mercoledì 8 giugno 2011

L'equilibrio in ogni 'cosa'.




È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio

Facebook sta estendendo la disponibilità della tecnologia che consente l'identificazione automatica delle persone nelle foto, rinnovando i timori che le pratiche del primo social network al mondo violino la privacy.
Da Yahoo 
 
È un 'gioco' quello che voglio portare avanti oggi. Quello che ‘facciamo’ è un costrutto che mi è venuto in mente subito dopo avere letto la notizia, di cui un breve sunto ho appena sopra riportato ed un altro è appena sotto leggibile:

Tag Suggestions’ utilizza la tecnologia di riconoscimento facciale per accelerare il processo di identificazione degli amici che compaiono nelle foto postate su Facebook.
Da Yahoo
 
Il termine ‘facciamo’, relativo alla frase  che è emersa in me, s’interfaccia con la tecnologia del riconoscimento ‘facciale’ espressa nella notizia. È fuori da ogni dubbio che esiste una sincronia fine o ‘sottile’, che ci aggancia in qualche modo. Come una sorta di campo morfogenetico a monte del ‘pensiero’, una sorta di ispirazione superiore inerente proprio al nostro cammino: al Conosci Te Stesso.

Ho letto qualcosa relativo alla ‘faccia’ anche questa mattina presto, così… per caso:

La maggioranza della gente che ha superato il limite dei 42 anni, conserva i comportamenti acquisiti durante la sua vita passata, persino l’espressione facciale… La testa dell’uomo è fatta di 22 ossa: 8 craniche e 14 facciali.
Link

Mi sembra di poter comprendere che tutto quello che ho letto questa mattina, prima di scrivere anche solo una parola di questo articolo, fosse motivato al fine di insufflare qualcosa in me attraverso ‘ispirazione’:

Per quanto riguarda le composizioni artistiche, l'ispirazione si riferisce ad una irrazionale ed incomprensibile esplosione di creatività

Letteralmente il termine significa 'respirare su' ed ha le sue origini in Grecia. Nelle prime discussioni sull'ispirazione (nelle opere di Omero e di Esiodo) è fondamentale l'importanza riconosciuta al respiro di Dio. L'oracolo di Delfi, per esempio, così come altre sibille, riceveva dei vapori considerati divini da una caverna sacra ad Apollo prima di pronunciare la profezia.
 
Secondo il pensiero greco, un poeta era ispirato quando cadeva in estasi e veniva trasportato al di fuori della sua mente, a contatto con i pensieri di Dio...
 
Secondo Carl Gustav Jung l'artista è l'unico che dentro di sé porta ancora le tracce di una memoria razziale non acquisita con l'esperienza ma derivante dal patrimonio genetico, ed è colui che sente con maggiore forza, e quindi è in grado di esprimerlo, il conflitto tra l''anima' primitiva e l'ego civilizzato. Per questo l'ispirazione si configura di nuovo come una sorta di 'genio' che riesce a portare alla luce quanto è nascosto…
Da Wikipedia 
 
Quando mi accingo a scrivere, succede molto spesso, oserei dire sempre, che inizio a ‘scivolare’ dentro di me in una maniera diversa dal consueto, da tutto ciò che accade alla luce del Sole quando i sensi legano l’energia attraverso la filiera degli ‘altri’, del ritenuto vero, della realtà percepita come assoluta, densa, scolpita, fissa, immutevole. Questo scivolare è un atto molto simile all’inspirare, al portare dentro aria o energia o ‘ispirazione’: inspirare ispirazione

Azione che nasce dalla ‘testa’, dalla ‘faccia’, ma che necessita di una coralità al fine di generare un effetto concreto.


La prima ispirazione potrebbe essere quella che ha programmato in noi la respirazione, proprio come l’imparare a camminare precede il procedere alla corsa. Per cui, cosa avverrà, di pari passo, allo stesso modo, alla respirazione? Quale sarà la ‘corsa’ della respirazione per analogia alla corsa attuata attraverso l’utilizzo delle gambe? 

Secondo me, corrisponderà ad un’accelerazione vibrazionale instillata dall’aumento della ventilazione legata al respiro, alias un aumento dell’ossigenazione corporea, ossia un aumento dell’energia ‘portata dentro’; energia che è diversa da quella 'solita' degli anni trascorsi. Energia che incarna nuove intenzioni maturate anche per il genere umano, in qualità di rappresentante dell’immaginazione divina.

Sta per accadere qualcosa: ecco il messaggio. Attraverso la ‘faccia’

L’informazione ha molte ‘facce’, come un dado, come un segnale demodulabile in funzione del livello raggiunto da chi lo ha intercettato, come per esempio possiamo osservare in ‘Contact’. 

La stessa informazione rappresenta una codifica compressa crittografata di un sunto: un suono. Un ‘rumore’ che non è solo un rumore. Un comando, un ‘agire’ prima ancora di agire, un… sentire, una necessità.

Alla luce di questa modalità interpretativa o esplorativa, è possibile comprendere la modalità criptica in cui sono state accumulate le informazioni nei libri sacri o semplicemente ‘antichi’, che sono divenuti un patrimonio per l’intera umanità. Libri che vengono letti ed interpretati da ‘sempre’, libri che Steiner riconduce all’opera di 'entità negative' allorquando descrive la re-invenzione del libro stampato ad opera di Gutenberg

Libri come mezzi per… confondere e conquistare gli animi, libri che mantengono celate, tuttavia, le informazioni più rilevanti... per un tempo debito.

Nella notte più buia abbiamo due vie per procedere, la terza conduce al burrone o alla dispersione; le due vie sono quelle della visione personale e quella della visione ispirata che, alla fine, possono anche collimare, nel momento in cui abbiamo la certezza di essere sulla via risonante

Ciò che è scritto in un libro, che per via della sua ‘età’ è ritenuto sacro, non può fungere da ‘raggio traente’, da faro per la nostra illuminazione e io non mi metterei mai nelle ‘sue mani’. È un qualcosa di superiore che mi tiene lontano da una simile posibilità, ne sono certo.

Perché?  

Perché ne sono certo? Perché non lo faccio

Perché mi tiene lontano? Perché è opportuno e attraverso l’analogia frattale che lo si comprende molto bene: in Natura l’abbondanza è una caratteristica nativa e diffusa, per cui perché identificarsi con una specificità descritta in un libro? Ok, per me è sufficiente e ognuno resta libero di camminare secondo il proprio sentire.

È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio…

Quando in un film come ‘L’ultimo Samurai’, ad esempio, possiamo osservare come la gente dei piccoli villaggi esegua ogni gesto, anche comune, perseguendo la grazia e la perfezione, ebbene, si rimane come di sasso dal punto di vista occidentale moderno. 

Perché versano il thè con tanta eleganza e linearità, compostezza e gentilezza? Cosa li spinge ad essere in questo modo? Cosa vogliono dimostrare a se stessi? Dove vogliono arrivare?

Secondo me ‘intendono chiudere ogni cerchio che aprono’, senza lasciare indietro parti disperse del proprio Sé. Siamo perfetti per cui dobbiamo agire secondo perfezione, incarnando la perfezione, diventando perfezione pur essendo già perfezione allo stato di potenziale. Trasformando un potenziale in concretezza, in ‘evidente sublimazione’, oltre alla facilità di schiacciare un fiore inerme o un filo d’erba incarnante quello che diventeremo agendo con perfezione.

L’attenzione e la presenza, la consapevolezza e la responsabilità per quello che si ‘fa’ e per quello che si ‘è’: coerenza spirito materia.

La coerenza è un’armonia, un riflesso dell’alto, un punto di luce.

Il canto della coerenza è musica celeste, la danza ‘blinkante’ espressa dalle stelle… poesia.

Nell’arte ritroviamo tutto quanto, perché essa è direttamente ispirata e 'respirabile'. È un codice che s’inserisce nei sensi, raggiunti attraverso il respiro o gli ‘occhi’. Arguelles e i Wingmakers agiscono molto toccando queste ‘stringhe’ della modalità vibrazionale, ma non sono certamente i soli:

Secondo la teoria della scienza delle forme dell’arte indiana (Sadanga) tradizionale, la forma prodotta non esiste mai così come appare all’occhio fisico, ma come oggetto ‘conosciuto’, corrispondente ad un prototipo mentale

Perciò la forma non è mai valutata per ciò che è, ma solo per quanto serve a fornire esperienza di verità religiose o metafisiche. Ciò che si cerca nella forma è la presenza che vi risiede dentro, ‘l’anima’ imprigionata nella materia… 

La Proporzione Divina è la bellezza di Dio che si materializza nella forma. 

Quando l’occhio vede la Proporzione Aurea, ne rimane appagato e riferisce al cervello una sensazione di ritmo costante che si ripete all’infinito. Nasce così quell’intima soddisfazione psicologica che si prova quando si dice che un’opera è bella, e appare all’uomo come un insieme di armonici rapporti. Il corpo umano è a immagine della Basmala: l’ombelico è posto ad un’altezza che è in Rapporto Aureo con quella dell’individuo con una tolleranza di qualche percento. Il rapporto tra l’altezza (dal sacro alla cima della testa) e la base (dal sacro al ginocchio) dello yogi nella posizione del Loto (Padmasana) è in Sezione Aurea e genera un’immaginaria piramide il cui vertice è sopra il capo.
 
Il messaggio proveniente dalle scritture di tutte le maggiori religioni è che Dio è Uno, creò l’Universo dal nulla, e fendette l’inesistente generando forze ed elementi, lettere e numeri, spirali e geometrie. La Proporzione Aurea è in analogia con la relazione che Dio ha rispetto alla creazione

La Basmala è in tutta la natura, ed è applicata per comprendere la relazione di Dio con la creazione.
Link 
 
La ‘Basmala’ corrisponde nel mio immaginario alla ‘musica dei frattali’, ma vediamo come essa sia descritta:

La Basmala è nella lingua araba, la formula Islamica della frase ricorrente ‘Bismi-llahi ar-rahmani ar-rahimi’ (Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso). Questa frase costituisce il versetto iniziale della prima ‘Sura’ (o Capitolo) del Corano, ed è usata in innumerevoli occasioni dai Musulmani. È recitata parecchie volte durante le preghiere quotidiane dei Musulmani, e costituisce la prima frase nel preambolo delle costituzioni dei paesi Islamici…
Link
 
Adesso cerchiamo di comprendere questa prospettiva:

un numero può rappresentare anche un ‘Mondo’.

Il numero delle lettere componenti la Basmala è 19, valore pari al codice chiave del Corano. Il valore totale delle lettere di ‘Bismillah al-Rahman al-Rahim’ secondo il sistema numerologico Arabo è pari a 786… Alcune persone, soprattutto in India e in Pakistan, sostituiscono il numero 786 al Bismillah (‘Nel nome di Allah’ o ‘Nel nome di Dio’). 

Scrivono questo numero per evitare di scrivere il nome di Allah, o versetti Coranici su pezzi di carta normali (sarebbe un peccato se il nome di Allah cadesse per terra e qualcuno lo calpestasse inavvertitamente). Nella letteratura araba esiste anche un famoso poemetto intitolato ‘Bismillah al-Rahman al-Rahim’ formato esattamente da 786 lettere... Il 786 è altresì un numero sfenico, cioè un numero intero positivo (composto) dato dal prodotto di tre fattori primi distinti, ma il segreto fondamentale della Basmala del Corano è la Sezione Aurea o la Proporzione Divina che essa rappresenta e la sua relazione nelle forme visibili

La Sezione Aurea (nota anche come Rapporto Aureo, Numero Aureo, Costante di Fidia e Proporzione Divina), indicata abitualmente con la lettera greca phi, è uno di quei misteriosi numeri naturali che sono alla base della struttura del cosmo
 
Gli studiosi l’hanno definito il ‘Fenomeno Armonico dell’Universo’…
Link 
 
Sono come investito da un flusso vorticoso di informazioni ed è arduo metterle tutte in ‘ordine’;  si riversano in me ‘pezzi di frasi’, parole, umori, suoni, sapori, odori… difficilmente colori o immagini...

La 'numerologia' trova applicazione diretta nel linguaggio macchina alla base delle intelligenze artificiali. Un numero può corrispondere a mille cose. Può essere un’allocazione, un semplice indirizzo oppure esprimere il valore di un contenuto di una cella di memoria, o ancora… esprimere il nome di un intero programma sottinteso: un codice

La compilazione di un programma lo trasforma in una serie di numeri digeribili dalla macchina. 

Un intero programma viene richiamato attraverso la designazione del suo appellativo: il suo ‘nome’. Quando sentiamo parlare di ‘666’ a cosa pensiamo subito? Ad un codice che richiama qualcosa: ecco. Se noi esprimiamo un desiderio attraverso l’interfaccia del linguaggio, al fine di renderci comprensibili, cosa facciamo? Parliamo. Ci esprimiamo attraverso dei suoni che formulano dei versi tradotti in parole. 

‘Ho sete’ è l’espressione di un intero programma che si chiama in quel modo. Se assegniamo un codice numerico a quel concetto, ci avviciniamo all’essenza della crittografia, che non è solo di nascondere ma di compattare.

La compressione è inerente alla qualità della velocità di esecuzione degli ‘ordini’. Il codice nasconde un intero algoritmo alla visione superficiale.

Inserendo la combinazione della nostra carta bancomat, scateniamo una serie di eventi che conducono la macchina ad emettere del denaro fisico dalla fessura apposita: il nostro denaro e non quello di altri.

Intelligenza scatenata da un’azione, dalla digitazione di un codice da parte di un'altra 'intelligenza'...

Cosa è una forma pensiero? È energia condensata e caratterizzata da un certo ‘peso specifico’ o programmazione. Quale 'codice' la rappresenta? 

Essa avrà una combinazione vibrazionale che la rappresenta e agendo su quella ‘cifra’ potremmo spostarla o mutarla di destinazione. Questa modalità, alla Neo in Matrix, prevede che ogni aspetto definito come reale sia la rappresentazione ultima di una codifica super efficiente confacente alla Natura energetica del ‘tutto’. Padroneggiando il codice della Matrice possiamo semplicemente agire sull’energia dalla quale si plasma il Mondo 3d.

Come dice l’amico Carlo ‘A quel punto entri nella stanza è i nodi Hartmann si spostano da soli, senza nemmeno pensarci’. Ecco il punto: emanare codice secondo la propria ‘essenza’, intenzione modulata ed armonica con il proprio Sé… automatica ed istantanea, un nostro prolungamento naturale che plasma il contesto che contiene la nostra proiezione fisica senza mai possederla veramente.

Manca ancora qualcosa per raggiungere questo punto, vero? Troviamo qualche frattale che lo dimostri, anche se basterebbe il solo osservare il riflesso dell’umanità impresso nello scenario 3d Antisistemico: la proiezione 3d di questo Mondo.

I cabalisti affermano che, attualmente, una lettera è mancante nella Torah. Questa lettera dell’alfabeto non apparirebbe nel nostro eone e non è presente nella Torah. L’alfabeto divino primitivo e tutta la Torah poggerebbero su una serie di 23 lettere, e non di 22, di cui una ci è diventata invisibile e riapparirà in un prossimo periodo terrestre

Ed è solamente perché questa lettera manca adesso ovunque che noi leggiamo nella Torah dei precetti positivi e negativi
 
Ogni aspetto negativo è in rapporto con questa lettera mancante dell’alfabeto primitivo…
Link 
 
Esiste dunque una sorta di 'disarmonia'... Quando si cita la negatività la società ci dipinge come degli appestati e, nel fare questo, si vive come di ‘luoghi comuni’. Non si tiene in considerazione la Natura 3d dello scenario che ci ospita, della scuola auto educativa per eccellenza in cui ci siamo volontariamente inseriti come frequentanti. 

Si fa finta di non vedere (Adamo, dove sei? Chiede Dio). L’Antisistema è percepito come un termine negativo, un costrutto che non ‘paga’ in termini ‘pubblicitari’, che vende poco… eppure noi siamo divenuti l’Antisistema agli occhi del Sistema

Ma da chi è rappresentato il cosiddetto Sistema?

Vediamo questa foto tratta dallo splendido video che narra dell’esperienza del ‘Movimento 15M’, che nel maggio del 2011, in Spagna, ha dimostrato al Mondo silente della ‘brava gente’ che un’alternativa esiste. Un grazie all'amico Alessandro per la segnalazione:


Capite? Noi siamo dipinti come l’Antisistema.

Questa persona cerca di 'difendersi' da una definizione che gli è stata appiccicata addosso da un ‘potere’, al momento, più forte di lui. È bello parlare sempre di Sole e di allegria, ma quando si va a toccare i ‘fili’ che muovono i cardini del Controllo, allora le cose si trasmutano in ben altra evidenza; scattano le contromisure e si capisce dove siamo collocati, in quale luce o ombra

Questa collocazione è inconscia, è un programma inserito da tempo indefinito in tutti noi.

Noi siamo dipinti come Antisistema. Ma da chi? Chiediamoci, ‘chi si è impadronito del termine positivo’?
 
Il Movimento 15M ha dimostrato caratteristiche finalmente nuove nell’intenzione dell’autodeterminazione, quali? Vediamole:
  • una grande ‘modernità’, sunto di tutta la semina effettuata in migliaia di anni di ‘esperienza ed insegnamento’
  • rispetto, educazione, conoscenza, organizzazione
  • manifestazione pacifica del proprio ‘Io’
  • partecipazione massiva senza distinzione di provenienza
  • senso di uguaglianza e idee chiare sui punti da perseguire
  • eco sostenibilità del movimento e comunicazione real time tramite internet con gli 'altri'
  • condivisione
  • positività
  • consapevolezza che si è raggiunto un punto di massima sopportazione
  • grande partecipazione giovanile trasmutante vecchi concetti sminuenti, che hanno fatto il loro tempo
Insomma, tutti dovremmo vedere e sapere quello che è successo così vicino alle porte dell’Italia, in quella Europa unita, al momento, solo dai debiti e dalla possibilità di collasso economico ed esistenziale. Il video, molto bello, è raggiungibile da questo link 
 
Ringrazio Mikelee per il grande servizio realizzato: a buon rendere!

Tutto ruota in noi e fuori di noi: anche le ‘palle’ della gente che non ne può più. Ma che cosa fa la gente? Segue il principio della rana bollita e, sino a quando la massa non si risveglierà, sarà molto dura fare qualcosa a livello globale. Per ribaltare il concetto di Antisistema serve un grande appoggio, una grande leva

Altrimenti avrà la meglio quella sensazione che ho, inerente ad un cambio dimensionale in luogo di una trasmutazione dello scenario tridimensionale : la rana 3d bollirà emettendo un ultimo straziante lamento o forse nemmeno quello, ma dal suo ‘sacrificio’ una parte del ‘Raccolto’ potrà ascendere onorando il senso della Creazione e dunque, olograficamente, di tutti i partecipanti al gioco della Vita.

Un dato di fatto 'imbarazzante' è rappresentato dal comportamento degli Agenti delle squadre anti sommossa:
  • programmazione totale
  • violenza gratuita
  • completo anonimato e, dunque, licenza di 'tutto' e impunità
  • grande potenza fisica e di equipaggiamento
  • estraneazione dal contesto, dal solo chiedersi ‘Hey, ma cosa succede. Potrebbe esserci anche mio fratello tra i manifestanti’.
  • perdita completa del proprio ‘senso’
Certi astronomi moderni iniziano a credere che il nostro Sole potrebbe ruotare attorno alla stella Sirio, proprio come lo pensava l’antico popolo Sumerico, con un periodo di rivoluzione di ottocentomila anni. Durante questo periodo, la Terra si ritroverebbe diciotto volte esattamente allineata con il Sole e con Sirio... Il numero medio della respirazione dell’uomo al minuto è di diciotto…
 
I frattali sono sempre all’opera in quanto emanazione di verità e di ‘garanzia’. Tutto è rispecchiato nel ‘Tutto’. Ottocentomila anni ricordano quel numero di anni, o programma, a cui la scienza fa risalire il calcolo del ribaltamento degli assi della Terra. 

A questo punto mi chiedo: l’inversione magnetica dei poli corrisponde davvero ad un’inversione della rotazione del Globo? Mutando il senso di rotazione attorno al proprio asse, muterebbe anche il senso di rotazione attorno al Sole, ossia la Terra cambierebbe 'direzione'

Ma, la butto lì, se la Terra avesse un comportamento a giroscopio? 

E se tutto fosse una ‘prova d'equilibrio’? La Terra è un essere vivente in evoluzione… in cerca di equilibrio.


È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

martedì 7 giugno 2011

Il 'giudizio' sarà universale?




La modalità del ‘giudizio’ comporta il prestarsi al ‘lato oscuro’ di noi. Se è opportuno che questo accada, accadrà, altrimenti ‘qualcosa’ ci farà comprendere attraverso i riflessi degli altri, di noi, che stiamo confondendo il senso della partecipazione con quello dell’appartenenza: il giudizio appartiene alla sfera egoica e non partecipa alla sua diluizione nella ‘sinfonia’ in cerca di equilibrio del Sé frammentato.

Il giudizio è come un’interferenza che pervade il tessuto esperienziale ed in quanto così diffuso, risulta ormai un ‘piatto forte’ della componente disarmonica dell’essere. La sua presenza nel campo umano è ‘storica’: scagli la prima pietra chi è senza peccato.

Trattandosi di un'attività umana che coinvolge gli interessi e la vita delle persone è spesso soggetto ad essere fallace e - quasi sempre - oggetto di valutazioni contrastanti sulla sua validità a seconda degli interessi in causa.
Da Wikipedia 
 
Il giudizio è un frattale che testimonia, in maniera ‘barbara’ ed ardita, quel che più in profondità l’essere umano si sente in diritto di esprimere, in virtù di un’origine ‘nobile’. È come una stretta modalità privilegiata di irraggiare sugli altri la propria luce o ombra. 

Il giudizio è un’etichetta che il genere umano addossa all’opera ‘finale’ del  Creatore, interpretando alla luce della propria ignoranza un volere superiore che ‘rifugge’ per inerzia, così come le creature 'fatate' rifuggono da noi a causa del nostro 'olezzo'

La condizione umana è ancora al di là del velo per poter esprimere un giudizio senza cadere nelle pieghe della propria incomprensione. Supporre qualcosa quando non si è ancora in grado di ‘camminare’ è un fatto decisamente immaturo ma delineante il campo morfogenetico di quello che, al fine, dovrà accadere: la piena padronanza di Sé. È tutto un gioco di corse e pause, di rimbalzi ed anticipi del come si diventerà:

Luce ed ombra sovrapposte all’ora di un eterno mezzogiorno, in perfetta identificazione.

Ognuno di noi ‘vede’ attraverso se stesso e, dunque, per mezzo di filtri personali in grado di alterare quello che si osserva, proprio come la Meccanica Quantistica ha dimostrato. Nel corso del tempo deviato, tuttavia quello che progressivamente ci ha indotto a guardare sempre più in maniera 'specializzata' o 'spersonalizzata', ha contribuito ad acuire questo concetto filtrato della realtà percepita come reale: paragonabile al guardare dal classico buco della serratura. 

Da una simile prospettiva, come possiamo comprendere quello che ‘accade’?

Potremo osservare solo una piccola parte del processo e, certamente, ci sfuggiranno le cause e le varianti più complesse, quelle che il nostro arco contemplativo non può raggiungere. Da questa ‘posizione’ è ancora maggiormente comprensibile come sia perlomeno inopportuno permettersi di giudicare qualcuno o qualcosa. Semplicemente sarà meglio lasciare sempre aperta la possibilità dell’opportunità. 

Mai dire mai.

Partecipare alla crescita evolutiva è rimanere in un concetto di non appartenenza alla crescita evolutiva stessa, ossia, per ovviare al labirinto emozionale scatenato dalle parole utilizzate per esprimere un concetto, è usuale ritenersi dei ‘diversi’ proprio al fine di non rimanere impantanati troppo a lungo nelle 'anse' della corrente polarizzata verso la luce

Nella biodiversità è insita la forza più diretta. 

Nelle mode, nelle tendenze, nelle abitudini si rischia il collasso circolatorio nei meandri vorticanti di 'rotondità'  del/nel tempo ma, in realtà, senza tempo, come trappole tese per fornire ‘cacciagione’ per tutte quelle forme energetiche disperse nel buio della propria ingnoranza, che soppesano la mancanza attraverso le proprie antiche forze, conservate in un contesto vario, in cui l’umanità non è osservata diversamente da una mandria di bisonti da ‘sfruttare’ per il proprio continuum, per la propria sopravvivenza.

Come sono distribuiti i ‘pesi e le misure’? 

In maniera talmente sfuggevole da far rimanere di sasso, se solo sapessimo. Quello che percepisco è un integrale ribaltamento di piani e di valori legati all’apparenza. Fare un esercizio di ribaltamento della prospettiva non è cosa affatto negativa. Cosa percepisce del ‘Mondo dei Grandi’ un bimbo? Oppure un appartenente di una tribù primordiale Amazzonica se portato, ad esempio, a New York?

Ecco cosa intendo: ribaltare un piano è osservarlo con limpidità interiore.

Come apparirebbero le strade piene di macchine? E i cieli solcati dagli aerei? Ed il fumo delle industrie? Ed il chiasso delle città, o una televisione accesa? Secondo me diverrebbero degli scorci di un Mondo diverso in cui ci si sente diversi, e quella diversità che sentiremmo galoppare dentro di noi è l'antitesi dell’opera di integrazione a quel Mondo, il cambiamento imposto dall'abitudine del vedersi in quel Mondo, il segnale morfogenetico del programma nativo, presente in noi, che risponde per adattamento ad un input che è cambiato improvvisamente: questa è l’appartenenza.

Il lasciare che si cambi per adattarsi ad uno scenario, anche in maniera inconscia, automatica, probabile. 

Il capire che è presente in noi una modalità automatica che ‘ragiona per noi’, al posto nostro. Perché? Perché abbiamo demandato il controllo della nostra ‘nave’ molto tempo fa e questa modalità di ‘pilota automatico’ sta ancora continuando a svolgere la propria mansione in maniera pressochè perfetta, come ogni aspetto anche 3d della Vita. 

Occorre recuperare il ‘controllo’ ma, in maniera paradossale, accettando quella condivisione del ‘potere’ tra parte conscia ed inconscia: questa è la partecipazione.

Immergiamoci nell’Antisistema adesso:

Deutsche Bank compra una facoltà.
La Deutsche Bank regala 3 milioni di euro all'anno alla Humboldt Universität di Berlino, e alla Technische Universität

Che male c'è? La prima banca tedesca aiuta lo studio e la ricerca.
 
Ma un azionista ha rivelato che dietro questa apparente semplice sponsorizzazione si nasconde un ‘contratto segreto’ stipulato nel 2006. Più che un dono, sembra piuttosto una sorta di acquisto.
 
La Deutsche Bank ha tutti i diritti, può decidere sui corsi, sulla ricerca e anche avere l'ultima parola sul personale, dai docenti agli impiegati. All'ateneo non resterebbe che eseguire gli ordini

‘La Deutsche Bank si compra la scienza’, commenta ironicamente Der Spiegel. E all'ingresso della Humboldt, in quella che era Berlino Est, innanzi alla piazza dove i nazisti bruciarono i libri proibiti nel 1933, campeggia ancora una frase di Karl Marx che esalta la libertà del sapere.
 
Dopo l'accordo preliminare, nel 2007 i due atenei e la banca hanno creato un nuovo istituto, il Quantitative Products Laboratory, interamente finanziato dallo sponsor e che si sarebbe dovuto dedicare alla ricerca sulla matematica finanziaria applicata, con due docenti. I due professori prescelti, Peter Bank e Ulrich Horst, avrebbero ovviamente dovuto organizzare i corsi secondo i desideri della banca

È evidente che gli studenti avrebbero ricevuto una formazione adatta per poi essere assunti in un istituto bancario. Sarebbero stati i funzionari e i dirigenti di domani.
 
Le università tedesche, come quelle nel resto del mondo, in Europa o negli Stati Uniti, hanno da sempre necessità di fondi. E gli sponsor sono sempre benvenuti. È evidente che un'industria finanzia corsi e ricerche nel suo campo, per poi sfruttare le eventuali scoperte. È inevitabile che chi paga milioni voglia essere consultato, e sapere quali professori vengono incaricati per i corsi, e il programma di insegnamento.  

Avviene di norma nelle facoltà di medicina e di ingegneria

Tuttavia, finora in Germania gli sponsor sono stati discreti, e hanno limitato le loro pretese a un generico diritto di essere informati: non hanno mai chiesto che diritti e doveri fossero precisati per iscritto, né tanto meno posto un veto alle scelte delle università.
A Berlino forse si è andato oltre: non si tratta di un contratto classico di collaborazione. La nuova facoltà sembra piuttosto una succursale della banca.

L'ateneo non può di fatto decidere nulla senza chiedere un'autorizzazione. 

Ed è sospetto che il patto, della durata di quattro anni, rinnovabile per altri quattro, sia stato tenuto segreto. La Deutsche Bank ha chiesto e ottenuto di partecipare con suoi rappresentati alle commissioni per la scelta dei docenti. E ciò non era mai avvenuto in nessun ateneo tedesco. La banca ha anche deciso la sede della facoltà: l'Istituto di matematica è stato aperto nella Alexenderstrasse 5, nel palazzo dove si trova l'Investment & FinanzCenter della Deutsche Bank. In modo, si spiega, che gli studenti possano passare facilmente dallo studio teorico alla pratica. 
 
La denuncia non è arrivata da un semplice azionista: si tratta del professore di scienze politiche Peter Grottian, noto per le sue denunce contro l'eccessiva influenza delle industrie nella ricerca. Un'università, commenta, non può limitarsi a preparare personale specializzato su misura per questa o quell'impresa o per una banca. 

Un laureato in matematica finanziaria dovrebbe essere in grado di giudicare anche in modo critico la politica delle banche, e domani magari essere assunto dall'amministrazione pubblica per controllare le scelte finanziarie dei privati.
Da Yahoo 
 
Per questo motivo alla scuola mancano i finanziamenti... Questa notizia ci parla di ‘partecipazione’ o ‘appartenenza’? Dipende (come al solito) dal punto prospettico da cui si guarda. Ma la cosa evidente è che le due parti non sono in equlibrio:
  • abbiamo un controllore
  • abbiamo un controllato
La prima fazione è molto meno numerosa della seconda. Da sempre questo meccanismo è stato all’origine del sopruso, perché basato su un concetto di appartenenza al lato umano dedito al ‘volere’, all’appartenenza della sfera del potere quantificata nell’energia densa del denaro. 

Ma cambiando la sintonia fine della vibrazione del controllo, tutta muta d’apparenza all’istante:

le strutture Antisistemiche si trasformano in virtuose possibilità di 'raggiungimento' della massa.

Tutto cambia e la prospettiva si ribalta all’istante. 

Il ribaltamento è il grande frattale all’opera in questi tempi. Il grande ribaltamento è quello della sfera terrestre. Ora, dobbiamo fare attenzione al come sono state ri-strutturate le parole che adattano i pensieri degli Antichi: e se il ribaltamento degli assi magnetici fosse una grande metafora inerente al ribaltamento di un grande paradigma?

Se avessero visto un grande cambiamento sociale?  Si comprende perchè il 'potere' avrebbe nel tempo oscurato il 'segnale'.

Semplicemente, calcolando la posizione del Sistema Solare all’interno della Galassia, alla luce dei passati insegnamenti ed alla luce della moderna tecnologia, è possibile capire che questa porzione di ‘spazio’ è caratterizzata da un’energia vibrazionale diversa da quella che era divenuta usuale ai fini della percezione di 'normalità' dal punto di vista etico, morale e 'sostenibile' umano

Chi lo dice? Chiedetevi piuttosto ‘Chi lo chiede?' Chi è che confuta ogni possibilità che ‘fuoriesce’ dal contesto della routine?

Impariamo a ribaltare i piani dell’osservazione!

La scienza ha osservato che ogni 700.000 anni circa la Terra inverte il senso della rotazione. Mi chiedo: ma questa modalità corrisponde ad uno sterminio della Vita, un reset che lascerà integro circa l’1% della razza umana, perché la massa d’acqua si fermerà solo dopo avere esaurito la propria direzionalità inerziale, il che significa l’immersione di gran parte delle Terre emerse: il ricordo ancestrale del Diluvio, per intenderci.

Che senso ha un evento simile?

L’unico che riesco a concepire è quello legato alla ciclicità di questo piano dimensionale, al concetto di ere, a ciò che scrive Steiner quando parla di cicli umani, alla similitudine dei vuoti e dei pieni, al consolidamento della crescita, alla semina per avere il raccolto, etc. 

È proprio il concetto di ‘raccolto’ che mi permette di agganciare un senso più allargato della ‘distruzione non fine a se stessa', della distruzione come modalità di consolidamento della creazione evolutiva. Quello che posso percepire è un qualcosa legato alle differenze vibrazionali dell’energia che, anche, ci contraddistinguono. 

Per cui mi sento di poter ‘sperare’ che esista un ambito dimensionale dell’evoluzione, ossia che attraverso l’Ascensione, una parte del ‘raccolto’ possa raggiungere uno stadio sottile dell’esperienza esistenziale: la quarta e la quinta dimensione.

Per uno scenario 3d che si resetta in funzione del proprio ruolo ‘scolastico’ evolutivo, un altro scenario 4/5d accoglie i ‘laureati’ dell’anno educativo appena concluso. Il ruolo dell’Ascensione diventa dunque persino secondario o partecipativo del grande lavoro compiuto dal singolo individuo piuttosto che da intere comunità

L'Ascensione come un mezzo per... ma con il biglietto acquisito tramite il proprio 'lavoro', tramite il 'Conosci Te Stesso'.

I veggenti scorsero qualcosa, molto tempo fa. Un grande cambiamento. La religione mutò questo ‘qualcosa’ in paura e dunque nel grande spauracchio di un Giudizio Universale e nell’avvento della ‘Bestia Apocalittica’. 

Oggi, ognuno di noi ha la possibilità di comprendere che il ‘tutto’ potrebbe essere molto più intimo e meno deflagrante del previsto e che il ‘cambiamento’ è inerente al coronamento di un passaggio vibrazionale a cui tutti noi siamo sottoposti: c’è la possibilità di una ascensione di massa.

Non intendo più inseguire ristrettezze d’ogni tipo o fare discorsi di Eletti o di Maestri: siamo in una grande sinfonia in cui la partecipazione e l’appartenenza si fondono insieme

Il frattale che può incoraggiare in tal senso è il grande numero di Anime incarnate che esistono in questo momento sulla Terra tridimensionale: come se stessimo per vivere un momento di quelli fondamentali nella vicenda evolutiva. Come se si stesse per aprire una grande ‘finestra’ nel ritenuto spazio vuoto che possiamo far finta di scrutare con gli atrumenti più avanzati che la tecnologia ci ha permesso di costruire.

Uno stargate cosmico.

Che cosa succederà? Non lo possiamo ancora sapere. Forse gli Antichi hanno lasciato testimonianze dell’analogia vissuta in altre ere, ma questo insegnamento è chiuso a doppia mandata nelle segrete del potere Antisistemico. Tuttavia ciò non deve corrispondere ad un dramma, bensì al nostro diritto (e volere inconscio e/o animico) di poter vivere quell’attimo in maniera personale, assoluta, veritiera, nuova, diversa, opportuna, singolare, etc.

La ciclicità è ‘vera’ ma noi la possiamo colorare della nostra presenza.

Carpe diem

Mentre parliamo il tempo sarà già fuggito, come se ci odiasse. Cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel domani’.
Orazio
 
Carpe diem, letteralmente ‘Cogli il giorno’, normalmente tradotta in ‘Cogli l'attimo’, anche se la traduzione più appropriata sarebbe ‘Vivi il presente’ (non pensando al futuro) è una locuzione tratta dalle Odi del poeta latino Orazio (Odi 1, 11, 8). Viene di norma citata in questa forma abbreviata, anche se sarebbe opportuno completarla con il seguito del verso oraziano: ‘quam minimum credula postero’ (‘confidando il meno possibile nel domani’).
 
Si tratta non solo di una delle più celebri orazioni della latinità; ma anche di una delle filosofie di vita più influenti della storia, nonché di una delle più fraintese, nella quale Orazio fece confluire tutta la potenza lirica della sua poesia… Si tratta di una 'filosofia' che pone in primo piano la libertà dell'uomo nel gestire la propria vita e invita a essere responsabili del proprio tempo, perché, come dice il Poeta stesso nel verso precedente, ‘Dum loquimur, fugerit invida aetas’ (‘Mentre parliamo, il tempo invidioso sarà già passato’).
Da Wikipedia 

Cogli il ‘giorno’… ossia ‘vivi quell’attimo in maniera personale, assoluta, veritiera, nuova, diversa, opportuna, singolare, etc.’. Un doppio significato 'vicino e lontano'. Cogli l'attimo eterno sempre presente come se fosse quel giorno in cui il portale si aprirà... Adesso, ora, per sempre, come domani, come quel giorno.

Un grande allenamento esistenziale.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 6 giugno 2011

La verità dei frattali e l'energia Italica.




Un frattale è per me una verità. Una verità spalmata, diluita, ma non per questo meno ‘valida’ (concetto Omeopatico). Come si possono ‘cavalcare’ i frattali? Uscendo dal concetto di ‘forma’ statica fine a se stessa: quella è semmai la chiave, l’interfaccia per agganciare il significato più superficiale di un vero e proprio ‘linguaggio ombra’. 

Quel filo conduttore che riconduce alle Leggi indeformabili Celesti.

Osservare un disegno che si ripete, ad esempio, nella corteccia di un albero e terminare lì le osservazioni, senza riflettere sulle implicazioni di quel vero e proprio esempio, è cosa perlomeno superficiale e uno spreco di opportunità

Per quanto inerente alle ‘case da gioco’, per esempio, i frattali da prendere in considerazione sono:
  • % statistica a loro favore
  • se una persona vince molto non la fanno più entrare a giocare
  • non esiste il concetto di puntata massima
Significato: sanno che esiste la possibilità matematica di vincere con una grande % di probabilità a nostro favore, ma mostrano ‘azzardo’ dimostrandosi forti. Il perno di tutto è la paura, il focus è sulla consapevolezza di avere tutte le carte in regola per ‘vincere’.

Usa: sbanca ogni Casinò in cui gioca.
‘La fortuna è la migliore delle mie abilità’ esordisce così Don Johnson, 49enne amministratore delegato della Heritage Developement LLC, una società di costruzioni, il quale utilizza programmi di scommesse assistite per le corse ai cavalli. ‘Non c'è magia in quello che faccio. D'altronde se non lo faccio io qualcun altro intasca quei soldi’ continua sorridendo Johnson. 
 
Stando alle sue parole, la fortunata serie di vincite sarebbe iniziata nel dicembre scorso, quando il giocatore ha vinto 4.32 milioni di dollari al Caesar Atlantic City. Successivamente ha sbancato anche il Borgata Hotel Casinò&Spa in più tempi, prima vincendo 998 mila dollari, sempre in dicembre, poi 4.05 milioni di dollari tra aprile e marzo. Infine sempre in aprile, dopo un forcing durato 12 ore, ha portato via altri 5.8 milioni di dollari al Tropicana Casinò e Resort, per un totale di oltre 15 milioni di dollari in sei mesi! ‘Certo, perdo anche io’ ammette Don che racconta di aver iniziato circa 15 anni fa con piccole scommesse da 15 dollari che man mano sono aumentate, di pari passo con la sua esperienza
 
Non infrango nessuna legge, gioco solo con le mie capacità’ continua ‘non sono un baro e non faccio parte di nessun giro di gioco d'azzardo’ e rifiuta l'appellativo di giocatore professionista, confidando che 'bisogna seguire l'onda e capire la matematica’.

D'accordo con lui numerosi esperti di gioco riconosciuti a livello nazionale che affermano che non è impossibile, se si conosce bene il gioco, si hanno ingenti fondi e si fa tanta pratica, arrivare ad avere delle vincite tali. 
 
Johnson, che computa agli stessi Casinò, al fatto che non abbiano limiti di puntata massima, la 'colpa' delle sue vincite, ha ottenuto inoltre la possibilità di avere uno sconto del 20% sulle sue perdite nelle sale in cui si presenterà. 

Non credo che mi lasceranno più giocare’ conclude ‘e allora mi dedicherò alla corsa dei cavalli’.
Da Yahoo 
 
In Borsa è la stessa cosa. Il punto è attendere i prezzi in un ‘terreno’ a noi favorevole. Con le dovute 'accordature' potremo cogliere quei punti scoperti del ‘gigante’ a cui ci esponiamo ogni volta che facciamo il passo più lungo della gamba. 

Nella misura e nei tempi corretti… 

Solo la matematica ci può salvare da questi mercati?
Se lanciamo una monetina sappiamo che dopo ‘x’ tempo, avremo metà volte testa e metà volte croce. Ci saranno momenti però, in cui questa proporzione non sembrerà così esatta. Analizzando i secoli di storia, ci siamo resi conto che i mercati rispondono alla legge dell'alternanza, e si muovono secondo determinati crismi geometrici e matematici. 

Quindi, il mercato è ciclico, ma non è ciclico come qualche assetore della teoria dei cicli vorrebbe far intendere. I cicli (perlomeno i nostri cicli) non sono qualcosa di soggettivo, bensì di oggettivo. Come ad esempio, non si può dire che una stagione inizia in un giorno piuttosto che in un altro, così tale fatto non può essere ravvisato nei cicli di borsa. Se un ciclo esiste deve essere determinato oggettivamente, secondo le regole matematiche e fisiche della causa = effetto. Tutto il resto, serve a poco, in quanto non empiricamente dimostrabile e molto soggettivo. 

Negli ultimi due mesi, vedi notizie Libia, vedi Al Qaeda, Bin Laden, crack Grecia, declassamenti vari, stiamo assistendo a continui capovolgimenti di fronte dei mercati. Oggi, avere una view affidabile oltre il giorno diventa difficile. Cosa deve aiutarci?

Isolando e tarando nella storia determinati casi ripetitivi oggettivamente, ci siamo resi conto che i mercati nell’ 80/90% dei casi obbediscono a regole matematiche, e nell'altro 10/20% sono random walk

Come regolarsi allora? Bisogna isolare quel 10/20% di rumore di fondo e capire quale è il reale equilibrio che un mercato mantiene in quel momento. Quindi, bisogna ragionare con le probabilità fra 80/90%, ben sapendo che qualche volta (10/20% dei casi) si andrà in stop perchè la propria posizione si è scontrata con ‘il random walk’!
Da Yahoo 

Insomma, 'non ci piove'...
 
Un altro caso particolare di persona ai limiti della scala esperienziale è questo:

Jack Kevorkian, noto come ‘Dottor Morte’ per aver aiutato oltre 100 persone a morire, si è spento oggi all'età di 83 anni. Ne dà notizia il suo avvocato... Il medico era diventato famoso per la sua lotta a favore del suicidio assistito, girando il Michigan su un vecchio furgone su cui trasportava un apparecchio per il rilascio di farmaci che aveva costruito con l'obiettivo di aiutare le persone malate a morire… 

In un'intervista a Reuters Television, un anno fa, aveva detto di temere la morte come chiunque altro. ‘Siamo andati oltre la nascita, al concepimento... Se possiamo aiutare la gente a venire al mondo, perché non possiamo aiutarla a lasciare il mondo?’.
Da Yahoo 
 
Punti prospettici diversi. Che dire? Chi siamo noi, chi sono io per giudicare un’altra persona? Lo posso fare solo perché sono inserito in un contesto in cui la massa la pensa in gran parte nello stesso modo? In cui le leggi intendono una cosa piuttosto che un’altra? No

Non mi posso adattare ad un simile modello esistenziale perché basta aprire gli occhi per osservare che nel Mondo esistono leggi che ne contraddicono altre, per cui il frattale esprime un non-senso.

Arabia Saudita: donna guidatrice chiede scusa.
Manal Al Sharif, la mamma saudita arrestata il 21 maggio scorso per essersi fatta riprendere al volante della sua auto ed aver sfidato pubblicamente il regime sul divieto di guida per le donne, è stata rilasciata dalla polizia. Ha tuttavia dovuto pagare un prezzo alto: infatti Manal ha promesso che non parteciperà alla manifestazione delle donne saudite al volante, indetta da lei stessa per il prossimo 17 giugno, ed ha chiesto ufficialmente scusa per aver infranto la legge.
Da Yahoo 
 
Ha chiesto ufficialmente scusa per aver infranto la legge’. Noi occidentali possiamo anche ridere di questa cosa, eppure il frattale che ne deriva, a ben vedere, esprime una verità globale, non essendo la società occidentale un modello di esempio per virtuosismo ed equilibrio sociale

La forza dei frattali è svincolante dai paradigmi in auge: è un rivoluzione potenziale sempre in corso. Non trovate? Essi sono ‘lì’ in maniera inalienabile, però occorre agganciarli, soppesarli alla luce di una maturità spirituale interiore che è in grado di illuminare la scena osservata.

Dipende da noi.

I frattali sono una garanzia dell’equità potenziale della Creazione.

Altra dimostrazione di prospettive diverse regolamentate a 'suon di leggi', leggi che si svuotano da sole nel significato, divenendo ‘ridicole’ e ridicolizzando intere società, il Mondo stesso:

Barcellona, no a costumi bagno in strada.
Può costare caro da questa settimana andare in giro ‘nudi’, ‘seminudi’ o semplicemente in costume da bagno per le strade di Barcellona, dopo che è entrata in vigore lunedì la nuova ordinanza sui parametri minimi di decoro nel centro cittadino. Le multe per chi non rispetterà l'ordinanza vanno da 300 a 500 euro per chi passeggi nudo sulle Ramblas, e tra 120 e 300 per chi invece indossi solo un costume da bagno o circoli a torso nudo.
Da Yahoo 
 
C’è gente che passeggia nuda per le Ramblas? Ok, mi sembra un tantino esagerato, ma che dire di coloro che circolano negli altri casi multabili, in una nazione in cui fa caldo e senza diversificare le stagionalità e la presenza di moltissimi turisti. Inoltre le differenze in denaro delle multe fanno sorridere. Ciò evidenzia un frattale dello stato in cui versa l’intera società: una condizione seria ma risibile, ossia un paradosso.

Mi scrive l’amico Lorenzo:

Ci sono tante informazioni con le quali mi hai ispirato, tra cui quelle economiche, ma c’è n’è una sopra a tutte che desta la mia curiosità: i frattali.
 
Ora ti invio una mia riflessione, prendila come un volo onesto con la mia fantasia, un’idea che mi permetto di lanciarti per la notevole stima che ho per il tuo lavoro: quello dei frattali è un argomento che affronti quasi in ogni articolo, e che è avvincente, interessante, e mai affrontato in nessun libro in maniera vasta, capillare, intricata e sconvolgente come lo fai tu (per lo meno quelli letti da me) in tutta la tua enorme mole di materiale

Il disegno finale di tutta questa tua analisi sembra un rompicapo che nasconde qualcosa di sorprendente. E se… - ti butto lì l’idea - estraessi da tutti gli articoli da te scritti tutte queste analisi solo sui frattali, e ne facessi un unico quadro unendole in un illuminante atto creativo? Credo che i risultati sarebbero sconvolgenti… Probabilmente ti darebbero qualcosa di grande, e ne potrebbe venire fuori qualcosa che darebbe al lettore - almeno a me - la sensazione straniante, eccitante, e nascostamente illuminante di una litografia di Escher: una vera e propria esperienza interiore fatta con una riflessione filosofica che in realtà parte dalla matematica

Se devo essere onesto ho passato serate a immaginarmi un tale libro scritto da te, non troppo lungo, solo informazioni che ti entrano dentro, con un ritmo leggero e che ti rapisce sorprendendoti in una girandola di intuizioni (esattamente come fai nei tuoi articoli). Se lo scrivessi come una sorta di avventura della mente nella mente del mondo, sarebbe un capolavoro.
 
Ecco cosa intendo per ‘potenziale nascosto ma alla portata di chiunque’. Lorenzo lo ha compreso in pieno

Non ho riportato questa porzione di e-mail per Ego, ma per fare comprendere la vastità del fenomeno, la portata della potenza illuminante della verve creativa miscelata con il tutto e nel tutto, in maniera tale da non poter essere cancellata da nessun ‘incantesimo’ o regime o paradigma o forma imperante di controllo. Le persone avrano sempre la possibilità di agganciare la verità, semplicemente osservando il ‘piccolo’, quello che succede, ciò che un ‘potere’ lascia come briciole di un lauto pasto

Quelle ‘briciole’ sono sufficienti per ‘comprendere’ ed agire di conseguenza, oppure per capire il ‘dove siamo’.

Quando si parla di democrazia mi viene da sorridere e forse è per questo che non mi sono mai fatto trascinare dalle ‘mode’: l’insensibilità non sempre è indice di chiusura o blocco, ma è il verbo di un’espressione di altro tipo, sfuggevole come l’aria che respiriamo senza averne consciamente desiderio ma sola necessità inconscia

Insensibilità come ‘necessità inconscia’? Parliamone…

Aumentano le vastità, i dislivelli sociali, gli atti di fede per ‘voto’, senza avere controllo né possibilità di seguire il senso, il corso dei propri atti: sulla fiducia. Fiducia accordata per partito preso, per abitudine, a discapito di ogni ‘crisi’, per chissà quale scala di valori e quale scala di coerenza:

8 per mille: aumentano fondi a CEI, nel 2011 1,12 mld.
Città del Vaticano, 27 mag - Aumentano i fondi dell'otto per mille Irpef destinati alla Chiesa cattolica. A conclusione dell'Assemblea generale della Cei, il Servizio per la Promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica ha diffuso oggi in un comunicato i dati relativi ai fondi assegnati alla Chiesa cattolica per il 2011

La cifra complessiva, trasmessa dal ministero dell'Economia e delle Finanze, ammonta a 1.118.677.543,46 euro di cui 95.156.624,73 a titolo di conguaglio per l'anno 2008 e 1.023.520.918,76 a titolo di anticipo dell'anno 2011.
 
Dalla ripartizione economica presentata dalla Presidenza Cei, emerge che lo stanziamento per le ‘Esigenze di culto e pastorale’ e' aumentato di 15.545 euro; in particolare, è stata incrementata la voce relativa al ‘Fondo per la catechesi e l'educazione cristiana’. In crescita anche la cifra destinata agli ‘Interventi caritativi’, per un totale di 235 milioni, e ‘l'Accantonamento a futura destinazione per culto, pastorale e carita’, quasi raddoppiati per un totale di 55 milioni.
Da Yahoo 
 
Non abbiamo il controllo delle nostre azioni. Sapete perché? Ecco il frattale che lo dimostra: la notizia sopra riportata, ad esempio, oppure questa che segue:

La nomina di Mario Draghi a presidente della Bce? Non ha molta credibilità in termini di indipendenza’: lo ha affermato Marine Le Pen, leader del Fronte Nazionale francese (Fn) nella trasmissione ‘In 1/2 ora’ di Lucia Annunziata

‘Anche lui sappiamo bene da dove viene. È stato banchiere ad una delle maggiori banche americane. Siamo sottomessi alla politica Usa’ - ha proseguito Le Pen – ‘Quando nominano qualcuno non fanno nemmeno più finta che sia indipendente’.
Da Yahoo 
 
Cose che sanno anche i sassi ormai: 'quando nominano qualcuno non fanno nemmeno più finta che sia indipendente. Altro frattale

Possiamo osservare che questa legge di verità non esprime solo forme geometriche ma reali condensazioni dell’energia in 'forme di lavagna' ben visibili delle dinamiche in corso. Dinamiche che sono, allo stesso modo delle forme, forme esse stesse di un modello lavorato con un fine ed uno scopo ben preciso: controllare.

La scuola Terra 3d è molto ‘seria’. Il gioco s’infittisce man mano che si scende nella densità e ci si smarrisce: divinità smarrite al 'solo' scopo di auto educazione esistenziale evolutiva. Un ‘discorso’ d’una positività assoluta, sempre che il concetto di positività non sia una illusione esso stesso. 

Diciamo che semplicemente ‘tutto è bene quel che finisce bene’…

Ecco come si accoglie il cambiamento in questo modello/paradigma; leggiamo notizia e contronotizia:

Arriva in Italia la prima agenzia pubblicitaria low cost.
Prezzi tagliati per le aziende, disponibilità illimitata, zero rimborso per l’impegno creativo legato alle gare e soprattutto senza dover avere a che fare con i noiosi guru della creatività. Tutto ciò grazie ad un’organizzazione interna estremamente flessibile mirata ad abbattere i costi a vantaggio della clientela, in pieno stile low cost.
 
Arriva  in Italia CRAP, la prima agenzia che nasce per cambiare la faccia della pubblicità e spazzare via la vecchia concorrenza. Nata da un’idea di Giorgio Revenue, quarantenne milanese di origini canadesi, CRAP propone una politica aziendale di abbattimento dei costi a carico delle aziende, disponibilità 24 ore su 24 e dice basta alla creatività dei guru pubblicità che rallentano la realizzazione dei bisogni dei clienti.
 
I clienti vogliono risultati nel minor tempo possibile e a costi zero – afferma Giorgio Revenue – e per CRAP la vera qualità è questa: velocità di esecuzione e abbattimento dei costi. Ai clienti non interessa la creatività o i premi. Anzi sono perdite di tempo che complicano il lavoro e danneggiano e indeboliscono la comunicazione. Ecco perchè la comunicazione deve essere tagliata su misura alle richieste del cliente, che più di ogni altro sa quello che vuole’.
 
La parola d’ordine delle aziende è ridurre i costi e i tempi della comunicazione. CRAP va in questa direzione e si mette a totale disposizione dei clienti per esaudire al meglio ogni richiesta, senza chiedere rimborsi spese e lavorando in tempi rapidi. Per questo parteciperà ad ogni gara non tirandosi mai indietro, indipendentemente da quanti e quali agenzie sono coinvolte, perché è pronta a rispondere prontamente a ogni tipo di richiesta.
Da Yahoo 
 
Assocomunicazione condanna l'atteggiamento dell'Agenzia Crap.
Quanto dichiarato ieri dalla neonata agenzia CRAP rappresenta tutto ciò che AssoComunicazione combatte da tempo in quanto comporta un totale svilimento del valore della comunicazione ridotta a pura commodity e dove l’unica variabile è il prezzo.
 
Il tutto a completo discapito di qualsiasi ricerca di qualità nonché dignità del lavoro.
 
Un agenzia come CRAP non potrà mai far parte di AssoComunicazione, un’associazione che vuole rappresentare solo agenzie che credono nella qualità e nel fatto che una comunicazione efficace è determinante per il successo dei propri clienti. Ed è per raggiungere questi obiettivi che le agenzie di AssoComunicazione investono nelle proprie strutture, nel proprio personale – che deve essere professionale e motivato, e pertanto non saltuario o, peggio ancora, precario – e nella costante ricerca di nuove ed efficaci forme di comunicazione.
 
Inoltre AssoComunicazione crede che qualsiasi mercato per funzionare bene deve avere delle regole condivise e rispettate da tutti.
 
Si tratta di un percorso senz’altro impegnativo ma teso a dare un esempio di qualità e di etica in un Paese dove ormai troppo spesso questi valori vengono sacrificati ad interessi particolaristici e di breve durata. Eppure sappiamo bene che laddove ci sono qualità ed etica c’è anche crescita economica e siamo convinti che la parte migliore delle aziende italiane sia in grado di riconoscere e valorizzare questi valori.
Da Yahoo 
 
È un ‘cartello’ ogni ambito in cui ci muoviamo; una serie di modelli, o ‘pendoli’ alla Vadim Zeland, che si sono impossessati delle persone che ‘sognano’ di guidare l’esperienza, ma che in realtà vengono guidate, mediante l’impoverimento della propria energia vitale.

Forme pensiero aggregate allo scopo di mantenere lo status quo. Perché? Perché questo modello va bene al fine di ‘non cambiare’, di fermare l’evoluzione. 

Un simile modello non può stare in piedi, perché sanno benissimo le entità parassite che l’evoluzione è inarrestabile, per cui questo modello vive nella paura. Paura del genere umano che non capisce cosa gli succeda e paura delle entità parassite che ‘sanno’ a cosa vanno incontro… 

La classe della paura, una emozione tracciante del ‘dove siamo’, esprime una solida realtà: la nostra.

Ho colto il punto prospettico di amici, che nel fine settimana, mi hanno fatto comprendere, concretamente tramite il loro riflesso, che l’intenzione è alla base di ogni nuovo viaggio, anche del vecchio viaggio che muta di destinazione. Grazie a Fabio e a Francesca che attraverso loro mi hanno aiutato a compiere un altro passo nella direzione auspicata. Tutto è opportuno.

Tornando alla notizia dell’8 per mille alla CEI, come risponderebbe ognuno di voi se vi chiedessi un aiuto: una piccola parte di quello che avete donato per l’opera della CEI, da dare invece me? 

Come vi comportereste? 

‘Ma chi si crede di essere!’ – potreste pensare - Oppure ‘Ma certo! Se lo merita’. La mia vicenda personale non è sbandierata ai 4 venti, come quella della CEI. E non mi voglio nemmeno mettere in ‘competizione’. Eppure mi interessa sapere ‘come vi comportereste’. 

C’è molta gente generosa a questo Mondo. Molte persone che si soffermano a riflettere su quello che sta facendo un individuo e sul perché lo sta facendo. Il riflesso dei loro pensieri rappresenta quello stesso individuo: per questo mi interesserebbe saperlo e non è detto che non lo faccia prossimamente.

Ognuno ha diritto ad avere un ‘pubblico pagante’, in un'era pagante, se ha qualcosa da dire e da condividere. Qualche euro all'anno... 1 euro al mese: benzina per continuare sulla via intrapresa.

Calcolando che una bustina di figurine dei Pokemon costa 2,5 euro! O una palla di plastica con sorpresa dei Dragonball costa 2 euro. O che la nuova rivista di Corona costa 1,5 euro... Ma quanti esempi si potrebbero fare? In quanti modi buttiamo letteralmente via quell'Euro quotidiano?

In questo articolo possiamo osservare una ‘colorazione’ degli eventi che sfugge ai più, in quanto la mediaticità ufficiale si guarda bene dal calcare la mano su determinati fatti, se non giunge un chiaro input dall’alto.  Le onde delle informazioni sono filoguidate proprio come i Droni dell’esercito Americano.

Infine, leggiamo in ambito esoterico, cosa esprime un frattale, su cosa s’imprime, cosa plasma:

L'eterico si surriscalda ed esprime una sua forma che si presenta all'occhio di chi sa percepire internamente. Questa sostanza più densa rappresenta la materia in preparazione.
 
Quando l'uomo si adegua al percepire le forme in addensamento eterico, riceve degli impulsi che lo portano ad intuire ed a creare le nuove forme, che si attuano nella materia densa come forme nuove in manifestazione. Se nel pensiero giunge segnale di qualche forma in manifestazione, si svolge una condensazione che può portar beneficio all'umanità.
 
Nella foto in apertura d'articolo è visibile uno Stimolatore ad impulsi di Coscienza (colore argento metallizzato). Si vede in eterico, immerso nella luce eterica. Funziona con la Consapevolezza. Si muove attorno al corpo in cerchi antiorari (per il femminile).

Ma quando la mente umana si rivolge al pensiero negativo, può creare nel tempo forme che, manifestandosi, arrecano danno all'Umanità.
 
Poiché l'uomo non sa resistere alla tentazione di creare con la mente, nel momento in cui pensa non si rende conto che il suo pensiero produce onde negative o positive per l'addensamento, fino a quando non lascia spazio alla consapevolezza, che produce effetti di cambiamento sul valore positivo o negativo del pensiero stesso.
 
Nella consapevolezza, che vuole esprimere la qualità del pensiero, si arriva ad un equilibrio perfetto della necessità di esprimersi, per cui bene e male, positivo e negativo, assumono valori diversi che si armonizzano fra loro, per portare avanti il frutto del divenire.
 
Tutto fuoriesce da questa onda interminabile che prelude alla creazione. Ciononostante le alterazioni che si producono sono l'aspetto inadatto del pensiero, che si avvicina al mondo delle forme eteriche, poiché vuole rompere l'equilibrio della sua sostanza e creare destabilizzazione.
 
Nella Nuova Aurora si parlerà molto di questo e si troverà la giusta via per far manifestare ciò che è buono, ciò che è vero, ciò che è bello.
 
Ma per ora la manifestazione va tenuta sotto osservazione, poiché l'orgoglio dell'Umanità non si è ancora placato e sta creando ancora nuovo caos, che si deve riequilibrare.
L'eterico si surriscalda – Essenia 2009

In tema di ‘illusioni’ e di mancato controllo delle nostre azioni, ecco la ciliegina sulla torta. Siamo quasi al referendum, il quale prevede di esprimersi sulla faccenda del nucleare

Esiste dibattito perché sembra che l’Italia sia alle corde e che abbia sempre grande necessità di risorse energetiche e, ciò, anche per il futuro. Per cui la forma pensiero graffiante è quella della carenza nel tempo: senza speranza

Ma se tutto ciò non fosse vero? 

Chi ha il controllo dei veri dati? Esistono gli esperti e i non esperti. Io sono un 'non esperto' ma se mi danno la possibilità di monitorare di persona, senza intermediari, posso diventare un ‘esperto’: no?
 
Ecco la notizia relativa ad un anno fa, per cui le 'cose' dovrebbero essere ulteriormente migliorate:

Luce: da rinnovabili 100% consumi famiglie.
ROMA - La produzione complessiva da fonti rinnovabili nel 2009 è giunta a coprire l'intero (100,6%) consumo di energia elettrica delle famiglie italiane

Nonostante la crisi che ha abbattuto la produzione tradizionale di elettricita' dell'8,3%, la produzione 'verde' - rivela un'elaborazione dell'Ufficio studi della Confartigianato - ha infatti continuato a correre: nel 2009 l'energia elettrica da fonti rinnovabili è salita del 19,2% rispetto al 2008, arrivando a un livello di produzione di 69.330 gigawattora (i consumi delle famiglie ammontano a 68.924 gigawattora). 

Nel 2008, la produzione verde copriva fino all'85% dei consumi casalinghi.
Da un mio articolo
 
La fonte in Yahoo è scomparsa nel tempo, mentre è ancora possibile rintracciarla qua, ad esempio.

Si parla di un ambito relativo al consumo delle famiglie, non di bruscolini. Il tutto è applicabile anche al settore business, se funziona per quello domestico. Basta intenderlo, suvvia. Sono veramente colpito da questa notizia e dalla grande realtà italica: altro che amenità trite e ritrite… Il paragone con la Cina non ammette repliche di sorta.

Avrei molto da scrivere ancora per oggi, ma è meglio se mi fermo qua. Mi sta a cuore la vostra centratura, per cui concludo con una riflessione:

Che senso ha ricorrere al nucleare? Chi ci guadagna?

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com