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martedì 25 settembre 2012

E luce fu.




A tutti è capitato, qualche volta nella Vita, di rimanere improvvisamente abbagliati dall’esposizione, più o meno volontaria, ad una fonte luminosa come il Sole o un bagliore di luce su una vetrina o un colpo di abbagliante di un’auto o un riflesso sulla superficie del mare, etc.

Per qualche minuto, sia ad occhi aperti che chiusi, avremo certamente notato come una o più macchie, in reverse o a colori, persistessero nel proprio campo visivo. Chiudendo gli occhi, le macchie mutavano di colore. Aprendoli, esse divenivano scure, semoventi e fisse al contempo e coprivano la capacità visiva alla loro altezza.

Sono certo di avere letto in un libro di Osho, che esiste una tecnica per utilizzare queste macchie di luce inglobata. Ecco il focus:
  • macchie di luce inglobata
  • tecnica per il suo utilizzo.
Ricordo che si definiva come possibile il caricare/attivare dentro di sé quelle macchie, o anche la memoria, impressa nell’occhio, relativa ad un corpo osservato in particolari condizioni di luce e contrasto, attraverso una energia o intento particolari

Ossia, l’utilizzare questo fenomeno di trasporto interiore al fine di veicolare forme pensiero creative.

Il ‘Presente’ è uno stato di coscienza estremamente delicato; difficile da raggiungere e molto facile da perdere. È la pura essenza di ciò a cui mira tutto lo studio dell’Astrologia

La nostra mente oscilla continuamente tra passato e futuro. Ma il passato è passato e il futuro è futuro. Entrambe le dimensioni non esistono. Continuando così non vivremo mai la nostra vita. Perché sprecare così tanto tempo ed energia? Perché rimandare i nostri sogni sempre al domani? 

Il problema è che il pensiero richiede spazio e chi si identifica con esso, con la mente inferiore, lasciando il Sè, la mente superiore, in uno stato di sonno, in realtà non vive mai e perde l’eterno istante. 

Conosci te stesso, e conoscerai l’Universo e gli Dei’.
Homo Sapiens - Conosci te stesso

Si deve ricordare che i pensieri sono dei mezzi e che è pericoloso identificarsi con essi.
Bernardino del Boca

Trovo un’analogia sottile tra la tecnica del ‘respirare luce attraverso gli occhi’ e ‘vivere nel Presente’. Il trait d’union sembra proprio essere la condensazione in noi della luce, ossia ciò che, nella sostanza, già ci compone.

Certe figure, non necessariamente solide o fisiche, s’imprimono molto facilmente nel nostro meccanismo visivo, nello spettro capacitivo della nostra 'videocamera' e, in un certo senso, le portiamo dentro di noi. Allo stesso modo è possibile anche procedere per il verso contrario, ossia, invertire il processo intenzionalmente e caricare d’intenti le stesse o altre forme, veicolandole all’esterno. Questo è il processo frattale che testimonia la nostra capacità naturale di creare forme pensiero all’esterno di noi, come se fossero bolle di sapone emanate dal nostro soffio per mezzo dell’intento creativo.

Degli esempi a tal riguardo:
  • Tesla vedeva prima ciò che, poi, andava a costruire
  • uno stilista carica d’intento la sua creazione, la quale si trasforma in una moda
  • un legislatore emette codici osservati da intere società.
È molto più comprensibile se osserviamo il processo di creazione artistica.

L’artista vede la propria opera quando è ancora nel tronco da intagliare o nel marmo da scolpire, per esempio. Vedendola, esso la carica di particolari intenti e, molto spesso, questi intenti danno luogo ad accadimenti fisici nel Mondo esterno.

Frattalmente, prima di costruire un edificio o un qualsiasi oggetto, si procede alla fase progettuale che, per antonomasia, è definibile proprio come una estrazione d’immagini dal proprio Mondo interiore. Il processo di co-creazione si svolge, di fatto, ad ogni istante che viviamo e siamo proprio tutti noi ad alimentarlo, volenti o nolenti. 

Essere vivi corrisponde a respirare immagini fuori e dentro di sé.

Il Fosfenismo copre ambiti molto vasti e variati, tanto che chi vi si avvicina per la prima volta rimane a volte confuso; ci sembra quindi utile riassumere in modo sintetico e il più possibile chiaro, che cosa possiamo ottenere, e in quali campi, con la sua pratica.

Il
Fosfenismo è un insieme di tecniche messe a negli anni '50-60 dal medico e ricercatore francese Francis Lefebure. Queste tecniche utilizzano l'energia luminosa per sviluppare le capacità cerebrali, che potranno poi essere utilizzate nei campi più svariati

L'elemento di base è il fosfene, macchia di colore cangiante che si percepisce al buio dopo aver fissato per circa 30 secondi una sorgente luminosa artificiale. Il fosfene dura all'incirca tre minuti e durante la sua presenza possono essere eseguiti moltissimi 'esercizi', che creano e sviluppano nuove connessioni neuronali tra i due emisferi del cervello.

I fosfeni hanno una funzione duplice: 

forniscono un supplemento di energia al cervello, fungendo da catalizzatore per tutte le funzioni cerebrali e spirituali e moltiplicandone enormemente l'efficacia, ma consentono anche di capire il funzionamento del nostro cervello.

Le leggi dei fosfeni e le leggi del pensiero sono infatti le stesse.

La portata di questa affermazione è di estrema importanza: 

grazie alla 'lettura' del comportamento del nostro fosfene potremo ottenere preziose informazioni sulle modalità migliori per eseguire un certo esercizio, oppure valutare l'impatto di un certo addestramento, di un tipo di alimentazione etc. 

La 'personalizzazione' che si può realizzare in questo modo, rende gli esercizi particolarmente efficaci, proprio perchè calibrati sulle condizioni cerebrali individuali e, per ciascun individuo, anche per i diversi momenti della giornata.

Chiunque può applicare le tecniche fosfeniche; più si è giovani e più rapidi saranno i risultati, per cui i bambini ne trarranno i vantaggi più significativi, ma anche chi è avanti con l'età ne trarrà un sicuro ringiovanimento cerebrale.

La vista, che alcuni temono possa risentire della fissazione di sorgenti luminose, non solo non si danneggia ma la 'ginnastica' oculare porterà sicuri benefici (unica controindicazione parziale è il glaucoma). Naturalmente è raccomandabile utilizzare le apposite lampadine e mettere in atto adeguate precauzioni nel caso dell'osservazione del sole.

Si hanno inoltre notevoli effetti sul sonno, che diventerà più profondo e riparatore con sogni più colorati e logici.

Link

Memorizziamo questa espressione:

trasformazione dell'energia luminosa per sviluppare le capacità cerebrali.

La pratica dell’osservazione del Sole è cosa quantomai sconsigliata e persino, a rigor di logica, risulta molto pericolosa, in quanto la potenza del disco solare è estremamente dannosa per l’apparato visivo. Giusto?

Sbagliato. Anzi: giusto e sbagliato allo stesso Tempo.

L’osservazione diretta della luce del Sole è una disciplina sensata, se eseguita attraverso i giusti accorgimenti, ossia, se perseguita, al pari di ogni altra tecnica, mediante un costante e progressivo esercizio e preparazione fisica e mentale. La carica proveniente dal Sole contiene la Vita allo stato puro, però in maniera estremamente concentrata e potenzialmente dannosa, se non opportunamente preparati per accoglierla. È un po’ come quando Dante, al cospetto del Principio Divino, di quel ‘punto luminosissimo’, si copre la vista perché non preparato a sopportarla.

Occorre procedere col giusto passo verso ogni cosa che facciamo. In questa maniera nulla risulta di conseguenza letale. Dove per ‘nulla’, occorre intendere e concepire il concetto frammisto alla presenza della legge di biodiversità, dove esiste ed esisterà sempre l’eccezione che conferma la regola. 
 
Non esiste nessuna verità, ma solo mezze verità.

È il districarsi tra queste mezze verità che permette di elevarsi al di sopra della foresta descritta da Dante (al di là).

Occorre comprendere alcune cose. Prima di tutto, si deve tener presente che, da un punto di vista scientifico, l'intero Sistema Solare è nato dal Sole. La Luna, Marte, Giove e tutti gli altri pianeti, inclusa la Terra, sono parti organiche del Sole. Pian piano, sulla Terra nacquero gli esseri viventi: dai microorganismi, alle piante all'uomo. L'uomo è una parte organica della Terra, che a sua volta è una parte organica del Sole. È come una madre che abbia una figlia, che a sua volta abbia una figlia: 

in tutte e tre scorre lo stesso sangue, i loro corpi sono formati dalle stesse cellule. Gli scienziati usano una parola per definire tutto questo: 'empatia', che significa 'sensibilità condivisa'; le cose nate dalla stessa fonte, hanno una sorta di esperienza interiore condivisa

Dal Sole è nata la Terra, dalla Terra sono nati i nostri corpi, dei quali il Sole, per quanto lontano sia, è il trisnonno ancestrale: 

qualsiasi cosa accada sul Sole, crea una vibrazione in ogni cellula del nostro corpo. Deve essere così, in quanto tutte le nostre cellule sono atomi di Sole. Il Sole sembra enormemente distante, ma non lo è poi così tanto. In ogni cellula del nostro sangue e delle nostre ossa, dimorano atomi di Sole; noi ne siamo parti integranti. Pertanto, non deve stupire che il Sole influenzi tanto le nostre vite

esiste una sorta di empatia tra noi e il Sole; se la si comprende nella sua giusta prospettiva, entreremo in una delle dimensioni dell'Astrologia…
L'Astrologia: una Soglia sulla Religiosità - Osho 
 
Empatia. Risonanza. Sincronicità. Tanti modi diversi di definire l’Analogia Frattale e, in definitiva, la correttiva esatta per definire il termine astratto di ‘Destino’.

Il pensiero di Osho è chiaro come la luce del Sole, perché partorito alla luce del Sole. È un loop, anche in questo caso. Solitamente il loop che avvolge e contiene il genere umano, nasce dal genere umano stesso. È come un vortice autocontrollato dall’interno, che permette di discendere nella vibrazione della luce. In questa maniera si ‘atterra’. E una volta a-terra, il loop continua la propria esistenza, diventando auto esistente:

Quando la medicina aumenta il dolore.
Il 40% delle donne e il 20% degli uomini convivono da anni con emicranie e cefalee ricorrenti. I loro migliori amici sono gli antidolorifici, ma spesso sono anche la causa delle loro sofferenze

A mettere in guardia dal rischio di entrare in un circolo vizioso dolore-medicinale-dolore è una ricerca inglese pubblicata dal Nice (National institute for health and clinical excellence): 

se si fa un uso eccessivo di analgesici si rischia il fenomeno del rebound

In pratica, assumendo troppi medicinali questi non arrestano l’attacco doloroso e se sospesi causano la cefalea da astinenza. Il malcapitato decide allora di aumentare la dose e innesca così un circolo vizioso, rischiando di trasformare attacchi episodici in cronici o dare il via a una serie di effetti collaterali

Si parte con il mal di testa per poi collezionare attacchi di nausea, dolori addominali, diarrea e via dicendo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità oltre il 5% di coloro che soffrono di mal di testa secondari devono ricercare le cause nell’abuso dei farmaci… 

Per un milione di persone la causa è da ricercare proprio nell’abuso di antidolorifici. Se si iniziano a prendere i farmaci in maniera regolare, ogni due o tre giorni, si può notare che dopo 3-4 ore dall’assunzione del medicinale il mal di testa diventa ancora più forte. Spesso la causa è da ricercare nel bugiardino: 

sembra che questo fenomeno sia dovuto non solo all’abuso dei farmaci, ma anche a un mix di sostanze come caffeina, aspirina e paracetamolo

Come uscire dal circolo vizioso. 
Non è semplice, ma è possibile liberarsi da questa spirale dolorosa. L’unico modo per interrompere il circolo vizioso è quello di smettere di prendere gli antidolorifici che hanno causato l’effetto rebound. All’inizio si può avere un peggioramento e si possono osservare sintomi come nervosismo, nausea, insonnia, dolori addominali, ma dopo una settimana la frequenza e l’intensità degli attacchi di mal di testa subisce un calo per raggiungere una certa stabilità dopo un paio di mesi…
Link 
 
Tutto chiaro, no? Ma continuiamo a leggere per favore:

Per seguire questo percorso, però, è bene non ricorrere al fai da te ma affidarsi a un medico, anche per individuare quali sono i medicinali realmente utili, la quantità sufficiente per il proprio caso ed evitare un ricorso eccessivo ai farmaci da banco. Per chi soffre di mal di testa cronico il suggerimento è quello di rivolgersi ai centri cefalee sparsi per l’Italia, alcuni dei quali sono specializzati per curare i bambini. 

Secondo alcuni medici inglesi un valido aiuto può arrivare anche dall’agopuntura che, a differenza delle sostanze chimiche, non ha dannosi effetti collaterali.

Inoltre, ci sono alcune buone abitudini che fanno meglio di qualsiasi antidolorifico (anche se non risolvono del tutto i problemi): 

dormire un numero sufficiente di ore, seguire un’alimentazione sana, fare attività fisica, smettere di fumare e ridurre lo stress aiutano a prevenire gli attacchi.
Link

Ecco il loop:
  • l’effetto di rebound è causato (indirettamente?) dal medico di famiglia o dal farmacista
  • per uscirne si ricorre a chi? Ancora al medico (di famiglia o specialista)
  • e cosa prescrive? Altri rimedi ancora polarizzati secondo la stessa direzione.
È logico che dipende dal ‘paziente’ estrarsi da questo circolo vizioso. Nessuno lo farà al suo posto.

Il medico assolve al proprio compito in maniera robotica, secondo protocolli validi per tutti. Tuttavia è l’individuo, paziente o medico che sia, che deve conoscere meglio se stesso e di conseguenza giungere a quell’equilibrio tale anche da ricorrere a nuovi farmaci, nel caso, ma in maniera mirata come nel creare da sé il proprio filo traente verso quello che meglio si adatta, in quel momento, per raggiungere la fase della propria guarigione. 

La propria guarigione non va demandata ad altri o ricercata al di fuori di sé

La vera guarigione è dentro e corrisponde all’agganciarsi con quel filo energetico interrotto a monte, in qualche anfratto dell’atterraggio a terra. La guarigione o la malattia fanno parte dello stesso campo energetico, come un mare spazzato dalla tempesta o rilucente di luce solare.

Il clima dipende da noi.

Lasciamoci andare con fiducia alla luce del Sole, ma solo dopo esserci preparati in maniera interiore ed esteriore, ossia, forgiati nell’intento più luminoso.

Naturo-Fosfenologia.
Quando gli esercizi ritmo-fosfenici vengono realizzati nella Natura e con la Natura, nasce questa particolare forma di Fosfenismo, vicina allo sciamanismo di Luce. È un'esperienza che non può lasciare indifferenti perchè coinvolge profondamente tutto il nostro essere, e ci trasforma.

La naturo-fosfenologia (o, con un significato più esteso, naturo-fenologia) non può essere dissociata da un nome: Gilles Gablain, autentico Maestro di questa disciplina, uomo di esperienza e di luce che sa accompagnare chi si avvicina a queste pratiche con un entusiasmo e con un'energia senza pari...
    
I 'feni' sono i nostri sensi interiori, e il 'fos-fene' è quello in rapporto con la vista, senso che normalmente viene privilegiato e considerato più importante. Ma esistono parecchi altri feni (acufene, olfattofene, pneumofene, osteofene, miofene etc.)... I sensi interiori formano il sistema 'fenico', intermediario tra i sensi fisici e il pensiero.

Quando stimoliamo il nostro sistema fenico, oltre al benessere fisico percepito e oltre al rinnovamento delle energie, è tutto il il corpo sottile che percepisce e che 'vede'. Utilizzata in questo modo, la sensazione fenica diventa allora un trampolino verso il mondo delle esperienze...

L'Occidente, per il suo turbolento passato religioso e per la recente età della ragione, ha in parte occultato l'insieme delle qualità di cui l'uomo dispone per il proprio sviluppo spirituale. la conoscenza del mondo, di sé e dell'invisibile è comprensibile in modo soltanto parziale dall'intelletto. E per coglierla nella sua totalità è necessario conoscere attraverso i nostri sensi esteriori e i nostri sensi interiori, attraverso il nostro corpo concepito non come un cadavere vivente ma come un essere di energia.

Tutte le tecniche di conoscenza del sé attraverso i sensi, il corpo e la Natura sono state eclissate per molto tempo dalla nostra società occidentale. Tuttavia, intuitivamente, percepiamo tutti i benefici di un tramonto del sole o di una passeggiata nella foresta. Mascherate dal sentimento di evidenza, la Natura e le sue luci permettono un'espansione completa della personalità di ciascuno.

Il Fosfenismo può essere applicato per:
  • pedagogia
  • sviluppo individuale
  • addestramento superiore.
Link

La chiave delle manifestazioni sovrannaturali.
La terza fase del fosfene, il 'bagliore diffuso', è un’energia che emana dal cervello. Esso è fotografabile e permette di percepire gli oggetti fisici in totale oscurità. Esso è all’origine dei fenomeni di veggenza, dei sogni premonitori, delle visioni e delle apparizioni e di tutte le manifestazioni sovrannaturali. 

In più, questa energia emessa dal cervello si accumula nel luogo in cui si utilizzano regolarmente i fosfeni, così come nell’aura delle persone che praticano.

Questi Sali fosfenici costituiscono ciò che gli Antichi chiamavano gli 'eggregori', che sono all’origine di tutti i luoghi santi e di tutti i luoghi sacri, perché permettono di accedere ai piani sottili, ai mondi invisibili.

Questi fenomeni non sono così rari come si potrebbe credere, ma esiste una sorta di legge del silenzio, imposta per evitare che i 'segreti iniziatici' si diffondano. Chi può trarre profitto da questi fenomeni e da questi avvenimenti? Chi ha bisogno di dissimularne la Natura? L'inchiesta del Dottor Lefebure fa apparire degli elementi che nessuno fino a quel momento aveva analizzato.

Lo sviluppo dei poteri sovrannaturali della mente, con il pensiero al sesto di secondo.
Le iniziazioni trasmissibili a distanza sono molto più facili da provocare di quanto ci si immagini, essendone uno dei fondamenti il ritmo del pensiero al sesto di secondo. I mantra rapidi sono forse uno dei più grandi segreti degli yogi. Tuttavia questi ultimi non sono mai stati in grado di dire su cosa si basavano le loro conoscenze. Molti danno importanza al 'senso' del mantra, dimenticando che la radice di questa parola significa 'suono mentale'...

Il suono che esprime l’essenza del cosmo e la legge di polarità universale sono gli stessi in tutte le religioni. Soltanto le difficoltà di trascrizione mascherano questa evidenza. La presentazione induista di questo suono è l’interiezione 'OM'. Una tabella di lettere, adattata alla creazione di mantra razionali, ci permette di comprendere il legame tra i suoni sacri di tutte le religioni. Grazie ad essa, inoltre, possiamo costruire i nostri mantra personali in funzione degli obiettivi che perseguiamo.

Finalmente la verità sulla funzione e sull'utilizzo dei mantra. Un libro ricco di informazioni che guida anche nella costruzione dei propri mantra personali.

Link

Alla prima di queste creazioni (della Sorgente Primaria) fu conferita un’identità individuale tramite l’uso di uno strumento fisico conosciuto come corpo di luce. La densità di questo corpo fu sufficiente a bloccare le particelle separate dalla realtà dominante della Sorgente Primaria. In tal modo, le particelle divennero esploratori autonomi e popolarono rapidamente i più remoti reami interni dell’Universo di Totalità. Comunque, non si avventurarono mai nei reami più esterni della creazione dove la densità della vibrazione decelerava il tempo a tal punto che l’esplorazione nei corpi era impossibile, data la grande lontananza...

Quando l’entità veste il corpo di luce è, essenzialmente, ancora senza-forma. La sua identità, sebbene separata dalla Sorgente Primaria, non è separata dalle altre entità nel corpo di luce. Quindi, non è ancora proiettata nell’individualità. Questo stato interviene solo quando il corpo di luce si sposta in uno strumento di densità genetica. Quello che i vostri scienziati chiamano Dna è lo strumento creato dai WingMakers che permette al corpo di luce di esplorare il multiverso e di acquisire lo stato individualizzato di separazione dalla Sorgente Primaria e dalla coscienza delle sue di particelle di luce da noi chiamate entità.

Wingmakers

Voglio dirti una cosa, Mark. Una cosa che ancora non sai. Noi k-Paxiani abbiamo vissuto abbastanza da averlo già scoperto. L'universo si espanderà, poi tornerà a collassare su se stesso e poi si espanderà di nuovo, ripetendo questo processo all'infinito. 

Ciò che non sai è che, quando l'universo si espanderà di nuovo, tutto quanto sarà come adesso. Qualunque errore commetterai in questa vita, lo ripeterai nel tuo prossimo passaggio. Ogni errore che commetterai sopravviverà ancora e ancora, per sempre. Quindi il consiglio che ti do è di fare le scelte giuste questa volta, perché questa volta è tutto ciò che hai.
K-Pax


24092012 V 23,9 – 268 San Pacifico da Sanseverino Marche (Di nome e di fatto) ++

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 13 settembre 2012

Vivere nell'inerzia dell'Uno: fluire.




A volte sembra accadere, al nostro insieme/individuale, una sorta di espansione del raggio d’azione del potenziale accessibile

Ciò è coerente con quanto sviluppato ed espresso, in SPS, in relazione al concetto di Libero Arbitrio; ossia come ad un meccanismo riferibile ad una struttura cerchio centrica dell’accessibile, apparentemente non comunicante tra compartimenti stagni (cerchi di livello/potenziale), tuttavia gestita da una capacità osservante superiore (punto di Coscienza o d’Anima). 

Quando ‘siamo pronti’, accade qualcosa di molto simile ad uno ‘sblocco’, paragonabile allo scatto di una serratura che si apre, permettendo di accedere ad un livello successivo della potenzialità insita nella conoscenza/esperienza (cerchio/livello superiore successivo – next step).

La particolare conduzione esistenziale, a cui sto dando ampio e libero respiro da qualche anno a questa parte, sta veicolando il mio ‘centro’, ad un livello ‘altro’ di usualità, rispetto a tutto quello che contraddistingue il 'già vissuto'. Da questa ottica, comprendo che la possibilità esplorata sotto forma di esperienza, è determinata da un mix di fattori, tra i quali, non ultimo, è certamente l’incrocio tra il nostro ‘consenso conscio/inconscio’

Decidiamo autonomamente se ‘siamo pronti’ per il ‘next step’?

Sì e no allo stesso Tempo. 
  • Sì, perché una parte del processo è conscia, ossia richiede l’autorizzazione conscia, previa una decisione tangibile rispecchiata nella conduzione esistenziale, che affiora nella consuetudine di tutti i giorni (un cambiamento evidente nella/della nostra Vita)
  • No, perché una parte del processo è inconscia, ossia attende l’autorizzazione inconscia, derivante dalla somma logica di ogni fattore concorrente al nostro peso specifico sottile/non locale (uno scatto evolutivo/spirituale, ossia un cambiamento nel/del nostro spettro interiore).
Sono esclusivamente 'io' alla guida della miaVita? 

Sì e no, allo stesso Tempo. Trattasi di una combinazione di fattori/eventi. Dipende dalla prospettiva e dalla convenzione che utilizziamo per esprimerci, ossia dal tipo di linguaggio/interfaccia, che scegliamo per comunicare con altre proiezioni simili a noi: 

con i nostri ‘simili’, ossia ‘gli altri’, che ci riflettono costantemente mentre, allo stesso Tempo, sono riflessi da noi, come nel dare Vita e sostenere uno scambio reciproco di informazioni sullo stato del cammino individuale e collettivo (una bussola).

Mi rendo conto, dopo quasi tre anni di scrittura continua in SPS, che la mia struttura percettivo esistenziale, è cambiata, mutando attraverso l’uso continuo della facoltà descrittiva, come in seguito alla manutenuta coerenza nell’aggiornamento di un diario personale. Avendo lavorato così intensamente per questo periodo di Tempo, ho come autorizzato attraverso una scelta ‘fisica’, lo scaricamento costante degli aggiornamenti relativi alla sfera evolutiva/conoscitiva in atto, come respirando nell’inerzia derivante da un movimento superiore in corso d’opera. La similitudine è relativa all’accettare un passaggio lungo la via, andando oltre al timore provato in termini di ‘difesa automatica personale’. Oppure camminare lungo una strada e, quando passa un Tir nella nostra stessa direzione, approfittare per correre al massimo della nostra capacità attuale: 

quella forza maggiore, derivante dal processo d’inerzia ad opera della scia della colonna d’aria smossa dal Tir, è un caldo accompagnamento verso l’espansione del campo del possibile a cui stiamo dando il nostro assenso, appunto, correndo, ossia attraverso una autorizzazione conscia/fisica.

Andare ‘a gonfie vele’, si dice. Ossia, nella giusta direzione, se pensiamo che la Vita non sia solo un controllo della nostra parte razionale/logica. Occorre sviluppare la sapienza del ‘lasciarsi andare con fiducia’ sulle onde del mare, sulle ali del vento, scivolando fluidi piuttosto che arrancando controtendenza…

Persino un computer domestico chiede l'autorizzazione utente al download degli aggiornamenti, sviluppati e messi a disposizione da 'altri'...

Abbiamo visto, ieri, che i nostri emisferi si alternano alla guida del nostro veicolo, secondo un ritmo Ultradiano di 90 minuti. Destro, sinistro, destro, sinistro, etc., come per dare luogo ad un cambio prospettico costante ad immagine e somiglianza della sinfonia biodiversa sempre all’opera nell’intero Universo

Ossia, noi siamo potenzialmente diversi ogni 90 minuti:
  • più razionali/logici/chiusi
  • più creativi/paradossali/aperti.
Ogni 90 minuti circa, noi siamo potenzialmente 'altro', rispetto a prima. 

Cioè, siamo più o meno propensi a… prendere in considerazioni aspetti biodiversi della Vita. Ciò dimostra che le probabilità di aggancio di un nuovo paradigma, sono sempre perlomeno alla pari (50%) con quelle relative a rimanere nel cerchio dell’abitudine. Ovviamente, le due modalità recano sempre con loro la stessa proprietà duale dell’energia 3d (Yin/Yang):
  • la razionalità ossessiva veicola, alla lunga, alla creatività per induzione, stress, esaurimento, entropia, sfogo
  • la creatività ossessiva veicola, alla lunga, alla razionalità per induzione, troppa libertà, confini aperti, smarrimento, necessità di paletti a cui appigliarsi.
La trasformazione personale, a cui sto accennando, è relativa alla sfera multidimensionale dell’essere. Sto iniziando a ragionare in un altro modo, rispetto a qualche Tempo fa, ossia in maniera stratificata/sincronica, secondo lo schema di massima solito:
  • piano fisico
  • piano metafisico
  • piano Divino.
Allo stesso Tempo, triangolando da questi livelli, mi pongo di fronte alla Vita

Attraverso il dispositivo dell’Analogia Frattale, mi muovo poi di conseguenza, scegliendo di ‘essere nelle 3d’, ma tenendo in considerazione anche la media scaturente dall’insieme dei livelli. Il dato di fatto è relativo alla consapevolezza raggiunta, maturata e fissata nelle 3d.

È come dialogare al bar, scegliendo consciamente un livello 3d, ma essendo sempre pienamente consapevole della scelta effettuata e sempre in grado di variare il livello della comunicazione a proprio piacimento. È come osservare la piantina tridimensionale di una casa, piuttosto che limitarsi a vederla così come i sensi 3d ce la descrivono. È un processo molto simile al concetto di ‘multitasking’ emerso per il Mondo delle intelligenze al silicio.

In informatica, un sistema operativo con supporto per il multitasking (multiprocessualità) permette di eseguire più programmi contemporaneamente

se, ad esempio, viene chiesto al sistema di eseguire contemporaneamente due processi A e B, la Cpu eseguirà per qualche istante il processo A, poi per qualche istante il processo B, poi tornerà ad eseguire il processo A e così via.

Il passaggio dal processo A al processo B e viceversa viene definito 'cambio di contesto' (context switch). Le decisioni riguardanti l'esecuzione di un cambio di contesto tra due programmi vengono intraprese da un componente del sistema operativo, lo scheduler, il quale invierà le proprie decisioni ad un altro modulo del sistema operativo, il dispatcher, che eseguirà effettivamente il cambio di contesto. 

A seconda di quale strategia di servizio (algoritmo di scheduling) venga seguita, lo scheduler controlla la ripartizione del tempo di Cpu tra tutti i processi attivi.

Esistono due principali tecniche di controllo di termine e pausa del multitasking: il vecchio senza prelazione (cooperative) e il nuovo con prelazione (preemptive). Ma, oggigiorno, la vera potenza del Multitasking risiede solo nell'algoritmo di scheduling usato.

Il multitasking.
Esistono principalmente due tipi di multiprogrammazione:
  1. Tipo batch: in cui non c'è interattività con l'utente. L'obiettivo di questo tipo di multiprogrammazione è la massimizzazione delle prestazioni
  2. Tipo time-sharing: in cui si permette a più utenti di utilizzare contemporaneamente e interattivamente lo stesso sistema, massimizzando la praticità d'uso, a scapito delle prestazioni.
Per grado di multiprogrammazione si indica la capacità di un sistema di poter eseguire più processi in memoria.

Multitasking senza prelazione (cooperative).
Detto anche multitasking cooperative, in questo caso i programmi cedono volontariamente il controllo al sistema operativo una volta finita l'operazione in corso... Il vantaggio maggiore di questo metodo è che non ha bisogno di supporto hardware e si può implementare su ogni tipo di architettura. Il grave svantaggio è che un singolo programma che si rifiuta di cedere il controllo, o che si ferma per qualche errore, può bloccare l'intero computer in quanto il sistema operativo non ha modo di riprendere il controllo da solo. Più precisamente lo scheduler senza prelazione attua un cambio di contesto solo in circostanze quali:
  • il passaggio di un programma dallo stato di esecuzione allo stato di attesa
  • il termine del programma stesso.
Multitasking con prelazione (preemptive).
La prelazione è l'atto di interrompere un programma a prescindere dalla volontà del programma stesso, ciò avviene grazie a delle particolari strutture hardware integrate nel microprocessore, che automatizzano il cambio di contesto (context switch): 

in questo caso non solo lo scheduler interviene nelle circostanze previste da uno scheduler senza prelazione, ma anche in casi quali:
  • il passaggio di un programma dallo stato di esecuzione allo stato di pronto per essere eseguito
  • il passaggio di un programma dallo stato di attesa allo stato di pronto per essere eseguito.
Un multitasking con prelazione (preemptive) non può quindi essere implementato se la piattaforma hardware non mette a disposizione gli strumenti necessari, ma in compenso, grazie all'hardware, il cambio di contesto è molto più efficiente favorendo l'adozione di quanti di tempo regolari e una esecuzione più 'fluida' dei vari processi. Il preemptive multitask è stato adottato dalla maggior parte dei sistemi operativi moderni.
Link

Fantastica descrizione di quello che sta accadendo alle 3d e a noi... Come al solito, osservando attraverso una combinazione di ‘Metodo Indiretto’ e ‘Analogia Frattale’, possiamo comprendere in maniera più espansa rispetto all’osservazione semplice e, magari, persino lontana dalla consapevolezza di quello che si sta facendo. Si osserva qualcosa. Ok. Ma, in realtà, che cosa si sta osservando e perché? Che cosa ci sta dicendo l’oggetto osservato? Qual è il valore aggiunto del nostro atto e della presenza sincronica dell’oggetto osservato? Dove siamo mentre osserviamo?
 
La chiave è la nostra ‘Presenza’ in quello che si sta facendo. Ci siamo, a pieno, in quell’atto, oppure no?

Utilizzò i lunghi anni della sua mobilitazione per riflettere a tutto quello che aveva appreso anteriormente. Da queste meditazioni emerse più tardi il suo libro 'Le omologie, analogia del microcosmo e del macrocosmo', che egli considerava come la sua migliore opera dal punto di vista intellettuale.

Si tratta fondamentalmente di uno sviluppo della teoria della simmetria. 

Va notato che, molto recentemente, la scienza ufficiale ha preso la stessa direzione con lo studio dei Frattali e dell'Omotetia Interna… più di quaranta anni dopo...
Francis Lefebure 
  Omotetia.
Una omotetia è una particolare trasformazione geometrica del piano o dello spazio, che dilata o contrae gli oggetti, mantenendo invariati gli angoli ossia la forma (nel senso intuitivo del termine).

Usato per la prima volta da Michel Chasles nel 1827, il termine deriva dal greco come composto da omos che vuol dire 'simile' e da tìthemi che significa 'metto'.
 


Un'omotetia di centro A è una trasformazione dello spazio euclideo che 'dilata' le distanze da A di tutti i punti secondo un fattore c, lasciando invariate le rette passanti per A che per questo si dicono unite. In altre parole, un qualsiasi punto P dello spazio viene spostato sulla semiretta uscente da A e passante per P, in modo che la sua distanza da A cambi secondo un fattore costante c positivo.  

L'unico punto che corrisponde a se stesso e che per questo si dice unito è il punto A.

Il punto A è il centro, mentre c è il rapporto dell'omotetia. Questa trasformazione geometrica è anche chiamata con termini più familiari dilatazione, se |c|>1, contrazione se 0<|c|<1 .="." b="b">Se 'c=1' si ottiene ovviamente l'identità ovvero la trasformazione nella quale ogni punto corrisponde a se stesso
.

L'omotetia è una particolare similitudine.


Corrispondenza omotetica tra due proiezioni complanari di una sezione di un cono quadrico eseguita con un piano parallelo al piano di proiezione...
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Ecco la vera Natura della prospettiva, che abbiamo decodificato nelle 3d, ad esempio, attraverso l’arte della pittura o della progettazione. Ciò fa presupporre, che l’esistenza sia un sottile gioco di luci/ombre, come se, di una realtà superiore, venisse filtrata nelle dimensioni inferiori la sua proiezione. Le dimensioni stesse sembrano essere proiezioni provenienti e raffiguranti altri livelli dell’energia. Substrati, opportunamente dimensionati, al fine di contenere omotetie da esperimentare e da riempire con la propria presenza per fini evolutivi, sino a quando A corrisponderà a se stesso per qualsiasi gradazione di 'c'...

Leggiamo qua, per terminare il presente articolo:

Ue presenta piano unione bancaria, supervisione a Bce.
L'Unione europea si muove verso l'unione bancaria con la presentazione di un piano che attribuisce alla Bce la supervisione di tutti gli istituti di credito, in quello che viene ritenuto un passaggio fondamentale verso l'integrazione fiscale della regione.

Il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha delineato la proposta, nell'ambito di un discorso sullo 'stato dell'unione' al parlamento di Strasburgo.

'La Commissione sta presentando delle proposte legislative per un unico meccanismo di supervisione europeo' ha affermato Barroso. 'Questo è un grande passo in avanti - il trampolino di lancio per un'unione bancaria'…

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A questo scopo è servita la ‘crisi’, e, nelle parole di Draghi c’è tutta l’intenzionalità sottostante al meccanismo della ‘crisi’:
  • il processo relativo all’Euro è irreversibile
  • utilizzeremo risorse illimitate per difendere l’Euro.
Il raggio traente, inerziale, relativo al concetto di ‘Uno’, è nelle corde di ogni processo esistenziale. I dettagli sono solo effetti collaterali destinati ad essere riassorbiti nell’ambito di un processo superiore, che in definitiva li ricomprende e da cui si sono emanati.

Tutto è polarizzato, allineato, con il proposito unitario:
  • oggi, anche le elezioni pro-Euro in Olanda
  • ieri, anche l’ok della corte tedesca al sì per il fondo ‘Salva Stati’.
Senza giudizio, con consapevole presenza, le 3d ciclano come un motore che alimenti, con il suo movimento, gli ingranaggi, che veicolano feedback alla centrale, da cui si emanano le direttive, secondo un filo logico esclusivamente evolutivo: andare avanti.

Siamo prossimi a qualcosa di meraviglioso, lontano e vicino quanto lo spazio tra un pensiero e l’altro. Gli emisferi ruotano come rotori di un meccanismo, che sta elevando l’intera infrastruttura dell’individuo. È sempre una questione di similitudine e proporzionalità e di potenziale sempre disponibile al fine di riabbracciare la Via delle Stelle o di Casa…

Dipende da noi.


12092012 V 26,2 + 256 Beata Maria Luisa Angelica (Gertrude) Prosperi (Il training autogeno distruttivo) +-

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com