mercoledì 2 novembre 2011

La crisi c'è per chi la vive.




In un periodo di ‘crisi’ finanziaria globale, la ‘crisi’ sembra non essere accusata da tutti. Ciò evidenzia il livello di biodiversità all’opera nelle 3d

La crisi non ferma le vendite di crisantemi.
Anche Oltralpe il crisantemo non conosce crisi. Nei giorni dedicati alla commemorazione dei defunti, i francesi continuano ad acquistare questo fiore per un gesto d'affetto nei confronti delle persone care che riposano al cimitero.

Una manna per i fioristi, che vedono il loro giro d'affari crescere vertiginosamente in queste giornate. Fra ottobre e novembre vengono venduti oltre 21 milioni di mazzi di crisantemi, che corrispondono a circa il 90% dei volumi annui pari a 23,1 milioni nell'intero 2010. Alcuni addetti spiegano che ogni anno ci sono clienti che chiamano dall'America, dalla Corsica o da altre parti affinché vengano portati crisantemi alla tomba dei loro cari, vista la lontananza e l'impossibilità di andare di persona al cimitero... 

Come ricorda il parroco di Martigné en Mayenne, ai defunti in questi giorni si cerca di offrire il meglio, a cominciare dai fiori: i crisantemi sono ormai diventati un'abitudine, ma naturalmente c'è chi ricorre ad altri generi di fiori.
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Crisi: una parola sconosciuta nel mondo dei giochi online.
Sembra di vivere in un’altra Italia... Nel nuovo mondo dei giochi online, la parola crisi non esiste.
 
Crescono i volumi di gioco, crescono gli utenti e crescono i player interessati al business. Il decreto Bersani ha di fatto regolamentato la liberalizzazione del gioco, rendendo così l’Italia, con la Gran Bretagna, l’unico paese europeo dove poter investire legalmente nel business del gioco off e online

Tutto questo, in un momento di grande recessione, si è trasformato in un’oasi in Italia. Tra gli operatori del gioco online la parola crisi non esiste
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È, casomai, utile parlare di ‘opportunità’ che vengono a crearsi ogni qualvolta qualcosa scombussola la routine: opportunità più o meno etiche. 

Possiamo notare che, addirittura, certe routine o abitudini ‘tengono’ nonostante la crisi, come ben evidenziato dal business dei crisantemi. In questo caso, tuttavia, esiste una particolarità, ossia il fiore in questione è divenuto una sorta di ‘simbolo’ legato al business della ‘dipartita e della celebrazione’

Per cui l’abitudine è più forte perché coincide anche con dei ‘valori’ interiori/esteriori e si unisce ad una sorta di gara estetica all’abbellimento del luogo di sepoltura. Inoltre questo business è soprattutto strettamente collegato al periodo che culmina con la 'celebrazione dei defunti'. 

Cosa si evince da questa ‘isola felice’ del business in tempi di crisi? Che se s’instaura una tendenza ben radicata ‘fuori e dentro’ della gran parte della massa, a livello di ‘valore’, motivandola tramite un forte 'impulso emotivo’ ed allo stesso tempo si approfitta della tendenza egoica ad 'apparire', mediamente ben diffusa, allora sarà possibile dare luogo ad un fenomeno talmente coeso ad auto alimentato a prova di 'decadenza'

Il discorso dei giochi online è anch’esso particolare ed, allo stesso modo, talmente sottile e tagliente da risultare persino irresistibile. Perché? Perché il portare nella ‘comodità’ delle nostre case la possibilità di poter ‘giocare’ e vincere del denaro è pressoché irresistibile

Questa tentazione a domicilio è costante e continuamente ‘accesa’ ed alla portata di chiunque.

Infatti è un ‘successo’ su tutta la linea, vista la 'debolezza' media diffusa tra le maglie della società.

In questo modo, la massa viene continuamente spogliata e messa a nudo… anzi, la massa è continuamente tentata a mettersi a nudo. È la massa che ‘accetta’, che 'lo vuole'

Le tentazioni sono ovunque nella società odierna. Perché esistono? Che cosa riflettono di noi?
 
Esistono perché riflettono quella parte di noi ‘emersa’, che testimonia l’antica rinuncia al comprendersi. Una ‘rinuncia’ a sua volta ispirata da 'principi tentatori' eppure ‘sensati’ per entrambe le polarità della manifestazione o della scissione celeste. Principi tentatori che sottilmente ispirano a comportarsi in una certa maniera perché ‘fa comodo’ a loro stessi, anche se a loro volta vengono ricompresi nell’opera ‘educativa’ del Piano Divino.

Nel reame temporale 3d ‘tutto’ è illusorio, dove per illusorio s’intende ‘una delle infinite possibilità’. L’illusione è reale quando si manifesta. Illusione e reale diventano la stessa cosa, allo stesso tempo descrivono la polarità della dualità. Diversamente si dovrebbe parlare di ‘miraggio’, come quello che accade nel deserto quando siamo allo stremo delle forze. 

Un miraggio è impalpabile, un’illusione… no: è reale.     

Non 'facciamoci male' da soli utilizzando i termini del linguaggio ‘pre parati’ da ‘qualcun altro’ o provenienti dal nostro passato. Il linguaggio 'vive' grazie alla nostra opera evolutiva ed esistenziale. Ci segue di pari passo. Non possiamo permetterci di subirlo ma di plasmarlo in funzione del nostro punto prospettico di volta in volta rinnovato.

McDonald’s batte le stime su utili e fatturato.
Ancora buone notizie per McDonald’s che si lascia alle spalle un altro trimestre di crescita, con numeri superiori alle attese del mercato. Il colosso dei fast-food ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto pari a 1,51 miliardi di dollari, in rialzo del 9%, con un risultato per azione di 1,45 dollari.

Il dato si è rivelato superiore alle aspettative della comunità finanziaria che si era preparata ad un eps meno corposo di 1,43 dollari. Buona performance anche sul fronte dei ricavi che nel periodo considerato sono aumentati del 14% a 7,17 miliardi di dollari, rispetto ai 7,02 messi in conto dagli analisti. La performance trimestrale è stata favorita dal successo riscosso presso il pubblico dei nuovi prodotti e dei menu offerti dal gruppo

Nel terzo trimestre le vendite di McDonald’s nei centri aperti da almeno un anno sono aumentate del 4,4% negli Stati Uniti, del 4,9% in Europa e del 3,4% nell’area Asia-Africa-Medio-Oriente. A livello globale si è avuto un incremento delle vendite nell’ordine del 5%. Positiva la reazione del mercato che sta premiando il titolo con numerosi acquisti nella fase di pre-apertura dove McDonald’s viaggia in rialzo di quasi tre punti, arrivando a segnare un nuovo record storico a poca distanza dall’area dei 92 dollari.
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Per Mc Donald’s, ad esempio, è sempre ‘festa’. Il titolo è ai massimi storici, alla faccia della crisi. La filosofia del gruppo è particolare: cibo a basso prezzo, buono al palato di grandi e piccini

Un successone assicurato vista anche la posizione di leadership costruita nel tempo. Peccato che, invece, la filosofia che contribuisce a diffondere nel Mondo sia tutt’altro che virtuosa a tavola. Nutrirsi in quella maniera in modalità continuativa è come suicidarsi. 

Del resto sino a quando la pubblicità punterà con ‘simpatia’ a circumnavigare l’inerzia del buon senso della popolazione, le cose non potranno mai andare diversamente. I testimonial d’eccezione non mancano mai, a tal proposito. I ‘campioni’ si prestano a diffondere messaggi ‘dubbi’; basta ricevere il giusto compenso e ogni altra ‘responsabilità’ viene annacquata. Il loro punto di consapevolezza dove è collocato? 

Lo fanno in buona fede oppure ‘sanno’ che quello che aiutano a diffondere è un modello in disarmonia? Non voglio esprimere giudizi o supporre. 

Un campione di uno sport qualsiasi si nutre effettivamente anche con quel prodotto che pubblicizza e consiglia a tutti? Non sto parlando di concedersi di tanto in tanto un ‘dono’ o fare una eccezione al proprio piano alimentare, ma di nutrirsi continuativamente anche con quel prodotto.

In questa maniera si creano e consolidano delle immagini, dei legami sottili nelle menti della massa, come ad esempio l’assoluta 'bontà' della Nutella perché da sempre associata al ‘volto’ di assolutamente ‘sani’ campioni dello sport.  

La riprova che l’alimentazione dettata dalla televisione è disarmonica è il livello di obesità crescente riscontrato nella società e tutti i problemi annessi e connessi all’utilizzo massivo dello zucchero, sia esso bianco che ‘grezzo’ ad esempio.

Le spiagge della California, lo Stato più vicino alla ‘catastrofe’ dell’unione statunitense, non sono popolate da quelle ‘figure statuarie’ tipiche evidenziate nei film e telefilm, piuttosto da quella piccola percentuale frammista ad  una maggioranza schiacciante in sovrappeso o, ancora meglio, frammista all’assenza della maggioranza schiacciante timorosa nello spogliarsi, evidenziando in tal modo il proprio livello decadente della forma.

Si mangia perdendo il controllo e si nasconde ‘tutto’ oltre l’apparenza dell’abito. 

Un modello comodo per fare finta di nulla o illudersi di essere ‘diversi’. Raggiunta questa anticamera della 'disperazione', solitamente scatta qualcosa. Solitamente si apre la possibilità di afferrare un’opportunità che conduce alla manifestazione di una alternativa. Solitamente…

La crisi veicola verso un punto di chiamata, un nodo focale, la ‘punta’ di un vortice, in cui s’annida la mancanza della crisi, ossia il suo esatto opposto. In quell’occhio del ciclone, dove tutto s’acquieta, si rimane ‘nudi’ con le proprie asperità e potenzialità, di fronte alla possibilità di una scelta.

La crisi è un mezzo: che uso ne faremo?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

lunedì 31 ottobre 2011

Un salto nel buio.




Sono proprio le esperienze dettate dall'immaginazione e dalle convinzioni, quelle che la nostra cultura ci obbliga a sminuire, a costituire una forza creativa in sé, che dimora all'interno di ciascuno di noi e non richiede nessuna formazione speciale eccetto il sapere che c'è.
Gregg Braden
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Le esperienze dettate dall'immaginazione e dalle convinzioni. Dall’immaginazione deriva il genio. Dalle convinzioni deriva la chiave che permette di aprire le porte dei Mondi… Perché se non siamo ‘convinti’ di una cosa, non ci sarà modo di seguirla.

L’Antisistema ci convince da ‘sempre’ della propria verità, attraverso gli innumerevoli modi che ha sviluppato e che conosce per ‘giungere sino a noi’, sino al nostro inconscio, in maniera tale da indurci a ‘fare tutto da soli’ mediante opera di auto suggestione

Per cui, in realtà, dipende tutto da noi.

Incolpare qualcun altro o qualcos’altro lascia il tempo che trova, se non per iniziare ad osservare perlomeno quell’alone di ‘stranezza incantesimale’ che circonda il nostro attuale campo esistenziale, uno degli infiniti che può radicarsi alla manifestazione 3d.

Per iniziare ad osservare perlomeno questo alone di ‘stranezza incantesimale’, occorre evidenziare degli aspetti della Vita che risuonano in coerenza con il velo incantesimale, ossia dei suoi frattali. Ecco un esempio…

Tempo fa ho acquistato, da un rinomato sito Internet, questo prodotto della Save&Safe:

ECO2 Docce non richiedono manutenzione, perché la parte a contatto dell’acqua è realizzata in Derlin, materiale anticalcare della Du Pont. L’assenza della formazione di incrostazioni, oltre a garantire un getto sempre perfetto, elimina gli interventi manutentivi e garantisce le condizioni igieniche ottimali...
 
Se la ‘coperta Antisistemica è ancora troppo corta’ avremo un problema di possibile tossicità con il materiale di cui è composto questo prodotto, tuttavia mi è più congeniale osservare il ‘principio’ per cui la manutenzione venga pressoché eliminata utilizzando questo dispositivo

Per cui non mi esprimo sul tipo di materiale utilizzato, in questo momento, perché non ne ho informazioni dettagliate ed alternative, però è importante notare l’importante messaggio contenuto in questa tipologia di prodotto. Il fatto di ‘pensare’ ad un oggetto, d’indubbia popolarità, in maniera ‘definitiva’, ossia che non si consuma, riesce a farci capire quanto, in realtà, questa Società globale produca ‘rifiuti’. Perché? 

Perché il livello di obsolescenza programmata, insito in ogni oggetto prodotto, è totale. 

Il 'profitto' è l’argomento principe che anima questa versione dell’intelligenza creativa all’opera nelle 3d, per cui la progettazione prevede proprio parti che si consumino e parsimonia lungimirante nel distillare l’innovazione, che dunque viene appositamente distribuita nel tempo generazionale delle classi di prodotto

Questa ‘evoluzione’ dei prodotti è volutamente rallentata all’unico fine di generare più 'guadagno'.

Un prodotto che non prevede parti ‘a tempo’ rappresenta una differente visione del Mondo e della Vita.

L’obsolescenza programmata è un frattale del Controllo a cui l’intero genere umano è sottoposto. L’evoluzione della specie è come un tiro alla fune con l’Antisistema, il quale concede a poco a poco ‘spazio creativo libero’ utile a creare valore aggiunto e dunque ‘avanzamento evolutivo’. Però questo tiro alla fune è come ‘gestito’ dall’Antisistema, per cui esso può riuscire strategicamente a concedere, sì, ma allo stesso tempo deviando il flusso umano verso collocazioni energetiche ancora sfavorevoli

L’esempio tipico è la mischia in una partita di Rugby. La squadra più forte riesce a mantenere la palla all’interno della mischia e a spostarne il baricentro a proprio piacimento. Essa può anche dare l’impressione di cedere terreno ma, in realtà, sta solo spostando le operazioni di gioco a proprio favore, secondo un preciso schema tattico silente e pre organizzato.

Essa può mantenere la palla nascosta all’interno della mischia ed avanzare grazie alla sola preponderanza fisica, in attesa di aprire il gioco per il resto della squadra che attende schierata, oppure può 'aprire' velocemente in gioco...

La presunta ‘evoluzione’ dei prodotti è una deviazione del concetto di evoluzione stessa. Ciò che viene generato è figlio di una economia di spreco, di controllo totale del processo e di una ‘sete’ inesauribile di denaro/energia.

L’energia è alla base del tutto. 

Un Mondo tanto sbilanciato energeticamente è sinonimo di una organizzazione figlia di una carenza energetica, di una necessità scritta a caratteri cubitali nelle ‘forme’ del Mondo e della Società, creati a propria immagine e somiglianza.

All’opera vi sono dinamiche diverse, le une riflesse nelle altre, come in un gioco caleidoscopico d’eventi. La disarmonia inerente al genere umano, la fuga da sé, ha generato il substrato vibrazionale idoneo all’ancoraggio di forme di controllo parassitario sul genere umano stesso

La 'sete di energia' proveniente da un Mondo vibrazionalmente ‘diverso’ da quello 3d, è impresso in tutto quello che il genere umano ‘ha fatto’ sull’onda ispirante del controllo invisibile parassitario. 

Questa situazione evidenzia una ‘rinuncia’ di cui il genere umano si è auto investito: la rinunzia ad affrontarsi direttamente ed, in maniera inconscia, la ‘decisione’ di prendere una via più lunga ed arzigogolata; una via che l’avrebbe esposto, nel reame del tempo, allo smarrimento ed alla relativa raccolta dei propri ‘resti’ ad opera di altre entità, necessitanti dell’opera strumentalizzata di un intero genere trovato, e 'raccolto', completamente alla deriva di se stesso.

Ma 'chi' si è portato a bordo della propria nave?

Un genere umano che si è lasciato andare nelle profondità verticali del ‘pozzo’ inesplorato dell’esistenza e che come un detrito nel fiume della Vita ha innescato un preciso piano di recupero delle proprie parti mancanti, disperse nei reami dell’oscurità, di cui le entità parassitarie sono le legittime tenutarie.
 
Esse sono come delle componenti sperdute di un unico ‘corpo’, che necessitano di essere ricomprese. La lungimiranza del Piano Divino è totale. Il nostro coraggio senza eguali. La distorsione del Mondo è momentanea oppure definitiva: dipende da che punto si osserva il Mondo.

Non si tratta di una differenza quantitativa, ma piuttosto della constatazione che il fatto di separare dal tutto elementi e processi parziali ostacola sempre la comprensione della totalità, e che solo la comprensione della totalità in quanto tale può comportare una trasformazione reale, una reale guarigione, innanzitutto dell'individuo e poi del rapporto tra questi e i suoi simili (o, per usare un paradosso: la ricerca del punto nodale sposta quest'ultimo e fa così fallire l'intero tentativo di superare la problematica). 

Questo non significa assolutamente che non si debbano prendere in considerazione tutti i fenomeni dell'anima; ma nessuno di essi dev'essere posto al centro dell'esame, al punto che tutto il resto possa esserne dedotto. È invece indispensabile considerare tutti i punti, e non in modo separato ma proprio nella loro connessione vitale.
 
L'uomo, invece di essere trattato come oggetto dell'analisi, è sollecitato a ‘rimettersi in sesto’. Bisogna che l'uomo si renda conto innanzitutto lui stesso che le situazioni conflittuali che l'oppongono agli altri sono solo conseguenze di situazioni conflittuali presenti nella sua anima, e che quindi deve sforzarsi di superare il proprio conflitto interiore per potersi così rivolgere ai suoi simili da uomo trasformato, pacificato, e allacciare con loro relazioni nuove, trasformate.
 
Indubbiamente, per sua natura, l'uomo cerca di eludere questa svolta decisiva che ferisce in profondità il suo rapporto abituale con il mondo: allora ribatte all'autore di questa ingiunzione - o alla propria anima, se è lei a intimargliela - che ogni conflitto implica due attori e che perciò, se si chiede a lui di risalire al proprio conflitto interiore, si deve pretendere altrettanto dal suo avversario

Ma proprio in questo modo di vedere - in base al quale l'essere umano si considera solo come un individuo di fronte al quale stanno altri individui, e non come una persona autentica la cui trasformazione contribuisce alla trasformazione del mondo - proprio qui risiede l'errore fondamentale…
 
Cominciare da se stessi: ecco l'unica cosa che conta

In questo preciso istante non mi devo occupare di altro al mondo che non sia questo inizio. Ogni altra presa di posizione mi distoglie da questo mio inizio, intacca la mia risolutezza nel metterlo in opera e finisce per far fallire completamente questa audace e vasta impresa

Il punto di Archimede a partire dal quale posso da parte mia sollevare il mondo è la trasformazione di me stesso

Se invece pongo due punti di appoggio uno qui nella mia anima e l'altro là, nell'anima del mio simile in conflitto con me, quell'unico punto sul quale mi si era aperta una prospettiva, mi sfugge immediatamente.
Martin Buber – Il cammino dell’uomo 
 
Questa citazione dell’opera
profonda di Buber, tra le altre cose, sembra mettere a nudo una debolezza dell’analogia frattale:

Questo non significa assolutamente che non si debbano prendere in considerazione tutti i fenomeni dell'anima; ma nessuno di essi dev'essere posto al centro dell'esame, al punto che tutto il resto possa esserne dedotto…
 
Lo prendo come un ulteriore spunto riflessivo al fine di non rimanere impaludato in concetti, comunque, tanto luminosi presenti in me stesso. Ricordiamo sempre che ogni deduzione è figlia del proprio ambiente e dipende dal punto prospettico da cui si osserva.

Le leggi che, sempre più numerose, si moltiplicano in maniera direttamente proporzionale alla densificazione vibratoria, possono essere 'agganciate' e possono veicolare verità che ad un livello superiore sono ricomprese in ‘concetti’ molto più coesi dal punto di vista della loro unità/separazione strutturata in un’unica fondamentale scala sinergica.

Ossia, se io intendo l’analogia frattale assumendo il mio attuale livello vibratorio e Buber lo fa dal proprio, non è detto che la verità sia unica ed inseparabile, bensì che esistono differenti livelli di verità che dipendono dal livello proprietario dell’osservazione. 

Come a dire che ognuno di noi ha ‘ragione’ a prescindere da quello che possa voler dire in termini di linguaggio un simile termine

Secondo me, la verità è vincolata al ‘tutto’ ed allo stesso tempo dipende da un particolare: il nostro livello di contemplazione.

Ecco perché la conflittualità tra individui è tanto accentuata nelle 3d. Nessuno ‘mente’ a nessuno. Semmai è la convergenza che fa fatica ad emergere alla luce del Sole, anche se esiste il movimento di convergenza. I conflitti sono illusori quanto reali

Conoscere se stessi è la migliore medicina in tal senso per dirimere la matassa esistenziale. Una matassa che esiste come proiezione della nostra matassa interiore, che è diversa, esiste, non esiste, cambia, non cambia in funzione anche del riflesso esterno. Tutto è ricompreso in se stesso, nulla è mai davvero ‘nuovo’ eppure è rinnovato ogni volta dalla nostra opera alchemica esistenziale

Il simbolo ‘carnivoro’ del maiale, del quale non si butta via niente’, rappresenta proprio questo ambito di globalità dell’esperienza esistenziale, nella quale ‘nulla è per caso’.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 28 ottobre 2011

Osservare la Natura è capire se stessi.




Se facciamo opera di osservazione ‘presente’ di quello che succede in noi e fuori di noi, evitando di rimanere impigliati nella fitta trama di tutto quello che ‘ci accade e ci porta via’, praticamente ad ogni istante della nostra percezione esistenziale, allora progressivamente assisteremo all’emergere di una nuova, o diversa, ‘forma’ della realtà in cui siamo inseriti

Ossia, potremo constatare che la realtà 3d ‘che ci dicono’ non è l’unica realtà, ma una delle infinite che può materializzarsi dalla somma algebrica di quello che ‘è’ ad ogni istante il genere umano intero. Ognuno di noi può vivere nella propria ‘realtà’, e vivere il proprio ‘processo’, tuttavia ognuno di noi fa capo e partecipa alla totalità della realtà scolpita dalle ‘unioni’, consapevoli o meno, degli altri

È come un gioco ad incastri sottile, come degli ingranaggi che insieme fanno girare parti del meccanismo più grandi e persino sfuggevoli, i cui effetti sono pressoché non ancora compresi.

Per osservare questo ‘schema’ all’opera, occorre svilupparne consapevolezza e, al momento, utilizzare l’immaginazione creativa per renderlo ‘visibile’ o maggiormente comprensibile.

Immaginiamo, allora, come delle 'cupole d’energia' o delle sfere d’energia, attorno a noi. All’interno di quelle sfere siamo come a ‘casa nostra’. Lì dentro possiamo anche essere dei ‘Re’, ma non è detto in quanto l’Antisistema è riuscito a penetrare anche a quel livello, anzi da un certo punto di vista ‘nasce tutto da quel livello’ che è certamente in disarmonia.

Come a dire che a casa nostra c’è parecchio disordine e sporcizia per cui si creano le condizioni cardine per ‘ospitare’ qualche forma d’esistenza parassitaria: dipende da noi.

Per semplificare la visione, lasciamo perdere questo ulteriore approfondimento, per oggi, e limitiamoci a vedere attorno a noi una sfera d’energia ‘amica’. Ognuno di noi ne ha una, per cui immaginiamo di vedere tante sfere che si muovono. Perché una sfera? Perché in questa dimensione è la forma più ‘economica’ di equilibrio energetico e sostenibile possibile:

perchè una bolla di sapone è sferica? Una bolla di sapone è sferica, perché questa è la sua configurazione più efficace.
Kevin Spacey in K-Pax

L’etere è possibile immaginarlo come un oceano ‘infinito’ di sfere o ‘palline’, che urtandosi trasmettono informazione a velocità inimmaginabile

Qualche anno fa, al congressoIl coraggio delle idee’ tenutosi al ‘Circolo Culturale P. L. Ighina’ a Montegrotto Terme, Padova, conobbi un ragazzo che aveva montato sul piazzale antistante l’ingresso al Centro, uno strano macchinario che permetteva di collegarsi con ‘l’altra parte dell’Universo’ in maniera istantanea. 

Mettendomi in mano un capo di una corda e tenendo l’altro egli stesso, e agitandola in maniera ‘serpeggiante’, mi disse che quello era il modo che il genere umano utilizzava per comunicare, un modo lento di propagazione dell’informazione, mentre poi diede un colpo secco alla corda, tirandola verso di sé, dimostrando che in quel modo l’informazione raggiungeva in maniera diretta l’altra parte della corda.

Ecco... seguendo questo principio, se l’Etere è immaginabile come una serie di moltissime sferette adiacenti l’una all’altra, è sufficiente imprimere un ‘colpo’ alla sfera più vicina a noi per ottenere all’istante una comunicazione con distanze ‘infinite’, rimanendo sul piano della distanza, che di per sè non esiste in quanto è solo una differenza strutturale della vibrazione tra due 'estremità'.

Tutto questo meccanismo delle sfere viene replicato frattalmente dall’esistenza delle nostre sfere d’energia vitale individuale. Noi facciamo parte dello stesso meccanismo, ma ad un altro livello vibrazionale. La nostra sfera non è staccata dalle altre ma in perenne adiacenza, per cui c'è uno scambio continuo d'informazione con l'ambiente circostante

Le dislocazioni delle sfere non sono statiche ma scorrono secondo le correnti energetiche esistenti nell’Etere, come molto ben evidenziato dalle correnti marine e oceaniche.

Questo scorrimento ci porta a esperienziare diversamente la conduzione esistenziale 3d. Rimangono certamente valide ed auto esistenti tutte le leggi Universali di cui abbiamo molto spesso sentito parlare, le quali si riflettono su tutti i livelli vibrazionali dell’energia in numero sempre maggiore man mano che si manifesta la densità. 

Aumenta la complessità e la comprensione diventa più difficile nelle 3d, per esempio.

Se allarghiamo la prospettiva possiamo riuscire ad immaginare alcuni livelli della Creazione, riuscendo a maturare consapevolezza di quello che non possiamo vedere ma percepire in funzione delle ‘tracce’ che lascia nelle 3d, dal momento in cui la legge d’analogia frattale lo sta a dimostrare a pieno. Le 'tracce' in questione sono simili al concetto di impronta digitale 3d

Il nostro comportamento ‘inspiegabile’, in termini di genere umano medio, è proprio un effetto concreto dell’opera di controllo parassitario a cui siamo sottoposti da lungo tempo.

Difficilmente, prendendo un singolo individuo, si riscontra il ‘modello’ che sta portando alla distruzione della Terra. Quel modello emerge solo se si analizzano gruppi di individui, sino a raggiungere la massa intera.

Questa è la prova dell’esistenza del Controllo extra dimensionale in atto.

Il tutto è infine idoneo al nostro livello esistenziale, ossia ‘abbiamo quello che meritiamo’, ma questa è un’altra parte del discorso…

Un corpo solido risulterebbe quindi essere solo una porzione di spazio fluido in movimento rispetto allo spazio fluido circostante e i suoi atomi non sarebbero altro che sfere di spazio fluido rotanti sul proprio asse.
 
La materia sarebbe quindi l’effetto di una semplice rotazione dello spazio fluido o Etere e le caratteristiche peculiari di un atomo sarebbero dovute alla differente velocità di rotazione
Da 'L’Etere' di Marco Todeschini

L’esistenza della legge d’analogia frattale è dimostrata anche dall’immagine in apertura di articolo, la quale ritrae il comportamento ‘collettivo medio’ della Natura, ossia la temperatura media riscontrata a Vigevano nel 2011, e quello degli esseri umani, nell’esempio in questione inerente all’andamento dell’indice italiano di Borsa in un determinato periodo. Questo periodo non è casuale e il suo andamento è replicato ad ogni livello temporale descritto dall’analisi ciclica.

È possibile osservare come la ‘tecnica di movimento’ utilizzata dalla Natura e dal comportamento umano siano del tutto simili, 'trappole e illusioni' comprese. Seguendo questa ‘prassi’ è possibile osservare l’apice di un movimento in maniera pressoché certa.


Ciclicità inserita nella dualità. Dualità inserita nella ciclicità...

Gli eventuali ‘ritorni di fiamma’ non raggiungono mai i massimi/minimi di un ciclo e quella è la riprova che un movimento è terminato, sancito da un’inversione della sequenza di massimi e minimi caratterizzanti il trend in atto o di quello che è a tutti gli effetti un nuovo trend.

Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù.
Dal film ‘L'attimo fuggente

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com