venerdì 10 giugno 2011

Verso i 13 Hertz: il tempo 'vacilla'.




La frequenza è una grandezza che concerne fenomeni periodici o processi ripetitivi… Il risultato è dato nell'unità di misura chiamata Hertz (Hz), dal fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz, dove 1 Hz caratterizza un evento che occorre una volta in un secondo… 

La frequenza di campionamento è uno dei parametri fondamentali che caratterizzano il processo di conversione analogico-digitale nei sistemi elettronici di elaborazione dell'informazione… In un sistema elettronico, l'informazione è usualmente codificata in un segnale di tensione variabile nel tempo. 

Si parla di segnale analogico se esso varia in modo continuo in ciascun istante di tempo, di segnale numerico se esso può assumere solo un numero finito di valori discreti oppure di segnale digitale se i valori che può assumere sono solo 0 ed 1, in precisi istanti di tempo

Il processo di campionamento consente di convertire un segnale analogico in un segnale digitale e consiste nel misurare e registrare, in precisi istanti di tempo (istanti di campionamento) il valore istantaneo del segnale analogico in esame. La sequenza di tali valori, detti campioni, costituisce il segnale digitale. Il dispositivo che realizza la conversione da segnale analogico a segnale digitale viene detto convertitore A/D. La frequenza di campionamento indica il numero di campioni registrati in un secondo: il Teorema di Nyquist-Shannon stabilisce che, affinché sia possibile ricostruire il segnale analogico a partire dai suoi campioni, è necessario che la frequenza di campionamento sia almeno il doppio della frequenza più alta contenuta nello spettro del segnale di partenza: fc > = 2fmax.

Ad esempio, un segnale audio ha uno spettro compreso fra 20 Hz e 20 kHz: per poter registrare il segnale su un supporto digitale (come, un CD audio) la frequenza di campionamento deve essere almeno di 40 kHz. Usualmente, il campionamento viene effettuato a 44.1 kHz, valore che soddisfa appieno il teorema di Nyquist-Shannon e che consente di ricostruire fedelmente il segnale analogico di partenza.
Da Wikipedia 
 
Questa citazione mi fa intuire, a parte il discorso tecnico che fa solo da corollario al senso dell’informazione condotta a livello di frattale, che il recente passaggio al sistema digitale sia stato costituito in un’ottica di 'ristrettezza' del segnale e di aumento del controllo, infatti:
  • segnale analogico; esso varia in modo continuo in ciascun istante di tempo
  • segnale numerico; esso può assumere solo un numero finito di valori discreti
  • segnale digitale; i valori che può assumere sono solo 0 ed 1, in precisi istanti di tempo.
Lo si comprende chiaramente che il segnale digitale è 'impoverente', in quanto prende in considerazione solo due valori e li riconduce ad una precisa collocazione temporale (maggiore controllo). Ciò non corrisponde solo ad un fatto negativo, ma allo stesso istante evidenzia un processo di convergenza, di compattamento della varietà del ‘segnale’ analogico, similarmente al percorrere un sentiero che riconduca all’Unità: nella fattispecie le televisioni ricevono ancora le stesse informazioni, ma con la possibilità di più canali, utilizzando la 'ristrettezza del segnale', ricondotto ad una sequenza di '1' e '0'.

Ricordiamo, infatti, che il processo Creativo spira verso la polarizzazione evolutiva ma in un ambito di sottocicli costituiti dal respiro della Creazione, in cui ad un’espirazione segue sempre una inspirazione

L’Assoluto è il Nulla e il Tutto.
Il Nulla è il Tutto senza Coscienza.
Il Tutto è il Nulla pieno di Coscienza.
Anima e realtà – Carlo Dorofatti

Ciò che il potere alla testa dell’umanità decide di impartire all’umanità stessa, conducendola come un pastore fa con le sue greggi, ha un preciso valore frattale anche sul piano eterico/sottile da cui l’umanità ‘proviene’

Nessuna azione 3d lascia il tempo che trova. 

Il tutto è perfettamente architettato avendo ben chiaro un orizzonte temporale da raggiungere: un preciso obiettivo fissato nel tessuto spazio/temporale, in un reame Antisistemico il cui il tempo è stato deviato dal suo ‘asse’ originario.

Ma non solo; rileggiamo questa porzione di citazione:

Usualmente, il campionamento viene effettuato a 44.1 kHz, valore che soddisfa appieno il teorema di Nyquist-Shannon e che consente di ricostruire fedelmente il segnale analogico di partenza.
 
Se ri leggiamo questa informazione in altra maniera, possiamo comprendere che:

per ricostruire il segnale analogico di partenza = il campo morfologico che ci caratterizza è una ‘memoria’ del ‘chi siamo’, la presenza ubiqua del Creatore in noi. Ricomprendere questo campo in funzione del segnale ‘primigenio’ significa ritrovare se stessi. Al fine di riagganciare il segnale di abbondanza originario dobbiamo alzare la nostra frequenza ‘operativa’. Cosa che sta succedendo proprio di questi tempi sulla Terra ed alla Terra, infatti la frequenza risonante di Shumann sta passando da 8 a 13 Hertz:

Ogni secondo della nostra vita la terra ha una sua pulsazione elettromagnetica. Questa misurazione è conosciuta come 8 cicli al secondo. Dal 1900 al 1980 le pulsazioni sono rimaste costanti su 7.8/8 hertz; negli ultimi anni sono passate ad 8.7 ed oggi a 9.3.
 
La terra pulsa di più perché vuole mantenere la sintonia.

Percepiamo il tempo accelerato, ma in effetti sono le pulsazioni del nostro corpo più veloci, per sintonizzarsi con quelle della terra che ci danno questa impressione.
Ma dove stiamo andando? Quanto possono diventare ancora più veloci questi battiti? Secondo il diagramma di Mannersmann tra poco entreremo nel ciclo di 13 Hertz, o cicli al secondo. 
 
I parametri sono il magnetismo che rallenta e la frequenza risonante di base che aumenta. Nel punto ove questi parametri si intrecciano, avviene il cambiamento.
Risvegliarsi al punto zero 


Questo fenomeno di risonanza elettromagnetica globale prende il suo nome dal fisico Winfried Otto Schumann che lo previde matematicamente nel 1952. La risonanza di Schumann avviene poiché lo spazio tra la superficie della Terra e la ionosfera conduttiva agisce come una guida d'onda

Le dimensioni limitate della Terra fanno comportare questa guida d'onda come una cavità di risonanza per le onde elettromagnetiche nella banda ELF. La cavità è naturalmente eccitata dall'energia delle scariche dei fulmini. Le risonanze di Schumann sono osservabili nello spettro di potenza del rumore elettromagnetico naturale di fondo, come picchi separati nelle frequenze estremamente basse (ELF) attorno a 8, 14, 20, 26 e 32 Hertz.
 
La Frequenza fondamentale della risonanza di Schumann è un'Onda stazionaria nella cavità Terra-Ionosfera con una lunghezza d'onda uguale alla circonferenza della Terra. Questa frequenza fondamentale più bassa (e di maggiore intensità) della risonanza di Schumann avviene ad una frequenza di circa 7.8 Hz. 

Il nono ipertono si pone a circa 60 Hz e quindi la cavità è guidata anche dalla rete elettrica Nord Americana
Da Wikipedia
  
Il nono ipertono si pone a circa 60 Hz e quindi la cavità è guidata anche dalla rete elettrica Nord Americana. Ancora ‘segnali’ di controllo dunque. Nulla è per caso…

La frequenza è alla base del tempo percepito. 

Per una formica il tempo trascorre in maniera ‘diversa’ rispetto alla sua ‘velocità illusoria’ per un essere umano. Che dire del tempo di Vita di una cellula? Vive davvero così 'poco'? O è la sua frequenza esistenziale che è mutata rispetto al nostro piano di ‘osservazione’?

Ha senso dire che una cellula viva qualche minuto? Non ha senso se non si ammette che quel tempo ‘campione’ è riferito al genere umano. Allora, secondo questa prospettiva, quanto può vivere una montagna? E la Terra stessa? Tutto è vivo ed in evoluzione ad immagine e somiglianza del principio creativo.

Dunque, perché la frequenza di ‘campionamento’ della Terra è in aumento? Al fine di poter meglio ricevere il segnale sorgente, il raggio traente, il campo morfologico dell’esistenza e dell’esperienza di Vita

Che cosa è l’Ascensione, in ultima analisi: è il vivere a pieno questo processo di innalzamento della ‘sensibilità di ascolto’.

Eccoci al fulcro dell’articolo di oggi: il tempo.

Attento alla rete di eventi sincronici, ieri sono rimasto colpito da una pubblicità apparsa sul mensile Wired, di giugno 2011: la pubblicità di un orologio. Facciamo attenzione a cosa ‘recita’ il corpo del messaggio promozionale:

Quasi tutti gli orologi al quarzo normali hanno una deviazione mensile di 15 secondi. Bulova Precisionist ha una deviazione annuale di 10 secondi.
 
L’eccellenza dei Precisionist è data dal cristallo di quarzo a tre denti, che produce una frequenza di vibrazione di 262.144 Kilohertz (kHz), di ben 8 volte superiore rispetto al cristallo standard a due denti

L’innovativo design del movimento di Precisionist riduce gli effetti delle variazioni di temperatura senza che ci sia bisogno di utilizzare un circuito di termoregolazione integrato per la manutenzione.
 
Il risultato è un orologio estremamente preciso e facile da usare.
 
Dunque:
  • deviazione mensile o annuale
  • frequenza di vibrazione (campionamento)
  • effetti delle variazioni di temperatura
  • circuito di termoregolazione (controllo)
Tutte queste informazioni, ricondotte alla loro valenza frattale, fanno comprendere come questo piano temporale in cui ci troviamo o siamo ‘caduti’, sia una variante ‘artificiale’ da tenere costantemente sotto controllo al fine di non evidenziare la natura stessa dell’artifizio

A testimonianza del potere millenario che vi si cela, abbiamo la nostra capacità di osservazione delle continue sistemazioni del calendario che misura/ratifica il tempo dell’umanità. Perché non seguiamo il flusso naturale del ritmo della Luna per esempio? 

Il lavoro di Josè Arguelles condensato, ad esempio, nei 7 libri della 'Storia Cosmica' testimoniano proprio questa artificialità del tempo imposto. A cosa ci siamo agganciati, in realtà? Ad una frequenza emessa da un cristallo di quarzo; una frequenza molto stabile a cui delegare il conteggio della lunghezza delle nostre Vite.

Questo ‘aggancio’ è paragonabile ad un’accettazione di una sola versione delle ‘cose’, è un’inaridimento dell’abbondanza creativa.

E doveva succedere, a quanto pare. Ma non per sempre…

Noi siamo esseri multidimensionali, non uccellini in gabbia:

Orologi siciliani avanti di venti minuti: mistero nel Catanese.
Da circa una settimana gli orologi di Catania vanno avanti di venti minuti. Che sta succedendo?

Avanti nel tempo - Il fatto è che a Catania e in alcune altre città della Sicilia, da circa una settimana tutti gli orologi si rifiutano di andare a tempo e segnano l'ora in anticipo tra i quindici e i venti minuti.

Quelli interessati al curioso problema sono solo gli orologi digitali. Ne succedono davvero di tutti i colori: genitori che accusano i figli di aver manomesso le sveglie per arrivare in ritardo appositamente a scuola, più orologi nella stessa casa che segnalano due ore diverse... Subito i ricercatori del dipartimento di ingegneria elettrica dell'università di Catania e la Rete si sono mobilitati, ma tra le tante ipotesi sono ancora poche le certezze e molti invece i misteri…
Da Yahoo 
 
L’avevo scritto anche io in SPS, ma non ricordo in quale articolo, che avevo notato gli orologi di casa mia tutti sballati. Tutt’ora è così. Persino l’orologio ‘automatico’ del computer non è allineato con il flusso del tempo che segnano altre fonti. Se non ricordo male, le anomalie temporali erano iniziate dopo il terremoto del Giappone del 2011

Persino la distanza del percorso che eseguo quotidianamente in bici, dal dopo scossa, è mutata, nel senso che il dispositivo elettronico che ‘misura’, non segna la stessa distanza rilevata prima della scossa.

Tutto scorre…

Mistero a Catania. Orologi impazziti, vanno avanti di venti minuti.
Le possibili cause - Si cercano le possibili cause di questa fuga avanti nel tempo. Secondo alcuni ricercatori del dipartimento di ingegneria elettrica dell'università di Catania, la causa di questo caos potrebbe essere individuata nella Rete

Su Internet infatti, dicono, esistono ormai da tempo dei generatori di energia, ad esempio gli impianti fotovoltaici che capita non siano autoregolati. In questo modo essi creerebbero piccole variazioni di frequenza che non vengono compensate in modo adeguato

Qualcun altro ha suggerito questa ipotesi: da alcuni giorni si sta lavorando al cavo elettrico sottomarino che arriva in Sicilia. Sbalzi di erogazione di energia elettrica potrebbero aver mandato in tilt gli apparecchi collegati. Lo stesso Nicosia però non è d'accordo. Dice di aver fatto verificare la linea elettrica della sua abitazione a 230 volt con una frequenza di 49.89 Hz, ma tutto è regolare. 

E giustamente osserva che se fosse così i guasti dovrebbero riguardare ogni tipo di elettrodomestico, non solo gli orologi

Che la colpa sia invece del vulcano Etna? 

In effetti da qualche settimana il monte è particolarmente attivo, e forse potrebbe aver rilasciato radiazioni magnetiche in grado di sovvertire gli orologi. Per altri ancora la colpa potrebbe essere imputabile ai radioamatori. Che ovviamente si dichiarano innocenti e rispondono: ‘Le emissioni di un impianto radioamatoriale sono 200 volte al di sotto dei limiti di legge in materia di inquinamento elettromagnetico’. Gli esperti di elettronica sostengono a loro volta che la frequenza della corrente alternata (50 Hertz) viene scandita all'interno degli apparecchi da un'integrato che ne conta i cicli. 

In caso di frequenza che aumenta improvvisamente, il tempo scandito da un orologio inevitabilmente va avanti

Ma c'è un però: come è possibile infatti che nello stesso apparecchio regolarizzato da due diversi circuiti elettronici, il display digitale vada avanti e l'orario comunicato dal piccolo proiettore luminoso, di quelli che si puntano ad esempio sul tetto, sia esatto? Mistero.
Link

Tutto ciò dimostra che il tempo che misuriamo in questo paradigma è artificiale e non corrisponde al tempo naturale descritto, ad esempio, nel moto dei Pianeti. 

Sta iniziando a vacillare il costrutto di finzione su cui si basa questa rappresentazione 3d. È tempo ci accorgersi, di risvegliarsi, di aprire gli occhi e rigettare tutte quelle frequenze che ormai sono disarmoniche con il cambiamento in corso.

Andiamo verso i 13 Hertz. Verso una capacità migliorata di ‘sentire’ il segnale originale. Stiamo per fare la conoscenza con noi stessi, con quella parte di noi che ‘ci attende’ con pazienza ed Amore.

Ringrazio l’amico Jan per questa possibilità di riflettere:

Ho trovato queste righe preziose stasera... Gesù dice... ’Ho ancora molte cose da farti capire e su questa terra non ne conoscerai se non una piccola parte. Ma per capire tali verità, per quanto limitate, è necessario che tu mi venga maggiormente incontro. Se ti rendessi più accogliente ti parlerei di più’…
 
Ecco un altro significato dell’innalzamento vibrazionale: se ti rendessi più accogliente ti parlerei di più.
 
Ed ecco un altro perché relativo al fatto che questa esperienza 3d è una ‘parte’ dell’esperienza relativa al ‘Conosci Te Stesso’: ho ancora molte cose da farti capire e su questa terra non ne conoscerai se non una piccola parte.
 
Chiudere un ciclo significa coronare la ‘sosta’, nel reame di un tempo distinto, facendo buon uso della ‘sosta’ stessa. Quando saremo pronti per ripartire, accenderemo i nostri ‘motori’ multidimensionali, allo stesso modo di uno Shuttle sulla rampa di lancio. Il ‘Re’ di questo reame non è detto che sia favorevole alla nostra partenza, perché da noi ricava qualcosa di molto prezioso per la sua sopravvivenza: la nostra attenzione energetica

È come avere per ospiti, in casa propria, delle divinità: dispiacerebbe vederle andare via.

È meraviglioso osservare come in una semplice novella o fiaba o racconto popolare, si possa trovare ‘configurata’ la vicenda dell’intero genere umano. La frase riportata da Jan ha, nel suo interno, anche questo insegnamento:

... vicino al suo cuore, dove si capisce tutto senza bisogno di formule...’.

Nella semplicità esiste la chiave per l’interpretazione degli eventi, delle origini e delle conseguenze, del 'perché' e del 'come'. ‘Senza bisogno di formule’…

Molto spesso SPS non è 'semplice', ma sono certo che presto o tardi lo diventerà, di pari passo alla mia evoluzione individuale riverberata nell’oceano umano e naturale della Creazione.


Riverbero: cosa è?
Dato un suono in un ambiente il riverbero è la somma di tutte le riflessioni che esso produce nell’ambiente dato. Nello specifico delle applicazioni audio il riverbero viene definito come 'RT60' (reverb time 60) cioè come il tempo che esso impiega per decadere di 60dB rispetto il suono iniziale.

Che cosa sono le riflessioni? Le riflessioni sono tutte quelle 'copie' del suono iniziale, detto suono diretto, che rimbalzano all’interno dell’ambiente tra le pareti e gli oggetti posti in esso, replicandosi fino al loro naturale esaurirsi dovuto ai materiali dell’ambiente ed all’attrito dell’aria che producono inerzia, dunque assorbimento.

Se noi entriamo dentro una grande chiesa a proviamo a battere un colpo di mani noteremo che esso produce una scia di suono notevole che può durare anche qualche secondo. Quello è il riverbero...
Link 

Un bimbo è semplice proprio come un fiore di campo che cresce apparentemente ‘da solo’…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 9 giugno 2011

Neutralizzare la gravità e il debito.





Che cosa è il Karma? Lungi da me l’idea di fare un articolo su questa ‘prospettiva’ umana auto educazionale, sulla quale non ho dubbi che ‘esista’ o meglio che ci ‘ombreggi’. No, è meglio cercare un’immagine, un frattale, un esempio che vada oltre alla teorizzazione del Karma

Karma che, dal mio punto di vista, dalla mia linea d’orizzonte sul ‘pelo dell’acqua’ o livello della consapevolezza, si riconduce ad una duplice Natura, rispetto al punto d’osservazione personale appena delineato:
  • al ‘di sopra’ il Karma non esiste
  • al ‘di sotto’ il Karma esiste.
Siamo, dunque, noi a decretare l’esistenza ‘fisica’ d’un potenziale, di un ‘sogno’, di un 'peso gravitazionale'. La collettività ha il potere di estendere lo stesso potenziale su vasti strati abitati, colorando lo scenario 3d d’una stessa tinta valida per tutti coloro che magneticamente si adattano.
 
Il Karma rappresenta una legge Celeste? 

Ad un certo livello dimensionale, sì. Oltre ad un certo livello dimensionale, no. È Gurdjieff a ricordarci che le leggi Universali aumentano progressivamente con la discesa vibrazionale, al ‘caos’.

Il genere umano ha permesso che questa legge divenisse forma pensiero inconscia e che si fissasse nel Mondo percepito come reale, dopodichè, la stessa legge è divenuta ‘viva’ perché alimentata dal genere umano stesso, anzi necessitante del genere umano al fine di auto alimentarsi. 

Zeland ce lo ricorda sempre attraverso la sua spiegazione dei ‘pendoli’, che io mi sento di poter estendere anche alle leggi cosmiche. Una legge a cosa serve, in realtà? A governare coloro che non hanno ancora raggiunto un livello di consapevolezza ‘indigeno’ sufficiente per esistere senza regolamentazione alcuna.

Da quel livello di ‘maturità’ in poi non ha più nessun senso la vecchia legge. Ok? Questa è evoluzione sul piano dello Spirito. Allo stesso modo mi sento di poter trattare il Libero Arbitrio.  Ciò che la famiglia umana ha permesso di radicare in Terra 3d ha poi preso Vita ed ha generato strutture atte al suo mantenimento, compreso il paradigma di Caste che amministrano in nome di quella ‘legge’ l’intero parco umano

Ciò che videro gli Antichi, come ad esempio i Veda, ha avuto tutto il tempo e l’attenzione necessaria della massa al fine di essere concretizzato nel tessuto temporale, nella scala del futuro comune. E ciò che videro non è detto che, nel tempo ‘esista’ ancora, dal momento in cui ‘tutto scorre’, ma sarà stato certamente opportuno.

Occorre liberarsi da ogni forma di oscuramento della luce e persino una legge cosmica si può prestare per una simile azione, o meglio la propria funzione può anche prestarsi per un occultamento della verità secondo un modello lungimirante di auto educazione  evolutiva. È come avere per padre un genitore molto severo che attua e persegue metodi perlomeno discutibili. 

C’è sempre un’altra via…

Con la prossima citazione vedremo come il Karma si è potuto espandere, ingrossare tra le fessure di un’umanità disarmonica ed in completa predazione dei sensi più fisici dell’esperienza 3d. Siamo nel 1400 circa e possiamo notare come già il modo di fare/essere umano fosse ben delineato sotto ad una evidente modalità arrivistica che non ha nulla da invidiare alla moderna mentalità legata al culto del denaro. 

In questa vicenda possiamo notare sempre gli stessi attori e l’impersonificazione della forma aggregante di ‘colui che può fare qualcosa per’, ossia la condensazione energetica della struttura bancaria, d’una parte, e la necessità di poter fare e dunque di ‘avere necessità di’, dall’altra parte:

Attorno al 1448 Gutenberg ritornò a Magonza, dove nel 1450 costituì una Societas con il banchiere Johann Fust, che contribuì con 1600 fiorini (o gulden), e l'incisore Peter Schöffer (o Schäffer), allo scopo di stampare la cosiddetta 'Bibbia a 42 linee' sulla base della Vulgata. 

Nel 1450 gli esperimenti di Gutenberg erano a buon punto: era già in grado di procedere alla composizione e alla stampa sia di fogli singoli che di libri voluminosi. Il progetto della Bibbia venne concluso il 23 febbraio 1455 presso la 'Hof zum Humbrecht' (oggi in Schustergasse, 18) e il libro messo in vendita a Francoforte. L'edizione (con tiratura di 180 copie) suscitò immediato entusiasmo per la qualità tipografica.
 
A Fust, però, non interessava tanto produrre un capolavoro quanto far soldi. I frutti del suo investimento stavano tardando ad arrivare. I rapporti tra i due soci divennero tesi e nel 1455 - proprio nel momento in cui le Bibbie venivano completate - Fust pretese la restituzione del prestito

Gutenberg non fu in grado di restituire la somma e perse il processo che ne seguì. 

Fu quindi costretto a cedere a Fust almeno parte dell’attrezzatura per la stampa e i caratteri tipografici per le Bibbie. Fust aprì la sua tipografia insieme a Peter Schöffer, capace operaio di Gutenberg. La loro impresa, Fust e Schöffer, raccolse i frutti del buon nome che si era fatto Gutenberg e divenne la prima tipografia commercialmente redditizia al mondo

L'impresa Fust e Schöffer stampò nel 1457 un'edizione del Libro dei Salmi. Questo presenta nuovi tipi in due altezze e la stampa bicroma dei capilettera.
 
Gutenberg cercò di continuare la sua opera aprendo un’altra tipografia. Alcuni studiosi gli attribuiscono altro materiale stampato che risale al XV secolo. Ad ogni modo, nessun’altra sua opera a stampa raggiunse la magnificenza e lo splendore della Bibbia delle 42 linee. Nel 1462 Gutenberg subì un altro duro colpo. In seguito a lotte per il potere all’interno della gerarchia cattolica, Magonza fu bruciata e saccheggiata. 

Gutenberg perse la sua officina per la seconda volta. Morì sei anni dopo, nel febbraio 1468.
Da Yahoo 
 
Da notare il nome del banchiere ‘Fust’, molto vicino a quel ‘Faust’ di trascorsa memoria, ambientato originariamente proprio 'attorno' agli anni in cui visse Gutenberg:

‘Con Faust ho preso un abbaglio... è stato un errore colossale, memorabile... Quel miserabile non ce l'aveva affatto l'anima, e per questo sembrava ne traboccasse: era posseduto soltanto da un'inestinguibile frenesia progettuale, del continuo fare e disfare, senza altro scopo che l'azione di per se stessa...’.
Fernando Savater, 1993, Creature dell'aria - Monologo XII Parla Mefistofele
Da Wikipedia 
 
Di quale Karma ‘soffriva’ Gutenberg per attirarsi addosso una simile sventura? E tutto ciò corrisponderà poi al vero? I suoi discendenti avranno ereditato anche queste sofferenze, molto simili alle ‘sofferenze’ che in gergo tecnico denunciano le banche allorquando parlano di crediti inesigibili

È tutto collegato. 

Nel Theta Healing ci insegnano che i nostri blocchi o problemi hanno diverse ‘Nature’, ossia che ereditiamo ciò che i nostri genitori non hanno saputo ‘risolvere’, proprio come se facessimo una corsa a staffetta ed il ‘testimone’ fosse costituito dal ‘peso del debito Karmico’; più peso uguale meno velocità come espresso molto bene per immagini e costrutto in ‘Up’

Anche il Dottor Gerard Athias descrive, per altri versi, la stessa metodica generazionale, di cui il ‘debito’ economico globale ed inviduale è la grande trasposizione sul piano fisico tridimensionale.

L’unico modo per eliminare il debito dal Mondo non è cassare la struttura bancaria più speculativa, ma agire su se stessi: conoscersi a fondo. 

A quel punto e solo a quel punto, il debito economico scomparirà dal  Mondo ed il Mondo potrà rifondarsi su basi diametralmente diverse. Capite cosa intendo? L’evoluzione 'passava', molto tempo fa da certi ‘lidi’, e qualcuno anticamente lo ‘sapeva’, consciamente o inconsciamente, e ha provveduto affinchè il tutto potesse realizzarsi; insomma qualcuno ha cavalcato l’onda contando addirittura  su un certo ‘favore’ dell’energia divina, la quale premeva secondo leggi strutturate per il piano dimensionale in questione: leggi certamente non immediatamente comprensibili dagli attori o dagli allievi partecipanti al ‘gioco’.

Da questo punto di vista, ‘tutto’ è sempre stato sotto l’estensione del Piano Divino, controllato all’Origine.

E la differenza sul piano della ‘partecipazione e non dell’appartenza’ o sul piano di una consapevole partecipazione/appartenenza è tutta descritta dal focus che siamo in grado di ‘fare’, mantenendo la prospettiva allargata oltre al piano di ‘sofferenza’ 3d, dal quale occorre evitare di giudicare.

Osservando da una montagna, il panorama è interamente visibile.

Ora, il debito globale Karmico è corrisposto dal debito globale economico che attende ogni nuovo nato: è un gigantesco frattale, abbiamo detto, che parla molto chiaro in merito alla situazione energetica/spirituale/evoluzionistica in cui si versa

Come possiamo pretendere di eliminare il debito economico se prima non risolviamo il 'debito' interiore che ognuno di noi si porta dietro? Abbiamo detto in precedenza che possiamo ‘osservare’ da almeno due punti diversi della prospettiva, rispetto alla linea del nostro orizzonte, per cui:
  • al ‘di sopra’ il Karma/debito non esiste
  • al ‘di sotto’ il Karma/debito esiste.
Da dove vogliamo iniziare a lavorare su noi stessi? Ha ancora senso arrabbiarsi con tutto il Mondo per la situazione in cui ci si viene a trovare nel momento in cui si inizia a ‘pensare’? 

Non è la prima volta che veniamo al Mondo e la responsabilità per il passato, che si riversa nel presente, con distorsione del futuro percepito, è di ognuno di noi, e questa è una dinamica Celeste: una legge e una precisa responsabilità.
 
Che cosa è un credito inesigibile? 

È un ‘qualcosa’ (energia) che abbiamo preso a prestito e che ad un certo punto dobbiamo ‘dare indietro’. Esprime una ristrettezza. Che cosa si è inventata la società umana? Una deducibilità del credito inesigibile. 

Cosa significa frattalmente? 

Secondo quanto disposto dal terzo comma dell'art. 66 T.U.I.R, le perdite su crediti sono deducibili se risultano da elementi certi e precisi e in ogni caso…se il debitore è assoggettato a procedure concorsuali. Ai fini della deducibilità fiscale si palesano, pertanto, due fattispecie:
1) quella per cui il debitore è oggetto di procedure concorsuali (art. 66 T.U.I.R. e art. 11 DPR 42/88), ad esclusione dell'Amministrazione controllata la quale non rientra fra le procedure per le quali è presunta la perdita in quanto concessa nel presupposto della “comprovata possibilità di risanare l'impresa" (art. 187 Legge Fallimentare). In questa circostanza lo stato di insolvenza, ufficialmente dichiarato dall'Autorità Giudiziaria, costituisce garanzia indiscutibile per portare a perdita il credito, che da inesigibile 'di fatto' diviene inesigibile 'di diritto' e quindi totalmente deducibile.
 
2) Quella per cui il debitore non è oggetto di procedure concorsuali ma esistono elementi 'certi e precisi', diversi da quelli al punto 1, comprovanti l’irrecuperabilità del credito e la sua deducibilità, ma la cui fondatezza spetta al creditore dimostrare.
Link 
 
Si parla di ‘perdite’ che per essere considerate deducibili e non tassabili, devono soddisfare dei requisiti. In analogia frattale deduco che questi ‘requisiti’ identificano una possibilità sempre aperta di poter contare su una ‘remissione dei debiti’.
  
E rimetti a noi i nostri debiti 
come noi li rimettiamo 
ai nostri debitori...'.

Certamente, dobbiamo ‘fare qualcosa’ per meritarci questo 'perdono'. Che cosa? In ambito spirituale perseguire la via del ‘Conosci Te Stesso’, ottenere la conosceza di se stessi, maturare la consapevolezza di ‘essere’, essere l’esempio che vorremmo vedere camminare nel Mondo, cambiare se stessi per cambiare il Mondo…

Raggiunto quel punto: tutto muta d’aspetto. 

Il Karma viene trasceso. Ci troviamo sopra alla linea di demarcazione dell’orizzonte 3d e il ‘panorama’ cambia da una visione individuale ad una d’insieme. I frattali parlano così chiaramente!
 
Parlano una lingua che non ci 'soddisfa' più, purtroppo. Perché è una lingua avvolta nella semplicità di un concetto reso lineare proprio per fini di comprensione

Dall’alto le ‘cose’ si vedono meglio. 

Non nell’osservazione dello specifico ma in quella strutturale. Un fiume lo possiamo vedere alle prese con le diverse spigolature del proprio scorrere, possiamo vedere i punti dove si restringe e ‘soffre’ e i punti dove si allarga maestosamente: questa prospettiva conduce ossigenazione all’interno di noi, rende ‘vivi’ ed integrati nel contesto che ci vede 'grandi collaboratori’

La Matrice smette di ‘averci’.

Anche Einstein la pensava così a proposito del piano che ha creato un ‘problema’ e la nostra collocazione spazio/temporale. Da dove 'osserviamo'? Il gap è racchiuso per intero nella differenza di potenziale che ci contraddistingue, nel nostro proiettarci in un ambito piuttosto che in un altro... più ‘allargato’. 

La piramide esprime un concetto variopinto di significati, anche ‘negativi’, ma non solo. Quel vertice ‘staccato’ può significare ‘tutto’ sia nel bianco che nel nero, però la cosa certa è che identifica una ‘origine’ non relativa a questo piano dimensionale

Non di un altro Pianeta 3d, ma di un’altra dimensione. 

Man mano che si 'sale', riusciamo a comprendere come la struttura energetica, ad ogni livello, si compatti per infine divenire ‘una sol cosa’: un punto nel quale tutto converge.

Questo ‘punto’ lo possiamo vedere in ogni ambito, che sulla Terra 3d è sempre ciclico, quindi oscilla da un minimo ad un massimo proprio come un pendolo, dal ‘bene al male’ e viceversa, ad esempio:

Il cervello produce in ogni istante migliaia di segnali contraddittori in gara l’uno con l’altro. Ascoltarne il flusso e catturarne il senso è come registrare il frastuono dello stadio di San Siro in una domenica di derby e voler capire cosa sta dicendo il signore seduto in tribuna in settima fila al posto 34.

Siamo ancora ben lontani da questa precisione, ma lo studio ‘matto e disperatissimo’ di Riccardo Prodam ha già prodotto 35 variabili matematiche in grado di dirci se la curva sud esulta per un gol o maledice l’arbitrio cornuto. La teoria è racchiusa in uno speciale modello di analisi dei dati cerebrali, la pratica è un kit tecnologico che mette i brividi ai profani, sbalordisce i neurologi e oggi convince gli investitori. 

Quando però Prodam entra nell’ufficio brevetti la storia cambia passo e prende tutt’altra piega.
 
Il fatto è che ogni domanda di nuovo brevetto viene immediatamente trasmessa dagli uffici delle Camere di Commercio all’ufficio brevetti e marchi del ministero dello Sviluppo economico che, ancora prima di guardarla, la passa alla sezione brevetti del ministero della Difesa che ha il vero ‘jus primae noctis’ sull’invenzione (è l’art. 198 del decreto legislativo n.30 del 2005). 

Prima di finire sul tavolo dell’ufficio brevetti europeo che entra nel merito della brevettabilità dell’invenzione, ogni domanda di brevetto fatta in Italia rimane segreta per tre mesi durante i quali gli esperti di Palazzo Baracchini valutano l’utilità ‘difesa militare del paese’. Nel caso la tecnologia lo sia, come nel  caso dell’invenzione di Prodam, lo Stato può deciderne l’esproprio

All’inventore spetta naturalmente un compenso, ma può dare il bacio della buonanotte al controllo della sua idea…
Da Wired nr.110 – Te lo leggo nel pensiero. Chi vuole fermare Riccardo Prodam?

Esiste sempre un ‘punto’ unico di convergenza, inserito in una struttura a multilivello vibrazionale, in una spirale o vortice, che ha una funzione simile a quella del teletrasporto

All’interno noi ci muoviamo in funzione del nostro livello consapevole, utilizzando il ‘mulo’ o l’intenzione. La leggerezza richiesta per il volo è trascesa dalle api, ad esempio, oppure dal peso dei moderni aerei: leggero e pesante sono concetti fini a se stessi se non coronati da altre caratteristiche del costrutto vibrazionale, in primis la necessaria ‘presenza’ in noi stessi nell’eterno attimo presente. 

La gravità è fisica ma è anche una illusione in quanto bilanciando le forze la si rende neutra. La nostra ‘presenza’ è la forza


Posto qui una sorprendente analogia fra la lama dei Tarocchi ‘L'Innamorato’ e un bassorilievo del Tempio di Edfu (immagine in apertura di articolo). Il livello di interpretazione di questo bassorilievo è molteplice. Forse il più profondo si lega ad uno degli insegnamenti più importanti che lo Spirito, benedetto Egli sia, mi ha mai offerto:
 
Usare i due emisferi in sincrono... questa è la (funzione) totale.
 
Osservando bene Iside e Nephti, si nota come esse tocchino, ossia riattivino i due emisferi del Faraone, ovvero l'Iniziato. Ma se andiamo a fare un parallelo fra quest'opera in pietra e la lama dell'Innamorato, le analogie sono sorprendenti. 

Ergo, ne consegue che se le due donne dell'Innamorato (l'Iniziato) rappresentano quella a sinistra l'Amor Sacro e la Virtù, e quella di destra l'Amor Profano e il Vizio, altrettanto dicasi di Iside, la Sophia o Beatrice dantesca, e di Nephti, la donna profana. 

E ancor più, Iside è la parte nobile e divina dell'anima; Nephti rappresenta la Nephesh dei cabalisti (termini estremamente affini), ossia l'anima carnale
 
Tutto è Uno... per il miracolo della Cosa Una.
 
Traggo dai commenti all’articolo delle vere e proprie preziosità:
 
L'analogia è perfetta…Consultando un libro di significati geroglifici mi risulta quella di Iside corona reale con lo scettro, quella di Nephti rappresenta una figura reale; la cosa che incuriosisce è che il Faraone porta tutte e due. Questa è un'altra conferma che in lui sono in sincronicità entrambi gli emisferi-parti del cervello-anima. Veramente bello. Il messaggio esoterico dei Tarocchi è sorprendente... Chi ci pensava che l'Innamorato rappresentasse l'Iniziato, che deve equilibrare, intrecciare alla perfezione, portare alla sincronicità entrambe le parti di Sé? E non solo in un unico aspetto, ma in tutta la sua molteplicità. (Valerio)
 
È un ricevere da entrambe le energie rappresentate dalle dee. Per realizzare l'unità le due forze devono annullarsi quindi c'è bisogno di tutte due. Le due corone indossate dalle dee e riunite in una corona unica sul capo del Faraone, essotericamente parlando rappresentano l'alto e il basso Egitto, con l'unione delle due terre in un'unico regno le corone si assemblano e rappresentano l'unione. Esotericamente, per la legge del ‘come in basso così in alto’ le due corone unite rappresentano ‘l'unione delle due forze’ in un'unico centro (l'essere del Faraone) e le due dee ne celebrano il rito: toccano il capo del faraone con una mano mentre le altre, che non sono visibili nel bassorilievo, si stringono dietro le spalle del faraone per unire le due energie, annullarle, e trasmettere la forza nuova risultante dalla loro unione. (Laura) 
 
Si dice che all'atto dell'imbalsamazione di un defunto, alcuni organi venissero trattati con deferenza e immessi nei canòpi, mentre il cervello, estratto dal naso, veniva buttato nella spazzatura. Io penso che una volta che quest'organo abbia raggiunto un tot di potenziale energetico, diciamo così, finisca il suo compito e possa essere dato al gatto. (Lestat) 
 
Le dee non toccano il capo del faraone (sede del cervello) ma il copricapo, in un punto superiore alla posizione della testa cioè nel punto dove avverrebbe il ‘coronamento’ dei chakras (ecco perchè la corona) e il passaggio nella dimensione superiore... (Laura)
Tarocchi dell'Antico Egitto
 
Da tutto ciò si deduce anche che la forza di gravità è neutralizzabile da quell’essere che è in equilibrio dentro di sé. La Fisica si ‘sposta’ lasciando il passo ad un ‘passo diverso’, un passo vicino alle regole che strutturano l’energia in materia. Gesù, infatti, camminava sulle acque…

Che meraviglia.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

mercoledì 8 giugno 2011

L'equilibrio in ogni 'cosa'.




È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio

Facebook sta estendendo la disponibilità della tecnologia che consente l'identificazione automatica delle persone nelle foto, rinnovando i timori che le pratiche del primo social network al mondo violino la privacy.
Da Yahoo 
 
È un 'gioco' quello che voglio portare avanti oggi. Quello che ‘facciamo’ è un costrutto che mi è venuto in mente subito dopo avere letto la notizia, di cui un breve sunto ho appena sopra riportato ed un altro è appena sotto leggibile:

Tag Suggestions’ utilizza la tecnologia di riconoscimento facciale per accelerare il processo di identificazione degli amici che compaiono nelle foto postate su Facebook.
Da Yahoo
 
Il termine ‘facciamo’, relativo alla frase  che è emersa in me, s’interfaccia con la tecnologia del riconoscimento ‘facciale’ espressa nella notizia. È fuori da ogni dubbio che esiste una sincronia fine o ‘sottile’, che ci aggancia in qualche modo. Come una sorta di campo morfogenetico a monte del ‘pensiero’, una sorta di ispirazione superiore inerente proprio al nostro cammino: al Conosci Te Stesso.

Ho letto qualcosa relativo alla ‘faccia’ anche questa mattina presto, così… per caso:

La maggioranza della gente che ha superato il limite dei 42 anni, conserva i comportamenti acquisiti durante la sua vita passata, persino l’espressione facciale… La testa dell’uomo è fatta di 22 ossa: 8 craniche e 14 facciali.
Link

Mi sembra di poter comprendere che tutto quello che ho letto questa mattina, prima di scrivere anche solo una parola di questo articolo, fosse motivato al fine di insufflare qualcosa in me attraverso ‘ispirazione’:

Per quanto riguarda le composizioni artistiche, l'ispirazione si riferisce ad una irrazionale ed incomprensibile esplosione di creatività

Letteralmente il termine significa 'respirare su' ed ha le sue origini in Grecia. Nelle prime discussioni sull'ispirazione (nelle opere di Omero e di Esiodo) è fondamentale l'importanza riconosciuta al respiro di Dio. L'oracolo di Delfi, per esempio, così come altre sibille, riceveva dei vapori considerati divini da una caverna sacra ad Apollo prima di pronunciare la profezia.
 
Secondo il pensiero greco, un poeta era ispirato quando cadeva in estasi e veniva trasportato al di fuori della sua mente, a contatto con i pensieri di Dio...
 
Secondo Carl Gustav Jung l'artista è l'unico che dentro di sé porta ancora le tracce di una memoria razziale non acquisita con l'esperienza ma derivante dal patrimonio genetico, ed è colui che sente con maggiore forza, e quindi è in grado di esprimerlo, il conflitto tra l''anima' primitiva e l'ego civilizzato. Per questo l'ispirazione si configura di nuovo come una sorta di 'genio' che riesce a portare alla luce quanto è nascosto…
Da Wikipedia 
 
Quando mi accingo a scrivere, succede molto spesso, oserei dire sempre, che inizio a ‘scivolare’ dentro di me in una maniera diversa dal consueto, da tutto ciò che accade alla luce del Sole quando i sensi legano l’energia attraverso la filiera degli ‘altri’, del ritenuto vero, della realtà percepita come assoluta, densa, scolpita, fissa, immutevole. Questo scivolare è un atto molto simile all’inspirare, al portare dentro aria o energia o ‘ispirazione’: inspirare ispirazione

Azione che nasce dalla ‘testa’, dalla ‘faccia’, ma che necessita di una coralità al fine di generare un effetto concreto.


La prima ispirazione potrebbe essere quella che ha programmato in noi la respirazione, proprio come l’imparare a camminare precede il procedere alla corsa. Per cui, cosa avverrà, di pari passo, allo stesso modo, alla respirazione? Quale sarà la ‘corsa’ della respirazione per analogia alla corsa attuata attraverso l’utilizzo delle gambe? 

Secondo me, corrisponderà ad un’accelerazione vibrazionale instillata dall’aumento della ventilazione legata al respiro, alias un aumento dell’ossigenazione corporea, ossia un aumento dell’energia ‘portata dentro’; energia che è diversa da quella 'solita' degli anni trascorsi. Energia che incarna nuove intenzioni maturate anche per il genere umano, in qualità di rappresentante dell’immaginazione divina.

Sta per accadere qualcosa: ecco il messaggio. Attraverso la ‘faccia’

L’informazione ha molte ‘facce’, come un dado, come un segnale demodulabile in funzione del livello raggiunto da chi lo ha intercettato, come per esempio possiamo osservare in ‘Contact’. 

La stessa informazione rappresenta una codifica compressa crittografata di un sunto: un suono. Un ‘rumore’ che non è solo un rumore. Un comando, un ‘agire’ prima ancora di agire, un… sentire, una necessità.

Alla luce di questa modalità interpretativa o esplorativa, è possibile comprendere la modalità criptica in cui sono state accumulate le informazioni nei libri sacri o semplicemente ‘antichi’, che sono divenuti un patrimonio per l’intera umanità. Libri che vengono letti ed interpretati da ‘sempre’, libri che Steiner riconduce all’opera di 'entità negative' allorquando descrive la re-invenzione del libro stampato ad opera di Gutenberg

Libri come mezzi per… confondere e conquistare gli animi, libri che mantengono celate, tuttavia, le informazioni più rilevanti... per un tempo debito.

Nella notte più buia abbiamo due vie per procedere, la terza conduce al burrone o alla dispersione; le due vie sono quelle della visione personale e quella della visione ispirata che, alla fine, possono anche collimare, nel momento in cui abbiamo la certezza di essere sulla via risonante

Ciò che è scritto in un libro, che per via della sua ‘età’ è ritenuto sacro, non può fungere da ‘raggio traente’, da faro per la nostra illuminazione e io non mi metterei mai nelle ‘sue mani’. È un qualcosa di superiore che mi tiene lontano da una simile posibilità, ne sono certo.

Perché?  

Perché ne sono certo? Perché non lo faccio

Perché mi tiene lontano? Perché è opportuno e attraverso l’analogia frattale che lo si comprende molto bene: in Natura l’abbondanza è una caratteristica nativa e diffusa, per cui perché identificarsi con una specificità descritta in un libro? Ok, per me è sufficiente e ognuno resta libero di camminare secondo il proprio sentire.

È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio…

Quando in un film come ‘L’ultimo Samurai’, ad esempio, possiamo osservare come la gente dei piccoli villaggi esegua ogni gesto, anche comune, perseguendo la grazia e la perfezione, ebbene, si rimane come di sasso dal punto di vista occidentale moderno. 

Perché versano il thè con tanta eleganza e linearità, compostezza e gentilezza? Cosa li spinge ad essere in questo modo? Cosa vogliono dimostrare a se stessi? Dove vogliono arrivare?

Secondo me ‘intendono chiudere ogni cerchio che aprono’, senza lasciare indietro parti disperse del proprio Sé. Siamo perfetti per cui dobbiamo agire secondo perfezione, incarnando la perfezione, diventando perfezione pur essendo già perfezione allo stato di potenziale. Trasformando un potenziale in concretezza, in ‘evidente sublimazione’, oltre alla facilità di schiacciare un fiore inerme o un filo d’erba incarnante quello che diventeremo agendo con perfezione.

L’attenzione e la presenza, la consapevolezza e la responsabilità per quello che si ‘fa’ e per quello che si ‘è’: coerenza spirito materia.

La coerenza è un’armonia, un riflesso dell’alto, un punto di luce.

Il canto della coerenza è musica celeste, la danza ‘blinkante’ espressa dalle stelle… poesia.

Nell’arte ritroviamo tutto quanto, perché essa è direttamente ispirata e 'respirabile'. È un codice che s’inserisce nei sensi, raggiunti attraverso il respiro o gli ‘occhi’. Arguelles e i Wingmakers agiscono molto toccando queste ‘stringhe’ della modalità vibrazionale, ma non sono certamente i soli:

Secondo la teoria della scienza delle forme dell’arte indiana (Sadanga) tradizionale, la forma prodotta non esiste mai così come appare all’occhio fisico, ma come oggetto ‘conosciuto’, corrispondente ad un prototipo mentale

Perciò la forma non è mai valutata per ciò che è, ma solo per quanto serve a fornire esperienza di verità religiose o metafisiche. Ciò che si cerca nella forma è la presenza che vi risiede dentro, ‘l’anima’ imprigionata nella materia… 

La Proporzione Divina è la bellezza di Dio che si materializza nella forma. 

Quando l’occhio vede la Proporzione Aurea, ne rimane appagato e riferisce al cervello una sensazione di ritmo costante che si ripete all’infinito. Nasce così quell’intima soddisfazione psicologica che si prova quando si dice che un’opera è bella, e appare all’uomo come un insieme di armonici rapporti. Il corpo umano è a immagine della Basmala: l’ombelico è posto ad un’altezza che è in Rapporto Aureo con quella dell’individuo con una tolleranza di qualche percento. Il rapporto tra l’altezza (dal sacro alla cima della testa) e la base (dal sacro al ginocchio) dello yogi nella posizione del Loto (Padmasana) è in Sezione Aurea e genera un’immaginaria piramide il cui vertice è sopra il capo.
 
Il messaggio proveniente dalle scritture di tutte le maggiori religioni è che Dio è Uno, creò l’Universo dal nulla, e fendette l’inesistente generando forze ed elementi, lettere e numeri, spirali e geometrie. La Proporzione Aurea è in analogia con la relazione che Dio ha rispetto alla creazione

La Basmala è in tutta la natura, ed è applicata per comprendere la relazione di Dio con la creazione.
Link 
 
La ‘Basmala’ corrisponde nel mio immaginario alla ‘musica dei frattali’, ma vediamo come essa sia descritta:

La Basmala è nella lingua araba, la formula Islamica della frase ricorrente ‘Bismi-llahi ar-rahmani ar-rahimi’ (Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso). Questa frase costituisce il versetto iniziale della prima ‘Sura’ (o Capitolo) del Corano, ed è usata in innumerevoli occasioni dai Musulmani. È recitata parecchie volte durante le preghiere quotidiane dei Musulmani, e costituisce la prima frase nel preambolo delle costituzioni dei paesi Islamici…
Link
 
Adesso cerchiamo di comprendere questa prospettiva:

un numero può rappresentare anche un ‘Mondo’.

Il numero delle lettere componenti la Basmala è 19, valore pari al codice chiave del Corano. Il valore totale delle lettere di ‘Bismillah al-Rahman al-Rahim’ secondo il sistema numerologico Arabo è pari a 786… Alcune persone, soprattutto in India e in Pakistan, sostituiscono il numero 786 al Bismillah (‘Nel nome di Allah’ o ‘Nel nome di Dio’). 

Scrivono questo numero per evitare di scrivere il nome di Allah, o versetti Coranici su pezzi di carta normali (sarebbe un peccato se il nome di Allah cadesse per terra e qualcuno lo calpestasse inavvertitamente). Nella letteratura araba esiste anche un famoso poemetto intitolato ‘Bismillah al-Rahman al-Rahim’ formato esattamente da 786 lettere... Il 786 è altresì un numero sfenico, cioè un numero intero positivo (composto) dato dal prodotto di tre fattori primi distinti, ma il segreto fondamentale della Basmala del Corano è la Sezione Aurea o la Proporzione Divina che essa rappresenta e la sua relazione nelle forme visibili

La Sezione Aurea (nota anche come Rapporto Aureo, Numero Aureo, Costante di Fidia e Proporzione Divina), indicata abitualmente con la lettera greca phi, è uno di quei misteriosi numeri naturali che sono alla base della struttura del cosmo
 
Gli studiosi l’hanno definito il ‘Fenomeno Armonico dell’Universo’…
Link 
 
Sono come investito da un flusso vorticoso di informazioni ed è arduo metterle tutte in ‘ordine’;  si riversano in me ‘pezzi di frasi’, parole, umori, suoni, sapori, odori… difficilmente colori o immagini...

La 'numerologia' trova applicazione diretta nel linguaggio macchina alla base delle intelligenze artificiali. Un numero può corrispondere a mille cose. Può essere un’allocazione, un semplice indirizzo oppure esprimere il valore di un contenuto di una cella di memoria, o ancora… esprimere il nome di un intero programma sottinteso: un codice

La compilazione di un programma lo trasforma in una serie di numeri digeribili dalla macchina. 

Un intero programma viene richiamato attraverso la designazione del suo appellativo: il suo ‘nome’. Quando sentiamo parlare di ‘666’ a cosa pensiamo subito? Ad un codice che richiama qualcosa: ecco. Se noi esprimiamo un desiderio attraverso l’interfaccia del linguaggio, al fine di renderci comprensibili, cosa facciamo? Parliamo. Ci esprimiamo attraverso dei suoni che formulano dei versi tradotti in parole. 

‘Ho sete’ è l’espressione di un intero programma che si chiama in quel modo. Se assegniamo un codice numerico a quel concetto, ci avviciniamo all’essenza della crittografia, che non è solo di nascondere ma di compattare.

La compressione è inerente alla qualità della velocità di esecuzione degli ‘ordini’. Il codice nasconde un intero algoritmo alla visione superficiale.

Inserendo la combinazione della nostra carta bancomat, scateniamo una serie di eventi che conducono la macchina ad emettere del denaro fisico dalla fessura apposita: il nostro denaro e non quello di altri.

Intelligenza scatenata da un’azione, dalla digitazione di un codice da parte di un'altra 'intelligenza'...

Cosa è una forma pensiero? È energia condensata e caratterizzata da un certo ‘peso specifico’ o programmazione. Quale 'codice' la rappresenta? 

Essa avrà una combinazione vibrazionale che la rappresenta e agendo su quella ‘cifra’ potremmo spostarla o mutarla di destinazione. Questa modalità, alla Neo in Matrix, prevede che ogni aspetto definito come reale sia la rappresentazione ultima di una codifica super efficiente confacente alla Natura energetica del ‘tutto’. Padroneggiando il codice della Matrice possiamo semplicemente agire sull’energia dalla quale si plasma il Mondo 3d.

Come dice l’amico Carlo ‘A quel punto entri nella stanza è i nodi Hartmann si spostano da soli, senza nemmeno pensarci’. Ecco il punto: emanare codice secondo la propria ‘essenza’, intenzione modulata ed armonica con il proprio Sé… automatica ed istantanea, un nostro prolungamento naturale che plasma il contesto che contiene la nostra proiezione fisica senza mai possederla veramente.

Manca ancora qualcosa per raggiungere questo punto, vero? Troviamo qualche frattale che lo dimostri, anche se basterebbe il solo osservare il riflesso dell’umanità impresso nello scenario 3d Antisistemico: la proiezione 3d di questo Mondo.

I cabalisti affermano che, attualmente, una lettera è mancante nella Torah. Questa lettera dell’alfabeto non apparirebbe nel nostro eone e non è presente nella Torah. L’alfabeto divino primitivo e tutta la Torah poggerebbero su una serie di 23 lettere, e non di 22, di cui una ci è diventata invisibile e riapparirà in un prossimo periodo terrestre

Ed è solamente perché questa lettera manca adesso ovunque che noi leggiamo nella Torah dei precetti positivi e negativi
 
Ogni aspetto negativo è in rapporto con questa lettera mancante dell’alfabeto primitivo…
Link 
 
Esiste dunque una sorta di 'disarmonia'... Quando si cita la negatività la società ci dipinge come degli appestati e, nel fare questo, si vive come di ‘luoghi comuni’. Non si tiene in considerazione la Natura 3d dello scenario che ci ospita, della scuola auto educativa per eccellenza in cui ci siamo volontariamente inseriti come frequentanti. 

Si fa finta di non vedere (Adamo, dove sei? Chiede Dio). L’Antisistema è percepito come un termine negativo, un costrutto che non ‘paga’ in termini ‘pubblicitari’, che vende poco… eppure noi siamo divenuti l’Antisistema agli occhi del Sistema

Ma da chi è rappresentato il cosiddetto Sistema?

Vediamo questa foto tratta dallo splendido video che narra dell’esperienza del ‘Movimento 15M’, che nel maggio del 2011, in Spagna, ha dimostrato al Mondo silente della ‘brava gente’ che un’alternativa esiste. Un grazie all'amico Alessandro per la segnalazione:


Capite? Noi siamo dipinti come l’Antisistema.

Questa persona cerca di 'difendersi' da una definizione che gli è stata appiccicata addosso da un ‘potere’, al momento, più forte di lui. È bello parlare sempre di Sole e di allegria, ma quando si va a toccare i ‘fili’ che muovono i cardini del Controllo, allora le cose si trasmutano in ben altra evidenza; scattano le contromisure e si capisce dove siamo collocati, in quale luce o ombra

Questa collocazione è inconscia, è un programma inserito da tempo indefinito in tutti noi.

Noi siamo dipinti come Antisistema. Ma da chi? Chiediamoci, ‘chi si è impadronito del termine positivo’?
 
Il Movimento 15M ha dimostrato caratteristiche finalmente nuove nell’intenzione dell’autodeterminazione, quali? Vediamole:
  • una grande ‘modernità’, sunto di tutta la semina effettuata in migliaia di anni di ‘esperienza ed insegnamento’
  • rispetto, educazione, conoscenza, organizzazione
  • manifestazione pacifica del proprio ‘Io’
  • partecipazione massiva senza distinzione di provenienza
  • senso di uguaglianza e idee chiare sui punti da perseguire
  • eco sostenibilità del movimento e comunicazione real time tramite internet con gli 'altri'
  • condivisione
  • positività
  • consapevolezza che si è raggiunto un punto di massima sopportazione
  • grande partecipazione giovanile trasmutante vecchi concetti sminuenti, che hanno fatto il loro tempo
Insomma, tutti dovremmo vedere e sapere quello che è successo così vicino alle porte dell’Italia, in quella Europa unita, al momento, solo dai debiti e dalla possibilità di collasso economico ed esistenziale. Il video, molto bello, è raggiungibile da questo link 
 
Ringrazio Mikelee per il grande servizio realizzato: a buon rendere!

Tutto ruota in noi e fuori di noi: anche le ‘palle’ della gente che non ne può più. Ma che cosa fa la gente? Segue il principio della rana bollita e, sino a quando la massa non si risveglierà, sarà molto dura fare qualcosa a livello globale. Per ribaltare il concetto di Antisistema serve un grande appoggio, una grande leva

Altrimenti avrà la meglio quella sensazione che ho, inerente ad un cambio dimensionale in luogo di una trasmutazione dello scenario tridimensionale : la rana 3d bollirà emettendo un ultimo straziante lamento o forse nemmeno quello, ma dal suo ‘sacrificio’ una parte del ‘Raccolto’ potrà ascendere onorando il senso della Creazione e dunque, olograficamente, di tutti i partecipanti al gioco della Vita.

Un dato di fatto 'imbarazzante' è rappresentato dal comportamento degli Agenti delle squadre anti sommossa:
  • programmazione totale
  • violenza gratuita
  • completo anonimato e, dunque, licenza di 'tutto' e impunità
  • grande potenza fisica e di equipaggiamento
  • estraneazione dal contesto, dal solo chiedersi ‘Hey, ma cosa succede. Potrebbe esserci anche mio fratello tra i manifestanti’.
  • perdita completa del proprio ‘senso’
Certi astronomi moderni iniziano a credere che il nostro Sole potrebbe ruotare attorno alla stella Sirio, proprio come lo pensava l’antico popolo Sumerico, con un periodo di rivoluzione di ottocentomila anni. Durante questo periodo, la Terra si ritroverebbe diciotto volte esattamente allineata con il Sole e con Sirio... Il numero medio della respirazione dell’uomo al minuto è di diciotto…
 
I frattali sono sempre all’opera in quanto emanazione di verità e di ‘garanzia’. Tutto è rispecchiato nel ‘Tutto’. Ottocentomila anni ricordano quel numero di anni, o programma, a cui la scienza fa risalire il calcolo del ribaltamento degli assi della Terra. 

A questo punto mi chiedo: l’inversione magnetica dei poli corrisponde davvero ad un’inversione della rotazione del Globo? Mutando il senso di rotazione attorno al proprio asse, muterebbe anche il senso di rotazione attorno al Sole, ossia la Terra cambierebbe 'direzione'

Ma, la butto lì, se la Terra avesse un comportamento a giroscopio? 

E se tutto fosse una ‘prova d'equilibrio’? La Terra è un essere vivente in evoluzione… in cerca di equilibrio.


È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com