neuronali tra i due emisferi del cervello.

I fosfeni hanno una funzione duplice: 

forniscono un supplemento di energia al cervello, fungendo da catalizzatore per tutte le funzioni cerebrali e spirituali e moltiplicandone enormemente l'efficacia, ma consentono anche di capire il funzionamento del nostro cervello.

Le leggi dei fosfeni e le leggi del pensiero sono infatti le stesse.

La portata di questa affermazione è di estrema importanza: 

grazie alla 'lettura' del comportamento del nostro fosfene potremo ottenere preziose informazioni sulle modalità migliori per eseguire un certo esercizio, oppure valutare l'impatto di un certo addestramento, di un tipo di alimentazione etc. 

La 'personalizzazione' che si può realizzare in questo modo, rende gli esercizi particolarmente efficaci, proprio perchè calibrati sulle condizioni cerebrali individuali e, per ciascun individuo, anche per i diversi momenti della giornata.

Chiunque può applicare le tecniche fosfeniche; più si è giovani e più rapidi saranno i risultati, per cui i bambini ne trarranno i vantaggi più significativi, ma anche chi è avanti con l'età ne trarrà un sicuro ringiovanimento cerebrale.

La vista, che alcuni temono possa risentire della fissazione di sorgenti luminose, non solo non si danneggia ma la 'ginnastica' oculare porterà sicuri benefici (unica controindicazione parziale è il glaucoma). Naturalmente è raccomandabile utilizzare le apposite lampadine e mettere in atto adeguate precauzioni nel caso dell'osservazione del sole.

Si hanno inoltre notevoli effetti sul sonno, che diventerà più profondo e riparatore con sogni più colorati e logici.

Link

Memorizziamo questa espressione:

trasformazione dell'energia luminosa per sviluppare le capacità cerebrali.

La pratica dell’osservazione del Sole è cosa quantomai sconsigliata e persino, a rigor di logica, risulta molto pericolosa, in quanto la potenza del disco solare è estremamente dannosa per l’apparato visivo. Giusto?

Sbagliato. Anzi: giusto e sbagliato allo stesso Tempo.

L’osservazione diretta della luce del Sole è una disciplina sensata, se eseguita attraverso i giusti accorgimenti, ossia, se perseguita, al pari di ogni altra tecnica, mediante un costante e progressivo esercizio e preparazione fisica e mentale. La carica proveniente dal Sole contiene la Vita allo stato puro, però in maniera estremamente concentrata e potenzialmente dannosa, se non opportunamente preparati per accoglierla. È un po’ come quando Dante, al cospetto del Principio Divino, di quel ‘punto luminosissimo’, si copre la vista perché non preparato a sopportarla.

Occorre procedere col giusto passo verso ogni cosa che facciamo. In questa maniera nulla risulta di conseguenza letale. Dove per ‘nulla’, occorre intendere e concepire il concetto frammisto alla presenza della legge di biodiversità, dove esiste ed esisterà sempre l’eccezione che conferma la regola. 
 
Non esiste nessuna verità, ma solo mezze verità.

È il districarsi tra queste mezze verità che permette di elevarsi al di sopra della foresta descritta da Dante (al di là).

Occorre comprendere alcune cose. Prima di tutto, si deve tener presente che, da un punto di vista scientifico, l'intero Sistema Solare è nato dal Sole. La Luna, Marte, Giove e tutti gli altri pianeti, inclusa la Terra, sono parti organiche del Sole. Pian piano, sulla Terra nacquero gli esseri viventi: dai microorganismi, alle piante all'uomo. L'uomo è una parte organica della Terra, che a sua volta è una parte organica del Sole. È come una madre che abbia una figlia, che a sua volta abbia una figlia: 

in tutte e tre scorre lo stesso sangue, i loro corpi sono formati dalle stesse cellule. Gli scienziati usano una parola per definire tutto questo: 'empatia', che significa 'sensibilità condivisa'; le cose nate dalla stessa fonte, hanno una sorta di esperienza interiore condivisa

Dal Sole è nata la Terra, dalla Terra sono nati i nostri corpi, dei quali il Sole, per quanto lontano sia, è il trisnonno ancestrale: 

qualsiasi cosa accada sul Sole, crea una vibrazione in ogni cellula del nostro corpo. Deve essere così, in quanto tutte le nostre cellule sono atomi di Sole. Il Sole sembra enormemente distante, ma non lo è poi così tanto. In ogni cellula del nostro sangue e delle nostre ossa, dimorano atomi di Sole; noi ne siamo parti integranti. Pertanto, non deve stupire che il Sole influenzi tanto le nostre vite

esiste una sorta di empatia tra noi e il Sole; se la si comprende nella sua giusta prospettiva, entreremo in una delle dimensioni dell'Astrologia…
L'Astrologia: una Soglia sulla Religiosità - Osho 
 
Empatia. Risonanza. Sincronicità. Tanti modi diversi di definire l’Analogia Frattale e, in definitiva, la correttiva esatta per definire il termine astratto di ‘Destino’.

Il pensiero di Osho è chiaro come la luce del Sole, perché partorito alla luce del Sole. È un loop, anche in questo caso. Solitamente il loop che avvolge e contiene il genere umano, nasce dal genere umano stesso. È come un vortice autocontrollato dall’interno, che permette di discendere nella vibrazione della luce. In questa maniera si ‘atterra’. E una volta a-terra, il loop continua la propria esistenza, diventando auto esistente:

Quando la medicina aumenta il dolore.
Il 40% delle donne e il 20% degli uomini convivono da anni con emicranie e cefalee ricorrenti. I loro migliori amici sono gli antidolorifici, ma spesso sono anche la causa delle loro sofferenze

A mettere in guardia dal rischio di entrare in un circolo vizioso dolore-medicinale-dolore è una ricerca inglese pubblicata dal Nice (National institute for health and clinical excellence): 

se si fa un uso eccessivo di analgesici si rischia il fenomeno del rebound

In pratica, assumendo troppi medicinali questi non arrestano l’attacco doloroso e se sospesi causano la cefalea da astinenza. Il malcapitato decide allora di aumentare la dose e innesca così un circolo vizioso, rischiando di trasformare attacchi episodici in cronici o dare il via a una serie di effetti collaterali

Si parte con il mal di testa per poi collezionare attacchi di nausea, dolori addominali, diarrea e via dicendo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità oltre il 5% di coloro che soffrono di mal di testa secondari devono ricercare le cause nell’abuso dei farmaci… 

Per un milione di persone la causa è da ricercare proprio nell’abuso di antidolorifici. Se si iniziano a prendere i farmaci in maniera regolare, ogni due o tre giorni, si può notare che dopo 3-4 ore dall’assunzione del medicinale il mal di testa diventa ancora più forte. Spesso la causa è da ricercare nel bugiardino: 

sembra che questo fenomeno sia dovuto non solo all’abuso dei farmaci, ma anche a un mix di sostanze come caffeina, aspirina e paracetamolo

Come uscire dal circolo vizioso. 
Non è semplice, ma è possibile liberarsi da questa spirale dolorosa. L’unico modo per interrompere il circolo vizioso è quello di smettere di prendere gli antidolorifici che hanno causato l’effetto rebound. All’inizio si può avere un peggioramento e si possono osservare sintomi come nervosismo, nausea, insonnia, dolori addominali, ma dopo una settimana la frequenza e l’intensità degli attacchi di mal di testa subisce un calo per raggiungere una certa stabilità dopo un paio di mesi…
Link 
 
Tutto chiaro, no? Ma continuiamo a leggere per favore:

Per seguire questo percorso, però, è bene non ricorrere al fai da te ma affidarsi a un medico, anche per individuare quali sono i medicinali realmente utili, la quantità sufficiente per il proprio caso ed evitare un ricorso eccessivo ai farmaci da banco. Per chi soffre di mal di testa cronico il suggerimento è quello di rivolgersi ai centri cefalee sparsi per l’Italia, alcuni dei quali sono specializzati per curare i bambini. 

Secondo alcuni medici inglesi un valido aiuto può arrivare anche dall’agopuntura che, a differenza delle sostanze chimiche, non ha dannosi effetti collaterali.

Inoltre, ci sono alcune buone abitudini che fanno meglio di qualsiasi antidolorifico (anche se non risolvono del tutto i problemi): 

dormire un numero sufficiente di ore, seguire un’alimentazione sana, fare attività fisica, smettere di fumare e ridurre lo stress aiutano a prevenire gli attacchi.
Link

Ecco il loop:
  • l’effetto di rebound è causato (indirettamente?) dal medico di famiglia o dal farmacista
  • per uscirne si ricorre a chi? Ancora al medico (di famiglia o specialista)
  • e cosa prescrive? Altri rimedi ancora polarizzati secondo la stessa direzione.
È logico che dipende dal ‘paziente’ estrarsi da questo circolo vizioso. Nessuno lo farà al suo posto.

Il medico assolve al proprio compito in maniera robotica, secondo protocolli validi per tutti. Tuttavia è l’individuo, paziente o medico che sia, che deve conoscere meglio se stesso e di conseguenza giungere a quell’equilibrio tale anche da ricorrere a nuovi farmaci, nel caso, ma in maniera mirata come nel creare da sé il proprio filo traente verso quello che meglio si adatta, in quel momento, per raggiungere la fase della propria guarigione. 

La propria guarigione non va demandata ad altri o ricercata al di fuori di sé

La vera guarigione è dentro e corrisponde all’agganciarsi con quel filo energetico interrotto a monte, in qualche anfratto dell’atterraggio a terra. La guarigione o la malattia fanno parte dello stesso campo energetico, come un mare spazzato dalla tempesta o rilucente di luce solare.

Il clima dipende da noi.

Lasciamoci andare con fiducia alla luce del Sole, ma solo dopo esserci preparati in maniera interiore ed esteriore, ossia, forgiati nell’intento più luminoso.

Naturo-Fosfenologia.
Quando gli esercizi ritmo-fosfenici vengono realizzati nella Natura e con la Natura, nasce questa particolare forma di Fosfenismo, vicina allo sciamanismo di Luce. È un'esperienza che non può lasciare indifferenti perchè coinvolge profondamente tutto il nostro essere, e ci trasforma.

La naturo-fosfenologia (o, con un significato più esteso, naturo-fenologia) non può essere dissociata da un nome: Gilles Gablain, autentico Maestro di questa disciplina, uomo di esperienza e di luce che sa accompagnare chi si avvicina a queste pratiche con un entusiasmo e con un'energia senza pari...
    
I 'feni' sono i nostri sensi interiori, e il 'fos-fene' è quello in rapporto con la vista, senso che normalmente viene privilegiato e considerato più importante. Ma esistono parecchi altri feni (acufene, olfattofene, pneumofene, osteofene, miofene etc.)... I sensi interiori formano il sistema 'fenico', intermediario tra i sensi fisici e il pensiero.

Quando stimoliamo il nostro sistema fenico, oltre al benessere fisico percepito e oltre al rinnovamento delle energie, è tutto il il corpo sottile che percepisce e che 'vede'. Utilizzata in questo modo, la sensazione fenica diventa allora un trampolino verso il mondo delle esperienze...

L'Occidente, per il suo turbolento passato religioso e per la recente età della ragione, ha in parte occultato l'insieme delle qualità di cui l'uomo dispone per il proprio sviluppo spirituale. la conoscenza del mondo, di sé e dell'invisibile è comprensibile in modo soltanto parziale dall'intelletto. E per coglierla nella sua totalità è necessario conoscere attraverso i nostri sensi esteriori e i nostri sensi interiori, attraverso il nostro corpo concepito non come un cadavere vivente ma come un essere di energia.

Tutte le tecniche di conoscenza del sé attraverso i sensi, il corpo e la Natura sono state eclissate per molto tempo dalla nostra società occidentale. Tuttavia, intuitivamente, percepiamo tutti i benefici di un tramonto del sole o di una passeggiata nella foresta. Mascherate dal sentimento di evidenza, la Natura e le sue luci permettono un'espansione completa della personalità di ciascuno.

Il Fosfenismo può essere applicato per:
  • pedagogia
  • sviluppo individuale
  • addestramento superiore.
Link

La chiave delle manifestazioni sovrannaturali.
La terza fase del fosfene, il 'bagliore diffuso', è un’energia che emana dal cervello. Esso è fotografabile e permette di percepire gli oggetti fisici in totale oscurità. Esso è all’origine dei fenomeni di veggenza, dei sogni premonitori, delle visioni e delle apparizioni e di tutte le manifestazioni sovrannaturali. 

In più, questa energia emessa dal cervello si accumula nel luogo in cui si utilizzano regolarmente i fosfeni, così come nell’aura delle persone che praticano.

Questi Sali fosfenici costituiscono ciò che gli Antichi chiamavano gli 'eggregori', che sono all’origine di tutti i luoghi santi e di tutti i luoghi sacri, perché permettono di accedere ai piani sottili, ai mondi invisibili.

Questi fenomeni non sono così rari come si potrebbe credere, ma esiste una sorta di legge del silenzio, imposta per evitare che i 'segreti iniziatici' si diffondano. Chi può trarre profitto da questi fenomeni e da questi avvenimenti? Chi ha bisogno di dissimularne la Natura? L'inchiesta del Dottor Lefebure fa apparire degli elementi che nessuno fino a quel momento aveva analizzato.

Lo sviluppo dei poteri sovrannaturali della mente, con il pensiero al sesto di secondo.
Le iniziazioni trasmissibili a distanza sono molto più facili da provocare di quanto ci si immagini, essendone uno dei fondamenti il ritmo del pensiero al sesto di secondo. I mantra rapidi sono forse uno dei più grandi segreti degli yogi. Tuttavia questi ultimi non sono mai stati in grado di dire su cosa si basavano le loro conoscenze. Molti danno importanza al 'senso' del mantra, dimenticando che la radice di questa parola significa 'suono mentale'...

Il suono che esprime l’essenza del cosmo e la legge di polarità universale sono gli stessi in tutte le religioni. Soltanto le difficoltà di trascrizione mascherano questa evidenza. La presentazione induista di questo suono è l’interiezione 'OM'. Una tabella di lettere, adattata alla creazione di mantra razionali, ci permette di comprendere il legame tra i suoni sacri di tutte le religioni. Grazie ad essa, inoltre, possiamo costruire i nostri mantra personali in funzione degli obiettivi che perseguiamo.

Finalmente la verità sulla funzione e sull'utilizzo dei mantra. Un libro ricco di informazioni che guida anche nella costruzione dei propri mantra personali.

Link

Alla prima di queste creazioni (della Sorgente Primaria) fu conferita un’identità individuale tramite l’uso di uno strumento fisico conosciuto come corpo di luce. La densità di questo corpo fu sufficiente a bloccare le particelle separate dalla realtà dominante della Sorgente Primaria. In tal modo, le particelle divennero esploratori autonomi e popolarono rapidamente i più remoti reami interni dell’Universo di Totalità. Comunque, non si avventurarono mai nei reami più esterni della creazione dove la densità della vibrazione decelerava il tempo a tal punto che l’esplorazione nei corpi era impossibile, data la grande lontananza...

Quando l’entità veste il corpo di luce è, essenzialmente, ancora senza-forma. La sua identità, sebbene separata dalla Sorgente Primaria, non è separata dalle altre entità nel corpo di luce. Quindi, non è ancora proiettata nell’individualità. Questo stato interviene solo quando il corpo di luce si sposta in uno strumento di densità genetica. Quello che i vostri scienziati chiamano Dna è lo strumento creato dai WingMakers che permette al corpo di luce di esplorare il multiverso e di acquisire lo stato individualizzato di separazione dalla Sorgente Primaria e dalla coscienza delle sue di particelle di luce da noi chiamate entità.

Wingmakers

Voglio dirti una cosa, Mark. Una cosa che ancora non sai. Noi k-Paxiani abbiamo vissuto abbastanza da averlo già scoperto. L'universo si espanderà, poi tornerà a collassare su se stesso e poi si espanderà di nuovo, ripetendo questo processo all'infinito. 

Ciò che non sai è che, quando l'universo si espanderà di nuovo, tutto quanto sarà come adesso. Qualunque errore commetterai in questa vita, lo ripeterai nel tuo prossimo passaggio. Ogni errore che commetterai sopravviverà ancora e ancora, per sempre. Quindi il consiglio che ti do è di fare le scelte giuste questa volta, perché questa volta è tutto ciò che hai.
K-Pax


24092012 V 23,9 – 268 San Pacifico da Sanseverino Marche (Di nome e di fatto) ++

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com