venerdì 17 agosto 2012

Sherlock Holmes, presenze ombra, plastica e frattali.




Tutto quello che è ‘fatto’ dalla Natura ha la stessa ‘mano’. Quello che ‘fa’ l’uomo ha, per ora, fattezza diversa. Si direbbe che esista un’altra ‘matrice’ (biodegradabilità diversa) che regola la ‘creatività’ umana:

la biodegradabilità è una proprietà delle sostanze organiche e di alcuni composti sintetici, di essere decomposti dalla natura, o meglio, dai batteri saprofiti

Questa proprietà permette il regolare mantenimento dell'equilibrio ecologico del pianeta

Una sostanza decomponibile, viene attaccata da alcuni batteri che ne estraggono gli enzimi necessari alla decomposizione in prodotti semplici, dopodiché l'elemento viene assorbito completamente nel terreno. Una sostanza non decomponibile (o decomponibile a lungo termine), rimane nel terreno senza venire assorbita, provoca inquinamento e favorisce diverse problematiche ambientali.
 
Condizioni e conseguenze.
Perché un composto possa essere considerato biodegradabile è necessario che in natura esista un batterio in grado di decomporre il materiale. Tutti i composti organici naturali, come la carta, sono facilmente decomponibili; invece, tutti i prodotti sintetici moderni (esclusi alcuni speciali, come la bioplastica) non possono essere decomposti dalla natura, poiché nessun batterio è capace di elaborare un enzima che semplifichi il materiale

La sostanza non biodegradabile più conosciuta al mondo è la plastica. 

Un materiale non biodegradabile non viene assorbito dal terreno e rimane identico nel tempo, quindi contribuisce all'inquinamento della zona dove si trova; ma tuttavia, non tutti i composti non biodegradabili sono pericolosi: esistono tipi di composto che non danneggiano la vita dell'ecosistema, e che quindi lasciano immutata la situazione.
 
Sostanze.
Le sostanze non biodegradabili più comuni sono le materie plastiche, che sono formate principalmente dal carbonio, l'idrogeno e l'ossigeno

questi elementi sarebbero decomponibili, ma, dalla loro unione, si è formata una molecola troppo complessa per essere decomposta in natura.

La categoria di materiali meno decomponibili è composta dagli idrocarburi clorurati.
 
La situazione attuale.
La biodegradabilità dei composti sta diventando un problema, poiché la maggior parte degli oggetti che utilizziamo ogni giorno, è formata da materiali che contengono materiali non decomponibili. Molti stati stanno lavorando su questo problema, ma attualmente non si è ancora giunti ad una soluzione utilizzabile, se non la sostituzione della plastica con altri materiali biodegradabili.
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L’equilibrio che l’umanità sta mantenendo è d’altro tipo, rispetto a quel livello di sostenibilità che possiamo 'immaginare' leggendo in noi stessi. Gli umani non sono stupidi. Mandano navi spaziali ad esplorare il Sistema Solare e hanno raggiunto un livello di conoscenza tale da risultare ‘ben visibili’ all’interno dell’economia dello Spazio. 

Gli inquinanti umani sono una realtà anche al di fuori della solida Terra. Ossia, la stessa ‘mano’ muove l’umano a caratterizzare il 'tutto'. Il comportamento umano è simile ad un vessillo piazzato su ogni nuova proprietà. Esso dichiara ed identifica una presenza 'ombra'...


La 'soluzione d’equilibrio' trovata è quantomeno non sostenibile nel lungo Tempo:
  • la maggior parte degli oggetti che utilizziamo ogni giorno, è formata da materiali che contengono materiali non decomponibili
  • le materie plastiche, sono formate principalmente dal carbonio, l'idrogeno e l'ossigeno: questi elementi sarebbero decomponibili ma, dalla loro unione, si è formata una molecola troppo complessa per essere decomposta in natura.
Questa ‘molecola’ complessa ed apparentemente ‘immortale’, o ‘non biodegradabile’, forma materiale non assorbito dal terreno che rimane identico nel Tempo:

questo è un preciso frattale, che riporta l’immagine conferita nella 'matrice'. L’immagine dell’entità ispiratrice che, ad immagine e somiglianza, viene ritratta dal riflusso della Creazione.

Queste entità sono evidenti solo attraverso il riflesso della loro ‘presenza’ tra gli umani. Non solo. Le entità hanno dato luogo anche a ‘forme pensiero’ che resistono al trascorrere del Tempo. Questa 'resistenza' è la non biodegradabilità dei composti utilizzati maggiormente attraverso il mezzo dell’abitudine terrestre.


Lo scorso mese Draghi aveva detto che la Banca centrale europea avrebbe fatto ‘tutto il necessario’ per mantenere l'Euro…
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Tutto il necessario. Ossia? Sino a quale punto si può spingere la Bce? Anche oltre al livello di biodegradabilità?
 
L’attuale economia si sorregge su gambe artificiali, costruite proprio con lo stesso materiale non biodegradabile che caratterizza tutti i processi produttivi dell’industria 3d umana. La Terra come può tollerare una simile presenza? Essa ha una infinita capacità di combinazione d’elementi e conosce il modo per rinnovare e trasformare ogni presenza ospite. La plastica potrebbe essere ‘dissolta’ per vie naturali, se solo venisse meno l’input che le conferisce un senso

La plastica è un riflesso di una presenza sottile ma tangibile, perlomeno per gli effetti derivanti dal suo stazionamento nel campo della possibilità umana terrestre…

Perché questa 'differenza strutturale’ tra prodotti della Natura e umani?

Osserviamo qualsiasi frutto della terra: 

non esiste nessun ‘pericolo’ di inquinamento derivante da alcuna parte compositiva del ‘frutto’. Il packaging è tanto perfetto quanto interamente smaltibile nel giro di pochissimo Tempo. Non esistono parti meccaniche, elettriche, etc., tutto è organico e idoneamente funzionale.

Per comprendere questa caratteristica è sufficiente osservare lo 'stile' (la 'mano', il tratto) di un qualsiasi disegnatore o illustratore di fumetti, ad esempio: 

lo ‘stile’ è un marchio indelebile inerente alla ‘mano’ che ha ritratto un Mondo secondo il proprio ‘carattere e senzienza’. Esso è inconfondibile e riconoscibile tra gli altri.

Ora, lo ‘stile’ che caratterizza l’operato umano, a ‘chi appartiene’?
  
Me lo chiedo, non riconoscendomi nel suo retaggio.

A chi rassomiglia questa 'opera inquinante’, disegnata dal movimento umano sullo/nello scenario 3d? Attenzione; non è questo un 'particolare' solo legato alla mancanza di consapevolezza umana, naturale, frutto di un cammino ancora evidentemente in atto e lontano dal suo epilogo. No. Tra questa 'mancanza naturale' (si) è inserito qualcosa d'altro; un 'qualcosa' riferibile certamente ad altra ‘mano’

SPS ha più volte trattato l’argomento ‘parassita’ e continuerà a farlo per altro Tempo ancora, perché è chiaro ed evidente, che una simile ‘ombra’ abbia personalizzato un reame, apparentemente, solo umano. La sua opera ispiratrice è corposa, nel senso di evidente, visibile, se solo si accetta di triangolare da un punto prospettico diverso dal consueto, uscendo dal loop, dal cerchio di contenimento… dalla ‘Caverna di Platone’.

Consapevolezza allargata.

Coscienza.
Il termine coscienza deriva dal latino 'Cum-scire' (‘sapere insieme’) ed indicava originariamente un determinato stato interiore di un individuo che può in qualche modo descrivere e comunicare ad altri

Anticamente con 'coscienza' si intendeva qualcosa di diverso da ciò che si ritiene oggi nell'ambito psicologico e filosofico. Non tutti gli antichi dividevano l'uomo in mente e corpo. Anzi, era molto diffusa l'idea (oggi tornata alla ribalta) che l'uomo avesse tre funzioni relativamente indipendenti chiamate ‘centro intellettivo’, ‘centro motore-istintivo’ e ‘centro emozionale’, collocate rispettivamente: 
  1. in una parte dell'encefalo, 
  2. nella parte terminale della colonna vertebrale (dove un tempo nell'uomo compariva la coda) 
  3. nella zona del plesso solare, in quelli che sono oggi chiamati ‘gangli del simpatico e del parasimpatico’. 
Ebbene ‘coscienza’ indicava quello stato interiore di sintonia tra i tre centri (sapere insieme) che, se raggiunto, permetteva all'uomo di elevare la propria ragione
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Elevarsi per semplificare: questo è il processo naturale della biodegradibilità.
  
Questo ‘sapere insieme’ è sia relativo all’ambito umano, come una sola e grande unità, sia all’ambito individuale, ma sempre con eguale orchestrazione unitaria di eventi al suo interno. Il ‘succo’ della questione mette in evidenza una sorta di unità da raggiungere attraverso l’esperienza 3d di se stessi riflessi negli altri e viceversa.

Il cammino è individuale ma riguarda anche gli altri. Tutto ciò mette in evidenza una struttura, un modello che si corregge o, meglio, che si auto corregge nel Tempo, lungo l'asse del quale, la presenza parassita ha il proprio senso.

La ‘nota musicale’ che contraddistingue ha un apparato di ricetrasmissione che è stato deviato, almeno nella sua parte più ‘bassa’, da un qualcosa di ‘estraneo’ e che rimane sempre nell’ombra, pur modificando il campo sensoriale e percettivo umano

Una strategia chiara messa in campo dal lato oscuro della Forza.

Prenderne atto equivale ad aumentare la propria ‘sapienza non scritta’, ossia quel particolare stato d’animo capace di sovralimentare le strutture più calcificate della possibilità. Una simile presa di coscienza veicola al raggiungimento di un diverso ambito del possibile, permeando l’oceano del ritenuto impossibile…

Spostando al di là, ancora una volta, le ‘Colonne d’Ercole’.

Assumiamo l’Analogia Frattale come strumento principe per camminare anche al buio, almeno sino al momento in cui la luce si accenderà da sola per acquisita capacità di colui/coloro che camminano desiderandola.

- A volte può sembrare leggermente inverosimile, fare grandi congetture basandosi su minimi dettagli.
- Non è affatto così. I piccoli dettagli sono di gran lunga i più importanti…
- Se avesse davanti uno sconosciuto? Cosa può dire di me?
- I gioielli che non porta ci svelano più cose… Era fidanzata. L’anello non c’è più, ma la pelle più chiara suggerisce che ha passato del tempo all’estero sfoggiandolo con fierezza…
Sherlock Holmes

Deduzione. Perspicacia. Attenzione. Osservazione:

Analogia Frattale… alias ‘essere desti, svegli, inclini al proprio equilibrio che deriva dall’osservatore animico mixato all’operato sensibile umano e non solo da quello parassita polarizzante a cascata il tutto’.

Cosa molto ardita e difficoltosa da mettere in atto e, in seguito, 'da mantenere sempre in atto', come una fanaleria accesa per default. È un ‘nuovo’ senso

Una facoltà latente o repressa o male indirizzata…

In un reame di luce tutto lascia un’ombra.

Come non vederla?

Tutto ciò che esiste di non biodegradabile è il riflesso di quell’ombra, del quale operato, l’umanità non è altro che la cieca ‘portabandiera’.

Dipende anche da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 16 agosto 2012

Come una nota musicale.






Procura Usa convoca Barclays e altre 6 banche per indagine tasso Libor.
Le procure di New York e del Connecticut hanno emanato mandati di comparizione nei confronti dei rappresentanti di sette banche nell'ambito delle indagini sulla presunta manipolazione del tasso interbancario Libor

Lo riferisce una persona informata dei fatti, precisando che le banche in questione sono Barclays, Citigroup, Deutsche Bank, JPMorgan Chase, Hsbc, Royal Bank of Scotland e Ubs. La fonte ha chiesto di rimanere anonima perché non autorizzata a riferire la notizia. Le autorità statunitensi e britanniche avevano già multato la Barclays per 453 milioni di dollari; la banca ha infatti ammesso di aver riferito il falso per mantenere basso il livello del Libor.
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  • presunta manipolazione del tasso interbancario Libor
  • lo riferisce una persona informata dei fatti
  • la fonte ha chiesto di rimanere anonima perché non autorizzata a riferire la notizia
  • la banca (Barclays) ha ammesso di aver riferito il falso per mantenere basso il livello del Libor.

Le notizie circolano in base a quali ‘correnti’? Il punto 1 e 4 sono in ‘antitesi’? Dov’è la ‘presunzione’ se c’è ‘ammissione’ di verità? 

Su cosa sono basate queste informazioni? Su una ‘fuga di notizie’.

Che cosa mettono in luce queste caratteristiche della modalità informativa, tramite la quale giungono determinati input alla società, tramite la quale si diffondono come virus le informazioni? Secondo SPS, tutto ciò mette in luce un modello ‘aperto’ pilotato da uno ‘chiuso’:

luce e ombra.

Ci si ritrova sempre, a questo punto dell’analisi, al classico bivio duale sottinteso dalla domanda:

è nato prima l’uovo o la gallina?

Un loop; un ambito a cerchio regolato da fattori che si scambiano di valore, lasciando inalterato il ‘senso’ compiuto direttamente rilevabile all’interno del loop. Una 'ricerca continua' del mantenimento dell'equilibrio

Un modello che si autoregola mantenendo ‘fisso’ il risultato della combinazione degli eventi

Come se si volesse fare una torta rotonda miscelando diversi ingredienti: 

la forma ottenuta sarebbe sempre la stessa ma con ‘sapore’ magari diverso. 

Ecco, se si mantiene fissa l’osservazione sulla ‘forma’, passano in secondo piano gli ‘ingredienti’ e viceversa. Nelle 3d è la ‘forma’ che tiene banco:

l’energia assume conformazioni inerenti alla ricerca e assunzione di equilibri inerenti al mantenimento della ‘forma’, sia a livello fisico che sottile.

Il cerchio/sfera è la forma più stabile che possa esistere nelle 3d. La ‘forma pensiero’, allo stesso modo, più stabile sarà quella a ‘loop’. Magneticamente ‘qualcosa’ regolerà il mix dei componenti, al fine di mantenere le ‘forme’ all’interno del modello classico, ‘approvato’ a livello dimensionale, da una serie di ‘abitudini’, che la Fisica ha riscontrato osservando le cose dal punto prospettico imperante: 

quello dell’abitudine legata all’asservimento gravitazionale. 

La gravità è ‘solida’ e direttamente riscontrabile (la mela che cade in testa), mentre l’attrazione sottile lo è molto meno agli occhi di un terrestre legato alla percezione sensoriale di superficie.

Di conseguenza, la Vita diverrà un ‘cerchio in equilibrio di parte’: solida, concreta, razionale, etc.

Le ‘forme pensiero’ abitudinarie regoleranno l’usufruizione del Tempo che passa e trascorre come acqua in un fiume. Quando un ‘loop’ si consolida, diventa stabile a prescindere dalla tipologia di verità che lo mantiene intatto. Per cui, sulla Terra 3d, è possibile l’avverarsi di ogni possibile ‘fantasia’, dal momento in cui, se è sufficientemente alimentata, potrà emergere, radicarsi e mantenersi attraverso la programmazione auto esistente dell’energia di possibilità (Sistema di Leggi).

Il discorso è maturo per comprendere che questa ‘programmazione’ è relativa a qualcosa che esiste al di fuori dell’ambito dal/nel quale stiamo ragionando ed esistendo (almeno in parte). È un discorso relativo anche alla coppia di valori:

contenuto e contenimento.

È una forza, un’ispirazione, un campo morfogenetico, una colla, un magnetismo sorgente, una fonte attrattiva, un modello base, una dima, un esempio, una forma che contiene e che trasforma tutto in contenuto, etc.

È qualcosa che 'esiste già'; questa apertura permette di agganciare un altro livello della possibilità auto esistente, ma non permette ancora di ‘uscirne’, sempre che ci sia un’uscita. La legge frattale permette di intuire che ad ogni livello esista la possibilità di comprendere gli ordini diversi della verità. Quindi? Che esiste una sorta di programmazione. Che cos’è una legge se non un programma? Un programma scritto da chi? Da una compartecipazione d’eventi che si miscelano in continuazione dando luogo allo scorrere del Tempo. È ancora un loop e ne siamo ancora dentro

L’umano è come il contenuto dell’atto del contenimento. La barriera corallina è un grande esempio a tal proposito. L’atto del ‘contenere’ è sempre un qualcosa vicino al concetto di prigionia? 

In un certo senso, sì. La programmazione è anche prigionia. A cosa mira questa programmazione? È un discorso relativo alle diverse grandezze dell’esistenza. La dimensione superiore per grandezza determina le regole, le leggi, lo scopo. Le dimensioni inferiori ‘colmano’ il superiore, secondo un volere programmatico iscritto nei ‘registri della legge’

Ecco il loop. Allo stesso Tempo, i Mondi invisibili regolano l’usufruizione della Vita nei Mondi visibili. Basta osservare un corpo umano: 

la malattia è a livello microscopico e mina le basi della superficie emersa. Anche se la sua origine è ancora di diversa Natura (interazione sottile), le varie parti risentono del modello di Vita a cui l’individuo si espone/viene esposto. Ancora un loop

Esiste un livello dal quale è possibile osservare gli altri, come se ci si trovasse su un balcone dimensionale. È come gettare un sasso nello stagno e rimanere ad osservare le increspature che si creano sull’acqua. Quanto è naturale e quanto artificiale, quell’effetto? L’atto che lo veicola è naturale, così come lo sono gli effetti che si generano nel Mondo sottostante, regolato da precise leggi di conservazione dell’equilibrio programmato per abitudine.

La programmazione di uno ‘scenario dimensionale’ si cambia dal livello superiore, ma conoscendo molto bene come funziona e da quali leggi è regolato il livello inferiore. L’effetto domino scatenato riguarda ogni livello della conservazione dell’equilibrio. Equilibrio che dipende dalla forma di programmazione impartita attraverso la polarizzazione abitudinaria del ‘luogo abitato’. 

Ecco una ‘forma’ che assume una connotazione diversa dalla sola figura di contenimento di un loop:

Immagine tratta dal libro 'Prospettiva Vita'
 
Un ‘Sistema Solare’ è un loop. La ‘nota’ generata da quell’insieme è particolare: unica. Il suono è la risultante emanata da quella serie di anelli di contenimento. La risultante è una ‘nota musicale’.

Il segno grafico di una ‘nota musicale’ è multidimensionale: 

disegna una forma di controllo, un punto prospettico che controlla una serie di loop.


Nella notazione musicale, il valore di una nota indica la durata relativa di una nota musicale. Il valore è indicato per mezzo di una simbologia grafica che modifica le parti di una nota: testa, gambo e coda…
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  1. la ‘coda’ è una particella di ricetrasmissione (Uno)
  2. il ‘gambo’ è quello che è al di fuori del loop (Ispirazione)
  3. la ‘testa’ è tutto quello che è programmato (Vita).

La nota musicale è ancora una cellula, una unità del Tutto. Siamo ancora in un loop, ma di diverso grado.

Usando la Terra come punto di riferimento, Lovelock spostò a un certo punto la sua attenzione sull’osservazione proprio della Terra, in cui fenomeni di tipo costante e lineare su Marte e Venere – come la produzione di determinate sostanze in seguito a reazioni chimiche – sulla Terra aveva invece un andamento estremamente anomalo, come se fosse regolato da una specie di centralina interna con il compito di mantenere costanti e uniformi le condizioni di vita.
 
C’è un delicato rapporto nell’atmosfera – per esempio – tra metano e ossigeno, quando la quantità di metano diminuisce entrano in azione determinati insetti in grado di produrre esattamente quello che manca, quando l’equilibrio è ristabilito, cala la popolazione di questi insetti.
 
Nasce così Ipotesi Gaia, che su basi prettamente scientifiche, prende in considerazione il fatto che la Terra sia un organismo vivente autoregolantesi
 
Agli inizi degli anni sessanta il chimico inglese James Lovelock (insieme con la biologa americana Lynn Margulis) concepiscono la terra come unico sistema fisiologico e chiamiamo Gaia quest’ipotesi (con una deformazione del termine greco gea = terra).
 
Un’entità viva.
Secondo questa visione, gli organismi viventi, il clima, l’ambiente terrestre, sono un tutto integrato, un unico superorganismo in cui l’attività dei viventi modifica gli aspetti fisici e questi a loro volta influiscono sull’evoluzione e sul mantenimento della vita sul pianeta.
 
Gaia può essere definita come un sistema complesso i cui costituenti sono i viventi e il loro ambiente materiale che comprende l’atmosfera, gli oceani e la superficie delle rocce.
 
Si tratta di un sistema che si è sviluppato e continua a svilupparsi con un processo evolutivo che coinvolge contemporaneamente i viventi e il loro ambiente. Gli organismi condizionano l’ambiente e questo condiziona le forme della vita. In tale sistema, il clima e la composizione chimica si regolano in maniera automatica (si autoregolano) per mantenersi sempre in uno stato favorevole alla vita; questa autoregolazione si realizza man mano che il sistema si evolve, senza rispondere a nessun progetto preventivo e senza un fine particolare (siamo così sicuri? La differenza consiste tutta nel punto prospettico da cui si osserva/vive. Dicesi: consapevolezza).
 
Gaia è un superorganismo capace di regolare la non-vita per la vita. Una dimostrazione evidente dell’esistenza di Gaia sarebbe la stessa atmosfera definita 'improbabile' da Lovelock. L’aria che respiriamo è infatti una miscela di gas altamente reattivi. Nella sua composizione è presente l’ossigeno indispensabile alla vita, ma insieme con il metano, che reagisce con l’ossigeno in presenza della luce solare formando anidride carbonica e acqua…
 
Lovelock sostiene che le condizioni fisiche e chimiche della superficie della terra, dell’atmosfera, e degli oceani sono state rese e vengono continuamente rese adatte alla vita grazie alla presenza della vita stessa. Quindi l’atmosfera con la sua attuale composizione può essere considerata un prodotto del metabolismo di Gaia, il risultato di uno scambio attivo di gas con gli organismi viventi.
 
Anche il suolo ha origine dalla vita. In ogni centimetro cubo di terreno sono presenti miliardi di organismi microscopici: nello strato superficiale del suolo ci sono batteri fotosintetici e azotofissatori, funghi, muffe e una miriade di invertebrati.
 
Senza vita non vi sarebbe il suolo come lo conosciamo, ma solo inerti corpi rocciosi. Secondo l’ipotesi Gaia le grandi strutture della crosta terrestre non sarebbero soltanto il risultato dei processi endogeni e di quelli meccanici ma anche di quelli biologici.
 
Da quando si è formata, la crosta solida viene continuamente rimodellata dall’azione dell’aria e dell’acqua che si realizza attraverso l’erosione, la sedimentazione e la formazione di suoli e ghiacci. E questa azione è influenzata dagli organismi viventi che per vivere inducono modificazioni nella composizione e nelle caratteristiche termodinamiche dell’atmosfera e degli oceani.
 
Inoltre gli organismi hanno anche un ruolo diretto in questi fenomeni geologici esogeni. Per Lovelock e Margulis tutta la materia vivente sulla Terra, dai virus alle balene e alle sequoie, deve essere considerata come una singola entità vivente capace di mantenere l’atmosfera terrestre nelle condizioni più adatte alle sue necessità.
 
Tutto ciò contrasta con la visione convenzionale che ipotizza che la vita si sia adattata alle condizioni del pianeta e che la vita ha potuto manifestarsi sulla Terra e non altrove nel sistema solare perché solo sulla Terra esistevano le condizioni adatte
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Questo dimostra il pensiero espresso in SPS: 

che siamo autoinstallati in uno scenario 3d, inizialmente neutro’ e adatto all’esperienza di Vita e, in definitiva, alla conoscenza di se stessi

Oggi, questo scenario è stato polarizzato dall’esperienza umana. Il tessuto umano è molto simile a quello di una ‘muffa’ o di una ragnatela, o al sistema di radici di un albero, etc.

Noi, tutti insieme, produciamo effetti consistenti sulla Terra 3d.

Bisogna riportare l’equilibrio.
John Carter

Ma da chi è imposto questo ‘equilibrio’? Ci accorgiamo che manca un 'interprete', nonostante i suoi effetti siano estremamente visibili dappertutto? Il tessuto umano potrebbe proprio avere anche questo compito

autoregolare l’equilibrio a partire da se stesso e a cascata sul ‘Tutto’…

Un sistema fotosensibile.

Chi vi da’ il diritto di interferire?
Oh, quante domande. È la tua Terra? … Mica è la tua causa!
E qual è la vostra, di causa?
Non ne abbiamo. Noi non siamo dei poveri mortali, come voi. Noi, siamo eterni… La storia deve seguire il corso che vogliamo che prenda… Il nono raggio è meglio che rimanga ad esseri bestiali sui quali abbiamo il controllo. Facciamo questo gioco da prima che nascesse il loro Pianeta e continueremo a farlo anche dopo che sarà morto il tuo. Non causiamo la distruzione di un Mondo… la manovriamo, la alimentiamo semmai. Su ogni Pianeta ospite va tutto sempre allo stesso modo:

  • la popolazione cresce
  • le società si sfaldano
  • le guerre si diffondono

E, nel frattempo, si trascura il Pianeta, che scompare…
John Carter

La speculazione esterna.
Ma non è solo l'attività interna. Ci sono stati anche, secondo l'analisi presieduta da Valukas, interventi esterni che hanno dato le ‘giuste’ spinte alla banca (Lehman Brothers) per cadere

Diverse investment banking, tra cui Jp Morgan, hanno infatti richiesto garanzie e modificato gli accordi con Lehman, tanto da ridurre la sua liquidità e spingerla, così, verso la bancarotta. Insomma, se le indicazioni in arrivo dall'America saranno confermate e provate ancora una volta, a distanza di anni dal caso Enron, potremo dire che... nulla è cambiato.
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Programmazione che tende ad un equilibrio imposto. 

Il tessuto umano può costituire l’elemento nuovo sulla Terra, dell’organismo vivente terrestre, in grado di portare un nuovo equilibrio al quale il tutto potrebbe rapportarsi, riconfigurando l’intero sistema di leggi d’ogni tipo.

Come vediamo il bicchiere? Di fatto, l’umano si è sempre sentito al centro dell’Universo, no? Che cosa significa frattalmente? Che il genere umano è importante e contiene un valore aggiunto notevole. Come un ‘seme’ al suo stato di potenziale intatto, ma non ancora del tutto ‘aperto’. Allo stesso Tempo, ogni umano, è in cammino evolutivo spirituale individuale. 

La Terra 3d cicla.

Saremo in grado di mutare questo equilibrio attraverso la ‘conoscenza di noi stessi’?

È una soluzione indiretta, a prima vista. 

Un qualcosa di sfuggevole e capace di mantenere lontani senza l’opportuna ‘fede’ in se stessi e nel disegno che sostiene la struttura della ‘nota musicale del Creato’.

Dipende anche da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com


martedì 14 agosto 2012

Gli umani non vivono e non muoiono invano.




Monti ha confermato (in un intervista a ‘Der Spiegel’) che i ‘fondi salva banche e stati’ sono in realtà degli strumenti tossici che aggravano l'indebitamento
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Perchè molti ‘Uomini di Stato’, se intervistati al di fuori dei termini del proprio ‘servizio’ o se si legge quello che scrivono all’interno dei propri libri, ammettono scenari del tutto diversi da quelli che devono pubblicamente sostenere quando appaiono in giacca e cravatta, ad esempio, davanti alle televisioni? 

Vi siete accorti di questa doppia velocità, vero? 

Perché  è proprio  così che vanno le 'cose'. Uno dei massimi campioni di questa arte del ‘doppio’ è Giulio Tremonti. Affermare oggi per smentire domani, come se fosse una sorta di Jekyll & Hyde. È logico che le smentite giungano in seguito a ‘pressioni altre’ e, questa dinamica, mette in risalto, per Metodo Indiretto, l’esistenza di un 'potere in ombra', che regola l'usufruizione di realtà 3d di ogni umano.

Ognuno di noi ha un 'prezzo'. E questo prezzo è il tallone d’Achille umano, che permette al Controllo di svicolare ed accelerare le proprie pratiche, allorquando è necessario insabbiare e/o ripartire di slancio. Nulla sfugge a questa politica di ‘bastone e carota’. Non solo… 

È la memoria corta del cervello rettiliano umano che, per vie più o meno naturali, si resetta molto velocemente nel Tempo. La tattica di finta e controfinta, assorbita mentre si ‘guarda’ il telegiornale, gioca proprio su questa caratteristica di una componente base del nostro cervello, la quale ‘impara poco’ perché non le serve, dal momento in cui deve badare a mantenere sempre attive le ‘caldaie dell’apparato fisico’. 

In questa sorta di ‘falla’, i messaggi subliminali permeano all’interno dell’inconscio, il quale viene riprogrammato di volta in volta.

Una volta conquistato l’inconscio, questo erige vere e proprie barricate contro ogni risveglio della Coscienza. L’inconscio è un potente mago capace di tutto:

l'inconscio non conosce né giudizi di valore, né il bene e né il male, e nemmeno la moralità.
Sigmund Freud

Senza un ‘freno’ il potere diventa 'dramma':

con il termine 'inconscio', Freud intendeva un complesso di processi, contenuti ed impulsi che non affiorano alla coscienza del soggetto e che pertanto non sono controllabili razionalmente…
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Un famoso slogan pubblicitario della Pirelli recita che ‘La Potenza è nulla senza controllo’. Il sistema umano è congegnato per funzionare in 'sincronia tra le parti', ognuna delle quali ha la propria basilare funzione. Tuttavia, il sistema umano ha la possibilità di funzionare a molti livelli differenti, uno dei quali è quello meglio conosciuto come ‘modalità di sopravvivenza’, caratterizzato dall’espansione degli istinti di base, i quali assorbono la maggioranza dell’energia disponibile a scapito, ovviamente, di quella strumentazione di bordo giudicata ‘non così necessaria’ al fine di coprire un certo periodo di ‘emergenza’.

La combinazione tra le parti umane conferisce volti nuovi, diversi, al ‘paesaggio’ derivante dalla sua azione nel Mondo. Noi viviamo in un modello di realtà che si auto corregge. Tutto risponde a questi termini, persino ciò che il Controllo mette in campo utilizzando il concetto di ‘crisi’, ossia di ‘acceleratore mirato di eventi’.

Quando gli invasori arrivarono e cominciarono a respirare e a nutrirsi, quegli organismi infinitesimali, che Dio nella sua saggezza aveva messo sulla Terra, iniziarono a condannarli, annientarli, distruggerli dopo che tutte le armi e gli stratagemmi umani avevano fallito. Mediante il sacrificio di miliardi di vittime, l'uomo ha acquisito la sua immunità, il suo diritto alla sopravvivenza tra le infinite creature di questo pianeta, e quel diritto è suo contro ogni sfida, poiché gli uomini non vivono e non muoiono invano.
La guerra dei Mondi

Gli umani hanno conquistato, nel Tempo, il diritto a ‘stare qua’. Siamo per così dire integrati all’ecosistema e siamo stati accettati dall’insieme combinatorio della Vita terrestre. La nostra stabilizzazione terrena è il frutto di una economia di grande scala ad ogni livello esistenziale. Lo capiamo?
 
La medicalizzazione della società, invece, tende a far passare come agente patogeno nemico, ogni ambito del vivere secondo la lente prospettica, egoica e di parte, di un modello affaristico per il quale ‘tutto comporta un’allergia da curare’.

Stiamo diventando allergici alla nostra ‘casa’ o ‘seconda casa’: la Terra.

Ma quella che sembra un’allergia, potrebbe essere in ultima analisi solo la punta dell’iceberg di una grande trasformazione caratterizzata dall’assenza programmata della particella del ‘caso’. Si cambia in risposta ad un input che innesca ‘qualcosa’ di nuovo nella sfera sensibile della percezione umana su quella fisica della corporeità umana

l’ultima parte che cambia e che diventa, dunque, anche evidente alla luce del Sole.

Iraq supera Iran per produzione greggio, Brent sfiora 115 dollari.
L'Iraq è diventato il secondo produttore dei paesi Opec con 3,2 milioni di barili di petrolio al giorno. Un dato che supera la produzione prima della caduta di Saddam Hussein e porta Baghdad a scavalcare il vicino Iran e appunto a conquistare la seconda posizione tra i Paesi dell'Opec.

È quanto ha annunciato il vicepremier iracheno e responsabile per le questioni energetiche, Hussein al Shahristani. 'La produzione petrolifera è oggi pari a 3,2 milioni di barili al giorno, superiore a quella di altri Paesi come Iran, Emirati arabi uniti e Kuwait', ha detto.

Il dato non si discosta molto dal bollettino ufficiale di Vienna che attribuisce a Baghdad a luglio una produzione di 3,079 milioni di barili contro i 2,817 dell'Iran, la cui industria petrolifera è colpita da dure sanzioni Usa ed Ue per il controverso programma nucleare.

Il ministro per il Petrolio, Abdelkarim al Luaibi, ha fatto sapere che Baghdad punta a portare entro l'anno la produzione a 3,4 milioni di barili al giorno e l'esportazione a 2,6 milioni. L'Iraq ha riserve di 143,1 miliardi di barili di petrolio e 3,2 trilioni di metri cubi di gas, ossia tra le più grandi del mondo…

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Ecco, finalmente, emergere il frutto della strategia ultradecennale di conquista dell’Iraq. Quanto è costato mettere in campo tutte le varie 'armi', d'ogni tipo, che sono servite, di fase in fase, per giungere a questo livello della rappresentazione 3d? 'Tanto', ma tutto in funzione dei cosiddetti ‘danni collaterali’, ossia previsti:
  • armare un nuovo Dittatore (Saddam Hussein)
  • farlo diventare un ‘caso’ attraverso un evidente stato di terrore da divulgare poi pubblicamente
  • isolarlo
  • distruggerlo mediante invasione.
Tra l’inizio e la fine che cosa è cambiato? Il ‘proprietario’ di fatto di quelle terre cariche di risorse naturali ambite. Ma questo è solo un livello della strategia. In realtà lo step è anche servito per ‘unificare sempre di più il Mondo sotto alla stessa bandiera’:

è una questione 'energetica' ad ogni livello; anche ai livelli meno osservabili e percepibili, dai quali 'parte' la spinta che sfocerà, poi, nella realtà 3d.

Il denaro servito per l’opera è virtuale, gli attori sono sempre a buon mercato e sono molto numerosi: che cosa si vuole di più?
 
Dopo l’11 settembre 2001 quanto tempo ci misero gli Usa a convincere l’Onu per votare una ‘risoluzione’ a favore dell’invasione di Afghanistan e Iraq? E, undici anni prima, quanto ci mise, sempre l'Onu, a votare la stessa risoluzione ai danni dell’Iraq, reo di avere invaso il Kuwait?

Nel 1980 l'allora presidente Jimmy Carter fece la seguente dichiarazione riguardante la sicurezza della regione del golfo Persico, che divenne nota come la 'Dottrina Carter':
 
Il tentativo di una forza esterna di controllare la regione del golfo Persico sarà considerata come un assalto agli interessi vitali degli Stati Uniti d'America, e come tale sarà respinto con tutti i mezzi necessari, inclusa la forza militare’.
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Il tentativo di una forza esterna di controllare la regione del golfo Persico’. La forza esterna sono gli Stati Uniti. No? Che ci fanno a quelle latitudini?
  
Semplice: l'Iraq è diventato il secondo produttore dei paesi Opec con 3,2 milioni di barili di petrolio al giorno. Dicesi 'Matrimonio di interessi'... Questa 'luce' mette in evidenza il ruolo di 'aggregatore globale' designato per gli Stati Uniti d'America. Un processo che si compirà in ogni modo all'insegna di questa verità frattale:

l'inconscio non conosce né giudizi di valore, né il bene e né il male, e nemmeno la moralità.
Sigmund Freud

Business, guerra e dominio sempre più globale. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Julius Baer acquisirà le attività di risparmio gestito che Merrill Lynch controlla al di fuori degli Stati Uniti per una contropartita di 860 milioni di franchi svizzeri (716 milioni di euro) a fronte di costi totali pari a circa 400 milioni di franchi… Le attività di private banking esterne agli Stati Uniti di Merryll Lynch, sono state rilevate da BofA in piena tempesta subprime
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Crack bancari: crisi del Sistema o fallimento controllato?
La Lehman è fallita e ha già chiesto l’amministrazione controllata (ex articolo 11), la Merrill Lynch è invece stata salvata, o per meglio dire, acquistata dalla Bank of Amerika
 
Stanley O’Neal, ex numero uno di Merrill Lynch lascia il suo prestigioso ufficio con una pensione da 161 milioni di dollari  e questo dopo aver creato una voragine da 40 miliardi di dollari…
 
La cosa interessante e che si ripete ogni qualvolta una azienda crolla e/o fallisce, i manager escono sempre a testa alta e con le tasche piene di denaro. Denaro dei contribuenti… Questo dovrebbe farci riflettere…
 
La questione importante però è un’altra.
 
Le banche che chiudono i battenti sono il segnale che il Sistema sta crollando o invece anche queste rientrano in manovre occulte da parte di coloro che operano dietro le quinte?
 
Lo sfruttamento del Mercato avviene spesso attraverso le cosiddette ‘Branch’ (rami, derivazioni), che vengono create ad hoc per raggiungere determinati obiettivi. Questo ovviamente fino all’esaurimento. Quando il mercato è stato spolpato ed è divenuto sterile, si chiude la filiale, creata per tale scopo, e gli utili vengono spartiti tra di loro.
 
Il buco lasciato? Non ci sono problemi: paga Pantalone, cioè il cittadino suddito…
 
Questo ‘fallimento controllato’ però non riguarda i grossi Imperi che stanno dietro le quinte, ma le ‘Branch’, cioè i rami collegati, che come in botanica si possono potare quando diventano marci e inutili.
 
In pratica bruciano i soldi nostri per poi ributtarsi nella mischia come lupi assatanati alla ricerca di nuovi mercati da sbranare. Dall’altra parte, grazie a questi crash controllati, possono far legiferare ai loro camerieri (politici) leggi che stringono ulteriormente le libertà individuali di tutti noi, e che non sarebbero mai passate altrimenti
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La ‘regia’ è al corrente di tutto. Non le sfugge niente ed è sempre in grado di ‘sorprenderci’. Mediante la creazione di una ‘cintura di paradossi’, simile alla nebbia o allo smog, l’umano rinuncia, mediamente, nel Tempo a ‘capire’, lasciandosi andare al leit motiv programmatico dell’abitudine indotta e dell’inconscio invaso e conquistato.

Leggiamo il paradosso in gran parte delle azioni umane organizzate:

il primo giorno (delle Olimpiadi di Londra) costò al Coni 760.000 euro, l'ultimo - per l'incidenza degli sport di squadra - costa 2 milioni di euro che porta il totale dei premi a 5.390.000 euro

Il Coni, in fase di preventivo, aveva previsto un montepremi totale di 4.470.000 ed invece, grazie a questi risultati, dovrà ‘recuperare’ altri 920.000 euro da riconoscere agli atleti
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Il debito delle amministrazioni pubbliche a giugno è aumentato di 6,6 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo un nuovo massimo storico pari a 1.972,9…
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Wow. Perchè l’Italia è così generosa coi propri atleti? Le Olimpiadi non sono sempre state contrassegnate da ‘Spirito Olimpico’? Dove è andata a finire la massima relativa alla ‘partecipazione’ in luogo del ‘guadagno’? La pubblicità ormai caratterizza anche le Olimpiadi e anche i più grandi professionisti degli sport più ricchi, come il tennis, possono partecipare e vincere ‘coi propri veri colori’…

Teniamo sempre ben a mente questa prossima notizia. Perché? Perché Goldman Sachs è stata la banca che 'meglio è uscita’ (secondo il proprio punto prospettico) dalla crisi Americana del 2008 dei mutui subprime. Essa scommetteva, con fare certo, al ribasso ancora prima che la crisi facesse capolino tra gli 'umani'. I suoi ‘dipendenti’ sono uomini e donne legati a Vita a lei. Uomini e donne che, in seguito all'apparente distacco dalla banca, entrano a far parte delle amministrazioni pubbliche degli Stati dell’Impero globale, determinando di fatto ogni scelta in funzione di una visione particolare e polarizzata degli eventi planetari.  

Goldman Sachs abbandona l'Italia: venduti i titoli di Stato.
Goldman Sachs scommette sul fallimento dell'Italia. Dopo Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda, la quinta Banca più potente al mondo ha deciso oggi di vendere quasi tutti i titoli del Tesoro italiano che possedeva. Più precisamente, nel corso del secondo trimestre del 2012 ha ridotto del 92% i titoli di Stato italiani presenti nel suo portafoglio, per cui l’esposizione risulta ora pari a 191 milioni di dollari dai 2,510 miliardi di dollari che possedeva alla dine di marzo.
 
Non solo: per tutelarsi da un eventuale default dell'Italia, Goldman Sachs ha aumentato la sua posizione nei derivati da un negativo di 977 milioni di dollari a un positivo di 2,4 miliardi di dollari, con i Credit default swaps (Cds), strumenti finanziari che funzionano come delle polizze assicurative...

Una situazione per niente facile quella che si prospetta per settembre, quando l'Italia  dovrà nuovamente vendere 150 miliardi in Titoli di Stato. Con queste condizioni, la Bce di Mario Draghi potrà provare a comprare direttamente il debito italiano - che supera i 1.950 miliardi di euro - ma non sono da escludere i niet della Bundesbank; in alternativa garantirà un altro prestito stratosferico alle banche italiane che lucreranno ulteriormente, visti i bassissimi tassi fissati dalla Bce (1%)  e gli attuali rendimenti dei Btp al 5,8%.

Si potrebbe definire un gesto irriconoscente che la Godlman Sachs fa ai suoi 'mandanti'

definita 'il lato ombra del governo', la Banca americana è stata sede di lavoro sia del premier italiano che del governatore della Bce. Il primo, infatti, è stato dal 2005 International Advisor per Goldman Sachs, il secondo invece dal 2002 al 2005 ha investito la carica di vicepresidente e membro del management Committee Worldwide della banca, proprio nel periodo d'oro in cui le banche americane - Goldman Sachs in primis - gonfiavano una bolla speculativa esagerata e portavano il mondo intero in uno spaventoso baratro finanziario esploso poi nel 2008 con la crisi economica

Crisi da cui proprio oggi la Banca è stata assolta: 

il Dipartimento della Giustizia americano ha infatti deciso che sugli scandali sui mutui  non esistono 'basi adeguate' per perseguire penalmente la società di Wall Street oppure i suoi dipendenti per truffa durante la crisi del 2008. Al danno, la beffa.
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Domandiamoci: può, una banca come Goldman Sachs, rinunciare ai lauti guadagni, frutto del salvataggio, e di quello 'che verrà', dell'Italia? No. Per cui il destino prossimo, che attende il nostro Paese, non è giudicato profittevole agli occhi di 'Goldman'. Ma, dato che ella deve comunque e sempre guadagnare, per via della propria 'posizione privilegiata', scommette al ribasso, ossia sulla disdetta italica. 


Questa è una notizia data in pasto alla Massa. segno evidente che, la Massa, è completamente 'addomesticata' e non scapperà dal recinto nemmeno se lo si lascia aperto. Un grande esperimento sociale sullo stato della 'rana bollita'.

Infine, leggiamo quest’altra notizia che, frattalmente, permette di comprendere come ogni minimo particolare sia stato previsto e progettato, lasciando il caso ad una dimensione che certamente non è la nostra:

perché la sabbia non si attacca ai giocatori di beach volley?
Quante volte abbiamo visto le azzurre lanciarsi a terra, per recuperare un pallone o respingere una schiacciata avversaria, e tornare in piedi linde e pulite, quasi non avessero mai toccato terra? 

Perché mentre noi andiamo al mare e facciamo attenzione a stendere il nostro telo per evitare che quei fastidiosi granellini di sabbia vi si depositino sopra e che ci sporchino il costume, inevitabilmente ci alziamo e abbiamo bisogno di una doccia o di un tuffo, alle atlete invece non succede e sono pronte per un nuovo punto?
 
Semplice, perché la sabbia utilizzata alle Olimpiadi non è la stessa che possiamo trovare noi nelle affollate spiagge che frequentiamo solitamente

si tratta di una superficie regolamentata attentamente dalla Federazione Internazionale Volley, priva di ciottoli e di pezzi di guscio. I granelli non sono né troppo grossi né troppo piccoli, ma molto molto leggeri. Perché non si attacca al corpo degli atleti? 
 
È stata progettato proprio per questo.
 
Una sabbia che non attacca: sembra pazzesco…
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È tutto pianificato a tavolino. E, questo ‘tutto’, rispecchia quel ‘Tutto’ che determina ogni cosa da un’altra altezza: 

analogia frattale. Che altro?
 
Il bello è che ‘dipende anche da noi’. Ma come? È un paradosso, se lo si inquadra in tal senso, altrimenti è solo un’altra regola del ‘gioco’. 

Oserei dire: la regola base (che non ci diranno mai, però. Lo dovremo capire da soli).

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com